GUERRA ELETTRONICA NEI
CIELI
1940 – 1945
Radar, sistemi di navigazione, contromisure, Intelligence
e inganni nelle più importanti operazioni aeree
Premessa
Questo articolo sulle attrezzature innovative della guerra elettronica nei cieli durante il
Secondo Conflitto Mondiale è diviso in tre parti, al fine di permettere al lettore una visione
più agile e meno tecnica su un argomento poco trattato nei testi di storia. Nel Primo
Capitolo sono descritte in modo accessibile le nuove strumentazioni impiegate nei conflitti
aerei, nel Secondo Capitolo vengono illustrate, a necessario compendio, le più importanti
operazioni aeree sui principali teatri in Europa e sul Giappone, mentre nel Terzo Capitolo
viene descritta la improvvisata spedizione aerea italiana (CAI) sopra la Gran Bretagna e il
raid dei Commando britannici a Bruneval mirato ad impadronirsi dei segreti dei radar
tedeschi.
“...nel corso della battaglia tra la RAF e la Luftwaffe, tra pilota e pilota, tra bombardieri e
contraerea..sotto i bombardamenti.. un altro conflitto si stava sviluppando, un mese dopo
l'altro, una guerra segreta di cui il pubblico non seppe nulla e che anche adesso viene
compresa con molta difficoltà da coloro che non fanno parte della cerchia ristretta degli
specialisti...” (Winston Churchill)
Nell'intervallo tra le due guerre mondiali la potenza aerea diventa l'ossessione di Comsndi militari e
dei politici,la morte dall'aria è una delle ipotesi più discusse e spaventose, il dogma è semplice,
l'italiano Douhet e l'americano Billy Mitchell ammoniscono “i bombardieri riusciranno sempre a
passare” accreditando impressionanti stime al potere distruttivo di ogni singola tonnellata di
esplosivo (questa statistica, che si rivelerà erronea, prevede 72 morti per ogni tonnellata). Secondo
le disponibilità economiche, le possibilità dell'industria e gli orientamenti delle strategie, l'aereo
acquisisce una visibilità sempre maggiore verso la fine degli anni '30. In estrema sintesi vengono
qui espresse le scelte operate dai Governi quando poi la tempesta si avvicina: in Giappone si
prepara un “giavellotto” da lanciare sulle basi americane nel Pacifico, Germania e Unione Sovietica
perfezionano le “daghe corte” da usare in cooperazione con le truppe terrestri in una visione
prettamente continentale, in Inghilterra si sta limando una “mazza da cricket” per difendersi, gli Stati
Uniti prevedono di aver bisogno di un “arco lungo” cioè dei bombardieri strategici.
PRIMO CAPITOLO - “Strumenti delle tenebre” (Macbeth)
La Seconda Guerra Mondiale dimostra i limiti della concezione – promossa dal teorico italiano
Giulio Douhet nel 1921 nel suo libro “Il comando dell'aria” – che fosse impossibile fermare un
attacco aereo condotto da stormi di bombardieri strategici: la teoria di Douhet, accettata inizialmente
dai Comandi aerei, assumeva che il pilastro del potere aereo strategico rimanesse il principale
strumento per perseguire la vittoria scavalcando la guerra statica di trincea – tipica del primo
conflitto mondiale – rendendo l'intero territorio e la popolazione del nemico l'obiettivo unico e
principale.
Distruggere i nodi di comunicazione, le industrie e poi le città fiaccando il morale della popolazione
avrebbe dovuto abbreviare la guerra o forse addirittura agire come deterrente contro lo scoppio di
un conflitto. Per i ventotto anni che seguirono la fine del primo conflitto mondiale gli uomini di stato, i
giornalisti e l'opinione pubblica credettero che una guerra ventura sarebbe stata vinta in pochi giorni
con bombardamenti terroristici sulle città indifese con fiumi di aerei che avrebbero scaricato
tonnellate di bombe rendendo le città inabitabili, ma i Comandi aerei sapevano che questo scenario
sarebbe stato irrealistico, ben oltre le possibilità di qualsiasi aviazione.
Invece, al contrario, la storia delle operazioni aeree dal 1940 al 1945 dimostra i limiti di questa
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dottrina, per esempio le difese tedesche e le difficoltà operative durante le missioni costano agli
Alleati oltre 150.000 aviatori e circa 18.000 bombardieri, senza raggiungere l'obiettivo di abbreviare
in modo significativo la durata del conflitto, almeno in quel teatro.
Anno dopo anno durante la guerra la potenza aerea aumenta continuamente la sua importanza al
punto di diventare un fattore indispensabile per la vittoria in Europa e nel Pacifico, rimane
sorprendente la rapidità con cui il personale militare e quello civile – aviatori e uomini e donne
addetti alla produzione - diventi esperto nelle sue mansioni e capace di eseguire i compiti con una
abilità inimmaginabile prima della guerra. Comunque il vero potere aereo viene dimostrato solo
ventiquattro anni dopo la pubblicazione del libro di Douhet quando nei cieli giapponesi si svela la
potenza distruttiva dei bombardieri B-29 combinati con le bombe incendiarie, distruzioni che
culminano con le due detonazioni nucleari a Hiroshima e Nagasaki che piegano l'incrollabile
determinazione dei giapponesi.
Tra i primi bombardamenti nel 1939 sulla Polonia e i due funghi atomici si combattono grandi
battaglie su tutti gli oceani e sui continenti nelle quali la componente aerea rimane essenziale ma
subordinata ai massicci scontri tra eserciti; quando il conflitto termina l'arma aerea afferma la sua
vera potenza gettando una lunga ombra sul futuro, assieme ai missili balistici, dimostrando la sua
devastante efficacia attraverso gli ordigni nucleari.
Nella Prima Guerra Mondiale gli aerei, in fin dei conti molto simili tra loro, ebbero un utilizzo
prevalentemente diurno mentre nel Secondo conflitto le radio, i radar, i sistemi di navigazione e di
puntamento e le contromisure fanno la differenza spostando lo scontro dai classici parametri di
velocità e di potenza di fuoco a quelli dell'utilizzo di segnali, di inganni e di trasmissioni. Quindi un
misto di nuove tecnologie segrete, uno scontro tra scienziati, aviatori e Intelligence per svelare i
segreti di “una magia nera” utilizzata con gli “strumenti delle tenebre”, declassificata anni dopo,
che evidenzia il gap tra le conoscenze tecnologiche dei contendenti in un gioco mortale puntato
alla possibilità di vedere e orientarsi di giorno e di notte in ogni situazione meteo.
Oggi queste “scatole nere” hanno trasformato i mezzi militari in “piattaforme” che interagiscono
all'interno di “ sistemi dei sistemi” con capacità ben poco immaginabili durante i primi anni '40, con
la conseguenza che ad ogni innovazione ne debba nascere un'altra che la contrasta, che ad ogni
misura corrisponda una contromisura i cui aspetti e prestazioni sono sempre più invisibili agli occhi
del grande pubblico, percepiti come “strumenti delle tenebre” di buona memoria scespiriana...un
po' oscurantista.
Non può sfuggire l'analogia con le altre guerre segrete desecretate e rese parzialmente pubbliche
molti anni dopo: una è quella per la decrittazione delle comunicazioni militari della macchina
Enigma tedesca, condotta a Bletchley Park con la supervisione del prof. Alan Turing (cui la Gran
Bretagna fu per niente grata) e l'altra è quella delle Operazioni “Crossbow” e “Overcast” mirate ad
impadronirsi delle armi innovative tedesche e dei loro progettisti ( vds.lo scritto su questo sito web)
La battaglia dei fasci d' onda
Il giorno 2 agosto 1939 il grande ed elegante dirigibile LZ130 Graf Zeppelin
decolla da Francoforte e sorvola una zona prestabilita al largo della costa
inglese. Il dirigibile trasporta, invece dei passeggeri accomodati nelle lussuose
cabine, un folto gruppo di tecnici addetti a tutta una serie di ricevitori radio a
caccia di segnali. E' il primo di numerosi voli attorno ai cieli dell'Inghilterra alla
ricerca delle frequenze dei radar inglesi, ma anche se queste missioni finiscono in un fallimento,
costituiscono i primi passi verso un nuovo e importante tipo di guerra che, come la decifrazione dei
codici militari, deciderà le sorti del conflitto. Dopo un mese dal rientro del dirigibile dalle sue
missioni, nel settembre 1939 la Germania invade la Polonia scatenando il conflitto mondiale. Per la
storia il Graf Zeppelin LZ130 rimane la prima piattaforma volante per la raccolta delle informazioni
elettroniche, è il primo Elint (Electronic Intelligence) utilizzato per trovare ed analizzare lo spettro
delle frequenze del nemico al fine di attuare le relative contromisure. Un primo e timido passo verso
una forma assolutamente nuova di guerra la cui importanza, come vedremo, sarà ben presto
compresa da tutti i contendenti che vi investiranno ingenti risorse, ma non l'Italia
fascista che combatte con armi e tecnologia risalenti alla guerra di
Spagna...abbandonando la popolazione inerme sotto i bombardamenti alleati.
La completa impreparazione dell'Italia alla guerra non richiede conferme e
commenti ulteriori, comunque, per completezza dell'argomento trattato,come si
vedrà in un capitolo dedicato di questo scritto, la Regia Aeronautica invia alcuni stormi di appoggio
alla Luftwaffe durante la Battaglia di Inghilterra con risultati mortificanti e disastrosi.
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Il Lorenz e l' X-Gerat
Negli anni '30 in Germania la società Lorenz mette a punto un sistema di avvicinamento per
permettere agli aerei di trovare le piste di atterraggio: il sistema utilizza due fasci di onda che
delimitano il sentiero: nel fascio a sinistra vengono trasmessi dei punti Morse e in quello a destra le
linee Morse; quando i due fasci si sovrappongono si sente un suono continuo che indica al velivolo
la zona di atterraggio. Il sistema viene utilizzato dalle linee civili e poi dalla RAF e dalla Luftwaffe.
In Germania il dott. Hans Pledl progetta l' X-Gerat per i bombardieri, con sei fasci d'onda Lorenz di
diversa frequenza tutti diretti sul bersaglio: quando il navigatore del bombardiere attraversa i fasci
d'onda fa partire uno speciale orologio dotato di due lancette e quando i fasci d'onda collimano sul
bersaglio si chiudono due contatti elettrici e le bombe vengono sganciate in automatico. La
Luftwaffe costituisce una unità dotata di X-Gerat composta da Junkers 52 e Heinkel 111, l'Abtailung
100.
Il Knickebein (gamba storta)
Anche la concorrente Telefunken produce un sistema di bombardamento
cieco più semplice con due soli fasci d'onda Lorenz, uno segnala
l'avvicinamento al bersaglio e l'altro incrocia il primo al punto di sgancio delle
bombe che il navigatore riceve nella cuffia. Il vantaggio del Knickebein è
l'utilizzo di due soli
fasci Lorenz evitando l'ulteriore e costoso
addestramento degli equipaggi dei bombardieri.
Il sistema di antenne per la sua trasmissione consiste in strutture alte 30 m. e larghe 100 m.
montate su carrelli ferroviari per allineare con precisione sui bersagli lontani anche 400 km.
permettendo ai bombardieri in quota di 6.000 metri, con un suono continuo, una rotta con la
precisione teorica di soli 1.500 metri sul bersaglio.
Dopo la disastrosa sconfitta francese e l'imbarco inglese a Dunkerque i tecnici tedeschi installano
dei trasmettitori Knickebein e X-Gerat in Olanda e nella Francia occupate preparando il massiccio
assalto aereo all'Inghilterra.
