2) campi elettromagnetici

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RADIAZIONI
ELETTROMAGNETICHE E
RISCHI PER LA SALUTE
RADIAZIONI
• Radiazione: Propagazione di energia attraverso lo spazio
in forma di onde o particelle.
Onda elettromagnetica
A parte per il caso statico, non si può separare il campo elettrico
da quello magnetico. Un campo elettrico variabile nel tempo
genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo
magnetico pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo
elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello
spazio la propagazione di un campo elettromagnetico(CEM).
Le perturbazioni dei campi elettromagnetici sono proprio le
onde elettromagnetiche (OE) e si propagano alla velocità della
luce.
TIPI DI RADIAZIONI
Le radiazioni esistenti si possono dividere in: Radiazioni non ionizzanti (RNI) e
Radiazioni ionizzanti (RI).
Le RNI sono campi elettromagnetici generati da elettrodotti e impianti di
telecomunicazioni.Sono RNI le radiazioni luminose.
Le RI sono particelle e/o radiazioni elettromagnetiche che scaturiscono dal
processo di decadimento del nucleo di atomi instabili (radioattivi) e sono in
grado di modificare la struttura della materia (ionizzare) con cui interagiscono.
Nel caso di tessuti biologici questa interazione può portare a un danneggiamento
delle cellule.
In alcuni casi intervengono i normali processi di difesa dell'organismo ma,in altri
casi,in funzione anche dell'entità e della durata dell'esposizione,le cellule
interessate risultano compromesse,con conseguenze gravi sulla salute delle
persone esposte.
CAMPI VARIABILI
(fino a 300 GHz)
Siamo immersi in un invisibile
“SMOG ELETTROMAGNETICO”
Lo spettro elettromagnetico: diverse classi di onde
elettromagnetiche ordinate per la loro frequenza
ONDE ELETTROMAGNETICHE
A BASSA FREQUENZA
ELF (extremely low frequency)
Da 1 Hz – 30 kHz
ELF
Quelle che particolarmente ci interessano sono di
frequenza 50Hz, prodotte dagli impianti per la
produzione, trasmissione, distribuzione ed utilizzo
dell’energia elettrica (elettrodotti, elettrodomestici).
ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA
RF(radiofrequenza) e MO (microonde)
Da 30 kHz – 300MHz
300GHz
Radio frequenze (RF)
300MHz –
Microonde (MO)
I dispositivi che generano radiazioni elettromagnetiche non
ionizzanti a radiofrequenze e microonde possono essere
suddivisi in tre categorie:
-Riscaldatori industriali e domestici (2,50GHz);
-Apparati per telecomunicazioni;
-Apparecchiature per applicaziono biomedicali.
ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA
RF(radiofrequenza) e MO (microonde)
La presenza di tali tipi di onde elettromagnetiche
nell'ambiente è legata soprattutto a sistemi impiegati per le
telecomunicazioni come:
-Stazioni emittenti Radio e ripetitori
-Stazioni emittenti Tv e ripetitori
-Telefonia mobile: stazioni radio base e cellulari
-Reti Wi-Fi .
Valutazione del rischio conseguente
all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM)
Valutazioni espresse da commissioni e gruppi
di lavoro interdisciplinari
OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità)
ICNIRP (Commissione Internazionale
per la Protezione dalle Radiazioni Non
Ionizzanti)
ISS (Istituto Superiore della Sanità)
Valutazione del rischio conseguente
all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM)
Fonti di informazione:
•Studi di popolazione (epidemiologici)
•su animali
•in vitro su cellule
PERICOLO
(o fattore di rischio)
E’ una proprietà intrinseca di un determinato
fattore (materiale, sostanza,attrezzatura,impianto,
metodo di lavoro etc) avente il potenziale di
causare danni alla salute dei lavoratori.
DANNO
E' una qualunque alterazione dell’organismo, di
una sua parte o di una sua funzione.
Queste alterazioni,transitorie o permanenti,
costituiscono un danno alla salute dei lavoratori.
RISCHIO
È la combinazione della probabilità e gravità di un
possibile danno derivante dall'esposizione ad un
pericolo (fattore di rischio).
SEQUENZA LOGICA :
PERICOLO
ESPOSIZIONE
POSSIBILE DANNO
RISCHIO
INTERAZIONE
CON LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
ONDE ELETTROMAGNETICHE A BASSA FREQUENZA ( ELF )
Passano attraverso il corpo e inducono la circolazione corrente elettriche
proporzionale all'intensità del campo elettomagnetico.
