RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E RISCHI PER LA SALUTE RADIAZIONI • Radiazione: Propagazione di energia attraverso lo spazio in forma di onde o particelle. Onda elettromagnetica A parte per il caso statico, non si può separare il campo elettrico da quello magnetico. Un campo elettrico variabile nel tempo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico(CEM). Le perturbazioni dei campi elettromagnetici sono proprio le onde elettromagnetiche (OE) e si propagano alla velocità della luce. TIPI DI RADIAZIONI Le radiazioni esistenti si possono dividere in: Radiazioni non ionizzanti (RNI) e Radiazioni ionizzanti (RI). Le RNI sono campi elettromagnetici generati da elettrodotti e impianti di telecomunicazioni.Sono RNI le radiazioni luminose. Le RI sono particelle e/o radiazioni elettromagnetiche che scaturiscono dal processo di decadimento del nucleo di atomi instabili (radioattivi) e sono in grado di modificare la struttura della materia (ionizzare) con cui interagiscono. Nel caso di tessuti biologici questa interazione può portare a un danneggiamento delle cellule. In alcuni casi intervengono i normali processi di difesa dell'organismo ma,in altri casi,in funzione anche dell'entità e della durata dell'esposizione,le cellule interessate risultano compromesse,con conseguenze gravi sulla salute delle persone esposte. CAMPI VARIABILI (fino a 300 GHz) Siamo immersi in un invisibile “SMOG ELETTROMAGNETICO” Lo spettro elettromagnetico: diverse classi di onde elettromagnetiche ordinate per la loro frequenza ONDE ELETTROMAGNETICHE A BASSA FREQUENZA ELF (extremely low frequency) Da 1 Hz – 30 kHz ELF Quelle che particolarmente ci interessano sono di frequenza 50Hz, prodotte dagli impianti per la produzione, trasmissione, distribuzione ed utilizzo dell’energia elettrica (elettrodotti, elettrodomestici). ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA RF(radiofrequenza) e MO (microonde) Da 30 kHz – 300MHz 300GHz Radio frequenze (RF) 300MHz – Microonde (MO) I dispositivi che generano radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti a radiofrequenze e microonde possono essere suddivisi in tre categorie: -Riscaldatori industriali e domestici (2,50GHz); -Apparati per telecomunicazioni; -Apparecchiature per applicaziono biomedicali. ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA RF(radiofrequenza) e MO (microonde) La presenza di tali tipi di onde elettromagnetiche nell'ambiente è legata soprattutto a sistemi impiegati per le telecomunicazioni come: -Stazioni emittenti Radio e ripetitori -Stazioni emittenti Tv e ripetitori -Telefonia mobile: stazioni radio base e cellulari -Reti Wi-Fi . Valutazione del rischio conseguente all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) Valutazioni espresse da commissioni e gruppi di lavoro interdisciplinari OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) ISS (Istituto Superiore della Sanità) Valutazione del rischio conseguente all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) Fonti di informazione: •Studi di popolazione (epidemiologici) •su animali •in vitro su cellule PERICOLO (o fattore di rischio) E’ una proprietà intrinseca di un determinato fattore (materiale, sostanza,attrezzatura,impianto, metodo di lavoro etc) avente il potenziale di causare danni alla salute dei lavoratori. DANNO E' una qualunque alterazione dell’organismo, di una sua parte o di una sua funzione. Queste alterazioni,transitorie o permanenti, costituiscono un danno alla salute dei lavoratori. RISCHIO È la combinazione della probabilità e gravità di un possibile danno derivante dall'esposizione ad un pericolo (fattore di rischio). SEQUENZA LOGICA : PERICOLO ESPOSIZIONE POSSIBILE DANNO RISCHIO INTERAZIONE CON LE ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE A BASSA FREQUENZA ( ELF ) Passano attraverso il corpo e inducono la circolazione corrente elettriche proporzionale all'intensità del campo elettomagnetico. ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA ( RF e MO ) Vengono assorbite dai tessuti biologici,in particolare quelli ad alto contenuto idrico,facendo aumentare il movimento delle molecole di acqua dando luogo ad un loro riscaldamento.L'interazione con questo tipo di radiazioni può indurre anche effetti di varia natura come polarizzazione molecolare,modificazioni chimiche e bioelettriche e costituire un fattore di rischio (pericolo) per la salute. ELF (onde a bassa frequenza) Non ci sono evidenze di effetti dei campi elettromagnetici a bassa frequenza (50 Hz) sulla salute umana. C’è il sospetto che l’esposizione per tempi lunghi possa favorire l’insorgere di leucemie infantili (esistono prove sia a favore e sia contro questa ipotesi) per cui, in base al principio di precauzione sono stati posti limiti per legge. ELF (onde a bassa frequenza) La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nel giugno 2001 ha classificato i campi ELF come possibilmente cancerogeni per l’uomo sulla base degli studi epidemiologici relativi alla leucemia infantile. Esposizione continuativa (residenziale) a livelli > 0,4 μT (Induzione magnetica). Rimane comunque la possibilità che esistano altre spiegazioni per l’associazione osservata tra l’esposizione a campi ELF e leucemia infantile (OMS promemoria n.263/2001) IARC esempi di comuni agenti classificati Promemoria OMS n. 263 Ottobre 2001 Classificazione Cancerogenoper l’uomo (normalmenteinbaseadunaforteevidenza di cancerogenicità nell’uomo) Probabilmentecancerogenoper l’uomo (normalmenteinbaseadunaforteevidenza di cancerogenicità negli animali) Possibilmentecancerogenoper l’uomo (normalmentesulla basedi una evidenza nell’uomocheèconsideratacredibile, maper la qualenonsi possonoescluderealtrecause) Agente Asbesto Iprite Tabacco Radiazionegamma Gas di scaricodei motori diesel Lampadesolari RadiazioneUV Formaldeide Caffé Gas di scarico dei motori a benzina Fumi di saldatura Campi magnetici ELF EFFETTI DELLE O.E. AD ALTA FREQUENZA RF(radiofrequenza) e MO (microonde) EFFETTO BIOLOGICO: L'aumento della temperatura corporea e di particolari organi interni è il principale effetto biologico dei campi elettromagnetici a (RF) e (MO). L’esposizione alle O.E. può modificare alcuni meccanismi enzimatici e di alcune proteine di trasporto delle membrane delle cellule. EFFETTO SANITARIO (DANNO ALLA SALUTE): si verifica quando l’organismo con i suoi meccanismi di adattamento e difesa non è più in grado di compensare l’effetto biologico.Ciò dipende dall'età,il sesso,lo stato di salute,le condizioni ambientali esterni e la presenza di agenti nocivi. L'interazione con le O.E. non implica,necessariamente,un effetto biologico di una certa rivelanza né,tantomeno,un effetto sanitario. RF e MO Effetti a breve termine •L'effetto termico è il principale effetto biologico dei campi elettromagnetici a (RF) e (MO). •Si verifica solo al di sopra di certi valori d’intensità detti “valori soglia” che sono stati posti alla base dell’individuazione dei “valori limite”. Danni alla salute da riscaldamento (es. cataratta oculare, ustioni della pelle) si manifestano solo per livelli di RF e/o MO elevati che non si riscontrano nella vita quotidiana (es. nelle vicinanze di radar). Mentre sono ormai ben chiari e noti gli effetti a risposte acute dell'organismo umano, i possibili effetti a lungo termine, quali la cancerogenesi, sono ancora in fase di studio o comunque i risultati ottenuti dalle varie ricerche hanno fornito risultati tra loro discordanti, provocando un acceso dibattito sulla validità dei limiti stabiliti dalla legislazione italiana. RETI WIRLESS Wi-Fi Le radiazioni prodotte dalla rete Wi-Fi rientrano nel campo delle O.E. ad alta frequenza (microonde) 2400 Mhz. Attualmente gli studi dell'OMS escludono che il Wi-Fi possa nuocere alla salute. Il segnale emesso dalle sorgenti wirless è tanto inferiore a quello della telefonia cellulare e rispetta i limiti previsti dalla normativa che tutela la salute per l'uomo e per l'ambiente. Il campo elettromagnetico Wi-Fi si