Anno da incorniciare per gli amanti degli eventi live

Anno da incorniciare per gli amanti degli eventi live
Ormai è noto che i cd vendano poco, mentre il pubblico dei concerti, indipendentemente dai prezzi dei
biglietti, aumenta nonostante la perdurante crisi economica.
L’esperienza dal vivo non è in alcun modo sostituibile e il 2015 sarà un’ottima annata per gli appassionati di
musica live, con un’offerta già fin d'ora molto ricca.
Concerti da non perdere, in modo da soddisfare tutti i gusti.
1) Ac/Dc (9 luglio, Autodromo Internazionale di Imola). Micidiali riff di chitarre, ritmica serrata, voce
aggressiva e tanta voglia di divertirsi. Questi, in sintesi, gli ingredienti del successo degli Ac/Dc, la band
australiana più importante di sempre, che ha venduto oltre 200 milioni di dischi. La dolorosa defezione di
Malcom Young per motivi di salute, sostituito dal nipote Stevie, non ha impedito agli Ac/Dc di estrarre dal
cilindro un grande album, Rock or Bust, ai vertici delle classifiche internazionali.
2) Bob Dylan (27/6 Udine, 29/6 Roma, 1/7 Lucca, 2/7 Torino).Alcuni critici hanno evidenziato come Elvis
Presley abbia portato la fisicità nel rock, mentre Dylan ha portato la parola. Il menestrello di Duluth ha
raccolto l’ideale testimone dai suoi idoli giovanili Woody Guthrie e Pete Seeger e l’ha passato ad almeno due
generazioni di cantautori. Bruce Springsteen ha raccontato: “La prima volta che ho ascoltato Like A Rolling
Stone avevo 15 anni, ero in macchina con mia madre e stavo ascoltando WMCA, quando ad un tratto partì
quel colpo di rullante che suonava come se qualcuno stesse aprendo a calci la porta della mia mente”.
L’ultimo album Shadows in the night è un affascinante viaggio attraverso gli standard pop-jazz resi grandi da
Frank Sinatra. A Lucca evento speciale con Francesco De Gregori in apertura.
3) U2 (4 e 5 settembre, PalaAlpitour di Torino). Ogni tour degli U2 è già un evento, ma desta particolare
curiosità l'Innocence +eXperience Tour dopo le polemiche sulle modalità di distribuzione dell’album Songs
of Innocence, regalato agli utenti di iTunes, e ora sui prezzi dei biglietti, dai 75 euro del Parterre in piedi fino
ai 480 euro del Vip Pack. Vedremo come saranno accolti dal vivo i nuovi brani, anche se basteranno i
classici della band irlandese per far felice il pubblico di Torino.
4) David Gilmour (14/9 Arena di Verona, 15/9 Teatro Le Mulina di Firenze). I grandi chitarristi, oltre
che per la tecnica, si distinguono per un suono unico, che solo loro sono in grado di conferire all'inseparabile
sei corde, fino quasi a farla cantare. Per questo David Gilmour, chitarrista dei leggendari Pink Floyd dopo la
dolorosa rinuncia a Syd Barrett , è considerato uno dei migliori interpreti di sempre del suo strumento. Dopo
nove anni di silenzio, interrotto nel 2014 dal successo di The Endless River, ultimo capitolo della discografia
dei Pink Floyd, il tour di Gilmour coinciderà con l'uscita del suo quarto album solista, il cui titolo non è
ancora stato rivelato.
5) Van Morrison (6 giugno, Brescia Summer Festival). Il leggendario cantautore irlandese torna in Italia
dopo sette anni di assenza, per un unico, imperdibile concerto al Brescia Summer Festival. Van Morrison,
autore di due pietre miliari come Astral weekse Moondance, proporrà, oltre ai suoi grandi successi, i brani
del nuovo album Duets: re-working the catalogue, in uscita il 24 marzo, nel quale duetta con Bobby
Womack, Steve Winwood, Mark Knopfler, Taj Mahal, Mavis Staples, Michael Bublé, Natalie Cole, George
Benson, Gregory Porter e Mick Hucknall.
6) Crosby Stills & Nash (1/10 Milano, 3/10 Padova, 4/10 Roma). Nessuno ha incarnato meglio di Crosby,
Stills & Nash il suono rilassato ed evocativo della West Coast all’epoca della Summer of love, quando
ancora si pensava che la musica potesse cambiare il mondo. Purtroppo così non è stato, anche se
indubbiamente le canzoni del trio hanno reso migliore la vita di tutti gli amanti della buona musica. I loro
straordinari impasti vocali venivano spesso messi a servizio di temi sociali e politici, grazie a testi densi e
ricchi di passione civile.
7) Muse (18 luglio, Rock in Roma). Dopo i due milioni di spettatori che hanno seguito The 2ndLaw Tour,
immortalato nell’emozionante cd/dvd Live at Rome Olympic Stadium, i Muse puntano ancora più in alto nel
prossimo show, dove presenteranno le canzoni del nuovo album Drones, che segna il ritorno alle sonorità
degli esordi.
8) Kiss (11 giugno, Arena di Verona). I Kiss danno il meglio di sé nella dimensione live, non a caso il loro
album più amato è Alive! del 1975, inserito dalla rivista Rolling Stone al 159º posto della sua lista dei 500
migliori album di sempre. Sarà curioso ascoltare brani trascinanti come Deuce, Strutter e Rock And Roll All
Nite in una location suggestiva come l’Arena di Verona.
9) Madonna (21 e 22 novembre, Pala Alpitour di Torino).Madonna è un’artista che è riuscita
costantemente a rinnovarsi e a rimettersi in gioco, senza sbagliare mai un colpo. Il 9 marzo uscirà
l’atteso Rebel heart, tredicesimo album delle popstar, in cinque formati fisici e uno digitale. Per realizzare il
disco è stata chiamata a raccolta una squadra all star di produttori, formata da Diplo, Kanye West, Billboard,
Avicii, DJ Dahi e Blood Diamonds, Ryan Tedder, Toby Gad, Ariel Rechtshald e dalla stessa Madonna, oltre
a guest d’eccezione come Nicki Minaj, Kanye West, Nas, Chance the Rapper e l’ex campione del mondo dei
pesi massimi Mike Tyson.
