Mensile n. 242 giugno 2013 € 3,90 in Italia
e dintorni
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DOVE A vienna tour guidati su due ruote per la festa della bicicletta come provare le migliori
spa della stiria, in austria quando l’estate low cost in lettonia: locali, feste e jazz club di riga
Saint-tropez
regate, shopping
e spiagge nEL salotto
del MEDITERRANEO
AMSTERDAM
visita guidata
al rijksmuseum
appena riaperto
Corsica
sulle strade più belle dove
si corre l’edizione numero 100
del tour de france
polonia
a cracovia
per il festival
della musica
klezmer
svezia
a tavola in
lapponia dove
il sole non
tramonta
spagna
estremadura, dove fanno il nido
le cicogne bianche
editoriale giorgio mondadori
dove
come
quando
Amsterdam
bijbels museum
A cura di Paola Testoni
restaurant anna
CONSCIOUS Hotel Museum square
A casa di Rembrandt e nei giardini segreti
Dove dormire
Herengracht
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Leidseplein
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Belgio
filarmonica reale
Museum WilletHolthuysen
Museum
Van Loon
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Amsterdam
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Come arrivare
In aereo Con Transavia (tel. 899-009901;
www.transavia.com) si vola su Amsterdam Schiphol da Roma, Napoli, Bologna,
Pisa, Treviso, Verona, Catania, Palermo,
Lamezia Terme e, dal 10 ottobre, anche da
Torino. Tariffe da 55 euro a tratta, tasse incluse, più 5 euro di prenotazione.
Cosa vedere
Museum Van Loon Keizersgracht 672, tel.
0031-(0)20-6245255; www.museumvan
loon.nl Orario: 11-17, chiuso mar. Ingresso:
8 euro Su uno dei più bei canali seicenteschi, è la casa dei Van Loon, discendenti di
Willem, uno dei fondatori della Compagnia
delle Indie Orientali. Tra magnifici arredi
d’epoca rivive l’atmosfera della vita del patriziato olandese del XVII secolo. Il giardino
partecipa il 14-16/6 agli Open Tuinen Dagen,
le giornate dei giardini aperti (vedi oltre).
Ons’Lieve Heer op Solder Oudezijds
Voorburgwal 40, tel. 0031-(0)20-6246604;
www.opsolder.nl Orario: 10-17, dom. 13-17.
Ingresso: 8 euro Precisamente 125 anni fa
ha aperto le porte questo particolarissimo
museo nella parte più antica del centro sto-
82
bell’Europa
Prinsengracht
717, tel. 0031-(0)20-4270717;
http://717hotel.nl Esclusiva guesthouse
con 9 camere. Si suona alla porta, il
maggiordomo viene ad aprire e ci si trova
nell’atrio monumentale di una dimora
patrizia del XIX secolo con arredi d’epoca
e vista mozzafiato sul Prinsengracht.
Colazione o afternoon tea serviti in servizi
di porcellana blu in camera, in sala o, in
estate, nel lussureggiante patio interno.
Doppia con colazione da 450 euro.
★ ★ ★ ★ ★ SevenOneSeven
Rembrandthuis
Begijnhof
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Nieuwmarkt
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Ons’Lieve Heer
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Oude
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Hartenstraat
Bijbels
Museum
Stationsplein
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e la stella Michelin dello chef Richard van
Oostenbrugge. Si va dal lunch leggero
(38 euro menù degustazione) alla cena a
lume di candela (da 73 euro).
rico. Una casa patrizia della seconda metà
del ‘600 ospita Nostro Signore nel Solaio,
l’ultima delle 24 chiese cattoliche nascoste
che nacquero ad Amsterdam dopo l’adesione della città alla Riforma protestante.
Rembrandthuis Jodenbreestraat 4, tel.
0031-(0)20-5200400; www.rembrandthuis.
nl Orario: tutti i giorni 10-18. Ingresso: 12,50
euro con audioguida Per 19 anni Rem­brandt
visse qui con la moglie Saskia e il figlio Titus
e, rimasto vedovo, con le sue successive
compagne di vita. Entrando, la sensazione
che si prova è quella di una casa ancora
abitata. Il museo vanta la più completa
collezione d’incisioni (260 soggetti sui 290
esistenti) del grande artista olandese.
facciate dalle ampie finestre cela il suo
cuore verde più segreto, i giardini. Dal 14
al 16 giugno una trentina saranno visitabili (orario: 10-17). Il pass per i 3 giorni (15
euro) si compra presso: Amnesty International (Keizersgracht 177), il Bijbels Museum (Herengracht 366-368), il Museum
Van Loon (Keizersgracht 672) e il Museum
Willet-Holthuysen (Herengracht 605).