Nei primi mesi di guerra la RAF commette l'errore di non ritenere probabile che i bombardamenti
notturni tedeschi siano una grave minaccia e nemmeno che gli stormi possano essere guidati da
sistemi di navigazione così lontani, però la conferma dell'esistenza di Knickebein e di X-Gerat viene
lentamente a galla quando alcuni aviatori prigionieri vengono interrogati, dall'esame dei loro diari di
navigazione nonché dall'esame dei rottami di alcuni Heinkel 111 abbattuti. Inoltre il Centro
Governativo per la criptoanalisi di Bletchley Park produce una serie di decodifiche di messaggi radio
cifrati di Enigma che indicano non solo l'esistenza ma anche la posizione di alcuni impianti
Knickebein (curiosamente uno è posizionato a Kleve in Germania ove risiedeva la quarta moglie di
Enrico VIII..).
Dopo alcune riunioni di alto livello promosse da Winston Churchill vengono
decise le ricognizioni di una unità speciale appena costituita, la Wing n. 80,
dotata dei bimotori Avro Anson – aereo docile e affidabile battezzato “la
fedele Annie” - per identificare i segnali e la loro provenienza. La
percezione della minaccia è così seria che la RAF battezza “ Emicrania” il
sistema di fasci d'onda e la necessità di disporre di specialisti spinge il
Governo a reclutare molti tecnici nella comunità degli appassionati radioamatori al fine di iniziare le
contromisure e confondere i segnali.
Il 18 agosto 1940 la Wing n. 80 ha già funzionanti alcune stazioni di radiodisturbo di “Emicrania”
proprio quando 160 bombardieri tedeschi sferrano il primo massiccio assalto notturno a Liverpool.
Nell'estate del 1941,mentre le truppe tedesche avanzano trionfalmente nelle enormi distese
dell'Unione Sovietica, il Primo Ministro W. Churchill al fine di rassicurare l'alleato Stalin si convince
che è il momento di passare all'offensiva a ovest dopo un anno passato sulla difensiva. Iniziano le
incursioni del Bomber Command nella zona industriale della Ruhr ma i rapporti dei ricognitori
svelano una preoccupante imprecisione dei bombardieri. Viene concepito velocemente il sistema di
navigazione “Gee” che utilizza tre trasmettitori a terra con la portata di 650 km. e che si rivela più
affidabile e preciso del suo omologo “Knickebein” tedesco. Con estrema sollecitudine in poco tempo
un terzo dei bombardieri viene dotato del “Gee” ribattezzato dagli equipaggi “Goo box” (cartone per
alimenti). Un apparato cade nelle mani dei tecnici tedeschi che si affrettano a installare i
trasmettitori di radiodisturbi “Heinrich” in tutta l'Europa occupata compresa la cima della Torre Eiffel.
L'effetto entro pochi mesi è che l'apparato di navigazione “Gee” non può più essere utilizzato su
gran parte dell'Europa a causa delle interferenze, le perdite del Bomber Command aumentano
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parimenti con l'imprecisione dei bombardamenti.
Strumenti di navigazione, misure e contromisure diventano sempre di più una guerra costosa,
segreta, affannosa e mortale per la dominazione dei cieli europei. Nella guerra elettronica le vittorie
non sono mai assolute, i sistemi del nemico possono essere neutralizzati o ingannati per un certo
periodo ma non possono essere sconfitti per sempre, col tempo un avversario intraprendente e
reattivo è costretto a studiare nuovi equipaggiamenti che, con un costo ragionevole, neutralizzano
quelli nemici - “uno scellino di contromisure può mettere a soqquadro una sterlina di apparecchi
radio e salvare molti equipaggi ma non per molto” - è la frase corrente nel Comando aereo
britannico.
La sconfitta della Francia e il reimbarco del BEF sono una chiara dimostrazione della potenza e
professionalità delle forze armate tedesche, hanno ottenuto un grande e insperato successo con
operazioni ben pianificate eseguite con sconcertante precisione. Al contrario, dopo il maggio 1940
la Gran Bretagna è rimasta con un esercito in sfacelo i cui equipaggiamenti, rimasti in terra di
Francia – ironia degli eventi – sono la fonte di un gigantesco inventario da parte del loro nuovo
padrone. Hitler sa benissimo che prima di invadere l'isola è assolutamente necessario ottenere la
supremazia aerea e pertanto il 1° agosto 1940 emana la direttiva di distruggere la Royal Air Force.
Nella sua ….non permanente lucidità il dittatore è consapevole che la Germania non è in grado di
sconfiggere la Royal Navy – in quel momento la più potente del pianeta – ma la sua ...sottile
percezione degli eventi gli mormora all'orecchio che senza il supporto aereo una Marina è
assolutamente inerme. Da quel momento inizia la Battaglia nei cieli di Inghilterra.
Misure, contromisure e inganni durante la Battaglia di Inghilterra
Emicrania - Aspirina – Mascalzone - Bromuro – Benito – Starfish – Domino – Y-Gerat - Gee
Il 7 settembre i bombardieri tedeschi effettuano un raid su Londra e fino al 13 novembre una media
di 160 velivoli attacca ogni notte la capitale, salvo condizioni meteo avverse.
Coincidono con questi assalti le prime contromisure britanniche che trasmettono linee Morse sulle
frequenze dei fasci d'onda sovrapponendosi alle stesse, il contrasto viene battezzato “Aspirina” per
confondere “Emicrania”.
Tutte queste contromisure hanno solo parzialmente effetto, gli equipaggi tedeschi per cautelarsi
utilizzano il Knickebein solo per la traversata, ma non per il tratto di avvicinamento ai bersagli, il
risultato più percepibile è che i piloti tedeschi sono preoccupati, consapevoli ormai che la difesa
inglese conosce le rotte e può attivare sia la contraerea che la caccia notturna.
Pertanto la Luftwaffe si organizza velocemente di conseguenza, da agosto il servizio di
monitoraggio della RAF rileva segnali sulla frequenza di 74 Mhz (che viene battezzata
“Mascalzone”) che sembrano produrre una precisione di circa 100 m. sul bersaglio mentre i tecnici
tedeschi spostano i collegamenti verso ovest partendo dalla Francia orientale. Viene creato il nuovo
gruppo di bombardieri Kampfgruppe Kgr 100 dotato di circa 40 aerei Heinkel che svolge il ruolo di
Pathfinder (apripista o battistrada) usando segnali X-Gerat provenienti da Calais e Cherbourg. Al
fine di confondere questi fasci X i britannici modificano alcuni radar dell'Esercito come
contromisura che viene battezzata “Bromuro”; contemporaneamente viene
fortunosamente recuperato uno dei ricevitori dei fasci X da un bombardiere
Heinkel schiantato per un errore di navigazione su una spiaggia inglese.
Alle ore 19.30 del 14 novembre 13 aerei del Kampfgruppe 100 marcano
Coventry tagliando il fascio trasversale della nota a 1500 cicli invece che a
2000. L'Heinkel capofila una volta raggiunto il terzo punto trasversale delle onde attiva l'orologio
automatico di sgancio bombe e poi gli altri aerei Pathfinder al suo seguito lanciano bombe
incendiarie sulla città; guidati dagli incendi che si vedono da molto lontano, grazie all'ottima visibilità
di quella notte, 449 bombardieri si avvicendano per ore colpendo Coventry con 450 t. di bombe ad
alto potenziale, spezzoni incendiari e mine dotate di paracadute. Sotto questo massiccio attacco
Coventry viene gravemente danneggiata, le fabbriche sono costrette a sospendere l'attività,
muoiono 400 persone e 800 vengono gravemente ferite. In seguito il neologismo “coventrizzare”
sarà spesso usato per i bombardamenti massicci sulle città.
Il pilota di un Dornier 17 ricorda :”..eravamo ancora in avvicinamento sulla Manica quando
avvistammo davanti a noi un puntino di luce bianca, con il mio equipaggio ci chiedemmo cosa
fosse, forse un faro per la guida dei caccia notturni nemici.. poi quando ci avvicinammo al bersaglio
la luce aumentò sempre di più finché non ci rendemmo conto che era Coventry che bruciava...”
A fine anno 1940 lo Wing n.80 crea una unità speciale davvero bizzarra, l'idea è di innescare
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incendi nelle campagne fuori dai centri abitati per ingannare gli stormi dei bombardieri che sono
abituati a puntare sugli incendi innescati sugli obiettivi dai loro aerei apripista. I fuochi diversivi
vengono battezzati “Starfish” e naturalmente richiedono tempestività per ingannare le rotte del
nemico, una organizzazione per accendere e spegnere velocemente i fuochi nelle campagne non
abitate. Dopo un rassicurante successo nella notte del 2 dicembre 1940 in cui i primi due siti
“Starfish” ricevono 66 bombe ad alto potenziale, questo artificio comincia a fare parte delle difese
inglesi.
Nel febbraio 1941 lo Wing n.80 dispone di un numero sufficiente di trasmettitori “Bromuro” che
effettuano contromisure su tutti i fasci d'onda di X-Gerat con il buon risultato che le bombe del Kgr
100 cadono spesso fuori bersaglio, ma dal novembre 1940 comincia ad essere operativa la nuova
creatura di Hans Pendl: l' Y-Gerat che viene battezzata “Benito” dagli inglesi; “Benito” utilizza un
fascio d'onda singolo costituito da ben 180 segnali direzionali allineati sul bersaglio, il tutto richiede
però un analizzatore elettronico su ogni velivolo dato che la sua complessità è impraticabile per i
navigatori, è più impegnativo da utilizzare rispetto all' X-Gerat ma più flessibile. Le nuove
contromisure – nome in codice “Domino” - utilizzano un trasmettitore della BBC che ritrasmette un
“eco” falso alla stazione tedesca ricevente. Il buon risultato è che nel corso di 89 incursioni guidate
da Y-Gerat nel 1941 solo una ventina di bombardieri ricevono il segnale automatico di sgancio
bombe.
Poi la deriva degli eventi cambia il teatro delle operazioni sospendendo
la guerra aerea sulla Gran Bretagna, il 22 giugno 1941 a est inizia l'
“Operazione Barbarossa”: 3.300 mezzi blindati, 2.700 aerei e circa tre
milioni di soldati tedeschi e alleati invadono l' Unione Sovietica con
effetti devastanti, cancellando per sempre dalla Storia il “Patto MolotovRibbentrop” di non aggressione reciproca e di importanti scambi
commerciali stipulato due soli anni prima (foto); un Patto che ha
prodotto la consegna alla Germania di migliaia di treni contenenti minerale di ferro, cereali,
petrolio,rame,nichel; la fornitura è stimata in 800 milioni di DM fino al giorno prima dell'attacco
tedesco, compensata con materiale militare, prodotti industriali e tecnologia. (e con l'espulsione di
un migliaio di antinazisti e comunisti rifugiati in URSS che vengono consegnati alla Gestapo)
Nei cieli dell'Inghilterra cala una atmosfera di calma apparente ma nel timore di una veloce vittoria
nazista sui sovietici le difese inglesi continuano a progettare apparecchiature di contromisure ed
inganno, lo Wing n.80 rafforza il suo organico fino a superare 2.000 addetti tra donne e uomini che
gestiscono 80 stazioni terrestri sparse su tutto il territorio e circa 150 siti diversivi incendiari
“Starfish”.
