Comune di
Mantova
CENTRO INTERNAZIONALE
D’ARTE E DI CULTURA
DI PALAZZO TE
teatrodonna
provincia
di mantova
Direzione Generale
per lo Spettacolo
dal vivo
MANTOVA TEATRO
2007 - 2008
Venerdì 19 ottobre 2007 - Teatro Ariston, ore 11
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
fuori abbonamento
Martedì 6 novembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21
LA ZATTERA DI VESALIO
fuori abbonamento
Martedì 20 novembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21
MEIN KAMPF
Venerdì 7 dicembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21
NEL di Alessandro Bergonzoni
fuori abbonamento
Giovedì 20 dicembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21
LA VARIANTE DI LÜNEBURG
Lunedì 14 gennaio 2008 - Teatro Sociale, ore 21
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
di Luigi Pirandello
Martedì 29 gennaio 2008 - Teatro Ariston, ore 21
DON FAUSTO di Antonio Petito
Venerdì 1 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21
EDIPO A COLONO da Sofocle
Lunedì 11 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
Venerdì 29 febbraio 2008 - Teatro Ariston, ore 21
NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI ‘60
Martedì 4 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21
VIRGILIO E L’AMORE
Martedì 11 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21
CARA LA PELLE
Martedì 1 aprile 2008 - Teatro Ariston, ore 21
LA BUONA MADRE
Martedì 8 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21
L’UCCELLO DI FUOCO
Martedì 15 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21
DANZ-A
Nem Adom Fel, non mi arrendo
fuori abbonamento
Mantova Teatro 2007-2008 si presenta al pubblico mantovano con una ricca offerta di proposte e di qualità
che avvicineranno, ancora una volta, appassionati e
studenti alla magia del palcoscenico. Classici immortali
e commedie contemporanee disegnano un cartellone che
vedrà celebri teatranti e compagnie di grande tradizione
esibire il proprio originale ingegno e avvicendarsi tra la
consolidata sede del Teatro Ariston e il palcoscenico del
Teatro Sociale. Viene così perseguita la decisa volontà
di riconsegnare a Mantova la rilevanza spettacolare e
gli appropriati luoghi del teatro che competono alla sua
illustre memoria.
Risultato della sinergia tra il Comune di Mantova, la Fondazione “Umberto Artioli” e la collaborazione di elementi
importanti nella crescita culturale della città e del suo
territorio, Mantova Teatro rinnova la partecipazione della
Provincia di Mantova, inserendosi nel Circuito Teatrale
Lombardo riconosciuto dalla Regione Lombardia che,
oltre al capoluogo, vede la presenza dei più importanti
comuni del territorio.
Un ringraziamento particolare va a chi ha contribuito
alla realizzazione della nostra rassegna, un’avventura nata
nel segno della condivisione e dell’impegno, confortata
dall’intelligenza e dalla passione, dalla testa e dal cuore.
Fiorenza Brioni
Sindaco di Mantova
Paolo Gianolio
Assessore alla Cultura
Comune di Mantova
Ricchezza e qualità del cartellone 2007-2008 di Mantova
Teatro - con la sua oculata commistione di generi e di
forme, l’alternanza di classici rivisitati e di novità assolute,
la proposizione di prestigiosi protagonisti e di realtà emergenti della scena italiana ed internazionale - basterebbero
a nobilitare la stagione teatrale di una grande città.
Che ciò si realizzi a Mantova, da un lato conferma una
vocazione ormai consolidata nel tempo da una pluralità di
singole ed eccellenti iniziative sia private che pubbliche,
dall’altro segna con la sua specificità un traguardo che
aspira a porsi come esempio non casuale nè provvisorio
di sinergie tra pubblico e privato, capace di superare particolarismi e antagonismi e di coinvolgere in una visione
unitaria le diverse, ma non divergenti realtà operanti nel
dominio scenico.
