Approccio scientifico alla ricerca La raccolta di informazioni sull'evento osservato avviene in modo sistematico e intenzionale; Le informazioni sono raccolte ed elaborate in modo accurato, vale a dire le ipotesi sono formulate in modo da poter essere accettate (verificate) o smentite dall'esame attento della situazione empirica. I criteri della ricerca sono espliciti. Disegno sperimentale Il primo passo da compiere per effettuare una verifica sperimentale è la progettazione di un'indagine, ossia di un "disegno sperimentale". Disegno sperimentale un piano di esecuzione dettagliato di un esperimento. Disegni di ricerca Disegni sperimentali Disegni non sperimentali Esperimenti "veri e propri" Ricerche osservazionali Manipolazione delle condizioni: le situazioni sperimentali sono controllate dallo sperimentatore. Scelta e assegnazione casuale dei soggetti. Presenza di un gruppo sperimentale e di un gruppo di controllo. Pre-test, test e post-test: le variabili in studio sono misurate prima di somministrare il trattamento e dopo la somministrazione per controllare gli effetti dopo l'interruzione del trattamento. Quasi-esperimenti: hanno solo una parte delle caratteristiche precedenti. Osservazione naturalistica Osservazione partecipante Inchieste demoscopiche Ricerche di archivio Studi di casi singoli Osservazione in psicologia Da Galileo in poi, anche in Psicologia grande importanza riveste l'osservazione, che può essere effettuata sul campo e in laboratorio. Senza osservazione non ci può essere ricerca e né conoscenza. E’ l’osservazione che dà inizio alla formulazione di ipotesi e di conseguenza alla ideazione di metodi e strumenti validi per poter verificare le ipotesi. Metodo osservativo L’osservazione è uno degli strumenti più utilizzati per l’analisi e la comprensione del comportamento umano. Affinché possa essere definita scientifica, l’osservazione presuppone: 1. 2. 3. 4. la scelta di una teoria di riferimento, la scelta di una precisa tipologia osservativa (partecipante, non partecipante…), il rispetto delle metodiche che il tipo di osservazione scelto presuppone, la raccolta fedele e sistematica dei dati e loro interpretazione. Metodo osservativo Che cosa osservare Chi osservare Dove osservare Perché osservare Come osservare Metodo osservativo Questo metodo si propone di studiare gli organismi animali, e in particolare il loro comportamento, nel loro ambiente naturale. Per quanto riguarda lo studio sul comportamento umano, l'assunto dell'obiettività dell'osservazione deve fare i conti con la difficoltà di stabilire i confini netti e precisi tra chi osserva e chi è osservato. Anche se nell'osservazione controllata, osservatore e osservato non coincidono mai, tuttavia l'atto di osservare può modificare o alterare in modo incontrollabile il comportamento dell'osservato per il semplice fatto che egli sa di essere osservato. diretta o naturalistica - non richiede strumenti o dispositivi tra osservatore e osservato; uso di checklist: frequenza, durata dei comportamenti OSSERVAZIONE indiretta e condotta in condizioni controllate – utilizzo di questionari o interviste partecipante o non partecipante a seconda della misura in cui l’osservatore interviene nel contesto osservato. L’osservazione diretta o naturalistica L’osservazione naturalistica viene adottata per lo studio dei fenomeni e dei comportamenti che si presentano allo stato naturale, cioè in situazioni di vita reale. Uno o più osservatori registrano tutto ciò che avviene, avendo cura di evitare che stimolazioni di disturbo possano interferire o alterare la comparsa spontanea di un certo comportamento. L’osservazione naturalistica è una tra le tante metodologie che può essere utilizzata proficuamente per studiare ad esempio: comportamento infantile, l’interazione tra coetanei il rapporto genitori-figli. OSSERVAZIONE DIRETTA O NATURALISTICA CONDOTTA UTILIZZANDO APPROCCIO ETNOGRAFICO APPROCCIO ETOLOGICO Approccio etnografico Questa tecnica è stata usata per analizzare situazioni relazionali e sociali, vita di gruppi più o meno strutturati e comunità. Il ricercatore, una volta individuato l'ambiente nel quale dovrà essere eseguita la ricerca, trascorre un periodo di familiarizzazione con gli abitanti del luogo, per farsi accettare dagli stessi, onde poter interagire e ricevere informazioni il più possibile spontanee. Approccio etnografico L'applicazione di questo metodo prevede il ricorso alla tecnica del protocollo quotidiano, che consiste nella compilazione pressoché quotidiana di un "diario" o degli eventi significativi riscontrati nelle interazioni attivate durante il giorno, con