COS’E’ IL PARCO Il Comitato Consultivo sulle Riserve della Biosfera del Programma MAB (Man and Biosphere) dell'UNESCO. Il concetto di Riserva di Biosfera, introdotto nel 1974 dal Programma MAB sull'Uomo e la Biosfera" dell'UNESCO. Fu messo in atto nel 1976 con l'attivazione della "Rete Mondiale di riserve di Biosfera" per realizzare l'obiettivo del MAB: mantenere un equilibrio, duraturo nel tempo, tra l'Uomo ed il suo Ambiente attraverso la conservazione delle diverse specie biologiche. Le Riserve di Biosfera sono dunque "aree individuate in Ecosistemi, o in combinazioni di Ecosistemi, terrestri e costieri/marini" e riconosciute a livello internazionale. Con la creazione della Riserva di Biosfera del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano. Sulla costa rocciosa del Parco del Cilento Una grotta marina nella costa calcarea COSA FA IL PARCO L'Ente Parco ha il compito di perseguire le seguenti finalità di tutela ambientale e di promozione sociale: A) tutelare, valorizzare ed estendere le caratteristiche naturali, integrità territoriale ed ambientale, con particolare riferimento alla natura selvaggia dell'area protetta; B) salvaguardare le aree suscettibili di alterazione ed i sistemi di specifico interesse naturalistico; conservare e valorizzare il patrimonio storico-culturale - artistico; migliorare la copertura vegetale in relazione a specifici interessi di carattere naturalistico, produttivo e protettivo; C) favorire, riorganizzare ed ottimizzare le attività economiche, in particolare quelle agricole, zootecniche, forestali, turistiche, con particolare riferimento alla naturalità e biodiversità, ed artigianali e promuovere lo sviluppo di attività integrative compatibili con le finalità precedenti; D) promuovere attività di ricerca scientifica e studio di educazione ambientale nonché concernenti la crescita culturale delle popolazioni residenti; 3. L'Ente Parco assume, inoltre, tra i suoi obiettivi prioritari anche i seguenti: 1. ripristinare le aree marginali mediante ricostruzione e difesa degli equilibri ecologici; 2. individuare forme di agevolazione a favore dei privati singoli o associati che intendano realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del Parco Nazionale; 3. promuovere interventi a favore dei cittadini portatori di handicap per facilitare l'accessibilità e la conoscenza del Parco. 4. Attuare iniziative dirette a valorizzare l'ambiente marino, anche miranti a promuovere l'istituzione (o l'ampliamento) da parte degli organi competenti di aree naturali protette. IL LOGO Logo del parco rappresenta la primula di Palinuro. La Primula di Palinuro (Primula palinuri, Petagna) è una pianta appartenente alla famiglia delle Primulaceae, endemica di alcuni tratti delle coste calcaree tirreniche lucane (Campania meridionale e Basilicata) e calabresi. La Primula di Palinuro è presente in alcune colonie sulle falesie calcaree delle zone litoranee del Tirreno meridionale, ad un'altitudine fino a 200 metri, preferendo le pareti esposte a Nord e a Nord-Ovest Primula di Palinuro MORFOLOGIA Di portamento suffruticoso, si presenta dotata di un robusto rizoma sormontato da una folta rosetta di foglie carnosette, vischiose, coriacee ma non rigide, con margine dentato cartilagineo, in stretta aderenza alla roccia. L'infiorescenza è costituita da numerosi fiori di colore giallo-dorato intenso, dal calice bianco e farinoso, posti alla sommità di uno scapo alto 15-20 cm. Il tubo calicino, liscio e cilindrico, evidenzia l'affinità con la Primula auricola (detta anche Orecchi d'orso), che cresce però in ambiente montano e dalla quale comunque si discosta per l'assenza sulle foglie del margine cartilagineo. Tommaso Dumontel, Francesco Wiesholzer, Gabriele Benedetti, Giuseppe Fischetti, Alberto Mario Campus.