ONDE ELETTROMAGNETICHE AD ALTA FREQUENZA ( RF e MO )
Vengono assorbite dai tessuti biologici,in particolare quelli ad alto contenuto
idrico,facendo aumentare il movimento delle molecole di acqua dando luogo ad
un loro riscaldamento.L'interazione con questo tipo di radiazioni può indurre
anche effetti di varia natura come polarizzazione molecolare,modificazioni
chimiche e bioelettriche e costituire un fattore di rischio (pericolo) per la
salute.
ELF (onde a bassa frequenza)
Non ci sono evidenze di effetti dei campi elettromagnetici
a bassa frequenza (50 Hz) sulla salute umana. C’è il
sospetto che l’esposizione per tempi lunghi possa favorire
l’insorgere di leucemie infantili (esistono prove sia a favore
e sia contro questa ipotesi) per cui, in base al principio di
precauzione sono stati posti limiti per legge.
ELF (onde a bassa frequenza)
La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro) nel giugno 2001 ha classificato i campi ELF come
possibilmente cancerogeni per l’uomo sulla base degli
studi epidemiologici relativi alla leucemia infantile.
Esposizione continuativa (residenziale) a livelli > 0,4 μT
(Induzione magnetica).
Rimane comunque la possibilità che esistano altre spiegazioni
per l’associazione osservata tra l’esposizione a campi ELF e
leucemia infantile (OMS promemoria n.263/2001)
IARC esempi di comuni agenti classificati
Promemoria OMS n. 263 Ottobre 2001
Classificazione
Cancerogenoper l’uomo
(normalmenteinbaseadunaforteevidenza di
cancerogenicità nell’uomo)
Probabilmentecancerogenoper
l’uomo
(normalmenteinbaseadunaforteevidenza di
cancerogenicità negli animali)
Possibilmentecancerogenoper
l’uomo
(normalmentesulla basedi una evidenza
nell’uomocheèconsideratacredibile, maper
la qualenonsi possonoescluderealtrecause)
Agente
Asbesto
Iprite
Tabacco
Radiazionegamma
Gas di scaricodei motori diesel
Lampadesolari
RadiazioneUV
Formaldeide
Caffé
Gas di scarico dei motori a
benzina
Fumi di saldatura
Campi magnetici ELF
EFFETTI DELLE O.E. AD ALTA FREQUENZA
RF(radiofrequenza) e MO (microonde)
EFFETTO BIOLOGICO: L'aumento della temperatura corporea e
di particolari organi interni è il principale effetto biologico dei
campi elettromagnetici a (RF) e (MO).
L’esposizione alle O.E. può modificare alcuni meccanismi enzimatici
e di alcune proteine di trasporto delle membrane delle cellule.
EFFETTO SANITARIO (DANNO ALLA SALUTE):
si verifica quando l’organismo con i suoi meccanismi di
adattamento e difesa non è più in grado di compensare l’effetto
biologico.Ciò dipende dall'età,il sesso,lo stato di salute,le
condizioni ambientali esterni e la presenza di agenti nocivi.
L'interazione con le O.E. non implica,necessariamente,un effetto
biologico di una certa rivelanza né,tantomeno,un effetto sanitario.
RF e MO Effetti a breve termine
•L'effetto termico è il principale effetto biologico dei campi
elettromagnetici a (RF) e (MO).
•Si verifica solo al di sopra di certi valori d’intensità detti “valori
soglia” che sono stati posti alla base dell’individuazione dei “valori
limite”.
Danni alla salute da riscaldamento (es. cataratta oculare, ustioni della
pelle) si manifestano solo per livelli di RF e/o MO elevati che non si
riscontrano nella vita quotidiana (es. nelle vicinanze di radar).
Mentre sono ormai ben chiari e noti gli effetti a risposte acute
dell'organismo umano, i possibili effetti a lungo termine, quali la
cancerogenesi, sono ancora in fase di studio o comunque i risultati
ottenuti dalle varie ricerche hanno fornito risultati tra loro
discordanti, provocando un acceso dibattito sulla validità dei limiti
stabiliti dalla legislazione italiana.
RETI WIRLESS
Wi-Fi
Le radiazioni prodotte dalla rete Wi-Fi rientrano nel campo delle O.E.
ad alta frequenza (microonde) 2400 Mhz.
