Bruxelles, lì 18 ottobre 2005 COMUNICATO STAMPA Dopo aver

Bruxelles, lì 18 ottobre 2005
COMUNICATO STAMPA
Dopo aver incontrato il Ministro Alemanno ed il Ministro Storace per veder chiarita la posizione del
Governo italiano sulle iniziative da assumere per fronteggiare il pericolo di diffusione dell’influenza
aviaria nel nostro Paese, l’on. Berlato è volato con urgenza a Bruxelles per verificare quali possibili
iniziative si potessero concretamente attivare per ridurre gli effetti negativi causati
dall’estemporanea uscita del Commissario Europeo Frattini che nelle ultime ore ha sostenuto la
possibilità di decisioni drastiche da parte della Commissione europea per prevenire il diffondersi
dell’influenza aviaria in Europa, tra cui la chiusura della caccia.
Innanzitutto l’on. Berlato a stretto contatto con il Governo italiano, ha presentato un’interrogazione
urgente alla Commissione europea per sapere:
- quali siano le motivazioni che hanno portato il Commissario Frattini ad affermare la necessità di
chiudere la caccia, considerato che le più alte autorità scientifiche internazionali hanno escluso la
necessità di adottare misure restrittive nei confronti della caccia per prevenire la diffusione del virus
H5N1;
- quali siano le ragioni scientifiche che hanno motivato una simile posizione da parte del vice
presidente della Commissione europea se non l’espressione di un proprio punto di vista politico
personale atto a manifestare un approccio al problema più di natura ideologica, sicuramente
rispettabile ma certamente non condivisibile né tantomeno accettabile soprattutto per l’importante
ruolo che questo personaggio ricopre;
- se non intenda la Commissione più correttamente avvalersi della disponibilità manifestata dalle
organizzazioni venatorie comunitarie a collaborare nel reperimento di campioni di selvatici allo
scopo di monitorare costantemente lo stato di salute della fauna selvatica migratoria e la possibile
incidenza della stessa nella diffusione del virus dell’influenza aviaria, qualora fosse
scientificamente provato che effettivamente siano questi volatili i responsabili della diffusione del
temuto virus;
- se non intenda la Commissione doveroso valutare con serietà l’enorme danno che una chiusura
immotivata della caccia produrrebbe nel favorire la concentrazione dei selvatici migratori in alcune
aree, con conseguente innalzamento del pericolo del propagarsi del virus influenzale, oltre al grave
danno che si provocherebbe ingiustificatamente alle categorie economiche e sociali interessate al
problema.
Oltre a questa interrogazione urgente, l’on. Berlato in qualità di Co-Presidente dell’intergruppo
Caccia del Parlamento europeo, chiesto ed ottenuto che del problema venga investito il Parlamento
europeo già nella sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo, in occasione della quale
si potrà fare il punto della situazione e favorire la diffusione di una corretta informazione utile ad
evitare inutili allarmismi presso l'
opinione pubblica, invitando la Commissione europea ad
affrontare le vere cause che possono determinare la diffusione del virus, tra le quali non risulta
essere inclusa, per stessa affermazione del mondo scientifico internazionale, l’attività venatoria.
- Mi auguro vivamente – ha commentato l’on. Sergio Brlato – che le istituzioni comunitarie non si
lascino condizionare dalla campagna denigratoria ed allarmistica architettata dall’arcipelago
animal-ambientalista mirante a cogliere l’obiettivo da sempre inseguito di chiudere la caccia
utilizzando ogni pretesto possibile.
Sul fronte nazionale, il Ministero della salute ha convocato una riunione tra i rappresentanti del
mondo venatorio, scientifico ed ambientalista per fare il punto della situazione e concordare
iniziative utili ad affrontare con tempestività e serietà la situazione.