novella pastorale

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IscrittanelPubblicoRegistrodellaStampadelTribunalediRimini:n°11del24-05-2011
ISSN:2239-0898
ClaudiaAntonellaPastorino
Atmosfered’arcadiaperduta.LaSonnambula,novellapastorale
www.aracne-rivista.it
Rubriche2016–L’incontrodelleArti
L’incontrodelleArti#10
Atmosfered’arcadiaperduta
LaSonnambula,novellapastorale
diClaudiaAntonellaPastorino
Nove opere all’attivo, pochissime rispetto al periodo e alla
consuetudine, e se ne ricordano a tutt’oggi solo tre in
particolare: La Sonnambula, Norma (1831 entrambe) e I
Puritani(1835).
Mentre Rossini rimaneva il nume incontrastato in Italia e in
Francia,mentreDonizettiproducevaarafficaopereborghesi
o storico-gentilizie passando con disinvoltura dalla
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commediaaldramma,mentreilgiovaneVerdieraincercadi
un suo teatro, Vincenzo Bellini (1801-1835) prima de La
Sonnambula non aveva ancora affermato una sua coerenza
stilistica con un’opera veramente unitaria che rivelasse
fedelmente la propria natura compositiva. Gli mancava
quella dimensione personale che cercò di ritagliarsi quasi
subito rispetto all’eredità rossiniana e ai limiti dei pezzi
chiusi,resiinternamentepiùdistesisoprattuttodalpuntodi
vistavocale.Bellinitrovalasuastradapartendodaqui,come
capiterà a Verdi che si farà conoscere col Nabucco,
guadagneràterrenoconl’ErnanimaesploderàcolRigoletto,
primotrionfodalrinnovamentoepocale:85enne,avevaben
poetico-melodicariferita,comedicevamo,piùallacuradella
inquadrato l’arte del giovane catanese nella famosa lettera
vocalità che a quella dell’orchestrazione, la semplicità unita
del 2 maggio 1898 a Camille Bellaigue, definendo le sue
alla
melodie«lunghe,lunghe,lunghe».
all’ambientazione, ad ogni suono legato alle situazioni, alle
Pur obbedendo in via generale alle strutture formali del
tenerezzemetastasianedeiversi,aisentimentiealpudoredi
tempo, La Sonnambula resta l’opera che esprime più delle
Amina, quasi una Lucia manzoniana ma anche fanciulla-
altre il mondo del compositore su un percorso personale,
bambina che erompe nella gioia più contagiosa quando,
ampliatodiariosiecantabili,intensificatonellanaturalevena
passatoilpeggio,ognitassellotornaaposto.Siaggiungano
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pastoralità
dei
luoghi
e
dei
personaggi,
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Il Conte fa da riferimento, tutti vogliono parlargli per
consiglioesoccorso,certidiessereascoltati,fiduciosicome
fosse un garante perché è il signore del posto, figlio del
precedente castellano defunto che la gente ricorda con
affetto anche a distanza di tempo. È uno che sa ed è stato
fuori a lungo, conosce la vita, unisce buon senso ad
autorevolezza, mostra emozione e rimpianto nel rivedere i
luoghi della “prima gioventù” passati in rassegna con lo
sguardo uno ad uno. L’unico personaggio moderno è lui,
rappresentandoilcontattoconlarealtà,coluichedipanale
allo scenario il ruolo interamente lirico-belcantistico di
nebbie dell’illusione e della superstizione, e non importa
Elvino, la composta mondanità da gentleman del Conte
quanto spezzetti il lungo e armonioso rettilineo dell’opera;
Rodolfo – il quale fa il cittadino a modo e il campatore, ma
delrestoeraimportantechefossecosì,altrimentiilgiudizio
rispettaivaloridelluogoedeivalligianicheloaccolgono–la
morale su Amina e la soluzione del mistero del fantasma –
civetteriael’opportunismodiLisa,lascaltrezzadiTeresache
cioèleisonnambula–nonavrebberoavutovoceassolutoria
ricorda quella dell’Agnese manzoniana, il coro dei villici
(ancheseforseilfazzolettodiLisaritrovatodaTeresanella
semprepartecipe–finquasiall’intrusione–allevicendedei
stanzadelContepotevasaltarfuoriprima).Lamalinconiadi
due innamorati e parte integrante di quella paesistica
Rodolfotrovanellosplendidocantabile“Viravvisooluoghi
narranteinsitanellamusica.
