6. L’aria umida e le sue trasformazioni 6.1 La miscela di gas e vapore d’acqua detta “aria umida” Per alcune importanti analisi nel campo della fisica tecnica ambientale (studio delle condizioni di benessere termoigrometrico, progettazione dei sistemi di climatizzazione, etc.) è indispensabile conoscere e descrivere nel dettaglio il comportamento della miscela gas e vapori che costituisce la troposfera e in cui l’uomo vive e svolge le sue attività. Essa è costituita da vapore acqueo, in quantità variabile, e da alcuni gas, incondensabili nelle normali condizioni ambientali, le cui proporzioni reciproche sono costanti: azoto 78%, ossigeno 20,9%, argon 0,9%, anidride carbonica 0,03% e altri gas in tracce. Nel ricavare un modello di comportamento per tale miscela risulta utile considerare tutte le diverse specie chimiche presenti allo stato gassoso, eccetto il vapore, come un unico componente indistinto a cui si dà il nome di aria secca. L’aria verrà quindi rappresentata come una miscela di due componenti: aria secca e vapore d’acqua. Per ricordare la presenza del vapore a questa miscela si dà il nome di aria umida. Per caratterizzare lo stato termodinamico dell'aria umida, occorre considerare, oltre alle grandezze di stato abituali (temperatura, pressione, volume specifico), nuove grandezze necessarie in particolare a definire nella miscela i rapporti quantitativi reciproci aria secca-vapore d’acqua, e delle quali occorre fornire la definizione. Umidità specifica x Caratterizza il tenore in vapore d'acqua dell'aria umida. Viene definita da: x= mv mas Dove: mv =massa di vapore contenuta in un certo volume di aria umida [kg]; ma =massa di aria secca contenuta nello stesso volume di aria umida [kgas ]. Poiché fintanto che la pressione parziale del componente condensabile (il vapore acqueo) rimane inferiore al valore della pressione di saturazione, non si ha condensazione, esso è considerato a tutti gli effetti un gas ideale. Considerando che Mv = 18,01534 kg/ kmole e Ma = 28,97 kg/ kmol e data la validità della Legge di Dalton-Gibbs, si ottiene la seguente espressione: x= pv R * M v pv ⋅ ⋅ = 0,622 ⋅ M a R * pa p − pv Dove :pv = pressione parziale del vapore acqueo [Pa]; p a = pressione parziale dell'aria secca [Pa]; p = pressione totale della miscela [Pa] = pa + pv . Umidità relativa ϕ L'umidità relativa ϕ è il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra la pressione parziale del vapore pv e la pressione del vapore saturo ps valutate alla stessa temperatura. L'umidità relativa è anche il rapporto tra la massa di vapore acqueo m v contenuto in un certo volume V di aria e la massima massa di vapore m s contenibile nello stesso volume (condizioni di saturazione), entrambe valutate alla stessa temperatura T. Si ha quindi: ϕ= pv ps ϕ= 100 T mv ms 100 T L'umidità relativa può variare tra un minimo di 0% (assenza di vapore acqueo) ad un massimo del 100% (aria satura). Le condizioni alla saturazione sono tali che, un qualsiasi aumento in massa della quantità di vapore acqueo in fase aeriforme non è più possibile ed il vapore si separa dalla miscela condensando. La pressione di vapor saturo è ricavabile dalla Tabella 6.1 oppure dalla relazione: log ps = A ⋅t +C B+t -40°C < t < 0°C: 0°C < t < +40°C: A = 22,376; B = 271,68; C = 6,4146 A = 17,438; B = 239,78; C = 6,4147 con t [°C] e ps [Pa]. [CETIAT,Tables de l'air humide - CETIAT Villeurbanne, 1976]. Entalpia dell'aria umida Prima di affrontare una sua qualsiasi trasformazione termodinamica occorre definire l'entalpia dell'aria umida. Nell'ipotesi di miscela ideale, l'entalpia può essere espressa come somma dell'entalpia parziale dell'aria secca e del vapore acqueo. Rimandando a un libro di teoria per la trattazione completa riportiamo l’espressione che si ottiene con semlici passaggi: h = c pa (T - T0) + x⋅[r0 + c pv ⋅ (T - T0)] r0 = calore di vaporizzazione a 273,15K = 2501 kJ/kg; c pv = calore specifico vapore d’acqua = 1,875 kJ/(kg K) c pa = calore specifico dell’aria = 1,006 kJ/(kgas K). Densità dell'aria umida La massa di aria umida contenuta nell'unità di volume è definita da: ρau = ma + mv V Essendo entrambi i componenti