Concertgebouworkest www.concertge
bouworkest.nl Per festeggiare i 125 di vita,
la Filarmonica Reale di Amsterdam inizia
quest’anno una tournée mondiale: il concerto d’inizio, a São Paulo in Brasile, verrà
trasmesso live sui maxischermi della Museumplein il 23 giugno a partire dalle 16.
Ingresso libero.
Heritage Days www.iamsterdam.com/heri
tagedays Il 14 luglio torna la Giornata del
Patrimonio, un’edizione speciale in concomitanza con le celebrazioni di Amsterdam
2013. Lo scopo: far rivivere i 400 anni di
storia della capitale, aprendo le porte degli
edifici più celebri e delle dimore storiche.
Visite guidate, itinerari liberi da fare a piedi
oppure in bicicletta. Ingressi liberi.
Gli eventi
Holland Festival Tel. 0031-(0)20-5237787;
www.hollandfestival.nl Sarà Quartetto,
l’opera di Luca Francesconi, che aprirà la 66ª
edizione del festival: dall’1 al 26 giugno un
ricco cartellone di eventi musicali e teatrali
nelle location più suggestive della città.
Open Tuinen Dagen Tel. 0031-(0)206245255; www.opentuinendagen.nl Amsterdam ha un’anima nascosta: dietro alle
★ ★ ★ ★ Hotel Estheréa Singel 303-309,
tel. 0031-(0)20-6245146; www.estherea.nl
Un boutique hotel con 93 camere
distribuite in una serie di edifici storici
adiacenti affacciati sul Singel, il più
antico dei canali del centro storico. Tra il
Palazzo Reale e l’antico Begijnhof, emana
un’eleganza old fashion, ma offre tutti
i comfort di oggi. Doppia da 160 euro sul
sito dell’hotel, colazione 10 euro.
Hotel Museum Square
De Lairessestraat 7, tel. 0031-(0)206719596; www.conscioushotels.com/
hotelsMuseumsquare A poche centinaia
di metri dalla Museumplein, sostenibilità e
attenzione all’ambiente vanno a braccetto
con design e classe. Pareti verdi di piante
e solo prodotti bio. Doppia da 95 euro
sul sito dell’hotel, colazione 5 euro.
iron horse
Hotel espresso city centre
Di sera
Bim Huis Piet Heinkade 3, tel. 0031(0)20-7882188; www.bimhuis.nl Il tempio
olandese del jazz: circa 300 concerti
all’anno di artisti di fama internazionale.
Biglietti da 10 euro.
★ ★ ★ Hotel
Espresso City Centre
Overtoom 57, tel. 0031-(0)20-4120880;
www.hotelespresso.nl Tanto design per
questo hotel superfunzionale, 68 camere,
posizione centrale. Doppia da 95 euro
sul sito dell’hotel, colazione 9 euro.
Horse Overtoom 33, tel. 0031(0)20-2629220; www.hotelironhorse.com
Location particolare per questo albergo
centralissimo che ha ricavato le sue 48
camere nelle ex stalle della storica polizia
a cavallo, vicinissimo al Vondelpark, ai tanti
ristoranti di Leidseplein, al caratteristico
quartiere del Jordaan e ai principali musei.
Doppia da 94,05 euro sul sito dell’hotel,
colazione 7,50 euro.
Restaurant Anna Warmoesstraat 111, tel.
0031-(0)20-4281111; www.restaurantanna.
nl Centralissimo e di recente apertura, è la
fresca risposta a chi è rimasto all’idea che
la cucina olandese sia monotona. Dalla
finestra posteriore vista sulla medievale
Oude Kerk. Menù da 47,50 euro.
In de Waag Nieuwmarkt 4, tel. 0031-(0)204227772; www.indewaag.nl Nell’antico
edificio della Pesa, dove si decideva il
dazio da applicare alle merci che entravano
in città sui galeoni della Compagnia delle
Indie. Cucina internazionale, ingredienti
bio. Conto medio: 39 euro.