ameni”,unanobiltàvocalenontroppocomuneallavocedi
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bassoperqueltempo;c’èlamelodiadiffusa,mac’èanchela
definizionediunadecisapersonalitàcheènuovainmezzoai
presentialuiintorno.SepoiannotiamocheaBellinilavoce
dibassononpiaceva,definendola«noiosa»,sipuòritenereil
risultatopiùcheriuscito.
Dalla cura delle strutture formali a quella della lunga arcata
melodica,siriconoscelostilepurodell’Autore,apartiredai
duetti Amina-Elvino, quelli della cerimonia preparatoria alle
nozze (“Prendi, l’anel ti dono”), della prima schermaglia
(“Son geloso del zefiro errante”), del ripudio (il mirabile
quintetto “D’un pensiero, d’un accento”), quasi sempre
estesiaconcertati.Forseunpo’difiaccasiavvertetrailcoro
chemeditadiandareaparlarealsignoreinfavorediAminae
la smargiassata di Elvino che per ripicca vuol portarsi Lisa
all’altare; poi però, smascherata l’ostessa e le sue vere
intenzioni - di nuocere ad Amina per conquistarne il
fidanzato - il clima torna a farsi suggestivo con la grande
scena del sonnambulismo. Il lamento di Amina dapprima
intenerisce fino alla commozione, poi per intervento di
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Elvinoravvedutosi,sitrasformaalrisveglionelleacrobaziedi
o del vaneggiamento
gioiadellietofine:piantoegaudio,leduecongiunturedello
eracaroinletteraturae
stilebelliniano.LaSonnambulaèdunquel’operachepiùdelle
in
altre – nonostante l’immensa popolarità di Norma e
l’alienazione mentale –
l’eroismo politico-patriottico de I Puritani, complete in
totale o temporanea -
vocalità e strumentazione – “sa” di Bellini, quella che più e
riguardava la delusione
meglio risponde in pieno alla sua natura arcadica: non una
e
scampagnatamusicalesemplicisticamenterelegataall’icona
fanciulle
tramandatacidiuncompositorepuroefantastico,bensìuna
abbandonate, di solito
commedia in bianco e nero che scorre limpida come il
in
torrented’acquachefagirarelaruotadelmulinodiTeresa,
nozze e talora con
un idillio che insegue l’immaginario, un mondo ancora
incursioni
musica,
laddove
consunzione
di
tradite
prossimità
e
delle
nel
incontaminato, richiamo settecentesco all’aspirazione al
soprannaturale: ricordiamo, di questo filone, le belliniane Il
sogno roussoviano di comunione tra uomo e società,
Pirata (1827) e I Puritani (1835), il balletto La Sylphide di
umanità e Natura. L’uniformità di questi elementi
Herman Løvenskiold (1836), la Lucia di Lammermoor di
introducono nell’opera quel tessuto lirico-elegiaco le cui
Donizetti (1835), il balletto Giselle di Adam (1841), perfino il
caratteristichesiesprimonoalmeglionelbelcantismoenella
Mefistofele di Boito (1875) attraverso il vaneggiamento di
suavocalitàtipicamentefunambolica.Siamoinunperiododi
Margherita in carcere, Le Villi di Puccini (1884), la Loreley di
romanticismoprimottocentesco,quandoiltemadellapazzia
Catalani (1890). L’espediente teatrale dello smarrimento
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delle facoltà mentali o di momentanea amnesia si rivela un
mezzo efficace per spiegare sia l’innocenza di Amina – così
come, al contrario, è stato causa dell’equivoco iniziale – sia
comespuntopercrearel’atmosferatrasognata,traricordoe
vaneggiamento, che riconduce al primo sonnambulismo
della fanciulla nella stanza del Conte (quando chiama il
promessosposodescrivendoconaccentirapitilacerimonia
che avverrà), alle nozze mancate, al rimpianto per la viola
appassita dono di Elvino, al desiderio di ritrovare accanto a
sé il promesso sposo. È quel che prepara la grande scena
dell’“Ah!noncredeamirarti!”,tuttasviluppatasuunterreno
di eterea espressività, ariosi e acrobazie vocali poi
convoglianti nella conclusione “Ah! non giunge uman
pensiero”, che suggella l’armonia ritrovata e la festa per le
nozzedinuovoinballo.