10) Metallica e Faith No More (2 giugno, Fiera di Rho, Milano). La band guidata da James Hetfield, il più
importante gruppo rock-metal internazionale con nove Grammy Awards vinti e cento milioni di dischi
venduti, è ancora oggi dal vivo una delle più potenti e spettacolari. I Four Horsemen, dopo aver esaltato i
32.000 spettatori accorsi a Roma la scorsa estate, si esibiranno alla fine della primavera a Milano come
headliner del Sonisphere 2015. In scaletta, oltre ai capolavori Nothing Else Matters, Master of Puppets,
Enter Sandmane One, anche i brani del nuovo album, il cui nome è ancora top secret, che uscirà nella prima
parte dell’anno. Sarebbe riduttivo definire gruppo di supporto i Faith No More di Mike Patton, che mancano
dai palchi italiani da sei anni.
11) Deep Purple (30/10 Padova, 31/10 Milano, 5/11 Firenze, 6/11 Roma). I Deep Purple, secondi solo ai
Led Zeppelin in un’ ideale classifica di migliore band hard-rock di tutti i tempi, hanno stupito nel 2013 con
la pubblicazione dell’album Now what?!, che rivela come i vecchi leoni del rock abbiano ancora voglia di
ruggire. Don Airey è subentrato nel ruolo che fu del compianto John Lord e l'americano Steve Morse è da
vent’anni il sostituto del leggendario Ritchie Blackmore. Chi ama il rock classico, basato su potenti riff di
chitarra e ritmica implacabile, non può mancare.
12) Sting (21/7 Barolo, 24/7 Pistoia). Con i Police il cantante e bassista è riuscito ad ammorbidire le
asprezze del punk in un inedito rock-reggae, dando vita a capolavori come Outlandos d’amour, Reggatta de
blanc e Synchronicity. Dal 1985 Sting ha continuato a mietere successi come solista, arricchendo via via il
suo pop-rock con le influenze più disparate. Negli ultimi anni si è reinventato musicista "classico" con gli
album Songs from the Labyrinth, If on a winter's night e Symphonicities. Parafrasando un suo evergreen,
possiamo dire che tutto quello che fa Sting è magico.
13) Elton John (11/7 Lucca, 12/7 Roma). «Oggi mi diverto di più in tour che in passato. Invecchiando la
vita migliora». Così sir Reginald Kenneth Dwight, universalmente conosciuto come Elton John, ha spiegato
il suo rinnovato entusiasmo con cui affronta estenuanti tour in giro per il mondo. Lo stesso entusiasmo che
contagia i fan fin dalle prima note di classici come Rocket Man, Your song, Tiny Dancer, Saturday Night’s
Alright for Fighting, I’m Still Standing, Goodbye Yellow Brick Road eCrocodile Rock.
14) Bjork (29 luglio, Auditorium Parco della Musica, Roma).Mentre la musica mainstream tende sempre
più ad omologarsi e a ripetere schemi già collaudati per dare un po’ di fiato alle (basse)vendite di cd, Bjork
prosegue senza tentennamenti nella sua personale ricerca sonora e artistica, tra tempi dispari e suoni onirici,
incurante della mode e delle classifiche. A sette anni da suo ultimo concerto romano, la star islandese tornerà
a esibirsi alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica nell’unica data italiana del suo tour.
15) Slash featuring Myles Kennedy and The Conspirators (23/6 Roma, 24/6 Milano). Non sempre lo
scioglimento di un gruppo rock è un male per il chitarrista, anche se la band in questione, i Guns ‘N' Roses,
ha venduto quasi cento milioni di dischi in tutto il mondo. Le ultime performance vocali di Axel Rose,
sempre più imbolsito e giù di voce, hanno confermato la bontà della audace scelta di Slash di correre da solo.
I lunghi ricci neri che gli coprono il volto, gli immancabili occhiali da sole anche di notte, il cappellaccio
nero a cilindro e quel modo quasi carnale di suonare la chitarra rendono Saul Hudson, in arte Slash, una delle
icone più riconoscibili del mondo rock. Oltre ai brani più recenti Slash proporrà, grazie alla potente voce di
Myles Kennedy, eccellente frontman degli Alter Bridge, le canzoni che hanno fatto la fortuna dei Guns 'N’
Roses.
16) Robbie Williams (7 luglio Rock in Roma, 23 luglio Lucca Summer Festival). Non è un caso che il
nuovo tour di Robbie Williams si intitoli Let me entertain tour , data le sua straordinaria capacità di
infiammare e di coinvolgere il pubblico. Il cantante inglese proporrà i brani più recenti dagli album Take the
crown e Swing both ways, ma anche le hit più famose della sua carriera come Angels, Millenium, She’s the
one, No regrets, Come undone, Let me entertain you e Feel.
17) Lenny Kravitz (26/7 Lucca, 27/7 Roma, 29/7 Padova). La musica di Lenny Kravitz è un crocevia dove
si incontrano la sensualità del funky, il calore del soul e l’irruenza del rock. Nato dal produttore della NBC
Sy Kravitz e dall’attrice di colore Roxie Roker, la Helen del famosissimo serial I Jefferson, Kravitz sembra
destinato alla contaminazione fin dall’infanzia. L’ultimo album Strut è l’ennesima conferma delle sue qualità
di cantante e di chitarrista.
18) Burt Bacharach (10/7 Pescara, 11/7 Roma, 13/7 Tortona).Chi non conosce perle senza tempo
come Walk on by, I say a little prayer, Raindrops keep falling on my head, The look of love, What the world
needs nowe Magic moments? Sono solo alcune delle melodie immortali scritte da Burt Bacharach, uno dei
più grandi compositori viventi, che ha saputo spaziare, nella sua sessantennale carriera, dal jazz al soul, dalla
bossanova al pop “classico” e ha saputo fonderli in uno stile sofisticato e inconfondibile. Sono decine gli
epigoni che hanno cercato di riproporre la sua formula easy listening, ma nessuno è riuscito ad eguagliare il
calore e al tempo stesso l’eleganza dei suoi brani.
19) Mark Knopfler (28/5 Milano, 18/7 Padova, 20/7 Barolo, 21/7 Roma, 22/7 Lucca). Fin dagli esordi
con i Dire Straits, Mark Knopfler ha sviluppato uno stile personale tra rock, blues e pop, esaltato da testi di
grande spessore cantati con voce “dylaniana”, quasi a sottolineare la forza del messaggio. La sua scintillante
Stratocaster è in grado di illuminare anche la notte più buia.