Attualmente gli studi dell'OMS escludono che il Wi-Fi possa nuocere
alla salute.
Il segnale emesso dalle sorgenti wirless è tanto inferiore a quello della
telefonia cellulare e rispetta i limiti previsti dalla normativa che tutela
la salute per l'uomo e per l'ambiente.
Il campo elettromagnetico Wi-Fi si riduce man mano che ci si allontana
dalla sorgente e viene indebolito dalla presenza di muri e pareti.
Ciò che rassicura, è che il corpo umano assorbe da oltre 50 anni
radiazioni emesse da stazioni televisive e radiofoniche (5 volte
superiori a quelle telefoniche) senza prove di conseguenze dannose
per l'organismo umano.
Campi elettromagnetici ad alta frequenza :
effetti a lungo termine sulla salute OMS
(promemoria n.183/1998)
Una revisione dei dati scientifici svolta dall'OMS nell'ambito del
Progetto internazionale CEM (Monaco, Novembre 1996) ha
concluso che, sulla base della letteratura attuale, non c'è nessuna
evidenza convincente che l'esposizione a RF e MO abbrevi la
durata della vita umana, né che induca o favorisca il cancro.
Comunque, la stessa revisione ha anche evidenziato che sono
necessari ulteriori studi, per delineare un quadro più completo
dei rischi sanitari, specialmente per quanto concerne un
possibile rischio di cancro connesso all'esposizione a
bassi livelli di campi RF e MO.
Campi elettromagnetici ad alta frequenza :
effetti a lungo termine sulla salute OMS
Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000
Nessuna delle recenti revisioni della letteratura ha
concluso che l'esposizione ai campi elettromagnetici
necessari per i telefoni cellulari o dalle stazioni
radio base (1800 MHz) provochi alcun effetto
negativo sulla salute.
Sono comunque state identificate alcune lacune nelle
conoscenze, che richiedono ulteriori ricerche per
giungere a una migliore valutazione dei rischi.
Campi elettromagnetici ad alta frequenza :
effetti a lungo termine sulla salute OMS 2002
“Per quanto riguarda i campi ad alta frequenza, il complesso
dei dati disponibili fino ad oggi suggerisce che l’esposizione
a campi di bassa intensità (come quelli emessi dai telefoni
mobili e dalle loro stazioni radio base) non provochi effetti
dannosi per la salute”.
“Di recente, diversi studi epidemiologici su utenti di
telefoni mobili non hanno trovato evidenze convincenti di
aumenti del rischio di tumori cerebrali.
Tuttavia, la tecnologia è troppo recente per escludere la
possibilità di effetti a lungo termine” .
“Dato il largo uso della tecnologia, il grado d’incertezza
scientifica ed il livello di apprensione del pubblico, si
rendono necessari studi rigorosi ed una comunicazione
chiara con il pubblico”
Studi epidemiologici su telefoni
cellulari e tumori
• numerosi studi avviati nella seconda
metà degli anni ’90
• dal 1999 pubblicati i risultati di 19
diversi studi
Mobile phones and health – The Stewart
Report – maggio 2000, IEGMP – Indipendent
Expert Group on Mobile Phones)
<< L’evidenza suggerisce che l’esposizione alle RF e MO al di sotto
dei valori limite non causa effetti avversi nella popolazione
generale. Ci sono tuttavia evidenze scientifiche che suggeriscono
possibili effetti biologici per esposizioni sotto i valori limite.
Sebbene questi effetti non necessariamente portino a malattia o
danni, l’informazione non può essere trascurata.
Con le conoscenze attuali non si può stabilire che l’esposizione a
RF e MO, anche al di sotto dei valori limite, sia completamente
priva di effetti avversi per la salute e la lacuna nelle conoscenze
giustifica un approccio precauzionale.
Si raccomanda che tale approccio venga adottato finché non siano
disponibili informazioni scientifiche dettagliate sugli effetti
sanitari >>.
LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO “INTERPHONE”
Finanziato dall'OMS:
• sull’associazione tra l’uso di telefoni cellulari e
tumori della testa e del collo
• lo studio è coordinato dalla IARC e coinvolge
unità di ricerca di 14 paesi
• si prevede la raccolta di circa 10.000 casi di
tumori
Mobile phone use and the risk of acoustic neuroma. Lonn S,
Ahlbom A, Hall P, Feychting M- Karolinska Institut Stockholm
Epidemiology 2004 Nov; 15:653-659
Lo studio non evidenzia un incremento del
rischio di di neurinoma acustico correlato
all’uso del cellulare dopo un breve periodo di
esposizione.