Cistabene,all’internodiquestastoriad’altritempi,lanota
popolaresca di superstizione – importata dal cupo
romanticismonordeuropeo–affidatasulfardeltramontoal
coro,“Afoscocielo,anottebruna”cheraccontaaRodolfo
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del “tremendo fantasma” (come verrà scambiata Amina
d’un nouveau seigneur
sonnambula),solitoadapparireaquell’ora.
(La Sonnambula ovvero
Qualche precedente c’era stato, di quelli che però come
L’arrivo di un nuovo
sempre non lasciano traccia. Nel 1797 Luigi Piccinni (1764-
signore), rappresentato
1827), romano, autore di musiche vocali e da camera, figlio
all’Opéra di Parigi il 19
del più famoso Niccolò, compose un’opera buffa, La
settembre
Sonnambula.Conlostessotitolo,nel1800,perlastagionedi
coreografia
Carnevale venne data al Teatro San Benedetto di Venezia
stesso
una farsa giocosa musicata da Ferdinando Paër (1771-1839),
principali
su libretto di Giuseppe Maria Foppa. Il compositore e
Pauline
coreografo Giulio Viganò mise in scena il ballo comico La
Amélie
finta sonnambula, inserita come intermezzo nel dramma
Ferdinand Jean La Brunière. Il libretto derivava dalla
giocosoindueattiLostravaganteeildissipatore,sumusica
comédie-vaudeville in due atti La Somnambule, sempre
di Francesco Basily e libretto del Foppa, dramma
scritta da Scribe in collaborazione con il francese Casimir
rappresentatoperlaprimavoltaallaFenicenel1805.Soloin
Delavigne (1793-1843), rappresentata con successo al
seguito,versometàsecolo,acostituirelafontemusicalefu
Théâtre du Vaudeville di Parigi il 6 dicembre del 1819.
un balletto presto scomparso dal repertorio, il ballet-
Circolava inoltre a Napoli un libretto intitolato La dama
pantomime in tre atti di Eugène Scribe e Jean-Pierre Aumer
bianca, ‘dramma comico per musica’ dato al Teatro del
musicato da Ferdinand Hérold, La somnambule, ou l’arrivée
Fondo durante il Carnevale del 1827, del compositore
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1827,
su
dello
Aumer
con
interpreti
Montessu,
Legallois,
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francese François Adrien Boïeldieu: già nota col titolo La
Dame blanche, era stata rappresentata nel 1825 alThéâtre
nationaldel'Opéra-ComiquediParigi,comeoperacomicain
tre atti scritta con la collaborazione diAdolphe Adame
Théodore Labarre per l'ouverture, su libretto diEugène
Scribe.DunqueBellinipotevaessernevenutoaconoscenza,
trovandosi nel ’27 ancora a Napoli dove si era formato
musicalmentecomponendoAdelsoneSalvini(1826)eBianca
e Gernando (1828, il nome doveva essere Fernando, ma fu
modificata la lettera iniziale per evitare allusioni con quello
identicodelreBorbone).Inseguito,nel1830,GaetanoRossi
ne fece un libretto per un melodramma comico di Stefano
PavesiconiltitolodiLadama(odonna)biancad’Avenelloper
fanciulla. Il nuovo signore del castello, Signor di Saint-
laCannobianadiMilano.
