Democrito, La teoria degli atomi TRA CASO E NECESSITA

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DEMOCRITO, LA TEORIA DEGLI ATOMI TRA CASO E NECESSITA’
A-.Non è sufficiente dire che tutto è sempre o accade sempre nello stesso modo: che è la concezione a cui
Democrito riconduce le cause della natura, in base alla considerazione che i fenomeni del passato si sono
prodotti nello stesso modo di ora; e la causa dell’ eternità degli atomi, poi, non ritiene di dover
ricercare.(Aristotele, Fisica, 252a, 32)
B- Tutte le cose derivano dal fato sí che il fato attribuisce loro una piena necessità: tale fu l’opinione di
Democrito, Eraclito, Empedocle, Aristotele. (Cicerone, De fato, 17, 39);
C- Democrito, lasciate da parte le cause finali, riconduce alla necessità [meccanica] tutte le operazioni della
natura. (Aristotele, Della generazione degli animali, 789b, 2)
D- Democrito dice che il fondamento delle leggi di natura consiste nella impenetrabilità, nel movimento, e
nell’urto della materia.
E- Parmenide e Democrito affermano che tutto avviene per necessità: e che essa è fato e giustizia e provvidenza
e produttrice del mondo. (Aezio, I, 26, 2 e I, 25, 3)
F- Ma anche Democrito, là dove dice “dal tutto si distaccò un vortice di forme d’ogni genere” (ma non dice
come né per qual causa), sembra significare che il vortice si produce spontaneamente e casualmente. Fr A 67
(Simplicio, Fisica, 327, 24)
G- Alcuni dubitano se il caso esista o no: dicono infatti che nulla vien prodotto dal caso, ma che esiste una
causa determinata di tutte le cose che noi diciamo prodursi spontaneamente o per caso.
H- La frase “come quell’antica dottrina che negava il caso” sembra detta in rapporto a Democrito; questi infatti,
benché nella sua cosmogonia paresse valersi del caso, nei problemi particolari invece afferma che il caso non è
causa di nulla e ricorre ad altre cause: cosí per esempio, della scoperta di un tesoro è causa lo scavare, e cosí
della frattura del cranio del calvo è causa l’aquila che getta la tartaruga affinché il guscio di essa si rompa.
(Aristotele, Fisica, 195b, 36; Simplicio, Fisica, 330, 14)
I- Vi sono poi di quelli [come Democrito] che attribuiscono al caso la causa dell’esistenza di questo nostro cielo
e di tutti i mondi: dal caso deriva il vortice e il movimento che separò gli elementi e ordinò nella sua forma
presente l’universo <...>. E quel che fa veramente meraviglia è che, mentre dicono che gli animali e le piante né
esistono né nascono fortuitamente, ma invece hanno una causa, sia poi questa la materia o l’ intelletto o
qualcosa di simile (giacché da ogni singolo seme non viene fuori ciò che capita, ma da questo qui viene l’olivo,
da quell’altro l’uomo ecc.), affermano per contro che il cielo e tutto quanto vi è di piú divino deriva dal caso e
che non vi è per essi una causa come quella che c’è per gli animali e per le piante. (Aristotele, Fisica, 196b, 5;)
L- Vi sono alcuni che considerano come causa il caso, il quale è impenetrabile alla ragione umana, essendo
qualcosa quasi di divino e di straordinario.
M- Anassagora e Democrito e gli Stoici introdussero una causa impenetrabile all’umano ragionamento: dissero
infatti che vi è ciò che dipende dalla necessità, ciò che dipende dal fato, ciò che dipende da deliberazione, ciò
che dipende dal caso.