Cellular Telephone Use and Risk of Acoustic Neuroma
Helle Collatz Christensen, Joachim Schüz, Michael Kosteljanetz, Hans
Skovgaard Poulsen, Jens Thomsen, and Christoffer Johansen
American Journal of Epidemiology 2004; 159:277-283
Lo studio riguarda 106 casi di neurinoma acustico
confrontati con 212 casi di controllo, appaiati ai
malati per sesso ed età. Il periodo di osservazione
spazia tra il 2000 e il 2002.
Non è stata trovata alcuna associazione tra l’utilizzo
costante del telefono cellulare e l’incidenza di
neurinoma acustico.
L’uso del cellulare per 10 anni o più non incrementa il
rischio di neurinoma rispetto a periodi più brevi di
utilizzo.
Mobile phone use and risk of glioma in adults: case-control study
Sarah J Hepworth, Minouk J Schoemaker, Kenneth R Muir, AnthonyJ
Swerdlow, Martie J A van Tongeren, Patricia AMcKinney- BMJ 20
gennaio 2006
Studio condotto in cinque diverse aree del Regno Unito:
966 casi di glioma diagnosticati nel periodo 2000-2004
confrontati con 1716 controlli
Conclusioni: non vi è associazione tra insorgenza di glioma
e uso regolare di telefono cellulare nei dieci anni
precedenti la data di rilevazione
Cellular Phones, Cordless Phones, and the Risks of Glioma and Meningioma
(Interphone Study Group, Germany).
Joachim Schüz, Eva Böhler, Gabriele Berg, Brigitte Schlehofer, Iris
Hettinger, Klaus Schlaefer, Jürgen Wahrendorf, Katharina Kunna-Grass,
and Maria Blettner. American Journal of Epidemiology, 27 January 2006
• 366 casi di glioma e 381 di meningioma diagnosticati nel periodo 2000-2003
confrontati con 1494 controlli.
• Conclusioni: nel complesso, l’uso del telefono cellulare non è associato
all’insorgenza di tumori cerebrali. Non emergono infatti differenze tra utenti
e non utenti del telefonino nello sviluppo dei due tumori, sia in generale sia in
particolare nel lobo temporale del cervello, quello che riceve la più alta
esposizione.
• L’unica eccezione a questo complesso di dati negativi è un’indicazione di
aumento (di un fattore 2,2) del rischio di glioma nei soggetti che utilizzavano
il telefono mobile da almeno 10 anni. Tuttavia, gli stessi autori raccomandano
molta cautela nell’interpretazione del dato che si basa su 12 casi soltanto e
per ciò stesso – oltre ad essere statisticamente non significativo -dipende
fortemente dal criterio usato. Se solo si sposta, ad esempio, la soglia di
osservazione da 10 a 9 anni, l’incremento di rischio si dimezza.
Role of mobile phones in motor vehicle crashes resulting in
hospital attendance: a case-crossover study.
Suzanne P McEvoy, Mark R Stevenson, Anne T McCartt, Mark Woodward,
Claire Haworth, Peter Palamara, and Rina Cercarelli BMJ 2005; 331-428
•Australia 2002 –2004
•456 automobilisti coinvolti in un incidente stradale
•l’uso del telefono cellulare fino a 10 minuti prima e durante
l’incidente è stato associato con una probabilità quattro volte
superiore di essere coinvolto in un incidente rispetto a chi non ne fa
uso
•il rischio è altrettanto elevato nel caso di telefoni cellulari dotati
di auricolari.
Campi elettromagnetici ad alta frequenza :
effetti a lungo termine sulla salute ICNIRP
“Le ricerche di tipo epidemiologico non forniscono una evidenza
causale tra esposizione né convincente di una relazione causale
tra esposizione a campi a RF e MO e alcun effetto avverso alla
salute.
Tuttavia tali studi hanno limitazioni e non portano ad escludere
tale relazione.
Sono quindi necessari ulteriori studi epidemiologici per valutare
gli effetti dell’esposizione a lungo termine, anche sui bambini, e
per esaminare altri effetti sulle funzioni cognitive e sulle
malattie neurodegenerative”
Linee guida internazionali per i campi
elettromagnetici
Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP)
•Si basano su un’accurata analisi di tutta la letteratura scientifica
pertinente;
•Offrono, con ampi margini di sicurezza, protezione contro tutti i
rischi accertati dell'energia a radiofrequenza;
•Sia le misure, sia i calcoli mostrano che i livelli dei segnali emessi
dalle:
stazioni emettenti Radio e Tv
stazioni radio base
elettrodotti
nelle aree accessibili al pubblico sono molto al di sotto delle linee
guida internazionali.
Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti
(50 Hz) : cosa prevede la legge
Il DPCM 8-7-2003,in attuazione della L.36/01,per la protezione della
popolazione da inquinamento elettromagnetico e i possibili effetti a lungo
termine,basandosi su linee guida internazionali e raccomandazioni dell'U.E.,
fissa i seguenti valori (valori efficaci) :
Limite di esposizione : 100 μT per l'induzione magnetica
5 kV/m per il campo elettrico
Il limite di esposizione rappresenta il valore del CEM che non deve
essere superato ai fini della tutela della salute da effetti acuti.
Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti
(50 Hz) : cosa prevede la legge
Limite di attenzione : 10 μT per l'induzione magnetica
E' il valore del CEM da osservare come misura di cautela ai fini
della protezione a lungo termine,da intendersi come mediana dei
valori nell'arco delle 24 ore nelle condizioni normali di esercizio.
Nelle aree di gioco dell'infanzia,scuole,abitazioni e luoghi
adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere.
Campi elettromagnetici ELF generati da elettrodotti
(50 Hz) : cosa prevede la legge
Obiettivi di qualità : 3 μT per l'induzione magnetica
E' il valore del CEM da osservare come misura di cautela ai fini della
protezione a lungo termine,da intendersi come mediana dei valori
nell'arco delle 24 ore nelle condizioni normali di esercizio.
Nella progettazione di nuovi elettrodotti e in corrispondenza di aree
di gioco dell'infanzia,scuole,abitazioni e luoghi adibiti a permanenze
non inferiori a quattro ore giornaliere e nella progettazione dei nuovi
insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed
installazioni già presenti nel territorio,ai fini di minimizzare
l'esposizione a lungo termine.
Campi elettromagnetici ad alta frequenza RF e MO
Cosa prevede la legge
I limiti di esposizione a CEM per la protezione della
popolazione da possibili effetti a lungo termine sono
regolamentati da legge, si basano su linee guida
internazionali e risultano essere fra i più bassi in Europa
(L.36/01 e DPCM dell'8/7/03), prevedendo:
Valori di attenzione:
siasi frequenza
za dell'onda
6 V/m
per il campo elettrico
0,10 W/m² per la densità di
piana equivalente
Per gli edifici, le loro pertinenze ed in genere per
tutte le aree intensamente frequentate.
INDICATORE DI ESPOSIZIONE
STAZIONI RADIO BASE – Comune di Verona
L’indicatore è stato calcolato considerando gli impianti attivi nel Comune di Verona, a ottobre
2004, pari a 330.
(dati ARPAV Verona)
Conclusioni e raccomandazioni OMS
Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000
.
Misure precauzionali
Singoli individui: Le attuali informazioni scientifiche non
indicano la necessità di particolari precauzioni per
l'impiego dei telefoni cellulari. Se i singoli sono
preoccupati, possono scegliere di limitare la propria
esposizione o quella dei loro figli, limitando la lunghezza
delle telefonate o utilizzando dispositivi a viva voce o
auricolari per tenere il cellulare lontano dal corpo e dalla
testa.
Semplici misure protettive: Recinzioni o barriere
attorno ai siti delle antenne (soprattutto quelle montate
sui tetti degli edifici) per precludere l'accesso non
autorizzato ad aree dove potrebbero essere superati i
limiti di esposizione.
RF Conclusioni e raccomandazioni OMS
Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000
.
Consultazioni con il pubblico nella
localizzazione di stazioni radio base:
La comunicazione e il dialogo aperto tra i gestori
della telefonia mobile, le autorità locali e la
popolazione nelle varie fasi del progetto di
installazione di una nuova antenna può aiutare
la
comprensione del pubblico e contribuire ad
una
maggiore accettabilità di un nuovo
impianto.
Informazione: Un efficace sistema di
informazione e comunicazione sui temi sanitari
tra scienziati, governi, industria e pubblico è
necessario al fine di aumentare il livello di
conoscenza generale della tecnologia dei telefoni
mobili e di ridurre sfiducia e paure, siano queste
ultime reali o percepite.
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