Rambert, decide di trascorrere la notte nella locanda di
La storia, ambientata in un villaggio della Provenza, ricalca
Gertrude, dove avrà luogo un intrigante gioco di seduzione
quella dell’opera ma con nomi diversi. Thérèse è un’orfana
conladonnaelasuaservettaMarcelline.Unostranorumore
cresciutadallavedovadiunriccomugnaioepromessasposa
spaventaentrambee,nellafuga,l’ostessaperdenellastanza
diEdmond,possidenteterriero.Ostileall’unioneèGertrude,
il suo scialle: Thérèse entra dalla finestra in veste bianca da
l’ostessa del villaggio, che vorrebbe essere al posto della
notte, recando una lanterna. Saint-Rambert capisce subito
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che soffre di sonnambulismo e la sostiene per evitare che
cada, ma l’arrivo dei valligiani, tra i quali anche Edmond,
suscita clamore e un’immediata reazione di sdegno per
l’equivoco generatosi. In preda all’ira, il fidanzato la ripudia
pubblicamente. Gertrude può finalmente approfittare della
situazione e sperare di sostituirsi alla rivale, ma la madre di
Thérèselasbugiardamostrandoatuttilosciallepersonella
camera da letto del signore. Quando si vede Thérèse
camminare di nuovo nelle stesse condizioni sull’asse del
tettodelmulinorischiandoadognipassodiprecipitare,cisi
rende conto dell’abbaglio generale e, tra l’apprensione di
tutti,siattendeillietofine:ilsuonodellecampanelaridesta
e il promesso sposo può finalmente pentirsi e perdonarla,
conducendola all’altare. La vicenda belliniana riprende il
climadisuspenseanticipatodalballettodiHèrold-Aumer,in
cui il pubblico assiste col fiato sospeso alla scena in cui la
protagonista, in stato di trance, è in bilico sull’asse del
mulino, con sotto la ruota in movimento che rischia di
librettodiRomani:“VedesiAminausciredaunafinestradel
tranciarla. Chiara, in proposito, l’indicazione didascalica del
mulino;ellapasseggia,dormendo,sull’orlodeltetto;sottodi
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lei la ruota del mulino, che gira velocemente, minaccia di
defuntiprotettori(lamadre
frangerla se pone il piede in fallo. Tutti si volgono a lei
diElvino,sullacuitombalui
spaventati. Elvino è trattenuto da Rodolfo”. Ė il colpo di
si reca a invocare i voti
teatro che accompagnerà la bella scena finale eseguita in
augurali
stato di sonnambulismo, una circostanza come si è detto
l’inviolabilità
usuale per i canoni del melodramma del tempo, in cui la
giuramento amoroso, il
protagonista rievoca tra lucidità e vaneggiamento i giorni
dono dell’anello nuziale
felici con la persona amata invocandone il nome e
della madre defunta alla
l’auspicato ritorno (“L’anello mio … L’anello …. Ah, non
fidanzata quale suggello
credeamirarti…Ah!Nongiungeumanpensiero”).
solenne del contratto di
L’opera risente dei motivi tradizionali del tardo Seicento e
matrimonio
alle
nozze),
del
(anello
poi
ricorda nella sua trasparenza virginale I Promessi Sposi, con
ripreso da Elvino, credutosi tradito, durante il tentato
cui ha in comune una certa religiosità di luoghi e di valori.
chiarimentodileinelsecondoatto).
Non che l’Autore – come ha poi dimostrato – non sapesse
Sono temi solitamente accompagnati, nel teatro lirico, da
darevigoreeuntagliotragicoalsuoteatro,maquest’opera
altre prerogative più in primo piano, quali la forza delle
incarna bene i valori sponsali, il culto della famiglia e degli
passioni e dei contrasti in figure eroiche e ambientazioni
affetti ad ampio raggio (l’amicizia, la solidarietà,
epico-guerriere, un quadro che oggettivamente manca in
l’appartenenza al territorio, la condivisione con l’ambiente
Sonnambulaechemaiavrebbepotutoentrarvi,comegrazie
indigeno, le nozze benedette), la fede nella memoria dei
alsuoautorenonentròilsuggerimentodiFeliceRomanidi
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fare di Amina, l’orfana adottata da Teresa, la figlia
riconosciuta del Conte tornato al villaggio dopo lunga
assenza. Romani, considerato il Metastasio dell’epoca,
letterato già celebre come scrittore e librettista, aveva già
realizzato un libretto dal titolo Il Sonnambulo, opera
semiseria in due atti del napoletano Michele Carafa (17871872),chetrionfòallaScalail13novembredel1824.Inoltrela
sapeva lunga in fatto di teatro: la sua collaborazione con
Bellini ebbe inizio con Il Pirata (1827) e proseguì con La
Straniera e Zaira (1829), I Capuleti e i Montecchi (1830), La
Sonnambula e Norma (1831), Beatrice di Tenda (1833), ad
esclusione de I Puritani firmati dal conte Carlo Pepoli,
quando il sodalizio si ruppe in seguito ai livori sorti per
l’insuccesso della Beatrice di Tenda a Venezia, nel 1833. Su
di spiegare e mettere in scena la misteriosa paternità,
questo punto però non la spuntò. Sarebbe parso infatti
avrebbeguastatolaserenitàcomplessivadellastoriae,con
imbarazzante, dopo tanto candore, l’approccio tentato - e
essa,lamusica.
