14 • 15
San Severo
Teatro “G. Verdi”
ingresso ore 18.30
sipario ore 19.00
Foggia
Teatro del Fuoco
ingresso ore 17.30
sipario ore 18.00
27 dicembre • 29 marzo
Ingresso
con abbonamento o biglietto
Unione Europea
Regione Puglia
PO FESR 2007-2013 – Asse IV Azione 4.3.2
“Valorizzazione delle eccellenze dei festival e delle rassegne di spettacolo dal vivo”
San Severo
Fondazione
Banca del Monte - Foggia
Provincia
di Foggia
Comune
di San Severo
PR MO
DAUNIA
I luoghi
San Severo • Teatro Comunale “G. Verdi”
Foggia • Teatro del Fuoco
PROMOTORI
Regione Puglia
Silvia Godelli
Assessore al Mediterraneo
Provincia di Foggia
Francesco Miglio
Presidente
Comune di San Severo
Francesco Miglio
Sindaco
Centrale En Plus di San Severo
Alessandra Salvati
Responsabile
Fondazione Apulia felix
Giuliano Volpe
Presidente
Promodaunia
Maria Elvira Consiglio
Presidente
Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”
Saverio Russo
Presidente
4
SOSTENITORI
Energia Fortore e Futura S.p.A.
Antonio Salandra
Presidente
Banca Mediolanum
Luigi Fantetti
Responsabile
Gruppo Salatto
Potito Salatto
Presidente
Ditta Vittorio Fabbrini
Associazione Il Meglio della Puglia
Piero Gambale
Presidente
ORGANIZZATORI
Associazione culturale Musica Civica
Dino De Palma
Presidente
Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di San Severo
Augusto Ferrara
Dirigente
DIREZIONE ARTISTICA
Gianna Fratta
5
San Severo • Teatro Comunale “G. Verdi”
Ingresso ore 18.30 - Sipario ore 19.00
Foggia • Teatro del Fuoco
Ingresso ore 17.30 - Sipario ore 18.00
San Severo, sabato 27 dicembre
Foggia, domenica 28 dicembre
“Legalità e corruzione” con Giovanni Maria Flick
Assolutamente tango con Gianni Iorio & Absolute Tango Quartet
e i tangueros Greta Luna Saccone e Francesco Mastromauro
Foggia, domenica 11 gennaio
“...e il suon di lei...” con Cosimo Cinieri
The lodger - A story of the London fog
Proiezione del film muto di Alfred Hitchcock con colonna sonora dal vivo
Ensemble Musica Civica - Roberto Molinelli, direttore
San Severo, sabato 17 gennaio
“Il patrimonio prima o poi passa!” con Giovanni Pirovano
Le Quattro Stagioni di Vivaldi con proiezioni video interattive
Orchestra d’archi Musica Civica - Dino De Palma, violino solista
San Severo, sabato 24 gennaio
Foggia, domenica 25 gennaio
“Le sette meraviglie del mondo antico” con Valerio Massimo Manfredi
Le sette meraviglie di Mozart
I sette capolavori del genio nato il 27 gennaio - Concerto per il Giorno della Memoria
San Severo, sabato 7 febbraio
“Abusivi” con Roberto Ippolito
Rhapsody in blue - Orchestra della Magna Grecia
Pierluigi Camicia, pianoforte - Michele Nitti, direttore
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Foggia, domenica 8 febbraio
“Abusivi” con Roberto Ippolito
Plagi in musica e pezzi abusati
Ensemble U. Giordano
San Severo, sabato 21 febbraio
Foggia, domenica 22 febbraio
“La musica delle parole” con Stefano Bartezzaghi
La ciociara - Orchestra della Magna Grecia
Hani Song, violino - Carlo Ponti Jr, direttore
San Severo, sabato 7 marzo
Foggia, domenica 8 marzo
Talenti di Capitanata per il mondo
Christian De Luca, pianoforte - Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli
Ripalta Bufo, soprano - Umberto Sangiovanni & Dauniaorchestra
Interviste di Micky de Finis
San Severo, sabato 21 marzo
Foggia, domenica 22 marzo
“La Guerra grande. Storie di gente comune” con Antonio Gibelli
Histoire du soldat di Igor Stravinsky
Evento per il centenario della Grande Guerra
San Severo, sabato 28 marzo
Foggia, domenica 29 marzo
Conversazione con Federico Rampini
Cheek to cheek - Frank & Billie
Musiche e arrangiamenti di Antonio Ciacca
Sweet Lu - Joice Elaine Yuille, voci
Corinne Stefanutti, ballerina di tip-tap
Evento per il centenario della nascita di Frank Sinatra e Billie Holiday
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Nel duplice ruolo di Presidente della Provincia e Sindaco di San Severo, ho ritenuto di
profondere l’impegno mio e delle amministrazioni che rappresento per dare seguito ad
una delle iniziative più radicate nel tessuto culturale della Capitanata, la rassegna Musica
Civica che giunge quest’anno alla VI edizione.
Nata nel 2009, la prestigiosa stagione di conversazioni e concerti si pone come evento di
riferimento nella politica culturale di questa terra, per via del suo impegno civico, della
qualità degli artisti, dell’entusiastica partecipazione di pubblico e dell’originalità della formula che unisce la riflessione sui grandi temi della contemporaneità alla musica e all’arte.
Saluto con particolare favore la partecipazione delle tante realtà pubbliche e private che
sostengono l’iniziativa e sono orgoglioso dell’adesione del Comune di San Severo che in
questo modo allargherà l’offerta culturale del prezioso teatro comunale “G. Verdi”.
Un cartellone prestigioso di eventi che collegheranno Foggia e San Severo, per consentire
a sempre più cittadini della Capitanata di partecipare ad un appuntamento dalla forte
impronta civica e dal grande impatto spettacolare, ad una manifestazione che arricchisce e
rivitalizza un territorio che mai come in questo momento ha bisogno di cultura, impegno,
riflessione e innovazione.
Francesco Miglio
Presidente della Provincia di Foggia e Sindaco di San Severo
Musica Civica è al suo sesto anno di vita.
Fin dalla nascita ho assistito e partecipato con entusiasmo al suo percorso di ideazione, di
crescita e di maturazione nel mio ruolo di assessore alla cultura della Provincia di Foggia e
oggi posso dire, senza tema di smentita, che la rassegna costituisce una delle realtà culturali più seguite ed apprezzate della Capitanata e una delle più significative del Sud Italia.
La grande scommessa fatta sei anni fa è stata vinta e per questa sesta edizione la rassegna,
che tanto seguito di pubblico ottiene a Foggia, si espande non solo dal punto di vista artistico, portando in Capitanata oltre 200 artisti e intellettuali da tutto il mondo, ma anche
da quello geografico, allargando l’offerta a San Severo nel bellissimo teatro “G. Verdi”.
In qualità di Presidente di Promodaunia non posso che gioire di questa nuova apertura
della rassegna ad una sempre più vasta area della provincia in vista di un contributo ancor
più fattivo alla crescita culturale, civile, umana ed artistica di un territorio che, anche
alla luce dei recenti fatti di cronaca, necessita di momenti di riflessione, di stimoli, di
ottimismo e di fiducia.
Maria Elvira Consiglio
Presidente di Promodaunia
La Fondazione Apulia felix continua nel suo percorso virtuoso di promozione culturale territoriale grazie all’impegno di sempre più soci che, oltre a sostenere molte attività di pregio
della Capitanata, si sono spesi in prima persona per restituire alla città di Foggia e alla
provincia tutta l’Auditorium Santa Chiara, spazio ubicato nel cuore della città e splendida
cornice per ogni tipo di incontri ed eventi.
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Proprio nell’ottica di utilizzare l’Auditorium, completamente rinnovato dal punto di vista
acustico, e di arricchire l’offerta culturale cittadina, si è ritenuto di ideare una rassegna
di guide all’ascolto e di approfondimenti musicali strettamente connessa a Musica Civica,
la stagione Musica felix, che si svolgerà con otto incontri da gennaio a marzo 2015. Musica
felix va ad aggiungersi alle tante iniziative che da giugno ad oggi sono state organizzate
nella sede della Fondazione e che hanno spaziato dalla musica jazz al cinema, dalle conferenze ai concerti, dal teatro al canto, con una partecipazione di pubblico superiore ad ogni
previsione. Segno questo che il nostro territorio è affamato di arte, è aperto agli stimoli
culturali e alle proposte innovative, è desideroso di musica e di momenti di riflessione ed
è pronto ad accogliere con entusiasmo le offerte di qualità.
