Carmina Burana
CARL ORFF
Soci Fondatori
del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Francesco Bianchi
Commissario straordinario
Zubin Mehta
Direttore principale
Alberto Triola
Coordinatore artistico
Francesco Ventriglia Direttore di MaggioDanza
Lorenzo Fratini
Maestro del Coro
Collegio dei revisori dei conti
Giovanna D’Onofrio
Fabrizio Bini
Sergio Lisi
Laura Arcangeli
Presidente
Membri effettivi
Membro supplente
6LWXD]LRQH DO GLFHPEU
GLFHPEUHH Carmina Burana
CARL ORFF
Cantata scenica per soli, coro, coro di voci bianche e orchestra
Direttore
Soprano
Controtenore
Baritono
Attrice
Zubin Mehta
Angel Blue
Nicola Marchesini
Audun Iversen
Luca Espinosa
Regia e scene
Ripresa da
Video
Luci
Costumi
Maestro del Coro
Direttore degli allestimenti
Carlus Padrissa (La Fura dels Baus)
Zamira Pasceri
David Cid (Full animation)
Sombra y Luz
Chu Uroz
Lorenzo Fratini
Italo Grassi
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
MaggioDanza
Direttore Francesco Ventriglia
Coro di Voci Bianche della Scuola di Musica di Fiesole
Direttore Joan Yakkey
Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
MANDELA FORUM
Venerdì 8 febbraio 01, ore 0.0
L’ARCAICA
MODERNITÀ
DEI CARMINA
BURANA
di Daniele Spini
Poche composizioni del Novecento hanno goduto di una popolarità paragonabile a quella dei Carmina Burana. Nessun’altra opera di Carl Orff è riuscita a entrare con altrettanta fortuna e continuità nel repertorio delle istituzioni musicali
al di fuori dell’area germanica: tanto che a torto o a ragione in essi (oltre che nei
contributi importantissimi alla didattica) sembra esaurirsi il suo apporto alla cultura musicale del nostro tempo.
A suo tempo (composti nel 19, i Carmina Burana furono rappresentati l’anno
successivo alla Staatsoper di Francoforte) questa composizione parve rispondere in pieno all’esigenza che la civiltà musicale tedesca (quella, s’intende, che
non aveva sentito il bisogno di farsi cacciar fuori da Hitler, Goebbels e soci con il
bollo dell’”arte degenerata”) aveva riconosciuta come propria, constatato l’esaurimento della tradizione postwagneriana di Strauss, Pfitzner e relativi epigoni
minori e minimi: di tentare, cioè, un rinnovamento anche di tecniche e linguaggi,
entro una cornice ideologica compatibile con gli orientamenti del regime.
Un rinnovamento che una volta che si fosse rinunciato a uno sterile proseguimento dell’esperienza cromatica del tardo romanticismo, e fermo restando, per
i motivi di cui sopra, il rifiuto della scelta atonale dei viennesi, non poteva non
proporsi in termini che allora era lecito identificare in qualche modo come neoclassici, e che viceversa oggi paiono configurare qualcosa di simile a certo Novecento italiano: ossia un tentativo di svicolare di fronte ai sentieri piuttosto
disagevoli proposti dall’evoluzione del linguaggio sulle basi di tutta la civiltà sonatistica fra Sette e Ottocento (sempre presente anche in musicisti diversissimi
fra loro come uno Schönberg e un Hindemith), per andar a ripescare la suggestione di ritmi e forme melodiche arcaicizzanti, con riferimenti cronologici più o
meno precisi, fondendoli in un contesto di moderata modernità.
Era un tipo di operazione che aveva ben poco a spartire, se non in superficie, con
quella condotta da Stravinskij a cavallo fra le ultime produzioni del suo periodo
cosiddetto “russo” e le prime realizzazioni neoclassiche. Sembrano del tutto assenti, perlomeno nei Carmina Burana, l’ironia lucida (e, più ancora, l’auto-ironia)
che a quella svolta presiedeva; e se nella scrittura dei Carmina Burana è innegabilmente presente la suggestione di pagine come Les noces o la Sinfonia di Salmi,
è altrettanto evidente che appunto di suggestioni, di spezzoni linguistici si tratta,
al pari di certi echi, consci o puramente casuali che siano, della coralità di Musorgskij, filtrata magari, se questo non è uno spingersi troppo in là, attraverso il
Puccini di Turandot.
La scelta arcaicizzante trovava del resto una giustificazione ovvia nelle caratteristiche del testo: tratto, com’è noto, dal celebre manoscritto duecentesco scoperto nell’abbazia di Benediktbeuren in Baviera, e pubblicato nel 18. Circa
trecento componimenti poetici, in latino medioevale per lo più, e in pochi casi
in tedesco antico o in provenzale, talora addirittura misti dell’una o dell’altra di
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queste lingue, che costituiscono il più ricco ed importante corpus della poesia
goliardica del XII e XIII secolo. Orff ne scelse una ventina, organizzandoli in una
cantata scenica divisa in tre parti, cui diede lo stesso titolo con cui è nota l’intera
raccolta, Carmina Burana appunto, specificando subito dopo Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae comitantibus instrumentis atque imaginibus
magicis.
L’introduzione, che reca il titolo “Fortuna imperatrix mundi”, consta di due brani
corali, il primo dei quali, “O Fortuna”, tornerà poi a concludere la cantata. Segue
la prima parte, suddivisa in due sezioni, “Primo vere” e “Uf dem Anger” (“In primavera” e “Sul prato”): sette canzoni più due brani strumentali, su testi ispirati al
risveglio della natura, alla vita all’aria aperta. La seconda parte, “In taberna “, costituisce, assieme all’introduzione, il momento più felice dei Carmina Burana; dal
canto scattante del baritono su “Estuans interius” (i versi sono dell’ignoto Archi9
all’allegria cupa della taverna, alle gioie d’amore, sembrano quasi proporre un
carpe diem assai affascinante, anche se a volte vicino al naturalismo vitalistico,
paganeggiante, e alle polemiche antiborghesi di cui amò ammantarsi la propaganda nazional-socialista.
Di ciò non è male scordarsi, se si vogliono gustare tranquillamente i Carmina Burana per quel che sono sotto un profilo soprattutto musicale, e cioè una creazione artistica originale e felice, che trova il principale motivo d’interesse nella
forza generatrice del ritmo e nell’efficacia rude, primordiale della dinamica, più
che nell’esotismo cronologico del materiale melodico: plasmato del resto con la
dose di sensualità necessaria a renderlo irresistibilmente piacevole evitando sempre il rischio della banalità come quello della monotonia. Appunto sull’evidenza
del ritmo si modella, quasi sempre, la stessa intuizione timbrica di Orff: nella scrittura poderosa degli episodi corali, ma più ancora nella realizzazione del tessuto
strumentale, troppo splendido e originale per lasciarsi attribuire soltanto all’abilità di un orchestratore smaliziato.
poeta) ai quadri grotteschi di “Olim lacus colueram”, lamento del cigno arrostito
allo spiedo, che obbliga il tenore ad arduo sforzo vocale, e di “Ego sum abbas”,
una melopea da ubriaconi, volutamente rozza, di nuovo affidata al baritono, fino
al grande inno corale in due parti “In taberna quando sumus”: il quadro storico
si fa qui vivido, tratteggiato con assoluta sicurezza nello sbalzo dei ritmi, nello
sfruttamento oculatissimo dei versi latini, toccando momenti di rara suggestività. Con la terza parte,“Cour d’amours”e“Blanziflor et Helena”, la scrittura musicale sembra farsi più manierata, lasciando ampio spazio alla piacevolezza delle
linee melodiche. Qui si affaccia abbastanza spesso, accanto a qualche eco stravinskiana, certo atteggiamento italianizzante, che rimanda appunto alle correnti
novecentiste; con quanto esse potevano raccogliere dell’eredità secentesca e
non senza qualche scambio con il patrimonio melodico dell’opera. Ciò non elimina, anche qui, la presenza di un ordito ritmico di piena evidenza, di un’orchestrazione scintillante e di grande interesse. Dalla sensualità libera e gioiosa di
queste poesie d’amore si è bruscamente ricondotti alla coscienza fatalistica della
provvisorietà di tutte le cose con la ripresa dell’invocazione alla Fortuna, alla volubile ruota del Destino.