In questa direzione la Fondazione Banca Agricola Mantovana, che per la cultura teatrale in tutte le sue forme ha
sempre avuto un occhio di riguardo, non ha esitato ad
affiancare la Fondazione Mantova Capitale Europea dello
Spettacolo nella elaborazione del progetto triennale che
vede ora realizzarsi la sua prima epifania, e ne trae motivo
per auspicare alle sorti del Teatro in Mantova un futuro
sempre più fausto.
Luigi Frezza
Presidente Fondazione
Banca Agricola Mantovana
Anche quest’anno l’edizione invernale di Teatrodonna
apre un ventaglio di immagini, temi, generi e linguaggi
che spazia tra i ritmi complessi e molteplici della scena
femminile. Creare un tracciato tra percorsi eterogenei e
differenti progettualità è come proporre un componimento
musicale che non sempre si riconosce in accordi melodici,
ma prospetta voci personali e identità in divenire, talvolta
assai dissonanti tra loro. Se l’effetto raggiunge come una
dolce carezza le orecchie di qualcuno o, viceversa, come un
brivido la schiena di qualcun altro, allora è un effetto che
accogliamo con piacere e curiosità, poiché appartiene ad
un modo di sentire il teatro lontano dai monoliti e assai più
vicino all’immaginario dell’acqua: a ciascuno dunque il suo
mare, fango, pioggia, fiume in piena o goccia riflessa in un
bicchiere. A ciascuno non il teatro, ma i teatri, se vuole.
Enrica Provasi
Responsabile Teatro Arci Provinciale
La storia della presenza dell’arte greca in Italia, di centrale
influenza nella millenaria vicenda di contatti e scambi che
hanno formato la trama delle culture artistiche del Mediterraneo, è il tema della mostra La Forza del Bello. L’arte
greca conquista l’Italia in programma a Palazzo Te nella primavera 2008. Di singolare rilevanza in ambito culturale per
l’impegno scientifico ed espositivo, il progetto ha suscitato
immediato interesse, offrendosi come stimolante occasione
per consolidare la collaborazione tra le istituzioni cittadine
e, quindi, la realizzazione di nuovi eventi. Tra questi, in
particolare, gli spettacoli teatrali Edipo a Colono e Virgilio
e l’amore proposti nell’edizione 2007-2008 della rassegna
Mantova Teatro organizzata dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Gli spettacoli, che anticipano
l’apertura della mostra a essa legati per gli argomenti che
trattano, testimoniano in modo convincente la proficua
collaborazione con la Fondazione dello Spettacolo e la volontà del Centro di Palazzo Te di partecipare attivamente
alla vita culturale della città di Mantova.
Enrico Voceri
Presidente Centro Internazionale
d’Arte e di Cultura di Palazzo Te
Grazie al rapporto di intenti e di progetto con la Fondazione Banca Agricola Mantovana, Mantova Teatro edizione
2007 - 2008 appare particolarmente ricca nei contenuti
e nel numero delle proposte.
Grandi artisti si confronteranno con il pubblico da ottobre ad aprile, innestando la creatività nella tradizione.
Spettacoli di punta dell’intera stagione italiana, quali I
giganti della montagna di Lombardi e Tiezzi, o La trilogia
della villeggiatura di Toni Servillo, accenderanno le serate
invernali di grandi emozioni.
Allo scopo di elevare non solo la qualità ma anche la
fruibilità del Teatro da parte degli appassionati, la stagione
si presenta per la prima volta in due palcoscenici diversi,
che tuttavia vengono uniti in un solo cartellone. Alla
sede consueta del Teatro Ariston si aggiunge il prestigioso spazio del Teatro Sociale, che viene così riportato
al centro di una programmazione di prosa convincente
e significativa.
Fondamentale appare inoltre l’apporto di Teatro Donna
con le sue suggestioni al femminile, che vedono ad esempio la partecipazione di Milva nel difficile ruolo di interprete e voce dell’intenso romanzo di Paolo Maurensig.
Infine, va sottolineata la collaborazione con il Centro
Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, tramite
due spettacoli - Edipo a Colono e Virgilio e l’amore - che
evocano in modo diverso l’idea dell’antichità e della
bellezza, declinata a partire da marzo nell’esposizione La
Forza del Bello.
