Appunti provvisori non completi RETE DI CALCOLATORI Una rete informatica, o rete di calcolatori è un insieme di nodi di elaborazione autonomi, connessi tra loro mediante un sistema di comunicazione, in modo da potersi scambiare informazioni e condividere le risorse comuni. Nodo (host): generico sistema di elaborazione collegato a una rete. Autonomo: indipendente. Sistema di comunicazione: infrastruttura o architettura. Informazioni: messaggi/dati in forma di pacchetti trasmessi e ricevuti da un host all’altro. Pacchetto: quantità di dati di dimensione conosciuta che può variare a seconda del protocollo utilizzato. L’infrastruttura di una rete è costituita da componenti hardware (cablaggi, ripetitori, hub, ecc), componenti software (sistemi operativi di rete). Una rete viene implementata per le seguenti ragioni: 1. Per condividere risorse, sia software (dati, programmi) che hardware (potenza di elaborazione, memoria, unità di memorizzazione e periferiche). Per permettere lo scambio di informazioni tra i calcolatori in modo rapido ed efficace: email, documenti, ecc. 2. Per consentire l’utilizzo di servizi di vario tipo come consultazione di informazioni, commercio elettronico, applicazioni di tele- medicina e così via; i servizi a cui si può accedere in rete vengono detti servizi telematici (Word Wide Web, Posta Elettronica, Trasferimento file FTP, Voce Over IP, Instant Messaging, …). 3. Per consentire una gestione centralizzata delle risorse. (CLIENT-SERVER) 4. Per aumentare la sicurezza del sistema. 5. Per avere una maggiore affidabilità. 6. Per abbassare i costi (una stampante condivisa costa meno di tante stampanti dedicate per ogni utente): questo implica un migliore rapporto costi/prestazioni. Sono sistemi più affidabili di un singolo calcolatore, per l’esistenza di risorse alternative, sostituibili l’una con l’altra (se si guasta una stampante se ne usa un’altra). Esistono vari tipi di rete: dalle più piccole, che possono essere composte anche da due soli computer, a quelle enormi, costituite da migliaia di elaboratori, distribuiti su vaste aree geografiche. Le reti tendono sempre di più a connettersi l'una con l'altra, abbracciando tutto il mondo fra le loro "maglie". Le reti nazionali diventano parte delle reti continentali e queste ultime parte delle reti mondiali. E' sufficiente un anello di congiunzione... e i dati possono viaggiare da una rete all'altra... La rete più grande è Internet — o più semplicemente “the Net” — è una sorta di enorme rete costituita da molte reti telematiche connesse tra loro, a prescindere dalla tecnologia che le unisce (cavi, fibre ottiche, ponti radio, satelliti o altro) e dal tipo di computer in esse presenti (dal piccolo computer al grosso elaboratore). CLASSIFICAZIONE DELLE RETI In base alla tecnica utilizzata per condividere le risorse IL MODO IN CUI POSSIAMO SCAMBIARE LE INFO Reti Centralizzate; la potenza di elaborazione è fornita da un unico elaboratore. In un sistema centralizzato (quello che abitualmente si installa nelle scuole), tutte le periferiche e i terminali (intelligenti e non) sono collegati all’elaboratore principale, e mai tra loro: lo scambio di informazioni ha sempre come interlocutore intermedio l’elaboratore centrale. MainFrame – Terminale (terminale stupido). Client – Server (reti a dominio) (client: terminale intelligente). Reti Distribuite: Peer to Peer (Paritetiche o a gruppi di lavoro); la potenza di elaborazione è fornita da più elaboratori indipendenti collegati fra loro. Reti Ibride. In base alla dimensione dell’area geografica in cui sono dislocati i calcolatori. PAN (Personal Area Network) reti che si estendono intorno all’utilizzatore, con una estensione di alcuni metri; 1: LAN (Local Area Network) reti locali, che si estendono all’interno di un edificio o di un comprensorio (CAMPUS), con una estensione entro alcuni chilometri; NO ATTRAVERSAMENTO SUOLO PUBBLICO AZIENDE SCUOLA SAN (System Area Network) reti di sistema, che solitamente sono confinate all’interno di