20) Santana (20/7 Verona, 21/7 Pistoia). Nessuno, prima del leggendario concerto di Woodstock del 1969,
aveva mai ascoltato la singolare combinazione tra blues latinoamericano e percussioni afrocubane che
caratterizzava il sound dei Santana, una sorta di anello di congiunzione tra il Messico e la California.
Quarantacinque anni dopo i Santana non esistono più, è rimasto il solo Carlos Santana, ma non è cambiata la
magia di quella chitarra in grado di cantare, come potranno apprezzare i fortunati spettatori di Verona e di
Pistoia.
21) George Benson (12 luglio, Teatro degli Arcimboldi, Milano). Il grande chitarrista e cantante
americano ha l’indiscusso merito di avere reso accessibile anche ai non addetti ai lavori la fusion e di aver
elevato la qualità del pop, che mai era stato così raffinato e curato nei suoni. Nei suoi primi anni di carriera
Benson ha seguito le orme del suo idolo Wes Montgomery, dedicandosi al jazz puro e collaborando con
mostri sacri come Miles Davis, Herbie Hancock e Jimmy Smith. «Miles Davis mi ha insegnato che il jazz si
evolve fondendo l’improvvisazione, il rock e il pop sofisticato- ha dichiarato Benson- Questo suono è il mio
credo, ma non tradirò mai le mie radici».
22) Toto (3/7 Milano, 5/7 Roma. 19/7 Taormina). I Toto, membri della Rock and Roll Hall of Fame, sono
stati definiti da Eddie Van Halen “collettivamente i migliori musicisti del pianeta”. La loro straordinaria
perizia tecnica, in particolare del chitarrista Steve Lukather, è sempre messa al servizio della melodia e della
cantabilità, basti pensare a successi come Africa, Hold the line, Rosanna, 99 e Georgy Porgy. Il tour del
2015, per presentare il nuovo album Toto XIV, sarà caratterizzato dal ritorno dello storico bassista David
Hungate e dall’ingresso dei nuovi membri Keith Carlock alla batteria e Lenny Castro alle percussioni.
23) Mika (10/6 Milano, 23/7 Taormina, 25/7 Cattolica, 27/9 Assago, 29/9 Roma, 30/9 Firenze). Sono
bastati dieci minuti per polverizzare tutti i biglietti del concerto speciale del 10 giugno al Fabrique di Milano,
dove Mika presenterà dal vivo il suo nuovo album No place in heaven, anticipato dal singolo Talk about you.
La partecipazione come giudice alle ultime due edizioni di X Factor l’ha reso popolarissimo in Italia, dove
ha anche comprato casa. Dopo i successi di Life in cartoons motion del 2007, The booy who knews too
muchdel 2009 e The origin of love del 2012, c’è grande attesa per il quarto lavoro in studio di questo artista
così estroso e originale.
24) Chemical Brothers (1/7 Padova, 2/7 Roma). Non è eccessivo affermare che i Chemical Brothers
abbiano avuto per la musica elettronica degli anni Novanta la stessa importanza dei Beatles e dei Rolling
Stones per il rock. Tra i loro fan più insospettabili figurava anche Ray Manzarek, indimenticabile tastierista
dei Doors, che ha dichiarato :«I Chemical Brothers hanno dentro lo spirito dei Doors. Sono i nostri eredi». I
due deejay e produttori inglesi Tom Rowlands e Ed Simons sono stati tra i primi a portare la musica da club
nei piani alti delle classifiche e a costruire i loro dj-set come veri e propri spettacoli multimediali.
25) Scorpions (9/11 Roma, 11/11 Milano, 13/11 Trieste). Chi l’ha detto che per diventare una grande rock
band bisogna essere necessariamente inglesi o americani? I tedeschi Scorpions, fondati ad Hannover da
Rudolf Schenker e da Klaus Meine, festeggiano nel 2015 lo straordinario traguardo dei 50 anni di attività con
un tour mondiale che farà tre tappe in Italia. Un’occasione imperdibile per ascoltare dal vivo le hit Wind of
change, Still loving you e Rhythm of love.
26) Patti Smith (14/6 Roma, 16/6 Catania, 19/6 Verona, 20/6 Milano, 27/7 Collegno, 28/7 Gardone).
Cantautrice, poetessa, pittrice, fotografa e scrittrice, Patti Smith è un’artista a tutto tondo che ha segnato
l’evoluzione del rock degli ultimi quarant’anni. La sua carriera è stata consacrata nel 2007 dall’iscrizione del
suo nome nella Rock ‘n’Roll Hall of Fame, il massimo riconoscimento della musica rock. In occasione dei
40 anni di Horses, il suo capolavoro(Rolling Stones lo ha classificato al quarantaquattresimo posto fra i
migliori cinquecento dischi rock di sempre) l’artista americana riproporrà integralmente l’album dal vivo.
27) Noel Gallagher (6/7 Milano, 8/7 Piazzola sul Brenta, 9/7 Roma). Gli anni Novanta, oltre che per
l’avvento del grunge, sono stati caratterizzati per il derby senza esclusione di colpi tra Blur e Oasis per la
palma di migliore band di brit pop. Un rivalità che a molti ha ricordato quella tra Beatles e Rolling Stones,
entrambi numi tutelari dei loro più giovani successori. Gli Oasis oggi non esistono più a causa dei continui
litigi tra i fratelli Gallagher, che non si parlano da anni. Data l’impossibilità di portare avanti il gruppo
insieme al fratello, Liam ha dato vita nel 2010 al progetto Beady Eye, mentre Noel ha intrapreso una
convincente carriera con i High Flying Birds, come conferma l’ultimo album Chasing Yesterday appena
pubblicato.
28) Slipknot (16 giugno, Rock in Roma). Dopo il sold out del concerto di Milano del 3 febbraio, buone
notizie per i fan italiani degli Slipknot, una delle più importanti band heavy rock a livello internazionale,
celebre non solo per il sound adrenalinico, ma anche per le macabre maschere utilizzate dai suoi componenti,
identificati con numeri che vanno dallo 0 all’8. Il gruppo si esibirà a Rock in Roma il prossimo 16 giugno. Il
cantate Corey Taylor si è detto entusiasta: “Non siamo mai stati a Roma prima, non vedo l'ora. Sono
emozionatissimo non solo di conoscere i nostri fan ma di vedere tutto, di vedere la storia, la cultura”.
