Consigli e formule utili per risolvere un problema. SUL DISEGNO, TI CONVERRA’ SEGNARE IMMEDIATAMENTE CIO’ CHE E’ NOTO PER IPOTESI Lunghezza di un segmento: AB = nu; (AB/u) = n con n>0; n= numero (marcherai con simboli uguali i segmenti e gli angoli che sai per ipotesi essere uguali, indicherai con quadratini gli angoli che sai per ipotesi essere retti, ecc. ecc.) La tesi, invece, è meglio non segnarla: essa è il tuo obiettivo ultimo, esprime qualcosa che non “possiedi” ancora, qualcosa che ti è richiesto di “conquistare” con ragionamenti vari. Soltanto al termine potrai finalmente dire: La tesi è dimostrata! E a questo punto, se lo desidero, la rimarco vittoriosamente in figura. 2 poligoni sono isoperimetrici se hanno lo stesso perimetro 2 poligoni sono equivalenti se hanno la stessa area Un’ultima raccomandazione: evita accuratamente di tracciare una figura che esprima un caso particolare. Nel nostro esempio, sarebbe un caso particolare se il triangolo ABC venisse disegnato equilatero, oppure se i due prolungamenti della base fossero presi uguali ai lati obliqui, ecc.) Beninteso: il teorema, essendo valido sempre, mantiene la sua validità anche nei vari casi particolari, ma utilizzando una figura che esprima un caso particolare c’è il pericolo di essere indotti a fare dei ragionamenti che “funzionano”, appunto, solo in quel caso specifico, ma non in generale. SE VUOI LAVORARE BENE … RICAPITOLIAMO: ♪ Segna sempre sulla figura ciò che dice l’ipotesi (marcando con simboli uguali i segmenti o gli angoli che si sa essere uguali, indicando con un quadratino gli angoli che si sa essere retti, ecc. ecc.) ♫ … E quando riesci a dedurre qualche affermazione intermedia interessante, ti conviene sempre segnare anche quella sul disegno prima di proseguire! ☼ Evita accuratamente di tracciare una figura che esprima un caso particolare (ad es., se l’ipotesi parla di un triangolo isoscele, meglio non disegnarlo equilatero; se parla di un angolo generico, meglio non farlo retto, ecc.) Il simbolo più usato per indicare il perimetro è 2p; p si riserva invece di norma al SEMIperimetro ( = metà del perimetro). 1 Applicazioni dell’algebra alla geometria Un triangolo si chiama ERONIANO o PITAGORICO se i suoi lati e l’area sono numeri INTERI. Un triangolo si chiama RAZIONALE se i suoi lati e l’area sono numeri RAZIONALI. Il lato opposto al vertice A si indica con la lettera a; il lato opposto al vertice B si indica con la lettera b; il lato opposto al vertice C si indica con la lettera c hA è l’altezza che parte dal vertice A; mA è la mediana che parte dal vertice A; bA è la bisettrice che parte dal vertice A; hB è l’altezza che parte dal vertice B; mB è la mediana che parte dal vertice B; bB è la bisettrice che parte dal vertice B; hC è l’altezza che parte dal vertice C; mC è la mediana che parte dal vertice C; bC è la bisettrice che parte dal vertice C; Perimetro = 2p; semiperimetro = p Quantificatori universali: esiste; per ogni Esistenza di un triangolo Considerata la terna: a, b, c R0 per determinare se un triangolo esiste occorre verificare che: ogni lato del triangolo sia minore della somma degli altri due e maggiore della loro differenza, cioè : b c