particolare riferimento alle: opinioni espresse, alle trame di comportamento manifestatasi, in corrispondenza di una determinata situazione sociale, etc. Alla fine della ricerca, spetta al ricercatore descrivere un quadro coerente dei processi socio-psicologici osservati, avanzando ipotesi interpretative atte a rendere più plausibili i comportamenti osservati. Approccio etologico Già Zacharias Konrad Lorenz (1903-1989) sottolineava l’importanza dell’osservazione diretta e obiettiva nell’Etologia come componente necessaria per poter desumere comportamenti specifici in un singolo animale, che possano però essere generalizzati anche agli altri componenti della sua specie, e significativi per l’evoluzione e l’adattamento della specie. Finalità dimostrare la funzione adattiva di un comportamento far emergere la relazione tra comportamento e ambiente esaltare i meccanismi causali L’osservazione del contadino e l’osservazione del cacciatore L’approccio di Lorenz prevedeva di non intervenire nel contesto ambientale durante la fase osservativa, perché lo scopo dell’osservazione etologica è scoprire moduli comportamentali innati specie-specifici esibiti dagli animali, i quali devono essere liberi di mostrarli così come il processo evoluzionistico li ha forgiati e trasmessi ai soggetti appartenenti a quella specie, con lo scopo di garantire la loro sopravvivenza. Lorenz distingue due tipi di osservazione degli animali: l’osservazione di tipo cacciatore, adottato da Tinbergen, l’osservazione di tipo contadino, preferita da altri ricercatori, come Lorenz stesso. osservazione del cacciatore osservazione del contadino Consiste nell’osservare gli animali in libertà nel loro ambiente, cogliendo così direttamente l’adattamento ecologico della specie studiata. Consiste nel possedere animali, allevarli e moltiplicarli tenendoli in cattività. Utilizzando la tecnica del contadino il ricercatore può osservare più specie contemporaneamente e, paradossalmente, uno dei vantaggi consiste proprio nel vedere i disturbi del comportamento dell’animale causati dalle condizioni ambientali innaturali. la causa interna (neurofisiologica, genetica) che scatena il comportamento le tappe di sviluppo di un animale nel corso della propria vita (ontogenesi) ETOLOGO la causa esterna (ambiente) che determina il comportamento l’utilità appunto di ogni comportamento ai fini della sopravvivenza (funzione), ossia come la specie sia riuscita a adattarsi all’ambiente (filogenesi). Approccio etologico Nello studio dello sviluppo del comportamento umano: l’importanza dei fattori biologici (nell’attaccamento madrebambino) l’organizzazione sociale dei bambini in età prescolare IL METODO OSSERVATIVO Non partecipante Due tipi di tecniche osservative Partecipante - L’osservazione “non partecipante” o naturalistica: osservare dall’esterno cercando di non interferire in alcun modo con la situazione osservata (analogia con l’etologia). 20 L’osservazione “partecipante”: - Si entra come parte attiva della situazione che si vuole studiare (tipica della ricerca etnografica). - Partecipazione per un periodo alle normali attività del gruppo da osservare (gruppo di lavoro, sportivo, etc.) Rispetto all’osservazione partecipante vi sono sia vantaggi che svantaggi: - Possibilità di modificare il comportamento dei soggetti osservati (col tempo diviene normale). - Mantenere il giusto distacco 21 Tecniche di registrazione Rilevazione carta matita (si usa nella fase descrittiva di una ricerca o nella formulazione delle ipotesi ); Registrazione su nastro audio (esistono due tipi di registrazione audio: 1. Registrazione continua, ossia l’osservatore registra in tempo reale dall’inizio alla fine ogni comportamento. 2. Registrazione solo degli eventi significativi per la ricerca, in periodi stabiliti di tempo); Tecniche di registrazione Film e videotape (consentono di fissare l’azione in maniera permanente ed oggettiva ); Check list (è una lista predeterminata dei comportamenti che un soggetto manifestare e che il ricercatore osserva ); Check sheets (è una scheda costruita in modo da avere alcune informazioni essenziali); Registratore di eventi (permette di di registrare comportamenti preselezionati e la loro durata). Le fasi osservative 1. Fase descrittiva: osservazione naive; b) elaborazione di una check listlista di comportamenti c) organizzazione della check list (categorie o classi) a) 2. Fase esplorativa: Formulazione di ipotesi Indagine pilota Modalità di registrazione 3. Valutazione sistematica: - scelta del campione - accordo tra gli osservatori Alcuni suggerimenti 1. Segmentare le attività. 