subito rientrato - da Rodolfo sulla fanciulla, caduta
NonsappiamoconprecisionequaliequantemelodieBellini
addormentatainpredaalsonnambulismosulsofàdellasua
vi abbia inserito estraendole già composte dal progetto
stanzad’albergo;unanotastonatache,insiemealproblema
dell’Ernani mai realizzato per problemi di censura – sarà
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Verdi a musicarlo nel ’44 - ma è certo che alcune le avesse
proscenio dei cantanti (il massimo dei nomi allora in
scritte in precedenza come ci attesta, tre anni dopo, una
circolazione) sembrarono non finire più: erano Giuditta
letteraaGiovanniRicordidelgiugno1834incui,riferendosi
Pasta,GiovanBattistaRubini,LucianoMariani,ElisaTaccani,
alla velocità di composizione «dall’11 gennaio al 6 marzo»,
Lorenzo Biondi. Il successo varcò i confini nazionali fino ad
aggiunge che ciò fu dovuto anche al fatto che avesse fatto
affermarsi a Parigi, Londra, New York, lasciando il segno
ricorso ad «alcune idee del mio Ernani che era stato
come nella rappresentazione londinese al Theatre Royal
proibito». In un certo senso fu un ripiego (così nascono
Drury Lane nel 1833, occasione in cui la Malibran dovette
spesso i capolavori) non solo all’Ernani drammatico, ma
cantareiningleseelostessoBellini,chiamatopiùvoltealla
soprattuttoallavolontàdisottrarsi,suunpianoartisticoalui
ribalta,venneacclamatofinoaldelirio.
pococonsono,alconfrontoconilDonizettidell’AnnaBolena
I recensori di allora già notarono le caratteristiche e le
data il 26 dicembre 1830 nella stessa stagione, al Teatro
innovazioni della struttura compositiva: il fluire delle
Carcano di Milano. E si sa quanto il Bergamasco, nello
melodie, la presenza continua del coro detentore di buoni
schierare trionfalmente fatti storico-tragici all’interno
pezzi, la novità dello stile belliniano di cui venne subito
della
temibile.