N- Cominciare da quella questione che sembra essere per natura la prima, se vi sia una provvidenza che a tutte
le cose provvede o se tutto nel mondo sia stato prodotto e si svolga per opera del caso, opinione questa che ebbe
il suo primo assertore in Democrito ed ebbe un propugnatore in Epicuro. (Sesto Empirico)
O- Democrito talora rifiuta le apparenze sensibili e dice che nulla in esse ci appare conforme a verità, ma solo
conforme a opinione, e che il vero negli oggetti consiste in ciò ch’essi sono atomi e vuoto. Infatti egli dice:
“Opinione il dolce, opinione l’amaro, opinione il caldo, opinione il freddo, opinione il colore; verità gli atomi e
il vuoto” [...]. (Sesto Empirico, Contro i matematici, VII, 138, 139)
P- Nei Canoni afferma che vi sono due modi di conoscenza, cioè mediante i sensi e mediante la ragione: e
chiama genuina la conoscenza mediante la ragione, riconoscendo ad essa la validità nel giudicare il vero,
mentre all’altra dà il nome di oscura. Dice testualmente Democrito: “Vi sono due forme di conoscenza, l’una
genuina e l’altra oscura; e a quella oscura appartengono tutti quanti questi oggetti: vista, udito, odorato, gusto
e tatto. L’altra forma è la genuina, e gli oggetti di questa sono nascosti alla conoscenza sensibile od
oscura”.Mostrando la superiorità della conoscenza genuina su quella oscura, prosegue dicendo: “Quando la
conoscenza oscura non può piú spingersi ad oggetto piú piccolo né col vedere né coll’udire né coll’odorato né
col gusto né con la sensazione del tatto, ma si deve indirizzar la ricerca a ciò che è ancor piú sottile, allora
interviene la conoscenza razionale, come quella che possiede appunto un organo piú fine, appropriato al
pensare. (Massime di Democrito, Natorp 45)
Q- La realtà microscopica è intrinsecamente indeterminata, come insegna la fisica quantistica. Ritorna alla
mente il rapido ma non scorretto ritratto dantesco di un "Democrito che 'l mondo a caso pone" (Dante Alighieri,
Divina Commedia, Inferno IV, 136). (T. Regge, Infinito, Mondatori 1997, p.121)
CONSEGNE
1)Dopo aver letto tutti i testi, disponi nella tabella sottostante le lettere dei passi che corrispondono ai criteri
indicati per ognuna delle 4 colonne (ti viene fornito un esempio):
Dove si attribuisce a
Democrito una concezione
casualistica
e
indeterministica
della
Natura
Dove
si
attribuisce
a Casi incerti e/o ibridi
Democrito una concezione tra i due precedenti
necessaria e deterministica
della Natura
E- Parmenide e Democrito
affermano che tutto avviene
per necessità -……
Etc.
-
Dove si attribuisce a
Democrito
una
netta
opposizione tra doxa ed
alètheia
RIFLESSIONE SUL SIGNIFICATO DI ‘NECESSITA’ E ‘CASO’
1. Nella logica di Parmenide e Zenone ‘necessario’ fa coppia con ‘impossibile’.
2. Invece in questo contesto, con Democrito come nella fisica quantistica di oggi, abbiamo la coppia di concetti
‘caso / necessità’.
Nel significato 2, in quanto opposto a ‘casuale’, ‘necessario’ significa ‘ciò che ha cause certe e che, se accade,
deve accadere esattamente come accade e non in un altro modo.
Non significa che non può non essere, come pensava Parmenide (significato 1); può anche non essere (ciò
dipende dalle sue cause) ma se accade, deve accadere proprio nel modo in cui accade.
Ad es è necessario che un’ automobile nera lasciata al sole si scaldi, ma potrebbero esserci delle nuvole, o l’
auto potrebbe essere stare all’ ombra; ma se lasciata al sole, è necessario che esso la scaldi.
Cerchiamo ora di chiarire il concetto opposto di ‘caso’. Che cosa significa in riferimento a Democrito?
a) casuale è un evento (o una combinazione di eventi) che non ha nessuna causa esterna, e che perciò accade o
si produce da solo; può non accadere e comunque la sua previsione é impossibile. In questa accezione la
causalità è una caratteristica propria della cosa (è 'oggettiva' e non dipende dall' osservatore). Sinonimo è il
termine 'aleatorio', che deriva dal latino 'alea', i dadi da gioco. Esempio:
b) ‘casuale’ è un evento (o una combinazione di eventi) di cui si ignorano ancora la cause, ma che ha normali
cause esterne; la casualità quindi esprime un limite nella nostra conoscenza (è 'soggettiva', da attribuirsi all'
osservatore e non alla cosa osservata). Il fatto che non si conoscano le sue cause è dovuto alla difficoltà di
calcolo, o all' inadeguatezza delle conoscenze scientifiche. La sua previsione è comunque possibile in linea di
principio. Esempio:
Scegli tra a) e b) il significato di ‘caso’ che ritieni attribuibile a Democrito. Tieni presente che usiamo il
termine 'evento' in senso generale: dall' evento microscopico all’ intero Cosmo.
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