Tragico, comico e narrazione si completano nell’affabulazione della scena per avvincere lo spettatore alla bellezza
del Teatro.
Giovanni Pasetti
Presidente della Fondazione “Umberto Artioli”
Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
Venerdì 19 ottobre 2007
ore 11.00 - Teatro Ariston
ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione
Teatro Due Mondi
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
di Gigi Bertoni
dal romanzo di George Orwell
regia Alberto Grilli
scene e costumi Maria Donata Papadia
musiche originali Paola Sabbatani
con Stefano Grandi, Tanja Horstmann, Angela Pezzi,
Maria Regosa, Delia Trice, Renato Valmori
spettacolo gratuito fuori abbonamento
dedicato agli studenti
Seguendo le pagine dell’omonimo romanzo di
George Orwell, si narra la
rivolta degli animali di una
fattoria contro il padrone.
Dopo la vittoria, questi
si riorganizzano secondo
i principi di fratellanza e
uguaglianza. Ben presto
però i maiali prendono il
sopravvento e diventano
in tutto e per tutto uguali
al padrone uomo.
In questo inizio secolo, il
tempo ci attraversa alla velocità di uno zapping televisivo.
Dove sono finiti i punti di riferimento per i bambini e per gli
adolescenti? Diviene una necessità fermarsi un momento
a riflettere.
Per questo viene oggi proposto uno spettacolo sulla memoria, sull’importanza che ha per l’uomo l’esercizio del
ricordare: non come puro esercizio nostalgico, ma perché
la vita è fatta dalla somma delle nostre esperienze. Solo se
teniamo bene a mente i pericoli, i rischi, le nefandezze della
storia possiamo sperare di superarle, un giorno.
Martedì 6 novembre 2007
ore 21.00 - Teatro Sociale
Ars. Creazione e Spettacolo
Fondazione Banca Agricola Mantovana
LA ZATTERA DI VESALIO
di Giorgio Celli
regia Giorgio Diritti
con Francesco Rossini e Michele Nani
e con Silvia Benedini, Marco Casazza, Federica Restani
spettacolo fuori abbonamento
La compagnia Ars.
Creazione e Spettacolo si cimenta
nuovamente con
l’opera dell’entomologo e scrittore
bolognese, mettendo in scena un testo
teatrale inedito cui
l’autore è particolarmente legato. La guida del gruppo è affidata al regista
cinematografico Giorgio Diritti, che affronta in chiave
insolita un’amara riflessione sull’apocalisse contemporanea di valori e di princìpi.
La Zattera di Vesalio ha un referente storico: il naufragio
avvenuto nell’ottocento del vascello La Meduse, che vide
i sopravvissuti di una nave da guerra divorarsi a vicenda
sopra una zattera.
Il testo crea un’invenzione epico-fantastica, l’incontro
di due personaggi reali, ma storicamente lontani, che
presto entrano in conflitto: Vesalio di Brussel, il grande
anatomista del Cinquecento, e la sua grottesca ma rivelatrice parodia, Peter Kurten, lo squartatore di Düsseldorf,
giustiziato poco prima dell’avvento dei nazisti al potere.
Vesalio e Kurten, lo scienziato e il mostro, sono figure apparentemente antitetiche, ma la loro similarità è profonda
e insopprimibile; necrofilia e sadismo sono due facce di
una stessa medaglia.
Martedì 20 novembre 2007
ore 21.00 - Teatro Ariston
Compagnia I Fratellini
Bartoli - Cantarelli - Marcucci
MEIN KAMPF
di George Tabori
traduzione Umberto Gandini
regia Egisto Marcucci ed Elisabetta Courir
scene Graziano Gregori
costumi Carla Teti
con Marcello Bartoli, Dario Cantarelli, Dorotea Aslanidis,
Teodoro Giuliani, Michela Mocchiutti
L’autore costruisce uno scenario paradossale per un improbabile ma verosimile incontro
tra il giovane Hitler, aspirante
pittore, e un mendicante ebreo
nella grande Vienna avviata
alla guerra e alla decadenza.