Le effettive possibilità sceniche dei Carmina Burana (più tardi inglobati nella trilogia I Trionfi, assieme ai Catulli Carmina e al Trionfo dì Afrodite) sembrano quasi
del tutto annullate dalla prassi largamente diffusa dell’esecuzione in forma di
concerto. Ed è pertanto occasione da non perdere, poterli vedere realizzati in
forma scenica, anche se la successione delle diverse parti della cantata sembra
servire meglio a organizzare la materia musicale che non a giustificare una
“trama“, o a mettere in evidenza il significato della scelta e dell’articolazione dei
testi operata da Orff. Né l’opera, tutto sommato, sembra perderci molto: il senso
ideologico dei Carmina Burana, quale appare anche nel montaggio di Orff, la visione profana della vita che vi è celebrata, con il monito dell’instabilità della fortuna, con cui essi si aprono e concludono, a incorniciare i tre inni alla natura,
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CARMINA BURANA
Carl Orff
Carmina Burana, Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae
comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis
per soli, coro, coro di voci bianche e orchestra
Fortuna Imperatrix Mundi
I. Primo vere - Uf dem Anger
II. In taberna
III. Cour d’amour - Blanziflor et Helena - Fortuna Imperatrix Mundi
Periodo di composizione: 19-
Prima esecuzione:
Francoforte, Opera di Stato, 8 giugno 19
Organico: ottavini, flauti, oboi, corno inglese, clarinetti,
clarinetti bassi, clarinetto piccolo, fagotti, controfagotto, corni,
trombe, tromboni,basso tuba, timpani, percussioni, pianoforti,
celesta e archi
Durata: 0 minuti circa
Ultima esecuzione nelle Stagioni del Teatro:
Estate 008
Fiesole, Teatro Romano, 1, 1 luglio 008
direttore Christopher Franklin
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CANTO
ALLA VITA
La Fura dels Baus
I Carmina Burana della Fura dels Baus sono uno spettacolo sensoriale, musicale e
teatrale energico, che potenzia l’impatto visuale grazie agli effetti speciali del video,
le fragranze primaverili che si diffondono nello spazio e la vicinanza dello spettatore con gli artisti che in alcuni momenti si fondono con il pubblico. In una chiave
teatrale tipicamente“furera”lo spazio scenico tende a confondersi con lo spazio del
pubblico, e nella rappresentazione vi sono ancora i resti di questa abituale transumanza, dosati in pochissimi momenti, più intimi e privati dell’opera, che fanno vibrare porzioni di pubblico tracciando una linea immaginaria nella platea.
Un grande cilindro di tulle di dieci metri di diametro, che serve come enorme
schermo di proiezione, avvolge completamente l’orchestra, trasformando il suono
in immagini. È il cuore pulsante della messa in scena, si deforma, cambia aspetto
e colore e talvolta svela il suo interno grazie ad un sensuale gioco di trasparenze: è
l’Organo dei Sensi, degno del più misterioso incantesimo medievale.
I tre solisti sono figli di questa ruminante bocca dalla quale saranno fagocitati nel
finale. Essi sono immersi in un mondo denso e corporeo, cantano sommersi nell’acqua di una piscina, dalla cima di una gru o nella trasparenza di un’immagine: la
materia è protagonista, mezzo di celebrazione del presente e del piacere.
La necessità e l’adorazione del godimento sono la fede invisibile che muove le esistenze ma anche un’amara consolazione alla solitudine dell’uomo, che finisce per
essere vittima di se stesso.
L’amore carnale impersonato dal soprano è sovrastato dalla Natura, che
trionfa nella magnificenza di un atto semplicemente appagante quanto crudele: la
donna è inghiottita da un’enorme pianta carnivora.
La Ruota della Fortuna torna a girare sullo sfondo del macabro banchetto della vita.
1
CARMINA BURANA
FORTUNA IMPERATRIX MUNDI
1. O Fortuna - Coro
O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.
Sors immanis
et inanis,
rota tu volubilis,
status malus,
vana salus
semper dissolubilis,
obumbrata
et velata
michi quoque niteris;
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.
Sors salutis
et virtutis
michi nunc contraria,
est affectus
et deffectus
semper in angaria.
Hac in hora
sine mora
corde pulsum tangite;
quod per sortem
sternit fortem,
mecum omnes plangite!
2. Fortune plango vulnera - Coro
Fortune plango vulnera
stillantibus ocellis
quod sua michi munera
subtrahit rebellis.
Verum est, quod legitur,
fronte capillata,
sed plerumque sequitur
occasio calvata.
In Fortune solio
sederam elatus,
prosperitatis vario
flora coronatus;
quicquid enim florui
felix et beatus,
nunc a summo corrui
gloria privatus.
Fortune rota volvitur:
descendo minoratus;
alter in altum tollitur;
nimis exaltatus
rex sedet in vertice
caveat ruinam!
nam sub axe legimus
Hecubam reginam.
I.- PRIMO VERE
3. Veris leta facies - Coro piccolo
Veris leta facies
mundo propinatur,
hiemalis acies
victa iam fugatur,
in vestitu vario
Flora principatur,
nemorum dulcisono
que cantu celebratur.
Flore fusus gremio
Phebus novo more
risum dat, hoc vario
iam stipate flore
Zephyrus nectareo
spirans in odore.
Certatim pro bravio
curramus in amore.
Cytharizat cantico
dulcis Philomena,
flore rident vario
prata iam serena,
salit cetus avium
1
silve per amena,
chorus promit virginum
iam gaudia millena.
4. Omnia Sol Temperat - Baritono
Omnia sol temperat
purus et subtilis,
novo mundo reserat
facies Aprilis,
ad amorem properat
animus herilis
et iocundis imperat
deus puerilis.
Rerum tanta novitas
in solemni vere
et veris auctoritas
jubet nos gaudere;
vias prebet solitas,
et in tuo vere
fides est et probitas
tuum retinere.
Ama me fideliter,
fidem meam noto:
de corde totaliter
et ex mente tota.
Sum presentialiter
absens in remota.
Quisquis amat taliter,
volvitur in rota.
5. Ecce Gratum - Coro
Ecce gratum
et optatum
ver reducit gaudia,
purpuratum
floret pratum,
Sol serenat omnia,
Iam iam cedant tristia!
Estas redit,
nunc recedit
Hyemis sevitia.
Iam liquescit
et decrescit
grando, nix et cetera,
bruma fugit,
et iam sugit
1
Ver estatis ubera;
illi mens est misera,
qui nec vivit,
nec lascivit
sub Estatis dextera.
Gloriantur
et letantur
in melle dulcedinis,
qui conantur,
ut utantur
premio Cupidinis:
simus jussu Cypridis
gloriantes
et letantes
pares esse Paridis.