riduce man mano che ci si allontana dalla sorgente e viene indebolito dalla presenza di muri e pareti. Ciò che rassicura, è che il corpo umano assorbe da oltre 50 anni radiazioni emesse da stazioni televisive e radiofoniche (5 volte superiori a quelle telefoniche) senza prove di conseguenze dannose per l'organismo umano. Campi elettromagnetici ad alta frequenza : effetti a lungo termine sulla salute OMS (promemoria n.183/1998) Una revisione dei dati scientifici svolta dall'OMS nell'ambito del Progetto internazionale CEM (Monaco, Novembre 1996) ha concluso che, sulla base della letteratura attuale, non c'è nessuna evidenza convincente che l'esposizione a RF e MO abbrevi la durata della vita umana, né che induca o favorisca il cancro. Comunque, la stessa revisione ha anche evidenziato che sono necessari ulteriori studi, per delineare un quadro più completo dei rischi sanitari, specialmente per quanto concerne un possibile rischio di cancro connesso all'esposizione a bassi livelli di campi RF e MO. Campi elettromagnetici ad alta frequenza : effetti a lungo termine sulla salute OMS Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000 Nessuna delle recenti revisioni della letteratura ha concluso che l'esposizione ai campi elettromagnetici necessari per i telefoni cellulari o dalle stazioni radio base (1800 MHz) provochi alcun effetto negativo sulla salute. Sono comunque state identificate alcune lacune nelle conoscenze, che richiedono ulteriori ricerche per giungere a una migliore valutazione dei rischi. Campi elettromagnetici ad alta frequenza : effetti a lungo termine sulla salute OMS 2002 “Per quanto riguarda i campi ad alta frequenza, il complesso dei dati disponibili fino ad oggi suggerisce che l’esposizione a campi di bassa intensità (come quelli emessi dai telefoni mobili e dalle loro stazioni radio base) non provochi effetti dannosi per la salute”. “Di recente, diversi studi epidemiologici su utenti di telefoni mobili non hanno trovato evidenze convincenti di aumenti del rischio di tumori cerebrali. Tuttavia, la tecnologia è troppo recente per escludere la possibilità di effetti a lungo termine” . “Dato il largo uso della tecnologia, il grado d’incertezza scientifica ed il livello di apprensione del pubblico, si rendono necessari studi rigorosi ed una comunicazione chiara con il pubblico” Studi epidemiologici su telefoni cellulari e tumori • numerosi studi avviati nella seconda metà degli anni ’90 • dal 1999 pubblicati i risultati di 19 diversi studi Mobile phones and health – The Stewart Report – maggio 2000, IEGMP – Indipendent Expert Group on Mobile Phones) << L’evidenza suggerisce che l’esposizione alle RF e MO al di sotto dei valori limite non causa effetti avversi nella popolazione generale. Ci sono tuttavia evidenze scientifiche che suggeriscono possibili effetti biologici per esposizioni sotto i valori limite. Sebbene questi effetti non necessariamente portino a malattia o danni, l’informazione non può essere trascurata. Con le conoscenze attuali non si può stabilire che l’esposizione a RF e MO, anche al di sotto dei valori limite, sia completamente priva di effetti avversi per la salute e la lacuna nelle conoscenze giustifica un approccio precauzionale. Si raccomanda che tale approccio venga adottato finché non siano disponibili informazioni scientifiche dettagliate sugli effetti sanitari >>. LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO “INTERPHONE” Finanziato dall'OMS: • sull’associazione tra l’uso di telefoni cellulari e tumori della testa e del collo • lo studio è coordinato dalla IARC e coinvolge unità di ricerca di 14 paesi • si prevede la raccolta di circa 10.000 casi di tumori Mobile phone use and the risk of acoustic neuroma. Lonn S, Ahlbom A, Hall P, Feychting M- Karolinska Institut Stockholm Epidemiology 2004 Nov; 15:653-659 Lo studio non evidenzia un incremento del rischio di di neurinoma acustico correlato all’uso del cellulare dopo un breve periodo di esposizione. Cellular Telephone Use and