La contromisura Window
Verso la fine del 1941 alcuni tecnici del TRE (Telecommunication Research Establishment) danno
inizio a un progetto per utilizzare strisce metalliche al fine di ingannare i radar, che viene battezzato
casualmente Window (finestra). Miss Joan Curran scopre che il materiale che garantisce i i migliori
risultati sono semplici rettangoli di dimensione pari alla metà della lunghezza d'onda dei radar. Vi
sono però molte eccezioni e dubbi sul loro utilizzo, discussioni che continuano fino all'inizio del 1943
quando durante una riunione il Primo Ministro dà il suo beneplacito assumendosi ogni
responsabilità al loro utilizzo.
I dubbi vengono superati durante il massiccio attacco su Amburgo, il più importante porto europeo
difeso da batterie e da caccia che interdicono a caro prezzo l'avvicinamento alla città.
Durante il briefing del 24 maggio viene consegnato agli equipaggi un comunicato in cui i
bombardieri devono sganciare pacchi di strisce che hanno l'effetto di moltiplicare il numero dei
velivoli sugli schermi radar confondendo le difese. Viene inoltre sottolineato che è importante che
tutti i pacchi siano fatti cadere dal tubo di lancio degli artifici illuminanti a
intervalli di un minuto.
Nella notte, come una gigantesca massa confusa di api, 791 bombardieri si
avviano verso Amburgo.
Rilasciati i pacchi di strisce come dettato dalle disposizioni, l'effetto su tutti i
radar moltiplica i bersagli che sembrano in movimento oppure fissi, vengono
ingannati anche i caccia notturni spinti a circuitare cercando i falsi bersagli mentre la contraerea
spara all'impazzata perché sui tubi catodici nelle cabine radar appare un confuso sfarfallio.
La nuova tattica ha un grande successo iniziale, le perdite dei bombardieri in questa prima missione
sono dell' 1,5% perché disseminando 50 t. di Window si calcola che si siano salvati più di 50
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apparecchi secondo la media statistica per ogni missione. Per il momento il successo tecnico dei
foglietti di stagnola di Miss Curran viene evidenziato sopratutto dal numero ridotto di perdite nelle
missioni successive, su 4.074 sortite le perdite rimangono stabili al 3,1%.
Il bombardamento devastante su Amburgo provoca in Hitler – consapevole che la Luftwaffe è ormai
in estrema difficoltà sulla Gran Bretagna e lo sarà sempre di più – la firma del decreto che ordina la
costruzione dei missili V-1 e V-2 come armi di ritorsione che, comunque, diventeranno operativi
molto più tardi a Peenemunde sotto la direzione tecnica del dott. Werner von Braun.
Il radar
In estrema sintesi e senza complessi tecnicismi è il sistema che utilizza onde elettromagnetiche
nello spettro delle onde radio per il rilevamento della posizione, velocità, azimuth e dimensioni di
bersagli oppure del suolo sorvolato. Consiste di un trasmettitore pulsato di elevata potenza, di un
ricevitore, di un tubo a raggi catodici e antenne direzionali.
Nel 1917 Nikola Tesla (al quale siamo debitori per aver contribuito alla nascita
della Seconda Rivoluzione Industriale) è il primo a stabilire i principi del
funzionamento e delle frequenze dei primi radar. Nel 1933 Guglielmo Marconi
propone il radiotelemetro ai militari italiani tra i quali l'ing. Ugo Tiberio che
procede con le ricerche però senza finanziamenti successivi.
Inglesi, tedeschi e americani prima della Seconda Guerra Mondiale mettono a punto il radar come
sistema di avviso contro gli attacchi aerei in sostituzione degli inaffidabili localizzatori acustici o
aerofoni(foto), usati invece in Italia dalla MACA (Milizia Artiglieria Contro Aerei) in mancanza di
migliore tecnologia....che non arriverà mai nonostante i pesanti bombardamenti alleati sulle città.
Il termine RADAR viene coniato dalla Marina americana ed è l'acronimo di Radio Detection And
Ranging (individuazione e misurazione di distanza via radio) mentre gli inglesi usano inizialmente il
termine RDF (Range and Direction Finding) coniato dall'inventore Robert Watson-Watt.
Il radar però può venire disturbato da diversi fattori: l'attenuazione del segnale,la presenza di oggetti
fissi o mobili, da interferenze, dall'orizzonte limitato dalla curvatura terrestre, piuttosto che da
emissioni di falsi echi (impulsi della stessa frequenza con apparizione di falsi bersagli multipli) come
vedremo in seguito nella descrizione delle battaglie aeree.
Quando inizia la Seconda Guerra Mondiale la Germania dispone di diversi sistemi di scoperta e
localizzazione:
- la Società Gema realizza il Freya per la scoperta e la localizzazione di attacchi dall'aria e il
Seetakt per l'installazione su navi da guerra, il Freya viene poi sostituito dai modelli Wassermann e
Mammut;
- la Telefunken fa il suo ingresso con successo nello stessa tecnologia con il Wurzburg, facilmente
trasportabile, sufficientemente preciso per consentire alle batterie contraeree di colpire di notte e
attraverso avverse condizioni meteo. Ne vengono costruiti 6.000 esemplari in diverse versioni.
Queste apparecchiature sono al momento le più avanzate al mondo nelle rispettive categorie e
all'inizio della guerra la Luftwaffe dispone di alcune stazioni lungo la costa occidentale della
Germania.
In Gran Bretagna vengono realizzati modelli molto simili tra cui la
“Chain Home” con stazioni che puntano verso il mare installate dalla
Scozia
fino alle coste orientali, con torri alte circa 90 metri
chiaramente visibili alla ricognizione nemica.(foto)
Gli inglesi inoltre si dimostrano predittivi e ben prima delle ostilità
organizzano il Comando Caccia (Fighter Command) che coordina i dati dei
tracciati radar con le proprie formazioni da caccia via radio, messo a punto
durante numerose esercitazioni è una organizzazione cui partecipano
aviatori, osservatori, uomini e donne chiusi in installazioni protette e segrete.
(foto) Il Fighter Command si rivela una iniziativa
fondamentale e vincente durante la Battaglia di Inghilterra quando gli stormi da
caccia – composti anche da piloti poco addestrati – riescono a contrastare a caro
prezzo di giorno e di notte le formazioni di bombardieri nemici e dei loro caccia di
scorta. Altro vantaggio evidente è l'autonomia dei velivoli inglesi che combattono
sul proprio territorio mentre la Luftwaffe deve fare i conti con la benzina contenuta
nei serbatoi. Comandante in capo del Fighter Command è il generale Hough
Dowding (foto).
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Convinta di avere nulla da temere dalle formazioni di bombardieri nemici la Germania non si dota
inizialmente di un sistema di guida-caccia di difesa per colpa anche della prosopopea del
maresciallo Hermann Goering che esclama pubblicamente la sua convinzione che “nessun
bombardiere nemico raggiungerà mai le città tedesche !” Se ne pentirà amaramente. Del resto
Goering capisce ben poco di moderne tecnologie, la sua visione della guerra aerea è ancorata alle
gloriose zuffe tra biplani di vent'anni prima delle quali si vanta di essere stato un protagonista; il suo
interesse principale è... “collezionare” importanti e costose opere d'arte nei territori occupati.
Dopo le prime incursioni della RAF sul suolo germanico, il maresciallo del Reich Hermann Goering
convoca il colonnello Josef Kammhuber (foto) – poi promosso generale – un uomo
metodico e determinato e gli ordina di creare unità specializzate per la caccia notturna
integrate con il sistema di controllo da terra. Subito Kammhuber si mette all'opera
costituendo la linea difensiva che porterà il suo nome, la cui efficacia migliorerà col
tempo aggiungendo radar, caccia notturni e controllori a terra. Diventa una
organizzazione sempre più estesa e flessibile, la “Linea Kammhuber”, che negli anni
successivi provocherà perdite quasi inaccettabili agli stormi degli incursori.
Le stazioni di guida caccia progressivamente occupano ben più di 30.000 persone, in pratica
occorrono ben 140 addetti per guidare un caccia notturno.
Un ricco bottino cade in mano dei britannici in Nord Africa quando avviene lo sfondamento a El
Alamein, italiani e tedeschi si ritirano e in campo vengono lasciati i radar tedeschi. Alcune
apparecchiature vengono inviate a Farnoborough presso il Royal Aircraft Establishment diretto da
J.B.Supper. Dopo lunghi esami finalmente un radar Wurzburg viene rimesso in
funzione con l'entusiasmo dei tecnici che negli ultimi due anni sono soltanto
riusciti ad esaminarne le fotografie e i rapporti degli agenti: finalmente possono
far funzionare il Wurzburg e comprendere le sue prestazioni. E' un dettaglio
importante per il Bomber Command per avere un quadro più completo delle
difese aeree tedesche, considerate le perdite consistenti durante le incursioni.
Ma c'è una novità ben poco elettrizzante nei cieli notturni sull' Europa nella primavera del 1942:
Emil-Emil è la parola che inizia a ricorrere tra i caccia notturni e i loro controllori a terra. La prima
volta durante una incursione condotta da 1.000 bombardieri si sente dire per radio da un pilota
tedesco “ho l'aereo su Emil-Emil e ho interrotto il contatto con il controllore a terra”. Il traffico radio
con questa parola si fa sempre più intenso durante le settimane, vengono rilevati dei segnali sulla
frequenza di 490 Mhz e le perdite di bombardieri aumentano per opera dei caccia notturni sempre
più precisi. Viene deciso di inviare dei bimotori Wellington per fare da esca anche se la missione è
estremamente pericolosa, tanto che viene richiesta l'approvazione del Primo Ministro.
Il mistero di Emil-Emil viene svelato nell'oscurità del 3 dicembre 1942 quando a bordo di uno di
questi Wellington l'operatore capta dei segnali a 490 Mhz che aumentano di volume fino a quando
il bimotore sussulta sotto i colpi di un caccia notturno armato pesantemente. Il caccia effettua diversi
attacchi precisi poi scompare nel buio, tutti i sei uomini dell'equipaggio del Wellington sono feriti ma
il marconista continua a battere sul trasmettitore Morse il rilevamento. L' aereo fa una gran fatica a
stare in volo e poiché non sopravviverebbe all'impatto sull'acqua il marconista viene paracadutato,
poi l'aereo malconcio fa un ammaraggio di fortuna vicino a Ramsgate e comunque tutti vengono
salvati da un battello di soccorso. Alcune settimane più tardi l'equipaggio riceve le meritate medaglie
dal Bomber Command. Questa azione condotta con coraggio e determinazione aggiunge l'ultimo
tassello al puzzle che ora permette di rappresentare un quadro chiaro del sistema
difensivo tedesco, messo insieme dall' Intelligence con astuzia e fortuna: i caccia
notturni sono dotati di radar Lichtenstein detto “attaccapanni” coordinati dai
controllori a terra che seguono le formazioni di bombardieri sui loro radar Wurzburg
e Freya (foto) di hanno maggior portata e inoltre la Flak (contraerea) fa parte
integrante del sistema.
La linea difensiva Kammhuber si è completata con l'utilizzo di ogni tecnologia
possibile. Nel maggio del 1943 la caccia notturna tedesca schiera in linea ben
380 aerei operativi suddivisi in cinque grandi squadriglie.
Dal 1942 molti caccia notturni tedeschi bimotori vengono dotati di radar
Lichtenstein che funziona nei 490 Mhz e che trova l'obiettivo con un angolo di
70° con una portata di circa 3.500 metri; pesa appena 24 kg. cui si aggiungono
le 4 antenne che scrutano ognuna un quadrante. Questi aerei, assistiti dai radar
di terra Wurzburg o Freya con maggiore portata, diventano la nemesi delle
formazioni britanniche: per esempio il Messerschmitt Bf110 Nachtjager (foto) pesantemente
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armato e dotato di blindature con i suoi due motori da 1350 CV raggiunge ancora la rispettabile
velocità di 550 km. che lo pone in grado di contrastare i bombardieri alleati e i caccia di scorta.