III.- UF DEM ANGER
6. Tanz - Strumentale
7. Floret Silva Nobilis
- Coro e Coro piccolo
Floret silva nobilis
floribus et foliis.
Ubi est antiquus
meus amicus?
Hinc equitavit,
eia, quis me amabit?
Floret silva undique,
nah mime gesellen ist mir we.
Gruonet der walt allenthalben
wa ist min geselle alse lange?
Der ist geriten hinnen,
o wi, wer sol mich minnen?
8. Chramer, gip die varwe mir
- Coro e Coro piccolo
Chramer, gip die varwe mir,
die min wengel roete,
damit ich die jungen man
an ir dank der minnenliebe noete.
Seht mich an,
jungen man!
lat mich iu gevallen!
Minnet, tugentliche man,
minnecliche frouwen!
1
minne tuot iu hoch gemuot,
unde lat iuch in hohlen eren
[schouwen.
Seht mich an, etc.
Wol dir werlt, das du bist
also freudenriche!
ich wil dir sin undertan
durch din liebe immer sicherliche.
Seht mich an, etc.
9. Reie
a) Swaz hie gat umbe - Coro
Swaz hie gat umbe
daz sint alles megede,
die wellent an man
allen disen sumer gan!
b) Chume, chum - Coro piccolo
Chume, chum, geselle min,
ih enbite harte din,
ih enbite harte din,
chume, chum, geselle min.
Suzer rosenvarwer munt,
chum unde mache mich gesunt,
chum unde mache mich gesunt,
suzer rosenvarwer munt.
Swaz hie gat umbe etc.
10. Were diu werlt alle min - Coro
Were diu werlt alle min
von dem mere unze an den Rin,
des volt ih mih darben,
daz diu chünegin von Engellant
lege an minen armen.
II.- IN TABERNA
11. Estuans interius - Baritono
Estatus interius
ira vehementi
in amaritudine
loquor mee menti:
factus de materia,
cinis elementi
similis sum folio,
1
de quo ludunt venti.
Cum sit enim proprium
viro sapienti
supra petram ponere
sedem fundamenti,
stultus ego comparor
fluvio labenti,
sub eudem tramite
nunquam permanenti.
Feror ego veluti
sine nauta navis,
ut per vias aeris
vaga fertur avis;
non me tenent vincula,
non me tenet clavis,
quero mihi similes
et adiungor pravis.
Mihi cordis gravitas
res videtur gravis;
iocis est amabilis
dulciorque favis;
quicquid Venus imperat,
labor est suavis,
que nunquam in cordibus
habitat ignavis.
Via lata gradior
more iuventutis
inplicor et vitiis
immemor virtutis,
voluptatis avidus
magis quam salutis,
mortuus in anima
curam gero cutis.
12. Olim lacus colueram
- Tenore e coro (tenori e bassi)
Cignus ustus cantat:
Olim lacus colueram,
olim pulcher extiteram,
dum cignus ego fueram.
Miser, miser!
modo niger
et ustus fortiter!
Girat, regirat garcifer;
me rogus urit fortiter;
propinat me nunc dapifer.
1
Miser, miser! etc.
Nunc in scutella iaceo,
et volitare nequeo
dentes frendentes video:
Miser, miser! etc.
13. Ego sum abbas
- Baritono e Coro (tenori e bassi)
Ego sum abbas Cucaniensis
et consilium meum est cum bibulis,
et in secta Decii voluntas mea est,
et qui mane me quesierit in taberna,
post vesperam nudus egredietur,
et sic denudatus veste clamabit:
Wafna, wafna!
quid fecisti sors turpissima?
Nostre vite gaudia
abstulisti omnia!
14. In taberna quando sumus
- Coro (tenori e bassi)
In taberna quando sumus
non curamus quit sit humus,
sed ad ludum properamus,
cui semper insudamus.
Quid agatur in taberna,
ubi nummus est pincerna,
hoc est opus ut queratur,
si quid loquar, audiatur.
Quidam ludunt, quidam bibunt,
quidam indiscrete vivunt.
Sed in ludo qui morantur,
ex his quidam denudantur
quidam ibi vestiuntur,
quidam saccis induuntur.
Ibi nullus timet mortem
sed pro Baccho mittunt sortem.
Primo pro nummata vini,
ex hac bibunt libertini;
semel bibunt pro captivis,
post hec bibunt ter pro vivis,
quater pro Christianis cunctis,
quinquies pro fidelibus defunctis,
sexies pro sororibus vanis,
septies pro militibus silvanis.
Octies pro fratribus perversis,
18
nonies pro monachis dispersis,
decies pro navigantibus,
undecies pro discordantibus,
duodecies pro penitentibus,
tredecies pro iter agentibus.
Tam pro papa quam pro rege
bibunt omnes sine lege.
Bibit hera, bibit herus
bibit miles, bibit clerus,
bibit ille, bibit illa,
bibit servus, cum ancilla,
bibit velox, bibit piger,
bibit albus, bibit niger,
bibit constants, bibit vagus,
bibit rudis, bibit magus.
Bibit pauper et egrotus,
bibit exul et ignotus,
bibit puer, bibit canus,
bibit presul et decanus,
bibit soror, bibit frater,
bibit anus, bibit mater,
bibit ista, bibit ille
bibunt centum, bibunt mille.
Parum sexcente nummate
Durant, cum immoderate
bibunt omnes sine meta.
Quamvis bibant mente leta,
sic nos rodunt omnes gentes,
et sic erimus egentes.
Qui nos rodunt confundantur
et cum iustis non scribantur.
III.- COUR D'AMOURS
15. Amor volat undique
- Soprano e voci bianche
Amor volat undique,
captus est libidine.
Iuvenes, iuvencule
coniunguntur merito.
Siqua sine socio,
caret omni gaudio;
tenet noctis infima
sub intimo cordis in custodia:
fit res amarissima.
19
16. Dies, nox et omnia - Baritono
Dies, nox et omnia
michi sunt contraria;
virginum colloquia
me fay planszer,
oy suvez suspirer,
plu me fay temer.
O sodales, ludite,
vos qui scitis dicite,
mihi mesto parcite,
grand ey dolur,
attamen consulite
per voster honur.
Tua pulchra facies
me fey planszer milies,
pectus habet glacies.
A remender
statim vivus fierem
per un baser.
17. Stetit puella - Soprano
Stetit puella
rufa tunica;
si quis eam tetigit,
tunica crepuit.
Eia.
Stetit puella
tamquam rosula;
facie splenduit,
os eius fioruit.
Eia.
18. Circa mea pectora
- Baritono e Coro
Circa mea pectora
multa sunt suspiria
de tua pulchritudine,
que me ledunt misere.
Manda liet,
manda liet,
min geselle
chumet niet.
Tui lucent oculi
sicut solis radii,
sicut splendor fulguris
lucem donat tenebris.
0
Manda liet, etc.
Vellet deus, vellent dii
quod mente proposui:
ut eius virginea
reserassem vincula.
Manda liet, etc.
19. Si puer cum puellula
- Tenori, Baritono, Bassi
Si puer cum puellula
moraretur in cellula,
felix coniunctio.
Amore suscrescente
pariter e medio
avulso procul tedio,
fit ludus ineffabilis
membris, lacertis, labii.
20. Veni, veni, venias - Doppio coro
Veni, veni, venias.
ne me mori facias
hyrca, hyrca, nazaza,
trillirivos...
Pulchra tibi facies
oculorum acies,
capillorum series,
o quam clara species!
