TAKING UP FROM HERE - ONLUS CONTINUANDO DA QUI - CONTINUANDO DESDE AQUí CONTINUANT D’ICI - VON HIER WEITERGEHEND Relazione per il Comune di Roma – V Dipartimento (Prot. N° QE/16213 del 19 marzo 2009) FORMAZIONE DEL PERSONALE MEDICO E SANITARIO ETIOPE NELL’AMBITO DI UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL GOZZO ENDEMICO NEL TIGRAY (ETIOPIA) “… Un percorso umanitario da continuare insieme …” Un programma di prevenzione del gozzo endemico nel Tigray (Etiopia) è stato promosso dall’Associazione Taking up from here – Onlus (TUFH). In tale ambito è stato posto come principale obiettivo quello della formazione in materia di diagnostica tiroidea del personale medico e sanitario operante nelle varie strutture ospedaliere del Tigray e principalmente di Shire-Endaselassie presso l’Ospedale Suhul e la Clinica Santa Agostina delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Per l’avvio del programma sono stati determinanti la sovvenzione concessa per l’anno in corso dal Comune di Roma – V Dipartimento, la partecipazione attiva dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME, presidente Dott. Piernicola Garofalo) e di endocrinologi, biologi e farmacisti delle Università di Napoli, Catanzaro e Milano e di altri enti (tra cui la Croce Rossa Italiana – Laboratorio Centrale di Roma) che hanno assicurato il loro supporto consultivo e pratico per l’esecuzione di visite ai pazienti, di dosaggi ormonali e di aghi-aspirati tiroidei con relativa citopatologia. Tralasciando l’attività di starting-up portata avanti da TUFH con la collaborazione dell’AME, si riferisce qui in sintesi sui risultati di questa attività medicoendocrinologica svolta nel Tigray nel periodo 19 agosto - 18 settembre 2009 da: Dott.ssa Elvira Gentile (Presidente di TUFH, titolare di farmacia a Napoli specializzata in fitoterapia, cosmetologia e medicina termale; presente per l’intero periodo); Prof. Michele De Rosa (Dipartimento di Endocrinologia e Oncologia Molecolare e Clinica dell’Università “Federico II” di Napoli; presente dal 18 al 29 agosto 2009), coadiuvato da una laureanda della stessa Università, Nicoletta De Rosa della Facoltà di Medicina e 1 Chirurgia; Dott. Massimiliano Andrioli (specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio presso l’Istituto Auxologico Italiano, dottorando in Scienze Endocrine, Università degli Studi di Milano - Ospedale San Luca e socio AME; presente dal 6 al 18 settembre 2009). Nel periodo 18 – 29 agosto 2009 hanno fatto parte dell’equipe anche due chirurghi, il Prof. Maurizio Gentile del Dipartimento di Chirurgia Generale, Geriatrica, Oncologica e Tecnologie Avanzate dell’Università “Federico II” di Napoli e il Prof. Lanfranco Scaramuzzino, chirurgo vascolare di Napoli, dell’Università di Catanzaro e il laureando in Ingegneria dell’Università “Federico II” di Napoli, che si è occupato di aspetti di ingegneria sanitaria in tema di prevenzione primaria. L’equipe italiana è mostrata in una prima serie di foto (1-10), insieme ai partecipanti del corso di Shire-Endaselassie, svolto in accordo con il Vescovo della Diocesi Cattolica di Adigrat, H.E. Abune Tesfaselassie Medhin, e il Ministro del Tigray Health Bureau, Dott. GebreAB Barnabas, per i quali Shire-Endaselassie dovrà divenire il centro di riferimento per la prevenzione, diagnosi e cura delle tireopatie endemiche del Triangolo della salute del Tigray (Shire-Endaselassie, Axum, Adigrat, Mekelle). Ciò in base all’accordo con gli stessi sottoscritto a Roma da TUFH in data 1° dicembre 2008. In agosto il compito dell’equipe è stato quello di creare le premesse per la costituzione del centro di riferimento per le malattie endemiche della tiroide a ShireEndaselassie presso l’Ospedale Suhul e la Clinica Santa Agostina, rafforzando le intese e collaborazioni con le autorità religiose e sanitarie, locali e regionali, realizzando una proficua collaborazione con il personale medico e paramedico della zona, eseguendo una ricognizione sulle patologie tiroidee e loro incidenza, suggerendo le soluzioni per implementare le strutture sanitarie esistenti e per valutare la fattibilità di iniziative varie rientranti nell’ambito della prevenzione, diagnosi e trattamento delle tireopatie. Sono state tenute lezioni teoriche al personale medico e sanitario dell’Ospedale e della Clinica (foto 11-20): Prof. Michele De Rosa su “Thyroid diseases”, Dott.ssa Elvira Gentile su “Congenital hypothyroidism screening: dry blood spot collection and hTSH, T4 immunoassay”. La consulenza medico-chirurgica generale è stata assicurata da due chirurghi di Napoli, i quali specificatamente richiesti, hanno tenuto lezioni sulla patologia del colon-retto (Prof. Maurizio Gentile) e sulla patologia vascolare (Prof. Lanfranco Scaramuzzino). A queste sono seguite lezioni pratiche ed esercitazioni per quanto riguarda la palpazione della tiroide, le modalità di esecuzione degli aghi-aspirati tiroidei (Dott. Michele De Rosa; foto 21-26), l’allestimento dei vetrini per la citopatologia (Dott.ssa Elvira Gentile; foto 47-56). All’Ospedale Suhul e alla Clinica Santa Agostina sono stati donati da TUFH sostanze farmaceutiche e medicinali vari, materiali diagnostici e apparecchiature (microscopio, bilancia