un’unica stanza e collegano i vari componenti di un grande sistema di calcolo. Hanno prestazioni più spinte rispetto alle LAN. CENTRI RICERCA WLAN (Wireless Local Area Network) reti locali, basate sulla tecnologia RF (Radio Frequenza), che permettono la mobilità all’interno dell’area di copertura, solitamente intorno al centinaio di metri all’aperto; WIFI = WIRELESS FIDELITY CAN (Campus Area Network) rete interna ad un campus universitario , o comunque ad un insieme di edifici adiacenti, separati tipicamente da terreno di proprietà dello stesso ente, che possono essere collegati con cavi propri senza far ricorso ai servizi di operatori di TLC. Tale condizione facilita la realizzazione di una rete di interconnessione ad alte prestazioni ed a costi contenuti. 2: MAN (Metropolitan Area Network) reti metropolitane, che si estendono all’interno di una città; ATTRAVERSA SUOLO PUBBLICO 3: WAN (Wide Area Network) reti geografiche, che si estendono oltre i limiti indicati precedentemente; GAN (Global Area Network) reti globali. INTERNET MARTEDI 29 INTERNETWORK (reti di reti – internet con la i minuscola) interconnessione di reti con caratteristiche HW/SW diverse, e possono avere estensione planetaria come Internet. La tecnologia che risolve il problema di interconnettere reti eterogenee utilizzanti tecnologie diverse si chiama internetworking. Intranet Extranet Internet Distanza fra processori 10 m. 100 m. 1 km. 10 km. 100 km. 1000 km. 10.000 km. Ambito Stanza Edificio Campus Città Nazione Continente Pianeta Tipo di rete LAN LAN LAN MAN WAN WAN GAN La distanza è un fattore molto importante, poiché a differenti scale dimensionali si usano differenti tecniche. La definizione di rete locale LAN è relativa alla connessione di computer che fanno parte dello stesso comprensorio costituito da più edifici, perché non ci sia attraversamento di suolo pubblico. Quando le distanze sono superiori al comprensorio o c’è attraversamento di suolo pubblico, si parla di reti metropolitane (MAN) o di reti geograficamente estese (WAN). IN BASE ALLA VELOCITÀ TRASMISSIONE DATI DI La velocità di trasmissione dati, espressa in bps (bit per secondo), indica la quantità di informazione che viene trasmessa nell’unità di tempo. Tale velocità è strettamente legata alla frequenza del segnale trasmesso: se un bit viene trasmesso in un nano secondo, significa che il segnale trasmesso ha una frequenza di 1 GHz. È quindi utile conoscere lo spettro di frequenza dei segnali trasmittenti, sottoforma di onde elettromagnetiche: LAN La velocità di trasmissione dati nelle LAN coinvolgono l’intero sistema di trasmissione, dalla scheda di rete, ai protocolli, ai mezzi trasmessivi: sono proprio questi ultimi che pongono le restrizioni maggiori, soprattutto per quanto riguarda la velocità di trasmissione in funzione della lunghezza della tratta percorribile dal segnale senza necessità di essere rigenerato. Indichiamo con Larghezza di Banda del canale trasmissivo la velocità di trasmissione del segnale relativamente al mezzo trasmissivo utilizzato; nella seguente tabella viene riportata anche la massima distanza tra host senza necessità di dover rigenerare il segnale. Mezzi trasmissi Cavo coassiale UTP Cat.5 Fibra Ottica Multimodale Fibra Ottica Monomodale Wireless Larghezza Banda (bps) 10-100 Mbps Max distanza (m) 185 m 10-100 Mbps 100 Mbps 100 m 2000 m 1000 Mbps 3000 m 11 Mbps 100-500 m WAN Nelle reti WAN le velocità di trasmissione sono relative alle infrastrutture esistenti costituite dalle reti telefoniche. Quindi, le velocità sono molto più basse di quelle delle LAN (di due o tre ordini di grandezza). Tipo servizio WAN Modem Analogico ISDN ADSL T1 STS48 Utenza Individuale Individuale LAN con accesso alla WAN di tipo condiviso Grandi aziende Compagnie telefoniche Larghezza Banda (bps) 56 Kbps 128 Kbps 640 Kbps – 4.8 Mbps 1.544 Mbps 2.48 Gbps BASATE SULLA MODALITA’ DI DIFFUSIONE DEI DATI Reti multipunto a diffusione globale: Reti Broadcast: Reti Multicast Reti Punto a Punto – Reti