La pièce, portata in scena da
due straordinari interpreti,
presenta uomini che alimentano questa singolare amicizia
con episodi di lotta efferata e
momenti di servilismo, contesa e rivalità in una convivenza naturale fra gli opposti che
li condurrà ad un euforico banchetto di sangue.
Tabori, con umorismo nero e
spietato, alternato ad improvvisi
squarci poetici, ci racconta un
universo in cui il male riesce a
presentarsi con una gradevolezza
accettabile: è la banalità del male,
la realtà effettuale dell’assurdo.
Allora, l’unico modo per arrivare
alla salvezza è il rovesciamento
dei valori.
Venerdì 7 dicembre 2007
ore 21.00 - Teatro Ariston
Progetti Dadaumpa srl
NEL
di e con Alessandro Bergonzoni
regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
scene Alessandro Bergonzoni
spettacolo fuori abbonamento
in collaborazione con Rintracciarti
Un’ideale corda tesa a delimitare gli spazi del monologo e
quelli del soliloquio. Un attore-attore che si muove nella
ricerca di una precisione contemporaneamente complessa
e comicamente dissonante. Uno spazio per sottolineare la
sottile linea d’ombra di Alessandro Bergonzoni mai come
stavolta sotto i vostri occhi e per i vostri cervelli.
Riccardo Rodolfi
Marco, il Territorio
NEL (fare) NEL (mentre) NEL (posto) NEL (momento)
NEL (contesto) NEL (pensato) NEL (dire) NEL (guardare): Il dentresco una sorta di sorte, questo è il costrutto:
costruire il distrutto. L’illimitata delimitazione (bergonzone), il retroquadro di punti scardinati. NO (negazione del
Nord), SU (la parte alta del Sud), ES (essere come abbreviazione di Est), OV’EST (dov’è). Dove è tutto? Li mentre
si è la (nella memoria fotografica). Nell’energia enucleare
perché estrarre la forza chiusa costa. Uno spettacolo sulla
cauzione per sprigionare le forze. Aprimi cielo
Alessandro Bergonzoni
Giovedì 20 dicembre 2007
ore 21.00 - Teatro Sociale
a.Artisti Associati
LA VARIANTE DI LÜNEBURG
fabula in musica
dal romanzo di Paolo Maurensig
adattamento teatrale e testi delle canzoni Paolo Maurensig
musiche originali e direzione Valter Sivilotti
con Milva e Walter Mramor
al pianoforte Maestro Valter Sivilotti
soprano solista Franca Drioli
ai sassofoni Marco Albonetti
Corale “G. Verdi” diretta dal Maestro G. Vicenzi
Paolo Maurensig scrive:
Avevo sempre guardato con
sospetto a ogni proposta di
trasformare i miei romanzi
in lavori teatrali, con o senza musica. Già una trasposizione sul grande schermo,
per quanto il cinema possa
contare su mezzi tecnici di
rilievo, comporta problemi
non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale,
notoriamente più limitata
di quella cinematografica.
Eppure, è stata proprio
questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso
di un’essenzialità portata agli estremi, che mi ha convinto.
Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni
di Milva mi hanno rinnovato l’emozione provata a suo tempo
nello scrivere il romanzo.
Dal celebre romanzo d’esordio di Paolo Maurensig una
straordinaria fabula in musica che, attraverso la nobile
arte della scacchiera, ripercorre uno dei periodi più oscuri
della storia dell’uomo: il nazismo, lo sterminio, gli orrori
dell’olocausto.
