Comune di Mantova CENTRO INTERNAZIONALE D’ARTE E DI CULTURA DI PALAZZO TE teatrodonna provincia di mantova Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo MANTOVA TEATRO 2007 - 2008 Venerdì 19 ottobre 2007 - Teatro Ariston, ore 11 LA FATTORIA DEGLI ANIMALI fuori abbonamento Martedì 6 novembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21 LA ZATTERA DI VESALIO fuori abbonamento Martedì 20 novembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21 MEIN KAMPF Venerdì 7 dicembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21 NEL di Alessandro Bergonzoni fuori abbonamento Giovedì 20 dicembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21 LA VARIANTE DI LÜNEBURG Lunedì 14 gennaio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello Martedì 29 gennaio 2008 - Teatro Ariston, ore 21 DON FAUSTO di Antonio Petito Venerdì 1 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 EDIPO A COLONO da Sofocle Lunedì 11 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA Venerdì 29 febbraio 2008 - Teatro Ariston, ore 21 NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI ‘60 Martedì 4 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21 VIRGILIO E L’AMORE Martedì 11 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21 CARA LA PELLE Martedì 1 aprile 2008 - Teatro Ariston, ore 21 LA BUONA MADRE Martedì 8 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21 L’UCCELLO DI FUOCO Martedì 15 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21 DANZ-A Nem Adom Fel, non mi arrendo fuori abbonamento Mantova Teatro 2007-2008 si presenta al pubblico mantovano con una ricca offerta di proposte e di qualità che avvicineranno, ancora una volta, appassionati e studenti alla magia del palcoscenico. Classici immortali e commedie contemporanee disegnano un cartellone che vedrà celebri teatranti e compagnie di grande tradizione esibire il proprio originale ingegno e avvicendarsi tra la consolidata sede del Teatro Ariston e il palcoscenico del Teatro Sociale. Viene così perseguita la decisa volontà di riconsegnare a Mantova la rilevanza spettacolare e gli appropriati luoghi del teatro che competono alla sua illustre memoria. Risultato della sinergia tra il Comune di Mantova, la Fondazione “Umberto Artioli” e la collaborazione di elementi importanti nella crescita culturale della città e del suo territorio, Mantova Teatro rinnova la partecipazione della Provincia di Mantova, inserendosi nel Circuito Teatrale Lombardo riconosciuto dalla Regione Lombardia che, oltre al capoluogo, vede la presenza dei più importanti comuni del territorio. Un ringraziamento particolare va a chi ha contribuito alla realizzazione della nostra rassegna, un’avventura nata nel segno della condivisione e dell’impegno, confortata dall’intelligenza e dalla passione, dalla testa e dal cuore. Fiorenza Brioni Sindaco di Mantova Paolo Gianolio Assessore alla Cultura Comune di Mantova Ricchezza e qualità del cartellone 2007-2008 di Mantova Teatro - con la sua oculata commistione di generi e di forme, l’alternanza di classici rivisitati e di novità assolute, la proposizione di prestigiosi protagonisti e di realtà emergenti della scena italiana ed internazionale - basterebbero a nobilitare la stagione teatrale di una grande città. Che ciò si realizzi a Mantova, da un lato conferma una vocazione ormai consolidata nel tempo da una pluralità di singole ed eccellenti iniziative sia private che pubbliche, dall’altro segna con la sua specificità un traguardo che aspira a porsi come esempio non casuale nè provvisorio di sinergie tra pubblico e privato, capace di superare particolarismi e antagonismi e di coinvolgere in una visione unitaria le diverse, ma non divergenti realtà operanti nel dominio scenico. In questa direzione la Fondazione Banca Agricola Mantovana, che per la cultura teatrale in tutte le sue forme ha sempre avuto un occhio di riguardo, non ha esitato ad affiancare la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nella elaborazione del progetto triennale che vede ora realizzarsi la sua prima epifania, e ne trae motivo per auspicare alle sorti del Teatro in Mantova un futuro sempre più fausto. Luigi Frezza Presidente