Successivamente quando gli Alleati usano le strisce Window per accecare i radar viene introdotto il
Lichtenstein SN2 che è insensibile a questo inganno grazie anche all'antenna di coda Yari che
permette una ricerca quasi a 360°.
Dotato nelle diverse versioni di potenti cannoncini sia a prua che obliqui con angolo di 30°, il Bf110
si accredita circa il 65% degli abbattimenti effettuati di notte.
Ma i caccia notturni della Luftwaffe cominciano ad avere un avversario temibile, dopo la diserzione
di un caccia notturno Junkers 88 atterrato ad Aberdeen gli inglesi vengono finalmente in possesso
di un radar Lichtenstein completo e funzionante, dopo molte prove delle sue caratteristiche
approvano l'idea di distruggere i caccia tedeschi con altri caccia notturni, cosa impensabile prima di
allora per l'impossibilità di trovarli.
Il TRE costruisce un ricevitore direzionale denominato “Serrate”(Seghetto)
che riesce a tracciare il radar tedesco, lo strumento viene montato sui
veloci bimotori Beufighter dello Squadrone n.141 armati di sei mitragliatrici
e 4 cannoni; grazie alla loro lunga autonomia questi aerei nelle prime
settimane operative rivendicano la distruzione di 23 caccia notturni
tedeschi.
Il sistema di navigazione Oboe e il radar cartografico H2S
Dal gennaio 1943 alcuni veloci bombardieri DeHavilland Mosquito in legno (caratteristica che fa
imbestialire Goering, che nel 1943 esclama pubblicamente “...la vista del Mosquito mi rende furioso
e verde di invidia..gli inglesi costruiscono un meraviglioso aereo di legno prodotto in una qualsiasi
delle fabbriche di pianoforti ..”) colpiscono con dei marcatori illuminanti gli stabilimenti Krupp a
Essen, poi nel marzo alcuni Mosquito sganciano con precisione artifici rossi marcando ancora gli
stabilimenti Krupp nonostante la pesante foschia, l'opera è completata da altri Pathfinder con
marcatori verdi. Guidati dagli artifici illuminanti gli stormi di bombardieri colpiscono con precisione.
Il Mosquito – soprannominato “The Wooden Wonder” (la meraviglia di
legno) è un bimotore molto versatile e veloce con i suoi 580 km. e sei/otto
armi a prua. Costruito in 7.700 esemplari agisce in tutti i teatri di guerra in
tutte le sue numerose versioni. Nella versione da caccia notturna contro gli
omologhi aerei tedeschi usa un trucco azzardato: volando a bassa velocità
simula di essere un bombardiere ed attende di essere intercettato, grazie al
nuovo radar nel cono di coda, poi stabilito il contatto inverte la rotta e si trasforma da preda a
cacciatore.
Seguendo ancora per un attimo la carriera del Mosquito, dal giugno 1944 circa 100 aerei vengono
dotati del radar SCR 720/729 americano per fronteggiare gli stormi di V-1 lanciate di notte, le
piccole e veloci bombe volanti richiedono spesso una procedura di intercettazione molto rischiosa:
l'aereo da caccia supera in picchiata la V-1 provocando turbolenze che squilibrano il piccolo missile
cruise.
Seguendo i segnali della “meraviglia di legno” le formazioni di bombardieri provocano gravi danni
agli stabilimenti e molti operai rimangono uccisi .Gli attacchi sono un clamoroso successo per il
Bomber Command, infatti la produzione bellica nella Ruhr comincia a risentire di queste distruzioni.
Gli aerei sono dotati di un transponder collegato con due stazioni a terra in Gran Bretagna, una
chiamata Mouse (topo) e l'altra Cat (gatto) , una fornisce le indicazioni sulla rotta e l'altra indica il
punto stabilito per lo sgancio delle bombe tramite l'intersezione di due
circonferenze: un Mosquito con la funzione di Pathfinder riesce a
determinare la posizione esatta del bersaglio agli stormi di bombardieri.
Durante un attacco su Colonia un caccia notturno abbatte un bombardiere
Stirling, i tecnici tedeschi esaminano i rottami e trovano un radar
centimetrico: l' H2S è un nuovo radar scanner che permette una immagine
cartografica del terreno, secondo l'intensità degli echi: le foreste e i palazzi
appaiono chiari sul tubo catodico, i campi e i laghi appaiono scuri.
E' una drammatica novità per i tecnici tedeschi che non credevano che gli Alleati raggiungessero tali
livelli tecnologici. L'H2S (Home Sweet Home) consiste in un grosso radome sotto la fusoliera degli
Halifax e dei Lancaster (foto) installato al posto della gondola del mitragliere ventrale. In
coordinazione con l'Oboe l' H2S ha il vantaggio di essere un sistema indipendente e senza vincoli
dovuti alla distanza.
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SECONDO CAPITOLO – BATTAGLIE NEI CIELI
La Battaglia di Inghilterra - Adlerangriff (l'attacco delle aquile)
“mai nel campo degli umani conflitti tanti dovettero tanto a così pochi” - frase immortale di Winston
Churchill
Rassicurati dai precedenti e insperati successi i tedeschi danno un nome di ..stampo wagneriano
alla fase di attacco aereo all'Inghilterra “Adlerangriff” (attacco delle aquile) e “Adlertag” (il giorno
dell'aquila) al primo giorno del vero massiccio attacco. Quello che non capiscono e che non
prevedono è che la battaglia sarà vinta dai caccia e non dagli stormi di bombardieri. La Luftwaffe ha
due capaci comandanti Albert Kesserling e Hugo Sperrle che però dipendono dai capricci e dalla
instabilità di Hitler e di Goering, sopratutto il Maresciallo ha un difetto: il suo gigantesco ego esige
che la RAF sia presto cancellata dai cieli con ragionevoli perdite proprie – come successo nelle
campagne di Polonia e di Francia – e commette due errori fondamentali dovuti alla sua
incompetenza: non insiste nei bombardamenti sulle stazioni radar inglesi e costringe i caccia a
scortare i bombardieri privandoli del vantaggio di essere condotti da piloti veterani contro i piloti
poco addestrati della RAF. Per giunta i caccia non vengono attrezzati con il serbatoio
supplementare sganciabile sotto la fusoliera che ne aumenterebbe notevolmente l'autonomia, i
primi serbatoi costruiti in legno, troppo fragili, vengono accantonati ma non sostituiti con quelli in
metallo, come faranno i caccia alleati durante le operazioni a lungo raggio.
Poco prima del conflitto in Inghilterra accade una rivoluzione nella politica militare aerea: Sir
Thomas Inskip viene nominato Ministro per il coordinamento della difesa: Inskip capisce che i
tedeschi puntano ad un conflitto breve e che gli inglesi devono solo resistere fino a quando gli alleati
li aiuteranno durante una guerra più lunga. Infatti i nuovi strumenti di guerra sono in consegna, i
nuovissimi caccia Spitfire sono in grado di sfidare i bombardieri e i caccia di scorta, si sta
installando la rete radar di preallarme e la rete di osservatori a terra e in fin dei conti, riflette Inskip,
la difesa sembra possibile. Dalla sua parte vi è anche una ragione più pratica: un caccia costa meno
di un bombardiere. Quando Lord Beaverbrook viene nominato Ministro della produzione
aeronautica, in sintonia e alleanza con Hugh Dowding, sforna continuamente caccia ignorando le
proteste dei generali e i vincoli della burocrazia.
L'Air Chief Marshal Hugh Dowding ha un'unica e chiara intenzione: decimare i bombardieri nemici
prima che sgancino le bombe però conservando nel frattempo una forza sufficiente di caccia; il suo
Quartier Generale si trova a Bentley Priory che è il sistema nervoso centrale del Fighter Command
dove uomini e donne dotati di cuffie indirizzano gli ordini alle basi aeree secondo le esigenze.
Grazie agli osservatori di terra e ai radar Chain Home il sistema di Dowding riesce ad assegnare il
numero di caccia Hurricane e Spitfire (foto) adeguato per ogni singola
necessità. Paradossalmente il problema di Dowding non è il numero degli
aerei – consegnati in numero sempre maggiore – ma la carenza di piloti,
appena usciti dalle scuole di volo i giovani piloti hanno una speranza di vita
mediamente di una settimana. La cronica mancanza di aviatori provoca una
diminuzione dei tempi di addestramento operativo che passa da 6 mesi ad
appena 4 settimane o anche meno.
L'esito della campagna aerea e anche della guerra in questo teatro viene casualmente deciso nella
notte del 24 agosto: i bombardieri tedeschi si perdono e per errore Londra viene colpita. Churchill
non aspettava altro che un evento del genere e ordina una rappresaglia su Berlino. Poi il 7
settembre oltre 350 bombardieri pesantemente scortati bombardano per ritorsione Londra di notte
e, grazie a questi eventi, l'attenzione della Luftwaffe si sposta dalla distruzione del Fighter
Command a quella delle città e dei centri industriali. Un'altra data importante è il 15 settembre
quando 280 bombardieri attaccano Londra con un preoccupante rateo di perdite del 12% a causa
della rabbiosa reazione della RAF, è un risultato così negativo che Hitler rimanda definitivamente
l'invasione dell'isola (Operazione Leone Marino).
In realtà l'”Operazione Leone Marino”, annullata il 17 settembre 1940, è un' operazione che non è
mai esistita né mai approvata pienamente dal grand'ammiraglio Raeder, assolutamente non
convinto, che ha provveduto a radunare battelli e chiatte ma solo per accontentare e non far
innervosire Hitler, pertanto la Luftwaffe deve agire da sola, con grande gioia del vanitoso Goering.
L'interesse del dittatore verso “Leone Marino” è una scommessa azzardata (proprio lui maestro di
opportunismo e d'azzardo) nella speranza che la Gran Bretagna ceda per paura.
Poiché l'intenzione di invadere l'Inghilterra è stata accantonata, la Luftwaffe volta pagina e si dedica
ai soli bombardamenti notturni al fine di preservare i propri aerei utilizzando i sofisticati strumenti di
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navigazione e bombardamento come l'Y-Gerat, l'X-Gerat e il Knickebein descritti precedentemente.
Durante questa battaglia di pochi mesi - la cui virtuale vittoria è festeggiata il 15 settembre di ogni
anno - la Germania perde 1.700 aerei e 3.000 piloti, il Fighter Command perde 1.107 aerei e 537
piloti, è un costoso successo britannico che ha diverse spiegazioni: Hitler e Goering non hanno la
tenacia di Churchill, il Primo Ministro si avvale dell'abilità di Dowding mentre Hitler ha Goering, un
Maresciallo con pieni poteri che commette grossolani errori cambiando continuamente la sua
strategia sugli obiettivi e impegnando uomini e mezzi senza tregua, senza avvicendamenti, in un
pericoloso e costante logorio.
Il 7 settembre inizia la grande battaglia su Londra, per ben 76 notti consecutive, salvo condizioni
meteo avverse, i bombardieri tornano seguendo le teorie di Douhet delle quali Goering è un
convinto assertore. Abbagliata da questa gigantesca e antica città la Luftwaffe dedica la sua
attenzione sulla megalopoli, dando sollievo alle stazioni radar, alle fabbriche di aerei e di motori e
agli aeroporti, che dovrebbero essere invece i suoi obiettivi primari; Winston Churchill nelle sue
“Memorie” scrive: “Londra è come un grande animale preistorico capace di sopportare ferite
terribili ma tuttavia ancora vitale..”.