Lunedì 14 gennaio 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Teatro di Roma, Compagnia Lombardi - Tiezzi
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
Cotrone/Sandro Lombardi, Ilse/Iaia Forte, Il Conte/Silvio
Castiglioni, Diamante/Debora Zuin, Cromo/Massimo Verdastro, Spizzi/Ciro Masella, Battaglia/Roberto Corradino,
Quacquèo/Alessandro Schiavo, Duccio Doccia/Aleksandar
Karlic, La Sgricia/Marion D’Amburgo, Milordino/Andrea
Carabelli, Mara-Mara/Clara Galante
Sul finire della vita artistica, Pirandello segna con I
Giganti della Montagna il suo
dramma più arcaico: misteriosi elementi fantastici si
intrecciano a caratteri di
fiaba, elementi della vita
si trasfigurano nel ritmo
teatrale delle visioni fino a
spingere i protagonisti/attori
a chiedersi dove sia la verità:
“È nella magia del teatro”
risponde il mago Cotrone;
“È in noi e nella nostra
struttura interiore” risponde più misticamente la Contessa.
I Giganti della Montagna sono inoltre la visione profetica
della situazione nella quale il teatro si trova attualmente.
I Giganti sono i protagonisti invisibili del testo: rappresentano il potere nella sua materialità, possiedono i mezzi di
produzione e li utilizzano per realizzare opere immani, e al
tempo stesso esercitano un controllo invisibile attraverso
la manipolazione delle coscienze.
fotografia di Marcello Norberth
Martedì 29 gennaio 2008
ore 21.00 - Teatro Ariston
Nuovo Teatro Nuovo Teatro Stabile di Innovazione
e Vesuvio Teatro
DON FAUSTO
di Antonio Petito
regia e adattamento Arturo Cirillo
scena Massimo Bellando Randone
costumi Gianluca Falaschi
musiche Francesco De Melis
luci Andrea Narese
Don Fausto Barilotto, Faust/Salvatore Caruso, Don Liborio,
Mefistofele/Rosario Giglio, Pulcinella, Margherita/Sabrina
Scuccimarra, Luciano Squarra Squarra,Valentino/Luciano
Saltarelli, Donna Bernarda, Marta/Antonella Romano
Il Faust, “creato dall’immaginazione alemanna e
poetizzato tanto magnificamente dal sommo Goethe”, diventa nella mente di
Antonio Petito Don Fausto
Barilotto; il quale, chiamandosi allo stesso modo
del personaggio goethiano,
crede di essere lui.
Come una specie di Don
Chisciotte napoletano, nella speranza di sanarlo dalla sua follia gli viene allestito,
nella forma di un teatro povero ed ingenuo, un viaggio
sapienziale che si concluderà con la salita in paradiso di
una Margherita Pulcinella.
In una lingua violenta e poetica si rappresenta tutta la
pericolosità e la follia dell’immaginazione fuori dai confini
della ragione.
Fingendo di rappresentare una parodia si creano risonanze
tra antiche mitologie germaniche e napoletane, in cui si
risente della forza di una cultura popolare. Uomini mezzi
animali, giocando tra la terra e il cielo.
Venerdì 1 febbraio 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Compagnia Teatro Segreto
EDIPO A COLONO
da Sofocle
scritto e diretto Ruggero Cappuccio
progetto scenico Mimmo Paladino
costumi Carlo Poggioli
CENTRO INTERNAZIONALE
D’ARTE E DI CULTURA
DI PALAZZO TE
con Roberto Herlitzka
Edipo a Colono di Sofocle è forse il più alto paradigma poetico del dolore; qui affiorano le radici di tutta l’espressività
dell’angoscia cui ha dato vita l’arte occidentale.
Nella partitura per Roberto Herlitzka, Edipo è uomo di
questo tempo, assediato dai fantasmi che lo perseguitano
e che egli stesso ama evocare.
L’uccisione di un padre, l’incesto, la perdita del potere,
l’accecamento volontario raccontano i drammi persistenti
dell’umano attraverso la mutevolezza dei secoli. Laio,
Giocasta, Antigone, Ismene, Eteocle, Polinice, Creonte
sono le apparizioni inquietanti di Edipo e di ogni uomo,
sono i nodi irrisolvibili che determinano la necessità del
ripetere il dolore per rivivere la sfida al più alto dei misteri
delle culture ellenistiche e moderne: se stessi.
