La Vedova Scaltra.cdr - Il Centro Servizi Culturali Santa Chiara

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Teatro Stabile di Bolzano
La Vedova Scaltra
SUPERSTORE
Teatro Auditorium
Fuori Abbonamento:
Lunedì 22 novembre 2004 ore 20.30
martedì 23 novembre 2004 ore 20.30
mercoledì 24 novembre ore 20.30
Modena International Music
MUMMENSCHANZ NEXT
racconti per immagini in movimento
creazione di Floriana Frassetto e Bernie Schürch
con Bernie Schürch, Floriana Frassetto,
Raffaella Mattioli e John Charles Murphy
Trento 2004.2005
Teatro Auditorium
Abbonati Grande Stagione 15 spettacoli:
giovedì 18 novembre 2004 ore 20.30
Abbonati 11 spettacoli turno A:
venerdì 19 novembre 2004 ore 20.30
Progetto URT
IVANOV
di Anton Cechov
traduzione di Vittorio Strada
regia e scenografia di Jurij Ferrini
con Jurij Ferrini, Sarah Biacchi,
Wilma Sciutto, Marco Zanutto, Federico Vanni,
Gaetano Sciortino, Andrea Pierdicca.
Giovedì 11, Venerdì 12, Sabato 13 novembre ore 20.30
Domenica 14 novembre ore 16.00
le stagioni dei teatri
Prossimamente Stagione di Prosa
Stagione di Prosa
La Stagione
Teatro Sociale
Teatro Auditorium
Teatro Cuminetti
Teatro S. Marco
Comune di Trento
Provincia Autonoma di Trento
Ministero per i beni e le attività culturali
Dipartimento dello spettacolo
di Carlo Goldoni
I Caffè del Teatro
Mercoledì 24 novembre
Teatro Sociale ore 17.00
In occasione dello spettacolo
Mummenschanz Next
Incontro con la Compagnia
Interverrà il prof. Renato Troncon
docente di estetica presso
l'Università degli Studi di Trento
Si ricorda inoltre che il
Centro Servizi Culturali S.Chiara
in collaborazione con
Mazzoni Ricevimenti
propone il
TEATRO DEL GUSTO
appuntamento gastronomico a buffet presso
il Teatro che ospita lo spettacolo in cartellone.
Per info e prenotazioni Tel 0461.213834
Teatro Stabile di Bolzano
La Vedova Scaltra
di Carlo Goldoni
Regia Marco Bernardi
Scene Gisbert Jaekel
Costumi Roberto Banci
Elaborazione musicale Franco Maurina
Luci Andrea Travaglia
Stagione di Prosa
La Vedova Scaltra è la commedia con cui nel 1748 Carlo
Goldoni, per usare la felice espressione del De Sanctis, “si
rivelò a se stesso e al pubblico”. Il grande successo tributatogli
dagli spettatori lo convince che la strada intrapresa è quella
giusta. Aveva infatti corso non pochi rischi quando, sulla quarantina, si era lasciato persuadere dal capocomico Girolamo
Medebach ad abbandonare Pisa e l'avvocatura per tornare a
Venezia a scrivere commedie e tentare la riforma del teatro. Si
tenga presente che il Medebach era riuscito ad avere in gestione il Teatro Sant'Angelo a un prezzo favorevole proprio a
causa del recente fallimento di un altro tentativo di riforma,
quello dei coniugi Gozzi.
Goldoni preme in direzione dei caratteri a dispetto delle
maschere, mette per iscritto tutti i ruoli, sottraendoli all'arbitrio
degli interpreti che allora erano abituati ad improvvisare e a
lusingare il pubblico con ogni sorta di lazzi, non di rado osceni
(l'impresa di Goldoni è anche una moralizzazione delle scene). Con la Vedova Scaltra egli raggiunge un felice compromesso tra caratteri e maschere. Protagonista della vicenda è
un carattere: Rosaura, giovane e benestante vedova, figlia del
Dottore e cognata di Pantalone (che con Arlecchino sono le
maschere ancora superstiti della commedia) pronta ad accasarsi, ma niente affatto frettolosa e sconsiderata nella scelta:
dei quattro pretendenti che la lusingano, sceglierà infatti, con
un ingegnoso stratagemma, il più affidabile. In effetti la commedia è anche una gustosa disamina del mondo femminile e
Rosaura anticipa alcuni tratti che saranno di Mirandolina (La
Locandiera andrà in scena qualche Carnevale appresso).