Si mormora a posteriori che questa sia stata la reazione che Churchill sperava proprio di provocare
quando manda i bombardieri a colpire Berlino il 25 agosto, un colpo da maestro di una strategia
estremamente cinica della quale non ammetterà mai questi presupposti.
Il tentativo della Luftwaffe di piegare la Gran Bretagna con le sue incursioni fallisce per un margine
molto stretto anche perché i tedeschi non riescono a prevedere e affrontare i problemi che nascono
in una impresa di simili grandi dimensioni e troppo affrettata.
Il 22 giugno 1941 il conflitto si espande nel Continente con l'invasione dell'Unione Sovietica e in altri
teatri apparentemente minori, dove la Luftwaffe si comporta molto meglio esprimendo nel
Blietzkrieg la sua vocazione di sempre.
Mentre Hitler non si sorprende molto per il rovescio della Battaglia di Inghilterra, gli inglesi sono
convinti di avere ottenuto una grande vittoria o, meglio, che l'abbiano ottenuta i piloti del Fighter
Command (celebrati da Churchill in un discorso che rimarrà nella Storia) in verità la Gran Bretagna
sarà più vicina alla sconfitta per esaurimento soltanto nella lunga e feroce guerra nell'Atlantico
contro gli U-Boote e le potenti navi corsare che minacciano continuamente i convogli.
Il piano di difesa è molto semplice: difendere le basi ed evitare il combattimento con i caccia di
scorta, insomma, abbattere i bombardieri che sono più lenti e vulnerabili prima che si raggruppino in
grandi stormi.
Circa 3.000 aviatori della RAF vengono impiegati in questa battaglia, l'80 % sono inglesi mentre il
rimanente comprende belgi, cechi, polacchi (che si dimostrano i più vendicativi) australiani,
neozelandesi e canadesi. Il Commonwealth fornisce i suoi migliori e coraggiosi aviatori, qualcuno di
loro si è addirittura pagato il biglietto di viaggio per arruolarsi nella RAF!
E' la dimostrazione di fronte al mondo che la Gran Bretagna - sconfitta sul continente europeo – è
ancora in grado di essere una Nazione combattente che non si lascia piegare, specialmente di
fronte all'opinione pubblica americana, riuscendo ad attivarne l'amicizia e l'aiuto di cui ha un potente
bisogno. Lo stesso ambasciatore americano Kennedy, tornato in patria, rivede la sua opinione sul
destino della guerra – che tra non molto coinvolgerà anche gli USA contribuendo a persuadere il Presidente Roosevelt al riarmo e ad
aiutare con sempre maggiori risorse gli inglesi.
Per finire, le più pesanti incursioni su Londra e l'ultima su Coventry, del
10 maggio 1941 ove vengono impiegati circa 500 bombardieri,
provocano negli inglesi un desiderio di vendetta: per reazione il Bomber
Command comincia velocemente a dotarsi di una grande flotta di
potenti bombardieri quadrimotori Handley Page Halifax, Avro Lancaster e Short Stirling che
porteranno terrore e distruzione sui centri nemici. Tra questi velivoli il meglio riuscito è il Lancaster
(foto) prodotto in 7.400 esemplari, con una autonomia di 4.000 km., un carico di oltre 6 t. di bombe;
dall'entrata in servizio nel dicembre 1941 fino alla resa tedesca questo solo modello scarica sulla
Germania 608.000 tonnellate di esplosivi e ordigni incendiari.
E' una scelta produttiva che genera molte discordie, l'industria deve privilegiare la costruzione dei
bombardieri invece che di altri armamenti, la causa principale è che per almeno due anni Churchill
deve dimostrare a Stalin la volontà di colpire la Germania come può fino a quando non sarà in
grado di aprire il secondo fronte insieme agli Stati Uniti. Le vittime inglesi dei bombardamenti si
contano intorno a 51.500, successivamente le V-1 provocano 7.810 decessi e i missili V-2 altri
2.750.
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La battaglia nei cieli della Germania
Senza addentrarci troppo sulla questione morale dei bombardamenti strategici
che è stata oggetto di accesi dibattiti durante e dopo la guerra, a causa della
dimensione delle formazioni, dell'inesperienza degli equipaggi e della tenace
resistenza tedesca i bombardamenti sul territorio tedesco vengono effettuati a
tappeto. Essere precisi, cioè colpire solo ed esattamente il bersaglio “in un
barile di salamoia” è impossibile da parte di formazioni di aerei che rifiutano di volare ala contro ala
per motivi di sicurezza, che risentono delle condizioni meteo, della contraerea e dei caccia.(foto di
bombardieri B-17 americani)
Il sistema segreto di puntamento Norden dell' USSAF è utilizzabile solo di giorno e
non permette una riconversione per l'impiego notturno mentre il Bomber Command
riesce a proseguire di notte in un solo modo possibile: il bombardamento a tappeto.
Il Norden (foto) consiste in un computer elettro-meccanico stabilizzato da un
giroscopio, ma la tanto decantata precisione risente delle fitte nuvole che provocano un
peggioramento delle prestazioni che già con un cielo sereno sono scarse; i piloti lamentano una
imprecisione del 90% tanto meno entro i 400 metri previsti dai progettisti.
La spia tedesca Herman Lang riesce a consegnare nel 1938 i progetti all'Abwehr e nel 1942 la Carl
Zeiss comincia e produrre un sistema molto simile che viene consegnato alla
Luftwaffe; in seguito Lang viene arrestato dall' FBI e condannato a 18 anni di
carcere per spionaggio.
Il Comandante del Bomber Command è il generale Sir Arthur Travers Harris
(Harris the bomber) strenuo sostenitore del bombardamento strategico che, con il
consenso di Winston Churchill, attua la strategia del bombardamento a tappeto
sui centri industriali e sulle città tedesche di notte
I difficili rapporti presenti e futuri con i russi, che pretendono l'apertura di un
secondo fronte, influenzano le scelte strategiche britanniche e americane,
stremare la popolazione e radere al suolo le infrastrutture sono il prologo all'invasione Alleata che,
certamente, richiede la superiorità aerea. A tutti gli effetti geopolitici, per gli angloamericani,
l'invasione a terra rimane un'operazione inevitabile per contenere l'espansione sovietica in
Europa, una preoccupazione costante spesso dimenticata quando si riflette sul Secondo Conflitto
Mondiale e sui perché dell'invasione dell'Europa.
Le incursioni notturne inglesi rendono evidente la necessità di dotarsi di caccia notturni e
Kammhuber organizza la difesa in zone: le formazioni nemiche vengono dapprima rilevate dai radar
Freya poi la localizzazione viene affidata ai Wurzburg che seguono sia i bombardieri che i suoi
caccia notturni cui si aggiungono i radar aeroportati Lichetnstein montati sui musi dei Bf110 e Ju88
armati pesantemente di due cannoncini da 20 mm. e quattro mitragliatrici.
I caccia tedeschi sono agevolati da due innovazioni: il primo è il FUG 27 Fleusburg che aggancia i
segnali emessi dall'avvisatore di coda “Monica” dei bombardieri e il secondo è il FUG 350 che
traccia le emissioni del radar scanner H2S.
L' 8a Forza Aerea USA cresce in maniera esponenziale raggiungendo nel 1944 ben 400.000 uomini
e 8.000 aerei ma risente nella sua operatività di diversi fattori: la mancanza di pezzi di ricambio, il
cattivo tempo, la nebbia sugli obiettivi e sugli aeroporti e il rateo sempre crescente di velivoli
danneggiati o perduti. Il turno operativo degli aviatori USA sarebbe di 26 missioni ma il rateo di
perdite del 4% per ogni missione è praticamente inaccettabile (con questa costante un Wing
sarebbe azzerato dopo 26 missioni!) per cui il colonnello Curtis LeMay provvede a organizzare le
nuove “combat box” su tre livelli di quote per difendersi meglio dai caccia opponendo una quantità
ben maggiore di mitragliatrici. Inoltre la nuova procedura di bombardamento prevede che la
formazione segua l'aereo di testa con l'equipaggio più esperto, nel quale l'ufficiale bombardiere
guida la corsa finale sul bersaglio prendendo direttamente il comando dell'aereo con il AFCE
(Automatic Flight Control Equipment).
Dal 24 luglio al 3 agosto Amburgo subisce il suo martirio, è il più importante porto d'Europa ed è
stato deciso di raderla al suolo. E' l'esordio operativo della contromisura più semplice “Window”
(oggi vengono chiamate “chaff” - “paglia”) che causa nei radar un “effetto antenna” riflettendo gli
impulsi che illuminano le strisce di metallo: gli schermi radar si riempiono di falsi bersagli dei quali
solo uno su dieci rappresenta un velivolo, sia i Wurzburg a terra che i Lichtenstein aeroportati
vengono inondati di eco fasulle provocando tensione e panico tra gli operatori che vengono
ascoltate, con grande sollievo, dall'Intelligence inglese sulle frequenze radio tedesche.
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La notte del 24 luglio 1943 (proprio quando Mussolini viene deposto!) ben 740 aerei fanno piovere
sulla città 2.396 t. di bombe delle quali 980 incendiarie e il 27 luglio altri 729 aerei sganciano 1.200
t. di ordigni incendiari dando vita a un fenomeno mai provocato prima dall'uomo: la “tempesta di
fuoco” con temperature di 1000° e una serie di tornado che risucchiano le persone dentro
l'epicentro. Muoiono 50.000 persone ma la stima è in difetto perché non sono annoverate le migliaia
di prigionieri e di lavoratori coatti; 900.000 cittadini rimangono senza casa e migliaia di edifici sono
rasi al suolo. Ma poi la popolazione si riprende e dopo due mesi le basi dei sommergibili, i cantieri,
le 3.000 fabbriche e la raffineria riprendono la produzione.
Il 17 agosto è il turno di Schweinfurt con le sue fabbriche di cuscinetti a sfera e gli stabilimenti della
Messerschmitt sulla quale stavolta i caccia tedeschi conseguono
una importate vittoria: il 19% dei bombardieri americani viene
abbattuto. Nei giorni seguenti le fortezze volanti attaccano altre
città ma anche questa volta la Luftwaffe sfoggia tutta la sua
esperienza contro i fiumi di bombardieri non scortati, con 500
sortite ottiene il danneggiamento o l'abbattimento del 26% degli
aerei nemici. L' 8a Air Force non può più sopportare queste perdite e subisce una grave crisi,
praticamente è stata sconfitta e l'invasione dell' Europa viene rimandata fino al momento in cui sarà
certa la supremazia aerea su questo teatro. Per il momento la Luftwaffe ha vinto, vengono premiati
gli sforzi della organizzazione Todt diretta da Albert Speer che con un vero, incredibile miracolo
produttivo è riuscita a sfornare 44.000 nuovi aerei tra i quali il nuovo e robusto Focke Wulf 190
(foto) e le ultime versioni del Bf109 che si dimostrano letali contro gli stormi di bombardieri e
all'altezza dei caccia nemici. Questo successo industriale è anche dovuto al fatto che la Germania
ha accuratamente delocalizzato la produzione bellica, ha decentrato gli aeroporti usando anche le
autostrade, la produzione bellica è suddivisa in una miriade di stabilimenti e officine poste anche
sotto terra, in caverna e nei robusti rifugi a prova di bomba costruiti dai lavoratori coatti (spesso
trattati in schiavitù come nelle fabbriche in caverna a Dora-Nordhausen dove si costruiscono
motori, aerei e in seguito le V-1 e le V-2).Negli ultimi due anni vengono stati trasferiti in Germania
due milioni di lavoratori stranieri, più o meno legittimamente, tra i quali russi, francesi, polacchi cui si
aggiungono nel 1944 i prigionieri di guerra che diventano manovalanza praticamente in schiavitù.