elettronica, pistola per aghi-aspirati tiroidei), tra cui il necessario per l’allestimento dei vetrini provenienti da aghi-aspirati tiroidei, 2300 cartoline per il prelievo di sangue essiccato per lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e relative lancette pungi tallone e materie prime per l’implementazione di un laboratorio galenico (già avviato in precedenti missioni dalla Dott.ssa Elvira Gentile; foto 57-64) 2 per la preparazione di integratori vitaminici e di minerali (anche a base di alghe con significativo contenuto di iodio), materie prime per la preparazione di sciroppi antitussivi, balsamici e mucolitici, creme ad azione idratante eutrofica riepitelizzante, soluzioni disinfettanti a base di iodiopovidone. La Dott.ssa Elvira Gentile ha svolto lezioni teorico-pratiche per la formazione di tecnici da adibire a tali preparazioni, in particolare del farmacista Dott. Isayas Adane, e l’organizzazione e gestione del laboratorio galenico, dedicando uno spazio per l’allestimento della floriterapia del Dott. Edward Bach. A questo ultimo riguardo, avendo fornito il kit completo dei rimedi di base, la relativa attrezzatura per le diluizioni e la documentazione esplicativa, ha istruito il farmacista Isayas Adane e Suor Costanza Colace sui possibili impieghi di questa pratica floriterapica. Tutto ciò è documentato nel servizio fotografico fatto dalla Dott.ssa Elvira Gentile (foto 65-78). Inoltre la Dott.ssa Gentile ha supportato l’attività medico-endocrinologica svolta dal Dott. Massimiliano Andrioli dell’AME, qui di seguito relazionata. Dal 7 al 16 settembre 2009 sono stati: - - - visitati l’Ospedale Suhul di Shire (7 - 8 settembre; foto 79-80), la Clinica Santa Agostina (9 settembre; 14 - 16 settembre; foto 81-82), l’Ospedale di Adigrat (10 settembre; foto 83), l’Ospedale di Mekelle (12 settembre; foto 87-88), l’Ospedale di Axum (13 settembre; foto 85-86) e valutate le strutture sanitarie adibite al trattamento della patologia tiroidea; presentati i materiali e i documenti portati in Etiopia per le lezioni, per la valutazione clinica, ecografica e microscopica dei gozzi, e delle cartelle per lo screening dell’ipotiroidismo neonatale (foto 65-78); svolte le lezione teoriche e pratiche ai medici sulle caratteristiche cliniche ed ecografiche delle patologie tiroidee (docente: Massimiliano Andrioli; discenti dell’Ospedale Suhul: Dott.ri Hybrah Berhe, Tesfay Abrahan, Amsalu Betew, Halios Hailu, Brook Damtachew, Tsion Hailu; discenti della Clinica Santa Agostina: Suor Costanza Colace; Dott. Isayas Adane, farmacista; Tesfay Hailu, studente di medicina; gli infermieri della Clinica: Fisseha Adane, Mekonnen Teklu, Tihish Hailu, Tekleaimanot Zeru; i tecnici di laboratorio: Alemu Assefaw, Gebrehivot Hailesilassie), sull’allestimento dei vetrini derivanti da aghi aspirati e sullo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito (docenti: Elvira Gentile e Massimiliano Andrioli; discenti: gli stessi già nominati); intervistato il chirurgo tiroideo dell’Ospedale di Adigrat, Dott. Anaka. Questi ha evidenziato la gravità delle complicanze post-chirugiche, quali la tracheotomia, l’importanza di implementare le strutture chirurgiche, la necessità di aggiornare le tecniche chirurgiche (per esempio, tiroidectomia conservativa) e il fatto che spesso i pazienti non attuano la terapia postchirurgica a base di ormoni tiroidei a causa degli elevati costi di questi ormoni. Inoltre lo stesso ha manifestato grande interesse per lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e richiesto di essere contattato al riguardo per una possibile applicazione presso il suo ospedale; 3 - - intervistato a Mekelle il Dott. Mean Gebre, referente del Ministro del Tigray Helth Bureau, il quale ha riferito su uno studio epidemiologico sul gozzo tiroideo nel Tigray in collaborazione con l’UNICEF, i cui dati al momento sono riservati; intervistato l’infermiere caposala del Reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Axum, che ha rappresentato le deficienze della struttura ospedaliera. 4 Nel complesso è stata questa un’attività ricognitiva e formativa di base, che ha consentito di prendere coscienza della situazione sanitaria regionale e indirizzato l’equipe ad attuare un preciso piano pratico medico-sanitario e farmaceutico di interventi, tra cui in particolare due eventi molto importanti per i risultati conseguiti. 1) ESCURSIONE AD HANAT (11 settembre 2009; foto 89-117) La Dott.ssa Elvira Gentile, il Dott. Massimiliano Andrioli, il Sig. Negasi (referente della Diocesi Cattolica di Adigrat per l’attività svolta a Shire in collaborazione con la TUFH) accompagnati da una guida si sono recati ad Hanat per una ricognizione preliminare dello stato di salute e nutrizionale della popolazione di quel luogo, caratterizzata da una significativa endemicità del gozzo. La decisione di anticipare un tale intervento (previsto in altra missione da effettuarsi a novembre) è derivata dal fatto che l’11 settembre ricorreva il Capodanno etiope e ciò comportava l’interruzione delle attività medico-sanitarie correnti negli ospedali menzionati. Quindi è sembrato strategico impegnare il tempo disponibile per altra utile iniziativa umanitaria. L’equipe è