Rosa rubicundior,
lilio candidior
omnibus formosior,
semper in te glorior!
21. In truitina - Soprano
In trutina mentis dubia
fluctuant contraria
lascivus amor et pudicitia.
Sed eligo quod video,
collum iugo prebeo;
ad iugum tamen suave transeo.
22. Tempus es iocundum
- Soprano, Baritono, Coro
e Voci bianche
Tempus est iocundum,
o virgines,
modo congaudete
1
vos iuvenes.
O - o, totus floreo,
iam amore virginali
totus ardeo,
novus, novus amor
est, quo pereo.
Mea me confortat
Promissio,
mea me deportat
negatio.
O - o, totus floreo, etc.
Tempore brumali
vir patiens,
animo vernali
lasciviens.
O - o, totus floreo, etc.
Mea mecum ludit
virginitas,
mea me detrudit
simplicitas.
O - o, totus floreo, etc.
Veni, domicella,
cum gaudio,
veni, veni, pulchra
iam pereo.
O - o, totus floreo, etc.
23. Dulcissime - Soprano
Dulcissime,
totam tibi subdo me!
BLANZIFLOR ET HELENA
24. Ave formosissima - Coro
Ave formosissima,
gemma pretiosa,
ave decus virginum,
virgo gloriosa,
ave mundi luminar
ave mundi rosa,
Blanziflor et Helena
Venus generosa!
FORTUNA IMPERATRIX MUNDI
25. O Fortuna - Coro
O Fortuna,
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem,
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.
Sors immanis
et inanis,
rota tu volubilis,
status malus,
vana salus
semper dissolubilis,
obumbrata
et velata
michi quoque niteris;
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.
Sors salutis
et virtutis
michi nunc contraria,
est affectus
et defectus
semper in angaria.
Hac in hora
sine mora
corde pulsum tangite;
quod per sortem
sternit fortem,
mecum omnes plangite!
D I SCOGRAFIA
d i G i us e p p e R o s s i
In questa occasione, invece che una discografia completa, mi è stato chiesto di segnalare cinque incisioni che ritengo particolarmente significative.
CARL ORFF
Carmina Burana, Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis per soli, coro e orchestra
Kurt Eichhorn - Lucia Popp - John van Kesteren - Hermann Prey - Orchestra e
Coro della Radio Bavarese - Tölzer Knabenchor - Eurodisc CD / BMG DVD 19
Zubin Mehta - Sumi Jo - Jochen Kowalski - Bo Skovhus
London Philharmonic Orchestra - London Philharmonic Choir
Southend Boys’ Choir - Teldec CD, DVD audio199
Riccardo Muti - Arleen Augér - John van Kesteren - Jonathan Summers
Philharmonia Orchestra - Philharmonia Chorus - EMI 1980
Seiji Ozawa - Kathleen Battle - Frank Lopardo - Thomas Allen
Berliner Philharmoniker - Coro Shin-Yuh Kai - Philips DVD 1989
Simon Rattle - Sally Matthews - Lawrence Brownlee - Christian Gerhaher
Berliner Philharmoniker - Coro della Radio di Berlino
Coro della Cattedrale di Berlino - EMI CD, DVD 00.
Mehta, Muti, Ozawa e Rattle hanno realizzato le versioni più spettacolari, virtuosistiche e ricche di contrasti nella vastissima discografia del capolavoro di
Orff. Nella sua registrazione in studio Mehta offre una prova impressionante di
bravura e fra i solisti si impone l’ottimo controtenore Kowalski. Muti imprime
alla partitura un poderoso sbalzo teatrale e nel CD EMI spicca la voce luminosa
della grande Arleen Augér. Fra le tre incisioni di Ozawa l’ultima filmata dal vivo
a Berlino e già diffusa in DVD si impone, anche grazie alle immagini, per una travolgente carica espressiva. La recente edizione di Rattle, ugualmente registrata
a Berlino, è meno pregevole sul piano vocale ma suscita interesse per il taglio
modernamente lucido e implacabilmente ritmico del direttore. Infine la versione di Eichhorn ha fornito la colonna sonora per una fantasiosa realizzazione
scenica di Jean-Pierre Ponnelle ispirata al Giardino delle delizie di Bosch che è
stata pubblicata in DVD da BMG.
CARMINA BURANA NELLA RETE
Loredana Lipperini
Meglio cominciare dall’inizio, ovvero dal manoscritto del XIII secolo che contiene i
testi poetici che vanno sotto il nome di Carmina Burana. È il Codex Latinus
Monacensis o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern e
attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera. Li trovate e
potete leggerli qui: http://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost1
/CarminaBurana/bur_car0.html. Il testo in latino con traduzione italiana è invece
reperibile qui: http://www.coro. unimi.it/testi.php?ID_Autore=&ID_txt=#testo.
I Carmina Burana di Carl Orff sono stati sottoposti a un vero e proprio saccheggio
da parte del cinema. Basti guardare la pagina dell’Internet Movie Database che vi
fa riferimento, http://www.imdb.com/name/nm098/filmoyear, e si tocca con
mano che da David Letterman a Pier Paolo Pasolini tutti vi hanno fatto ricorso, per
finire a un filmetto come La sposa fantasma. Almeno, nelle scene epiche di Excalibur
non era fuori luogo: http://www.youtube.com/watch?v=Db0S8sqic.
B IOGRAFIE
ZUBIN MEHTA
È nato nel 19 a Bombay, dove riceve la prima educazione musicale dal padre
Mehli Mehta, fondatore della Bombay Symphony Orchestra. Dopo aver iniziato
gli studi di medicina nella sua città natale, nel 19 si trasferisce a Vienna per seguire i corsi di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky all’Akademie für Musik.
Nel 198 vince il Concorso Internazionale di Liverpool e la Koussevitsky Competition a Tanglewood; dal 191 inizia la sua collaborazione con i Wiener e i Berliner Philharmoniker e con la Israel Philharmonic Orchestra, complessi con i quali
mantiene tutt’ora uno stretto rapporto. Dal 191 al 19 è Direttore musicale
della Montréal Symphony Orchestra e, quasi contemporaneamente, dal 19
al 198, della Los Angeles Philharmonic Orchestra. Nel 199 diviene Music Adviser della Israel Philharmonic, di cui è nominato Direttore musicale nel 19 e
Direttore musicale a vita nel 1981: con questa straordinaria orchestra ha tenuto
più di 000 concerti e guidato tournées in cinque continenti. Dal 198, e per tredici anni, la durata più lunga nella storia dell’orchestra, è Direttore musicale della
New York Philharmonic. Dal 198 è Direttore principale del Teatro del Maggio
Musicale Fiorentino, e nel 00, in occasione del settantesimo compleanno, ne
è nominato Direttore onorario a vita. Debutta nel repertorio operistico con Tosca
a Montreal nel 19. Quindi è presente con importanti produzioni al Metropolitan, alla Staatsoper di Vienna, al Covent Garden, alla Scala, all’Opera di Chicago, al Festival di Salisburgo nonché al Maggio Musicale Fiorentino con cui
instaura un fecondo rapporto: cura infatti come responsabile artistico l’edizione
198 del Festival e, oltre a essere impegnato in numerosissime produzioni sinfoniche e operistiche - tra cui ricordiamo la Tetralogia di Wagner, la
trilogia Mozart-Da Ponte, il Moses
und Aron di Schönberg (Premio
“Franco Abbiati” della critica italiana) e la Turandot nella Città Proibita di Pechino -, guida l’Orchestra
ed il Coro del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in frequenti tournées internazionali ed in prestigiose
incisioni discografiche e dvd. Dal
1998 al 00 è Direttore musicale
della Bayerische Staatsoper dove dirige oltre 00 rappresentazioni e
tournées in Europa e in Giappone;
alla conclusione del suo impegno diviene Direttore onorario dell’orchestra e
membro onorario del teatro bavarese. Fra le numerose onorificenze, il NikischRing consegnatogli da Karl Böhm, le cittadinanze onorarie di Firenze e Tel Aviv
e nel 199 la nomina a membro onorario della Staatsoper di Vienna. Nel 1999
le Nazioni Unite gli conferiscono il “Lifetime Achievement Peace and Tolerance
Award”. È nominato Direttore onorario dei Wiener Philharmoniker nel 001, dei
Münchner Philharmoniker nel 00 e della Los Angeles Philharmonic nel 00.