29) Counting Crows (1/7 Gardone Riviera, 3/7 Pistoia, 4/7 Roma). All’inizio degli anni Novanta, mentre i
Nirvana gareggiavano con i Pearl Jam e con i Soundgarden per la palma di miglior gruppo grunge, in
America si facevano largo i Counting Crows con il recupero del rock più classico, quello di derivazione
blues e folk. Merito dei testi e della prodigiosa voce di Adam Duritz, che ha segnato con il suo
inconfondibile timbro due successi epocali come Mr.Jones e Round here. L’ultimo album Somewhere under
Wonderland è una piacevole conferma delle qualità dei Counting Crows, una delle migliori live band al
mondo.
30) Ben Harper and The Innocent Criminals (20 luglio, Auditorium – Parco della Musica di Roma). A
sette anni di distanza dal loro ultimo concerto insieme in Brasile, Ben Harper e The Innocent Criminals
tornano a suonare insieme in un tour che toccherà anche l’Europa dopo essere stato inaugurato da quattro
concerti al leggendario Fillmore di San Francisco. Appuntamento con il pubblico italiano con una data unica
alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Ciascuno di noi è tornato al punto di partenza –ha
sottolineato Ben Harper- è il momento giusto per riprendere da dove ci eravamo lasciati. E’ il giusto
momento artistico per farlo”.
31) Dave Matthews Band (17/10 Milano, 18/10 Firenze, 20/10 Roma, 21/10 Padova). La Dave Matthews
Band, straordinario gruppo roots rock americano capitanato dal carismatico Dave Matthews, incarna il sound
dell’America più profonda, schietto e raffinato al tempo stesso. Un gruppo che si distingue per avere nella
line up un violinista e un sassofonista, strumenti indispensabili per tratteggiare la sua poetica che amalgama
abilmente rock, country, blues, bluegrass e jazz, un caleidoscopio di suoni e di colori che ha il suo culmine
nel live.
32) John Legend (5 luglio, Lucca Summer Festival). Tra i numerosi meriti di Kanye West, produttore
geniale e visionario, spicca quello di aver scommesso per primo su John Legend, uno degli artisti black più
interessanti degli ultimi dieci anni. Un moderno Marvin Gaye, in grado di mixare il calore del soul con la
sensualità del funk, le emozioni del gospel con l’immediatezza dell’hip hop. Nei brani solo voce e
pianoforte, come Ordinary people e So high, Legend dimostra di avere le stimmate del predestinato.
33) Supertramp (9 novembre, Mediolanum Forum di Assago, Milano). I Supertramp rappresentano un
unicum nel panorama del rock per il loro singolare stile musicale, un mix inconfondibile di rock, pop, prog
e americana. La band inglese, anche se molti credono che sia americana, oggi non ha più il polistrumentista
Roger Hodgson, che si è dedicato da anni alla carriera solista, ma è sempre guidata dal fondatore Rick
Davies, a cui si sono accostati negli anni altri straordinari musicisti, tra i quali il virtuoso della sei corde Carl
Verheyen.
34) Pet Shop Boys (25 giugno, Auditorium Parco della Musica, Roma). Oltre 50 milioni di dischi venduti
in tutto il mondo e numerosi Grammy Awards e Brit Awards confermano che i Pet Shop Boys, alfieri
dell’electro-pop anni Ottanta, sono il duo inglese più importante degli ultimi trent’anni. L’accoglienza
trionfale che Neil Tennant e Chris Lowe hanno ricevuto alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra
del 2012 dimostra quanto ancora siano amati da due generazioni di ascoltatori, grazie a hit epocali comeWest
End girls, Domino dancing, It’s a sin, Suburbia e What have i done to deserve this?.
35) Dream Theater (30/6 Barletta, 1/7 Roma, 19/7 Pistoia). I Dream Theater, alfieri del progressive metal,
sono riusciti a coniugare in modo sorprendente la tecnica sopraffina del progressive con l’energia dell’heavy
metal, senza rinunciare a sapienti spuzzate di melodia. Un vero e proprio dream team formato da James
LaBrie alla voce, John Petrucci alla chitarra, John Myung al basso, Jordan Rudess alle tastiere e Mike
Mangini alla batteria. La band, il cui celebre logo è ispirato allo stemma dell'anello di Maria Stuart di
Scozia, è molto legata all’Italia. In uno dei loro brani più famosi, Take the time, è inserita una frase di
Alfredo, protagonista di Nuovo Cinema Paradiso: «Ora che ho perso la vista, ci vedo di più».
36) Placebo (20 maggio, Arena di Verona). Nella variegata e tumultuosa galassia dell’alternative rock c’è
una stella che, da diciannove, non smette di brillare: quella dei Placebo. Il gruppo, dopo il successo dei
concerti di Roma e di Milano della scorsa estate, si esibirà in data unica il 20 maggio in una location
mozzafiato come l’Arena di Verona. Il trio formato da Brian Molko , Stefan Olsdal e dal nuovo batterista
Matt Lunn spazia con disinvoltura dal britpop al post-grunge, per arrivare al punk rock e a contaminazioni
elettroniche più evidenti negli ultimi album.
37) Sam Smith (20/6 Milano, 21/6 Roma). Sam Smith è stato, insieme a Beck, il trionfatore dell’ultima
edizione dei Grammy Awards, vincendo quattro categorie tra le sei alle quali era nominato, tra cui due delle
più importanti, Record of the Year and Song of the Year per Stay With Me (Darkchild Remix). Londinese,23
anni, alto quasi 1,90 m e con il viso paffuto, look sempre impeccabile a cui fanno da contrasto due vistosi
orecchini, Smith si è messo subito in luce per la eccezionale voce con venture soul e gospel, tanto che in
molti lo considerano la versione maschile di Adele, di cui Sam è un grande estimatore.
38) Mumford & Sons (29/6 Verona, 30/6 Roma, 1/7 Pistoia).Riproporre una musica antica come il folk
con un’attitudine moderna, coniugando leggerezza e complessità come solo i grandi artisti riescono a fare. E’
questo il segreto dei Mumford & Sons, quattro giovani artisti inglesi che hanno già condiviso il palco con
Bob Dylan e Bruce Springsteen, quasi un passaggio di consegne tra i grandi maestri e i loro eredi di domani.
Dopo i successi mondiali diSigh no more e Babel, il nuovo album Wilder mind segna un cambia di stile verso
sonorità più elettriche.
