Denti e carie - Zanichelli online per la scuola

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La Scienza della Vita
Unità Bio 14
Nutrizione, digestione e assorbimento
Denti e carie
I denti
Nella bocca si trovano due arcate dentali di
16 denti ciascuna (nel bambino la dentatura
“da latte” è costituita solo da 20 denti, che
verranno sostituiti da quelli permanenti a
partire dal sesto anno di vita).
I denti sono costituiti prevalentemente da
dentina o avorio, un tessuto più duro dell’osso.
Di ciascun dente riconosciamo tre parti: la
corona, la radice e il colletto.
• La corona, di colore biancastro, è la parte
che sporge nella cavità orale; la dentina,
nella corona, è rivestita all’esterno da
smalto, uno dei tessuti più duri dell’organismo. All’interno presenta una cavità nella
quale è contenuta la polpa dentale, tessuto
molle e vitale del dente.
• La radice è la parte del dente infissa nell’alveolo e può essere singola o multipla; ha
una forma allungata e a un’estremità presenta un piccolo foro attraverso il quale passano vasi e nervi che raggiungono la polpa
dentale. È rivestita esternamente dal cemento, un tessuto duro.
• Il colletto è il limite tra la corona e la radice,
a livello del quale lo smalto si continua con
il cemento.
L’uomo presenta denti di forme differenti
che gli permettono di masticare cibi di tipo
e consistenza diversa. Possiede infatti denti
taglienti e appuntiti (incisivi e canini), in
grado di afferrare, incidere, strappare e lacerare le carni (questi denti sono ben sviluppati negli animali carnivori come i felini), e
denti più voluminosi (premolari e molari)
provvisti di sporgenze (cuspidi) che permettono di pestare, macinare, triturare alimenti
vegetali (questi denti, infatti, sono ben sviluppati negli erbivori).
La carie
La presenza di residui di cibo sulla superficie dei denti favorisce lo sviluppo di batteri
che formano la placca batterica, la quale
causa la carie.
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Gli zuccheri contenuti nei residui di cibo
vengono fermentati dai batteri della placca,
che producono acidi. Gli acidi corrodono lo
smalto formando un piccolo forellino: la
carie. Nella carie penetrano residui di cibo e
batteri, che producono ancora acidi e la carie
si allarga e scende in profondità, fino a raggiungere la dentina: a questo punto il dente
diventa sensibile al caldo e al freddo.
Se non si interviene, la carie si allarga e i batteri raggiungono la polpa, che si infiamma
(pulpite) provocando un forte mal di denti.
Per evitare questo problema è necessario rimuovere la placca batterica prima che provochi la carie:
• pulirsi i denti correttamente con lo spazzolino e il dentifricio dopo ogni pasto;
• usare il filo interdentale, che asporta i residui di cibo tra dente e dente, dove lo spazzolino non riesce ad arrivare;
• prendere il fluoro (in pillole o in gocce, seguendo le prescrizioni mediche), che rende
lo smalto più resistente alle carie;
• ridurre al minimo il consumo di alimenti
zuccherati (dolci, biscotti, caramelle, cioccolato, bevande zuccherate), che sono i principali responsabili della formazione delle
carie;
• effettuare almeno ogni 6 mesi una visita
di controllo dal dentista, anche se non
fanno male i denti, per individuare e curare
tempestivamente le carie in fase iniziale,
quando ancora non fanno male e sono di
piccole dimensioni.
Per curare una carie, il dentista deve togliere
con il trapano le parti di smalto e dentina
dentina
cariate, per poi chiudere le cavità con un
materiale adatto (resina o lega metallica). È
importante anche l’asportazione delle incrostazioni di tartaro, ossia la placca batterica indurita e calcificata, che lo spazzolino
non è più in grado di rimuovere.
smalto
polpa
dentale
corona
gengiva
colletto
osso
alveolare
radice
cemento
canale
della radice
© 2010 Franco Lucisano Editore • La Scienza della Vita • Modulo D: L’uomo e la salute
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