Dopo aver inaugurato il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, è stato impegnato in un progetto triennale con il Ring wagneriano per la regia della Fura
dels Baus a Valencia e Firenze. La pubblicazione della sua autobiografia La Partitura della mia vita ha ottenuto vasti consensi. Ha guidato l’Orchestra del Maggio in una tournée europea che l’ha vista trionfare per la prima volta anche al
prestigioso Musikverein di Vienna: nell’occasione Zubin Mehta è stato premiato
dagli Amici della Musica della capitale austriaca. Nel 011 dirige l’Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino in tournée in più di dodici differenti paesi (Francia,
Lussemburgo, Spagna, Germania, Giappone, Taiwan, Cina, India, Ungheria, Russia, Austria e Svizzera), per celebrare il 10° anniversario dell’Unità d’Italia. Sempre nel 011 ottiene tre importanti riconoscimenti (una stella sulla Walk of Fame
a Los Angeles e i premi Furtwängler e Echo Klassik), mentre nel 01 riceve da
Shimon Peres la Israel Medal of Distinction e celebra il 0° anniversario del suo
debutto a Firenze con una serie di eventi in programma al ° Maggio Musicale
e, in agosto, con una straordinaria tournée con l’Orchestra del Maggio in Sud
America, cui seguono, in dicembre, trionfali concerti ad Istanbul e Baku.
CARLUS PADRISSA
Nato nel 199 a Balsareny (Barcellona), ariete, autodidatta e ambidestro. Fondatore nel 199 della compagnia La Fura dels Baus, con la quale è stato in cinque continenti, ha partecipato alla creazione collettiva degli spettacoli Accions
(198), Suz/o/Suz (198), Tier Mon (1988) e Noun (1990), dei quali, insieme a Miki
Espuma, è stato il responsabile della composizione musicale e dell’incisione discografica. Nel 199 ha diretto insieme a Àlex Ollé Mar Mediterrani,
mar Olímpic, con musica di Ryuichi
Sakamoto, per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Barcellona,
seguita in televisione da milioni di
spettatori: l’anno seguente ha creato
il maxi spettacolo L´Enderroc per il
quale si è servito di macchine escavatrici, della banda municipale di
Belvitche e della scuderia motociclistica di Jordi Arcanons. È stato inventore e coordinatore artistico degli spettacoli MTM (199) e delle
BOM EXPERIENCES (199-9), realiz
zati simultaneamente in luoghi diversi uniti in videoconferenza. Come risultato
di queste esperienze, stende il suo Manifiesto Binario e collabora con Pep Gatell
e Jürgen Müller negli eventi Work in Progress (199-199). Sempre con Àlex
Ollé ha iniziato a collaborare con lo scultore Jaume Plensa e il videomaker Franc
Aleu per l’Atlántida di Falla (Granada, 199), Il martirio di San Sebastiano di Debussy (Roma, 199), La dannazione di Faust di Berlioz (Salisburgo, 1999), Die Zauberflöte di Mozart (Bochum, 00), Diario di uno scomparso di Janáček e Il castello
di Barbablù di Bartók (Parigi, 00). Con le scenografie di Roland Olbeter e la coregia di Ollé, ha partecipato ai lavori teatrali F@ust 3.0 (1998) e XXX (00). Insieme
a Sergi Jordà ha creato lo strumento musicale elettronico FMOL (1998) e con
Hansel Cerezo ha diretto il maxi spettacolo L´home del Mil· lenni (1999), nel
quale un gigante androgeno composto da cento persone e .000 internauti
apriva le sue braccia al nuovo millennio. Con Isidro Ortiz e Ollé ha diretto il film
Fausto 5.0 (001), ricevendo il premio per la miglior pellicola europea di cinema
fantastico: è stato poi regista de La navaja en el ojo (001), spettacolo inaugurale
della prima Biennale di Valencia dedicata alla comunicazione fra le arti. Ha
messo in scena due opere nuove: Don Quijote en Barcelona di José Luis Turina
(Barcellona, 000), con gli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, il videomaker Emmanuel Carlier, il coregista Alex Ollé, e Auf den Marmorklippen
(Sulle scogliere di marmo) di Giorgio Battistelli (Mannheim, 00), con la collaborazione di Valentina Carrasco. Recentemente ha diretto le attività artistiche del
Naumon, un vecchio cargo di 0 metri e di 1.100 tonnellate di stazza, riconvertito in un moderno centro culturale navigante, che ha percorso più di 0.000 miglia, e realizzato le Naumachie con lo scrittore Rafael Argullol e gli artisti arabi
Younes Bachir e Ahmed Gazali, seguite da più di mezzo milione di spettatori. A
bordo della nave si trovano l’orchestra e il coro, La naumon 415 ensemble, che
hanno interpretato L'Orfeo di Monteverdi (00) per celebrare il quattrocentesimo anniversario dell’opera. La nave è uno spazio nomade per la creazione e l’interscambio culturale e nella sua stiva, a due metri dall’acqua, è nata l’ideazione
scenica de Der Ring des Nibelungen di Wagner per il Palau de les Arts e il Maggio
Musicale Fiorentino (Das Rheingold e Die Walküre hanno ricevuto, nel 00 il Premio Abbiati della critica italiana). Ha ideato un grande spettacolo per l’inaugurazione della Barcelona World Race e ha realizzato una performance nel British
Museum di Londra come parte di un evento realizzato da Norman Foster. Nel
008, per le celebrazioni del bicentenario del Maggio a Madrid, insieme a Pera
Pinyol, ha diretto lo spettacolo Los fusilamientos de Goya davanti a 00.000 spettatori, un record per un evento teatrale in Spagna. Nello stesso anno, a Vienna,
ha messo in scena Michael Reise um die Erde di Stockhausen, spettacolo ripreso
anche a Colonia, Venezia, Dresda e Parigi. Nel 009 firma la regia dei Carmina Burana; nel 010 di Ascesa e caduta della città di Mahagonny, insieme a Ollé; nel 011
di Turandot (a Monaco di Baviera con Zubin Mehta), de Les Troyens con Valery Gergiev e di Sonntag aus Licht, mentre nel 01 è a Colonia per la prima mondiale
di Babylon di Jörg Widmann.