Fondazione Banca Agricola Mantovana Anche quest’anno l’edizione invernale di Teatrodonna apre un ventaglio di immagini, temi, generi e linguaggi che spazia tra i ritmi complessi e molteplici della scena femminile. Creare un tracciato tra percorsi eterogenei e differenti progettualità è come proporre un componimento musicale che non sempre si riconosce in accordi melodici, ma prospetta voci personali e identità in divenire, talvolta assai dissonanti tra loro. Se l’effetto raggiunge come una dolce carezza le orecchie di qualcuno o, viceversa, come un brivido la schiena di qualcun altro, allora è un effetto che accogliamo con piacere e curiosità, poiché appartiene ad un modo di sentire il teatro lontano dai monoliti e assai più vicino all’immaginario dell’acqua: a ciascuno dunque il suo mare, fango, pioggia, fiume in piena o goccia riflessa in un bicchiere. A ciascuno non il teatro, ma i teatri, se vuole. Enrica Provasi Responsabile Teatro Arci Provinciale La storia della presenza dell’arte greca in Italia, di centrale influenza nella millenaria vicenda di contatti e scambi che hanno formato la trama delle culture artistiche del Mediterraneo, è il tema della mostra La Forza del Bello. L’arte greca conquista l’Italia in programma a Palazzo Te nella primavera 2008. Di singolare rilevanza in ambito culturale per l’impegno scientifico ed espositivo, il progetto ha suscitato immediato interesse, offrendosi come stimolante occasione per consolidare la collaborazione tra le istituzioni cittadine e, quindi, la realizzazione di nuovi eventi. Tra questi, in particolare, gli spettacoli teatrali Edipo a Colono e Virgilio e l’amore proposti nell’edizione 2007-2008 della rassegna Mantova Teatro organizzata dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Gli spettacoli, che anticipano l’apertura della mostra a essa legati per gli argomenti che trattano, testimoniano in modo convincente la proficua collaborazione con la Fondazione dello Spettacolo e la volontà del Centro di Palazzo Te di partecipare attivamente alla vita culturale della città di Mantova. Enrico Voceri Presidente Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te Grazie al rapporto di intenti e di progetto con la Fondazione Banca Agricola Mantovana, Mantova Teatro edizione 2007 - 2008 appare particolarmente ricca nei contenuti e nel numero delle proposte. Grandi artisti si confronteranno con il pubblico da ottobre ad aprile, innestando la creatività nella tradizione. Spettacoli di punta dell’intera stagione italiana, quali I giganti della montagna di Lombardi e Tiezzi, o La trilogia della villeggiatura di Toni Servillo, accenderanno le serate invernali di grandi emozioni. Allo scopo di elevare non solo la qualità ma anche la fruibilità del Teatro da parte degli appassionati, la stagione si presenta per la prima volta in due palcoscenici diversi, che tuttavia vengono uniti in un solo cartellone. Alla sede consueta del Teatro Ariston si aggiunge il prestigioso spazio del Teatro Sociale, che viene così riportato al centro di una programmazione di prosa convincente e significativa. Fondamentale appare inoltre l’apporto di Teatro Donna con le sue suggestioni al femminile, che vedono ad esempio la partecipazione di Milva nel difficile ruolo di interprete e voce dell’intenso romanzo di Paolo Maurensig. Infine, va sottolineata la collaborazione con il Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, tramite due spettacoli - Edipo a Colono e Virgilio e l’amore - che evocano in modo diverso l’idea dell’antichità e della bellezza, declinata a partire da marzo nell’esposizione La Forza del Bello. Tragico, comico e narrazione si completano nell’affabulazione della scena per avvincere lo spettatore alla bellezza del Teatro. Giovanni Pasetti Presidente della Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo Venerdì 19 ottobre 2007 ore 11.00 - Teatro Ariston ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Due Mondi LA FATTORIA DEGLI ANIMALI di Gigi Bertoni dal romanzo di George Orwell regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia musiche originali Paola Sabbatani con Stefano Grandi, Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Delia