★ ★ ★ Conscious
★ ★ ★ Iron
HOLLAND FESTIVAL
bord’eau
Quattrogatti Hartenstraat 3, tel. 0031(0)20-4214585; www.quattrogatti.nl
Autentico ristorante italiano in una
delle “9 stradine” del quartiere del
Jordaan, tra gallerie d’arte e boutique
di moda concettuale. Qui tutto è
freschissimo e preparato dallo chef
Milos Pesole che lavora da solo nella
cucina aperta. Solo sette tavoli,
meglio prenotare; al pomeriggio tè, caffè
e pasticceria. Menù serale a 55 euro.
Hotel ESTHERÉA
Dove mangiare
Bord’Eau Nieuwe Doelenstraat 2-14,
tel. 0031-(0)20-5311619; www.bordeau.nl
Due le ragioni per cui scegliere
l’elegantissimo ristorante dell’Hotel de
l’Europe: la vista spettacolare sull’Amstel
Jazzcafé ’t Geveltje Bloemgracht 170,
tel. 0031-(0)20-6239983; www.
jazzgeveltje.nl Ogni sera musica dal vivo,
il martedì jam session con il sassofonista
Art van Bergen. Ingresso libero.
INFO In Italia: Ente Nazionale
Olandese per Turismo
e Congressi; www.holland.com
Ad Amsterdam: Tourist Information
Centre, Stationsplein 10, tel. 0031-(0)207026000; www.iamsterdam.com
bell’Europa
83
© Bell’Europa - Cairo Editore S.p.A.
Oltre la Ronda di notte, le dieci opere da vedere al Rijksmuseum
testi stefano zuffi
1
2
Frans Hals, Ritratto
di matrimonio di Isaac
Abrahamsz Massa
e Beatrice van der Laen,
1622
Frans Post, Paesaggio
del Brasile, 1652
Intorno alla metà del Seicento,
il Brasile fu colonia olandese.
Il principe Maurizio di Nassau,
governatore di quel paradiso,
ingaggiò Frans Post (1612-80) per
raffigurare gli scenari locali. Per
il pittore di Haarlem fu l’occasione
della vita: con uno stile più
semplice rispetto ai drammatici
paesaggisti allora in voga, realizzò
panorami di poetica suggestione.
Frans Hals (1582-1666) è il grande
specialista del ritratto olandese
del Secolo d’Oro, e le sue opere
giovanili trasmettono una spiritosa
immediatezza nello sguardo
compiaciuto dell’uomo e nel
sorriso complice della sposa, a
metà tra la furbizia e l’imbarazzo.
3
Geertgen tot Sint Jans,
La Santa Parentela, 1495
Legato alla tradizione fiamminga,
Geertgen (1455-85) è il più grande
pittore olandese alle soglie del
Rinascimento. Questo dipinto
raffigura un tema molto caro alla
cultura artistica nordica: la Santa
Parentela, una raffigurazione di
Cristo e di personaggi del Vangelo
quando erano bambini, con
i genitori. Una riunione familiare
in costumi contemporanei.
4
5
Arte indiana, Shiva
nataraja, XII-XIII secolo
Il museo possiede una piccola,
ma raffinatissima sezione di arte
orientale. La statua in bronzo del
dio Shiva sorridente nell’aspetto
di Signore della danza, alta un
metro e mezzo, è un capolavoro
di grazia sensuale. Sotto i piedi
del giovane dio, circondato
da un cerchio di fiamme, si trova
la figura di un nano, simbolo
dell’ignoranza. Proviene dall’India.
6
Cornelis van Haarlem,
Betsabea al bagno, 1594
Rembrandt, I Sindaci
dei drappieri, 1662
Specializzato in scene bibliche
o profane dominate da luminose
figure nude, Van Haarlem
(1562-1638) è un caratteristico
esponente del ’500 olandese,
acclamato protagonista del
Manierismo internazionale anche
per l’erotismo di alcune scene.
Qui i riferimenti all’arte italiana, e
in particolare alla pittura veneta,
si uniscono al gusto dell’esotico.
I ritratti di Rembrandt (1606-69)
non sono solo immagini di
persone: sono situazioni
dinamiche, in cui “accade”
qualcosa, con un inconfondibile e
inimitabile flusso vitale. I cinque
consiglieri della confraternita
dei mercanti di tessuti, insieme
con il segretario, sono qui dipinti
riuniti intorno a un tavolo mentre
consultano un campionario.