riconosciuta l’impronta personale, la tinta pastorale,
Eseguita accanto al balletto Il furore d’Amore e dedicata in
l’aderenza musicale al soggetto, il pregio attribuito al
partituraalcompositoreFrancescoPollini(1762-1846)amico
librettista Romani di sfatare false credenze basate su
diBellini,l’operavenneaccoltaconentusiasmoalCarcanoil
ignoranza e superstizioni popolari, l’improbabilità che il
6 marzo 1831 in una sera di pioggia scrosciante. Il pubblico
sonnambulismodiAminapotesserestareignotoallamadre
accorse numeroso nonostante il maltempo, le chiamate in
e ai compaesani. Qualche incongruenza a parte, ciò che
sua
produzione,
fosse
assai
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conta è badare al sodo, a come primeggino la totale
coerenzadellamusicaconiltesto,lapredilezionedellelinee
vocali e della specificità delle arie di sortita dei personaggi
rispetto alla scrittura orchestrale a tutt’oggi nel mirino per
una presunta superficialità che la priverebbe di opportuni
approfondimenti, di soluzioni più elaborate. Ma, in
proposito, non si capisce cos’abbia troppo a che fare
un’orchestrazionepiùfrastagliata,ditipotentacolare,conla
bucolicasemplicità–sfioratadaunincidentedipercorsotra
fidanzati tutto sommato superabile – di un’opera come
questa. L’orchestra in Sonnambula non ha tragicità o quel
tono muscolare che altre vicende richiedono, ma le ansie e
determina i caratteri di persone e cose, e non – come
l’angoscia non mancano nell’equivoco che accompagna la
comunementeavveniva-ilcontrario,conilpaesaggiochefa
rottura del fidanzamento di Elvino e Amina, o nella scena
dasfondo,dacorniceelamusicachesilimitaadescrivere,a
finale con lei sonnambula sopra il mulino in funzione. La
produrreeffetti.Nonsipuòescludereallafinfinel’elemento
musica, calata e fatta assimilare alla natura del paesaggio,
frettaconcuil‘operavennecompostaeportataatermine–
della gente, delle indicazioni didascaliche del libretto sui
meno di due mesi – per la stagione di Carnevale al teatro
“suoni pastorali”, fa emergere l’interesse per un ambiente
Carcano, del cui contratto si parlò durante il periodo di
paesaggistico – non nuovo anche al teatro del tempo - che
convalescenzacomascadelcompositorenel1830.
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Si ritiene infatti che a favorire l’ispirazione del musicista,
comeperLaStraniera(1829),avessecontribuitol’atmosfera
del soggiorno a Villa Passalacqua di Moltrasio, sul lago di
Como, ospite della contessa Giuditta Cantù e del consorte
Ferdinando Turina sposatisi nel 1819 (rimarrà nella storia la
travagliata vicenda d’amore con la padrona di casa).
Qui, verso la metà di giugno del ’30, andò a trascorrere un
periododiconvalescenzaperipostumidiun’infiammazione
intestinalecheloavevacolpitonellasuacasamilanesedivia
S. Vittore, oggi via Pietro Verri, in pieno centro. A Blevio,
sempre nella zona presso Villa La Roda, abitava anche
GiudittaPasta,checonGiovanniRubinisaràtraiprotagonisti
dellaprimadiSonnambulaalCarcano.Aquellapaceattinse
per gli spunti della sua storia alpestre, soprattutto per le
targa ricorda ancora oggi i soggiorni del compositore cui è
suggestioni di una natura davvero bella come quella
stato intitolato il locale teatro e dedicata la Torre della
lombarda – tra lago, ville e giardini - e quella della finzione
Norma,costruzioneinstileneogoticosituataalcentrodiun
librettistica, una Svizzera avente funzione puramente
parco: si sostiene anzi che la Norma sia stata scritta
didascalica. Fu anche più volte ospite dei Turina nel loro
interamente nella residenza cremonese dei Turina, durante
palazzo di Casalbuttano, in provincia di Cremona, dove una
unavacanzaautunnaleavutaluogodaiprimidiottobreall’8
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novembre del ’31. Due delle opere più belle nacquero
cantabilitàinlinearetta,unconcentratodimelodieaderenti
dunqueincompagniadiquestiamicidellanobiltàlombarda,
altestoche,purnellasuaalpestreleggerezza,ilcompositore
presso le loro tenute, su una spinetta raffigurata in un
mostra di affrontare con tenacia e tocco ispirato. Non
quadro attribuito all’Hayez, dove si vede Giuditta Cantù
rinunciatuttaviaall’elementogiocoso,brillante,inseritocon
sedutadavantiallostrumentomentresullosfondosinotano
magistrale equilibrio nella scacchiera poetico-melodica
gli affreschi di Giovanni Majocchi(detto ilMotta) che
dell’insieme: la festa, il tripudio amoroso prima e dopo
decorano il salone del primo palazzo casalbuttanese, oggi
l’equivocoallalocanda,lagaiezzapartecipedeipaesani,trai
sede della biblioteca e del teatro. La spinetta usata dal
trilli,igorgheggi,gliacutimirabolanti,leprovevirtuosistiche
compositore si trova attualmente a Soncino, sempre nel
di arie e duetti, la bella distesa dei cantabili, l’intensità
Cremonese,pressounerededeiTurina,ildottorPietroDella
espressiva di certe frasi che si ripetono e si dilatano nel
Volta pronipote di Teresa Bossi, cognata di Bartolomeo
malinconicostruggimentodiunasituazione,diunavarietàdi
Turina.