Trice, Renato Valmori spettacolo gratuito fuori abbonamento dedicato agli studenti Seguendo le pagine dell’omonimo romanzo di George Orwell, si narra la rivolta degli animali di una fattoria contro il padrone. Dopo la vittoria, questi si riorganizzano secondo i principi di fratellanza e uguaglianza. Ben presto però i maiali prendono il sopravvento e diventano in tutto e per tutto uguali al padrone uomo. In questo inizio secolo, il tempo ci attraversa alla velocità di uno zapping televisivo. Dove sono finiti i punti di riferimento per i bambini e per gli adolescenti? Diviene una necessità fermarsi un momento a riflettere. Per questo viene oggi proposto uno spettacolo sulla memoria, sull’importanza che ha per l’uomo l’esercizio del ricordare: non come puro esercizio nostalgico, ma perché la vita è fatta dalla somma delle nostre esperienze. Solo se teniamo bene a mente i pericoli, i rischi, le nefandezze della storia possiamo sperare di superarle, un giorno. Martedì 6 novembre 2007 ore 21.00 - Teatro Sociale Ars. Creazione e Spettacolo Fondazione Banca Agricola Mantovana LA ZATTERA DI VESALIO di Giorgio Celli regia Giorgio Diritti con Francesco Rossini e Michele Nani e con Silvia Benedini, Marco Casazza, Federica Restani spettacolo fuori abbonamento La compagnia Ars. Creazione e Spettacolo si cimenta nuovamente con l’opera dell’entomologo e scrittore bolognese, mettendo in scena un testo teatrale inedito cui l’autore è particolarmente legato. La guida del gruppo è affidata al regista cinematografico Giorgio Diritti, che affronta in chiave insolita un’amara riflessione sull’apocalisse contemporanea di valori e di princìpi. La Zattera di Vesalio ha un referente storico: il naufragio avvenuto nell’ottocento del vascello La Meduse, che vide i sopravvissuti di una nave da guerra divorarsi a vicenda sopra una zattera. Il testo crea un’invenzione epico-fantastica, l’incontro di due personaggi reali, ma storicamente lontani, che presto entrano in conflitto: Vesalio di Brussel, il grande anatomista del Cinquecento, e la sua grottesca ma rivelatrice parodia, Peter Kurten, lo squartatore di Düsseldorf, giustiziato poco prima dell’avvento dei nazisti al potere. Vesalio e Kurten, lo scienziato e il mostro, sono figure apparentemente antitetiche, ma la loro similarità è profonda e insopprimibile; necrofilia e sadismo sono due facce di una stessa medaglia. Martedì 20 novembre 2007 ore 21.00 - Teatro Ariston Compagnia I Fratellini Bartoli - Cantarelli - Marcucci MEIN KAMPF di George Tabori traduzione Umberto Gandini regia Egisto Marcucci ed Elisabetta Courir scene Graziano Gregori costumi Carla Teti con Marcello Bartoli, Dario Cantarelli, Dorotea Aslanidis, Teodoro Giuliani, Michela Mocchiutti L’autore costruisce uno scenario paradossale per un improbabile ma verosimile incontro tra il giovane Hitler, aspirante pittore, e un mendicante ebreo nella grande Vienna avviata alla guerra e alla decadenza. La pièce, portata in scena da due straordinari interpreti, presenta uomini che alimentano questa singolare amicizia con episodi di lotta efferata e momenti di servilismo, contesa e rivalità in una convivenza naturale fra gli opposti che li condurrà ad un euforico banchetto di sangue. Tabori, con umorismo nero e spietato, alternato ad improvvisi squarci poetici, ci racconta un universo in cui il male riesce a presentarsi con una gradevolezza accettabile: è la banalità del male, la realtà effettuale dell’assurdo. Allora, l’unico modo per arrivare alla salvezza è il rovesciamento dei valori. Venerdì 7 dicembre 2007 ore 21.00 - Teatro Ariston Progetti Dadaumpa srl NEL di e con Alessandro Bergonzoni regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi scene Alessandro Bergonzoni spettacolo fuori abbonamento in collaborazione con Rintracciarti Un’ideale corda tesa a delimitare gli spazi del monologo e quelli del soliloquio. Un attore-attore che si muove nella ricerca di una precisione contemporaneamente complessa e comicamente dissonante. Uno spazio per sottolineare la sottile linea d’ombra di Alessandro Bergonzoni mai come stavolta sotto i vostri occhi e per i vostri cervelli. Riccardo Rodolfi Marco, il Territorio NEL (fare) NEL (mentre) NEL (posto) NEL (momento) NEL (contesto) NEL (pensato) NEL (dire) NEL (guardare): Il dentresco una sorta di sorte, questo è il costrutto: costruire il distrutto. L’illimitata delimitazione (bergonzone), il retroquadro di punti scardinati. NO (negazione del Nord), SU (la parte alta del Sud), ES (essere come abbreviazione di Est), OV’EST (dov’è). Dove è tutto? Li mentre si è la (nella memoria fotografica). Nell’energia enucleare perché estrarre la forza chiusa costa. Uno spettacolo sulla cauzione per sprigionare le forze. Aprimi cielo Alessandro Bergonzoni Giovedì 20 dicembre 2007 ore 21.00 - Teatro Sociale a.Artisti Associati LA VARIANTE DI LÜNEBURG fabula in musica dal romanzo di Paolo Maurensig adattamento teatrale e testi delle canzoni Paolo Maurensig musiche originali e direzione Valter Sivilotti con Milva e Walter Mramor al pianoforte Maestro Valter Sivilotti soprano solista Franca Drioli ai sassofoni Marco Albonetti Corale “G. Verdi” diretta dal Maestro G. Vicenzi Paolo Maurensig scrive: Avevo sempre guardato con sospetto a ogni proposta di trasformare i miei romanzi in lavori teatrali, con o senza musica. Già una trasposizione sul grande schermo, per quanto il cinema possa contare su mezzi tecnici di rilievo, comporta problemi non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale, notoriamente più limitata di quella cinematografica. Eppure, è stata proprio questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso di un’essenzialità portata agli estremi, che mi ha convinto. Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni di Milva mi hanno rinnovato l’emozione provata a suo tempo nello scrivere il romanzo. Dal celebre romanzo d’esordio di Paolo Maurensig una straordinaria fabula in musica che, attraverso la nobile arte della scacchiera, ripercorre uno dei periodi più oscuri della storia dell’uomo: il nazismo, lo sterminio, gli orrori dell’olocausto. Lunedì 14 gennaio 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Teatro di Roma, Compagnia Lombardi - Tiezzi I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello regia Federico Tiezzi scene Pier Paolo Bisleri costumi Giovanna Buzzi luci Gianni Pollini Cotrone/Sandro Lombardi, Ilse/Iaia Forte, Il Conte/Silvio Castiglioni, Diamante/Debora Zuin, Cromo/Massimo Verdastro, Spizzi/Ciro Masella, Battaglia/Roberto Corradino, Quacquèo/Alessandro Schiavo, Duccio Doccia/Aleksandar Karlic, La Sgricia/Marion D’Amburgo, Milordino/Andrea Carabelli, Mara-Mara/Clara Galante Sul finire della vita artistica, Pirandello segna con I Giganti della Montagna il suo dramma più arcaico: misteriosi elementi fantastici si intrecciano a caratteri di fiaba, elementi della vita si trasfigurano nel ritmo teatrale delle visioni fino a spingere i protagonisti/attori a chiedersi dove sia la verità: “È nella magia del teatro” risponde il mago Cotrone; “È in noi e nella nostra struttura interiore” risponde più misticamente la Contessa. I Giganti della Montagna sono inoltre la visione profetica della situazione nella quale il teatro si trova attualmente. I Giganti sono i protagonisti invisibili del testo: rappresentano il potere nella sua materialità, possiedono i mezzi di produzione e li utilizzano per realizzare opere immani, e al tempo stesso esercitano un controllo invisibile attraverso la manipolazione delle coscienze. fotografia di Marcello Norberth Martedì 29 gennaio 2008 ore 21.00 - Teatro Ariston Nuovo Teatro Nuovo Teatro Stabile di Innovazione e Vesuvio Teatro DON FAUSTO di Antonio Petito regia e adattamento Arturo Cirillo scena Massimo Bellando Randone costumi Gianluca Falaschi musiche Francesco De Melis luci Andrea Narese Don Fausto Barilotto, Faust/Salvatore Caruso, Don Liborio, Mefistofele/Rosario Giglio, Pulcinella, Margherita/Sabrina Scuccimarra, Luciano Squarra Squarra,Valentino/Luciano Saltarelli, Donna Bernarda, Marta/Antonella Romano Il Faust, “creato dall’immaginazione alemanna e poetizzato tanto magnificamente dal sommo Goethe”, diventa nella mente di Antonio Petito Don Fausto Barilotto; il quale, chiamandosi allo stesso modo del personaggio goethiano, crede di essere lui. Come una specie di Don Chisciotte napoletano, nella speranza