Nel periodo dal novembre '43 al marzo '44 i caccia notturni della Luftwaffe Bf110 e Ju88G
distruggono ben 1.077 bombardieri inglesi, in totale fino alla fine del conflitto la Luftwaffe di notte
rivendica 7.400 vittorie sopra la Germania in fiamme e ormai ridotta in rovine.
La reazione della popolazione tedesca ai raid è propositiva e - almeno fino al 1943 – nelle città più
colpite come Lubecca, Essen, Brema le devastazioni hanno uno scarso effetto sul morale, la
produzione bellica riprende quasi immediatamente anzi, in un impeto di orgoglio patriottico,
aumenta superando i livelli previsti. Il ministro Goebbels abilmente provvede a aumentare i soccorsi
direttamente a cura delle strutture del partito con mense gratuite, rifornimenti e squadre di operai al
fine di permettere la ripresa della produzione e della vita dei cittadini.
Le pesanti perdite non scompongono Sir Arthur Harris che scrive a Winston Churchill “possiamo
spianare Berlino da un lato all'altro se l'USAAF ci seguirà, perderemo 400 o 500 aerei ma la
Germania perderà la guerra”.
Invece la Luftwaffe aumenta le sue virtù combattive grazie all'esperienza dei piloti, al corpo
osservatori, alla Flack, alle moderne apparecchiature radar a terra Wurzburg, Wassermann e
Mammut e aeroportate che localizzano e controllano i bersagli. La massa battente dei caccia
notturni cresce fino a 800 velivoli, raddoppia l'armamento a bordo dei caccia permettendo loro di
introdursi nel flusso dei bombardieri agganciando i bersagli con i radar di bordo e i rilevatori di
Oboe, Gee e H2S grazie anche ai controllori a terra che forniscono informazioni su altitudine,
velocità e direzione.
Vengono introdotti i proiettili razzo – i primi missili aria-aria – Pulk Zerstorer con granate da 120 kg.
lanciati da oltre 1000 m. di distanza ottengono risultati letali sui bombardieri colpiti e scompiglio
nelle “combat box”.
Una considerazione generale: mentre per i piloti inglesi e americani il turno operativo è di 25/30
missioni per la Luftwaffe non esistono turnazioni di riposo, gli aviatori tedeschi volano fino alla loro
morte o fino al termine della guerra.....dipende solo quale arriva per prima!
L'inferno degli aviatori alleati si può suddividere in due gironi danteschi : l'8 a Armata di giorno vede
la Luftwaffe schierarsi per gli attacchi singoli o multipli, lampeggiare le mitragliatrici e i loro
compagni abbattuti o lanciati con il paracadute, mentre il Bomber Command di notte vola da solo
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nel buio percependo solo le esplosioni della contraerea, i traccianti dei proiettili, le luci delle
fotoelettriche, gli incendi degli aerei colpiti e quelli più estesi a terra.
Con il bombardamento di Colonia del 30 maggio operato da 898 velivoli Harris ottiene due
importanti risultati, uno bellico e uno politico: più di 600 acri vengono devastati e con questo
successo
gran parte delle capacità produttive britanniche vengono
dedicate all'offensiva dei bombardieri.
Proprio quando le perdite diventano insostenibili (su Amburgo il 10% dei
bombardieri viene abbattuto in un sola missione) anche per un comandante
risoluto come Harris, entra in scena come caccia di scorta il North
American P -51 Mustang che, con una autonomia di 7 ore di volo, riesce a
raggiungere Berlino per una “gita... non molto turistica”. Grazie all'eccellente Rolls Royce Merlin
raggiunge una velocità di 700 km. ai limiti della propulsione ad elica, ben armato e ben avviato, in
Europa abbatte 4.900 aerei nemici in missioni che si possono ormai definire di caccia strategica.
Quando il generale Jmmy Doolittle assume il comando dell' 8 a nel gennaio del 1944 cambia la
strategia di utilizzo dei caccia: “il primo dovere dei caccia è quello di distruggere i caccia tedeschi”
invece di scortare i bombardieri. Di fatto i bombardieri alleati diventano l'esca della trappola ordita
contro i caccia della Luftwaffe, che diventa da cacciatore a preda. L'avvento dei caccia a lunga
autonomia rende drammatica l'esistenza per i militari e i civili tedeschi, di notte la RAF non li lascia
dormire e di giorno vedono le scie degli stormi USAAF con i cacciabombardieri a lunga autonomia
che mitragliano ogni obiettivo a terra; molto presto diventa un azzardo mortale muoversi sul terreno
in treno, in auto, in bicicletta oppure a piedi, i Jabos (Jagd bomber) - così battezzati dai tedeschi sono dappertutto. L'unico modo per distruggere la produzione bellica tedesca, dispersa in una
miriade di fabbriche, diventa quella di concentrare i bombardieri sulle ferrovie e sui fiumi che
collegano i subcontraenti agli stabilimenti di assemblaggio e di scatenare i cacciabombardieri sulle
linee ferroviarie, sui treni e sulle infrastrutture. Poi in settembre viene cambiata la lista delle priorità,
al primo posto viene messa la produzione di carburante: nonostante la distruzione dei campi
petroliferi di Ploesti e i bombardamenti sulle raffinerie di benzina, di benzina sintetica e di benzolo la
produzione continua a fatica fino agli attacchi di dicembre quando vengono scaricate 38.000 t. di
esplosivo sugli impianti.
Praticamente la Germania rimane senza benzina, per cui spesso gli aerei rimangono fermi a terra
agevolando la loro distruzione da parte dei Jabos.
Ne è la prova il curioso e bizzarro episodio in cui i nuovissimi caccia a reazione Me262 (foto),
imbattibili nei cieli, in mano all'ultimo pugno di cento espertissimi piloti
del JG7 – probabilmente i migliori di tutta la Storia – vengono trascinati
dai cavalli per raggiungere la pista di decollo!
Il 13 febbraio 1945 si compie il martirio di Dresda, città di 600.000
abitanti di grande valore culturale, appena toccata dalla guerra. Nella
notte del 13 febbraio 786 aerei del Bomber Command sganciano 2.600 t. di bombe, nei due giorni
successivi l'8a Armata scatena 521 bombardieri. L'effetto “tempesta di fuoco” devasta la città
provocando circa 60.000 vittime, peggio di quanto successo ad Amburgo. Non essendoci
registrazioni dei militari in transito, dei profughi, degli sfollati, dei lavoratori coatti piuttosto che dei
prigionieri probabilmente la stima è in difetto di circa altre 40.000 vittime; un ordigno nucleare
avrebbe sortito il medesimo effetto. Successivamente la tempesta di fuoco, ormai scientemente
provocata di stampo terroristico su Dresda, diventa oggetto di pesanti critiche e discussioni tra gli
Alleati però, visto in quel momento, il devastante attacco è il risultato delle riflessioni dei Comandi
militari: ormai la guerra è vinta ma il popolo tedesco è ancora operoso e leale verso il Reich e la
Wehrmacht continua a battersi con coraggio e abilità - mai viste nella Storia - difendendo ogni
metro quadrato della Patria.
La Luftwaffe non vince la guerra aerea perché i suoi responsabili – sopratutto Goering – non l'hanno
concepita e strutturata sulla scala adeguata ai teatri nei quali l'imprevedibilità e l'instabilità di Hitler
“il giocatore d'azzardo” l'ha trascinata per cinque lunghi anni.
Nonostante il talento di comandanti come Adolf Galland e Wolfram von Richtofen (cugino del
famoso asso), l'eroismo e il coraggio di tanti piloti, avieri e i sacrifici dei civili e dei lavoratori nelle
fabbriche tutto viene gettato al vento per una causa sbagliata e malvagia.
Il coraggio e la dedizione dei piloti si esprimono oltre un limite ragionevole quando, ad imitazione
parziale dei kamikaze, viene organizzato il “Sonderkommando Elba” composto da caccia Bf109
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alleggeriti i cui piloti devono speronare i piani di coda o le ali dei bombardieri americani lanciandosi
poi – se sopravvissuti al tremendo impatto – con il paracadute. L'unica azione di svolge il 7 aprile
1945 in cui 180 Bf109 si lanciano contro i B-24 e B-17 colpendo 15 di essi.
I bombardamenti strategici accelerano bruscamente di intensità raggiungendo livelli di orrore
inimmaginabili anche per i loro stessi teorici Douhet e Mitchell: sulla Germania
la RAF e l'8a Armata rovesciano 2.790.000 t. di bombe negli ultimi due anni.
Alla fine la Germania è completamente prostrata, conta 510.000 vittime civili
dei bombardamenti – anche se la stima sicuramente è in difetto – i trasporti, le
infrastrutture, il territorio sono in rovina e il Paese viene conquistato e occupato
da truppe straniere che combattono fino a Berlino quando finalmente per tutti il
regime nazista collassa.
Durante gli interrogatori postbellici dei principali gerarchi e generali nazisti gli stessi ammettono che
la potenza aerea alleata è stata il principale fautore della sconfitta. Molto probabilmente dopo
l'uscita di scena della Luftwaffe gli Alleati avrebbero potuto distruggere completamente la Germania
dall'aria contenendo le perdite e i costi delle battaglie a terra, ma questa strategia non viene
attivata, ci sarebbe voluto troppo tempo con il rischio che le armate sovietiche divenissero padrone
dell'Europa..... un' ipotesi inaccettabile.
Stranamente le perdite di aviatori sono tra loro omogenee, 80.500 tedeschi, 79.300 inglesi e 79.600
americani.
Bombardamenti sopra il Giappone
La potenza aerea pone fine al conflitto nel Pacifico con strumenti ben più potenti e devastanti di
quanto i teorici potessero immaginare: Il Boeing B-29, il napalm e la bomba atomica.
Cento milioni di giapponesi sono incrollabili nella loro decisione di morire per la Patria e per
l'Imperatore, intrappolati nella mistica determinazione Gyokusai di immolarsi per questi ideali.
In Giappone scarseggiano le batterie antiaeree, i radar, i caccia di alta quota, i mezzi antincendio, i
rifugi e gli ospedali; ha investito poco nelle moderne tecnologie e nella difesa della nazione,
convinto che la sua potente flotta avrebbe impedito ogni invasione dal cielo e dal mare. La morsa
delle navi e dei sommergibili americani elimina praticamente la flotta mercantile
giapponese riducendo il Paese alla fame cui si aggiunge, per colmo di sfortuna,
una carestia che dimezza il raccolto del riso, eppure i soldati e i civili tengono alto
il morale e non si arrendono. Le riserve di carburante sono così limitate che si
rinuncia a far prendere il mare alle navi da guerra, l'addestramento dei piloti viene
accorciato sotto la soglia di sicurezza e i piloti suicidi nascono anche per questa
penuria: circa 2.800 piloti kamikaze che si immolano contro le navi americane ne
sono la prova drammatica e inoppugnabile, una tragedia di giovani vite che fa
desistere le Forze Armate USA dall'invasione diretta delle isole giapponesi che si
rivelerebbe un costo assolutamente inaccettabile
L'unica soluzione per terminare il conflitto rimane la sistematica distruzione delle infrastrutture, delle
industrie e delle città tramite il bombardamento strategico.