partita da Shire-Endaselassie (10 settembre; ore 5 a.m.) in auto lungo la statale Shire-Axum-Adua-Adigrat-Mekelle. Sono state effettuate due soste, una ad Adua presso la comunità delle Suore Salesiane (le quali sono state informate dell’attività e degli obiettivi di TUFH nel Tigray e interessate a stabilire future collaborazioni) e l’altra presso l’Ospedale di Adigrat (per i motivi già relazionati). Il viaggio è proseguito fino a Mekelle dove l’equipe ha pernottato. Alle ore 6 del giorno successivo (11 settembre, Capodanno etiope) l’equipe ha raggiunto, dopo due ore in auto su strada asfaltata, un primo villaggio e poi, su sentiero carrabile dopo circa un ora, un altro villaggio a quota 2600 m. Da qui con una nuova guida locale, dopo 3 ore e mezza circa di cammino lungo impervi sentieri, incontrando alcuni villaggi, l’equipe ha raggiunto finalmente il villaggio di Hanat. Questo è il principale di una serie di villaggi contigui, tra cui i tre già incontranti lungo il cammino, la cui popolazione complessivamente è composta da 2500 abitanti, di cui 100 sono i bambini, 50 le donne in gravidanza e 500 le persone affette da gozzo di grado 2a e 2b. Questi dati sono stati forniti dal capo del villaggio (foto 106-108), che ha accolto cordialmente e con genuina ospitalità l’equipe nella sua abitazione, offrendo il pasto tradizionale della festività ricorrente (ingera e tella). Lo stesso ha informato l’equipe circa le abitudini alimentari e le necessità primarie della popolazione, alla quale ha presentato personalmente gli ospiti, che per la loro professionalità potevano migliorare lo stato di salute compromesso dal gozzo, ma anche come portatori di novità, curiosità e doni di augurio di nuovo anno per i bambini. Il Dott. Massimiliano Andrioli, assistito dalla Dott.ssa Elvira Gentile, dal Sig. Negasi (interprete di lingua tigrina) e dal Sig. Ato Lebelo Thesalhgin (insegnante di uno dei primi villaggi incontrati nel loro cammino), ha visitato bambini e adulti (foto 109-117), concludendo sulla necessità di un approfondimento programmatico dello stato di salute e nutrizionale di questa popolazione, finalizzando ogni possibile intervento futuro alla prevenzione delle malattie della tiroide e all’attuazione di una campagna di iodoprofilassi. Ha destato stupore il fatto di trovare flaconi in vetro vuoti di quelli contenenti originariamente lo sciroppo a base di alghe preparato nella Clinica S. Agostina secondo la formula della Dott.ssa Elvira Gentile. Le persone consultate hanno affermato che l’uso dello sciroppo ha sortito effetti benefici (fino alla riduzione delle dimensioni del gozzo) e che l’uso è stato smesso per le difficoltà di approvvigionamento. Inoltre la notizia della presenza dell’equipe si è sparsa nei dintorni richiamando varie persone con gozzo nella speranza di essere visitati e curati. In pratica è stato possibile informare la rappresentanza locale degli obiettivi di TUFH nel Tigray e in particolare dell’intenzione di TUFH di volersi occupare della prevenzione delle gozzo nella popolazione del comprensorio di Hanat e di prendere conoscenza della situazione al riguardo, in vista di attuare un più preciso programma di valutazione clinica, ecografica e microscopica dei gozzi, e delle cartelle per lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito, dando così seguito all’accordo sottoscritto con il Ministro del Tigray Health Bureau, Dott. GrebreAB Barbabas, anche per quanto riguarda la campagna di iodoprofilassi con sale iodato, che già TUFH si è impegnata a finanziare per questo villaggio. Nel pur breve tempo a disposizione il Dott. Massimiliano Andrioli ha esaminato clinicamente 30 abitanti affetti da gozzo e da cretinismo, fornendo le indicazioni terapeutiche del caso, pur consapevole delle difficoltà di quella gente su come reperire i farmaci per il trattamento. 2) ATTIVITA’ MEDICO-ENDOCRINOLOGICA A SHIRE-ENDASELASSIE Le visite agli ospedali di Mekelle, Adigrat, Axum e dello stesso Ospedale Suhul di Shire hanno evidenziato una situazione strutturale insoddisfacente per sopperire alle reali esigenze della popolazione tigrina. La frequentazione di questi ospedali da parte di persone affette da disturbi della tiroide è risultata essere praticamente trascurabile rispetto ai pazienti affetti da altre patologie ben più importanti perché correlate alle maggiori cause di mortalità. Inoltre gli stessi ospedali non hanno mostrato di possedere l’attrezzatura e la formazione adeguata nei confronti della diagnosi e cura delle tireopatie e gli interventi chirurgici di natura tiroidea sono effettuati solo in situazioni di emergenza con complicanze notevoli già riferite. Pertanto, la Dott.ssa Elvira Gentile e il Dott. Massimiliano Andrioli (in ciò interpretando anche gli orientamenti maturati dal Prof. Miche De Rosa) hanno preferito concentrare la loro attenzione di sviluppo nei confronti della Clinica Santa Agostina (14/16 settembre), in cui è risultata alta la frequentazione di malati tiroidei residenti nella provincia e provenienti anche da zone più lontane. Qui grazie agli interventi di TUFH a partire dal dicembre 2005 (cui sono seguiti gli altri nell’aprile 2007 e febbraio/marzo dell’anno corrente) le Suore della Carità hanno