Unicasting (distribuzione di informazioni verso un solo host della rete). REGOLE DI TRASFERIMENTO DEI DATI Esistono tre tipi di regole per il trasferimento dei dati che danno origine a linee diverse o ad usi diversi della linea stessa: Linea Simplex (unico senso di percorrenza): trasferimento dati monodirezionale (esempio: trasmissione radiotelevisiva). Linea Half-Duplex (doppio senso di percorrenza alternato - comunicazione alternata): trasferimento dati in entrambe le direzioni, ma uno solo per volta (esempio: ritrasmettitore). Linea Full-Duplex (doppio senso di percorrenza contemporaneo comunicazione simultanea): trasferimento dati in entrambe le direzioni, anche contemporaneamente (esempio: telefonia). MODO DI TRASMISSIONE DATI Sulla linea di trasmissione le informazioni possono essere viaggiare in due modi: in seriale, se i bit che costituiscono il carattere vengono inviati uno alla volta. in parallelo, se tutti i bit che costituiscono un carattere vengono inviati contemporaneamente. METODI DI ACCESSO AL MEZZO DI TRASMISSIONE Master-Slave: metodo di controllo centralizzato, dove un nodo controlla l’intera rete e dà alle altre stazioni il permesso di trasmettere. Token; accesso al canale mediante prenotazione: tecnica di controllo distribuita, nel senso che non esiste un nodo master responsabile di coordinare gli accessi; in linea di principio è quindi un metodo più efficiente. È usato tipicamente nelle topologie ad anello, ma può essere usato anche in topologie a bus. Aloha Puro: accesso al canale mediante contesa; quando una stazione presente sul canale deve trasmettere un messaggio lo fa senza attendere alcuna autorizzazione. È quindi un controllo distribuito e casuale. A posteriori, però, se la trasmissione non ha avuto successo, cioè il messaggio ha colliso con trasmissioni di altre stazioni, la stazione trasmittente rileva la collisione e provvede, in un secondo momento, a ritentare la trasmissione del messaggio, fino a quando non ha successo. Si può quindi notare che non è una tecnica efficiente nell’utilizzo del canale condiviso. Aloha Slotted: le stazioni non possono iniziare la trasmissione in istanti qualsiasi ma devono aspettare l’inizio del proprio slot temporale. Infatti il tempo di accesso al canale è suddiviso in intervalli di tempo (slot) assegnati ad ogni stazione. CSMA/CD (Carrier-Sense Multiple-Access with Collision-Detection). Tecnica di accesso efficiente che costituisce il cuore dello standard IEEE 802.3 e del protocollo Ethernet, la rete locale di gran lunga più diffusa nell’office automation. Rispetto all’AHOHA ha apportato alcuni semplici miglioramenti, basati sulla capacità di ogni stazione di “ascoltare” continuamente il canale (carrier sensing) e percepire lo stato di libero, occupato, o in collisione (collision detection). TIPO DI CONESSIONE FRA CALCOLATORI Reti a connessione diretta: i calcolatori sono fisicamente connessi fra di loro mediante un canale di comunicazione fisico. In questo ambito, possiamo ritrovare quattro differenti tecnologie di rete: o Collegamenti punto a punto: si possono collegare solo due host, o CSMA/CD (Ethernet 802.3): si possono collegare al massimo 1024 host, e si può estendere per un massimo di 2500 m, o Token Token Bus 802.4 Token Ring 802.5 FDDI 802.8, o Reti Wireless (802.11) Reti a commutazione (vedi capitolo successivo): consentono la connessione di host non fisicamente connessi fra di loro e molto distanti fra di loro. TECNICHE DI COMMUTAZIONE E MULTIPLAZIONE Commutazione di circuito (o multiplazione deterministica): di derivazione dal sistema telefonico; questa commutazione crea un vero collegamento fisico tra due utenti, che resta stabile e riservato a loro per tutta la durata della comunicazione. Si ha una multiplazione di circuito quando una frazione fissa della capacità trasmissiva è stabilmente allocata a ciascun canale. Ciascun utilizzatore ha a disposizione un canale trasmissivo dedicato, con la garanzia di poter utilizzare tutta la sua capacità. Ogni comunicazione