Risk of Acoustic Neuroma Helle Collatz Christensen, Joachim Schüz, Michael Kosteljanetz, Hans Skovgaard Poulsen, Jens Thomsen, and Christoffer Johansen American Journal of Epidemiology 2004; 159:277-283 Lo studio riguarda 106 casi di neurinoma acustico confrontati con 212 casi di controllo, appaiati ai malati per sesso ed età. Il periodo di osservazione spazia tra il 2000 e il 2002. Non è stata trovata alcuna associazione tra l’utilizzo costante del telefono cellulare e l’incidenza di neurinoma acustico. L’uso del cellulare per 10 anni o più non incrementa il rischio di neurinoma rispetto a periodi più brevi di utilizzo. Mobile phone use and risk of glioma in adults: case-control study Sarah J Hepworth, Minouk J Schoemaker, Kenneth R Muir, AnthonyJ Swerdlow, Martie J A van Tongeren, Patricia AMcKinney- BMJ 20 gennaio 2006 Studio condotto in cinque diverse aree del Regno Unito: 966 casi di glioma diagnosticati nel periodo 2000-2004 confrontati con 1716 controlli Conclusioni: non vi è associazione tra insorgenza di glioma e uso regolare di telefono cellulare nei dieci anni precedenti la data di rilevazione Cellular Phones, Cordless Phones, and the Risks of Glioma and Meningioma (Interphone Study Group, Germany). Joachim Schüz, Eva Böhler, Gabriele Berg, Brigitte Schlehofer, Iris Hettinger, Klaus Schlaefer, Jürgen Wahrendorf, Katharina Kunna-Grass, and Maria Blettner. American Journal of Epidemiology, 27 January 2006 • 366 casi di glioma e 381 di meningioma diagnosticati nel periodo 2000-2003 confrontati con 1494 controlli. • Conclusioni: nel complesso, l’uso del telefono cellulare non è associato all’insorgenza di tumori cerebrali. Non emergono infatti differenze tra utenti e non utenti del telefonino nello sviluppo dei due tumori, sia in generale sia in particolare nel lobo temporale del cervello, quello che riceve la più alta esposizione. • L’unica eccezione a questo complesso di dati negativi è un’indicazione di aumento (di un fattore 2,2) del rischio di glioma nei soggetti che utilizzavano il telefono mobile da almeno 10 anni. Tuttavia, gli stessi autori raccomandano molta cautela nell’interpretazione del dato che si basa su 12 casi soltanto e per ciò stesso – oltre ad essere statisticamente non significativo -dipende fortemente dal criterio usato. Se solo si sposta, ad esempio, la soglia di osservazione da 10 a 9 anni, l’incremento di rischio si dimezza. Role of mobile phones in motor vehicle crashes resulting in hospital attendance: a case-crossover study. Suzanne P McEvoy, Mark R Stevenson, Anne T McCartt, Mark Woodward, Claire Haworth, Peter Palamara, and Rina Cercarelli BMJ 2005; 331-428 •Australia 2002 –2004 •456 automobilisti coinvolti in un incidente stradale •l’uso del telefono cellulare fino a 10 minuti prima e durante l’incidente è stato associato con una probabilità quattro volte superiore di essere coinvolto in un incidente rispetto a chi non ne fa uso •il rischio è altrettanto elevato nel caso di telefoni cellulari dotati di auricolari. Campi elettromagnetici ad alta frequenza : effetti a lungo termine sulla salute ICNIRP “Le ricerche di tipo epidemiologico non forniscono una evidenza causale tra esposizione né convincente di una relazione causale tra esposizione a campi a RF e MO e alcun effetto avverso alla salute. Tuttavia tali studi hanno limitazioni e non portano ad escludere tale relazione. Sono quindi necessari ulteriori studi epidemiologici per valutare gli effetti dell’esposizione a lungo termine, anche sui bambini, e per esaminare altri effetti sulle funzioni cognitive e sulle malattie neurodegenerative” Linee guida internazionali per i campi elettromagnetici Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP) •Si basano su un’accurata analisi di tutta la letteratura scientifica pertinente; •Offrono, con ampi margini di sicurezza, protezione contro tutti i rischi accertati dell'energia a radiofrequenza; •Sia le misure, sia i calcoli mostrano che i livelli dei segnali emessi dalle: stazioni emettenti Radio e Tv stazioni radio base elettrodotti nelle aree accessibili al pubblico sono molto al di sotto delle linee guida internazionali. Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti (50 Hz) : cosa prevede la legge Il DPCM 8-7-2003,in attuazione della L.36/01,per la protezione della popolazione da inquinamento elettromagnetico e i possibili effetti a lungo termine,basandosi su linee guida internazionali e raccomandazioni dell'U.E., fissa i seguenti valori (valori efficaci) : Limite di esposizione : 100 μT per l'induzione magnetica 5 kV/m per il campo elettrico Il limite di esposizione rappresenta il valore del CEM che non deve essere superato ai fini della tutela della salute da effetti acuti. Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti (50 Hz) : cosa prevede la legge Limite di attenzione : 10 μT per l'induzione magnetica E' il valore del CEM da osservare come misura di cautela ai fini della protezione a lungo termine,da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle condizioni normali di esercizio. Nelle aree di gioco dell'infanzia,scuole,abitazioni e luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere. Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti (50 Hz) : cosa prevede la legge Obiettivi di qualità : 3 μT per l'induzione magnetica E' il valore del CEM da osservare come misura di cautela ai fini della protezione a lungo termine,da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle condizioni normali di esercizio. Nella progettazione di nuovi elettrodotti e in corrispondenza di aree di gioco dell'infanzia,scuole,abitazioni e luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni già presenti nel territorio,ai fini di minimizzare l'esposizione a lungo termine. Campi elettromagnetici ad alta frequenza RF e MO Cosa prevede la legge I limiti di esposizione a CEM per la protezione della popolazione da possibili effetti a lungo termine sono regolamentati da legge, si basano su linee guida internazionali e risultano essere fra i più bassi in Europa (L.36/01 e DPCM dell'8/7/03), prevedendo: Valori di attenzione: siasi frequenza za dell'onda 6 V/m per il campo elettrico 0,10 W/m² per la densità di piana equivalente Per gli edifici, le loro pertinenze ed in genere per tutte le aree intensamente frequentate. INDICATORE DI ESPOSIZIONE STAZIONI RADIO BASE – Comune di Verona L’indicatore è stato calcolato considerando gli impianti attivi nel Comune di Verona, a ottobre 2004, pari a 330. (dati ARPAV Verona) Conclusioni e raccomandazioni OMS Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000 . Misure precauzionali Singoli individui: Le attuali informazioni scientifiche non indicano la necessità di particolari precauzioni per l'impiego dei telefoni cellulari. Se i singoli sono preoccupati, possono scegliere di limitare la propria esposizione o quella dei loro figli, limitando la lunghezza delle telefonate o utilizzando dispositivi a viva voce o auricolari per tenere il cellulare lontano dal corpo e dalla testa. Semplici misure protettive: Recinzioni o barriere attorno ai siti delle antenne (soprattutto quelle montate sui tetti degli edifici) per precludere l'accesso non autorizzato ad aree dove potrebbero essere superati i limiti di esposizione. RF Conclusioni e raccomandazioni OMS Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000 . Consultazioni con il pubblico nella localizzazione di stazioni radio base: La comunicazione e il dialogo aperto tra i gestori della telefonia mobile, le autorità locali e la popolazione nelle varie fasi del progetto di installazione di una nuova antenna può aiutare la comprensione del pubblico e contribuire ad una maggiore accettabilità di un nuovo impianto. Informazione: Un efficace sistema di informazione e comunicazione sui temi sanitari tra scienziati, governi, industria e pubblico è necessario al fine di aumentare il livello di conoscenza generale della tecnologia dei telefoni mobili e di ridurre sfiducia e paure, siano queste ultime reali o percepite.