realizzato un dispensario per il trattamento di pazienti affetti da tireopatie ben organizzato e funzionale. I dati personali, la patologia, il trattamento e i risultati del ciclo di cura sono stati registrati in apposite schede, consentendo al Dott. Andrioli e alla Dott.ssa Gentile di effettuare una valutazione retrospettiva epidemiologica della situazione e la formulazione di un nuovo sistema di registrazione dei dati per quanto riguarda la compilazione della cartella clinica per la valutazione dei pazienti affetti da gozzo tiroideo (allegati 1 e 2: elaborati dal Dott. Andrioli). Applicando i criteri di questi allegati è stato impostato uno studio retrospettivo condotto su 1933 pazienti valutati per gozzo dall’agosto 2008 all’agosto 2009, presso la Clinica Santa Agostina di Shire-Endaselassie. I pazienti sono stati classificati in 6 gruppi in base all’età: fascia I (0-10 anni), fascia II (10-20 anni), fascia III (20-30 anni), fascia IV (30-40 anni), fascia V (40-50 anni), fascia VI (>50 anni) e valutati in base alle 5 dimensioni del gozzo (allegato 1) secondo i criteri WHO/UNICEF/ICCIDD in: Grado 0 (normale), Grado 1 (palpabile), Grado 2 (visibile) quest’ultimo ulteriormente diviso in 2a (tiroide di dimensioni mediamente aumentate) e 2b (tiroide di dimensioni notevolmente elevate). I risultati di questo studio sono oggetto di una nota che verrà presentata al 9° Congresso Nazionale AME “Update in Endocrinologia Clinica”, che si terrà il 19-22 novembre 2009 presso la Fiera Milano City, Milano (allegato 3). Tutti i 1933 pazienti valutati [i.e. 335 (17.3%) maschi e 1598 (82.7%) femmine] presentavano gozzo di grado 1 (941 pazienti), di grado 2a (790 pazienti) e di grado 2b (202 pazienti). In rapporto all’età è emerso che ben il 67.7% dei pazienti (1309) con gozzo aveva un’età inferiore a 20 anni, rientrando quindi nella fascia I con 236 pazienti e nella fascia II con 1073 pazienti. Le altre fasce sono state così registrate: fascia III con 340 pazienti, fascia IV pazienti, fascia V con 73 pazienti e fascia VI con 64 (3.3 %). Questi dati preliminari da soli già orientano i futuri interventi in materia di tireopatie nel Tigray verso obiettivi e soluzioni di prevenzione soprattutto nei confronti dei bambini e delle donne in età fertile o già incinte. L’attività di insegnamento teorico-pratica è stata svolta dal Dott. Massimiliano Andrioli e dalla Dott.ssa Elvira Gentile; le lezioni hanno riguardato la valutazione clinica dei gozzi, l’esecuzione e le esercitazioni sugli aghi-aspirati tiroidei, l’allestimento dei relativi vetrini per l’esame citopatologico (effettuato poi a Napoli dalla Dott.ssa Marina Accardo, Specialista in Anatomia Patologica, Ricercatrice della II Università degli Studi di Napoli), le esercitazioni sulle modalità di preparazione e allestimento dei vetrini per la citopatologia e le dimostrazioni per effettuare correttamente il prelievo di sangue essiccato (DBS) per lo screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito (foto 11-20; foto 27-34; foto 35-46; foto 47-56). In conclusione sono stati complessivamente valutati clinicamente 300 pazienti affetti da struma tiroideo ed effettuati oltre 40 agoaspirati tiroidei, dei quali sono stati approntati i relativi vetrini e fatte le relative valutazioni citopatologiche da parte della Dott.ssa Marina Accardo (tabella 1). Pertanto, l’invio telematico degli esiti di questi esami citopatologici, del relativo commento e indirizzo terapeutico ai partecipanti al corso amplierà il grado di formazione dei partecipanti al corso: 6 medici, 1 farmacista, 5 infermieri, 2 tecnici di laboratorio, 1 studente in medicina, 2 suore. Nel segnalare l’attenzione mostrata dai partecipanti all’intero ciclo formativo seguito, sono stati selezionati due medici disposti a proseguire la loro formazione in endocrinologia clinica e diagnostica presso Università e istituti qualificati di Napoli e 1 chirurgo di Addis Abeba interessato a perfezionarsi presso strutture ospedaliere per bambini di Roma. Uno di essi, il Dott. Hibrah Berhe, sarà ammesso subito a spese di TUFH, l’altro nel prossimo anno; per il chirurgo Dott. Belachew Dejene (Assistant Professor of Surgery General Pediatric Surgeon, Addis Ababa University Medical Faculty - Black Lion Hospital) sono in corso consultazioni presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. 6 Inoltre per supportare adeguatamente la Clinica Santa Agostina per la realizzazione degli obiettivi menzionati, TUFH provvederà allo stipendio mensile di un infermiere per il prossimo anno, salvo stabilire una proroga sentito prima il Consiglio direttivo di TUFH. Per quanto riguarda lo sviluppo della chirurgia tiroidea, l’Ospedale Suhul diverrà il centro regionale di riferimento, ciò in accordo con le indicazioni al riguardo espresse dal Ministro del Tigray Health Bureau, Dott. GebreAB Barnabas e da H.E Abune Tesfaselassie Medhin, vescovo della Diocesi Cattolica di Adigrat. La realizzazione del Centro di formazione medico-sanitaria, già allestito a spese di TUFH presso lo stesso ospedale, fornirà l’adeguata accoglienza di medici, chirurghi e di altra specializzazione, disposti a prestare la loro opera medica e umanitaria alla popolazione tigrina affetta