gas a comportamento ideale: pa V =ma R T Ma pv V = m v R T Mv e quindi: m a =p a V Ma RT m v = pv V Mv RT IIn definitiva essendo Mv / Ma = 0,622: ρ au = p a M a +p v M v * R T = Ma * R T (p a + 0,622 p v ) Per l'aria secca (gas ideale in condizioni di riferimento To, po, ρ o): ρ0 = M a p0 R * T0 e dal rapporto tra le due relazioni si ottiene: ρau = ρ 0 T0 p − (1−0,622)pv T p − 0,378 p v = ρ0 0 T p0 T p0 Ricavando pv in funzione dell'umidità specifica x: x = 0,622 pv p − pv pv = 0,622 x⋅p x + 0,622 si ottiene infine: ρau =ρ0 T0 p 0,622 (1+ x) T p0 (0,622 + x) vau = 1 T p 0 (0,622 + x) ρ 0 T0 p 0,622 (1+ x) fissati T e p, il volume specifico dell'aria umida aumenta al crescere dell'umidità specifica x dell'aria. Si noti che, se T = T0 e p = p0, la densità delI’aria umida è minore della densità dell’aria secca ρ 0.. Temperatura di rugiada (dew point) Per una massa di aria umida in un determinato stato termodinamico, si definisce temperatura di rugiada Tr la temperatura alla quale occorre raffreddare tale massa di aria umida per ottenere la saturazione, mantenendo costante il valore dell'umidità specifica e la sua pressione totale p. A questa temperatura Tr, si ha: pv = ps (Tr). Temperatura a bulbo bagnato Quando l'aria in condizioni di temperatura ed umidità qualsivoglia, ma non satura, lambisce a velocità sostenuta (oltre 3 m/s) un termometro il cui bulbo (elemento sensibile) è mantenuto (vedi Figura), si assiste alla vaporizzazione dell'acqua presente. Il flusso termico per il cambiamento di fase è compensato dal raffreddamento del bulbo. Dopo il contatto con il bulbo l'aria si presenta satura ed a temperatura inferiore; si può ritenere, con buona approssimazione, che tale temperatura, detta a bulbo bagnato Tbb , coincida con la temperatura dell'aria satura a eguale valore di entalpia. tbs tbb Figura 6.1. Termometri a bulbo secco e a bulbo umido 6.2 Il Diagramma Psicrometrico Risulta utile poter rappresentare i diversi stati dell’aria umida in un diagramma di stato tracciato in ogni caso proprio sulla base delle relazioni viste nel paragrafo precedente. Un diagramma di questo tipo viene chiamato diagramma psicrometrico e esistono alcune diverse versioni ricavate in ambiti tecnici differenti ma che per le nostre applicazioni sono del tutto equivalenti. In particolare considereremo due diversi diagrammi di stato dell’aria umida. In essi viene fissata la pressione totale (in genere 1 atm = 101325 Pa) vengono scelte due grandezze termodinamiche da rappresentare lungo gli assi coordinati (t e x, h e x) e vengono tracciate le curve isovalore per le altre grandezze termodinamiche (umidità relativa, volume specifico, …….). La Figura 6.2 riporta il più classico diagramma di Mollier dell’aria umida (anch’esso riferito a p = 1 atm). La lettura dei punti di equilibrio nei due diagrammi è identica. La Figura 6.3 riporta un diagramma termodinamico dell'aria umida con p = 1 atm (= 101325 Pa) di derivazione nordamericana. Figura 6.2. Diagramma di Mollier dell’aria umida Figura 6.3. Diagramma ASHRAE dell’aria umida 6.2 Applicazioni Esempio 1. Una massa di aria umida ha umidità specifica di 15 g/kg e temperatura a bulbo secco di 30°C. Determinare l’umidità relativa, ϕ, l’entalpia specifica, h, la temperatura di rugiada, tr, la temperatura a bulbo bagnato, tbb, in tali condizioni. Note due grandezze di stato si può determinare su uno dei diagrammi ci stato dell’aria umida il punto che corrisponde allo stato dell’aria considerata. Individuato il punto dal diagramma è possibile ricavare i valori delle altre grandezze di stato. Nel caso specifico si ha: ϕ =64%, h=69kJ/kg, tr=20,5°C, tbb =23,5°C Esempio 2. In un ambiente l’umidità relativa dell’aria é pari al 40% mentre la temperatura è di 20°C. Valutare se su di una superficie che si trovi a 10°C si forma condensa. Se una qualsiasi superficie si trova a temperatura inferiore a quella di rugiada dell’aria umida con cui è a contatto su di essa si forma condensa. Per risolvere il problema bisogna quindi determinare attraverso il diagramma di stato la temperatura di rugiada, tr, la quale risulta pari a circa 6°C. Essendo la temperatura di rugiada inferiore