GIUGNO
Libera dai miei dolci impegni di nonna, invogliata da mille trilli di ogni tonalità, mi sono incamminata
per i viottoli più impervi della campagna circostante ad assaporare il tepore che mi ha avvolto
corpo e spirito.
Tutti i miei sensi sono rimasti inebriati dai suoni colori odori tipici di questo periodo, di questa
stagione che sta arrivando ed è decisamente la più bella dell’anno.
La natura mi si è presentata smagliante e rigogliosa così che grigiore umidità e gelo di un inverno
troppo lungo e di una non primavera sono sfumati e sbiaditi, sommersi da colori caldi e vivaci.
Pian piano qualche rivoletto di sudore mi è corso lungo la schiena e sulla fronte e sono ritornata
indietro, ripercorrendo sentieri verdeggianti e profumati.
Sotto una rinfrescante doccia, citando Neruda, ho ripetuto tra me e me “Oh Estate, estate…..”
Oh estate,
abbondante
carro
di mele
mature,
bocca
di fragola
in mezzo al verde,
labbra
di susina selvatica,
strade
di morbida polvere
sopra
la polvere,
mezzogiorno,
tamburo
di rame rosso,
e a sera
riposa
il fuoco,
la brezza
fa ballare
il trifoglio,entra
nell’officina deserta;
sale
una stella
fresca
verso il cielo
cupo,
crepita
senza bruciare
la notte
dell’estate. (P.Neruda)
Poi mille versi di poeti già conosciuti hanno preteso di essere ricordati ad osannare questa
stagione
Meriggio d'estate
Silenzio!Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria,o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli,poi tacciono,vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini,tanto è ora pace
e silenzio...Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così:le cicale.
Umberto Saba
Meriggiare
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra fronde il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Eugenio Montale
ESTATE
C'è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un'erba che so,
con un tonfo. Così trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d'aria
e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
La parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
Cesare Pavese
Estate
Cicale, sorelle, nel sole
con voi mi nascondo
nel folto dei pioppi
e aspetto le stelle…
Salvatore Quasimodo
Pioggia d'estate
Pioggia d'estate cade dentro di me
acini d'uva si schiacciano contro i miei vetri
gli occhi delle mie foglie sono abbagliati
pioggia d'estate cade dentro di me
piccioni d'argento volano dai miei tetti
la mia terra corre coi piedi nudi
pioggia d'estate cade dentro di me
una donna è scesa dal tram
i polpacci bianchi bagnati
pioggia d'estate cade dentro di me
senza rinfrescare la mia tristezza
pioggia d'estate cade dentro di me
all'improvviso s'arresta
il peso dell'afa è rimasto dov'era
al termine delle grosse rotaie
arrugginite.
Nazim Hikmet
D’Estate
Le cavallette sole
sorridono in mezzo alla gramigna gialla.
I moscerini danzano al sole
trema uno stelo sotto una farfalla.
Giovanni Pascoli
Inoltre ho scoperto questa poesia di Nikolaj Aseev, poeta russo poco conosciuto
Estate chiara e ardente
Delle quattro stagioni dell'anno
l'estate è la più chiara e la più
ardente, fa maturare i frutti '
e sparge risa e luce:
Com'è bello, discendendo al fiume,
fermarsi sopra l'acqua.
per ascoltare in lontananza il cuculo,
per vedere la giovane luna.
Tra poco ci accoglierà tra le sue morbide braccia quella infinita distesa di acqua marina che da
sempre sa risanare, con il suo colore azzurro, la sua tenera brezza, il suo profumo di salsedine, il
melodioso rifrangersi delle onde sulla riva, l’ani mo in tempesta.
Mare
M’affaccio alla finestra e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
Giovanni Pascoli
Caracola (conchiglia)
Mi hanno portato una conchiglia.
Dentro canta
un mare di carta.
Il mio cuore
si riempie d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
Mi hanno portato una conchiglia.
Federico Garcia Lorca
Poesia
Per sempre me ne andrò per questi lidi,
Tra la sabbia e la schiuma del mare.
L'alta marea cancellerà le mie impronte,
E il vento disperderà la schiuma.
Ma il mare e la spiaggia dureranno
In eterno
Gibran
Il mare è tutto
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo di gioia.
E tutto è calmo.
Sandro Penna
Il più bello dei mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Arrivederci fratello mare
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.
NAZIM HIKMET
E per finire, quando poi anche queste stupende giornate saranno solo un ricordo, rimarranno le
immagini, magari delle foto o dei quadri che ritraggono la magnificenza e il fulgore dell’Estate, per
illudersi che mai più il gelo debba ritornare o ancora, sognare di divenire, per chi si ama, l’estate
per l’eternità, così come una poetessa sensibile, quale è stata Emily Dickinson, ha saputo
trasmetterci con i suoi versi.
Fammi un quadro del sole
Fammi un quadro del sole Che l'appenda in stanza e possa fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano 'Giorno'!
Disegnami un pettirosso - su un ramo Che io l'ascolti, sarà il sogno,
e quando nei frutteti la melodia tacerà che io deponga - questa mia finzione -
Dimmi se è proprio caldo - a mezzogiorno
se siano i ranuncoli - che 'si librano' o le farfalle - che 'fioriscono'.
Poi - evita - il gelo - che si stende sui campi e il colore della ruggine - che si posa suglia alberi Fingiamo che quelli, ruggine e gelo - non arrivino mai.
Fa che io per te sia l’estate
Fa ch'io per te sia l'estate
quando saran fuggiti i giorni estivi!
La tua musica quando il fanello
tacerà e il pettirosso!
A fiorire per te saprò sfuggire alla tomba
riseminando il mio splendore!
E tu coglimi, anemone,
tuo fiore per l'eterno!
Sono riuscita a rendere pienamente l’ebbrezza che fa provare l’Estate? Spero di Sì!
Molte di queste poesie sono state apprezzate dalle signore che hanno partecipato al “Salotto di
Poesia” perché riescono ad esprimere appieno, gioia dolore ansia meraviglia rabbia amore
smarrimento……….
Sovente abbiamo commentato:“Che parole emozionanti. Sono proprio quelle che avrei scritto se
fossi un poeta!”
Come dice Giovanni Pascoli: In ognuno di noi c’è un “fanciullino” che ci rimane dentro anche
quando cresciamo e ci fa provare quelle emozioni pure dell’infanzia.
Il vero poeta riesce a sentire le parole che il fanciullino gli detta nell’animo e le getta agli altri che
udendole, avvertono che sono le stesse che avrebbero pronunciato, se solo non avessero perso il
candore tipico di chi è bambino.
Grazie al Corso e a questa breve antologia, ho voluto dare spazio e vitalità a quel desiderio mai
sopito di rimanere per sempre fanciulli per non farci annientare da un mondo sempre più
tecnologico e sempre meno poetico.