a b c vera a c b a c vera a b c a b vera Natura di un triangolo Per determinare la natura di un triangolo, dopo aver verificato la sua esistenza, occorre elevare il lato maggiore al quadrato e confrontare il risultato ottenuto con il risultato che si ottiene sommando i quadrati degli altri due lati. Il triangolo è: Ottusangolo nell’angolo opposto al lato maggiore: se il quadrato del lato maggiore è maggiore della somma dei quadrati degli altri due lati Acutangolo nell’angolo opposto al lato maggiore: se il quadrato del lato maggiore è minore della somma dei quadrati degli altri due lati Rettangolo nell’angolo opposto al lato maggiore: se il quadrato del lato maggiore è uguale alla somma dei quadrati degli altri due lati esempio se il lato a è maggiore dei lati b e c si ha: se a b c il triangolo è ottusangolo nell’angolo A 2 2 2 se a b c il triangolo è acutangolo nell’angolo A 2 2 2 se a b c il triangolo è rettangolo nell’angolo A (verifica il teorema di Pitagora) 2 2 2 in base alla natura si disegna il triangolo. C b A a c B 2 base h ; se non si conosce l’altezza, ma solo le misure dei tre lati si applica la formula di 2 ERONE A = p ( p a) ( p b) ( p c) base h Triangolo isoscele (base AB = c): 2p = 2 b + c ; A = oppure A = 2 AAHC ; 2 base h Triangolo equilatero: 2p =3a ; A = oppure A = 2 AACH ; 2 2p = a + b + c; A = Misura delle tre ALTEZZE di un triangolo hA 2A a hB nel triangolo scaleno: 2A b hC 2A c hA hB hC hA hB hC nel riangolo equilatero: hA hB hC nel triangolo isoscele (base AB = c): hA hB hC = ORTOCENTRO, l’ortocentro è interno nel triangolo acutangolo, coincide con il vertice dell’angolo di 90° nel triangolo rettangolo ed è esterno (appartiene al semipiano che contiene il vertice dell’angolo ottuso) nel triangolo ottusangolo. misura delle MEDIANE di un triangolo 1 1 2b 2 2c 2 a 2 ; 2a 2 2c 2 b 2 ; mB = 2 2 nel triangolo scaleno: mA mB mC mA = nel triangolo isoscele con base AB : mA nel triangolo equilatero: mA mA mB mC = mC = 1 2a 2 2b 2 c 2 ; 2 mB mC mB mC BARICENTRO, il baricentro è sempre interno al triangolo acutangolo. Il baricentro ha la caratteristica di dividere ogni mediana in due parti, il segmento che ha come estremi il vertice ed il baricentro è sempre doppio del segmento che ha per estremi il baricentro e punto medio del lato es. la mediana AM con K baricentro è data da: AM=AK+KM, poiché AK=2KM, si ha AM=3KM, quindi per calcolare la misura della mediana AM, basta conoscere o AK oppure KM. misura delle BISETTRICI degli angoli INTERNI di un triangolo bA 2 b c p p a ; bc bB 2 a c p p b ; ac bC 2 a b p p c ; ab bA bB bC nel triangolo isoscele con base AB: bA bB bC nel triangolo equilatero: bA bB bC nel triangolo scaleno: bA bB bC = INCENTRO, sempre interno al triangolo. 