Emilio Gola (Milano 22 febbraio 1851 – Milano 21 dicembre 1923

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Supervisore Prof. Paolo Bonaccorso
Edizione elettronica /ricerche Antonio Ferrante
Emilio Gola
(Milano 22 febbraio 1851 – Milano 21 dicembre 1923)
Emilio Gola
Ritratto Femminile
Emilio Gola, figlio del conte Carlo è di Irene Della Porta, si laurea in ingegneria presso il
Politecnico di Milano, ma appassionato di arte e incoraggiato dal padre, studia privatamente sotto la
guida di Sebastiano De Albertis, artista apprezzato dall’alta società lombarda, e viaggiando per
l’Europa arricchisce la sua formazione. In Olanda studia Rembrandt e i maestri fiamminghi, mentre
a Parigi viene a contatto con gli sviluppi della pittura impressionista. Partecipa all’Esposizione di
Belle Arti di Brera, nel 1879, e vi parteciperà regolarmente anche negli anni successivi. Proprio in
questa esposizione nel 1880, presenta il suo primo Autoritratto, e all’esposizione di belle arti di
Torino Testa di paggio, oggi alla Galleria d’arte moderna di Milano. Seguono queste opere ritratti di
amici e giovani colleghi, Ritratto del professor Luigi Brianzi, 1885, Ritratto di Giuseppe Mentessi,
1882, Ritratto di Pompeo Mariani, 1885. Di questi anni sono anche i primi dipinti dei navigli,
Naviglio. Studio dal vero. Da questo periodo prende parte alle più importanti mostre nazionali,
l’Esposizione di belle arti di Roma, con Ritratto di Luigi Gualdo, esposizione inaugurale della
Società per le belle arti e l’Esposizione Permanente di Milano, cove presenta alcune opere
paesaggistiche, e l’Esposizione nazionale di Venezia. Nel 1889, all’Esposizione universale di Parigi,
fu premiato con una medaglia d‟oro, per un Portrait d’une dame, o Ritratto della madre. Dalla metà
degli anni ottanta, il tema dei navigli divenne dominante, influenzato dalla pittura realista
fiamminga e l’esempio delle impressioni milanesi di Mosè Bianchi, opere quali, Naviglio pavese a
Milano, Le lavandaie sul Naviglio, Lavandaie sul Naviglio, sono testimonianza di questo studio,
concentrato sulle variazioni atmosferiche e stagionali. Con le opere sul tema dei navigli fu presente,
negli ultimi anni dell’800, alle principali rassegne nazionali, la I Triennale di Milano, 1891, con
Paesaggio nei dintorni di Milano e Lungo il Naviglio. Studio; l’Esposizione d’arte moderna di
Torino, nel 1892; la II Triennale di Milano, 1894; la Biennale di Venezia, 1895, cui partecipò tutte le
sue edizioni fino al 1922, tranne la IV, con Lungo il canale di Milano. Trascorreva lunghi periodi in
Brianza, nel Buttero, la villa di Olgiate Molgora, paese in cui ricoprì incarichi come consigliere
comunale e sindaco, soggiorni che diventano più frequenti dopo la morte della moglie Maria, figlia
del nobile veneziano Fabio Mannati. Questo fu luogo di ispirazione, Paesaggio in Brianza,
Lavandaie in Brianza, Alta Brianza, sono opere nate in questo periodo. Dai primi anni del'900,
analizza e studia il paesaggio brianzolo di Mondonico, ritrae le lavandaie, che si radunavano presso
il torrente Molgora, che considerò un santuario del colore; in questo periodo dipinse Valloncello con
lavandaia e panno bianco, Ruscello e Paesaggio. Grazie all’opera, Al valloncello di Mondonico, che
presenta all’Esposizione nazionale del Sempione, fu scelto come rappresentante del gruppo
lombardo. Ottenne premi anche alle Esposizioni di Parigi, Saint Louis, fu invitato al Carnegie
Institute di Pittsburgh, e nel 1902 fu scelto dalla Famiglia artistica di Milano come rappresentante
della pittura italiana per la II Esposizione italiana di San Pietroburgo. Continua, nel frattempo, a
dipingere figure femminili dell’altra società lombarda, ritrasse Eleonora Duse, Vittoria Cima, Sarah
Bernhardt. Nelle opere, Ritratto della contessa Maria Chiara Arese Pallavicino, Ritratto di signora e
Signora in rosa, attestano l’evoluzione dai modi disordinati degli inizi, verso un linguaggio più
personale, fondato su una raffinata sensibilità di colore e luce, come si nota nell’opera Marchesa
Emilia Sommi Picenardi, Ritratto di giovane donna; successivamente si affiancano alla produzione
ritrattistica gli studi del nudo, dove il soggetto diventa pretesto di pittura pura, Nudo, La mia
modella e Modella in posa. Dai primi anni ‘20, fino alla morte, si dedica, ad un tipo di pittura
inedita, lontana dagli schermi del naturalismo ottocentesco, dove la luce si genera dalla stessa
materia pittorica, dai toni accesi e dissonanti, secondo modi sensibili agli echi delle ricerche
europee di indirizzo espressionista. Sono di questo periodo L’isola di San Giorgio, Venezia e
Venezia dalla riva degli Schiavoni. Oltre alle partecipazioni ad esposizioni collettive nazionali ed
internazionali, espone in due personali presso la galleria di Pesaro nel 1920, e la Bottega di poesia,
nel 1923 a Milano, che segnano l’inizio di una fortuna critica che lo riscatterà dai pregiudizi dovuti
alla sua condizione di “dilettante”, quale era considerato. Muore a Milano il 21 dicembre del 1923.
Bibliografia
Esposizione artistica 1881. Profili biografici, a cura di V. Colombo, Milano, 1882 Gli artisti
lombardi a Venezia, Milano, 1895
Il pittore Emilio Gola, in Natura ed arte, a cura di P. De Luca, 1901-02
Galleria d’arte moderna di Alberto Grubicy. Catalogo delle esposizioni collettive di G. Previati,
Emilio Gola, L. Conconi, A. Tominetti, C. Fornara, F. Minozzi, C. Maggi, C. Ravasco, Gola e M.
Segantini, catalogo, Milano, 1902
Artisti contemporanei. Emilio Gola, in Emporium, a cura di C. Bozzi, 1904
Mostra individuale di Emilio Gola, catalogo, di R. Simoni, Milano, 1920
Mostra di alcune opere (inedite) di Emilio Gola organizzata nelle sale di Bottega di poesia…
catalogo, Milano, 1923
Segni, colori e luci, a cura di M. G. Sarfatti, Bologna, 1925
Mostra individuale di Emilio Gola (1852-1923), in Catalogo della XV Esposizione internazionale
d’arte della città di Venezia, catalogo, Venezia. 1926
Mostra di pastelli e acquerelli di Emilio Gola (1852-1923), catalogo, Milano, 1928
Emilio Gola: opera seconda, a cura di R. Giolli, Milano, 1929 Emilio Gola, a cura di P. M. Bardi,
Roma, 1930
Emilio Gola, in Lettere ed arti, a cura di C. Carrà, 1946 Emilio Gola, in Milano Sera, 1946
Emilio Gola, in Ferrania, a cura di 1948