Molti usano solo retoricamente le parole abusate di ‘sistema’ e ‘sinergia’: noi ci crediamo
davvero e quelle parole le mettiamo in atto costantemente insieme ad altre istituzioni e
associazioni. Nell’ottica di creare un polo culturale, la Fondazione Apulia felix e l’associazione Musica Civica stanno lavorando alacremente per arricchire l’offerta spettacolare
e stimolare una partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita culturale della
città.
Giuliano Volpe
Presidente della Fondazione Apulia felix
La Fondazione Banca del Monte di Foggia ha inteso sostenere la sesta edizione di Musica
Civica, con una novità sostanziale rispetto alla precedente: quest’anno la nostra Fondazione patrocina uno degli otto eventi della apprezzata rassegna, quello legato alla Grande
guerra. Per i prossimi tre anni dedicheremo il nostro progetto “Memoria” all’anniversario del primo conflitto mondiale, con attività formative nelle scuole di Foggia, iniziative
editoriali, un cineforum e una sezione del nostro sito dedicata ai monumenti ai Caduti
della guerra 1915-18 nella nostra Provincia. Abbiamo perciò salutato con grande favore la
proposta del maestro Fratta di allestire l’Histoire du soldat, di Igor Stravinskij, composta
nel 1918 e rappresentata a Losanna quando ancora la guerra insanguinava l’Europa. La
conversazione che precederà l’esecuzione sarà affidata ad Antonio Gibelli, già docente
all’Università di Genova, uno dei maggiori storici della Grande guerra ed autore di numerosi volumi dedicati a quel conflitto. La riflessione storica, la musica, la recitazione, il
balletto saranno un monito sulla follia della guerra e un ricordo dei suoi milioni di vittime.
Saverio Russo
Presidente della Fondazione Banca del Monte di Foggia
Il Meglio della Puglia, associazione di promozione socioculturale che mi onoro di rappresentare, ha inteso aderire con entusiasmo al progetto Musica Civica nella convinzione
che esso rappresenti, sotto il profilo culturale, un momento fondamentale di crescita del
“capitale civile” dell’intera Capitanata. Lo ha fatto attraverso una sorta di “mecenatismo
diffuso” da parte dei suoi soci e simpatizzanti, che personalmente ringrazio, a dimostrazione che è in fondo attraverso i piccoli gesti che “la foresta continua a crescere in silenzio”.
Piero Gambale
Presidente de Il Meglio della Puglia
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sabato 27 dicembre ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 28 dicembre ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
“Legalità e corruzione”
con Giovanni Maria Flick
Assolutamente tango
Gianni Iorio & Absolute Tango Quartet
Gianni Iorio, bandoneon
Enrico Luxardo, violino
Ciro Cirri, contrabbasso
Marco Fringuellino, pianoforte
Greta Luna Saccone
Francesco Mastromauro
tangueros
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Giovanni Maria Flick
Absolute Tango Quartet
Gianni Iorio
Greta Luna Saccone
Francesco Mastromauro
11
Note d’ascolto:
Musica Civica inaugura l’edizione 2014/2015 con la conversazione “Legalità e corruzione” di Giovanni Maria Flick, Presidente
emerito della Corte Costituzionale e già Ministro della Giustizia.
La riflessione verterà su concetti quanto mai attuali nell’Italia
dei nostri giorni e soprattutto nella nostra terra alla luce dei recenti accadimenti: legalità, corruzione e dignità.
Legalità e dignità, sviscerate a partire dalla Carta Costituzionale, dai riferimenti normativi e dai contributi giurisprudenziali,
devono affermarsi come principi, premesse e fondamenti di un
vivere civile, solidale e libero, per contrastare la dilagante corruzione che si insinua in ogni piega del nostro vivere quotidiano.
L’attualità e la necessità di una riflessione in merito diventano
indispensabili per la difesa e il riconoscimento di una qualità
della vita fondata sulla centralità dell’uomo e sul suo corretto
relazionarsi agli altri.
Al tango, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel
2009, è invece dedicato il concerto inaugurale di questa edizione.
Sul palco, oltre al noto bandoneonista Gianni Iorio con l’Absolute Tango Quartet, ci saranno due giovanissimi tangueros italiani,
che hanno al loro attivo numerosi riconoscimenti a livello mondiale.
Musica e danza daranno vita ad uno spettacolo che sarà un percorso nel mondo poliedrico del tango, da quello tradizionale a
quello più moderno di Piazzolla.
Definito “un pensiero triste che si balla”, il tango non è semplicemente una danza, è un’emozione, una sensazione, un enigma.
Ma soprattutto il tango è una cultura, un mondo intero che si
esprime in parole, in note e in due corpi che vivono un dialogo
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creativo e seducente fatto di sensorialità, percezione e istinto.
Danza e musica, dunque, per raccontare un’esperienza unica di
vita che, nata in Argentina e Uruguay, è ormai amata e coltivata
in ogni parte del mondo.
GIOVANNI MARIA FLICK
Nato a Ciriè (Torino) nel 1940, dopo la laurea in Giurisprudenza a 23 anni,
Flick viene chiamato a dirigere la Città dei ragazzi di Roma e a 24 anni vince
il concorso in magistratura qualificandosi primo a livello nazionale.
Nel 1976 lascia la magistratura per intraprendere la carriera di avvocato penalista che interrompe nel 1996 con la nomina a Ministro della Giustizia nel
governo Prodi I. Nel febbraio del 2000 viene nominato giudice della Corte
costituzionale dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Cinque anni dopo assume la carica di vicepresidente e nel 2008 diventa presidente della Corte stessa.
Attualmente è professore emerito di Diritto penale all’Università Luiss di
Roma, dove ha insegnato fino alla nomina a giudice costituzionale. È inoltre presidente onorario della Fondazione Museo della Shoah di Roma. È stato
consigliere e poi presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor
durante il concordato preventivo che ha consentito il salvataggio e la vendita
del polo sanitario e della ricerca milanese. È stato delegato del Commissario
straordinario del governo per l’Expo 2015 di Milano.
ABSOLUTE TANGO QUARTET
L’Absolute Tango Quartet nasce nel giugno 2005 come quartetto dei solisti
della Orquesta Tipica di Alfredo Marcucci, che è attualmente l’unica formazione italiana di tango avente organico da orchestra tradizionale di tango di
11 elementi.
Fondato da uno dei più grandi bandoneonisti argentini, Alfredo Marcucci, venuto a mancare nel 2010, il quartetto, tra i più accreditati a livello internazionale, ha un repertorio che spazia dal tango tradizionale argentino di Arolas,
Villoldo, Greco, Delfino, Rodriguez, Plaza, Mores, Maderna, fino al tango rivo13
luzionario di Astor Piazzolla, con arrangiamenti di Alfredo Marcucci e Gianni
Iorio.
La formazione ha collaborato con artisti di caratura internazionale come Horacio Ferrer, massimo poeta vivente di tango, paroliere di Astor Piazzolla e
presidente della Academia Nacional del Tango di Buenos Aires, con il quale nel
2012 ha presentato in tournée lo spettacolo El Poeta y la Música, Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero, star del tango ballato internazionale, nell’ambito
della prima edizione dello European Tango Championship svoltosi a Torino nel
2010 e trasmesso su Rai2 e molti altri.
Il gruppo, che opera e ha sede a Torino, si è esibito in concerti, spettacoli e
milonghe nei teatri e nei festival di tutta Europa e ha inciso CD e DVD distribuiti in Italia e all’estero.
GIANNI IORIO
Diplomato in pianoforte al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, con la lode
e la menzione d’onore, ha iniziato la sua carriera concertistica come pianista,
risultando vincitore di numerosi concorsi internazionali ed esibendosi nelle
più prestigiose sale da concerto europee, da Vienna a Parigi, da Monaco di
Baviera a Zagabria.
Fin da giovanissimo il suo talento e la sua passione per il bandoneon lo hanno
portato a diventare uno dei punti di riferimento per questo strumento a livello
internazionale. Ha tenuto concerti nei teatri e nei festival più prestigiosi del
mondo, dal Teatro Eliseo di Roma alla Fenice di Venezia, dal Carlo Felice di
Genova al Teatro Massimo di Palermo, dal Teatro dell’Opera e Auditorium
“Parco della Musica” di Roma, al Castello di Nymphenburger a Monaco di Baviera, dall’Accademia di alto perfezionamento di Bratislava al Porgy & Bess a
Vienna, dal Duc de Lombard a Parigi al B.P. jazz club di Zagabria, dal Festival
Internazionale della Valle d’Itria al Macerata Jazz Festival, dal Dusseldorf Jazz
Rally all’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest, dal Gulf Jazz Festival negli
Emirati Arabi e in Kuwait al Jarasum Jazz festival in Corea del Sud, solo per
citarne alcuni.
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Fondatore nel 1999 del “Nuevo Tango Ensemble”, ha inciso numerosi CD,
come “Astor’s mood”, “A night in Vienna”, “Tango Mediterraneo” e “D’Impulso”, tutti recensiti con lode dalle più importanti riviste specializzate. Sul mensile spagnolo “Cuaderno de jazz”, il giornalista e critico Jonio Gonzàles definisce Iorio “uno dei primi tre più grandi bandoneonisti d’Europa del momento”.
Collabora con artisti di fama internazionale quali Gustavo Toker, Alfredo Marcucci, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco, Horacio Ferrer, Luis Bacalov, suonando da solista con orchestre come
l’orchestra Sinfonica Mitteleuropea del Friuli, la Sinfonica del Teatro Massimo
di Palermo, l’orchestra “Tito Schipa” di Lecce, la Sinfonica “G. Verdi” di Milano, la Sinfonica del teatro “Carlo Felice” di Genova, l’orchestra sinfonica del
teatro Regio di Torino e molte altre.
È direttore e primo bandoneon dell’Orchestra Tipica “Alfredo Marcucci”.
GRETA LUNA SACCONE - FRANCESCO MASTROMAURO
Entrambi diciottenni originari di San Paolo di Civitate in provincia di Foggia,
Greta Luna Saccone e Francesco Mastromauro sono ballerini di danza classica
e contemporanea. Fin da piccoli si sono specializzati nel tango argentino, studiando a Roma con i più rinomati nomi e i più importanti ballerini argentini
operanti in Italia. Attualmente frequentano il Liceo Coreutico a Teramo e si
perfezionano in tutto il mondo. Da anni partecipano alle principali competizioni di tango a livello mondiale, ottenendo sempre ottimi riconoscimenti.
Campioni Nazionali FIDS nel 2010, nel 2011 e nel 2012, conquistano il quarto
posto nel 2013 nei campionati europei in classe AS internazionale.
Ma il più alto riconoscimento arriva nel 2014, anno in cui vengono proclamati
vice campioni mondiali nel campionato tenutosi in Francia e ancora si aggiudicano il secondo posto ai Campionati Assoluti FIDS.
Nell’ottobre 2014 sono medaglie di bronzo al Campionato Europeo di Tango
Escenario in Austria.
I due giovani e pluripremiati ballerini partecipano abitualmente a programmi
televisivi e le loro performance su Rai Uno e sulle altre televisioni nazionali
e non sono state molto apprezzate dal pubblico e dalla critica specializzata.
15
domenica 11 gennaio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
“...e il suon di lei...”
con Cosimo Cinieri
The Lodger
A story of the London fog
Il pensionante - Una storia di nebbia londinese (1927)
di Alfred Hitchcock
Colonna sonora composta da Roberto Molinelli
Ensemble Musica Civica
Roberto Molinelli, direttore
Il film muto del regista britannico
con la musica dal vivo del grande compositore
e direttore italiano
16
Cosimo Cinieri
Roberto Molinelli
Alfred Hitchcock
17
Note d’ascolto:
Il suono della poesia, questo linguaggio misterioso e affascinante in cui ognuno ritrova se stesso e il suo vissuto, è il tema che
Cosimo Cinieri porterà sul palco del Teatro del Fuoco. Il grande
attore italiano definisce la poesia “l’unica comunicazione che non
ha bisogno di essere capita, ma che ha il solo scopo di emozionare
e dare gli strumenti per leggere il proprio vissuto”. Una tematica
originale ed interessante quella che Cinieri affronterà con esempi
di lettura e commento di versi poetici tratti dalla patrimonio letterario italiano.
Una poesia senza suono è come un film senza colonna sonora: le
immagini, così come il testo poetico scritto, non riescono senza sonorizzazione a trasmettere emozioni, atmosfere, stati d’animo. Già
ai primordi della cinematografia, quando le tecniche ancora non
permettevano di abbinare suoni a immagini, era considerato irrinunciabile e fondamentale unire alla proiezione la musica suonata
dal vivo non solo a commento dell’immagine, ma a completamento
e valorizzazione di essa.
A questa riflessione è dedicato, in stretta correlazione con la tematica trattata da Cinieri, lo spettacolo di cinema e musica “The lodger”.
Passato alla storia per alcune memorabili sequenze, The Lodger è
un film che Hitchcock stesso in maturità definirà come la sua vera
“opera prima” dal punto di vista stilistico anche, se non cronologico. L’atmosfera nella quale il geniale regista, qui appena ventisettenne, ha saputo immergere praticamente ogni istante di questa
pellicola, è resa unica dalla scelta degli attori (la bellissima June,
avvenente modella, e Ivor Novello, l’affascinante pensionante dallo sguardo magnetico), dalla cura dei particolari, macrofotografici
e fulminei, inaspettati e inquietanti, calati magistralmente nelle
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cupe tonalità di grigio - non solo fotografiche - di questa storia
nebbiosa. Hitchcock diceva che “non c’è nulla che dia più senso
di pericolo al pubblico che vedere un innocente accusato ingiustamente” e spesso ha rimarcato quanto l’aver iniziato la sua carriera
nel cinema muto lo avesse provvisto di un grande senso comunicativo al fine di far comprendere le storie narrate in maniera esclusivamente visuale. Proprio questo fa anche Molinelli nello scrivere il
commento musicale alla Londra notturna e velata di The Lodger:
rendere la colonna sonora calzante alle immagini, ma nello stesso
tempo farle mantenere una sua indipendenza narrativa, affinché il
pubblico possa immaginare i dialoghi nel film sia dal comunicativo
volto degli attori, sia dall’espressività dei loro alter ego musicali:
gli strumentisti dell’orchestra.
“Una peculiarità innovativa di questo lavoro - spiega Molinelli -,
a differenza di altre realizzazioni simili, è l’aver costruito una colonna sonora che si sincronizza ad ogni fotogramma e che segue
la narrazione sottolineando i numerosi cambi di inquadratura e
gli immancabili colpi di scena nell’attimo esatto in cui succedono,
nonostante sia eseguita dal vivo in concomitanza con la proiezione. Il film ha una sceneggiatura particolarmente avvincente e il
pubblico assiste quindi non ad un semplice commento sonoro di
accompagnamento: la musica riesce anch’essa ad essere attrice
protagonista, proprio come se la colonna sonora fosse il risultato di
un lavoro di montaggio sulle scene, come normalmente avverrebbe
nel ciclo di post produzione di un film”.
Una curiosità: in questo film Hitchcock appare due volte, seduto
a una scrivania nella redazione di un giornale e tra i curiosi che
assistono alla cattura del pensionante Ivor Novello. Si tratta del
primo cameo del regista, che continuerà questa tradizione in tutti
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i suoi film. Del film sono stati realizzati numerosi remake, fra cui
l’omonimo nel 1944 e Una mano nell’ombra del 1954.
COSIMO CINIERI
Fin da giovanissimo, si dimostra molto dotato nella recitazione: frequenta dal
1961 la scuola di recitazione a Roma, diplomandosi con Alessandro Fersen, nel
1963. Diviene presto un grande e rinomato attore teatrale e cinematografico,
scrittore di testi e copioni e regista. La sua carriera teatrale, come attore ed
autore, inizia sperimentandone le forme più avanguardiste ed estreme, principalmente al fianco di Alessandro Fersen, Carlo Quartucci e Carmelo Bene.
Recita in due edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto e, dal 1978,
insieme alla moglie, la regista e poetessa Irma Immacolata Palazzo, dirige la
Compagnia Teatrale Cinieri-Palazzo.
Ha lavorato con numerosi altri registi importanti, fra cui Franco Indovina,
Lucio Fulci, Fernando Arrabal, Massimo Troisi, Luigi Magni, Bernardo Bertolucci ed Edoardo Winspeare. È molto attivo anche in campo televisivo e tra i
suoi lavori più famosi ce ne sono due con Lino Banfi: Il padre delle spose e la
quinta serie di Un medico in famiglia.
ROBERTO MOLINELLI
È un compositore, direttore d’orchestra e violista italiano.
Nato ad Ancona, ha studiato presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro,
diplomandosi in viola con il massimo dei voti e la lode. Ha suonato come solista
con orchestre, in duo con il pianoforte ed in numerose formazioni cameristiche, vincendo premi in concorsi nazionali e internazionali ed esibendosi in
alcune delle più prestigiose sale da concerto italiane ed estere. Ha effettuato
registrazioni discografiche e radiofoniche. Sue incisioni hanno ottenuto ottime
critiche su periodici italiani ed esteri, tra cui “Piano Time” (Italia), “Diapason” (Francia), “Fanfare” (U.S.A.), “The clarinet” (U.S.A.).
È docente di viola al Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. È fondatore e
direttore dell’Ensemble Opera Petite, un gruppo che esegue arie liriche e opere
intere rispettando l’effetto della sonorità di un’orchestra, grazie alle sue elabo20
razioni e trascrizioni di famose opere (Don Pasquale, Rita, La Bohème, Suor
Angelica e altre). L’Ensemble Opera Petite è regolarmente invitato in stagioni
di Sale e Teatri italiani ed è stato in tournée in Giappone con “La Bohème” e
“Serata Puccini”, un concerto dedicato alle più famose arie della produzione
pucciniana.
In veste di compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra collabora con artisti italiani e stranieri, tra i quali Andrea Bocelli, Sara Brightman, Gustav
Kuhn, Cecilia Gasdia, Anna Caterina Antonacci, Valeria Esposito, Andrea Griminelli, Lucio Dalla, Valeria Moriconi, Federico Mondelci, Enrico Dindo, Elena Zaniboni, Danilo Rossi, Giorgio Zagnoni, Alexia, Mario Lavezzi, realizzando arrangiamenti e lavori inediti per spettacoli che hanno visto questi artisti
a fianco di grandi orchestre sinfoniche (Con te partirò, Romanza, Canto della
Terra per Andrea Bocelli, eseguite in tutto il mondo). Molte sue première sono
state eseguite in sedi e da complessi illustri come Carnegie Hall di New York,
Orchestra Filarmonica della Scala di Milano, Moscow Chamber Orchestra, I
Concerti Euroradio in diretta satellitare, Teatro Comunale di Bologna, Ministero per i Beni Culturali - Roma, Teatro Hermitage di San Pietroburgo, Ural
Philharmonic Orchestra, Norwalk Symphony Orchestra, Teatro de Las Bellas
Artes di Città del Messico, Auditorium RadioTV Slovenia, The Presidential
Symphony Orchestra Concert Hall di Ankara, Orch. Sinf. Dei Paesi Bassi, I
Suoni delle Dolomiti, Orch. di Padova e del Veneto, Orch. Haydn di Bolzano
e Trento, Orch. Filarmonica Marchigiana, Orch. Sinfonica di Sanremo, Orch.
Regionale del Lazio, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orch. Sinfonica Rossini,
Orch. Sinfonica di Bari riscuotendo sempre un ampio successo di pubblico e
di critica. Una sua composizione originale è stata scelta come colonna sonora
della campagna pubblicitaria Barilla, in onda ininterrottamente dal 1999 al
2006.
Ha arrangiato e diretto l’Orchestra RAI del Festival di Sanremo in varie edizioni del festival della canzone. In occasione delle celebrazioni del Centenario
per Maria Montessori 1907-2007, la sua Opera “Montessoriana” è stata da lui
diretta e rappresentata in Svezia, Stati Uniti d’America e in Italia, a Roma,
nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco Della Musica.
21
sabato 17 gennaio ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
CONVERSAZIONE
“Il patrimonio prima o poi passa!”
con Giovanni Pirovano
Le Quattro Stagioni
di Antonio Vivaldi
Con videoproiezioni sincronizzate
delle immagini più suggestive di San Severo
e della Puglia nelle quattro stagioni
Orchestra d’archi Musica Civica
Dino De Palma, violino solista
22
Giovanni Pirovano
Antonio Vivaldi
Dino De Palma
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Note d’ascolto:
A chi lasciamo il nostro patrimonio e come lo tuteliamo nel passaggio generazionale? Giovanni Pirovano tratterà una tematica
che coinvolge ciascuno di noi: come gestire al meglio il passaggio dei beni di generazione in generazione destreggiandosi tra le
normative, il fisco e, a volte, le liti familiari.
Considerando i forti cambiamenti sociali che coinvolgono la nostra società, sapere come comportarsi e riflettere su come tutelare il frutto del nostro lavoro per i nostri eredi, è una problematica di grande interesse per tutti.
Il concerto di questa serata propone una delle pagine più celebri
del barocco italiano: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con
la contestuale proiezione delle immagini più suggestive di San
Severo e della Puglia in primavera, estate, autunno ed inverno.
L’intento descrittivo ad esse sotteso rende questo lavoro uno dei
più eseguiti del compositore veneziano e senza dubbio tra i più
accessibili ad un vasto pubblico. Meno conosciuti sono, invece,
gli altri otto concerti che, insieme alle Stagioni, fanno parte
dell’op. 8. L’intera raccolta, dal titolo Il Cimento dell’armonia
e dell’invenzione, fu pubblicata per la prima volta dall’editore
Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725 e fu dedicata
da Vivaldi al conte Wenzel von Morzin, consigliere dell’Imperatore austriaco Carlo VI.
L’idea di realizzare opere cicliche era molto in voga all’epoca tra
pittori, poeti, scultori e filosofi. Il Clavicembalo ben temperato di
Bach apparve appena tre anni prima della pubblicazione dell’op.
8 di Vivaldi. Lo stesso soggetto delle stagioni aveva già fornito argomento ai musicisti per balletti e divertimenti scenici: si pensi
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al balletto Les Saisons (Le Stagioni), composto da Lully nel 1616,
o all’operetta Die Vier Jahreszeiten (Le quattro stagioni), rappresentata a Dresda nell’agosto 1719 per il matrimonio dei reali. Con
Vivaldi, però, il tema viene affrontato per la prima volta sinfonicamente, non usando altri mezzi d’espressione che gli strumenti
dell’orchestra tradizionale. I particolari dei quadri che la musica
intende dipingere vengono indicati da quattro sonetti esplicativi,
di autore ignoto (magari Vivaldi stesso), stampati integralmente
all’inizio di ogni concerto e poi frammentariamente ripetuti lungo lo snodarsi dello stesso concerto.
Il lieto canto degli augelletti nella Primavera, lo stuol furioso di
mosche nell’Estate, i corni e gli schioppi del cacciator nell’Autunno, l’agghiacciato tremar tra nevi algenti nell’Inverno sono
chiaramente percepibili. Il fatto che queste immagini siano così
efficacemente descritte dalla musica evidenzia il potere evocativo dell’arte sonora.
La dimensione programmatica che connota questo ciclo di composizioni non toglie che esse presentino, comunque, la tipica
struttura del concerto articolato in tre tempi, veloce – lento – veloce; il tempo lento, di solito affidato al solista col solo supporto
del basso continuo, è un’aria cantabile; i due tempi veloci che gli
stanno intorno elaborano la ben nota forma “a ritornello”, con
tre o quattro episodi solistici di brillante virtuosismo e quattro
o cinque ritornelli del “tutti”. All’interno di quest’involucro stabile Vivaldi inietta tutta la sua intenzione descrittiva, evidenziando anche i dettagli più minuziosi attraverso passi solistici in
cui l’invenzione onomatopeica ed improvvisativa è ai massimi
livelli.
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GIOVANNI PIROVANO
Oltre alla carica di Vice Presidente di Banca Mediolanum, Pirovano riveste
il ruolo di Vice Presidente dell’Associazione Sviluppo Studi Banca e Borsa
(ASSBB) ed è consigliere dell’Associazione Banche Private (Assbank).
Membro del Comitato di Presidenza e del Comitato Esecutivo dell’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana), è Presidente di Mediolanum Fiduciaria S.p.A. e di
Bankhaus August Lenz & Co. AG in Germania.
Attento analista ed esperto di economia e di amministrazione bancaria, siede
nei più importanti organismi bancari in Italia e all’estero, avendo ricoperto
le cariche di Direttore Centrale Finanza della Banca Popolare di Novara, Responsabile Finanza del Banco Ambrosiano Veneto, Direttore Generale di Banca
Mediolanum fino al 2010 e numerosi altri ruoli nei principali istituti bancari
italiani.
DINO DE PALMA
Diplomato in viola col massimo dei voti e in violino con lode, è inoltre laureato
in Lettere con 110/110 e lode con tesi di ricerca in storia della musica sui diari
inediti di Giordano.
Docente titolare di violino presso il Conservatorio di Foggia, oltreché visiting
professor alla Sungshin University di Seul e docente a contratto all’Università
di Foggia, Dino De Palma ha tenuto master class in Italia e all’estero.
Violino di spalla dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, della Filarmonica Marchigiana, dell’Orchestra da camera di Bologna, dell’Orchestra sinfonica Umberto Giordano, ha collaborato con le orchestre sinfoniche della RAI di
Roma, Torino e Napoli e con i complessi da camera I Solisti Dauni e I Solisti
Aquilani con i quali ha effettuato numerose tournée all’estero (Germania, Spagna, Turchia, Egitto, Francia ecc.).
Collabora con il complesso da camera I Filarmonici di Roma già Orchestra da
camera di Santa Cecilia con cui effettua tournée in tutto il mondo con Uto
Ughi ed è violista del gruppo I solisti di Pavia diretto da Enrico Dindo con cui
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ha effettuato concerti che lo hanno portato ad esibirsi a Mosca, San Pietroburgo, Vilnius, New York ed altre importanti città.
Attualmente collabora con le orchestre del Teatro Regio di Parma, della Fenice di Venezia e dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ricoprendo spesso il ruolo
di prima viola.
Per il cinema ha collaborato con i Maestri Morricone, Bacalov e Piovani, mentre per il teatro ha realizzato importanti produzioni con Proietti, Gassmann,
oltreché collaborazioni con Castellitto, Mirabella, Benigni, Mazzantini, Placido e numerosi altri artisti.
Ha effettuato tournée con personaggi come Jerry Lewis, Burt Bacharach, Liza
Minnelli e ha suonato al Festival di Umbria Jazz con Charlie Haden. Ha inciso
come solista e camerista per BMG, Bongiovanni di Bologna, Velut Luna di
Padova, Amadeus.
Ha debuttato il 30 aprile 2010 alla Carnegie Hall di New York con l’Ensemble
“U. Giordano” di cui è violinista e direttore artistico.
Nel 2013 ha suonato da solista in prestigiose sale come il Teatro Coliseum
di Buenos Aires, il Teatro Sao Pedro di San Paolo del Brasile, il teatro Solis
di Montevideo, il Teatro di Krasnojarsk in Russia, il Seul Art Center in Sud
Corea.
Nel 2010 ha intrapreso una frequentazione con la Corea che lo ha portato ad
organizzare opere liriche nei più importanti teatri coreani, ad insegnare e a
conoscere la cultura musicale coreana.
Da questa lunga frequentazione è scaturito l’interesse di De Palma per l’haegeum, strumento tradizionale coreano. Dopo anni di studio di questo strumento, è ora l’unico violinista occidentale a suonarlo nei più importanti teatri
italiani.
Fervente organizzatore musicale, ha ideato e organizzato numerose stagioni
concertistiche e liriche, festival, rassegne, master, progetti per le scuole in
Italia e all’estero.
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sabato 24 gennaio ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 25 gennaio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
“Le sette meraviglie del mondo antico”
con Valerio Massimo Manfredi
Le sette meraviglie di Mozart
I sette capolavori del genio nato il 27 gennaio
Concerto per il Giorno della Memoria
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart
Orchestra Sinfonica Musica Civica
Ferenc Ròzsa, direttore
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Valerio Massimo Manfredi
Wolfgang Amadeus Mozart
Ferenc Ròzsa
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Note d’ascolto:
Sono sette le meraviglie del mondo antico, le bellezze più incredibili
che la storia abbia regalato all’umanità.
Tutte costruite più di duemila anni fa e visibili contemporaneamente
solo fra il 300 e il 226 avanti Cristo, sono opere grandiose che stupiscono la vista dell’uomo con una precisione e un’intenzione mai più
eguagliate da allora.
Il celebre scrittore e topografo del mondo antico condurrà il pubblico
di Musica Civica in un universo misterioso e affascinante in cui ogni
singola pietra dell’opera d’arte ha un significato e una simbologia che
Manfredi svelerà, accompagnando l’uditorio in un’avventura indimenticabile.
La Grande Piramide di Cheope a Giza, immensa dimora di riposo
eterno per il faraone e monumento di tale titanica dimensione da
sfidare sotto certi aspetti l’umana comprensione, i Giardini Pensili
sospesi sul paesaggio di Babilonia, costruiti da un grande monarca per
la sposa che aveva nostalgia delle sue montagne boscose, l’Artemision
di Efeso, gigantesco tempio dedicato al culto della dea Artemide, il
Colosso di Rodi, l’enorme statua di bronzo che sorgeva su una piccola
isola in mezzo al mare, il Mausoleo di Alicarnasso, la monumentale
tomba dove riposava il satrapo Mausolo, nell’attuale Bodrum in Turchia, il Faro di Alessandria in Egitto, che una volta indicava la via alle
mille imbarcazioni che si avvicinavano a quel porto favoloso, la Statua di Zeus a Olimpia, grandiosa creazione del mitico scultore Fidia.
Sono queste le sette meraviglie del mondo antico. Già indicate come
tali diversi secoli prima della nascita di Cristo, andarono una ad una
distrutte per cause diverse, salvo l’inattaccabile Piramide di Cheope,
scalfita soltanto dalle mani distruttrici degli uomini.
Ad esse è dedicato l’ultimo libro di Manfredi e ai sette capolavori di
Mozart è dedicato il concerto abbinato alla conversazione.
Nato il 27 gennaio, stesso giorno che celebra la memoria delle vittime
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della Shoah, Mozart è uno dei geni indiscussi della storia della musica. Proponendo i suoi sette brani più eseguiti e più noti, Musica Civica rende omaggio a questi grandi capolavori e contemporaneamente
dedica queste note inarrivabili di Mozart alle vittime dell’olocausto.
Un modo positivo e costruttivo per non dimenticare il passato, ricordando quanto di bello c’è stato e quanto di bello ancora può esserci.
VALERIO MASSIMO MANFREDI
Topografo del mondo antico, Manfredi si è laureato in lettere classiche all’Università di Bologna e si è specializzato in topografia del mondo antico alla Cattolica di Milano. Docente in molte università italiane e straniere (Università di
Venezia, Loyola University di Chicago, École pratique des hautes études della
Sorbona di Parigi, Bocconi di Milano ecc.), ha condotto spedizioni scientifiche in molte località del Mediterraneo. Ha pubblicato numerosissimi saggi e
opere di narrativa, soprattutto romanzi storici, tradotti in tutto il mondo con
enorme successo. È autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione, collabora come antichista e come giornalista scientifico a Il Messaggero,
Panorama, Archeo, Focus, Airone ed altre riviste del settore. La sua trilogia
“Aléxandros” è stata acquistata da Universal Pictures per una produzione cinematografica e Dino De Laurentiis ha realizzato “L’ultima legione”. Ha scritto
inoltre la sceneggiatura di “Marco d’Aviano” e “Gilgamesh”. Ha adattato per
il cinema “Memorie di Adriano” di M. Yourcenar per John Boorman. Ha tenuto conferenze, lectio magistralis e seminari in alcuni dei più prestigiosi atenei
come New College di Oxford, University of California a Los Angeles, National
University of Canberra (Australia), Università dell’Avana (Cuba), Universidad
de Antiochia a Medellín (Colombia), Universidad de Bilbao, Universidad Internacional Menendez Pelayo (Tenerife) e molte altre. Nel 1999 è stato votato
“Man of the Year” dall’American Biographical Institute, Raleigh, North Carolina; nel 2003 ha ricevuto la nomina a Commendatore della Repubblica
motu proprio del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, il premio Corrado Alvaro
Rhegium Julii e il premio Librai Città di Padova. Nel 2004 riceve il Premio
Hemingway per la narrativa e nell’autunno del 2013 riceve il Dante d’oro alla
carriera. È il più importante romanziere storico oggi in Italia.
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sabato 7 febbraio ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
CONVERSAZIONE
“Abusivi”
con Roberto Ippolito
Rhapsody in blue
Orchestra della Magna Grecia
Pierluigi Camicia, pianoforte
Michele Nitti, direttore
L. Bernstein
Candide Ouverture
L. Bernstein
Three variations Fancy Free
R. Addinsell Concerto di Varsavia
G. Gershwin
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Rhapsody in Blue
Un Americano a Parigi
Roberto Ippolito
Michele Nitti
Pierluigi Camicia
Orchestra della Magna Grecia
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Note d’ascolto:
Il volume d’affari dell’abusivismo in Italia raggiunge livelli impensabili ed è localizzato soprattutto al Nord. Sono coinvolte una
larga sfera di professioni e attività, dai panettieri ai macelli, dai
meccanici ai medici, dai tassisti ai benzinai e ovviamente i costruttori edili. Perfino i morti possono essere abusivi.
La realtà scoperta da Ippolito è particolarmente agghiacciante
nel settore sanitario se solo si pensa ai quindicimila dentisti che
operano senza averne il titolo o ai veterinari che firmano prescrizioni con numeri di appartenenza di altri professionisti regolarmente iscritti all’ordine.
Di tutto ciò e di altro ancora Ippolito ci racconterà consegnandoci
uno spaccato del nostro Paese riassumibile in una lunga lista di
irregolarità fai da te che può far sorridere, ma anche no.
Il concerto successivo alla conversazione propone musiche di tre
autori strettamente legati al grande schermo.
Di Leonard Bernstein, il cui connubio con il cinema rimanda alla
celeberrima versione cinematografica di West Side Story, ascolteremo l’ouverture da Candide, operetta comica basata sull’omonimo testo di Voltaire, e le tre variazioni Fancy Free, tratte dall’omonimo balletto.
A seguire il concerto di Varsavia, scritto per il film Dangerous
Moonlight, che fu commissionato dal regista Brian D. Hurst a
Rachmaninov. Questi declinò l’offerta e a comporre le musiche
fu quindi il compositore britannico Addinsell che scrisse il capolavoro che tutti conosciamo.
Di Gershwin, l’orchestra della Magna Grecia e il pianista Camicia, propongono la celeberrima Rapsodia in blue, utilizzata più
volte nel cinema (Fantasia 2000 della Disney e Manhattan di
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Woody Allen) e brano di grande appeal e originalità per il suo
fondere jazz e musica colta.
Il concerto si chiude col poema sinfonico Un Americano a Parigi,
certamente una delle più famose pagine del compositore americano; ad esso si ispirò la Metro-Goldwyn-Mayer realizzando l’omonimo film uscito nel 1951 e insignito di molti premi Oscar.
ROBERTO IPPOLITO
Nato a Napoli il 5 settembre 1951 è un giornalista e scrittore.
Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e “Ignoranti” (Chiarelettere 2013), Ippolito è anche un
fervente organizzatore culturale.
È direttore editoriale di “A tutto volume – Libri in festa a Ragusa” e della
prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro”
a Cinecittàdue a Roma.
Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato
direttore della comunicazione della Confindustria, direttore delle relazioni
esterne dell’università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza”
alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.
PIERLUIGI CAMICIA
Pierluigi Camicia inizia la carriera concertistica sulla scia di premi conseguiti in concorsi nazionali e internazionali di grande prestigio, quali quello
di Treviso, il Busoni, il Ciani e lo Chopin e con l’ammirazione e la stima di
artisti quali Rostropovitch, Ferrara, Ciccolini e altri.
Particolare attenzione rivolge a repertori inusuali, in collaborazione anche
con solisti e direttori di fama del calibro di Ferro, Friedman, Ahronovitch,
Biscardi, Gusella, Marvulli e con orchestre europee e americane.
Insieme con Michael Flaksman, Ruggiero Ricci, Angelo Persichilli, Felix
Ayo, Nina Beilina l’attività cameristica diventa occasione di proposte musicali poliedriche e affascinanti.
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Collabora anche con voci di prestigio quali, a titolo di esempio, Ricciarelli e
Colaianni in recital liederistici o lirici e sovente con vocalist quali Antonella
Ruggiero e Mariella Nava.
Titolare della cattedra di pianoforte principale al conservatorio “N. Piccinni” di Bari dal ‘73, chiamatovi dall’allora direttore Nino Rota, Pierluigi
Camicia è maestro di una schiera di talenti già alla ribalta del concertismo
internazionale.
Ha inciso, nella sua vasta e prolifica produzione discografica per importanti
case italiane e straniere, musiche di Chopin, Giuliani, Rota, Grieg, Brahms,
Franck, Fauré e Van Westerhout.
Suona regolarmente in Europa, Sati Uniti e Cina, dove è regolarmente invitato a tenere anche masterclass per enti musicali, università e conservatori.
È stato Direttore Artistico del Festival Jazz Talos e lo è della Camerata Musicale Salentina a Lecce.
Ha ricevuto nel 2000 il Premio per la Musica “Melo Freni”.
Nel 2007 è stato nominato dal Ministro per l’Università, per “meritata
fama”, direttore del conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.
MICHELE NITTI
Considerato uno dei più giovani e talentuosi direttori d’orchestra italiani
della sua generazione, Nitti termina gli studi di direzione d’orchestra all’età
di 24 anni, diplomandosi brillantemente presso il Conservatorio di Musica
“G. Verdi” di Milano.
Nel 2005 si laurea con 110/110 e lode in Lettere e Filosofia con una tesi intitolata “Fra tradizione ed innovazione. Le concezioni armoniche di Gustav
Mahler”.
Intraprende giovanissimo anche gli studi di composizione e si perfeziona in
direzione d’orchestra con Salvador Mas Conde a Vienna, dove dirige nella
prestigiosa Konzerthaus, e con Riccardo Muti presso la Mediterranean Music Academy di Malta.
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Finalista al primo concorso internazionale per giovani direttori d’orchestra
di Lanciano, dirige l’Orchestra Sinfonica Internazionale Giovanile “F. Fenaroli” con grande successo di critica e di pubblico.
Per le manifestazioni mozartiane “Mozart Milano 2006” dirige il concerto
inaugurale del Festival Mozart Giovani a seguito di un’audizione indetta dal
Comune di Milano e dall’associazione Euphoné.
Nel 2005 esordisce anche in campo operistico salendo sul podio nella direzione de La Bohème di Puccini e da allora la sua frequentazione con l’opera
lirica è continua e tocca i più grandi titolo del repertorio.
Viene regolarmente invitato come direttore ospite da importanti istituzioni concertistiche come l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, la Fondazione
Pergolesi-Spontini, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Milano
Classica, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari; ha altresì diretto
l’Orchestra Filarmonica Ucraina di L’vov, il Christ Church Cathedral Choir
di Dublino, l’Orchestra Nuova Cameristica di Milano, l’Orchestra e il Coro
del Teatro Petruzzelli, l’Orchestra della Magna Grecia, l’Orchestra Filarmonica di Milano, l’OPECAM di Milano, l’Orchestra Giovanile Italiana di
Fiesole e molte altre.
Ha diretto solisti prestigiosi come Francesco Manara, Ilia Kim, Tina Guo,
Valentina Farcas ecc.
Numerose le prime assolute affidate alla sua direzione.
All’attività artistica affianca quella accademica, essendo docente di esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio di Musica “T. Schipa” di Lecce.
Dal suo esordio operistico ad oggi Nitti dirige abitualmente il repertorio
operistico e sinfonico tanto nei più prestigiosi enti italiani quanto nei principali teatri esteri.
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domenica 8 febbraio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
“Abusivi”
con Roberto Ippolito
Plagi in musica e pezzi abusati
Musiche da Bach ai nostri giorni
Ensemble “U. Giordano”
Ida Fratta, soprano
Dino De Palma, violino
Gianna Fratta, pianoforte
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Roberto Ippolito
Ida Fratta
Dino De Palma
Gianna Fratta
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Note d’ascolto:
Il volume d’affari dell’abusivismo in Italia raggiunge livelli impensabili ed è localizzato soprattutto al Nord.
È coinvolta una larga sfera di professioni e attività, dai panettieri ai macelli, dai meccanici ai medici, dai tassisti ai benzinai
e ovviamente i costruttori edili. Perfino i morti possono essere
abusivi.
La realtà riportata da Ippolito è particolarmente agghiacciante
nel settore sanitario se solo si pensa ai quindicimila dentisti
che operano senza averne il titolo o ai veterinari che firmano
prescrizioni con numeri di appartenenza di altri professionisti
regolarmente iscritti all’ordine.
Di tutto ciò e di altro ancora Ippolito ci racconterà consegnandoci uno spaccato del nostro Paese riassumibile in una lunga
lista di irregolarità fai da te che può far sorridere, ma anche no.
Ironicamente pure in musica possiamo trovare gli abusivi: è
abusivo chi copia o prende spudoratamente in prestito frasi,
temi o intere composizioni altrui, soprattutto quando non veniva tutelato il diritto d’autore, ed è abusivo anche chi, inconsapevolmente, scrive melodie così belle da diventare ossessioni o
tormentoni per gli ascoltatori, abusando della pazienza di tutti.
L’ensemble “U. Giordano” propone, in stretto e continuo dialogo con il giornalista, una carrellata di brani “abusati”, in
contrappunto ironico all’abusivismo molto più preoccupante e
dilagante narrato da Ippolito.
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ROBERTO IPPOLITO
Nato a Napoli il 5 settembre 1951 è un giornalista e scrittore.
Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e “Ignoranti” (Chiarelettere 2013), Ippolito è anche un
fervente organizzatore culturale.
È direttore editoriale di “A tutto volume – Libri in festa a Ragusa” e della
prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a
Cinecittàdue a Roma.
Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato
direttore della comunicazione della Confindustria, direttore delle relazioni
esterne dell’università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza”
alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.
IDA FRATTA
Nata a Erba (Co) nel 1975, inizia gli studi al Conservatorio “G.Verdi” di
Milano e si diploma al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia col massimo
dei voti sia in Pianoforte che in Musica Vocale da Camera e successivamente
brillantemente anche in Canto e Clavicembalo.
Contestualmente agli studi musicali consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza oltreché in Discipline Musicali con 110/110 e lode.
Sin dall’età di otto anni intraprende la carriera concertistica dapprima come
pianista e poi come cantante producendosi per prestigiosi enti e istituzioni
in Italia e all’estero ed effettuando tournée in Germania, Polonia, Austria,
Grecia, Turchia, Israele, Svezia, Lituania, India, Stati Uniti, Argentina,
Uruguay e Australia.
Vincitrice da solista e in formazioni cameristiche di premi in oltre trenta
concorsi sia nazionali che internazionali, incide per Bongiovanni di Bologna
e Velut Luna di Padova.
Componente dell’Ensemble “U. Giordano” fin dalla sua nascita, incide in
questa formazione il CD “All’Opera dopo l’Opera”; in seguito alla sua pubblicazione, che ottiene ottime recensioni dalla critica nazionale specializza41
ta, effettua tournée con l’Ensemble che la portano ad esibirsi in molti Paesi
Europei.
A questo CD segue l’incisione per la rivista “Amadeus” del CD “Le canzoni
di Ludwig”, apprezzatissimo dalla critica e dal pubblico.
Il 30 aprile 2010 Ida Fratta debutta alla Carnegie Hall di New York.
Già docente di pianoforte presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari e
“U. Giordano” di Foggia, nonché di musica vocale da camera presso quello
di Monopoli, è attualmente docente presso il conservatorio di Campobasso.
DINO DE PALMA
Vedere CV pagina 24
GIANNA FRATTA
Decide di diventare direttore d’orchestra a nove anni e da allora intraprende
e completa col massimo dei voti la sua formazione accademica in pianoforte
e composizione, oltreché in direzione d’orchestra con lode.
Successivamente si laureata in giurisprudenza e discipline musicali con
110/110 e lode.
Inizia giovanissima la sua carriera pianistica vincendo numerosi concorsi
nazionali e internazionali che la portano ad esibirsi, da sola e con l’Ensemble “U. Giordano”, nei teatri più importanti del mondo e in città come
Berlino, New York, Tel Aviv, Mumbay, Kolkatta, Istanbul, Stoccolma, Vilnius, Haifa, Roma, Seoul, Montevideo, Buenos Aires e tante altre in tutto
il mondo.
Il suo debutto come direttore d’orchestra avviene nel 1998 e da allora lavora
con le più importanti orchestre del mondo in molti casi come prima donna.
Pupilla del grande direttore russo Yuri Ahronovitch, egli scrive di lei “Non
ho mai conosciuto un direttore così giovane e già così dotato di cuore e di
braccio”.
Suona e dirige nei più importanti teatri del mondo (Carnegie Hall di New
York, Teatro Coliseo di Buenos Aires, Teatro Solis di Montevideo, Seoul Art
42
Center di Seoul, Smetana Hall di Praga, Teatro Sao Pedro a San Paolo del
Brasile, Teatro dell’Opera di Roma ecc.), collaborando con i più importanti
artisti del panorama internazionale, da Mirella Freni a Carla Fracci, da Renato Bruson a Daniele Abbado, da Raina Kabaiwanska a François Thiollier,
da Cecilia Gasdia a Cloe Hanslip.
È titolare della cattedra di elementi di composizione al Conservatorio di
musica di Foggia, visiting professor alla Sungshin University di Seul (Corea)
e tiene regolarmente master class e seminari in molte università nel mondo.
Il 7 marzo 2009 è insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana
motu proprio del Presidente Giorgio Napolitano per i risultati da lei ottenuti
in campo internazionale come pianista e direttore d’orchestra.
Nell’autunno del 2014 è stato fatto pubblicamente il suo nome tra i tre possibili successori di Riccardo Muti alla direzione stabile del Teatro dell’Opera
di Roma.
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sabato 21 febbraio ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 22 febbraio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
Evento dedicato a Rosanna Meola Bruno, abbonata di Musica Civica
e amante della musica che ora ci ascolta dall’alto
CONVERSAZIONE
“La musica delle parole”
con Stefano Bartezzaghi
La ciociara
Orchestra della Magna Grecia
Hani Song, violino
Carlo Ponti Jr, direttore
P. Tchaikovsky Concerto per violino e orchestra op. 35
- Allegro moderato
- Andante
- Finale. Allegro vivacissimo
N. Rota La Strada, Suite dal balletto
A. Trovajoli
La ciociara, Suite orchestrale
44
Stefano Bartezzaghi
Hani Song
Carlo Ponti
45
Note d’ascolto:
Conversazione estremamente originale sulla “parola”, sul suono
della parola, su significante e significato, sulla musica insita nelle
parole che usiamo quotidianamente.
Bartezzaghi, da profondo conoscitore della nostra lingua, ci parlerà delle relazioni tra parole e musica, ci affascinerà portandoci
nel mondo giocoso e sfaccettato della comunicazione linguistica,
mettendola in relazione con la comunicazione sonora.
Di altrettanta originalità il concerto “La ciociara”, che vedrà sul
palcoscenico una delle più giovani e apprezzate violiniste orientali confrontarsi col mastodontico concerto di Tchaikovsky sotto
la direzione di Carlo Ponti, Jr, direttore d’orchestra figlio di Sofia
Loren e del regista omonimo.
Ponti, oltre a proporre quello che è considerato uno dei più virtuosistici e suggestivi concerti per violino e orchestra di tutti i
tempi, i cui romantici temi sono noti ai più, ha scelto di confrontarsi con la suite “La strada”, tratta dal balletto ricavato dall’omonimo film del 1954 di Federico Fellini.
Rappresentato per la prima volta nel 1967 al Teatro alla Scala di
Milano ed interpretato, tra gli altri, da Carla Fracci, il balletto diventa subito celebre per le sue musiche suggestive, di immediata
godibilità e di grande presa sul pubblico.
Ponti chiude il programma con un’altra suite orchestrale, quella
tratta dalla colonna sonora del film La ciociara - cui il nome
di Sofia Loren è strettamente legato - di Armando Trovajoli, il
grande compositore vincitore di ben quattro David di Donatello
scomparso meno di due anni fa.
46
STEFANO BARTEZZAGHI
Nato a Milano nel 1962, all’età di nove anni inizia a collaborare con tutte
le principali riviste enigmistiche italiane, come autore e solutore di giochi
enigmistici. Nel 1990 si laurea con 110 e lode all’Università di Bologna in
Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo con una tesi in Semiotica
su Sistematica dell’ambiguità. L’enigmistica contemporanea e la sua forma
semiotica (relatore Umberto Eco). Nei primi anni Ottanta scrive manuali per la
composizione e la soluzione di giochi enigmistici e un saggio sull’enigmistica
sulla rivista Alfabeta, corredato da una collezione di enigmi di Umberto Eco,
quindi incomincia una collaborazione quadriennale con la sezione culturale
del settimanale L’Europeo e tiene una rubrica settimanale di giochi di parole
con i lettori su Tuttolibri-La Stampa. Conduce rubriche radiofoniche su argomenti di varia linguistica per RadioDue e pubblica Accavallavacca, una
sorta di dizionario ragionato di parole immaginarie.
Lavora come consulente
culturale alla direzione delle tre reti radiofoniche di RadioRai e della trasmissione televisiva Anima Mia (RaiDue), un catalogo di musica, mode e costumi
degli anni Settanta in Italia condotta da Fabio Fazio. Negli anni Novanta pubblica Anno Sabbatico, un viaggio attraverso il lapsus, i segreti, gli scherzi e i
giochi linguistici, scrive saggi per la rivista letteraria Riga sul linguaggio di
Primo Levi, John Cage, Vladimir Nabokov, Alberto Arbasino, pubblica Sfiga
all’Ok Corral (Einaudi), la storia di un gioco inventato da Roberto Benigni e
Umberto Eco, incomincia la collaborazione con Radio Deejay, è consulente per
gli argomenti culturali di Pinocchio, un programma di informazione televisivo
condotto da Gad Lerner.