di circuito avviene in tre fasi: Apertura della connessione; Trasferimento dei dati; Chiusura della connessione. Come esempio si può considerare una conversazione telefonica che utilizza un circuito su una giunzione tra centrali: un utente compone un numero, e la rete telefonica lo elabora allocando una serie di circuiti fino al destinatario della chiamata (creazione della connessione); se il destinatario risponde, i due possono parlare utilizzando il canale; quando uno dei due abbassa il ricevitore, la rete libera le risorse impegnate (abbattimento della connessione). La capacità del collegamento può essere suddivisa in circuiti con diversi meccanismi; occorre ricorrere a delle tecniche particolari di multiplazione (multiplessaggio) al fine di poter veicolare più canali base sullo stesso mezzo trasmissivo a banda larga. In un collegamento Multiplexato, un Multiplexer viene utilizzato come intermediario tra l’elaboratore centrale e i terminali, con il compito di farli dialogare tra loro. Il collegamento prevede una linea ad alta velocità tra l’elaboratore ed il Multiplexer, e linee meno veloci tra il Multiplexer e i vari terminali . Questo collegamento consente che su una stessa linea possano viaggiare contemporaneamente informazioni provenienti da terminali diversi, utilizzando una tecnica di divisione del tempo chiamata Multiplexing, che opera in maniera molto simile al time sharing (tempo condiviso). Il Multiplexer ha il compito di prelevare da ogni terminale, a intervalli di tempo regolari, i byte che questi inviano e di passarli all’elaboratore, che si occuperà di ricostruire il messaggio e di eseguire le operazioni richieste. Vi sono principalmente 2 tecniche di Multiplexaggio: a divisione di tempo o TDM (Time Division Multiplexing): per trasmissioni digitali. Consiste nella suddivisione del tempo di trasmissione in N slot uguali (tipicamente 125 μs); in questo modo N canali base, di norma già digitali, possono condividere lo stesso canale ci comunicazione a banda larga, come cavi coassiali o fibre ottiche. Utilizzata nella trasmissione dati digitali in una rete di calcolatori. a divisione di frequenza o FDM (Frequency Division Multiplexing): per trasmissioni analogiche. Il canale trasmissivo viene suddiviso in sottocanali, ognuno costituito da una banda di frequenza separata. Questa tecnica è utilizzata anche nelle trasmissioni televisive o radiofoniche. Ogni emittente trasmette contemporaneamente attraverso l'etere, in questo caso il canale di comunicazione condiviso (ma questo non cambia se viene utilizzato un cavo). Ad ogni canale è associata una determinata frequenza. Il ricevente per selezionare la trasmissione deve solamente sintonizzarsi sulla frequenza appropriata. nelle comunicazioni ottiche, la divisione di lunghezza d'onda o WDM è una forma di multiplazione a divisione di frequenza, in cui ogni canale trasmissivo viene inviato su una diversa lunghezza d'onda, e i canali possono essere combinati e separati restando nel dominio ottico, ovvero senza riconvertirli in segnali digitali. Commutazione di pacchetto (appartenente alle multiplazioni statistiche): esempio tipico IP o Ethernet. Di derivazione informatica; è basata sui sistemi digitali sia per l’instradamento che per la trasmissione dei dati. Il messaggio viene segmentato (suddiviso) in pacchetti (datagrams) di lunghezza limitata, che vengono trasmessi indipendentemente. In una rete complessa, è possibile che i pacchetti seguano percorsi differenti, vengano persi o consegnati fuori ordine alla destinazione. Il pacchetto è costituito da due parti: la parte dati (data) e la parte intestazione (head). Nell’intestazione sono specificati l’indirizzo del mittente e del destinatario, oltre a un numero progressivo attribuito al pacchetto specifico nella sequenza dei pacchetti che costituiscono il messaggio da trasmettere. Questi attributi permettono al pacchetto di essere svincolato dal percorso fisico dei dati, perché, se anche i pacchetti di una stessa sequenza facessero