Livello 3 (2° piano)
Livello 2 (1° piano)
9
6
8
1
10
2
Livello 1 (pianterreno)
5
7
Livello 0 (seminterrato)
4
Galleria
biciclette
Ronda
di notte
arte olandese 1900-2000
arte olandese 1600-1700
arte 1800-1900
arte 1700-1800
arte 1100-1600
collezioni speciali
3
7
Piero di Cosimo, Ritratti
di Giuliano e Francesco
da Sangallo, 1482-85
La sezione italiana del museo ha
alcuni gioielli rinascimentali. Un
capolavoro è il dittico coi due
artisti fiorentini, figlio architetto
e padre scultore (sopra, la metà
del dittico con Francesco), ritratti
con mano limpida da Cosimo
(1462-1522), uno dei più bizzarri
protagonisti dell’arte fiorentina
nell’età di Lorenzo il Magnifico.
8
Jan Steen, Il borghese
di Delft e la figlia, 1655
Acquistato nel 2004, mentre
il museo era chiuso, è un
capolavoro di pittura sociale,
testimonianza del grande talento
di Steen (1626-79) nel raccontare
situazioni narrative attraverso uno
stile limpido e accurato. Il ricco
mercante Adolf Croeser si gode
una giornata di sole nel centro
storico di Delft; accanto a lui ci
sono la figlia e una mendicante.
9
Johannes Vermeer,
Lettera d’amore, 1669-70
Un rapporto di sguardi e di
complicità scavalca le differenze
sociali. La signora è preoccupata
per il contenuto della lettera
amorosa appena ricevuta: l’arguta
domestica, che forse conosce già
il contenuto, sorride rassicurante. È
questo l’unico caso in cui Vermeer
(1632-75) utilizza l’espediente
prospettico dell’anticamera
semibuia in primo piano.
10
Casa di bambola di
Petronella Oortman, 1700
La proprietaria di questa
straordinaria abitazione in
miniatura, alta circa 2 metri
e mezzo, non era una bambina,
ma la moglie di un ricco mercante
di tessuti di Amsterdam. Questa
casa di bambola non è un
giocattolo, ma una raffinatissima
opera d’arte, realizzata in materiali
rari e preziosa in ogni minimo
dettaglio, di commovente verità.
Stedelijk Museum
Dopo otto anni, nell’ottobre del 2012 lo Stedelijk Museum
con i suoi tesori di arte moderna e contemporanea, da Van
Gogh a Picasso, passando per Mondrian e Jeff Koons
(a sinistra, Introducendo la banalità, 1988), ha riaperto le
porte al pubblico: 4.500 visitatori già nella prima giornata.
Uno Stedelijk completamente rinnovato, perché all’edificio
dell’architetto Weissman risalente al 1895 lo studio
olandese Benthem Crouwel ha affiancato un’ala moderna,
tutta bianca (sopra, l’ingresso e uno schizzo del progetto)
per riprendere il colore dell’interno ispirato al MoMA. L’ala
ha la silhouette di un enorme gabbiano ad ali spiegate
appoggiato su sottili steli dentro una scatola di vetro
trasparente. Così, fluttuante nell’aria, sembra non avere
peso anche grazie al Twaron, un materiale da costruzioni
leggerissimo e innovativo, finora usato solo in aeronautica.
Ma la sorpresa si nasconde nel sottosuolo, dove le sale
Rijksmuseum, Stedelijk
Museum, Van Gogh Museum.
Nel giro di otto mesi le tre
collezioni più famose di
Amsterdam hanno riaperto
al pubblico. Interamente
rinnovate Testi paola testoni
maria maddalena, opera del 1530
di Jan van Scorel (1495-1562).
che ospitano le mostre sono raggiungibili con una lunga
scala mobile inserita in un tunnel che aiuterà a restare
concentrati sulla mostra grazie a immagini proiettate sulle
pareti e alla musica. Il trasloco delle mostre temporanee
ha creato molto più spazio nel preesistente edificio, dove
molti artisti hanno ottenuto la loro sala e dove la metà
del pianterreno è occupata da un’esposizione di oggetti
di design per il quale il Museo Civico è mondialmente
noto. Anche il ristorante-bar, di libero accesso, è stato
spostato nell’ala di vetro con panoramica sul prato
della Museumplein e sulla Van Baerlestraat. Questo ha
permesso alla caféterie affrescata da Karel Appel nel
1956 di essere trasformata in spazio espositivo. L’entrata,
ora su Museumplein, è di grande impatto visivo anche
grazie all’arazzo di circa 200 mq di Petra Blaisse che
avvolge l’ex muro esterno del museo.