3 C M N A Se AM = MC e CN = NB allora la corda MN = c B AB e la corda MN è parallela ad AB. 2 triangolo rettangolo C angolo A=90° ; angolo B+C=90°(complementari) 2p = c1+c2+i ; A = cc A= 1 2 2 i se si conoscono i 2 cateti oppure hC= c1 M mA base h se si conosce l’ipotenusa e l’altezza relativa ad essa. 2 La mediana relativa all’ipot. è uguale alla metà dell’ipot.. AM Le altezze di un triangolo rettangolo : hC= c1 = AC; BC 2 hB = c2 = AB; A hA = cc 1 hB=c2 B 2 i teorema di PITAGORA BC AB AC 2 2 2 A CH = proiezione ortogonale di AC su BC; BH = proiezione ortogonale di AB su BC B H C 1° teorema di EUCLIDE BC : AB AB : BH AB 2 BH BC oppure BC : AC AC : CH AC 2 HC BC 2° teorema di EUCLIDE BH : AH AH : HC AH 2 BH HC triangolo rettangolo con angoli di 60° e 30° ( metà di un triangolo equilatero) BC = i C i 2 i 3 AC (lato opposto all’angolo di 60°) = 2 AB (lato opposto all’angolo di 30°) = 30° h= ABCD = 2AABC ES. Se si pone: AC = 2x; AB = x e AC = x D i 3 2 i 60° A i 2 B 3 4 triangolo rettangolo isoscele con angolo di 45° (metà di un quadrato) D C angolo A = 90°; angolo B=D=45° AD=AB = c; BD = c 2 ; c BD BD 2 2 2 c misura delle tre altezze: hD= hB = c; AH = hA = mA = bA= H BD 2 A c B triangoli con angoli di 120°, 150°oppure 135° A A 30° A 60° x 3 2x 45° x 2x 60° 120° H x x x 30° 150° B C H x 3 B 2 45° 135° C H x B C Per verificare se un triangolo è rettangolo occorre che sia verificato o soddisfatto uno dei seguenti teoremi inversi dei teoremi diretti seguenti: 1. 2. 3. 4. teorema di Pitagora 1° teorema di Euclide 2° teorema di Euclide un lato è doppio della mediana. Naturalmente nel caso che il triangolo sia rettangolo il lato maggiore rappresenta l’ipotenusa e quindi l’angolo retto è quello opposto all’ipotenusa. ES. Per verificare se il triangolo ABC è rettangolo occorre verificare che i lati AB e AC,entrambi minori di BC, siano perpendicolari e quindi che i lati verificano il teorema di Pitagora: A 20 15 25 2 15 2 20 2 625 225 400 625 625 le misure dei lati verificano il teorema di Pitagora AB ES. Per verificare se il triangolo ABC è rettangolo occorre verificare che l’altezza e le proiezioni , sul lato maggiore, di due lati verificano il 2° teorema di Euclide: 12 16 9 144 144 2 AC . B 25 A 20 12 B ES. Per verificare se il triangolo ABC è rettangolo occorre verificare che 2 lati e la proiezione di uno dei lati verificano il 1° teorema di Euclide: 15 2 9 25 225 225 C 16 15 H 9 25 C A 20 B 16 15 H 25 9 C 5 ES. Per verificare se il triangolo ABC è rettangolo occorre verificare che la mediana mA relativa al lato BC è la metà del lato 2AM=BC . A 1 1 2 2 2 2b 2 2c 2 a 2 = 220 215 25 = 2 2 1 1 = 2 400 2 225 625 = 800 450 625 = 2 2 AM = mA = m A 20 B 15 M C 25 = 1 1 25 25 verifico se è vera l’uguaglianza: 2AM=BC 2 625 = 25 2 25 ABC è un triangolo 2 2 2 2 rettangolo in A. ES. Per verificare se il triangolo ABC è rettangolo occorre verificare che i lati AB e AC siano perpendicolari e quindi che i lati verificano il teorema di Pitagora: 62 = 42 + 32 36=16+9 36=25 l’uguaglianza è falsa, quindi le misure dei lati non verificano il teorema di Pitagora e quindi il triangolo ABC non è rettangolo. A 4 3 B 6 C teorema di PITAGORA generalizzato (o di Ippocrate) In ogni triangolo il quadrato di un lato è equivalente alla somma dei quadrati degli altri due lati meno o più il doppio rettangolo di uno di questi due lati e della proiezione su questo dell’altro lato, a seconda che l’angolo opposto al lato considerato sia ACUTO oppure OTTUSO. (quando il lato a è opposto all’angolo acuto) B angolo A minore di 90° c a BC AC AB 2 AC AH a b c 2bc1 2 2 2 2 2 2 h A c1 b – c1 H C b (quando il lato a è opposto