di sanarlo dalla sua follia gli viene allestito, nella forma di un teatro povero ed ingenuo, un viaggio sapienziale che si concluderà con la salita in paradiso di una Margherita Pulcinella. In una lingua violenta e poetica si rappresenta tutta la pericolosità e la follia dell’immaginazione fuori dai confini della ragione. Fingendo di rappresentare una parodia si creano risonanze tra antiche mitologie germaniche e napoletane, in cui si risente della forza di una cultura popolare. Uomini mezzi animali, giocando tra la terra e il cielo. Venerdì 1 febbraio 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Compagnia Teatro Segreto EDIPO A COLONO da Sofocle scritto e diretto Ruggero Cappuccio progetto scenico Mimmo Paladino costumi Carlo Poggioli CENTRO INTERNAZIONALE D’ARTE E DI CULTURA DI PALAZZO TE con Roberto Herlitzka Edipo a Colono di Sofocle è forse il più alto paradigma poetico del dolore; qui affiorano le radici di tutta l’espressività dell’angoscia cui ha dato vita l’arte occidentale. Nella partitura per Roberto Herlitzka, Edipo è uomo di questo tempo, assediato dai fantasmi che lo perseguitano e che egli stesso ama evocare. L’uccisione di un padre, l’incesto, la perdita del potere, l’accecamento volontario raccontano i drammi persistenti dell’umano attraverso la mutevolezza dei secoli. Laio, Giocasta, Antigone, Ismene, Eteocle, Polinice, Creonte sono le apparizioni inquietanti di Edipo e di ogni uomo, sono i nodi irrisolvibili che determinano la necessità del ripetere il dolore per rivivere la sfida al più alto dei misteri delle culture ellenistiche e moderne: se stessi. Lunedì 11 febbraio 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/Teatri Uniti TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di Carlo Goldoni regia Toni Servillo con Andrea Renzi, Eva Cambiale, Toni Servillo, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Gigio Morra, Betti Pedrazzi Racconta Toni Servillo: La Trilogia della Villeggiatura ci conquista per la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni ci riguardano e ci toccano profondamente. I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia. fotografia di Marco Caselli - Nirmal Venerdì 29 febbraio 2008 ore 21.00 - Teatro Ariston Compagnia Il Graffio NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI ‘60 di Grazia Scuccimarra musiche Grazia Scuccimarra arrangiamenti Pino Cangialosi con Grazia Scuccimarra Grazia Scuccimarra presenta uno dei suoi più grandi successi teatrali. Attualissimo per lucidità di analisi e vis comica, il testo fa emergere con incisività i paradossi di una realtà cui l’autrice guarda senza incanto grazie a una satira immediata e trasparente. Preso di mira in chiave ironica e pungente è quello che fu il modo di essere giovani negli anni ‘60: l’amare, il vestire e il sognare di un’epoca piena di tradizione e fermento allo stesso tempo. Con dolcezza e commozione, ma anche con rancore e tanta voglia di saldare vecchi conti, si apre il sipario su di noi, giovani e meno giovani, uniti nel tentativo di essere sempre, comunque, protagonisti. Si ride di come eravamo sciocchi e inconsapevoli e di come siamo oggi: tanto comicamente patetici nel voler far finta che tutto possa tornare azzurro e sereno come in quegli anni. Martedì 4 marzo 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Ars.Creazione e Spettacolo Fondazione Banca Agricola Mantovana VIRGILIO E L’AMORE dal romanzo medievale Dolopathos di Jean de Hauteseille CENTRO INTERNAZIONALE D’ARTE E DI CULTURA DI PALAZZO TE Per festeggiare e sottolineare la grande esposizione La Forza del Bello, posta dal curatore Salvatore Settis sotto l’ideale patronato del grande poeta della latinità, Ars. Creazione e Spettacolo presenta la messa in scena di un misterioso romanzo francese, che ci viene direttamente dall’epoca matildica. Virgilio, sapiente e mago, si adopera per la salvezza del suo discepolo Luciniano, ingiustamente accusato dalla matrigna di averle usato violenza. Per far questo evoca una schiera di narratori che raccontano favole antiche, nel tentativo di procrastinare l’imminente supplizio. Un racconto incantevole e incantato che nasce dalle lontane nebbie della