8
ANGEL BLUE
Soprano californiana, particolarmente apprezzata per l’agilità del suo
registro acuto e per la bellezza del
timbro vocale, Angel Blue è nota a livello internazionale e ha vinto numerosi premi. Membro del DomingoThornton Young Artist Program all’Opera di Los Angeles, fa parte degli
Artistas de la Academia Plácido Domingo del Palau de les Arts, un corso
sull’interpretazione operistica teenuto da Alberto Zedda. Nella Stagione 008-009 ha debuttato con la
San Francisco Opera Company in
Porgy and Bess e ha interpretato King David di Honegger con la Valdosta Symphony
in Georgia, nonché scene da Traviata a Seoul e Busan in Corea. Nel 009-010 ha
collaborato, come solista, con la Riverside Philharmonic e l’Adrian Symphony Orchestra del Michigan; ha partecipato ad una tournée in Italia con Alberto Zedda e
a un Gala con Thomas Hampson a Budapest, oltre a debuttare come Micaela in
Carmen al Palau de les Arts di Valencia con Zubin Mehta. Nella Stagione 010-011
ha cantato di nuovo a Valencia quindi conl’AmericanYouth Symphony, la Redlands
Symphony e al Theater an der Wien di Vienna. Finalista a Operalia 009 (1° Premio
per la Zarzuela e ° per l’opera), nel luglio 010 è al Festival di Verbier per Operalia
Tribute, un concerto promosso dalla Rolex, mentre nel 011 partecipa ad un tour
con Plácido Domingo, inaugurando il Kaufmann Center a Kansas City e la Royal
Opera House di Muscat in Oman e tenendo concerti a Pechino e Zagabria. Fra i titoli operistici del suo repertorio, ricordiamo i ruoli principali in Suor Angelica, La bohème, Turandot, Amahl and the Night Visitors, Die Dreigroschenoper, Carmen, Lucia
di Lammermoor, A Midsummer Night's Dream, The Rape of Lucretia, La traviata, Le
Nozze di Figaro, Don Giovanni, Les Contes d’Hoffmann, Dido and Aeneas e Alcina. Recentemente è stata è la Terza Norna in Götterdämmerung all’Opera di Francoforte
diretta da Sebastian Weigle e Giulietta in Les Contes d’Hoffmann a Vienna, mentre
nel 01-01 canta il ruolo di Clara in Porgy and Bess in forma di concerto con i
Berliner Philharmoniker e Simon Rattle; ritorna a Francoforte per Götterdämmerung e interpreta La bohème (Musetta) all’English National Opera. Famosa tanto
per le qualità vocali che per la sua bellezza, è stata Miss Hollywood 00 e Miss
Southern California 00.
NICOLA MARCHESINI
Nato a Vicenza, studia canto con Sherman Lowe e, dopo aver vinto il Primo Premio come controtenore al Concorso Internazionale di Musica Sacra Beato Pio IX,
debutta nel 001 nell’oratorio Davidis pugna et victoria di Domenico Scarlatti al
Festival Scarlatti di Palermo. Debutterà in seguito nei maggiori teatri italiani ed
europei nei ruoli più svariati del repertorio rinascimentale, barocco e classico, fra
cui ricordiamo: Giulio Cesare di Händel all’Opera di Montecarlo con Alan Curtis;
9
Orfeo di Gluck al Verdi di Padova e
poi alla Staatsoper di Amburgo con
René Jacobs; la Messa per San Marco
di Galuppi alla Scuola Vecchia di S.
Rocco di Venezia; Rinaldo di Händel
in vari teatri fra cui la De Vlaamse
Opera di Anversa e l’Opera di Gent;
Dido and Aeneas di Purcell alla Scala
con Hogwood, Tancredi di Rossini al
Maggio Fiorentino; Die Fledermaus
di Strauss al Verdi di Trieste; Mitridate Re di Ponto per il Festival Mozart
di Rovereto; Carmina Burana di Orff
(al Regio di Parma, al Giglio di Lucca,
alla Staatsoper di Vienna con Muti, al
Maggio Musicale Fiorentino e al Petruzzelli di Bari) e L’Orfeo di Monteverdi al Fraschini di Pavia diretto da Dantone. Più recentemente interpreta Giasone di Cavalli a Klagenfurt e a Francoforte, Maometto II alla Fenice di Venezia, Semele di
Händel a Gent e ad Anversa, Don Chisciotte in Sierra Morena di Conti diretto da
Jacobs al Festival di Innsbruk e a Radio France, Demofoonte di Jommelli con Muti
al Festival di Pasqua di Salisburgo 009, all’Opéra di Parigi e al Ravenna Festival
e L’Incoronazione di Poppea di Monteverdi al ° Maggio Musicale 011con Alan
Curtis e la regia di Pizzi. Assai vasto il repertorio concertistico, che include, fra l’altro, Messiah di Händel, Salve Regina e Stabat Mater di Scarlatti, Passione di S. Giovanni, Oratorio di Natale e Magnificat di Bach, Stabat Mater di Caldara (per MITOSettembre Musica), Gloria e Magnificat di Vivaldi. Vince inoltre numerosi premi
in concorsi internazionali tra cui: Musica Sacra di Roma, Iris Adami Corradetti di
Padova (00), Ciudad De Zamora (come migliore controtenore) e Tito Schipa
di Lecce nel 00, Tommaso Traetta di Bitonto e Marcella Pobbe nel 009, Velluti nel 011 e il prestigioso Tiberini d’Oro nel 01. Ha al suo attivo una notevole produzione discografica.
AUDUN IVERSEN
Baritono norvegese, inizia a cantare a anni. Si laurea nel 00 all’Accademia
Statale Norvegese di Musica di Oslo, dove studia con Håkan Hagegård e Svein
Bjørkøy e fa parte del Norwegian Soloist Choir. Nello stesso anno ottiene un
brillante successo nella parte di Eumete nel Ritorno d’Ulisse in patria con Alan
Curtis sul podio all’Oslo Chamber Music Festival e ciò gli vale un contratto con
la Oslo Philharmonic Orchestra. Continua gli studi all’Opera Academy di Copenhagen e in seguito alla Hochschule für Musik und Theater di Lipsia e, nel
00, incide un CD di musiche di Grieg. Nella Stagione 00-08, ancora studente, canta in Bohème e nella Vedova allegra all’Opera Reale di Copenhagen.
Nel 00 vince il Concorso Internazionale Regina Sonja a Oslo e la prima edizione di quello intitolato a Ingrid Bjoner e, nel 009, il Danish Reumert Talent
Award. Fra i suoi impegni di quegli anni, il Gran Gala di inaugurazione della New
Norwegian National Opera House di Oslo, la partecipazione, con Elina Garanca,
0
alla cerimonia per il Premio Nobel
per la Pace, il Concerto di Capodanno della Norwegian National
Opera, nonché un recital al Festival
di Bergen e concerti con i pianisti
Leif Ove Andsnes, Lars Vogt e Håvard Gimse al Festival Internazionale di musica da camera di Lofoten.