Rijksmuseum
Van Gogh Museum
Antonio Ortiz
e il “suo” museo
Il sivigliano Antonio Ortiz (sopra), con il collega Antonio Cruz,
ha al suo attivo – oltre al rinnovamento del Rijksmuseum
(sopra, a destra, un suo schizzo) – una lunga lista di progetti
già realizzati e in via di completamento (in mostra all’Oba di
Amsterdam fino al 13 giugno; www.oba.nl), dalla Stazione
Centrale di Basilea allo stadio dell’Atlético Madrid. Ortiz parla
un perfetto italiano, studiato negli anni ’70 «quando tutto
quello che succedeva nell’architettura succedeva in Italia» e
lui viveva nel nostro Paese.
Com’è nato il progetto di ristrutturazione
del Rijksmuseum?
Eravamo già conosciuti nei Paesi Bassi grazie a vari progetti,
come i due isolati di Java Eiland e la Biblioteca Universitaria
qui ad Amsterdam. Questa credo sia stata la ragione per la
quale siamo stati contattati dall’Ente delle costruzioni statali.
Poi avete vinto il concorso: quale crede sia stata
la ragione del vostro successo?
Credo sia stata la soluzione che abbiamo trovato per
l’entrata a fare la differenza. L’edificio non è solo la sede
del Museo Nazionale, ma anche la porta simbolica ai nuovi
quartieri dell’Amsterdam ottocentesca, alla quale si accedeva
attraverso una galleria di passaggio. Questo ha come
conseguenza che le due ali sono collegate solo al piano
superiore, mentre il piano terreno restava diviso. Quando
negli edifici l’asse principale è utilizzato per un altro uso –
penso agli androni dei palazzi veneziani – è sempre molto
difficile collocare l’entrata. Noi abbiamo risolto il problema
aprendone due lungo i fianchi della galleria centrale e
lasciando il passaggio libero per le biciclette.
In questo caso si trattava di una ristrutturazione:
qual è stato il vostro approccio?
Quando si cambia un elemento importante di un edificio, in
questo caso l’entrata, è come rivoltare un cappotto.
Si creano nuove relazioni fra i vari elementi dell’edificio
stesso e bisogna quindi ricomporre il tutto secondo nuove
logiche architettoniche. Poi, quando si tratta di un museo, c’è
sempre un percorso da rispettare che normalmente inizia e
finisce nello stesso punto, cioè nel bookshop. Il Rijksmuseum
è troppo grande per il classico percorso museale e impone
al visitatore una scelta. Era necessario, così, pensare a diversi
itinerari di visita che potessero soddisfare lo specialista
come pure il turista che viene solo per vedere la Ronda di
notte e la Casa di bambola di Petronella Oortman.
«Un piccolo miracolo», così Axel Ruger, direttore del
Van Gogh Museum (sopra, una sala), ha definito la
ristrutturazione del museo avvenuta in soli 7 mesi. È
vero che per il visitatore non cambia niente, ma i lavori
tecnici erano ormai indispensabili e occorreva trovare una
soluzione. Per il periodo necessario, quindi, la collezione
Van Gogh ha traslocato nell’Hermitage, la “filiale” olandese
del museo di San Pietroburgo. Il 1° maggio scorso tutte
le tele erano di ritorno, in tempo per festeggiare i 40 anni
di vita del museo progettato da Gerrit Rietveld nel 1963
e terminato dieci anni dopo. E, per celebrare, cosa di
meglio se non una mostra speciale? Van Gogh al lavoro
potrebbe essere definita un’esposizione “tecnica”, per
esaudire il desiderio dei visitatori che si pongono domande
sulle modalità pittoriche del grande artista. Studi a raggi
infrarossi, analisi delle vernici e ricerche storiche hanno
rivelato un Van Gogh metodico nel disegno e nella ricerca
di soluzione innovative. Punta di diamante la possibilità
di vedere appaiate due delle varie versioni dei Girasoli.