all’angolo ottuso) B angolo A è maggiore di 90° BC 2 AC 2 AB 2 2 AC AE a 2 b 2 c 2 2bc1 a c C h b A c1 E QUADRILATERI DELTOIDE Perimetro ed area del deltoide: 2p = 2AB+2BC ; A= d1 d 2 oppure A = 2 AABC 2 Caratteristiche: 1) lati consecutivi uguali: AB=AD e BC=DC 2) le diagonali sono distinte e perpendicolari: AC>BD e AC BD 6 Si può notare che il deltoide è equivalente alla metà del rettangolo tratteggiato, infatti è composto da quattro triangoli uguali a due a due (1 = 2 e 3 = 4), mentre il rettangolo è formato da 8 triangoli uguali a quattro a quattro (1 = 2 = I = II e 3 = 4 = III = IV). Gli angoli del deltoide sono: A-B-C-D. Possiamo notare che: B è opposto a D e sono angoli opposti; A non è congruente a C ma sono angoli opposti.- Il segmento AO è diverso da OC e il segmento BO è uguale a OD. TRAPEZIO caratteristica: AB parallelo DC con AB>DC angoli adiacenti base maggiore acuti angoli adiacenti base minore ottusi Perimetro ed area del trapezio: 2p = AD+AB+BC+DC ; A = trapezio isoscele ( B b) h 2 b D C AD =BC; angolo A = B e angolo D = C AH AB=2AH+HK; BD = AC = Bb 2 M CK 2 AK 2 h A N H K B B Bb B b 2 l h2 ; h l 2 2 2 2 Se AM = MD e BN = NC allora la corda MN = AB DC . 2 PARALLELOGRAMMO caratteristica: AB parallelo DC con AB = DC Area e perimetro del parallelogrammo: 2p = 2(AB+BC); A bh oppure A = 2 AADB ; D Se in un parallelogrammo non si conosce l’altezza, ma si conosce la misura di una delle due diagonali per calcolare l’area del parallelogrammo basta calcolare l ‘area del triangolo ADB con la formula di Erone e poi moltiplicare per due. C h A h H B S Poiché l’altezza del parallelogrammo è uguale all’altezza del triangolo ADB = DBC, per calcolare l’altezza del parallelogrammo basta calcolare l’area del triangolo ADB con Erone e poi applicare la formula inversa: DH h 2 AADB 2 AADB b AB PARALLELOGRAMMI PARTICOLARI Rettangolo: D C 2p= 2 (a + b) ; p = a + b; a = p – b; b = p - a A bh ; oppure d A 2 AABC ; misura delle diagonali BD = AC = a AB2 BC 2 A b B 7 rombo o losanga : p 2p = 4 AB; D AB d D ; A= oppure A 4 ADOC 2 2 lato A 0 C 1 l d12 d 22 2 D C quadrato 45° 2 lato 2p = 4 lato ; p = 2 lato ; A lato2 ; l AC = lato d 2 45° 2 ; AABCD = 2 AABC A lato 90° lato B Poligoni con numero di lati maggiori di 4 B C BC parallelo AD AD parallelo FE 2p= AB+BC+CD+DE+EF+FA A esagono = AT1+AT2 T1 esagono: A D T2 F pentagono: E t = triangolo; T = trapezio AC parallelo ED 2p=AB+BC+CD+DE+EA B t A pentagono=At+AT A T C E D CIRCONFERENZA C = 2 r; A = r2 ; = C 2r C d ; = 3,14... è un numero irrazionale; r A Settore circolare = angolo al centro del settore; l = lunghezza dell’arco corrispondente l r 180 l r A ; 2 r ; A r2 360 l 180 ; ; l 180 ; r A 360 ; r2 r A 360 ; Corona circolare r = raggio del cerchio interno; A R2 r 2 R = raggio del cerchio esterno; A = area 8 POLIGONI INSCRITTI IN UNA CIRCONFERENZA (triangolo, rettangolo, quadrato, trapezio isoscele) R = raggio della circonferenza circoscritta; 2R = diametro; centro della circonferenza = circocentro triangolo A Se si conosce la misura di due lati es. b, c e l’altezza ha relativa la terzo lato a, il raggio R è dato da: R= b ha bc e quindi: 2R hA b c 2 ha O R Se non si conosce l’altezza, ma solo la misura