stati d’animo elevati fino all’estasi. Diciamo pure una
tavolozza ricca di motivi stilizzati, tenuti bene insieme dalla
FriedrichLippmannassegnaall’opera«unaunitàstilisticaed
compostezza e gentilezza di forme di cui Bellini si rivela
emozionale, quale non si ritrova in nessun’altra opera
maestro,nelrispettodelleconvenzionimelodrammatichein
belliniana»,tantocheilgiudiziosudiessaparrebbeaprimo
vigoreaisuoitempi.
acchito esaurirsi nel vocabolario comunemente attribuitole:
Nelgiubilofinaledivociesuoni,cuisiuniscel’interovillaggio
tenerezza, elegia, arcadia, idillio, lirismo, melodia. Niente
(“Innocente,eanoipiùcara/bellapiùdeltuosoffrir,/vieni
sviluppi ed esiti drammatici, niente impeti di fuoco, ma
altempio,apie’dell’ara/incominciiltuogioir”),sembradi
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IscrittanelPubblicoRegistrodellaStampadelTribunalediRimini:n°11del24-05-2011
ISSN:2239-0898
ClaudiaAntonellaPastorino
Atmosfered’arcadiaperduta.LaSonnambula,novellapastorale
www.aracne-rivista.it
Rubriche2016–L’incontrodelleArti
sentirelagaiezzastessadell’autore,quelsuointingerenella
pacediluoghifattisitutt’unoconunamusicacheliracchiude
giàinsé.
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IscrittanelPubblicoRegistrodellaStampadelTribunalediRimini:n°11del24-05-2011
ISSN:2239-0898
ClaudiaAntonellaPastorino
Atmosfered’arcadiaperduta.LaSonnambula,novellapastorale
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Rubriche2016–L’incontrodelleArti
IMMAGINI Claudia Antonella Pastorino, giornalista e musicologa, unisce da
pag.1-RitrattodiVincenzoBellini
sempre la profonda formazione umanistica all’attività di ricerca
pag.2-Paesaggiosvizzeroinunastampad'epoca
nelcampodellacriticastorico-letterariaedelteatrod’opera.
pag.3-BustodelMaestro,Catania
Ha pubblicato contributi saggistici per quotidiani e riviste (la
pag.4–Aminasonnambula,illustrazionediWilliamdeLeftwich
storica Scena Illustrata fondata nel 1885 da Pilade Pollazzi, Il
Dodge,1899.
Mattino,IlGiornalediNapoli,LaVocedelMeridione,Musica,)evari
pag.5-GaetanoDonizetti
testi. È inserita tra le voci del Dizionario di Musica Classica edito
pag.6-IlsopranoJennyLindnelruolodiAmina
dalla BUR (Biblioteca Universale Rizzoli). Ha fondato e diretto la
pag.7-EugèneScribe
rivista Rassegna Musicale Italiana, dedicata interamente ad
pag.8-LaSonnambulainLP,scenafinale.IncisionediP.Oggioni
approfondimenti sul teatro lirico, la sua storia e le sue
pag.9-Storicalocandinadell'operaconprotagonistaMaria
problematiche.
Malibran,celebreAmina,1835
Collaboratuttora,concontributisaggistici,ariviste,ufficistampa,
pag.10-MariaMalibran,lacantantecheresecelebreilruolodi
programmidisala,caseeditrici.
Amina,Londra1833.
pag.11–InternodelTheatreRoyalDruryLanediLondra
pag.13–Moltrasio,sullagodiComo,nel1940
pag.14–GiudittaCantùTurina
pag.16asinistra-MariaCallas(Amina)
pag.16adestra–L'edizioneconAnnaMoffo,1956
Pubblicatonelmesediagosto2016
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