Rosaura è corteggiata dunque da quattro uomini di cui un
italiano, il Conte di Bosco Nero, e tre "oltramontani": Milord
Runebif inglese, Monsier Le Blau francese e Don Alvaro de
Castiglia, spagnolo che ingaggiano "una specie di gara delle
nazioni" (Ortolani). L'autore tratteggia divertito i caratteri nazionali dei quattro, che il regista Marco Bernardi ha definito in
una recente intervista "vitelloni". Se, infatti, Goldoni prova una
simpatia alquanto indulgente per gli uomini, è alle donne che
va la sua stima e in particolare a quella nuova, sobria e
assennata figura femminile di cui registra compiaciuto l'affermarsi in società. A complicare ulteriormente l'intreccio ci penserà Arlecchino che, ingaggiato dallo spagnolo e dal francese
come servitore, provvederà a creare qualche spassoso equivoco. Goldoni aveva già sperimentato questa formula con la
sua prima versione del Servitore di Due Padroni (composto
in forma di canovaccio nel 1745 per il "Truffaldino" Antonio
Sacchi e che verrà rielaborato per la pubblicazione nel 1953).
Felicemente giocata su più registri - l'universo delle donne e
quello degli uomini, i costumi degli italiani e degli stranieri, il
mondo dei signori e quello dei servitori - la commedia erompe
in una vivace girandola di travestimenti: quattro per Rosaura e
due per Arlecchino. Camuffamenti ed equivoci culmineranno
in un finale rasserenante e chiarificatore, ma la facilità e leggerezza con cui si snodano i tre atti della commedia non deve
le stagioni dei teatri
Trento 2004.2005
Stagione di Prosa
Personaggi e Interpeti
trarre in inganno: si tratta di un ingegnoso e solido meccanismo in cui ognuno fa la sua parte e contribuisce alla riuscita
dell'insieme.
Abbiamo detto del successo di questa commedia, resta da
dire qualcosa sulle polemiche che ne seguirono. L'abate Pietro
Chiari le fece subito il verso con La scuola delle vedove dal
palcoscenico del concorrente Teatro San Samuele. Goldoni,
mascherato s'intende, va ad assistere alla commedia che lo
critica e mette in ridicolo. Durante la notte compone in forma di
dialogo un Prologo Apologetico della Vedova Scaltra che
ribatte a una a una le critiche dell'avversario. Ne fa stampare
quindi trecento copie che invia a tutti gli interessati. Anche la
Serenissima sarà costretta a prendere posizione promulgando una censura per gli spettacoli teatrali diffamanti o sconci.
Goldoni interpreterà il provvedimento come un ulteriore successo della riforma teatrale intrapresa.
Rosaura
Eleonora
Pantalone de'Bisognosi
Il Dottor Lombardi
Milord Runebif
Monsieur le Blau
Don Alvaro de Castiglia
Il Conte di Bosco Nero
Marionette
Arlecchino
Birif Christian
Foletto
Patrizia Milani
Cristina Scagliotti
Alvise Battain
Libero Sansavini
Riccardo Zini
Roberto Tesconi
Andrea Castelli
Carlo Simoni
Gianna Coletti
Luigi Ottoni
Quagli
Maurizio Ranieri
Aiuto regia Antonio Caldonazzi
Direttore di scena Andrea Travaglia
Ufficio stampa Gianfranco Benincasa
Organizzazione Leonardo Cantelli
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