Lorena, e ci consegna l’umanissima figura di un Virgilio destinato a combattere le passioni ingiuste per ribadire il valore della verità e dell’educazione antica. Due mondi si mescolano, mentre il presagio del nascente cristianesimo illumina di luce sempre più intensa la scena. Martedì 11 marzo 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Zerobeat CARA LA PELLE liberamente tratto da Come se io non ci fossi di Slavenka Drakulic Cecenia. Il disonore russo di Anna Politkovskaja scritto e diretto da Enrica Provasi luci Federico Ferrari video Barbara Viotto con Francesca Carra, Sara Mansi, Enrica Provasi Una donna che fa l’insegnante in un paesino di provincia, figlia di un’impiegata statale e di un ingegnere, viene caricata sopra un autobus e portata in un campo di concentramento dove diverrà prima serva, poi oggetto di violenza sessuale ripetuta, concubina, e infine profuga spedita in un paese straniero. I profughi di Cara la pelle sono donne. Donne che parlano lingue diverse. Di origini, tradizioni, religioni diverse. Accomunate dall’essere state bestiame di scambio, prostitute, animali da soma, da tortura o da compagnia. Sbriciolate, consumate come un pezzo di pane o di sapone. Insieme all’italiano, i dialetti - uno del Nord Italia, lombardo, ed uno del Sud, campano - si impastano. Terra e fango. Una voce unica frammentata in quelle migliaia di voci di donne che parlano lingue diverse, accomunate dallo stesso destino: quello di essere depredate. Martedì 1 aprile 2008 ore 21.00 - Teatro Ariston Compagnia I Fratellini Bartoli - Cantarelli - Marcucci LA BUONA MADRE di Carlo Goldoni riduzione, adattamento drammaturgico e regia Stefano Pagin scene e costumi Paolo Bertinato Barbara/Michela Martini, Nicoletto/Alessio Bobbo, Margarita, Lodovica/Nicoletta Maragno, Agnese, Daniela/Stefania Felicioli Per maggiormente inveire contro la mala educazione delle madri, e per uniformarmi allo stile degli autori antichi, e moderni, avrei dovuto formare una commedia intitolata la “Cattiva madre”, affinché dal ridicolo, e dall’odiosità di tal carattere ne derivasse la correzione di quelle che sono di cotal numero. Ma io non amo di esporre il protagonista odioso, e meno ancora scandaloso, onde ho pensato di dar al pubblico l’esempio della “Buona madre”, sperando che un tale argomento vaglia a produrre lo stesso effetto, facendo arrossir le cattive, senza offendere la modestia, e la delicatezza de’ spettatori. Carlo Goldoni Scritta nel gennaio del 1761 e rappresentata per il carnevale di quell’anno è, per stessa ammissione dell’autore, una commedia senza trama. Eppure il testo, in vernacolo, appare oggi di grandissimo spessore e modernità. Racconta di un figlio che si innamora di una ragazza che non lo ama, alla quale fa credere di essere ricco, e delle strategie di una madre per farlo sposare invece con una ricca vedova, salvando così le sorti di una famiglia ormai in rovina. Martedì 8 aprile 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Balletto del Sud L’UCCELLO DI FUOCO di Igor Stravinskij coreografie Fredy Franzutti scene Francesco Palma costumi Maria Sonia Del Pontes luci Sabrina Fracassi e Piero Calò con 16 danzatori e la partecipazione straordinaria di Lindsay Kemp Il celebre balletto di Igor Stravinskij, nella versione di uno dei più apprezzati coreografi italiani, mette in scena l’avventura del principe Ivan che, grazie all’aiuto del magico uccello dalle piume di fuoco, salva la bella Zarievna, una principessa prigioniera del terribile mago Katschei, qui interpretato dalla star del teatro Lindsay Kemp. La fiaba è una delle più antiche della tradizione russa. La meravigliosa e innovativa musica venne composta nel 1909 su commissione dei Balletti Russi di Parigi. La messa in scena ripropone la magia del mito e del racconto attraverso la scoperta dei sottili legami che legano la cultura e l’iconografia russa alle tradizioni bizantine. Martedì 15 aprile 2008 ore 21.00 - Teatro Sociale Compagnia di Danza del Teatro Nazionale di Pécs DANZ-A Nem Adom Fel, non mi arrendo coreografia Vincze Balazs assistente Czebe Tunde musiche Javori Ferenc costumi Nagy Fruzsina interpreti Spala Korinna, Balassy Szilvia, Dori Istvan