La Cripta della Chiesa di Sant ’Agata in Ferentino
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+ A.D. 2009 +
Locale
sotterraneo che si trova in corrispondenza dell’altare maggiore della Chiesa.
In antico comunicava con la Chiesa attraverso una botola ben visibile nel culmen dell’unica vela conservata della volta a crociera che
ne costituiva la copertura. La poderosa volta
in opera incerta, infatti, è stata tagliata, successivamente da strutture murarie che affacciano lungo la Via S.Agata.
Al suo interno si conserva un muro di sostruzione di epoca romana in opera quadrata di
travertino di buona fattura.
Oggi l’ambiente presenta un pavimento in
cemento, gettato negli anni ’70, all’altezza
degli attacchi della volta dei quali è visibile
solamente una grande mensola in blocchi di
travertino.
Riportiamo le testimonianze storiche relative
alla Cripta, quale luogo in cui vennero sepolti il nostro Patrono e Martire S. Ambrogio ed
il Papa Celestino V.
NOTIZIE STORICHE
1. “Memorie Istoriche delle Chiese, e dei
Conventi ecc…”, P. Casimiro da Roma,
Roma, 1741 - opera pubblicata postuma
nel 1754.
La notizia storica più antica si trova in questa fonte dalla quale sappiamo che, passando dalla parte destra dell’unica navata che
costituiva la chiesa, si raggiungeva una
Cappella sotterranea, dedicata alla Madonna
dei sette dolori, sul cui arco d’ingresso si leggeva:
“Venite, adoremus Dominum
in loco isto, ubi steterunt
corpora SS. Ambrosii
martyris, et petri Coelestini
papae protector – civitatis
ferentinis anno domini 1658”.
“Per le quali parole si vuol dinotare, che quivi
fu già seppellito il corpo di S. Ambrogio
Centurione, ucciso per la confessione della
fede Cristiana nella persecuzione crudelissima di Diocleziano; e furono altresì depositate, l’anno 1327, le ossa venerande di S.
Pietro Celestino, trasferite nel medesimo
luogo della Chiesa di S. Antonio, un solo
miglio dalla nostra lontana, per cagion della
guerra, che tra il popolo di Ferentino, e quello di Anagni erasi accesa.”
2. “La storia della Chiesa di Sant’Agata, la
Parrocchia dono di Dio”, Alberto
Cedrone, Ferentino 1972.
Dall’opera del nostro amato e compianto parrocchiano, ricaviamo la notizia dell’altra iscrizione che campeggiava nel pavimento della
chiesa, al di sopra della volta della cripta:
CORPORA – SS. PETRI COELESTINI PP
– ET – AMBROSY MARTIRIS – DIU –
(HEIC) REQUIVERUNT.
3. "Notizie storiche della Città di
Ferentino", Prof. Cav. e Architetto Luigi
Morosini, Ferentino 1905.
“Nel sotterraneo della medesima (chiesa)
esiste una cappella, in un arco della quale si
legge un'iscrizione fatta nel 1658, con la
quale si vuole significare che vi fu seppellito il
corpo di Sant'Ambrogio, e nel 1327 vi furono
depositate le ossa di San Pietro Celestino".
4. “VITA, MARTIRIO E CULTO DI S.
AMBROGIO CENTURIONE Protettore
DELLA
CITTA’
DI
FERENTINO”,
Ferentino, 16 agosto 1858, P. Nicola
Angelini della Compagnia di Gesù.
(Ristampato a cura del Sig. Francesco
Principali, Frosinone 1915. PARTE
PRIMA-DELLA VITA E DEL MARTIRIO DI
S. AMBROGIO-Cap. XIII).
Padre
Nicola conferma la notizia della
sepoltura del corpo di S. Ambrogio dopo
l’Editto di Milano, presso “al cimitero cristiano, che era posto ne’ sotterranei di un oratorio, sacro forse fin d’allora a sant’Agata o alla
Vergine dei dolori… essendochè nell’oratorio
di sant’Agata era una di quelle suburbane
parrocchie, ove i cristiani anche ne’ tempi
della persecuzione raccoglievansi di celato
degl’idolatri a far loro prattiche di religione.
Ivi racchiuso il benedetto corpo con sentimento di pietà, ma senza verun culto esteriore, in breve giro di anni restò dimentico da
ognuno, intanto che si perdè ogni notizia del
luogo ov’era stato sepolto: e per cinque
secoli appresso rimase colà satterra nascoso
come il grano del frumento, che deve poi tornare alla luce rigoglioso e fruttifero.”