a quella della superficie non si forma condensa. Esempio 3. Una massa m di 10 kg di aria deve passare da una umidità specifica di 10 g/kg a una umidità specifica di 5 g/kg; determinare la quantità di acqua Gv che deve essere scambiata per ottenere tale risultato. Tracciando un bilancio di massa sul componente vapore della miscela aria umida si ottiene: Gv = m(xf -xi) = 10 kg (5 g/kg – 10 g/kg)=-50g Si noti il segno meno che indica una perdita di acqua dalla massa di aria umida. Esempio 4. Una portata di 10 kg/s di aria umida deve passare da una temperatura di 40°C e 10% di umidità relativa alla temperatura di 20°C e umidità specifica 12 g/kg. Determinare la potenza termica necessaria per ottenere tale risultato. Tracciando un bilancio di energia sulla massa di aria umida e ricavando, dopo aver individuato gli stati del sistema all’inizio e alla fine della trasformazione, i valori dell’entalpia specifica si ottiene: & =m & (hf − hi ) = 10 kg/s (50 kJ/kg – 52 kJ/kg)=-20 kJ Q Si noti il segno meno che indica una perdita di energia da parte della massa di aria umida. Esempio 5. Una massa d’aria si trova alla temperatura di 22°C con una umidità relativa del 50%. Determinare la pressione parziale del vapore d’acqua. pv Si deve fare riferimento alla definizione di umidità relativa: ϕ = ps T Si ha: pv = ϕ ps La pressione di saturazione si può ricavare dalla tabella 6.1, a 20°C e si ha ps =2338 Pa e si ottiene : pv = 0,5 ps = 0,5 2338 = 1169 Pa Esercizio 1. In un ambiente si misura una temperatura a bulbo secco di 25°C e una temperatura a bulbo bagnato di 14°C determinare umidità relativa, entalpia specifica e umidità specifica in tali condizioni. [ϕ =30%, h=40kJ/kg, x=6 g/kg] Esercizio 2. Una massa di 8kg aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 20°C e umidità relativa del 40%, viene raffreddata di 10°C. Determinare quali sono l’umidità specifica e l’entalpia specifica nonché l’entalpia totale della massa d’aria alla fine della trasformazione. [xf =6g/kg; hf =25kJ/kg; Hf =200kJ] Esercizio 3. Una massa di 10kg aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 30°C e umidità relativa del 70%, viene raffreddata di 10°C. Determinare quali sono l’umidità specifica, l’entalpia specifica, l’umidità relativa dell’aria alla fine della trasformazione e quale è la massa di vapore che eventualmente condensa. [xf =15,5 g/kg; hf =59kJ/kg; ϕ=100%; mv =0,035kg] Esercizio 4. Una massa di aria umida ha temperatura pari a 22°C e umidità relativa del 30%. Determinare quali sono l’umidità specifica, l’entalpia specifica, la temperatura di rugiada e la temperatura a bulbo umido. (x=5 g/kg; h=35kJ/kg; t r=4°C; tbu=12,5 °C) Esercizio 5. Una massa di 5 kg aria umida, con temperatura iniziale di 25°C e umidità relativa iniziale dell’80%, viene raffreddata di 10°C. Determinare: a) l’entalpia specifica dell’aria umida alla fine della trasformazione; b) la temperatura alla quale inizia il fenomeno della condensazione del vapore d’acqua; c) la massa di vapore condensata. (hf =42kJ/kg; tr=21°C; m v =25 g) Esercizio 6. Una massa di 5 kg di aria umida, con temperatura iniziale di 35 °C e umidità relativa iniziale dell’60%, viene raffreddata di 25 °C. Determinare: a) l’entalpia specifica e l’umidità specifica dell’aria umida alla fine della trasformazione; b) la temperatura alla quale inizia il fenomeno della condensazione del vapore d’acqua; c) la massa di vapore condensata. (xf =6,8g/kg; hf =30kJ/kg; tr=26°C; mv =75g) Esempio 6. Una massa di aria umida, con temperatura iniziale di 25°C e umidità relativa iniziale del 40%, viene saturata adiabaticamente. Alla fine di tale trasformazione la massa d’aria si porta in un nuovo stato per il quale si devono determinare la temperatura, l’entalpia specifica e l’umidità specifica. Una saturazione adiabatica può essere assimilata ad una trasformazione isoentalpica, quindi individuato il punto corrispondente alle condizioni iniziali si arriva a saturazione lungo una isoentalpica. Si ottiene tf =16,5°C, hf =45,8kJ/kg, xf =11,8g/kg. Esempio 7. Una massa di aria umida, con temperatura iniziale di 25°C e umidità relativa iniziale del 40%, viene umidificata