da questa patologia. Infine, si segnala che TUFH istituirà una Commissione scientifica sulla salute (TUFH Health Committee) cui affidare la direzione e l’opportuno coordinamento di questa attività, da comprendersi in un contesto più ampio, anche geograficamente, di possibili interventi umanitari ispirati ai principi sulla salute promossi da WHO (World Health Organization). Ringraziamento. L’Associazione TUFH è fiera di essere riuscita a realizzare questa iniziativa formativa a vantaggio della popolazione del Tigray (Etiopia), in rispetto degli accordi intercorsi con le maggiori autorità locali e della fiducia espressa dal Comune di Roma, che ha voluto concretamente sostenere questo evento, e da tutte le istituzioni, associazioni e università che in ciò sono state di valido supporto. Un particolare e vivo senso di gratitudine desidera esprimere a tutti i docenti che si sono distinti per professionalità, grande umanità e per la loro capacità di fronteggiare difficili situazioni emergenti in terra d’Africa. Al nostro Presidente, Dott.ssa Elvira Gentile, per ora, un semplice grazie come manifestazione di affetto e di stima. La sua opera in Tigray, anche in questa occasione, è stata fondamentale per la riuscita dei nostri progetti in questa regione amica del Tigray. Roma, 30 settembre 2009 Dott.ssa Elvira Gentile Presidente TUFH Dott. Giuseppe Salvatore Vice Presidente TUFH e referente per il Comune di Roma di questo corso 7 TABELLA 1 ALLESTIMENTO VETRINI DA AGHI-ASPIRATI TIROIDEI E RELATIVO ESAME CITOPATOLOGICO A CURA DELLA DOTT.SSA MARINA ACCARDO 1 Specialista in Anatomia Patologica, Ricercatrice II Università degli Studi di Napoli Shire-Endaselassie, Tigray (Etiopia), Clinica S. Agostina, 7 - 16 Settembre 2009 Vetrino N. 03 1 Descrizione primaria Cisti colloidale istmo 07 Nodulo istmico solido 08 Nodulo lobo dx misto 10 Nodulo emorragico lobo dx istmico 14 Nodulo solido istmo 18 Nodulo solido lobo dx 22 Nodulo colloido-cistico istmo 26 Nodulo istmico solido 27 Nodulo solido lobo dx Esame citopatologico Il campione esaminato risulta costituito da abbondante colloide, cumuli di macrofagi con citoplasma vacuolizzato frammisti ad alcuni linfociti e granulociti neutrofili. Conclusioni: trattasi effettivamente di cisti colloide. Il campione all’esame citopatologico mostra clusters di epiteli follicolari di media taglia, con lieve dismetria nucleare. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare iperplastico. Monitorare nel tempo il paziente. All’esame microscopico si osservano: nidi di tireociti di piccola taglia a pattern follicolare. Abbondante colloide. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo. Il campione in esame mostra: numerosi macrofagi con citoplasma carico di emosiderina commisti a sparsi linfociti e granulociti neutrofili. Abbondante colloide. Conclusioni: cisti colloidale con flogosi cronica sostenuta da elementi macrofagici. L’esame microscopico del campione mostra nidi o clusters di tireociti monomorfi, di piccola taglia, coesi. Presenza di alcuni elementi macrofagici. Conclusioni: i dati citopatologici depongono per un gozzo nodulare. Il campione in esame risulta costituito da emazie e colloide (Tir 1). Il campione in esame mostra: tappeto di emazie, sparsi elementi flogistici di tipo linfomonocitario, un nido di tireociti di media taglia coesi. (Tir 1). L’esame citopatologico del campione mostra: diversi clusters o nidi di epiteli follicolari di piccola taglia, coesi, iperplastici; sparsi macrofagi e frustoli di stroma fibroso. Conclusioni: il reperto in esame è compatibile per un gozzo nodulare iperplastico da monitorare nel tempo. L’esame citologico mostra: clusters di epiteli follicolari di piccola taglia ben differenziati, sparsi macrofagi con citoplasma carico di emosiderina, frustoli di stroma fibroso infiltato da elementi linfomonocitari. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. I reperti, dopo l’esame citopatologico, sono conservati presso lo studio della Dott.ssa Elvira Gentile, Via del Duomo 19 – 80138 Napoli, dove è istituita una citoistoteca di TUFH. 8 36 Nodulo solido lobo dx 38a Nodulo misto lobo dx 38b Nodulo istmico (cisti) 43 Nodulo istmico solido 47 Nodulo solido istmo 49 Nodulo solido istmo 50 Cisti istmica 54 Cisti colloide 55 Nodulo solido lobo dx 58 Nodulo lobo sx 61 Nodulo istmico solido 73 Nodulo solido lobo dx istmo 83 Nodulo misto lobo dx 84 Nodulo istmico solido calcifico Cisti ematica istmo 90 Il campione in esame mostra clusters o nidi di epiteli follicolari di piccola taglia a configurazione talora follicolare e nidi di tireociti di media taglia, con nuclei lievemente dimetrici e localmente in overlapping. Coesistono macrofagi e granulociti neutrofili. Conclusioni: il reperto è compatibile per un nodulo iperplastico da monitorare nel tempo. Campione costituito da tappeto di emazie e qualche macrofago (Tir 1). Il campione all’esame microscopico risulta costituito da: emazie, abbondante colloide. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per cisti colloide. Nel campione esaminato si osservano alcuni epiteli follicolari ben differenziati, emazie e rari elementi flogistici linfomonocitari (Tir 1). Il campione in esame risulta costituito da: emazie, e rari elementi flogistici di tipo linfomonocitario (Tir1). Il campione in esame risulta costituito da: emazie, e rari elementi flogistici di tipo linfomonocitario (Tir1) Il campione in esame risulta costituito da: emazie, e gocce di colloide (Tir1). L’esame microscopico mostra gruppi di macrofagi con citoplasma granuloso, abbondante colloide. Conclusioni: i dati osservati sono compatibili con una cisti colloide. Il campione in esame risulta costituito da: numerosi macrofagi con citoplasma ripieno di emosiderina, diversi elementi flogistici di tipo linfogranulocitario e alcuni nidi di epiteli follicolari ben differenziati. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare con associata flogosi cronica. All’esame microscopico il campione risulta costituito da emazie, da alcuni nidi di epiteli follicolari normodifferenziati e da gocce di colloide. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. Presenza, nel campione in esame, di alcuni nidi di tireociti ben differenziati, di emazie e di isolati elementi flogistici linfomonocitari. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. L’esame citopatologico del campione mostra: un aggregato di epeiteli follicolari coesi, di piccola taglia, ben differenziati e sparsi elementi flogistici di tipo linfomonocitario. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. L’esame citopatologico mostra: tappeto di emazie, qualche nido di epiteli follicolari di piccola taglia normo differenziati. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo. Il campione in esame risulta costituito da: tappeto di emazie, rari elementi flogistici linfomonocitari (Tir 1). Campione rappresentato da tappeto di emazie (Tir 1). 9 107 Cisti ematica lobo sinistro 120 Nodulo solido lobo dx 121 Nodulo solido lobo dx 122 Nodulo solido lobo sx-duro (K?) 122A Nodulo laterocervicale sxduro (linfonodo metastatico?) Nodulo solido lobo destro istmo 132 134 Cisti emorragica 143 Nodulo Istmo (cisti colloide) 148 Nodulo solido lobo dx 155 Gozzo emorragico (estratti 240 ml di sangue) Nodulo colloido cistico istmo 162 165 Nodulo solido lobo dx 166 Nodulo solido istmo 167 Nodulo solido lobo dx L’esame citopatologico mostra nidi di tireociti a pattern follicolare. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. L’esame citopatologico mostra: emazie, rari elementi flogistici di tipo linfomonocitario (Tir 1). L’esame citopatologico del campione mostra nidi di tireociti di piccola taglia a pattern follicolare con focale overlapping nucleare. Conclusioni : il reperto citopatologico è compatibile per un gozzo nodulare iperplastico da monitorare nel tempo. L’esame citopatologico del campione mostra nidi o sheet flats di tireociti di media taglia, coesi, con nucleo lievemente dismetrico. Conclusioni: il reperto citopatologico è compatibile per gozzo nodulare. Monitorare nel tempo la lesione. Il campione in esame è rappresentato da: emazie, alcuni nidi di tireociti a pattern focalmente follicolare. Non si repertano elementi cellulari riferibili a linfonodo. Il campione in esame è rappresentato da tappeto di emazie e rare cellule flogistiche linfomonocitarie (Tir 1). Il campione in esame risulta costituito da: emazie, colloide e alcuni elementi flogistici di tipo linfomonocitario. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo colloideo. Il campione in esame risulta costituito da emazie e rari elementi flogistici linfomonocitari (Tir 1). Il campione in esame appare costituito da: tappeto di emazie, qualche isolato tireocita di piccola taglia e alcuni elementi flogistici linfogranulocitari (Tir 1). Il campione in esame risulta costituito da emazie, abbondante colloide, diversi e sparsi macrofagi (Tir 1). Il campione in esame mostra: sheet flats o clusters di epiteli follicolari di piccola taglia, iperplastici, coesi, ben differenziati. Coesistono numerosi macrofagi con citoplasma eosinofilo e granuloso e gocce di colloide. Conclusioni: reperto citoplatologico compatibile per gozzo colloideo-cistico. Il campione in esame è rappresentato da aggregati di epiteli follicolari iperplastici, di piccola taglia, coesi. Presenza di sparsi macrofagi. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare iperplastico. Il campione in esame risulta costituito da : tappeto di emazie, sparsi e isolati elementi flogistici linfomonocitari e un nido di tireociti ben differenziati (Tir 1). L’esame citopatologico mostra: emazie, diversi e sparsi macrofagi con citoplasma carico di emosiderina frammisti a linfociti di piccola taglia; alcuni epiteli con metaplasia ossifila; alcuni nidi di tireociti di piccola taglia con pattern follicolare. Conclusioni: reperto citopatologico compatibile per gozzo nodulare. 