39) Paul Weller (5/7 Gardone Riviera, 7/7 Roma). Paul Weller potrebbe essere definito il cantante dalle
tre vite: i Jam negli anni Settanta, gli Style Council negli anni Ottanta e oggi la carriera solista, lasciando
ogni volta una traccia indelebile nella musica britannica. La sua storia artistica parte nel 1975 quando,
insieme ad altri tre compagni di scuola, forma una band, i Jam, per strimpellare nel tempo libero, senza
immaginare che, da lì a pochi anni, i quattro avrebbero riempito per cinque serate consecutive lo stadio di
Wembley. Il gruppo diventa il capostipite del movimento Mod, tanto che ancora oggi Weller è
soprannominato The Modfather, il padrino del Mod. Nel 1982, all’apice del sucesso, i Jam si sciolgono, e
nascono gli Style Council, in cui entrano a far parte il tastierista Mick Talbot e il batterista Steve White, con
uno stile raffinato a cavallo tra pop e jazz. Nel 1992 Weller intraprende la carriera di solista, che da 23 anni
porta avanti con stile e con originalità.
40) Damien Rice (25/7 Roma, 27/7 Taormina, 30/7 Villafranca di Verona). "A volte devi allontanarti da
ciò che ami per amarlo di nuovo". Così Damien Rice ha spiegato gli otto anni intercorsi tra il
precedente 9 del 2006 e il nuovo My favourite faded fantasy, terzo, attesissimo capitolo della sua carriera.
Considerando che l’album di debutto, l’eccellente O, risale al 2002, è evidente come il cantautore irlandese
non segua i frenetici ritmi del mercato discografico, che impone uscite sempre più ravvicinate, ma decide di
pubblicare un album solo quando sente di avere qualcosa da dire. La lunga attesa è stata premiata con un
lavoro che non stravolge quanto di buono ha mostrato finora l’artista, ma che arricchisce il suo austero rock
da camera con una tavolozza di colori più ampia.
41) Snoop Dogg e Marcus Miller (28 luglio, Lucca Summer Festival). Il voto affilato e strafottente di
Snoop Dogg è stata una delle immagini più forti e rappresentative del gangsta rapper all’inizio degli anni
Novanta, periodo in cui la musica hip hop faceva rima con pistole sparatorie, vere o immaginarie. Vent’anni
dopo, e diversi nomi d’arte cambiati, il ghetto è ormai un ricordo lontano e Snoop, che è ormai padre di
famiglia, vuole solo divertirsi e divertire con il suo rap intriso di funk e di soul. A supportarlo nell’evento di
Lucca una guest d’eccezione come Marcus Miller, da molti considerato il miglior bassista del mondo, che ha
appena pubblicato l'album Afrodeezia per la Blue Note. Un concerto imperdibile, per chi ama le numerose
sfaccettature della musica black.
42) Lauryn Hill (13 luglio, Auditorium Parco della Musica).Alla fine degli anni Novanta la stella di
Lauryn Hill, prima rapper dei Fugees e poi raffinata cantante solista, era una delle più luminose del
firmamento della musica black. Il suo unico album in studio, l’eccellente The miseducation of Lauryn Hill, le
ha fatto vincere nel 1999 ben 5 Grammy Awards. Dopo anni di buio, dovuti a problemi personali, la cantante
americana tornerà finalmente in estate a deliziare il pubblico europeo con la sua voce senza confini.
43) Linkin Park (6 settembre, Rock in Roma). Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo
millennio, un periodo piuttosto avaro di novità in campo musicale, gruppi come Korn, Limp Bizkit e Linkin
Park si contendevano, a suon di milioni di album e di tour sold out, lo scettro di maggiore band nu metal del
mondo. L'estate scorsa i Linkin Park, dopo 10 anni dall'ultima performance nel nostro paese, hanno
richiamato oltre 40 mila persone all'Ippodromo del Galoppo di Milano. Quest'anno la band californiana
arriva nella capitale, per il primo show da headliner a Rock in Roma, per proporre tutti i classici e i nuovi
brani del sesto album The Hunting Party.
44) Extreme (8 giugno, Alcatraz di Milano). All’inizio degli anni Novanta, periodo dominato dall’hard
rock dei Guns ‘N’ Roses e dal grunge dei Nirvana, si sono messi in luce gli Extreme, guidati dal frontman
Gary Cherrone e dal chitarrista Nuno Bettencourt, per la loro singolare capacità di coniugare il rock metal
con il funk. Sono poche le canzoni in grado di caratterizzare un’epoca e una di queste è sicuramente More
than words, una delle migliori ballad degli ultimi trent’anni. Oltre a questo brano, la band di Boston ci ha
lasciato due album straordinari come Pornograffiti e III Sides To Every Story, che non possono mancare
nella collezione di un appassionato del rock di qualità.
45) Marylin Manson (17 giugno, Alcatraz di Milano). In concomitanza con l'uscita del nuovo album The
Pale Emperor, Marilyn Manson ha annunciato il nuovo tour europeo che lo porterà anche in Italia per
un'unica data a Milano. The Pale Emperor, grazie alla preziosa collaborazione di Tyler Bates, noto
compositore di colonne sonore, è uno dei migliori dischi del controverso artista dell’Ohio. Manson sarà
accompagnato da una special guest, la cui identità non è ancora stata rivelata.
46) Jesus and Mary Chain (19 luglio, Ferrara sotto le stelle).Tornano dal vivo in Italia dopo venticinque
anni i Jesus and Mary Chain, una delle band più rappresentative della new wave degli anni Ottanta. Il gruppo
si è riunito per celebrare il trentesimo anniversario del loro acclamatissimo album d’esordio, Psychocandy,
che li ha consegnati alla storia del rock. Chi ha visto Lost in translation non può dimenticare l’emozionante
scena finale del film, accompagnata dalla loro hit Just like honey.
47) Paolo Nutini ( 23/6 Trieste, 8/7 Lucca, 15/7 Pescara, 17/7 Ferrara, 18/7 Barolo). Chi l’ha detto che
per cantare il funk e il soul bisogna necessariamente essere di colore? L’ultimo album di Paolo Nutini,
l’eccellente Caustic love, ha rivelato una sorprendente vena black del cantautore italo-scozzese, con suoni e
canzoni che sembrano usciti da un disco degli anni Sessanta della Stax o della Motown. La voce calda e
passionale del cantante di Paisley viene esaltata da canzoni ricche di suoni vintage e da una produzione
pulita, ma senza risultare troppo levigata e pop. A Lucca il cantante sarà introdotto dagli Alabama Shakes.