Lunedì 11 febbraio 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/Teatri Uniti
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
regia Toni Servillo
con Andrea Renzi, Eva Cambiale, Toni Servillo, Tommaso
Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Gigio Morra,
Betti Pedrazzi
Racconta Toni Servillo: La Trilogia della Villeggiatura ci
conquista per la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre
commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla
trasformazione
dei personaggi
in “persone” i
cui destini, le
cui emozioni ci
riguardano e ci
toccano profondamente.
I preparativi per
la villeggiatura,
l’ansia per la
partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro
in città, hanno una scansione temporale, un movimento
emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni,
di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. I personaggi
che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato
dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una
ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di
intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini.
Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo,
che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini
sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una
partita doppia.
fotografia di Marco Caselli - Nirmal
Venerdì 29 febbraio 2008
ore 21.00 - Teatro Ariston
Compagnia Il Graffio
NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI ‘60
di Grazia Scuccimarra
musiche Grazia Scuccimarra
arrangiamenti Pino Cangialosi
con Grazia Scuccimarra
Grazia Scuccimarra presenta uno dei suoi più grandi
successi teatrali. Attualissimo per lucidità di analisi e vis
comica, il testo fa emergere con incisività i paradossi di
una realtà cui l’autrice guarda senza incanto grazie a una
satira immediata e trasparente.
Preso di mira in chiave ironica e pungente è quello che fu
il modo di essere giovani negli anni ‘60: l’amare, il vestire
e il sognare di un’epoca piena di tradizione e fermento
allo stesso tempo.
Con dolcezza e commozione, ma anche con rancore e
tanta voglia di saldare vecchi conti, si apre il sipario su di
noi, giovani e meno giovani, uniti nel tentativo di essere
sempre, comunque, protagonisti.
Si ride di come eravamo sciocchi e inconsapevoli e di
come siamo oggi: tanto comicamente patetici nel voler
far finta che tutto possa tornare azzurro e sereno come in
quegli anni.
Martedì 4 marzo 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Ars.Creazione e Spettacolo
Fondazione Banca Agricola Mantovana
VIRGILIO E L’AMORE
dal romanzo medievale
Dolopathos
di Jean de Hauteseille
CENTRO INTERNAZIONALE
D’ARTE E DI CULTURA
DI PALAZZO TE
Per festeggiare e sottolineare la grande esposizione La
Forza del Bello, posta dal curatore Salvatore Settis sotto
l’ideale patronato del grande poeta della latinità, Ars.
Creazione e Spettacolo presenta la messa in scena di un
misterioso romanzo francese, che ci viene direttamente
dall’epoca matildica.
Virgilio, sapiente e mago, si adopera per la salvezza del
suo discepolo Luciniano, ingiustamente accusato dalla
matrigna di averle usato violenza. Per far questo evoca
una schiera di narratori che raccontano favole antiche,
nel tentativo di procrastinare l’imminente supplizio.
Un racconto incantevole e incantato che nasce dalle
lontane nebbie della Lorena, e ci consegna l’umanissima
figura di un Virgilio destinato a combattere le passioni
ingiuste per ribadire il valore della verità e dell’educazione antica.
Due mondi si mescolano, mentre il presagio del nascente cristianesimo illumina di luce sempre più intensa la
scena.
Martedì 11 marzo 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Zerobeat
CARA LA PELLE
liberamente tratto da
Come se io non ci fossi di Slavenka Drakulic
Cecenia. Il disonore russo di Anna Politkovskaja
scritto e diretto da Enrica Provasi
luci Federico Ferrari
video Barbara Viotto
con Francesca Carra, Sara Mansi, Enrica Provasi
Una donna che fa l’insegnante in un paesino di provincia, figlia di un’impiegata statale e di un ingegnere,
viene caricata sopra un autobus e portata in un campo
di concentramento dove diverrà prima serva, poi oggetto
di violenza sessuale ripetuta, concubina, e infine profuga
spedita in un paese straniero.
I profughi di Cara la pelle
sono donne. Donne che
parlano lingue diverse.
Di origini, tradizioni,
religioni diverse. Accomunate dall’essere state
bestiame di scambio,
prostitute, animali da
soma, da tortura o da
compagnia. Sbriciolate,
consumate come un pezzo di pane o di sapone.