10 ALLEGATO 1 TUFH - GOITER SCREENING SHIRE-ENDASELASSIER, TIGRAY (ETHIOPIA) 11 GOITER GRADE: GRADE 0: non or no goiter (palpable o visible) GRADE 1: or palpable: a goiter thest is palpable but not visible when the neck is the normal position (i.e. the thyroid is not visibly enlarged) GRADE 2: or visible; a swelling in the neck that is clearly visible when the neck is in a normal position and is consistent with enlarged thyroid when the neck is palpated TGR (Total Goiter Rate): sum of goiter grades 1 and 2 SYMPTOMS: HYPOTHYROIDISM: weakness, somnolence, bradicardia, weight gain HYPERTHYROIDISM: weakness, hyperactivity, tachycardia, weight loss, anxiety GOITER: weight in the neck, dyspnea, dysphagia IODINE SUPPLEMENTATION CHILDREN (<12 years): 1 cps (150 mcg) twice a week CHILDREN (>12 years): 1 cps (300 mcg) twice a week ADULTS WITH NORMAL GOITER: 1 cps (300 mcg) twice a week ADULTS WITH HUGE GOITER: A) if symptom of hyperthyroidism are absent: 1 cps (300 mcg) twice a week and following symptom evaluation; B) if symptom of hyperthyroidism are present: do not give cps, give propylthiouracil or send to ablation (radioablation or surgery). Therapy should be personalized depending on symptom of each patient. ALLEGATO 2 TUFH PATIENT DATASHEET FOR GOITER SCREENING NAME __________________________________ BIRTHDATE ______________________________ GOITER no yes DATE AGE (yrs) WEIGHT (Kg) HEIGHT (cm) GOITER GRADE (0,1,2) GOITER CIRCUMFEREN (cm) NODULES (yes/no) SYMPTOMS FOOD (millet, cassava, others) IODINE SALT (yes/no) FAMIX, UNIMIX etc. SYRUPS OR CAPSULES WITH ALGAE INGREDIENTS TAKEN THERAPY-dosage FNAC TSH OTHER DISEASES EVOLUTION 8improv/wors) goiter symptom PROPOSED THERAPY-dosage OTHER PROPOSAL CARD N° ____________ SEX ________________ started time ________ yrs 12 ALLEGATO 3 STRUMA TIROIDEO A SHIRE-ENDASELASSIE NEL TIGRAY (ETIOPIA) Piernicola Garofalo1, Elvira Gentile2, Massimiliano Andrioli1, Michele De Rosa3, Vincenzo Giammarco1. 1Associazione Medici Endocrinologi, AME; 2Associazione Taking Up From Here, Onlus, TUFH; 3Università degli Studi “Federico II” di Napoli. 9° Congresso Nazionale AME “Update in Endocrinologia Clinica” Fiera Milano City (Milano), 19-22 novembre 2009 Introduzione Il gozzo rappresenta una patologia molto comune in molte regioni africane, e la carenza iodica ne rappresenta la causa più importante. In alcune regioni come l’Etiopia, tale patologia interessa la popolazione sin dall’età infantile raggiungendo una prevalenza pari a circa il 60%. Obiettivo dello studio è valutare le caratteristiche dimensionali del gozzo in rapporto al sesso ed alle varie fasce di età nella regione del Tigray (Etiopia). Metodi Studio retrospettivo condotto su pazienti valutati per gozzo dall’agosto 2008 all’agosto 2009, presso la Clinica Santa Agostina di Shire-Enadaselassie. I 1933 pazienti arruolati nello studio sono stati classificati in 6 gruppi in base alle fasce di età: fascia I (0-10 anni), fascia II (10-20 anni), fascia III (20-30 anni), fascia IV (30-40 anni), fascia V (4050 anni), fascia VI (>50 anni). Il gozzo è stato classificato secondo i criteri WHO/UNICEF/ICCIDD in: Grado 0 (normale), Grado 1 (palpabile), Grado 2 (visibile) quest’ultimo ulteriormente diviso in 2a (tiroide di dimensioni mediamente aumentate) e 2b (tiroide di dimensioni notevolmente elevate). Risultati Tutti i 1933 pazienti valutati, i.e. 335 (17.3%) maschi e 1598 (82.7%) femmine, presentavano gozzo. Nello specifico: 941 (48.7%) pazienti presentavano Grado 1, i.e. 202 (21.5%) maschi e 739 (78.5%) femmine; 790 (40.6 %) pazienti Grado 2a, i.e. 120 (15.2%) maschi e 670 (84.8%) femmine; 202 (10.5%) pazienti Grado 2b, i.e. 13 (6.4%) maschi e 189 (93.6%) femmine. La distribuzione del gozzo in rapporto all’età ha evidenziato: fascia I: 236 (12.2%) pazienti; fascia II: 1073 (55.5 %) pazienti; fascia III: 340 (17.6 %) pazienti; fascia IV: 147 (7.6 %) pazienti; fascia V: 73 (3.8 %) pazienti; fascia VI: 64 (3.3 %) pazienti.Il 67.7% dei pazienti con gozzo aveva un’età inferiore a 20 anni (fascia I e II). Conclusioni Tutti i pazienti valutati presentano gozzo, con netta prevalenza del sesso femminile. Oltre la metà dei pazienti con gozzo ha un’età inferiore a 20 anni, età in cui prevalgono gozzi di Grado 1. Tuttavia, le donne presentano più frequentemente gozzi di Grado 2, rispetto ai maschi di pari età. Con l’avanzare dell’età, invece, e solo nelle donne, la prevalenza dei gozzi di Grado 2 aumenta fino a prevalere su quelli di Grado 1. 13 Foto 1-10. L’equipe italiana nel Tigray (Etiopia), dal 19 agosto al 18 settembre 2009, presso la Clinica Santa Agostina delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret e l’Ospedale Suhul di ShireEndaselassie, dove è stato tenuto il corso di formazione: Dott. Maurizio Gentile (il primo da sinistra a destra della foto 1), medico chirurgo del Dipartimento di Chirurgia Generale, Geriatrica Oncologica e Tecnologie Avanzate dell’Università “Federico II” di Napoli; Prof. Lanfranco Scaramuzzino (il secondo da sinistra a destra della foto 1), chirurgo vascolare di Napoli, dell’Università di Catanzaro; Dott. Michele De Rosa, medico endocrinologo (ultimo a destra nella foto 1) dell’Università “Federico II” di Napoli coadiuvato da due laureandi della stessa Università, Nicoletta De Rosa e Mariano De Rosa (foto 2). Foto 3: l’equipe italiana con il personale sanitario della Clinica Santa Agostina; al centro Suor Costanza Colace, responsabile del dispensario medico della Clinica. Foto 4: l’equipe italiana con i medici dell’Ospedale Suhul; a sinistra Padre Hagos Melles, Parroco della Chiesa Cattolica locale. In primo piano il microscopio dato in dotazione al “Centro di formazione medico-sanitaria”, costituito da TUFH, le cui opere