Tra i due il quadro La Berceuse, secondo il desiderio che
espresse Van Gogh stesso (1853-90) in una lettera al
fratello Theo, per “contrastare con il suo verde, il giallo dei
fiori”. Dato, poi, che per buona parte dell’anno la Paulus
Potterstraat ospita file interminabili di turisti in coda per
entrare al museo, nell’ottobre 2014 inizieranno altri lavori
per spostare l’entrata sulla Museumplein. Il tutto durerà un
anno, ma la collezione resterà al suo posto: al primo piano
i quadri in ordine cronologico, dai Mangiatori di patate
all’ultima tela, Campo di grano con corvi, passando per
gli autoritratti (a sinistra, Autoritratto con cappello di feltro
grigio, 1887-88); al secondo, le opere su carta; al terzo i
contemporanei di Vincent. I lavori interesseranno infatti l’ala
posteriore (che sarà la nuova entrata) dedicata a mostre
temporanee e progettata dal giapponese Kisho Kurokawa.
arte paesi bassi
Amsterdam: il nuovo
rijksmuseum
Dopo dieci anni di restauri riapre il più importante museo olandese,
completamente riallestito. In quattro piani, tutta l’arte che ha fatto conoscere
Testi Paola Testoni ✶ Foto fabio gambina
i Paesi Bassi nel mondo
Di rembrandt, Autoritratto con capelli scompigliati (1628), al Rijksmuseum di Amsterdam.
Pagina accanto: Interno della chiesa di Sint Bavo ad Haarlem, olio di Pieter Jansz. Saenredam del 1636.
arte amsterdam
I
l Rijksmuseum riapre le porte, anzi, le spalanca. Dopo
dieci anni di lavori e 375 milioni di spesa,
il museo accoglie ospitale il visitatore del
2013 in un atrio di 3mila metri quadrati,
formato dai due cortili interni ricoperti da
un tetto trasparente che lascia penetrare
una luminosità viva e invitante. Il tutto è
frutto del lavoro del duo sivigliano Cruz
y Ortiz, gli architetti che hanno ripensato
completamente gli spazi e hanno trasformato la gigantesca struttura tardoromantica di Pierre Cuypers (1827-1921) in un
museo pronto per la sfida del XXI secolo.
Da qui, attraverso due portali di marmo,
si entra nel museo vero e proprio. L’atrio
occupa un seminterrato ottenuto scavando
per una decina di metri sotto il piano stradale: unificato grazie a un passaggio ricavato sotto la galleria del pianterreno, utilizzabile dai ciclisti, ripristina quegli spazi che
un vecchia ristrutturazione aveva riempito con due edifici creando così un museo
70
bell’Europa
labirintico di difficile fruizione. Trasferiti
gli uffici e i laboratori nell’Atelier Huis,
costrui­ta nel 2005 a sud del museo, tutto lo
spazio interno è diventato espositivo.
Il posto dei capolavori
Grazie a un restauro di stampo storicista, si
sono recuperati gli ornamenti dell’edificio
originale, in particolare nella sala centrale
del primo piano e nella biblioteca Cuypers,
mentre le pareti destinate alle tele sono state dipinte di grigio antracite. L’intento del
parigino Jean-Michel Wilmotte, l’architetto che firma l’allestimento, famoso per la
ristrutturazione delle sale del Louvre, era
mettere in evidenza le opere esposte.
Quella che è rimasta intoccata è naturalmente la Galleria d’Onore, il luogo dove,
da sempre, si concentra la maggior parte
del pubblico e che termina nella sala della
Ronda di notte. La superba opera di Rembrandt, da sempre il simbolo del museo,
come conferma il direttore Wim
La Ronda di notte
(sopra), del 1642,
è il capolavoro più noto
di Rembrandt.
Nella pagina accanto,
dall’alto: Ritratto di
matrimonio di Isaac
Abrahamsz Massa e
Beatrice van der Laen,
1622, di Frans Hals,
uno dei pittori
olandesi più prolifici
del suo tempo;
una panoramica
della Galleria d’Onore.