48) Stromae (8/7 Roma, 14/7 Piazzola sul Brenta). Il cantautore belga di origini ruandesi è l’artista del
momento, insieme all’inglese Ed Sheeran. Definito da alcuni critici come l’erede di Jacques Brel e di Charles
Aznavour, Stromae è riuscito a mescolare la chanson française, il suono dell’hip hop e dell’electrodance, le
percussioni africane e le melodia europea. I due recenti concerti sold-out di Milano e di Roma hanno
rivelato un artista che, nonostante la giovane età, è completamente padrone del palcoscenico e dei suoi
mezzi espressivi.
49) Hozier ( 7/7 Pistoia, 8/7 Milano). Oltre 100 milioni di ascolti su Spotify e 115 milioni di visualizzazioni
su YouTube hanno resoTake me to church un successo mondiale che ha lanciato la carriera di Hozier,
ventiquattrenne irlandese con la maturità artistica di un veterano. Un inno alla tolleranza e alla libertà
individuale, che ha fatto breccia nei cuori di un pubblico insolitamente trasversale. La sua musica, definita
con un ardito neologismo indie-gospel, è fortemente influenzata dal soul e dal blues, rielaborati in modo
fresco e contemporaneo. Hozier ha tutte le qualità per durare a lungo nello showbiz.
50) Take That (13 ottobre, Mediolanum Forum di Assago, Milano). Oggi i Take That, una delle più
importanti boy band degli anni Novanta, non sono più cinque, ma tre: Mark Owen, Gary Barlow e Howard
Donald. A quattro anni di distanza da Progress Live, l'ultimo tour record della band, il trio inglese inizierà ad
aprile un tour di 24 spettacoli in 8 città, per poi proseguire nel resto dell’Europa. Per vederli dal vivo da noi
bisognerà aspettare il 13 ottobre, quando si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago nell’unica data
italiana del tour.
51) Blue (11 ottobre, Alcatraz di Milano). I Blue, a quindici anni di distanza dal loro debutto, sono una
band che può contare su una solida esperienza artistica e sulla consolidata amicizia fra i suoi quattro
componenti: Lee Ryan, Antony Costa, Duncan James e Simon Webbe. Oltre quindici milioni di copie
vendute e tre album in vetta alle classifiche di tutto il mondo dimostrano il ruolo centrale che i Blue avuto
nella musica pop degli ultimi quindici anni. I duetti con mostri sacri come Elton John e Stevie Wonder sono
il segno che, oltre all’aspetto fisico, sono state le loro qualità vocali a conquistare i cuori di milioni di fan.
52) Vasco Rossi (7-8/6 Bari, 12-13/6 Firenze, 17-18/6 Milano, 22-23/6 Bologna, 27-28/6 Torino, 3/7
Napoli, 8/7 Messina, 12-13/7 Padova). Nel 2014 i sette concerti del Live Kom 014 di Vasco Rossi, il tour
più hard rock della sua carriera, hanno richiamato oltre 390.000 spettatori tra Roma e Milano, per un incasso
complessivo di oltre 26 milioni di dollari, piazzandosi in seconda posizione nella classifica mondiale
dell’Hot Tours di Billboard, dietro soltanto al 14 On Fire tour dei Rolling Stones. Numeri impressionanti,
che da soli non spiegano la magia di un concerto di Vasco Rossi. Un’esperienza da provare almeno una volta
nella vita, anche se non siete fan del Komandante.
53) Simply Red (14/11 Roma, 15/11 Milano). Nel 2010 Mick Hucknall ha annunciato lo scioglimento dei
Simply Red, mettendo fine a una storia lunga venticinque anni, costellata da tanti successi e qualche
sporadica caduta di stile, che ha fruttato cinquantacinque milioni di album venduti, tre Brit Award
conquistati e dieci milioni di spettatori accorsi ai loro concerti. Il 2015 segna un clamoroso ritorno della band
al completo, nella quale spiccano la chitarra di Kenji Suzuki, le tastiere di Dave Clayton e la voce soul del
“rosso” Mick Hucknall. Semplicemente unica.
54) Spandau Ballet (6/7 Verona, 14/7 Roma, 16/7 Taormina).Gli Spandau Ballet, gruppo-simbolo degli
anni Ottanta e protagonisti sul grande schermo del film-documentario Soulboys Of The Western World,
torneranno a esibirsi in Italia a cinque anni di distanza dalla prima,clamorosa reunion. La voce di Tony
Hadley è ancora oggi una delle più belle del pop.
55) Tony Bennett e Lady Gaga (15/7 Umbria Jazz, Perugia). Che cosa accomuna il raffinato crooner
Tony Bennett alla trasgressiva diva del pop Lady Gaga? Apparentemente nulla, a giudicare dai sessant’anni
di differenza(88 primavere per Bennett, 28 per Lady Germanotta), dal look e dallo stile musicale assai
diverso. In realtà la comune passione per il jazz è il collante tra le due star, che hanno unito le loro forze
nell’album Cheek to cheek, una delle più belle sorprese del 2014. Il duo è pronto a fare scintile anche davanti
all’esigente pubblico di Umbria Jazz, curioso di vedere in azione una coppia così insolita.
56) James Taylor (18/4 Torino, 19/4 Roma, 21/4 Firenze, 22/4 Trieste, 24/4 Padova, 25/4
Milano). James Taylor ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo ed è stato inserito nella Rock
and Roll Hall of Fame e nella Songwriter's Hall of Fame. Nella sua bacheca trovano posto 5 Grammy
Awards, 40 dischi d'oro, numerosi dischi di platino e multi-platino. Nel 2011 la rivista Rolling Stone lo ha
indicato tra i 100 migliori cantanti di sempre. Serve aggiungere altro?
57) Jackson Browne (24/5 Roma, 25/5 Bologna, 27/5 Como, 28/5 Torino). Jackson Browne rappresenta
un’icona per quella generazione cresciuta negli anni Settanta con il mito del sogno americano, che ascoltava
il rock rilassato della East Coast e che partecipava alle manifestazioni pacifiste e ambientaliste. Tematiche
che il cantautore porta avanti anche oggi, rimanendo fedele al suo caratteristico sound a cavallo tra rock e
canzone d’autore, raffinato nei testi, ma al tempo stesso accessibile a tutti.