2. Fissare degli intervalli di tempo per lo svolgimento delle attività. 3. Adottare approcci didattici attivi, esperienziali e basati su molteplici modalità senso-motorie. 4. Fornire continui feedback all’allievo. 5. Utilizzare immagini e colori correlati all’attività. 6. Incrementare il livello di stimolazione Alcuni suggerimenti 1. Riconoscere e rinforzare i comportamenti positivi. 2. Ignorare i piccoli comportamenti disturbanti. 3. Limitare le «punizioni». 4. Predisporre un sistema di poche, necessarie e chiare regole di comportamento. 5. Favorire la reiterazione e la generalizzazione del sistema di regole. Interventi sull’allievo Interventi di potenziamento cognitivo sulle funzioni di base (attenzione, working memory, ecc.). Livello ludico-sociale Livello emotivo Disordine rispetto pianificazione Problema dei bambini con ADHD è quello di non riuscire a focalizzare l’attenzione sugli stimoli rilevanti. Attivazione dell’attenzione Si richiama l’attenzione dell’allievo sulle attività da svolgere oppure già svolte; Ricognizione Si guida l’allievo ad elencare i compiti da eseguire o già eseguiti; Monitoraggio Si individuano sul banco i materiali collegati con l’attività da svolgere, considerando lo spazio fisico necessario oppure nel caso di una attività già svolta, individuare tutti gli oggetti da riporre Osservazione sistematica dell’attenzione OSSERVA Osservare ci serve a capire, capire ci serve ad agire in modo mirato e a non disperdere tempo ed energie. Un primo aspetto di cui divenire consapevoli è questo: ogni bambino agisce e si comporta in un contesto, per cui spesso reagisce a ciò che in quel contesto avviene OSSERVA Per molti genitori ed insegnanti è stato illuminante rendersi conto che di alcuni comportamenti problematici, era possibile individuare degli eventi antecedenti che si verificavano sempre allo stesso modo e delle conseguenze altrettanto ricorrenti. Ad es: tutte le volte che viene affidato un nuovo compito, Marco si alza dal banco e disturba i compagni o chiede di uscire, la maestra lo punisce Tutte le volte che si esce a fare una passeggiata, Luca insiste perché mamma e papà gli comprino un gioco, insiste così tanto che alla fine loro cedono e lui perde immediatamente interesse per il gioco che aveva tanto insistentemente richiesto. Osservazione sistematica delle abilità e delle compromissioni PROGETTA Creare una routine e dare Informazioni Per ciascuno di noi è importante sapere cosa sta per succederci, perché ci troviamo dove ci troviamo e qual è il nostro ruolo in quel momento, anche per i bambini, tanto più per i bambini che facilmente perdono di vista un compito e un obiettivo, allora aiutiamo il bambino ad autoregolarsi creando una routine e informandolo su cosa lo aspetta. Creare dei cartelloni con immagini che rappresentano le attività Ricaricare le batterie Coinvolgere il bambino proponendogli dei compiti di aiutoinsegnante Gratificare con un sistema a punti o smile o stelle Esegui I bambini vanno coinvolti : nella stesura di regole, costruzione di cartelloni o schede promemoria; nell’identificare i comportamenti desiderati se vogliamo che siano motivati ad applicarli Le regole vanno sempre formulate in positivo e non devono essere molte Alza la mano prima di parlare Aspetta che l’altro abbia finito di parlare prima di dire la tua Ascolta guardando negli occhi Resta al tuo posto e aspetta che la maestra ti dica che puoi alzarti Invece di dire: Non parlare, non alzarti …. Rifletti Riflettiamo su come stiamo facendo, su cosa funziona e cosa no. Aggiusta il tiro ma… a piccoli passi… Problematiche motorie ed esclusione sociale Individuare di attività che non richiedono eccessivo autocontrollo comportamentale Porre le attività in ordine crescente di complessità Favorire attività intrinsecamente relazionali Utili per diverse fasce di età Contratto educativo 1. Essenzialità Poche regole e strettamente necessarie Chiarezza 2. Regole chiare e con una struttura sintattica semplice che indichi il comportamento atteso senza ambiguità Da evitare «l’allievo deve comportarsi in modo educato» Va bene «l’allievo deve sistemare sul banco i materiali necessari per la lezione» Temporalità 3. Inserire nelle regole un riferimento temporale entro cui manifestare il comportamento atteso «… entro cinque minuti dall’entrata in aula» Contratto educativo Regole di controllo comportamentale Hanno come obiettivo quello di limitare o inibire comportamenti problematici «durante gli spostamenti per i corridoi, si cammina» Regole relazionali Hanno come obiettivo la promozione di rapporti prosociali tra allievi e nei confronti dell’adulto. «a mensa o in bagno