L'aereo più idoneo per questa missione è il quadrimotore Boeing B-29, frutto di una lunga,
costosissima progettazione – due bilioni di dollari – che spicca per queste caratteristiche:
- vola ad altezze mai viste di circa 12.000 metri, la fusoliera è pressurizzata in tre compartimenti per
ospitare l'equipaggio di undici uomini
- le torrette difensive con mitragliatrici sono manovrate a distanza con un sistema di controllo dotato
di un computer analogico, i mitraglieri possono controllare più di una
postazione tramite i finestrini a bolla collimando le armi
- la cellula elegante e affusolata diventa la piattaforma per i futuri
bombardieri a reazione
- la velocità di 650 km. ora e l'autonomia di 8.000 km. lo rendono un
bombardiere strategico capace di trasportare anche ordigni nucleari
che pesano più di 5 t. (come quelli sganciati su Hiroshima e Nagasaki) prestazioni che ne fanno,
inoltre, un deterrente formidabile nello scenario di “guerra fredda” che si avvicina a grandi passi su
questo povero pianeta.
Viene utilizzato il sistema di radionavigazione LORAN (LOng RAnge Navigation) (schema) terrestre
con onde radio sviluppato dal sistema Gee britannico basato su più stazioni che trasmettono impulsi
intervallati e di un radar di mappatura del terreno installato fin dal progetto.
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Un aereo su quattro dispone del ricevitore di intercettazione APR-4 il cui operatore viene
scherzosamente battezzato Raven (corvo) come 12° membro dell'equipaggio, il Corvo è
scomodamente sistemato in mezzo alle apparecchiature di contromisure e di mappatura ed è
accucciato proprio come un uccello sull'unico sedile disponibile... quello della toilette chimica.
La XX Air Force, comandata da Hap Arnold, lentamente si raggruppa sugli aeroporti nelle isole
conquistate e in Cina ma il nuovo sofisticato B-29 richiede continue modifiche in corso di operazioni,
sino a quel momento si è dimostrato inaffidabile con troppi incidenti, anche il suo sistema di
puntamento è poco preciso. La credibilità del nuovo velivolo migliora dal gennaio 1945 quando
vengono distrutte con bombe incendiarie le fabbriche aeronautiche Kawasaki; Arnold e Curtis
LeMay sono delusi dalle prestazioni di un aereo così costoso e cambiano strategia: dato per
scontato che le città giapponesi sono composte da fabbricati di legno e bambù, pertanto molto
vulnerabili agli incendi, le incursioni non sono più di precisione ma vengono operate usando
grappoli di ordigni incendiari M69 al napalm.
Composto da acidi naftenico e palmitico il napalm è un gel che si attacca su cose inanimate e
sugli organismi bruciando furiosamente.
L'Isola del Sol Levante è dotata di radar Tachi nelle sue diverse versioni e Mark I per il controllo
delle batterie antiaeree e delle fotoelettriche, ma questa tecnologia è paragonabile a quella in uso
nel 1941 e non si rivela una seria minaccia per i B-29 e i loro caccia di scorta P-51.
Per disturbare i radar del nemico i B-29 trasportano dei trasmettitori di disturbo “Dina” e “Rug” oltre
ad una gran quantità di “Rope” lunghi festoni di fogli metallici che disturbano i radar alle lunghezze
d'onda più elevate. Alcuni B-29 vengono trasformati in aerei contromisura RCM (Radio Counter
Measure) in analogia di quanto operato dalla RAF con il risultato che le perdite diminuiscono in
modo sensibile. Di fatto i B-29 compiono 36.000 sortite perdendo 400 velivoli, un rateo molto
ragionevole dell' 1,9 % circa e sganciano 169.000 t. di bombe.
La notte del 9 marzo 1945 si compie la tragedia di Tokyo: guidati dal sistema di
navigazione LORAN e attraverso il congegno di puntamento Norden le
squadriglie di B-29 scatenano una tempesta di fuoco che distrugge 260.000
edifici provocando 84.000 vittime mentre un quarto della popolazione rimane
senza casa. (nella foto l'agonia di Tokyo distrutta nel marzo '45)
Il 13 marzo è il turno di Osaka, 274 B-29 distruggono 8 miglia quadrate della
città.
Con questi risultati Arnold e LeMay sono convinti di avere superato i limiti che
Douhet, Mitchell e Harris avevano immaginato: hanno nelle mani l'arma decisiva per piegare il
Giappone.
In seguito vengono bombardate a tappeto Nagoya, Osaka, Kobe, Yokohama e ancora Tokyo, le
principali città industriali dell'arcipelago. Dopo che l' U.S.Navy ha sconfitto la Marina Imperiale
Giapponese, l'aviazione USA mette in ginocchio il Giappone ma non riesce ad ottenere la resa,
nemmeno dopo l'ultimatum di Potsdam al quale il Primo Ministro Suzuki risponde con il termine
“Mokatsu” tradotto “no comment” che si rivela un errore fatale.
Nonostante la petizione firmata da 60 scienziati che hanno partecipato al Progetto Manhattan
contrari all'uso della bomba atomica sulla popolazione, vengono scelte Hiroshima e una seconda
città come obiettivi per i due soli ordigni nucleari a disposizione in quel momento. Scortato da altri
B-29 come osservatori l”Enola Gay” alle ore 9.15 del 6 agosto sgancia la bomba su Hiroshima che
viene distrutta con la morte istantanea di 80.000 persone.
Il giorno 9 agosto dovrebbe compiersi l'olocausto di Kokura ma la città è
coperta di nubi e il B-29 “Bocks Car” dirige sul bersaglio secondario
Nagasaki, a mezzo del radar sgancia il secondo ordigno nucleare (Fat
Man) provocando la morte immediata di 35.000 persone.
Ma il Governo giapponese ancora non esprime la propria volontà di
arrendersi e i B-29 di LeMay riprendono i loro attacchi su Tokyo con 828
velivoli e 186 caccia di scorta; quando gli aerei tornano alle loro basi il
Giappone si è finalmente arreso.
Una curiosità finale, poiché le bombe atomiche sono innescate da quattro detonatori radar
modificati in modo da provocare l'esplosione alla quota di 580 m., il tenente Jacob Beser,
specializzato in elettronica, ha il triste primato di essere l'unico uomo al mondo ad aver partecipato
a due missioni nucleari.
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TERZO CAPITOLO i Commando britannici – il radar in Italia – il CAI
“La notte dei Commando” febbraio 1942 – il raid su Bruneval – il radar Wurzburg
Nella notte tra il 27 e 28 febbraio 1942 un gruppo di 120 Commando viene
paracadutato vicino a Bruneval nel nord della Francia.
La ragione della pericolosa e azzardata incursione è che il Bomber Command
della RAF sta subendo pesanti perdite durante i raid sull'Europa perché un
certo numero di installazioni radar tedesche, collegate tra loro, segnalano alla
Luftwaffe e alla contraerea il loro arrivo; un ricognitore Spitfire della RAF
identifica un sofisticato radar Wurzburg vicino ad una villa su una scogliera a
200 m. sul mare e questo diventa l'obiettivo ideale per i Commando che hanno il compito di
sabotare l'impianto, entrare il possesso della tecnologia affinché gli scienziati inglesi possano
studiarlo e preparare le adeguate contromisure. Poiché è impossibile una incursione dal mare a
causa delle alte costiere, i Commando, dopo un pesante addestramento, vengono paracadutati sul
pianoro intorno alla villa.(nella foto famosa il sito radar Wurzburg a Bruneval).Il Commando consiste
in 120 uomini ammucchiati a bordo di 12 bombardieri Whitley suddivisi tra il gruppo degli
smontatori, quello di assalto e quello di copertura per la fuga. Durante il combattimento viene
sopraffatta la guarnigione e uccisi cinque dei sei operatori del radar, il sesto si salva aggrappato alla
scogliera ma viene fatto prigioniero e portato sulle imbarcazioni. Gli smontatori strappano gli
elementi più importanti del radar e segano via l'antenna, poi gli uomini raggiungono la spiaggia
calandosi dalla scogliera e si imbarcano sui mezzi da sbarco che li attendono, scortati da quattro
cacciatorpediniere con copertura aerea. Tutti gli elementi richiesti dagli scienziati vengono portati in
Gran Bretagna e vengono esaminate anche le etichette Telefunken di fabbricazione che – teutonica
precisione ! - indicano la produzione di almeno 100 unità al mese. Al prezzo di 15 perdite,
l'incursione è un grande successo dei Commando che produce due effetti importanti: solleva il
morale dell'opinione pubblica grazie alla propaganda del Primo Ministro proprio nel momento di
maggiore scoramento della Nazione, e l'esame dei componenti sottratti permette al Bomber
Command di comprendere che questo tipo di radar ha una portata di 40 km. e non è sensibile alle
contromisure; l'unica soluzione consiste nell'utilizzo delle strisce di metallo Windows che accecano
parzialmente i radar e ne confondono gli operatori. (per le operazioni dei Commando britannici vds.
“I giorni dei Commando” su questo stesso sito web).
Dopo che la postazione di Bruneval è stata razziata i comandanti delle stazioni radar sulle coste
provvedono a “chiudere le porte delle stalle” proteggendo con sbarramenti di filo spinato e trincee
tutte le postazioni, però evidenziando così la loro presenza ai ricognitori inglesi e confermando
tutti i sospetti dell' Intelligence britannica.
L' Italia - i bombardamenti - il radar
Per quello che riguarda le vicende belliche italiane, l''assenza di radar provoca il disastro della
“Notte di Taranto” tra l'11 e il 12 novembre (l'anniversario di Trafalgar) del 1940 in cui una
squadriglia di obsoleti biplani aerosiluranti britannici Fairey Swordfish, partiti dalla portaerei
Illustrios, riescono a mettere fuori combattimento tre corazzate, un incrociatore e due
cacciatorpediniere colpendo di notte e di sorpresa la flotta italiana agli ormeggi nella base di
Taranto, non dotata di radar ma solo di aerofoni risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Come ai tempi
della Regina Elisabetta la Marina britannica non smentisce la sua aggressività e la sua
determinazione con operazioni azzardate, ben organizzate e pianificate velocemente. Non si può
dire altrettanto di quella italiana.
Soltanto dopo la disfatta della battaglia notturna di Capo Matapan del marzo
1941 ad opera della Royal Navy - dotata di radar - la Regia Marina stanzia
finalmente, ma tardivamente, i primi fondi producendo i radar Grifo e Folaga di
cui ben poche navi vengono dotate. E' importante aggiungere che questo
successo inglese a Capo Matapan è anche dovuto all'Intelligence britannica che
decodifica i messaggi cifrati di Enigma inerenti i movimenti della flotta italiana, ma di questo fattore
si saprà molti anni dopo quando verrà desecretata l'attività svolta a Bletchley Park.
La Regia Marina installa finalmente i primi radar su alcune navi, tra le quali la imponente
corazzata Roma (un radar Gufo EC3), che, comunque, anche se dotata di radar, il 9 settembre
1943 viene affondata da un missile antinave tedesco radioguidato Ruhrstahal SD 1400 Fritz-X
(foto) lanciato da un bombardiere Dornier Do 217 che volteggia in alta quota. L'assenza di ordini
tempestivi dovuta alla confusione provocata della resa appena firmata contribuisce al disastro in
cui muoiono ben 1.352 marinai.
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Viene spontaneo commentare che se la corazzata italiana fosse stata dotata di un sistema di
contromisure elettroniche ECM forse sarebbe stato possibile ingannare la radioguida del missile –
diversivo attuato con successo dagli Alleati che costringe i progettisti a passare ai missili filoguidati ed evitare la catastrofe nazionale della perdita di una corazzata e di tanti uomini, ma la Marina
italiana rimane testardamente tetragona a comprendere e adottare queste innovazioni durante gli
eventi bellici.