6. “LA CASA DIVINA PROVVIDENZA DELL’OPERA D. GUANELLA. I SERVI DELLA
CARITA' E LE FIGLIE DI S. MARIA DELLA
PROVVIDENZA” in "La Chiesa di Ferentino", Benedetto Catracchia, Frosinone
1992.
Lo storico locale sig. Benedetto Catracchia
sostiene: “Siccome si è appena accennato al
sepolcro di S. Ambrogio, sarebbe opportuno
riprenderne l’argomento, rivolgendosi alle
competenti autorità e ai cittadini per rimetterlo in evidenza, restaurarlo e renderlo agibile,
perché da troppo tempo abbandonato e danneggiato…Resta ancora molto da fare, come
la liberazione dai calcinacci e il restauro del
sepolcro di S. Ambrogio e della cripta".
…“Conobbi anche D. Luigi Romanò”…
Parlado del primo parroco di S.Agata, don
Luigi Romanò, disse:
“Aveva in animo "il ritrovamento del sepolcro di S. Ambrogio e il restauro della cripta",
unica costruzione rimasta in piedi dall'immane catastrofe…”
LA STORIA DEL PRIMO
CIMITERO CRISTIANO
A FERENTINO PRESSO S. AGATA.
Tratto da: “Manoscritto sulla storia di
Ferentino illustrata e narrata da Giacomo
Bono”- Biblioteca Apostolica Vaticana
“Negli
anni 51-53 dell’era, il Vescovo
Epafrodito sloggiava da quella prima dimora
in Pietrolara, e allontanandosi dal pericolo
della Via Latina, formava ed edificava un più
occulto Oratorio, in sito più riparato e commodo, per poter con più agio proseguire ad
istruire e battezzare i neofiti.
Questo nuovo oratorio, che dopo quello eretto da S. Pietro nella contrada omonima di
Pietrolara, risulterebbe il secondo edificato
nel suburbio della città in quel primo secolo
cristiano, dalla costante tradizione e da cenni
di scrittori, si conosce essere stato fondato
dal Vescovo Epafrodito nella odierna contrada di Chivi (Clivus) o Clivo di belvedere.
Nel seno, dunque, della breve discesa del
Colle di belvedere, e precisamente poco
sopra l’odiena chiesuola di S. Giacomo fuori
la porta del borgo, si scorgono i ruderi di un
recinto composto di grosse pietre; come
anche più sopra, nel centro di detto Colle, ed
ove presentemente è posta la chiesa dedicata a S. Agata, vi si osservano altri ruderi
antichi; similmente in quelle località si conosce e si vuole esistito l’Oratorio fondato dal
Vescovo Epafrodito in sostituzione dell’altro
eretto da S. Pietro.
Il grande apostolo S. Pietro, in mancanza di
miglior commodo, o nella semplicità più
schietta, al suo primo giungere in Ferentino
nella contrada Pietrolara, fondò il sacro altare rozzamente nel mezzo di una nuda pietra
elevata, nel cui centro fecevi giganteggiare la
Croce, simbolo della redenzione, ed arma a
lui indispensabile e necessaria per combattere il gentil esimo; così il Vescovo Epafrodito
nell’erigere al Clivo di belvedere il nuovo
Oratorio cristiano, costruito come un piccolo
tempio, lo dedicava al SS.mo Crocifisso e a
Maria Addolorata.
E non contento di tanto, non solo ebbe cura
di fare quel nuovo e più commodo Oratorio
nel sito designato, ma stante il profitto e concorso dei credenti della vera fede, i quali se
scoperti alle ricerche dalle milizie del
Preside, venivano tosto catturati, ovvero se
latitanti, erano nella dura necessità di dimorare e morire nella campagna, così
Epafrodito, che era il Pastore, in sollievo di
tante famiglie, si studiò di edificare un vasto
Cemeterio cristiano, e nello stesso Clivo di
belvedere, precisamente ove trovasi eretta la
chiesa di S. Agata. Che quivi infatti fossevi
esistito Oratorio e Cemeterio cristiano fin dal
primo secolo della Chiesa, è cosa indubbia e
volgare, stante la tradizione costante e per
giunta invariata sino a noi…”