si aiutano i compagni in difficoltà» Evitare una moltiplicazione infinita delle regole Individuare le regole insieme ai bambini Monitoraggio costante delle regole: può essere chiesto ad esempio il supporto di un tirocinante Sistema a punti: 1. Premiare i comportamenti positivi assegnando punti agli allievi 2. Sottrazione di punti per comportamenti negativi Rinforzo: Gli allievi potranno scambiare i punti accumulati con «rinforzatori»: • Materiali • Sociali (lodi) • Dinamici (svolgere un’attività gradita) • Responsabilizzanti (l’insegnante affida un particolare ruolo) Cosa fare in famiglia e non solo Prevedere attività di sfogo per il bambino: Attività all'aria aperta, come la corsa, le passeggiate sono buoni sfoghi per il bambino che non riesce a stare fermo; attrezzare una camera dove possa giocare, senza il controllo diretto, senza paura di rompere o rovinare alcunché. No eccesso di giocattoli, perché si distrarrebbe ancor prima; fornitegli giochi sicuri e possibilmente infrangibili, uno per volta. Nella scelta dei giochi, orientatevi su quelli che favoriscono un'attività più strutturata (costruzioni, Lego); evitate i giochi che lo farebbero scatenare, come il pallone, l'acqua, la pittura, a meno che non abbiate ambienti particolarmente adatti. L'eccitazione aumenta l’iperattività, cercate di limitare i giochi di movimento, come correre su e giù per le scale o lungo il corridoio o di lotta coi coetanei o i fratelli. Cosa fare in famiglia e non solo Non farlo stancare eccessivamente Quando un bambino è stanco, esausto, non si sa controllare e l'iperattività è ancor più evidente: fatelo riposare o dormire quando è stanco. Tenete in ordine la casa/gli spazi Il bambino iperattivo si scatena meno se tutt'intorno c'è ordine e ci sono regole che riguardino l'ora di andare a letto la sera, quella del risveglio, l'ora dei pasti, del sonnellino. Cosa fare in famiglia e non solo Evitate cerimonie, negozi, supermercati Un bambino iperattivo mal sopporta di stare fermo. Lo stesso può dirsi per negozi o supermercati, dove fare acquisti, con un bambino sempre in giro a toccar tutto, diventerebbe impossibile. Costanza nella applicazione delle regole disciplina pianificata, poche regole, ma da far rispettare. Evitare "non fare questo, smettila, ecc." Castighi ma non di tipo fisico Meglio utilizzare punizioni mandandolo in castigo in camera sua o in un angolo senza parlare. Poiché il livello di attenzione del bambino è scarso, se dovete punirlo, fatelo subito dopo che ha combinato una marachella, in modo che capisca il senso della vostra punizione. Non gridate quando lo volete correggere, rischiate imitazione: tono di voce fermo e calmo. Cosa fare in famiglia e non solo Incentivare i periodi di attenzione Premiate il bambino se mantiene più a lungo l'attenzione: è il sistema migliore per modificare il suo comportamento e per prepararlo alla scuola. A casa, sotto la vostra responsabilità, aiutatelo a mantenersi attento ai compiti o a prestare attenzione a un particolare argomento. Provare con la lettura di libri: prima quelli illustrati, poi passate a leggere delle storie. Incoraggiatelo a disegnare e colorare. giochi a difficoltà crescente: Costruzioni, puzzle, domino, carte (stimolano particolarmente la memoria e la concentrazione). Cosa fare in famiglia e non solo Collaborare alle iniziative per un miglior inserimento scolastico La frequenza alla scuola materna serve a inserire il bambino nel mondo sociale, fatto di rapporti umani e di regole valide per tutti. Il passaggio alle elementari può risultare troppo impegnativo per bambini iperattivi: può allora essere utile l'attesa di un anno all'asilo affinché possa abituarsi a rimanere attento più a lungo. Comunicare alla scuola delle problematiche del bambino. Lavoro sulla preparazione del compito Selettività e compito Per indagare la selettività vengono usate delle matrici in cui il soggetto deve discriminare uno stimolo target in mezzo a distrattori. Osservazione sistematica delle abilità e delle compromissioni Incrementare livello di difficoltà del compito Livello di iconicità, passando da stimoli concreti a figure astratte; Complessità dello stimolo, incrementando il carico percettivo; Grado di somiglianza tra target e distrattori, richiedendo un maggiore sforzo di selettività Modificare la struttura della prova: l’allievo deve individuare lo stimolo target Si può intervenire anche su compiti che richiedono la gestione in parallelo: Shift di Risposte. deve spostare l’attenzione tra un set di risposte e l’altro; Inibire il set appena impiegato Mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente