Novità Un assaggio degli ultimi film passati dalla Giorgio Risi prima di arrivare in tv
Dentro la pubblicità
Vita in casa di post produzione
Tecnica e
creatività
Il
Kinder Delice
Kinder Maxi King
Viva Fiat
di Stefania Medetti
vostro spot è stato girato, adesso,
si alza il sipario sulla post produzione. Una funzione che, come dice il
nome, ha luogo nella fase successiva alla produzione. Sotto il termine post,
figura una serie di processi che riguardano
sia la parte visiva sia la parte sonora, operazioni che richiedono la più alta sensibilità creativa e abilità tecniche delle professionalità coinvolte. Si comincia con il montaggio, per selezionare, scegliere e cucire insieme le scene. Quindi si passa alla registrazione di suoni, musiche o voci. Seguono gli effetti speciali visivi, che utilizzano le tecniche
di computer animation. Le immagini selezionate sono sincronizzate alla musica e si
passa alla correzione del colore. Una volta
approvato, lo spot è riprodotto in più copie
da spedire alle emittenti per la trasmissione.
Pochi giorni dopo, lo vedete in tv.
Dietro le quinte di Giorgio
Risi, la casa di post
produzione fondata oltre
dieci anni fa da Giorgio Risi
e Deborah Veronese.
In un’area industriale
di Torino, Lungo Dora Colletta,
ecco una sede che nasconde
non pochi segreti…
Flame
Studio audio
Sala macchine
Bar
Meeting
Teatro di posa
Da Frankenstein a Biancaneve in pochi colpi di mouse. Prima di venire finalizzati, gli
spot passano attraverso quello che può essere considerato un vero e proprio salone di
bellezza. Grazie ad appositi programmi e al
lavoro di tecnici specializzati, si può dare una
marcia in più ai film belli e... fare qualche piccolo miracolo su quelli meno fortunati. Ormai, si può fare veramente tutto: forme, colori, scene, non c’è quasi nulla che gli operatori
“flame” non possano fare, dando vita a nuove
realtà. Esprimete un desiderio.
Il film muti non si usano più da tempo. Per
questa ragione, una buona post produzione
deve essere in grado di poter creare suoni, effetti, tracce musicali e doppiaggi digitali, ma
così perfetti da sembrare reali. Gli attori e gli
speaker, cioè le persone che prestano la propria voce per recitare le informazioni aggiuntive o i claim delle campagne, registrano direttamente nella sala audio della casa di post
produzione. Una volta ultimato il sonoro, sarà
sincronizzato con le immagini per l’approvazione finale da parte di cliente e agenzia.
E’ il centro in cui tutto avviene, converge, si
rielabora. I tempi della moviola sono finiti da un pezzo: anche e soprattutto nel cinema e nella pubblicità. La tecnologia è ormai la base di qualsiasi operazione. Non stupisce quindi che il cuore di una casa di post
produzione sia la sala macchine dove vivono
i computer. E computer molto potenti, visto
che devono contenere dati relativi a immagini e suoni. Le pellicole, infatti, sono scaricate in formato digitale per poter essere elaborate dai tecnici.
Immaginatevi di lavorare anche dieci ore di
fila: quando di tratta di finire uno spot, non
ci sono sconti sui tempi e sugli orari di lavoro.
Per questa ragione, grande attenzione è dedicata allo spazio di decompressione. L’area
della macchinetta del caffè arriva ad assumere le proporzioni di un vero e proprio bar. Non
manca neanche il biliardo. La formula della
casa di post torinese Giorgio Risi è particolarmente apprezzata dai registi di tutto il mondo che seguono la produzione dello spot fino
alle ultime tappe. Poi, si torna al lavoro.
Tante diverse professionalità lavorano insieme, per questo è importante fare costantemente il punto, confrontandosi sui lavori in
cantiere. Organizzare, armonizzare esperienze e aiutarsi sulle difficoltà sono operazioni
di fondamentale importanza anche in questa
delicata fase della lavorazione di uno spot. La
responsabilità della post, infatti, riguarda la
coordinazione di numerosi processi che devono condurre alla consegna di un lavoro finito
e assolutamente privo di imperfezioni. Il tutto, in tempo da record.
Mettere in posa una bottiglia può essere tanto complesso quanto mettere in posa una
persona. Per farlo nel modo giusto, ci vuole lo spazio, cioè un teatro attrezzato con luci,
flash e tecnologia. Ma soprattutto talento,
perché l’attenzione al dettaglio nel caso della produzione di un film pubblicitario è massima e quasi maniacale. In trenta secondi di
spot, infatti, il prodotto e l’azienda presentano se stessi al proprio pubblico. Un’occasione
di contatto in cui nulla, ma proprio nulla, può
essere lasciato al caso.
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