dei tre lati: R= a b c ; 4 A c H a B C C l’area del triangolo si calcola con la formula di Erone, oppure con la formula: A a bc 4 R quadrilatero Angoli A+C=180° e angoli D+B=180° cioè: A+C=D+B d A abcd semiperimetro p = 2 a Formula di BRAHMAGUPTA O c C A= D R A (serve a calcolare l’area di un quadrilatero inscritto in una circonferenza se si conosce la misura dei quattro lati) D B C C D D b ( p a)( p b)( p c)( p d ) Per calcolare il raggio della circonferenza si applica la formula: R = (ab cd )ad bc (ac bd ) ; 4A (il prodotto delle misure dei lati si prendono in senso antiorario, poi orario e poi opposto). rettangolo D R AC 2 2 ; AC a b 2 C c d O b R 1 2 a b2 ; R= 2 a A B teorema di TOLOMEO (Prodotto delle misure delle diagonali) A Se un quadrilatero è inscritto in una circonferenza allora il prodotto delle misure delle diagonali è uguale alla somma dei prodotti delle misure dei lati opposti. B a b f BD AC AB DC BC AD e f a c b d B e d c 9 teorema inverso di Tolomeo: Se il prodotto delle misure delle diagonali di un quadrilatero è uguale alla somma dei prodotti delle misure dei lati opposti allora il quadrilatero è inscrittibile in una circonferenza. Teorema: Un trapezio inscritto in una circonferenza o in una semicirconferenza è sempre isoscele. POLIGONI IRREGOLARI CIRCOSCRITTI ALLA CIRCONFERENZA triangolo, quadrato, rombo, trapezio isoscele con lato obliquo uguale alla semisomma delle basi r = raggio circonferenza inscritta nel poligono; 2r = diametro; centro della circonferenza = incentro. L’area di qualsiasi poligono irregolare circoscritto a una circonferenza è data dal prodotto del semiperimetro per il raggio della circonferenza cui il poligono è circoscritto ( tanti triangoli di pari altezza che è uguale al raggio della circonferenza, e la cui somma delle basi è il perimetro del poligono). A A1 A2 A3 ... b1 b2 b3 ... r p r 2 D C t4 E t5 t3 0 t2 t1 O O t1 A B A t2 B O O t3 h=r O t4 C D t5 E A Tale formula vale Solo per i poligoni circoscritti ad una circonferenza, non vale per i poligoni circoscritti ad una semicirconferenza. A p r questa formula vale per qualsiasi poligono. triangolo rettangolo A CT TB ; oppure A p r ; r = C A p o c1+c2=i+2r per calcolare il raggio r si può anche utilizzare anche la formula: r= c1 c 2 i ; 2 2r c1 c2 i r A B Teorema: un triangolo circoscritto ad una circonferenza la somma dei cateti supera l’ipotenusa di un segmento congruente al diametro. c1 c2 i d D b H C trapezio rettangolo A AB DC B b (per l’equivalenza delle figure piane) oppure A p r AD 2r = AD = h; r = 2 AD+BC=AB+DC b A K B B Teorema: Se un trapezio è circoscritto ad una semicirconferenza si ha: la base maggiore è uguale alla somma dei due lati obliqui. AB=AD+BC 10 Corollario: se un trapezio isoscele è circoscritto ad una semicirconferenza allora la base maggiore è il doppio del lato obliquo. AB= 2 AD POLIGONI REGOLARI (triangolo equilatero, quadrato, esagono) I poligoni regolari sono inscrittibili e circoscrittibili alla circonferenza. Il centro O della circonferenza inscritta e di quella circoscritta si chiama centro del poligono regolare. l = lato del poligono, n = numero dei lati, R = raggio del poligono regolare = raggio del