COMUNICATO STAMPA Viaggio attorno all’idea di fare banca negli 82 saggi in onore di Tancredi Bianchi L’opera in tre volumi in onore dell’ex presidente dell’ABI e docente di tecnica bancaria raccoglie i contributi di oltre 120 economisti. Gli scritti offrono una panoramica completa sui temi all’ordine del giorno nell’agenda della finanza nazionale e internazionale Un percorso articolato attorno al concetto di fare banca, che si sviluppa in tre filoni: ‘sistemi e modelli’, ‘credito e rischi’ e ‘mercati e risparmio’. Questi i titoli dei tre volumi, editi da Bancaria Editrice (la casa editrice dell’ABI), che raccolgono i saggi realizzati in occasione degli 80 anni di Tancredi Bianchi, docente universitario in tecnica bancaria ed ex presidente dell’ABI dal 1991 al 1998 e che sono stati presentati oggi a Palazzo Altieri nel corso di un convegno. I «Saggi in onore di Tancredi Bianchi» sono 82, realizzati grazie all’impegno di oltre 120 economisti, tra cui spiccano, insieme a molti altri, i nomi di Alessandro Carretta, Francesco Cesarini, Giancarlo Forestieri, Paolo Mottura, Marco Onado e Roberto Ruozi. L’opera, curata da Mario Comana e Marina Brogi, non è solo una raccolta di contribuiti originali, ma soprattutto un’aggiornata panoramica sui temi più attuali sul mondo della finanza e dell’industria bancaria. Nel primo volume, intitolato «Banca, Sistemi e Modelli», si approfondisce innanzitutto la funzione della banca, analizzando le sue politiche e la sua gestione, senza trascurare il complesso tema dei rapporti con le Istituzioni, approfondito da Roberto Ruozi nel saggio ‘Le banche e lo Stato’. Lo scritto analizza su un piano comparativo l’evoluzione del rapporto, ricostruendo la fase delle liberalizzazioni e il successivo manifestarsi, in conseguenza della crisi del 2007, dei segnali di ritorno al passato. Delle ragioni profonde che hanno originato e scatenato la crisi si occupa invece Marco Onado nel saggio ‘La crisi finanziaria del 2007 e il ritorno ai classici’, in cui si evidenziano i «sette peccati capitali» delle «nuove banche», ovvero i colossi che hanno ridisegnato gli scenari della finanza internazionale nell’ultimo ventennio, e si analizzano le risposte della regolamentazione. A Marina Brogi, curatrice, è affidato il compito di approfondire su Ias, fair value e coefficienti patrimoniali. Nel capitolo sui modelli bancari, infine, Claudio Porzio affronta un universo di grande interesse come la finanza islamica, mentre ben due saggi sono dedicati alla questione centrale del rapporto tra le banche di territorio e il loro bacino. Il secondo volume è focalizzato su credito e rischi, con un’attenzione particolare alle nuove forme di finanziamento del sistema economico, analizzate con l’obiettivo di cogliere le criticità delle innovazioni e distinguere tra potenziali benefici e rischi connessi a una loro impropria applicazione. In tema di credito, diversi saggi si intrattengono sulle relazioni tra istituti e sistema produttivo, a partire dal contributo di Stefano Caselli intitolato ‘L’evoluzione del corporate banking nei rapporti fra banca e impresa’. Un argomento caldo come la revisione dei coefficienti patrimoniali merita più approfondimenti. Di consorzi fidi e della loro gestione scrive invece Luca Erzegovesi nel saggio ‘Verso un nuovo modello di equilibrio gestionale dei consorzi fidi’. L’altro argomento affrontato nel secondo volume è quello dei rischi, inclusi gli strumenti e le tecniche di risk management. Nei numerosi contributi presenti vengono analizzate sia questioni generali Pagina 1 di 2 attinenti alla gestione dei rischi, inclusi i derivati, nelle banche nazionali o locali, sia aspetti più particolari come le responsabilità in capo alla vigilanza alla luce delle implicazioni dell’innovazione finanziaria sui nuovi profili di rischio. Il terzo volume approfondisce il rapporto tra banca, borse e mercati finanziari: un ambito esplorato da Tancredi Bianchi in numerose occasioni, sempre all’interno di una visione sistemica. Si parte con il contributo di Alessandro Carretta e Gianni Nicolini, che ragionano sull’integrazione del mercato mobiliare europeo, cercando di distinguere chi - tra borse, intermediari e investitori - abbia un ruolo di guida. Il dibattito si snoda poi attraverso le parole di Francesco Cesarini, che ragiona sui riflessi della crisi finanziaria sul funzionamento del mercato elettronico dei depositi interbancari. Interessante anche il ragionamento su metodi di valutazione e raccomandazioni d’investimento nei report degli analisti finanziari. Ancora, sul tema della regolamentazione si sofferma Elisabetta Gualandri, che analizza nel suo saggio l'evoluzione e le prospettive della regolamentazione finanziaria e della vigilanza nella Ue. Numerosi contributi, infine, guardano alla Mifid, dai suoi riflessi sull’economia degli istituti alle contraddizioni tra cultura della compliance e consulenza finanziaria diffusa. L’asset management, infine, occupa l’ultima sezione del terzo volume, che spazia dai fondi di private equity (nel saggio di Giancarlo Forestieri) ai fondi immobiliari italiani, sino ai sovereign fund. Interessanti anche, per l’attualità del tema, i due saggi sulle commissioni di incentivo applicate ai fondi comuni. Si ragiona anche di asset allocation, del ruolo del benchmark e della valutazione di soluzioni come i piani di accumulo del capitale. Roma, 27 novembre 2009 Pagina 2 di 2