Insieme all’italiano, i dialetti - uno del Nord Italia, lombardo, ed uno del Sud, campano - si impastano.
Terra e fango. Una voce unica frammentata in quelle
migliaia di voci di donne che parlano lingue diverse, accomunate dallo stesso destino: quello di essere depredate.
Martedì 1 aprile 2008
ore 21.00 - Teatro Ariston
Compagnia I Fratellini
Bartoli - Cantarelli - Marcucci
LA BUONA MADRE
di Carlo Goldoni
riduzione, adattamento drammaturgico e regia
Stefano Pagin
scene e costumi Paolo Bertinato
Barbara/Michela Martini, Nicoletto/Alessio Bobbo,
Margarita, Lodovica/Nicoletta Maragno, Agnese, Daniela/Stefania Felicioli
Per maggiormente inveire contro la mala educazione delle madri, e per uniformarmi allo stile degli autori antichi, e moderni,
avrei dovuto formare una commedia intitolata la “Cattiva
madre”, affinché dal ridicolo, e dall’odiosità di tal carattere
ne derivasse la correzione di quelle che sono di cotal numero.
Ma io non amo di esporre il protagonista odioso, e meno ancora scandaloso, onde ho pensato di dar al pubblico l’esempio
della “Buona madre”, sperando che un tale argomento vaglia
a produrre lo stesso effetto, facendo arrossir le cattive, senza
offendere la modestia, e la delicatezza de’ spettatori.
Carlo Goldoni
Scritta nel gennaio del 1761 e rappresentata per il carnevale
di quell’anno è, per stessa ammissione dell’autore, una commedia senza trama.
Eppure il testo, in vernacolo, appare oggi di grandissimo
spessore e modernità. Racconta di un figlio che si innamora di
una ragazza che non
lo ama, alla quale
fa credere di essere
ricco, e delle strategie di una madre per
farlo sposare invece
con una ricca vedova, salvando così le
sorti di una famiglia
ormai in rovina.
Martedì 8 aprile 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Balletto del Sud
L’UCCELLO DI FUOCO
di Igor Stravinskij
coreografie Fredy Franzutti
scene Francesco Palma
costumi Maria Sonia Del Pontes
luci Sabrina Fracassi e Piero Calò
con 16 danzatori
e la partecipazione straordinaria di Lindsay Kemp
Il celebre balletto di Igor Stravinskij, nella versione di
uno dei più apprezzati coreografi italiani, mette in scena
l’avventura del principe Ivan che, grazie all’aiuto del magico uccello dalle piume di fuoco, salva la bella Zarievna,
una principessa prigioniera del terribile mago Katschei,
qui interpretato dalla star del teatro Lindsay Kemp.
La fiaba è una delle più antiche della tradizione russa. La
meravigliosa e innovativa musica venne composta nel
1909 su commissione dei Balletti Russi di Parigi. La messa
in scena ripropone la magia del mito e del racconto attraverso la scoperta dei sottili legami che legano la cultura
e l’iconografia russa alle tradizioni bizantine.
Martedì 15 aprile 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Compagnia di Danza del Teatro Nazionale di Pécs
DANZ-A
Nem Adom Fel, non mi arrendo
coreografia Vincze Balazs
assistente Czebe Tunde
musiche Javori Ferenc
costumi Nagy Fruzsina
interpreti Spala Korinna, Balassy Szilvia, Dori Istvan
spettacolo fuori abbonamento
Tre danzatori, due donne e un uomo, si incontrano e si
scontrano in uno spazio vuoto, scandito solo da tre piani
inclinati dove cercano di rifugiarsi, ma da cui scivolano
inesorabilmente.
La nostra vita è una serie continua di sfide. Lottiamo
continuamente con i nostri genitori, i nostri amori e gli
impegni che la società ci impone. È difficile, ma nello
stesso tempo è anche assolutamente naturale alzarsi in
piedi dopo le delusioni.
Siamo capaci di credere di nuovo, perché tutti vogliamo
continuare, tutti con forza desideriamo vivere.