58) Paolo Conte (17/4 Padova, 14/5 Cremona, 10/7 Perugia, 27/7 Roma). L’avvocato di Asti, come da
sempre viene chiamato, ha creato negli anni uno stile personale e inconfondibile, in cui si fondono, con
grande eleganza, jazz, canzone d’autore e suggestioni latino-americane. Il suo timbro vocale profondo e roco
fa da perfetto contrappunto all’inimitabile swing con il quale suona il pianoforte ed è ideale per sottolineare
le sue liriche intense e senza tempo.
59) Jovanotti (20/6 Ancona, 25-27/6 Milano, 30/6 Padova, 4-5/7 Firenze, 8/7 Bologna, 12/7 Roma, 18/7
Messina, 22/7 Pescara, 26/7 Napoli, 30/7 Bari). In pochi avrebbero scommesso nel 1988 su quel ragazzo
dinoccolato, vestito con l’immancabile cappellino Boy, il chiodo, i jeans sdruciti e le scarpe da basket, che
cantava brani leggeri come E’ qui la festa? e Gimme five. Ventisei anni dopo, Jovanotti ha lasciato spazio a
Lorenzo Cherubini, artista e uomo maturo che ha trovato ha un perfetto equilibrio tra il desiderio di divertire
il pubblico, la capacità di esprimere i propri sentimenti e la voglia di lanciare messaggi importanti attraverso
la musica. Il nuovo album Lorenzo 2015 cc, che si snoda attraverso 30 brani, è l'apice del suo eclettismo.
60) Billy Idol (10/7 Lucca, 11/7 Brescia). Negli anni Ottanta, periodo dominato dal pop zuccheroso e dalla
malinconica new wave, si fece largo il rock sanguigno e immediato di Billy Idol, nome d’arte scelto per
rivalsa nei confronti dell’insegnante che in un compito in classe scrisse «Billy is idle» («Billy è un
fannullone»). Gli anni Novanta hanno segnato un brusco stop della sua carriera, che ha ripreso quota nel
Duemila quando, oltre a incidere nuove canzoni, è stato riconosciuto come uno dei grandi protagonisti di una
stagione irripetibile.
61) Ligabue (13-14/3 Padova,17-18/3 Milano,21-22/3 Rimini,24/3 Ancona, 27-28/3 Livorno,30-31/3
Genova,2 -3/4 Torino,10-11/4 Acireale,13/4 Caserta,16-18 /4 Roma, 23-24/4 Cagliari). I concerti di
Ligabue sono riti collettivi che richiamano decine di migliaia di spettatori da ogni parte della Penisola, tanto
che è stato più volte necessaria l’enorme spianata di Campovolo per contenere l’entusiasmo dei suoi fedeli
fan. Il Liga ha costruito la sua fortunata carriera sulle fondamenta dei suoi primi due album, Ligabue del
1990 e Lambrusco coltelli rose e pop corn, trascinati da inni generazionali come Balliamo sul
mondo e Urlando contro il cielo, che ancora oggi rappresentano il climax dei suoi concerti.
62) Ian Anderson (16/4 Padova, 17/4 Milano, 18/4 Cesena, 20/4 Roma). La caratteristica posa di Ian
Anderson nel suonare il flauto traverso è una delle immagini più riconoscibili della storia del rock.
Impossibile non identificare la sagoma del flautista con i Jehtro Tull, uno dei gruppi fondamentali della
stagione d’oro del rock che si è distinto per la singolare commistione tra folk, progressive e hard rock.
63) Simple Minds (21 novembre Mediolanum Forum di Assago, Milano). La band di Glasgow, che
prende il nome da un verso di Jean Genie di David Bowie («He's so simple minded»), ritorna dal vivo per
presentare i brani del nuovo album Big Music, che in alcuni brani rievoca l’inconfondibile pop elettronico del
gruppo capitanato da Jim Kerr. Irraggiungibili le vette del capolavoro del 1982 New Gold Dream, caposaldo
della new wave britannica grazie ai magnifici intrecci di chitarre, tastiere e basso.
64) Manu Chao (20 giugno, Autodromo di Monza). L’ex Mano Negra torna ad esibirsi a Monza per
l’unico concerto italiano del tour “La ventura”, che nei prossimi mesi porterà il cantautore in giro per
l’Europa, facendo tappa anche in Germania, in Spagna e in Polonia. Manu Chao sarà accompagnato al basso
da Jean Michel Gambeat, alla chitarra da Madjid Fahem e alla batteria dal fido Philippe Teboul, musicista
con cui divide il palco fin dai tempi della Mano Negra. La sua musica, un mix inconfondibile di punk, ska,
reggae, rock, flamenco, funk, salsa, rap e calypso, è un veicolo per diffondere il suo messaggio ecologista e
no global.
65) 2Cellos (29/7 Grugliasco, 30/7 Ferrara, 31/7 Roma, 1/8 Molfetta, 2/8 Tarvisio). Chi ha detto che il
rock e la classica sono generi incompatibili? La musica dei 2Cellos, duo sloveno-croato formato da Luka
Sulic e Stjepan Hauser, ha coniugato in modo originale e sorprendente due generi agli antipodi. Dopo i
successi di2Cellos del 2011 e In2ition del 2013, i due violoncellisti dall’attitudine rock hanno pubblicato la
loro terza fatica, Celloverse, di cui sono anche produttori. Elton John ha definito i 2Cellos “la cosa più
emozionante vista dal vivo dai tempi del concerto londinese di Jimi Hendrix al Marquee Club negli anni
Sessanta”.
66) Litfiba (13/4 Roma, 11/7 Villafranca di Verona , 12/7 Sogliano al Rubicone, 17/7 Sesto San
Giovanni, 23/7 Firenze, 24/7 Roma, 26/7 Taormina, 31/7 Majano, 8/8 Brindisi). Negli anni Ottanta, dopo
l’abbuffata del progressive e il fuoco fatuo del punk, il rock stava trovando anche in Italia nuove e più
originali strade, distaccandosi gradualmente dal pesante fardello della musica anglosassone. In soli tre
album, Desaparecido del 1985, 17 Re del 1986 eLitfiba3 del 1988, una band fiorentina, i Litfiba, ha
tracciato le coordinate del rock nostrano, tanto che non c’è praticamente una band italiana, negli ultimi anni,
che non si sia ispirata all’inconfondibile sound del gruppo guidato dal duo Piero Pelù-Ghigo Renzulli, che
nel 2010 si è riunito per la gioia di due generazioni di fan.