S
100 parole
per capire
Rembrandt
di Stefano
Zuffi,
Electa
arte amsterdam
arte amsterdam
Orari, prezzi e servizi
i tre musei in pratica
Lo storico dell’arte consiglia: «Ecco come visitare il museo»
testi stefano zuffi
I numeri sono inquietanti: 80 sale, 8mila opere e oggetti
d’arte, un percorso di visita non inferiore al chilometro e
mezzo e via seguitando. Cifre che vengono snocciolate
con orgoglio per il Rijksmuseum, riaperto dopo dieci anni
di lavori di radicale e indispensabile restauro curato dallo
studio spagnolo dei due Antonio, Cruz e Ortiz. L’involucro
esterno, progettato in pesante stile storicista “nazionale”
da Pierre Cuypers nel 1876, è rimasto intatto: per non
essere come al solito divorati dall’invidia, può essere utile
ricordare che nonostante l’ovvio sviluppo delle tecnologie
costruttive c’è voluto un po’ meno tempo per costruire
ex novo il museo (1876-85) che per rimaneggiarlo
(2003-13). Ovviamente, la spina dorsale delle collezioni
resta la pittura olandese del Secolo d’Oro. La Ronda di
notte è il perno intorno al quale ruota l’orientamento
dei visitatori, e giustamente il grande capolavoro resta
inquadrato nella prospettiva quasi sacrale della Galleria
d’Onore, pensata come un “tempio” laico in cui celebrare
la breve ma luminosa grandezza dell’arte e della cultura
olandesi. Rembrandt e Vermeer sono punti di riferimento
di struggente, assoluta bellezza. Una vertigine,
un’emozione intensa; ma poi, nel dipanarsi infinito delle
sale, la grande maggioranza dei visitatori non olandesi
si perde nel mare magnum degli innumerevoli pittori
locali, tanto che forse qualcuno rimpiange l’esemplare
selezione effettuata durante il lungo periodo di chiusura
dell’edificio principale, durante il quale tutti i capolavori
erano concentrati nel serrato e godibilissimo percorso
delle dieci sale dell’ala Philips. Nonostante l’importanza
della pittura del Seicento, il consiglio migliore può
apparire controcorrente: non bisogna considerare il
Rijksmuseum come una pinacoteca, ossia una raccolta
di quadri, ma come una rassegna eclettica e varia, in
cui entrano a pieno diritto le sculture, gli oggetti della
marineria, i mobili, gli arredi, i tesori coloniali e via così,
fino a includere una piccola ma sensazionale raccolta di
arte asiatica, una delle migliori d’Europa, che va gustata
risparmiando qualche residuo di forza fisica e mentale.
1.436
sono le opere di Rembrandt
conservate nella collezione,
tra dipinti, disegni e stampe
2
milioni l’anno è il numero stimato
dei visitatori del museo
800
Rijksmuseum Museumstraat 1, tel. 0031(0)20-6621440; www.rijksmuseum.nl Orario:
tutti i giorni 9-17. Ingresso: 15 euro, gratis
fino a 18 anni. App per il tour guidato in
italiano (per iPhone/iPad e Android): 5 euro
Nel nuovo museo c’è l’Atrium (a destra), uno
spazio ricettivo nel seminterrato con il caffè,
lo shop (entrambi aperti 9-18) e la biglietteria,
di libero accesso anche per chi non visita il
museo. Per gli acquisti c’è anche un punto
vendita in Museumplein (sempre aperto 1018). All’aeroporto il Rijksmuseum Amsterdam
Schiphol (Holland Boulevard, dietro il
controllo passaporti. Orario: tutti i giorni
7-20. Ingresso libero) mostra in permanenza
10 tele dei maestri olandesi del Secolo
d’Oro provenienti (a rotazione) dal museo
principale: dal 3 luglio, Ragazzi olandesi, 14
ritratti di giovani tra il XVII e il XIX secolo.
Stedelijk Museum Museumplein 10,
tel. 0031-(0)20-5732911; www.stedelijk.nl
Orario: 10-18, gio. 10-22. Ingresso: 15 euro,
7,50 euro dai 13 ai 18 anni, gratuito fino
a 12 anni (audiotour: 5 euro adulti, 2,50
euro ragazzi fino a 18 anni) Il Restaurant
Stedelijk è aperto tutti i giorni 8.30-24; vi si
accede liberamente. Fino al 1° settembre
si visita Nel paese dei giganti, mostra del
minimalista statunitense Jo Baer.
Van Gogh Museum Paulus Potterstraat 7,
tel. 0031-(0)20-5705200; www.vangogh
museum.nl Orario: fino al 1° sett. 9-18, ven.
9-22. Ingresso: 15 euro, gratuito fino a 17
anni (tour multimediale 5 euro) Fino al 14
gennaio 2014 è aperta Van Gogh al lavoro.
sono gli anni di storia
olandese rappresentati
nel Rijksmuseum
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Dietro l’arco:
Pace di Münster
(1648), di
Bartholomeus
van der Helst.