Felici quelli che hanno un posto dove possono ritirarsi,
ritrovando l’energia per proseguire.
La Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nasce come
Centro di Studi nel gennaio 1999 e diventa Fondazione riconosciuta
dalla Regione Lombardia nell’ottobre del 2000.
La sua attività comprende due diversi fronti: la ricerca archivistica e
l’organizzazione teatrale. Quanto alla prima, gli studi si rivolgono alla
documentazione in merito all’attività spettacolare patrocinata dai
signori di Mantova, i Gonzaga, nell’epoca del loro massimo splendore
(1480-1630). Relativamente alla seconda, la Fondazione, intitolata al
professor Umberto Artioli nel momento della sua tragica scomparsa,
assegna da anni il premio Arlecchino d’Oro, che dal 2006 è inserito
nel Festival Teatro, prestigioso evento internazionale che propone al
pubblico le due anime del teatro di scena e di strada.
Dal 2005 il Comune di Mantova ha anche affidato alla Fondazione il
compito di curare la stagione teatrale invernale.
Proficui sono inoltre i rapporti con la Provincia, con i gruppi teatrali del
territorio, con le scuole teatrali e, in generale, con tutte le associazioni
e istituzioni che si dedicano alla cultura e alla ricerca.
Il 20 gennaio 2006 è stata inaugurata nella sede di Largo XXIV Maggio
13 la Biblioteca “Umberto Artioli”, un prezioso fondo teatrale costituito da oltre settecento volumi generosamente offerti in comodato
dalla Fondazione BAM, schedati nell’OPAC della Regione Lombardia
sotto la voce Biblioteca Comunale di Mantova e disponibili per la
consultazione ogni mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 17.30.
Si tratta di opere composte tra il ‘700 e il primo ‘900 firmate da nomi
illustri. Goldoni, Alfieri, Giraud, Scribe, Molière, Voltaire, Goethe,
Schiller, Lope de Vega e Calderon de la Barca sono solo alcuni dei
grandi scrittori che riempiono le scaffalature assieme ad altri interessanti autori minori. Di rilievo è inoltre la collana parigina di France
Illustration che pubblica i testi dei maggiori drammaturghi tra il 1900
e il 1930; nel secondo dopoguerra spicca invece la raccolta dei numeri di Sipario, celebre rivista teatrale italiana. Nata da un progetto
costruito a partire dall’intuizione di Umberto Artioli, la biblioteca a lui
intitolata rappresenta una nuova prestigiosa fonte di documentazione
per studiosi e lettori.
Fondazione “Umberto Artioli”
Mantova Capitale Europea dello Spettaolo
[email protected]
www.capitalespettacolo.it
Comune di Mantova
www.comune.mantova.it
Provincia di Mantova
www.provincia.mantova.it
Call Center - Servizio Informazioni
Turistiche della Provincia di Mantova
tel. 0376 432 432
BIGLIETTI
vendita la sera dello spettacolo
presso il Teatro Ariston e il Teatro Sociale
prevendita e vendita abbonamenti
presso BoxOffice viale Po 1 - 46100 Mantova
tel. 0376 224599
www. mantova.com - boxoffi[email protected]
Interi: posto numerato platea 18,00 euro
palchi, loggia e loggione15,00 euro
Ridotti: posto numerato platea 15,00 euro
palchi, loggia e loggione 12,00 euro
Studenti: 6,00 euro
Speciale gruppo classe, minimo 8 studenti:
biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore
ABBONAMENTI
posto numerato platea per 11 spettacoli
Interi: 120,00 euro
Ridotti: 100,00 euro
Studenti: 40,00 euro
I ridotti valgono per ingressi oltre i 65,
disabili e associazioni convenzionate
I possessori di abbonamento ad una delle stagioni del Circuito
Teatrinsieme 2007-2008 hanno diritto alla riduzione
per gli spettacoli del 20 dicembre, 14 gennaio e 11 febbraio
Zerobeat - Tarot, giugno 2007 - Mantova - Festival Teatro, fotografia di Lorenza Daverio