percorsi diversi per giungere a destinazione, il destinatario avrebbe comunque gli elementi per ricostruire la sequenza. Infatti, ogni pacchetto è etichettato in modo da contenere gli indirizzi di origine e di destinazione del pacchetto. In caso di indisponibilità di una connessione iniziale i pacchetti devono essere in grado di trovare una strada alternativa per giungere a destinazione. Il ricevente nel caso di mancata ricezione di un pacchetto può richiedere al mittente la rispedizione del pacchetto andato perduto. I pacchetti vengono instradati dai nodi intermedi su percorsi differenti. I nodi intermedi svolgono la funzione di instradamento, cioè in base all’indirizzo di destinazione del pacchetto decidono su quale canale deve essere instradato per farlo giungere a destinazione nel tempo più breve possibile. I nodi finali sono gli elaboratori connessi alla rete. Quando un elaboratore riceve un pacchetto, esamina l’indirizzo di destinazione; se questo coincide con il proprio indirizzo, il pacchetto viene copiato sul computer locale, altrimenti viene ignorato. Commutazione a cella (appartenente alle multiplazioni statistiche): esempio tipico ATM (Asynchronous Transfer Mode). Differentemente dalla commutazione a pacchetto, in questa il pacchetto ha una lunghezza fissa (tipicamente 56b), e viene riempito con dati inutili se il messaggio da trasmettere non è abbastanza grande. 1. TOPOLOGIE DELLE RETI LAN Con il termine di topologia (struttura) si intende la modalità con la quale i calcolatori sono collegati fra di loro ovvero la disposizione degli oggetti fisici nello spazio, o in altri termini la forma del canale di comunicazione. Le topologie possono essere viste dal punto di vista fisico o logico: la topologia fisica di una rete descrive la disposizione geometrica dei suoi componenti, riguarda la forma e la struttura della LAN; la topologia logica invece descrive quali sono i percorsi seguiti nella comunicazione tra coppie di stazioni. Si indica con il termine grafo una rappresentazione grafica di una rete costituita da: Nodi: gli host; Archi: che collegano i nodi. Una rete risulta ben definita quando si conosce con precisione la configurazione e l’ubicazione dei componenti della rete stessa (posizione dei nodi e dei collegamenti fisici che connettono i nodi stessi). Due nodi della rete possono essere messi in comunicazione in due modi differenti: Con una connessione fisica quando tra due nodi è presente un canale fisico che li collega in modo diretto; Con una connessione logica, che sfrutta più di una connessione fisica, quando la rete assume le dimensioni di una WAN e quindi è impossibile pensare a un collegamento fisico per ogni coppia di nodi. Caratteristiche di una rete dal punto di vista topologico: Numero di nodi; Numero di Canali Trasmissivi; Ridondanza, ovvero la possibilità di scegliere tra più strade alternative per raggiungere la destinazione. La ridondanza è strettamente legata alla tolleranza ai guasti (Fault Tolerance), che è tanto maggiore quanti più canali disponibili ci sono. Una rete locale può essere immaginata come una sorta di estensione del bus interno di ogni singola stazione, che si estende attraverso tutte le altre stazioni della rete. Il problema principale che ogni protocollo LAN deve risolvere, indipendentemente dalla tecnologia e dalla topologia, è di definire una politica di accesso e controllo a quella che è la risorsa primaria condivisa da tutte le stazioni della rete, ovvero il canale di comunicazione o bus. Dalla topologia di rete dipendono oltre che la politica di gestione dell’accesso al canale condiviso, la performance, la capacità di tolleranza ai guasti, il tipo di apparati e le interfacce di rete (NIC) da utilizzare in ciascuna stazione. 