Mesentere, un nuovo organo del corpo
Mesentere, un nuovo organo del corpo.E’ situato all’interno del nostro
apparato digestivo. Lo aveva descritto già Leonardo Da Vinci oltre 500
anni fa, ma solo oggi uno studio su Lancet dimostra che non è un
semplice tessuto.
Redazione
Mesentere. Dopo secoli di studi, il corpo umano riserva ancora sorprese. Da
qualche mese infatti abbiamo tutti un nuovo organo: il mesentere, una
struttura che fa parte del nostro apparato digestivo e collega, più
propriamente, l’intestino con l’addome, tenendo i visceri saldamente ancorati
al loro posto. Un organo nascosto in bella vista da quasi mezzo millennio,
perché fino ad oggi era ritenuta una struttura frammentata, composta da
molteplici parti con funzioni differenti. E che uno studio pubblicato di
recente sulla rivista Lancet Gastroenterology & Hepatology ha invece
riclassificato, dimostrando che le prove raccolte negli ultimi anni ci
obbligano oggi a considerare il mesentere come un organo anatomicamente
separato, con funzioni e caratteristiche ancora tutte da indagare.
E’ situato all’interno del nostro apparato digestivo. Lo aveva descritto già
Leonardo Da Vinci oltre 500 anni fa, ma solo oggi uno studio su Lancet
dimostra che non è un semplice tessuto. ( http://www.repubblica.it )
Il mesentere è un’ampia duplicatura formata dal peritoneo della parete
posteriore dell’addome che si protende nella cavità addominale e che
comprende, nello spessore del suo margine libero, l’intestino tenue
mesenteriale, il quale pertanto è completamente avvolto dalla lamina sierosa.
La radice del mesentere corrisponde alla linea lungo la quale l’ampia plica
peritoneale si distacca dalla parete posteriore dell’addome. Inizia sul lato
sinistro del corpo della 2a vertebra lombare e da qui discende obliquamente
in basso e verso destra, fino a terminare nella fossa iliaca destra, dinanzi
all’articolazione sacroiliaca. La lunghezza complessiva della linea di attacco
parietale del mesentere è di 15-17 cm e presenta un andamento a S. In
prossimità dell’attacco sull’intestino, le due lamine del mesentere si
separano, per accogliere l’organo come foglietto viscerale. L’attacco del
mesentere sull’intestino ha uno sviluppo di 6 m e presenta numerose pieghe
che si rendono meno evidenti via via che ci si sposta verso la radice
mesenteriale.
La porzione più ampia del mesentere è quella centrale che, misurata dalla
radice all’attacco sull’intestino, raggiunge i 20 cm di altezza. Nel discendere,
la linea d’inserzione parietale del mesentere incrocia dapprima la quarta e
poi la terza porzione del duodeno. Al di sotto del duodeno il mesentere
incrocia l’aorta e la vena cava inferiore e quindi l’arteria iliaca comune di destra. Nella fossa iliaca destra, il mesentere supera il muscolo grande psoas,
incrociando quindi l’uretere destro, l’origine dell’arteria iliaca esterna e i
vasi genitali per raggiungere infine l’angolo ileocecale.
La lamina destra del mesentere guarda in alto e a destra e continua sulla
parete addominale posteriore per rivestire il colon ascendente e per portarsi,
nella sua parte superiore, alla lamina inferiore del mesocolon trasverso.
La lamina sinistra guarda, invece, in basso e a sinistra; in questa direzione
essa arriva alla parete addominale posteriore e al colon discendente.
L’altezza della pagina mesenteriale, che è minima all’inizio (in
corrispondenza della flessura duodeno-digiunale) e alla terminazione (a
livello della valvola ileocecale), va da questi due estremi gradatamente
aumentando fino a raggiungere, nel tratto medio, il valore massimo di 10-12
cm; le anse medie del tenue mesenteriale sono pertanto più mobili, mentre il
grado maggiore di fissità del tenue mesenteriale si osserva in corrispondenza
della flessura duodeno-digiunale e della giunzione ileocecale. L’estensione
del margine libero mesenteriale è pari alla lunghezza dell’intestino che è
compreso nel suo spessore.
La differenza nella lunghezza del margine aderente (15-17 cm), rispetto al
margine libero (alcuni metri) del mesentere, fa sì che la lamina sierosa, nel
portarsi ad avvolgere le anse intestinali, presenti numerose ripiegature. Il
mesentere è dunque paragonabile a una sorta di amplissimo ventaglio
recante nello spessore del suo margine libero il tubo intestinale e aderente,
con il suo manico tronco, alla parete posteriore dell’addome.
Tra le due lamine che costituiscono il mesentere decorrono i vasi
digiunoileali, i nervi e i linfatici propri del digiuno e dell’ileo; vi si trovano
inoltre i linfonodi regionali e tessuto adiposo in quantità variabile.
( http://medicinapertutti.altervista.org )
Redazione
(05/01/2017)
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