67) Tiziano Ferro (20/6 Torino, 23/6 Firenze, 26-27/6 Roma, 1/7 Bologna, 4-5/7 Milano, 8/7
Verona). Da Latina all’America Latina, il passo è breve. Tiziano Ferro, insieme a Laura Pausini ed Eros
Ramazzotti, è uno dei nostri cantanti più amati nei paesi latinoamericani, dove i suoi album vengono
distribuiti nella versione speciale in spagnolo. Un successo planetario, che però non ha montato la testa a
Tiziano, rimasto il ragazzo umile e semplice di sempre. E’ uscito da poco T N Z The Best of Tiziano Ferro,
una "biografia in canzoni" anticipata dalla hit Senza scappare mai più.
68) Fabi Gazzè Silvestri (22 maggio, Arena di Verona). "Non siamo la somma di tre, ma un grande Uno",
hanno dichiarato i tre cantautori romani durante la presentazione de Il padrone della festa, uno dei migliori
album del 2014. I tre artisti sono riusciti nella difficile impresa di realizzare un disco che non si limita a
sommare le singole qualità dei tre, ma che dà vita, soprattutto nei brani scritti a sei mani, a un qualcosa di
assolutamente inedito, accessibile e al tempo stesso di grande qualità. Dopo il trionfale tour dello scorso
inverno, Fabi Gazzè Silvestri si riuniscono per un unico grande evento all’Arena di Verona.
69) Mario Biondi(5/5 Torino, 7/5 Sanremo, 8/5 Bergamo, 10/5 Firenze, 12/5 Milano, 15/5 Mantova,
16/5 Cesena, 18/5 Bologna, 20/5 Roma, 24/5 Palermo, 25/5 Catania, 8/10 Napoli). Ascoltando per la
prima volta in radio la hit This is what you are vi sarete probabilmente immaginati un robusto cantante afroamericano degli anni Sessanta. Invece Mario Biondi è bianco, è nato a Catania e ha quarantaquattro anni. A
trarre in inganno è la sua straordinaria voce calda e pastosa, affinata in tanti anni di gavetta, che ha reso
inevitabili i paragoni con Barry White e Isaac Hayes, due delle più belle voci black di sempre. Il suo ultimo
album di inediti, l’eccellente Sun del 2013, vanta collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Al
Jarreau, James Taylor, Omar, Leon Ware,Chaka Khan e Incognito.
70) Marco Mengoni (5/5 Mantova, 7-8/5 Milano, 10/5 Torino, 12/5 Firenze, 14/5 Roma, 16/5 Napoli,
19/5 Bari, 21/5 Bologna, 23/5 Conegliano). Non solo talent, ma talento vero. Vincitore della terza edizione
di X-Factor e del Festival di Sanremo 2013 con la ballad L’essenziale, Marco Mengoni, a ventisei anni e con
soli tre album all’attivo, si è già conquistato un posto stabile tra i big della musica italiana grazie alla sua
versatilità di interprete e alla sua voce con venature soul. L’ultimo disco Parole in circolo, anticipato dal
fortunato singolo Guerriero, è entrato direttamente al numero 1 della classifica degli album più acquistati su
iTunes.
71) Gianna Nannini (2/5 Morbegno, 4/5 Firenze, 7/5 Roma, 10/5 Acireale, 12/5 Napoli, 15/5 Milano,
17/5 Torino, 20/5 Conegliano, 21/5 Padova, 23/5 Bologna, 24/5 Montichiari). In Italia è in corso da anni
un acceso derby tra Vasco Rossi e Ligabue, a suon di dischi di platino e di concerti oceanici, per la palma di
cantante rock più amato. La situazione appare più chiara nel rock al femminile, dove Gianna Nannini domina
incontrastata da oltre un trentennio. Nonostante i cinquantotto anni e la gravidanza nel 2010, la cantautrice
senese non ha perso un briciolo della sua proverbiale grinta, come rivela anche il nuovo album Hitalia, dove
Gianna ha rivisitato in chiave rock alcune delle più belle canzoni italiane del Novecento.
72) Eros Ramazzotti (12/9 Rimini, 16 e 18/9 Verona, 7 e 9/10 Milano, 12/10 Firenze, 14 e 16/10 Roma,
20/10 Bologna, 7/11 Torino). Eros World Tour 2015 segna il ritorno dell’artista romano a due anni dal
successo del Noi Tour. Sono previsti ventitré appuntamenti per poter riascoltare il repertorio che ha saputo
conquistare le platee di tutto il mondo. Durante le tappe del tour, inoltre, sarà possibile ascoltare per la prima
volta i nuovi brani dell’album che uscirà in primavera per la Universal. Dopo l'anteprima a Rimini, il debutto
mondiale è previsto all'Arena di Verona con un doppio concerto.
73) Negrita (10/4 Firenze, 11/4 Bologna, 14/4 Padova, 17/4 Torino, 18/4 Milano, 21/4 Roma, 23/4
Pescara, 25/4 Pordenone). I Negrita sono una delle poche rock band italiane che non si è mai accontentata
di riproporre la stessa formula, ma che più volte ha rivoluzionato il suo stile, prima con l’elettronica, poi con
suggestioni latinoamericane, frutto di un lungo tour in quei paesi nel 2004, e infine in chiave unplugged.
Guidati dal carismatico frontman Pau, i Negrita hanno inciso un nuovo album, 9, che uscirà il 24 Marzo per
la Universal.
74) J-Ax e Fedez (19/7 Barolo, 24/7 Lucca). I concerti dei due rapper, divisi da vent’anni di differenza ma
uniti nella comune avventura editoriale nell’etichetta Newtopia, sono gli eventi più attesi dagli amanti
dell’hip hop italiano che strizza l’occhio ai talent show. Sia Ax che Fedez hanno dimostrato di essere a loro
agio davanti a una telecamera, come giudici rispettivamente di The Voice e X Factor, nello stesso modo in
cui sciorinano rime davanti al microfono.
75) Ariana Grande (25 maggio, Mediolanum Forum di Assago, Milano). Nata a Boca Raton, Florida,
ventuno anni fa, sangue abruzzese e siciliano nelle vene, Ariana Grande-Butera è l’ultimo idolo degli
adolescenti. La sua notevole estensione vocale, che riesce a raggiungere le quattro ottave, e la sua avvenenza
hanno reso Ariana la rivale numero uno di Katy Perry e di Miley Cyrus. La battaglia per la conquista dello
scettro di regina del pop femminile è appena iniziata.