spettacolo fuori abbonamento Tre danzatori, due donne e un uomo, si incontrano e si scontrano in uno spazio vuoto, scandito solo da tre piani inclinati dove cercano di rifugiarsi, ma da cui scivolano inesorabilmente. La nostra vita è una serie continua di sfide. Lottiamo continuamente con i nostri genitori, i nostri amori e gli impegni che la società ci impone. È difficile, ma nello stesso tempo è anche assolutamente naturale alzarsi in piedi dopo le delusioni. Siamo capaci di credere di nuovo, perché tutti vogliamo continuare, tutti con forza desideriamo vivere. Felici quelli che hanno un posto dove possono ritirarsi, ritrovando l’energia per proseguire. La Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nasce come Centro di Studi nel gennaio 1999 e diventa Fondazione riconosciuta dalla Regione Lombardia nell’ottobre del 2000. La sua attività comprende due diversi fronti: la ricerca archivistica e l’organizzazione teatrale. Quanto alla prima, gli studi si rivolgono alla documentazione in merito all’attività spettacolare patrocinata dai signori di Mantova, i Gonzaga, nell’epoca del loro massimo splendore (1480-1630). Relativamente alla seconda, la Fondazione, intitolata al professor Umberto Artioli nel momento della sua tragica scomparsa, assegna da anni il premio Arlecchino d’Oro, che dal 2006 è inserito nel Festival Teatro, prestigioso evento internazionale che propone al pubblico le due anime del teatro di scena e di strada. Dal 2005 il Comune di Mantova ha anche affidato alla Fondazione il compito di curare la stagione teatrale invernale. Proficui sono inoltre i rapporti con la Provincia, con i gruppi teatrali del territorio, con le scuole teatrali e, in generale, con tutte le associazioni e istituzioni che si dedicano alla cultura e alla ricerca. Il 20 gennaio 2006 è stata inaugurata nella sede di Largo XXIV Maggio 13 la Biblioteca “Umberto Artioli”, un prezioso fondo teatrale costituito da oltre settecento volumi generosamente offerti in comodato dalla Fondazione BAM, schedati nell’OPAC della Regione Lombardia sotto la voce Biblioteca Comunale di Mantova e disponibili per la consultazione ogni mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 17.30. Si tratta di opere composte tra il ‘700 e il primo ‘900 firmate da nomi illustri. Goldoni, Alfieri, Giraud, Scribe, Molière, Voltaire, Goethe, Schiller, Lope de Vega e Calderon de la Barca sono solo alcuni dei grandi scrittori che riempiono le scaffalature assieme ad altri interessanti autori minori. Di rilievo è inoltre la collana parigina di France Illustration che pubblica i testi dei maggiori drammaturghi tra il 1900 e il 1930; nel secondo dopoguerra spicca invece la raccolta dei numeri di Sipario, celebre rivista teatrale italiana. Nata da un progetto costruito a partire dall’intuizione di Umberto Artioli, la biblioteca a lui intitolata rappresenta una nuova prestigiosa fonte di documentazione per studiosi e lettori. Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettaolo [email protected] www.capitalespettacolo.it Comune di Mantova www.comune.mantova.it Provincia di Mantova www.provincia.mantova.it Call Center - Servizio Informazioni Turistiche della Provincia di Mantova tel. 0376 432 432 BIGLIETTI vendita la sera dello spettacolo presso il Teatro Ariston e il Teatro Sociale prevendita e vendita abbonamenti presso BoxOffice viale Po 1 - 46100 Mantova tel. 0376 224599 www. mantova.com - boxoffi[email protected] Interi: posto numerato platea 18,00 euro palchi, loggia e loggione15,00 euro Ridotti: posto numerato platea 15,00 euro palchi, loggia e loggione 12,00 euro Studenti: 6,00 euro Speciale gruppo classe, minimo 8 studenti: biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore ABBONAMENTI posto numerato platea per 11 spettacoli Interi: 120,00 euro Ridotti: 100,00 euro Studenti: 40,00 euro I ridotti valgono per ingressi oltre i 65, disabili e associazioni convenzionate I possessori di abbonamento ad una delle stagioni del Circuito Teatrinsieme 2007-2008 hanno diritto alla riduzione per gli spettacoli del 20 dicembre, 14 gennaio e 11 febbraio Zerobeat - Tarot, giugno 2007 - Mantova - Festival Teatro, fotografia di Lorenza Daverio