1.1. TOPOLOGIE FISICHE La topologia fisica delle reti indica la forma di cablaggio, ovvero la disposizione dei cavi sul territorio e attuale possiamo individuare tre differenti topologie fisiche di rete locali LAN: reti a bus, o lineare reti a stella, e a stella estesa reti ad anello, e a doppio anello reti ad albero reti a maglia reti ibride 1.1.1. RETI A BUS - LINEARE La rete a bus è il metodo più semplice per permettere la connessione tra più computer, ma supporta un numero limitato di host; un solo host può trasmettere, e la velocità dipende dal numero di host connessi i rete. Non hanno tolleranza ai guasti e qualunque interruzione di canale comporta l’esclusione di una parte della rete. Dal punto di vista logico sono reti di tipo broadcast, in quanto il messaggio trasmesso da un nodo viene ricevuto da tutti gli altri nodi. Purtroppo non hanno fault tolerance e in caso di guasto risulta laborioso individuare il tratto del cablaggio che ha causato il malfunzionamento. La rete a bus consiste di un unico canale trasmissivo: un cavo principale che percorre l’intera rete da un’estremità all’altra, che permette la connessione di tutti i computer. Alle estremità del cavo è necessario installare una resistenza, detta terminatore (volgarmente tappo) che ha il compito di impedire la riflessione dei segnali, assicurandone l'integrità. In questo modo si evita che la rete lasciata aperta si blocchi. I PC sono collegati al cavo principale attraverso un connettore a "T" e non possono trasmettere simultaneamente sulla rete poiché causerebbero una collisione dei dati. Di conseguenza, ogni computer dovrà necessariamente attendere che la rete sia libera ed inviare poi le informazioni a tutti i PC della rete. I dati verranno accettati solo dalla macchina alla quale sono realmente destinati. La velocità di trasmissione dei dati dipende pertanto dal numero dei PC collegati al cavo principale, denominato anche dorsale. Quando un host deve comunicare con un altro host immette sulla rete i propri dati. Questi dati arrivano a tutti computer sulla rete e ciascuno di essi quindi, li esamina per individuare se sono diretti a lui. Se non lo sono le scarta, e così via fino a quando non raggiungono l’host destinatario. Se più host iniziano l’invio contemporaneamente avviene una collisione e gli host lo possono scoprire. Per il collegamento di host su una rete a bus si utilizzano i connettori BNC. Uno degli svantaggi di questo tipo di rete, è che la disconnessione di un computer dalla rete può portare al blocco dell’intera rete. 1.1.2. RETI A STELLA Tipo LAN centralizzata in cui i nodi, costituiti da stazioni (workstation) di lavoro, sono collegati a un computer centrale chiamato centratore (Hub o Switch). Anche il centro della stella può essere considerato un nodo della rete, pertanto nella rete a stella il numero dei canali è uguale al numero di nodi meno 1 (c=n-1). I costi di collegamento sono più elevati rispetto ad altre topologie di rete; inoltre, dato che tutti i messaggi passano attraverso l'hub, in caso di un suo malfunzionamento l'intera rete va fuori uso. Rispetto alla rete a bus ha però il vantaggio che la disconnessione di un singolo computer non comporta alcun impatto sul buon funzionamento della rete. Ogni cavo contiene all'interno due connessioni: una ha il compito di inviare i dati dall'hub al PC; l'altra invece restituisce i dati dal PC all'hub. Di conseguenza, è necessario un numero di cavi pari al numero dei PC costituenti la rete. In caso di interruzione o rottura di un cavo, verrà isolato dalla rete il solo computer che lo utilizza. Se il guasto si verifica invece nel concentratore, l'intero segmento di rete collegato allo stesso subirà un arresto della propria attività. Tale topologia è la più utilizzata, poiché consente la scalabilità: in altre parole, è facilmente espandibile collegando un altro concentratore a quello iniziale. 1.1.3. RETI A STELLA ESTESA È la topologia più usata per le reti LAN di dimensioni medie e grandi ; è una topologia ad albero in cui le foglie sono costituite da stelle. 