di ristrutturazione, adeguamento, collaudo e di arredo si sono concluse in concomitanza del presente corso di formazione. Foto 5: il Dott. Massimiliano Andrioli specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio presso l’Istituto Auxologico Italiano, dottorando in Scienze Endocrine, Università degli Studi di Milano - Ospedale San Luca e socio AME e la Dott.ssa Elvira Gentile, presidente di TUFH e coordinatore dell’intero corso di formazione (18 agosto al 18 settembre 2009) con il Direttore sanitario dell’Ospedale Suhul. Foto 6, 7, 8 e 9: gli stessi rispettivamente con le Suore della carità (al centro Suor Reine Youssef, Superiora della Clinica Santa Agostina), con il personale della Clinica Santa Agostina, con H.E. Abune Tesfaselassie Medhin e con il Ministro del Tigray Health Bureau, Dott. GebreAB Barnabas. Foto 10: un esempio dell’attenzione umanitaria di TUFH nei confronti della popolazione del Tigray (villaggio di Hanat). 14 15 Foto 11-20. Particolari delle lezioni teoriche svolte dai Dott.ri Maurizio Gentile (foto 11 e 12; Patologia del colon-retto), Vincenzo Scaramuzzino (foto 13 e 14; Patologia vascolare), Michele De Rosa (foto 1516; Thyroid diseases), Massimiliano Andrioli (foto 17-18; Caratteristiche cliniche ed ecografiche delle patologie tiroidee) e Elvira Gentile (foto 19-20; Congenital hypothyroidism screening: dry blood spot collection and hTSH, T4 immunoassay). 16 17 Foto 21-26. Particolari delle esercitazioni pratiche svolte dal medico-endocrinologo Dott. Michele De Rosa: visita medica con palpazione della tiroide e dimostrazione dell’uso della pistola per aghi-aspirati tiroidei. 18 Foto 27-34. Particolari delle esercitazioni pratiche svolte dal medico-endocrinologo Dott. Massimiliano Andrioli: visita medica con palpazione della tiroide, valutazione, classificazione dei pazienti in base alle dimensioni del gozzo di cui all’allegato 1 e modalità di registrazione secondo l’allegato 2. 19 Foto 35-46. Esecuzione di aghi aspirati da parte del Dott. Massimiliano Andrioli assistito dalla Dott.ssa Elvira Gentile e esercitazioni pratiche dei partecipanti al corso. 20 21 Foto 47-56. Allestimento dei vetrini degli aghi-aspirati tiroidei per la citopatologia: organizzazione a cura della Dott.ssa Elvira Gentile ed esercitazione pratica dei partecipanti al corso. Foto 56: Dott.ssa Marina Accardo, Specialista in Anatomia Patologica, Ricercatrice della II Università degli Studi di Napoli, che ha fornito il necessario supporto per consentire alla Dott.ssa Gentile di organizzare e trasferire questa tecnica citologica e la relativa attrezzatura di laboratorio a Shire-Endaselassie; la Dott.ssa Accardo è stata a ShireEndaselassie in febbraio/marzo di questo anno. 22 23 Foto 57-64. Implementazione del Laboratorio galenico presso la Clinica Santa Agostina di ShireEndalassie, già allestito dalla Dott.ssa Elvira Gentile nelle precedenti missioni a partire dal 2006, formazione del farmacista Dott. Isayas Adane e di Suor Costanza Colace. Foto 64: spazio riservato per la floriterapia secondo il Dott. Edward Bach. 24 Foto 65-78. Materiali e attrezzature portate da Taking up from here, Onlus a Shire-Endaselassie presso l’Ospedale Suhul * e la Clinica Santa Agostina **. Foto 65: microscopio *. Foto 66: bilancia elettronica **. Foto 67: materiale documentario*/** e PC portatile *. Foto 68: materiale di consumo diverso per laboratorio clinico**. Foto 69: pistola per aghi-aspirati tiroidei**. Foto 70: kit completo per l’allestimento di vetrini per la citopatologia da aghi-aspirati tiroidei**. Foto 71: 2000 lancette (una confezione tenuta dal Dott. Massimiliano Andrioli) per il prelievo di sangue dal tallone, di cui 1000 consegnate alla Clinica Santa Agostina e 1000 al Ministro del Tigray Health Bureau. Foto 71 e 72: 2300 cartoline per il prelievo di sangue essiccato (Dry Blood Spot) per lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito, di cui 1300 consegnate alla Clinica Santa Agostina e 1000 al Ministro del Tigray Health Bureau. Foto 73: Medicinali e sostanze farmaceutiche diversi**. Foto 74: Fucus E.S. 0,25% iodio totale**. Foto 75: Spirulina alga polvere**. Foto 76 e 77: tipi diversi di capsule **. Foto 78: kit completo per la floriterapia secondo il Dott. Edward Bach e documentazione di base**. 25 26 Foto 79-118. Luoghi visitati e sedi del corso di formazione. Foto 79-80: Ospedale Suhul di ShireEndaselassie e al suo interno l’edifico sede del Centro di formazione medico-sanitaria di TUFH. Foto 8182: Clinica Santa agostina si Shire-Endaselassie. Foto 83: Ospedale di Adigrat. Foto 84: Diocesi cattolica di Adigrat. Foto 85-86: Ospedale di Axum. Foto 87-88: Ospedale di Mekelle. Foto 89-90: in viaggio per Hanat in auto su strada asfaltata e poi su strada bianca. Foto 91-100: percorso a piedi lungo sentieri impervi per circa 3 ore e mezza. Foto 101-103: i primi villaggi e i primi incontri. Foto 104-105: 11 settembre 2009, Capodanno etiope, finalmente arrivo al villaggio di Hanat e primi contatti con la popolazione. Foto 106-108: accoglienza del Capo del villaggio e della sua famiglia. Foto 109-117: evidenze di gozzo nella popolazione di Hanat e prime visite. Foto 118: un saluto e un invito a continuare. 27 28 29 30 31 32