VIDEO DIGITALE – LA RIPRESA Gabriele Coassin - ED. APOGEO Appendice al capitolo 10: accessori Tester: funzioni principali e modalità d’uso Il tester è un piccolo apparecchio funzionante a batteria, utile per: - verificare lo stato delle principali funzioni elettriche, come la corretta tensione di rete, quando si lavora in un ambiente nuovo; - evitare di bruciare lampade o alimentatore della camera; - testare lo stato delle batterie; - controllare la corretta conduzione di un cavo. Nell’uso ENG/EFP non è necessario un tester di laboratorio precisissimo, per cui può essere preso tranquillamente in considerazione qualunque tester compatto da tenere nella borsa degli accessori. Ce ne sono anche da 60/80 grammi, più piccoli di un pacchetto di sigarette, al costo di 10 euro. Senza essere un elettrotecnico, è pur necessario conoscere le funzioni principali. La manopola che si trova al centro del tester preseleziona il tipo di fenomeno elettrico che si vuol misurare (fig. 1). Inserimento dei puntali. I tester più piccoli o quelli automatici, (come quello in fig. 10.12 nel libro), hanno i cavi dei puntali direttamente inseriti nel corpo del tester. La maggior parte invece ha la possibilità di spostare le boccole in corrispondenza di livelli pre-selezionati (R e N in fig. 1, qui sopra). Il nero va sempre lasciato sulla presa COM. Il rosso, nell’uso video corrente, può essere lasciato quasi sempre su V/Ω, Volt/Ohm. Le alternative possono essere, per il solo puntale rosso, la misurazione degli Ampere su 2 A o 10 A. In alcuni tester, come quello in fig. 1, ci sono solo due alternative, V/Ω/mA e 10 A, quest’ultimo da usare in casi eccezionali, per esempio su grosse batterie o alimentatori a rete. Misura della corrente di rete. Pochi immaginano i disastri che si possono combinare allacciandosi a prese di alimentazione elettrica sconosciute… Per esempio in uno stabilimento industriale, in una connessione provvisoria presso fiere, spettacoli, manifestazioni, oppure con un gruppo elettrogeno, quel generatore di corrente funzionante con motore a scoppio, la cui tensione non è sempre costante, se non si tratta di un modello stabilizzato, appositamente costruito per alimentazione di apparecchiature digitali. Figura 1 Tester UT30D. A - display. B - zona di misurazione delle resistenze in Ohm. C - zona di misurazione dei Volt in CC, corrente continua. D - zona di misurazione dei Volt in CA, corrente alternata. E – controllo acustico di circuito chiuso, ovvero di corretto passaggio di corrente. F – tasto hold, per memorizzare una lettura. G - zona di misurazione degli Ampère. R – terminale del puntale rosso, polo positivo. Il tipo di corrente usata per l’alimentazione a rete, o equivalente, è di tipo alternato. In breve, si tratta di corrente che alterna le polarità 50 volte al secondo (Hertz o Hz) nell’area PAL/SECAM e 60 volte al secondo nelle aree NTSC. Da cui sono nati i vincoli di scansione dei rispettivi sistemi, che, ricordo, sono di 25 fps per il PAL e 30 fps per l'NTSC, sottomultipli della frequenza di rete. Per misurarla, il selettore rotante va posto sul simbolo V ~ (che sta per Volt a corrente alternata). (D nella figura 1) in corrispondenza del valore più alto, in genere compreso tra 300 e 1000V. L’inserimento dei puntali nei contatti elettrici può essere fatto in qualsiasi ordine, in pratica indipendentemente dal colore. Piuttosto utili i tester che hanno un tasto hold (F nella figura 1) che permette di memorizzare la lettura anche dopo aver staccato i puntali dalla sorgente. In Europa la maggior parte delle reti eroga corrente a 220V. Nel sito www.tourviaggi.it/adattatori-corrente.shtml troverete una tabella delle principali correnti elettriche nel mondo, con relative spine, prese e adattatori. Misura di corrente continua. Viene erogata dalle batterie dai rispettivi carica-batteria o alimentatori. Il selettore va impostato su V seguito da una linea intera sopra una tratteggiata (C in fig. 1). Per avere una buona precisione è necessario preselezionare la grandezza immediatamente superiore a quella che si intende misurare. Quindi, per misurare una batteria da 12 V, si imposta su 20, per una da 1,5, si imposta su 2 V oppure 2000 mV ecc. La posizione dei puntali è importante, in quanto il rosso va applicato al polo + (positivo) e il nero al – (negativo). In caso di inversione il display (A in fig. 1) mostra il segno – (meno) davanti al valore misurato. Non c’è comunque danneggiamento. Diversa è la situazione per i tester analogici, in quanto la lancetta viene violentemente spostata in direzione negativa e in alcuni casi può avvenire il blocco momentaneo della misurazione. È importante ricordare che le batterie da misurare devono essere scollegate dall’apparecchio che vanno ad alimentare. Misure di resistenza. L’uso più frequente è per capire se un cavo elettrico, audio o video è interrotto. Capita di trovarsi con un microfono non funzionante, un faro che non si accende, una lampada con filamento apparentemente intatto, ma non funzionante, un monitor che non visualizza l’immagine ecc. Prima di pensare che sia guasto, si può verificare che il cavo non sia interrotto, (in corrispondenza di una saldatura persa o di un filo non ben serrato nella presa elettrica, oppure a causa di calpestio, per rottura dei conduttori interni). Il selettore va impostato su Ω. Non avendo necessità di misurare una specifica grandezza, ma solo di verificare il passaggio di corrente, il selettore andrà posizionato in un punto intermedio. Sul display appare il numero 1. Toccando i terminali dei puntali, dovrà apparire 0 (zero, cioè mancanza di resistenza) segnando così la perfetta conduzione. Altrettanto quando un puntale verrà collegato ad un estremo del cavo da testare e l’altro all’estremo opposto, facendo attenzione ad individuare le polarità corrispondenti. Per esempio, in un cavo audio sbilanciato, con connettori RCA o plug, si misureranno prima gli estremi del contatto interno, poi quelli esterni, facendo attenzione a non fare corto-circuito con l’altro polo. Se entrambi segnano 0 significa che il cavo è integro e si procederà a cercare altrove il guasto. Particolarmente utile nel quadrante degli Ohm il simbolo segnato in fig. 1 con la lettera E, che indica una suoneria. Quando un operatore o assistente deve fare questi controlli da solo, ha le mani impegnate a tenere i puntali ben saldi a contatto con le estremità dei cavi e risulta difficile distogliere lo sguardo per controllare il tester. Per cui è davvero pratico sentire un bip di conferma dell’avvenuto contatto. Forse è ovvio, ma va ricordato che per la misura della conduzione dei cavi, gli stessi devono essere scollegati dalle apparecchiature, da entrambe i lati. Misura di capacità di una batteria in Ampère (fig. 2) dà un’idea più precisa del suo stato rispetto alla misura in Volt, ma è più complessa, in quanto è necessario: 1. interrompere il contatto tra un polo della batteria e l’apparecchio alimentato, che deve essere acceso; 2. sostituirlo con un collegamento elettrico volante; 3. mettere i due puntali del tester in mezzo tra l’altro polo della batteria e il corrispondente polo dell’apparecchio. _ + ON - 0FF C 7.000 C A T Figura 2 C = caricabatterie o alimentatore B = batteria o apparecchio alimentato T = tester con selettore su Ampère Ω V B