Nel 008 inoltre viene selezionato
insieme ad altri undici giovani cantanti per partecipare al Programma
Mozart dell’Accademia estiva del Festival d’Aix-en-Provence. Dalla Stagione 008-09 fa parte dell’Opera
Reale Danese di Copenhagen, interpretandovi, fra l’altro, Le Nozze di Figaro (Conte) e il protagonista di Evgenij Onegin; canta ancora Evgenij Onegin all’Opéra de Lille, I pescatori di perle in forma di
concerto con l’Orchestra Filarmonica di Stato di Mosca e il War Requiem di Britten con la Royal Scottish National Orchestra. Apre la Stagione 010-11 interpretando il ruolo protagonistico in Don Giovanni per il Glyndebourne Tour, cui
fanno seguito Madama Butterfly (Sharpless) all’Opera Reale Danese, il debutto
alla Royal Opera House Covent Garden in Werther (Albert), diretto da Antonio
Pappano e di nuovo Evgenij Onegin con i complessi del Bol’šoj all’Athens International Festival. Gli impegni del 011-1 lo vedono alla English National Opera
e al Bol’šoj per Evgenij Onegin, all’Opera di Roma per Madama Butterfly e al Festival di Glyndebourne 01 per una nuova produzione delle Nozze di Figaro
(Conte) diretta da Robin Ticciati, mentre la Stagione 01-1 prevede Carmina
Burana con la Royal Scottish National Orchestra, con l’Orchestra del Maggio Musicale e Zubin Mehta e con la Chicago Symphony Orchestra e Riccardo Muti; La
bohème (Marcello) e Manon Lescaut al Covent Garden; Evgenij Onegin al Bol’šoj;
il debutto alla Lyric Opera di Chicago; Written on Skin, la nuova opera di George
Benjamin, al Maggio Musicale Fiorentino e al Theater an der Wien di Vienna; Il
barbiere di Siviglia (Figaro) e Manon Lescaut alla San Francisco Opera. Audun
Iversen ha collaborato con illustri direttori d’orchestra, fra cui Christian Badea,
Marc Soustrot, Kazushi Ono, Giordano Bellincampi, Michael Schønwandt, Michael Boder, Eivind Aadland, Lan Shui, Alan Curtis, Bruno dal Bon e Thomas Søndergaard.
1
ORCHESTRA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Violini primi
Yehezkel Yerushalmi
(violino di spalla)
Domenico Pierini
(violino di spalla)
Ladislao Horváth
(concertino con
obbligo di spalla)
Gianrico Righele (II)
Luigi Cozzolino
Fabio Montini
Anna Noferini
Laura Mariannelli
Emilio Di Stefano
Nicola Grassi
Mircea Finata
Lorenzo Fuoco
Angel Andrea Tavani
Boriana Nakeva
Simone Ferrari
Annalisa Garzia
Leonardo Matucci
Luisa Bellitto
Tommaso Vannucci
Violini secondi
Marco Zurlo (I)
Alessandro Alinari (I)
Alberto Boccacci (II)
Luigi Papagni (II)
Giacomo Rafanelli
Rita Ruffolo
Orietta Bacci
Rossella Pieri
Mihai Chendimenu
Eva Erna Szabó
Sergio Rizzelli
Laura Bologna
Cosetta Michelagnoli
Silvia Trabucco
Jerome Van Der Wel
Si ringrazia
Viole
Igor Polesitzky (I)
Jörg Winkler (I)
Lia Previtali (II)
Herber Dezi (II)
Andrea Pani
Stefano Rizzelli
Flavio Flaminio
Antonio Pavani
Naomi Yanagawa
Cristiana Buralli
Donatella Ballo
Michela Bernacchi
Sabrina Giuliani
Violoncelli
Marco Severi (I)
Patrizio Serino (I)
Michele Tazzari (II)
Elida Pali (II)
Fabiana Arrighini
Beatrice Guarducci
Anna Pegoretti
Renato Insinna
Viktor Jasman
Giulia Novelli
Simone Centauro
Contrabbassi
Riccardo Donati (I)
Renato Pegoraro (II)
Fabrizio Petrucci (II)
Stefano Cerri
Romeo Pegoraro
Mario Rotunda
Nicola Domeniconi
Enrico Magrini
Arpe
Susanna Bertuccioli (I)
Patrizia Bini (II)
Flauti
Guy Eshed (I)
Gregorio Tuninetti (I)
Alessia Sordini
Ottavino
Nicola Mazzanti
Oboi
Alberto Negroni (I)
Marco Salvatori (I)
Alessandro Potenza
Corno inglese
Massimiliano Salmi
Clarinetti
Riccardo Crocilla (I)
Giovanni Riccucci (I)
Leonardo Cremonini
Clarinetto piccolo
Paolo Pistolesi
Clarinetto basso
Giovanni Piquè
Fagotti
Stefano Vicentini (I)
Gianluca Saccomani
Francesco Furlanich
Controfagotto
Stefano Laccu
Corni
Luca Benucci (I)
Gianfranco Dini (I)
Alberto Serpente (II)
Mario Bruno
Alberto Simonelli
Stefano Mangini
Trombe
Andrea Dell’Ira (I)
Claudio Quintavalla (I)
Marco Crusca
Emanuele Antoniucci
Tromboni
Eitan Bezalel (I)
Fabiano Fiorenzani (I)
Andrea G. D’Amico
Massimo Castagnino
Trombone basso
Gabriele Malloggi
Basso tuba
Mario Barsotti
Timpani
Fausto Cesare
Bombardieri (I)
Gregory Lecoeur (I)
Percussioni
Lorenzo D’Attoma
Biagio Carlomagno
Pianoforti
Andrea Severi (I)
Andrea Secchi (II)
Celesta
Giovanni Verona
Segretario
organizzativo
Orchestra
Milko Pineschi
Tecnici addetti
ai complessi artistici
Antonio Carrara
Luca Mannucci
CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Soprani
Sabrina Baldini
Antonella Bandelli
Tiziana Bellavista
Maria Cristina Bisogni
Silvia Capra
Gabriella Cecchi
Elizabeth Chard
Giovanna Costa
Ruth Anna Crabb
Eloisa Deriu
Elisabetta Ermini
Rosa Galassetti
Silvia Giovannini
Laura Lensi
Daniela Losi
Barbara Marcacci
Monica Marzini
Marina Mior
Cristina Pagliai
Sarina Rausa
Giulia Tamarri
Ginko Yamada
Delia Palmieri
Adriana Gheorghisor
Annalisa Ferrarini
Giselle Baulch
Mezzosoprani
Consuelo Cellai
Sabrina D’Errico
Simonetta Lungonelli
Maria Laura Prete
Livia Sponton
Nadia Sturlese
Barbara Zingerle
Irida Dragoti
Sabina Beani
Katja De Sarlo
Ramona Peter
Contralti
Silvia Barberi
Teodolinda De Giovanni
Cristiana Fogli
Maria Rosaria Rossini
Maria Assunta Sicolo
Patrizia Tangolo
Elena Cavini
Cristina Calzolari
Luisa Ferrari
Chiara Tirotta
Leonora Sofia
Tenori
Jorge Ansorena
Fabio Bertella
István Bogati
Riccardo Caruso
Davide Cusumano
Massimiliano Esposito
Fabrizio Falli
Saulo Diepa Garcia
Grant Richards
Leonardo Melani
Carlo Messeri
Enrico Nenci
Giovanni Pentasuglia
Raimondo Ponticelli
Leonardo Sgroi
Davide Siega
Valerio Sirotti
Riccardo Sorelli
Mauro Virgini
Hiroki Watanabe
Dean Janssens
Simone Porceddu
Luca Tamani
Tiziano Barbafiera
Victor Mickoski
Luca Pacini
Maurizio Marchini
Luigi Turnaturi
Baritoni
Nicolò Ayroldi
Claudio Fantoni
Lisandro Guinis
Bernardo Romano Martinuzzi
Giovanni Mazzei
Antonio Menicucci
Egidio Naccarato
Vito Roberti
Enrico Rotoli
Alberto Scaltriti
Gabriele Spina
Katsuhisa Zaha
Bassi
Diego Barretta
Nicola Lisanti
Salvatore Massei
Roberto Miniati
Antonio Montesi
Marco Perrella
Alessandro Peruzzi
Pietro Simone
Marcello Vargetto
Luciano Graziosi
Tolunay Gumus
Desaret Lika
Alessandro Vargetto
Altro Maestro coro
Andrea Secchi
Segretario
organizzativo coro
Alessandra Vestita
per i frac dei Professori d’Orchestra