adiabaticamente fino a che la sua umidità specifica aumenta di 2g/kg. Alla fine di tale trasformazione la massa d’aria si porta in un nuovo stato per il quale si devono determinare: a) la temperatura a bulbo secco; b) la temperatura di rugiada; c) l’umidità relativa. Una umidificazione adiabatica può essere assimilata ad una trasformazione isoentalpica, quindi individuato il punto corrispondente alle condizioni iniziali sul diagramma di stato dell’aria umida ci si muove lungo una isoentalpica. Si ottiene t=20°C, tr=14°C, x=10 g/kg. Esercizio 7. Una massa di aria umida di 8 kg, con temperatura iniziale di 30°C e umidità relativa iniziale del 30%, viene umidificata isotermicamente fino a che la sua umidità relativa raggiunge il 60%. Determinare gli scambi di massa e energia necessari alla trasformazione. (mv =64g; Q=176kJ) Esercizio 8. Una massa di 8 kg aria umida, con temperatura iniziale di 14°C e umidità relativa iniziale dell’40%, viene riscaldata di 10°C e successivamente saturata adiabaticamente. Determinare gli scambi di massa e energia necessari alla trasformazione. (mv =40g; Q=80kJ) Esercizio 9. Una massa di aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 30°C e umidità relativa del 70%, viene deumidificata mediante raffreddamento fino a che la sua umidità specifica diminuisce di 4g/kg. Determinare quali sono la temperatura, l’umidità relativa e l’entalpia dell’aria alla fine della trasformazione. (tf =20°C; ϕf =100%; hf =58kJ/kg) Esercizio 10. Ad una massa di 10 kg aria umida, che ha ha inizialmente temperatura pari a 30 °C e umidità relativa del 60%, vengono sottratti 200 kJ di calore. Determinare: la temperatura, l’umidità relativa e la massa di vapore condensata alla fine della trasformazione. (tf =18°C; hf =51kJ/kg; m v =30 g) Esercizio 11. Una massa di aria umida ha entalpia pari a 50 kJ/kg e umidità specifica pari a 8 g/kg. Determinare: a) la sua temperatura a bulbo secco e la sua umidità relativa; b) la sua temperatura di rugiada e la sua temperatura a bulbo umido. Esercizio 12. Una massa di 8 kg aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 20 °C e umidità relativa del 70%, viene raffreddata di 10 °C. Determinare quali sono l’umidità specifica e l’entalpia dell’aria alla fine della trasformazione e qual è la massa di vapore che eventualmente condensa. Esercizio 13. In una massa di aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 30 °C e umidità relativa del 30%, viene fatta evaporare adiabaticamente una massa di 0.02 kg di acqua. Determinare quali sono la temperatura e l’umidità relativa dell’aria umida dopo che è avvenuto questo processo. Esercizio 14. Una massa di 5 kg aria umida, che ha inizialmente temperatura pari a 30 °C e umidità relativa del 30%, viene umidificata isotermicamente fino a che la sua umidità specifica di 6 g/kg. Determinare l’entalpia e l’umidità relativa dell’aria alla fine della trasformazione e la massa di vapore necessaria alla trasformazione. Esercizio 15. Un recipiente chiuso e adiabatico contiene una massa di 4 kg di aria umida alla temperatura di 29°C e con umidità relativa del 20%; determinare la quantità di calore e la quantità di acqua che sono necessari per portare tale massa alla temperatura di 35 °C ed all’umidità relativa del 30%. Esercizio 16. Una massa di 30 kg di aria umida si trova alla temperatura t1 di 20°C e ha una umidità specifica di x1=10 g/kg e viene fatta passare alla temperatura di 6°C e ad un valore di entalpia specifica pari a 25 kcal/kg. Determinare il calore e la massa d’acqua necessari. Esercizio 17. Una massa di 20 kg di aria umida fluisce in un sistema aperto passando adiabaticamente dallo stato 1 allo stato 2; determinare le quantità di calore e di massa necessarie, posto che lo stato iniziale e finale siano individuati rispettivamente dalle grandezze: t1=29°C x1=5 g/kg; t2=20°C φ 2=60%. Esercizio 18. Una massa di 10 kg di aria umida fluisce in un sistema aperto passando dallo stato 1 allo stato 2; determinare le quantità di calore e di massa necessarie, posto che lo stato iniziale e finale siano individuati rispettivamente dalle grandezze: t1 = 20°C x1=10 g/kg; t2 = 6°C h2=5 kcal/kg.