1.1.4. RETI AD ANELLO Le reti ad anello sono un tipo di rete locale decentralizzata i cui nodi, costituiti da stazioni di lavoro periferiche condivise e server di file, sono collegati da un cavo chiuso ad anello. Il numero dei canali è uguale al numero dei nodi (c=n). La fault tolerance è inesistente: nel caso in cui una canale si guasti la rete non funzionerà più. Il cavo che collega i PC dell'anello non è continuo, ma è costituito da brevi segmenti che vanno da un PC all'altro. Naturalmente l'ultimo PC è collegato al primo per chiudere l'anello. In sostanza, tutti i PC sono connessi in sequenza fra di loro e la trasmissione avviene in senso orario. Ogni macchina analizza i dati e li accetta soltanto se ad essa destinati; in caso contrario, li invia alla macchina successiva. Tale operazione si ripete fino a quando i dati non raggiungono il destinatario. Ciò permette una maggiore velocità di trasferimento dati (data transfer rate) rispetto a una rete a bus, che raggiunge 16 Mbps (contro i 10 dello standard Ethernet). Come in una rete a bus, ogni stazione invia i suoi messaggi a tutte le altre; ogni nodo ha un indirizzo unico, e la sua circuiteria di ricezione monitorizza costantemente il bus in attesa di messaggi, ignorando quelli inviati agli altri. I dati viaggiano sulla rete con un metodo chiamato a passaggio di testimone o di gettone (token-ring). Il gettone per trasmettere i dati è unico, ma questo non rallenta la velocità di trasmissione. Si consideri che su una rete di circa 400 m il gettone può fare il giro dell’intero anello circe 5000 volte in un secondo. 1.1.5. RETI A DOPPIO ANELLO Le reti a doppio anello sono simili a quelle ad anello, avendo la sostanziale differenza di utilizzare due anelli anziché uno: un anello primario e un anello secondario Una ulteriore differenza è l’utilizzo di fibre ottiche (FDDI – Fiber Distributed Data Interface). Nelle normali condizioni i dati fluiscono solo sull’anello primario, utilizzando il secondario solo in caso di guasto del primario. Ogni computer deve ovviamente essere connesso ad entrambi gli anelli, per poter commutare dal primario al secondario in caso di guasto. Generalmente in questo tipo di rete non tutti i computer sono collegati ad entrambi gli anelli. 1.1.6. RETI AD ALBERO 1.1.7. RETI A MAGLIA 1.1.8. RETI IBRIDE 1.2. TOPOLOGIE LOGICHE Le topologie logiche determinano le regole per il trasferimento dei dati in rete. Le principali sono: Ethernet; Token Ring; FDDI. Tali topologie non possono comunicare direttamente tra loro, ma solo attraverso l'ausilio di particolari dispositivi (gateway). In sostanza, non possono coesistere sugli stessi cavi o segmenti di rete. 1.2.1. ETHERNET La tecnologia Ethernet è nata nel 1973 grazie a Bob Metcalfe (fondatore di 3COM, azienda operante nel settore networking) per superare l'annoso problema della collisione dati in rete: fenomeno, questo, che si veniva a creare quando più computer cercavano di trasmettere contemporaneamente informazioni servendosi di un unico cavo o segmento di rete. Questa tecnologia si basa sul sistema denominato CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access/Collision Detection Accesso multiplo a rilevazione di portante /Individuazione delle collisioni) che, seppur molto semplice, è sufficientemente efficace a garantire una discreta velocità di trasferimento dei dati. Il suo funzionamento è, in breve, il seguente: un computer dotato di scheda di rete Ethernet può inviare pacchetti di dati solo quando nessun altro pacchetto sta viaggiando sulla rete. In caso contrario, aspetta a trasmettere come quando, durante una conversazione, una persona deve attendere che l’altra smetta prima di parlare a sua volta. Se, invece, due o più computer cercano di trasmettere dati contemporaneamente sullo stesso cavo di rete, si crea una collisione di dati che viene rilevata da entrambi. I computer interrompono pertanto la trasmissione e attendono un intervallo di tempo casuale (misurato in ns) prima di riprovare la trasmissione. Se le persone che cercano di utilizzare la rete aumentano, cresce rapidamente anche il numero di collisioni, errori, e di ritrasmissioni, con un effetto a valanga dannoso per le prestazioni della