Per quanto riguarda i bombardamenti sull'Italia, soltanto dopo la resa del 1943 e la creazione della
Repubblica di Salò vengono installati 85 radar nel nord Italia – dei quali 84 sono tedeschi - come
preavviso contro i bombardamenti alleati, ma senza una contraerea guidata dai radar e in
mancanza di squadriglie di caccia moderni, serviranno poco se non come centri di ascolto radioradar.
Non dimentichiamo che la popolazione civile viene praticamente abbandonata senza difese contro
queste incursioni né si provvede a sfollare i bambini – come invece attuato tempestivamente dai
britannici.
In mezzo alle macerie gli italiani soffrono il freddo e la fame con le scarse razioni delle tessere
annonarie mentre il territorio viene conteso metro per metro da truppe straniere che combattono
duramente provocando ulteriori distruzioni che drammaticamente si aggiungono a quelle operate
dai bombardamenti di giorno e di notte. Si calcola che le vittime civili dei bombardamenti siano circa
80.000.
Corpo Aereo Italiano (CAI) (ovvero...Come Affrontare Impreparati.. una moderna guerra
aerea)
La partecipazione dell'Italia alla Battaglia di Inghilterra 1940-1941
Nell'agosto del 1940 Benito Mussolini decide l'invio di un contingente della
Regia Aeronautica per cooperare con la Luftwaffe duramente impegnata
contro la Royal Air Force.
Formata da 77 bimotori B.R. 20 e da uno stormo di caccia biplani Fiat CR 42
e caccia monoplani Fiat G. 50 la spedizione inizia subito a dimostrare la
propria inadeguatezza, durante i voli di trasferimento verso gli aeroporti del Belgio a causa delle
difficoltà meteo e della scarsa preparazione al volo strumentale, molti aerei perdono la rotta, alcuni
vanno distrutti durante atterraggi di fortuna, alcuni equipaggi perdono la vita.
Il bombardiere B.R. 20 Cicogna – il primo costruito in Italia interamente in metallo – denuncia dei
difetti che non saranno mai risolti, è sottopotenziato e il carico di bombe è scarso per la poca
potenza dei motori. E' tutto quello che l'industria italiana riesce a produrre per tutto il periodo, non è
certamente un bombardiere strategico come il Lancaster inglese o il B.17 americano, che sono
quadrimotori a lunga autonomia dotati di potenti armi difensive.
L'industria aeronautica italiana non riuscirà mai a sviluppare un bombardiere quadrimotore salvo
pochi esemplari del Piaggio P.108 nel cui collaudo perde la vita nel 1941 Bruno Mussolini.
Il caccia biplano Fiat CR 42 Falco ha la carlinga aperta, due sole mitragliatrici, il
carrello fisso, una velocità molto inferiore ai caccia monoplano britannici
pesantemente armati. E' un aereo che era adeguato ai tempi della Guerra di
Spagna ma nonostante ciò sarà ancora prodotto durante la guerra. (l'esemplare
nella foto ha compiuto un atterraggio di fortuna nel Suffolk ed è conservato nel
Museo Hendon di Londra)
Praticamente gli stessi commenti valgono per il caccia monoplano Fiat G. 50 scarsamente armato,
con l'abitacolo aperto alle intemperie e velocità ben inferiore agli Spitfire e Hurricane britannici che
sono propulsi dallo splendido Rolls Royce Merlin.
Il 24 ottobre 16 B.R. 20 tentano di attaccare di notte il porto di Harwich ma
la missione si rivela un fallimento, i velivoli non sono equipaggiati per il
volo strumentale, gli equipaggi sono poco addestrati al volo notturno e le
difficili condizioni meteo del Nord Europa fanno il resto. Solo dodici aerei
arrivano sull'obiettivo e vengono contrastati dalla contraerea subendo gravi
danni.
Vengono pertanto decise missioni da effettuare solo di giorno con una forte scorta di caccia, sotto lo
sguardo impietoso e perplesso degli aviatori tedeschi che dispongono di ben altri strumenti di
navigazione, del radar e di velivoli più prestanti.
Un'altra missione su Harwich composta da 10 B.R. 20 e 40 caccia CR 42 viene intercettata dai
caccia Hurricane e solo 3 bombardieri tornano indenni, gli altri vengono danneggiati o perduti.
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In novembre 27 caccia CR 42 si scontrano con i caccia britannici perdendo tre aerei mentre i G. 50,
causa il maltempo, invertono la rotta e non riescono a partecipare allo scontro.
In seguito gli stormi da caccia vengono impiegati solo per crociere difensive lungo le coste del
Belgio e della Francia assieme con alcuni idrovolanti.
Dopo queste disastrose esperienze, nel gennaio 1941 si conclude il ciclo del CAI e i mezzi e gli
equipaggi tornano in Italia. Vengono perduti 20 bombardieri B.R.20 dei quali solo tre per fuoco
nemico e molti caccia.
Le perdite di aerei e di uomini rimangono troppo elevate in una spedizione veramente senza alcuni
risultati ai fini bellici, è un inutile dispendio di risorse che sarebbero state meglio impiegate nel
Nord Africa dove, almeno, il clima mediterraneo non avrebbe penalizzato mezzi già di per sé
superati. Qui sotto il manifesto propagandistico firmato dal famoso illustratore Boccasile “Identità di
vedute” con le bombe tedesche e italiane sull'Inghilterra.
Rimane incomprensibile l'iniziativa di Mussolini – che capiva bene di
propaganda ma niente di arte militare – di avere inviato ben 180 aerei in uno
scenario con un clima avverso (con molti casi di congelamento tra gli
equipaggi) senza moderni strumenti di navigazione e di puntamento, contro un
nemico fortemente motivato e ben organizzato che lotta per la propria
sopravvivenza. Forse pensava, con il suo solito opportunismo, che la
eventuale vittoria tedesca sull'Inghilterra fosse vicina al fine di spartirne
parzialmente il successo (come già fatto nel 1940 intervenendo tardivamente
contro la Francia ormai sconfitta nei 40 giorni del Blitzkrieg) ma anche il
tempismo della missione rimane errato, gli stormi italiani arrivano nel momento
in cui la Battaglia di Inghilterra si sta attenuando sia a causa dell'impossibilità
della Luftwaffe di vincere la tenace resistenza della RAF sia per il progressivo disinteresse del
dittatore tedesco verso questo teatro. Infatti i nuovi piani di Hitler prevedono nel giugno 1941 la
gigantesca offensiva contro l' U.R.S.S. per la quale ha bisogno di tutte le risorse.
Le ragioni della impreparazione che coinvolge il Regio Esercito e l' Aviazione hanno diverse
spiegazioni: l'industria italiana non è in grado di produrre mezzi moderni perché non ha investito in
tecnologia e ricerca (troppo costosi per fare profitto) e il gioco sugli appalti guidati da funzionari e
ministri corrotti non privilegia la qualità ma solo la convenienza per pochi. Il risultato è che scarpe di
cartone, aerei superati, obsoleti moschetti '91 e scatole di sardine come carri armati sono le
dotazioni con cui i soldati italiani, troppo spesso appiedati, dovranno combattere su tutti i fronti per
tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Del resto il fascismo era un regime incolto e corrotto, che ha perso troppe occasioni di rinnovare il
Paese attraverso la ricerca e le nuove tecnologie senza comprendere e valorizzare le scoperte dei
propri scienziati né confrontandosi con altri Paesi - anche a causa della cosiddetta autarchia
NOTA FINALE
“Operazione post-mortem” è il macabro nome dato dall'Intelligence alleata all'indagine
riguardante i radar e i sistemi di contromisure tedeschi appena finito il conflitto. Un folto
gruppo di ufficiali e tecnici si reca in Germania e in Danimarca per eseguire un ciclo di
esercitazioni con gli specialisti tedeschi prelevati dai campi di prigionia. Vengono utilizzati
fino a 200 velivoli per missioni simulate utilizzando le contromisure e i grandi siti radar
sopravvissuti alle demolizioni volute da Hitler. Il risultato è che le “window/chaff” ottengono
il miglior effetto di confondere i controllori della ex-Luftwaffe. Dopo aver esaminato
profondamente i sistemi tedeschi ed eseguita questa verifica sulle apparecchiature, tutte
vengono demolite o conservate in qualche Museo di storia militare.
A guerra finita si può concludere che il radar, le misure, contromisure e disturbi elettronici
attuati dagli Alleati e dai loro contendenti hanno permesso azioni decisive e salvato molti
aviatori – mentre gli aerei si potevano sostituire con relativa facilità – dimostrando che
l'enorme sforzo produttivo e la ricerca tecnologica hanno prodotto un risultato costoefficacia più che positivo. La Luftwaffe non vinse la sua guerra perché la Germania, per
decisione del dittatore, aveva spostato la ricerca e gli sforzi sulla produzione di migliaia di
missili cruise V-1 e di missili balistici V-2 , le cosiddette “armi meravigliose”, con un
risultato che non ha cambiato affatto le sorti della guerra nell'ultimo anno.
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Gli errori di Hitler e l'incapacità dei suoi gerarchi hanno annullato la straordinaria
superiorità tecnica dei progettisti tedeschi, capaci di progettare caccia a reazione e
intercettori con propulsione a razzo che, se costruiti in tempo e utilizzati in gran numero,
avrebbero ritardato seriamente la fine del conflitto.
Comunque, anche se a caro prezzo di equipaggi e di velivoli, i bombardieri sono sempre
passati come prediceva Douhet, esasperando il dogma del terrorismo strategico con una
potenza così devastante che nemmeno gli stessi precursori avevano immaginato. Ma
queste distruzioni non sono riuscite da sole a convincere i contendenti alla resa, la
Seconda Guerra Mondiale è stata vinta - o persa - con la conquista dei territori
combattendo ancora casa per casa (con la sola eccezione del Giappone) con le truppe e
l'artiglieria.
I dati riguardanti il numero dei caduti qui illustrati sono impressionanti ma vanno relati al
numero della popolazione mondiale: quando nel 1600 su questo pianeta eravamo solo
500 milioni i conflitti tra i Regni si risolvevano velocemente con poche migliaia di soldati
che, con le loro divise sgargianti, si scontravano sul terreno mentre i civili erano molto
meno coinvolti. Anche la Prima Guerra Mondiale combattuta (assurdamente) sui fronti
statici ha avuto un relativo impatto sulla popolazione civile.
Invece la Seconda Guerra Mondiale costa in Europa oltre 50 milioni di vittime e circa 25
milioni di profughi, o meglio, “sradicati” (displaced persons) che trasformano bruscamente
la carta etnografica del Vecchio Continente. Cambia anche la carta geopolitica, terminata
la Conferenza di Mosca tra i Tre Grandi, a Londra il quotidiano “The Observer” definisce la
pace “un compromesso tra Stati Uniti e Russia, la Gran Bretagna è stata esclusa e i Tre
Grandi stanno per diventare Due”.
E' straordinario, dopo questi distruzioni, che il Vecchio Continente si sia ripreso diventando
l'Europa Unita forte di 400 milioni di cittadini protetti dalle stesse Leggi e Norme Tecniche,
con un Parlamento, una Banca Centrale e una moneta unica, finalmente in pace. L'
Europa di oggi è sicuramente un buon posto dove vivere e i suoi detrattori farebbero
meglio a dare uno sguardo ai secoli passati con i loro massacri e guerre continue tra Regni
e Nazioni.
Infine, negli ultimi sessanta anni gli scenari dei conflitti sono ancora cambiati, le
“neoguerre” di oggi hanno un costo in vite umane che si computa al 90% di civili ed il resto
tra soldati regolari, miliziani, contractors e mercenari tra loro spesso indistinguibili perché
senza mostrine, storie di conflitti senza Storia, senza onore e senza gloria.
Valter Barretta
19
giugno 2015