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arte amsterdam
i 4 capolavori di vermeer sono nella Galleria d’onore
Pijbes, aspetta i visitatori in fondo alla galleria, che nelle sue ampie nicchie mostra i
quadri degli altri grandi del Secolo d’Oro
olandese. Ci sono i quattro gioielli di Johannes Vermeer – la Lattaia, la Lettera d’amore, la Stradina di Delft, la Ragazza che legge
una lettera –, ma anche L’allegro bevitore di
Frans Hals, gli interni severi e spogli delle
chiese di Pieter Saenredam, le scene moraleggianti di Jan Steen e naturalmente altri
dipinti dello stesso Rembrandt, tra cui La
sposa ebrea e I Sindaci dei drappieri.
Un allestimento inconsueto
Ma il Rijksmuseum è naturalmente molto
di più e, per invogliare a visitare il resto del
museo, si è deciso di “arredare” le sale della
pinacoteca con oggettistica coeva. L’idea è
stata quella d’inserire le opere in un contesto storico, in modo da spingere il visitatore
ad andare a ricercare liberamente nelle 80
sale del museo le opere d’arte che più lo interessano tra le 8mila esposte. Un esempio
è la sala dedicata al giovane Rem­brandt,
nella quale si trovano non solo il suo autori78
bell’Europa
Lettera d’amore
(sopra, a sinistra),
tela del 1669-70 di
Vermeer; sopra, a
destra: di Rembrandt,
Ritratto del figlio
Titus in veste di San
Francesco (1660).
Pagina accanto,
sopra: la celebre
Lattaia (1660 circa)
di Vermeer; di
Rembrandt, Vecchia
che legge, ossia la
madre dell’artista
ritratta nei panni della
profetessa Anna
(1631); sotto: L’allegra
famiglia (1668), un
dipinto del pittore
olandese Jan Steen.
tratto del 1628 insieme con quelli di Maria
Trip e della moglie Saskia van Uylenburgh,
ma anche tanti oggetti del Se­colo d’Oro nelle varie vetrine che completano l’arredo. Le
sale del doppio ferro di cavallo che abbraccia la galleria raccolgono pitture e oggetti
secondo tematiche storico-artistiche come
il Caravaggismo, il potere navale del Paese
e la pittura olandese del quotidiano, i celebri pattinatori di Hendrick Avercamp, ma
anche tanti oggetti, come le famose case
delle bambole e gli esempi più antichi della
porcellana blu di Delft.
Chi è invece alla ricerca di arte medievale e
rinascimentale deve andare nel seminterrato, dove vengono presentate insieme con le
“collezioni speciali” (si va dai modellini di
antichi galeoni alle lanterne magiche, dalla
numismatica alle tante curiosità). Le opere
del periodo tra il 1700 e il 1900 sono invece
ospitate al pianterreno, in cui si spazia da
Van Gogh al Ritratto di Don Ramon Satué
di Goya. Si è deciso di sfruttare anche una
parte del secondo piano, dove fa bella mostra di sé il XX secolo, da un abito
il museo ospita la più grande collezione di rembrandt
arte amsterdam
IL Rijksmuseum (nella foto) fa da sfondo alla Museumplein, con in primo piano il laghetto “arredato” con opere d’arte.
In basso: la biblioteca del museo, in attività del 1885. Pagina accanto, dall’alto: nella sezione dedicata al XX secolo,
un abito di Yves Saint Laurent ispirato ai dipinti di Mondrian; una delle sale con sculture e rilievi di arte sacra medievale.
la biblioteca Cuypers contiene 450mila volumi
alla Mondrian di Yves Saint Laurent fino a
un aereo della Prima guerra mondiale, passando da uno dei nuovi acquisti del museo:
la prima versione in bianco del 1918 della
Sedia disegnata da Gerrit Rietveld.
L’ultima “sala” è il giardino
Completamente nuovo, poi, il padiglione
asiatico. In pietra arenaria e vetro, circondato dall’acqua, è unito al pianterreno del
museo da un corridoio. In un ambiente caratterizzato da angoli e superfici inclinate e
in un’atmosfera quasi zen si ammirano 350
opere d’arte cinese, giapponese, indonesiana, vietnamita e indiana che ripercorrono
gli ultimi 4mila anni di storia.
Un’ulteriore sala è considerata il giardino
del Rijksmuseum, dove l’architetto paesaggista Copijn ha ricreato un nuovo disegno
basato sul progetto originale del 1901. Qui
si alternano statue classiche ed elementi
storici e dal 21 giugno vi si potrà visitare
la mostra di Henry Moore, la prima di una
serie sulla scultura internazionale che si alternerà con cadenza annuale.☻