rete. Quando viene utilizzato più del 50% della larghezza di banda totale, la percentuale di collisioni provoca quindi congestioni; il tempo per stampare i file si allunga, le applicazioni si aprono lentamente e gli utenti devono aspettare. Quando questo valore raggiunge e supera il 60%, la rete rallenta drasticamente o, addirittura, si ferma. Mentre la velocità della rete Ethernet è pari a 10 Mbps, Fast Ethernet opera nello stesso modo ma ad una velocità dieci volte superiore (100 Mbps). Dato il modo di operare delle reti Ethernet, è facile comprendere quanto uno switch possa essere efficiente nel risolvere i problemi di traffico. Fornendo più “corsie” ai dati che viaggiano, rispetto alle reti dove la banda è condivisa da tutti i computer. La tecnologia Ethernet è composta da vari sotto-standard. I principali sono: 10Base-2, 10Base-5, 10 Base-T, 100BaseTX , 100 Base-FX. Il primo numero indica la velocità massima, espressa in megabit al secondo, raggiungibile dalla rete. Il termine "Base" indica che la tecnologia Ethernet è la base del sistema. Nelle categorie 10 Base-5 e 10 Base-2, implementate nelle topologia fisica di tipo lineare, l'ultimo numero (5-2) indica la copertura massima del segmento di rete: valore, questo, espresso in centinaia di piedi. La prima categoria utilizza un cavo coassiale spesso avente il diametro di circa la metà (cinque decimi) di un pollice. La seconda utilizza invece un cavo coassiale sottile del diametro di circa due decimi di pollice. Gli standard 10 Base-T e 100 Base-T (Fast Ethernet) vengono utilizzati nelle topologie fisiche a stella. La lettera, in questo caso, indica il tipo di cavo. "T " sta per "Twisted pair", il doppino intrecciato che può essere a sua volta non schermato (UTP - Unshielded Twisted Pair) o schermato (STP - Shielded Twisted Pair). Infine, nel 100 BaseFX la lettera "F" indica il cavo in fibra ottica ("Fiber"). 1.2.2. TOKEN RING Nella tecnologia Token Ring un particolare segnale elettronico circola sulla rete: si tratta del token ("gettone" o "testimone") passando da macchina a macchina in un circuito chiuso. Per tale motivo questo metodo di trasmissione richiede una topologia fisica di rete ad anello. Il suo funzionamento ricorda la cosiddetta "staffetta", una delle più diffuse discipline dell'atletica leggera. In pratica, il computer che deve trasmettere i dati aspetta il passaggio del token. Se quest'ultimo è vuoto, la macchina lo carica con il suo pacchetto dati, aggiungendo agli stessi alcune informazioni che contengono l'indirizzo del computer a cui recapitarli. Eseguita tale operazione, il token viene reinserito in rete e inizia il viaggio verso la macchina designata. Una volta che il token è giunto a destinazione, la stazione ricevente preleva i dati in esso contenuti e lo rispedisce vuoto al mittente. Il token vuoto funge dunque da "ricevuta di ritorno", a garanzia dell'avvenuta consegna. A conclusione del processo sopra descritto, la stazione mittente reinserisce il token nella rete per un utilizzo successivo. 1.2.3. FDDI Lo standard FDDI (Fiber Distributed Data Interface - Interfaccia a fibra ottica) è basato su una topologia ad anello in fibra ottica che opera attualmente ad una velocità di trasmissione dati pari a 100 MHz. Lo standard FDDI può essere utilizzato per distanze molto lunghe; consente infatti la connessione tra stazioni distanti fino a 2-3 chilometri e offre una copertura dell'intera rete fino a 100 chilometri di distanza. La fibra ottica è costituita da un filamento in vetro rivestito da Kewral, un materiale ad altissima resistenza alla lacerazione e alla corrosione. Utilizza la luce come mezzo per la trasmissione dei dati. Non è percorsa da corrente elettrica ed è insensibile non solo alle radiazioni elettromagnetiche, ma anche a tutte le altre interferenze. Possiede una banda molto larga. Questo tipo di rete dispone inoltre di un doppio anello in fibra ottica. Nel caso in cui l’anello principale si guasti, gli apparati FDDI utilizzano l’anello di riserva.