cerchio circoscritto, a = apotema = raggio del cerchio inscritto, 2p = perimetro, p = semiperimetro, A = area del poligono. Le formule scritte relative al lato del poligono, al raggio della circonferenza inscritte e circoscritta e all’area del poligono regolare si ottengono nel modo seguente: triangolo equilatero L R 3; ra L 3; 6 R L 3; 3 A L2 3 4 A R 30° L 3 2 L baricentro=O r 60° B H L 2 C AH è l’altezza relativa al lato BS, considero il triangolo rettangolo AHC con angolo HAC = 30° e HCA =60°, poiché il triangolo è equilatero il centro coincide con il baricentro, quindi OH = r e AO = R = 2r, ciò implica che AH = 3r. 60° L L 3 e quindi r a 3 . 2 6 L L 3 , quindi R 3. Per ottenere R basta moltiplicare per due il primo e secondo membro: R 2 r 2 6 3 Per ottenere il lato L occorre ricavarlo mediante le formule inverse da R o da r e si ottiene: L R 3; Per ottenere r si considera il lato adiacente all’angolo di 30° : AH = 3r = Per calcolare l’area del triangolo basta applicare la formula e sostituire: A b h L L 3 L2 3 2 22 4 11 quadrato L R 2; ra L ; 2 R L 2; 2 A A L2 B 45° R r L O 2L L 45° D C Nel triangolo rettangolo isoscele ADB si ha: BD = 2R ; Per ottenere r si dimezza il lato: r = R BD ; 2 L 2 Per ottenere R si dimezza la diagonale: R L 2 2 Per ottenere il lato L occorre ricavarlo mediante le formule inverse da R o da r e si ottiene: Per calcolare l’area del triangolo basta applicare la formula e sostituire: L R 2 A L 2 pentagono Lato del pentagono regolare l5 R 10 2 5 ; 2 12 esagono L R; ra L 3; 2 R L; A F 3 3 L2 2 E A D O A D B 30° R r l C 2 R=L B C Per ottenere R si procede nel modo seguente: l’angolo BOC = 1 360 60 , poichè il triangolo BOC è un triangolo 6 isoscele su base BC gli angoli OBC = OCB = 60° ciò implica che il triangolo BOC avente i tre angoli uguali è un triangolo equilatero e quindi L = R Per ottenere r si considera l’altezza OH relativa al lato BC del triangolo equilatero BOC si viene a formare un triangolo rettangolo OHC con gli angoli di 60° e 30° si ha r = R 3 L 3 2 2 . Per ottenere il lato L occorre ricavarlo mediante le formule inverse da R o da r e si ottiene: L R Per calcolare l’area dell’esagono, basta calcolare l’area di un trapezio isoscele con il lato obliquo uguale alla base minore e moltiplicare per due, visto che il diametro divide l’esagono regolare in due trapezi isosceli uguali: A 2 B b h B b h 2L L L 2 2 3 3L L 3 3 3 L2 2 2 decagono Lato del decagono regolare l10 R 5 1 ; 2 13 Numero fisso dei poligoni regolari In un poligono regolare il rapporto tra l’apotema e il lato è un valore costante detto numero fisso (f) a f L; f a ; L Il numero fisso è caratteristico di ogni tipo di poligono regolare. numero lati nome poligono regolare numero fisso = f n f 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 15 triangolo equilatero quadrato pentagono esagono ettagono ottagono ennagono decagono endecagono dodecagono pentadecagono 0,289 0,5 0,6881 0,866 1,038 1,207 1,374 1,539 1,703 1,866 2,352 0,4330 1 1,72 2,598 3,634 4,828 6,182 7,694 9,366 11,962 17,642 Area dei poligoni regolari L’area di un poligono regolare è data dalla formula A p a che è equivalente alla formula infatti A nL L f 2 p a A L2 n f 2 14