CORO DI VOCI BIANCHE SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE
Direttore Joan Yakkey
Chiara Aguzzoli
Emma Balsamo
Emilia Bassett
Massimo Bruscaglioni
Valentina Calderone
Alice Calzoli
Lorenzo Carrieri
Giovanna Carrillo Fantappiè
Irene Carrillo Fantappiè
Elea Casaglia
Cristina Cotrona
Anna D’Amico
Sebastiano D’Eugenio
Giulia Di Bari
Paolo Edelmann
Livia Falcioni
Emma Hablik
Pietro Innocenti
Katarina Koskina
Tiziana Maccherini
Margherita Magli
Fiamma Marcon
Francesco Marrani
Aurora Palma
Chiara Prucher
Camilla Sabatini
Sara Sayad Nik
Sofia Ventura
Diletta Zaccagni
Collaboratori
Andrea Secchi (maestro collaboratore al coro)
Andrea Baggio (maestro collaboratore di palcoscenico)
Paolo Bellocci (maestro collaboratore alle luci)
Marco Zane (direttore di produzione)
Franco Venturi (responsabile del servizio di scenografia e del reparto laboratori
di costruzioni)
Gabriele Vanzini (assistente tecnico dell’allestimento)
Roberto Cosi (capo reparto costruzioni)
Adnan Alzubadi (scenografo realizzatore)
Marco Raspanti, Mauro Mariti (capi reparto macchinisti)
Gianni Paolo Mirenda, Luciano Roticiani (capi reparto elettricisti - assistenti
datore luci)
Gianni Pagliai (capo reparto elettricisti)
Silvio Brambilla (capo reparto fonica)
Francesco Cipriani (capo reparto attrezzeria)
Gianna Poli (capo reparto vestizione)
MAGGIODANZA
Direttore Francesco Ventriglia
Assistenti coreografici e Maîtres de Ballet
Maria Pia Di Mauro, Giampiero Galeotti
Organico per Carmina Burana
Ilaria Chiaretti
Silvia Cuomo
Kristina Grigorova
Margherita Mana
Gaia Mazzeranghi
Irene Marino
Alice Pellacini
Giulia Loi
Alessia Zonni
Vanessa Bambi
La Fura dels Baus
Zamira Pasceri (stage manager)
Mireia Romero (assistente regista)
Marta Coll e Ignacia del Piano (Produzione)
Jaume Grau (direttore tecnico)
Julio Camara (tecnico Fura)
Xavier Gibert (tecnico video)
Matías Sánchez (tecnico luci)
Aitziber Sanz (sarta)
Nelson Mandela Forum: il perché di un nome
Nel giugno del 008, in occasione di un concerto in cui pronunciò uno dei sui
ultimi discorsi pubblici, Nelson Mandela si congedò esclamando “fare la differenza è nelle vostre mani”.
Erano forse le parole conclusive della sua lunga militanza per i diritti umani.
Sono parole il cui significato è stato ben chiaro al Mandela Forum sin dal momento
della intitolazione dell’ex palasport a Nelson Mandela, oramai più di 8 anni fa.
Il Nelson Mandela Forum è un luogo di sport ed un luogo di grandi eventi e
sono centinaia di migliaia le persone che lo frequentano ogni anno e tutti possono visitare le mostre sui diritti umani allestite nel foyer, o apprendere qualche
cosa sulla vita di Nelson Mandela e sui suoi valori, valori che parlano dei diritti
di ogni uomo, a prescindere dal colore della sua pelle.
Ricordare quei valori quindi è per il Nelson Mandela Forum già un modo per
“fare la differenza”.
Ma non è sufficiente, di qui l’attenzione a rendere la struttura sempre più ecocompatibile: anche i nostri figli hanno infatti diritto ad un ambiente migliore. E
poi l’attenzione messa per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili nei bar
della struttura, una attenzione resa possibile grazie al grande impegno della associazione Trisomia 1.
Ma tutto questo sarebbe inutile se questo contenitore non riuscisse anche ad essere un grande luogo di eventi in grado di offrire il miglior palcoscenico per
spettacoli di altissima qualità.
È il caso dello spettacolo di oggi, in cui andrà in scena un allestimento della Fura
del Baus, un gruppo che è già stato ospite del Mandela Forum, con il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (in assetto da grande orchestra), che diretti da Zubin Mehta eseguiranno la cantata dei Carmina Burana di Carl Orff di
fronte ad un pubblico di 000 persone.
Al termine dello spettacolo vi invitiamo a soffermarvi un attimo a guardare le
mostre, o la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riprodotta all'ingresso
del Forum.
Quella dichiarazione che all’articolo 1 recita:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di
ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
In queste parole e nell'invito “a fare la differenza” si trova la ragione del nome del
Nelson Mandela Forum.
CLASSICA
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AVRAI 24 ORE AL GIORNO DI:
‡ concerti sinfonici
‡ opere liriche
‡ danza classica e moderna
‡ musica da camera
‡ documentari
‡ musica contemporanea
‡ ¿OP PXVLFDO
‡ jazz
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John Treacy Beyer
Alberto Bianchi
Elisabetta Fabri
Vieri Fiori
Giovanna Folonari Cornaro
Antonella Giachetti
Giovanni Gentile
Lionardo Ginori Lisci
Lorenzo Pinzauti
Cristina Pucci
Mario e Evelyn Razzanelli
Sarah Lawrence College
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Soci Benemeriti
Paolo Asso
Silvia Asso Bufalini
Ida Barberis
Mirella Barucci Barone
Mario Bigazzi
Carla Borchi
Serafino Brunelli
Philippa Calnan
Silvia Camici Grossi
Carlo Cangioli
Anna Cardini Marino
Larisa Chevtchouk Colzi
Carla Ciulli
Maria Teresa Colonna
Renza Curti
Antonio Della Valle
Marco e Allegra Fichi
Ambrogio Folonari
Laura Fossi
Giovanni Franciolini
Diletta Frescobaldi
Sepp Harald Fuchs
Antonino Fucile
Emanuela Fumagalli
Shlomo e Rita Gimel
Irene Grandi
Donald Leone
Madeleine Leone
Bernard and Phillis Leventhal
Massimo l’Hermite de Nordis
Alessandra Manzo Casini
Giacinta Masi
Carlo Mastellone
Piero Mocali
Fabrizio Moretti
Livia Pansolli Montel
Alberto Pecci
Rosanna Pestelli
Mario Primicerio
Maria Vittoria Rimbotti
Silvano e Gianna Rotoli
Enrico Santarelli
Vittorio Sassorossi
Alfonso Scarpa
Aldo Speirani
Guido Tadini Boninsegni
Lidia Taverna Calamari
Ala Torrigiani Malaspina
Clotilde Trentinaglia Corsini
Paolo Zuffanelli
Soci
Paolo Fioretti
Valerio Martelli
Soci Junior
Enrico Bartolommei
Michele Fezzi
Clarissa Fraschetti
Helmut Graf
Sofia e Jacopo Masini
Aggiornato al 20 dicembre 2012
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Maggio Musicale Fiorentino
Redazione a cura di Franco Manfriani
con la collaborazione di Giovanni Vitali
Progetto Saatchi & Saatchi
Impaginazione Luciano Toni - Studio Zack! Firenze
© 01 Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - Fondazione
Prima edizione: febbraio 01
Stampa Litografia IP - Firenze