Nel 2000 incomincia la collaborazione tuttora in corso con Repubblica, con
articoli su argomenti culturali e linguistici, con «Lessico e nuvole» - una rubrica settimanale di giochi - e con «Lapsus», interventi sul linguaggio a cadenza
trisettimanale. Per Einaudi, pubblica Lezioni di enigmistica, un’introduzione
alla storia, alla teoria e alla pratica dei giochi enigmistici, una nuova edizione
di Esercizi di stile di Queneau e tiene per la Scuola Superiore di Alti Studi di
Bologna diretta da Umberto Eco un ciclo di sei lectio magistralis sulla storia
e la mitologia dell’enigma e degli altri giochi enigmistici dal titolo “Incontri
con la Sfinge”. Per Mondadori pubblica Non ne ho la più squallida idea, una
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raccolta di frasi e lapsus umoristici (Premio Satira Politica 2006 di Forte dei
Marmi). Incomincia a curare per la casa editrice Einaudi una collana di libri
tascabili dedicati al gioco, intitolata Rebus. 2007.
È fra i vincitori del premio giornalistico Livio Zanetti per il 2007. Tante le
pubblicazioni e i saggi, come L’orizzonte verticale, L’elmo di Don Chisciotte.
Contro la mitologia della creatività, Il libro dei giochi per l’estate, Scrittori
giocatori, Non se ne può più, Come dire. Galateo della comunicazione, Una telefonata con Primo Levi, Dando bica a Godot, il falò delle novità. La creatività
al tempo dei cellulari intelligenti, Pater optime, ubi est mens pauperorum? Il
latino e l’opinione pubblica contemporanea. Tiene il corso di Teorie della creatività e di Semiotica per il corso di laurea di Relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa, all’Università Iulm di Milano in cui è professore. I suoi attuali
argomenti di ricerca sono: la teoria semiolinguistica del gioco con le parole;
la revisione critica del concetto di creatività, le forme di creatività passiva, la
possibilità di una semiotica della creatività; le mitologie del contemporaneo.
HANI SONG
Nata nel 1997, Hani Song suona il violino dall’età di tre anni e il suo talento
unico è ormai riconosciuto internazionalmente.
Studia violino con Andreas Janke alla Zurich University of Arts, con Joerg
Hofmann a Friburgo e Philip Draganov al Conservatorio di Zurigo, oltreché
pianoforte con Carl Wolf. Segue le masterclass dei più grandi docenti del mondo, quali Igor Ozim, Julia Fischer, Nora Chastain e Tatyana Liberova.
Molte le vittorie in concorsi internazionali come l’International Marschner
Competition, la Swiss Youth Music Competition, il Concorso tra tutte le scuole
musicali nel Cantone di Zurigo e molti altri.
Fin da piccolissima Hani Song è attiva come solista, esibendosi in recital a
Monaco, Vienna, Zurigo, nella Foresta Nera, a San Pietroburgo, in molte città
italiane, ad Amburgo, solo per citare alcune delle città che l’anno vista protagonista di eventi recensiti in modo entusiastico dalla critica internazionale.
La giovane violinista è anche molto dedita alla musica da camera ed è spalla
della Zurich Youth Symphony Orchestra.
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La Lyra Foundation e la Fritz Gerber Foundation le hanno assegnato borse di
studio per diversi anni e la Televisione Nazionale Svizzera ha girato due documentari su di lei, trasmessi poi da molte emittenti internazionali.
Frequenta l’Art and Sport Gymnasium di Ramibuehl a Zurigo e tiene concerti
in tutto il mondo.
CARLO PONTI
Direttore musicale dei Los Angeles Virtuosi, Ponti ha studiato e lavorato negli
Stati Uniti al Conductor’s Institute con Harold Faberman, Andrey Boreyko,
Mehli Mehta e Zubin Mehta ed ha proseguito i suoi studi in Europa alla Vienna
Music Academy con Leopold Hager e Erwin Accel.
Nel 2006 è stato insignito in Italia del Premio Galileo per l’eccezionale livello
musicale e la profonda ricerca interpretativa. Negli Stati Uniti ha ottenuto, nel
2008, l’Artistic Achievement Award dal Virginia Waring International Piano
Competition e, nel 2009, lo Spirit of Hope Award dalla Childhelp Foundation
per il suo contributo allo sviluppo dei giovani talenti musicali nel mondo.
Nel 2011 è stato co-assegnatario del Premio Lupa di Roma e ha ricevuto il
Premio Civitas 2014 a Napoli.
Ponti è stato Associate Conductor della Russian National Orchestra con cui ha
registrato diversi CD per Pentatone e nel 2014 ha fondato i Los Angeles Virtuosi, gruppo musicale che si sta distinguendo nel mondo per le coraggiose scelte
di repertorio e per la grande attenzione alla formazione musicale dei giovani.
Ponti ha diretto numerose orchestre come la Simon Bolivar Symphony Orchestra, la Orquesta de Valencia, la Slovak Philharmonic Orchestra, l’Orchestre
Philharmonique de Strasbourg, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la
Roma Sinfonietta Orchestra, il Coro e Orchestra del Teatro San Carlo, la Verbier Festival Orchestra, l’Orquesta Sinfonica de Galicia, l’Orquesta Sinfonica
de Mineria, la Pro Arte Orchestra, la Winnipeg Symphony Orchestra, l’Ural
Philharmonic, la Moscow Chamber Orchestra, la Budapest Strings Chamber
Orchestra, la Cyprus Symphony Orchestra, la Napa Valley Symphony, la Budapest Concert Orchestra, l’UCLA Philharmonia, l’American Youth Symphony e
molte altre in tutto il mondo.
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sabato 7 marzo ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 8 marzo ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE E CONCERTO CON
Talenti di Capitanata per il mondo
Christian De Luca, pianoforte
Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli
Francesco Montaruli, I violoncello
Gianluca Montaruli, II violoncello
Gianni Cuciniello, III violoncello
Francesca Della Vista, IV violoncello
Ripalta Bufo, soprano
Umberto Sangiovanni & Dauniorchestra
Umberto Sangiovanni, pianoforte
Marta Colombo, voce
Adriano Matcovich, basso
Interviste di Micky De Finis
50
Programma
F. Liszt:
Rapsodia Spagnola
Christian De Luca, pianoforte
N. Rota:
Four Rota for Four
Medley da Amarcord, La strada, I Vitelloni, 8 e mezzo
H. Mancini: The Pink Panter
Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli
W. A. Mozart: Der Hölle Rache
Aria della Regina della Notte dal Flauto Magico
U. Giordano: Io son nel castello del re
Aria di Rosalina dall’opera Il Re
L. Bernstein: Glitter and Be Gay
Ripalta Bufo, soprano
U. Sangiovanni:Come un chicco di grano
Dall’album “Sciamboli e Nuovi Inverni”su testo
tradizionale del subappennino dauno declamato per
amore nel periodo di Carnevale
U. Sangiovanni:Strano paese
Da un testo inedito del fumettista Andrea Pazienza
U. Sangiovanni:Come un bel dì di maggio
Liberamente ispirato all’opera di Umberto Giordano
“Andrea Chenièr”
Umberto Sangiovanni & Dauniaorchestra
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Christian De Luca
Micky De Finis
DauniaOrchestra
Cellophonia Quartet
52
Ripalta Bufo
Note d’ascolto:
Da anni Musica Civica dedica uno degli otto eventi del cartellone
ai talenti della nostra terra, a coloro che, nati in Capitanata e acquisita la loro formazione in questo territorio, hanno poi costruito carriere riconosciute a livello internazionale e, in alcuni casi,
hanno dovuto scegliere di vivere lontano dalla Puglia.
Si tratta, in questa edizione, del pianista di San Giovanni Rotondo Christian De Luca, attualmente residente a New York dove è
stato ammesso a studiare con una borsa di studio alla prestigiosa Juilliard School of Music, una delle università musicali più
importanti al mondo, del quartetto di violoncelli Cellophonia
Quartet, nato in seno al conservatorio di Foggia e formato dai
migliori allievi ed ex allievi del docente titolare di cattedra, il
noto violoncellista Francesco Montaruli, il soprano di Cerignola
Ripalta Bufo, vincitrice di premi internazionali importantissimi e conosciuta al grande pubblico grazie alla sua partecipazione
alla trasmissione Italia’s got Talent 2013, a seguito della quale ha
firmato un contratto con la Sony Records e infine la Dauniaorchestra guidata da Umberto Sangiovanni, pianista e compositore
foggiano ora residente a Roma, noto in Italia e all’estero per le sue
composizioni, i suoi spettacoli originali, il suo pianismo eclettico
e il suo impegno per il recupero della tradizione popolare pugliese mediante una rilettura in chiave jazz e contemporanea di testi
contadini e folk.
Le quattro realtà artistiche pugliesi si racconteranno al pubblico
di Musica Civica, pungolati dalle interviste sempre effervescenti
del giornalista Micky De Finis, e daranno prova del loro livello
musicale proponendo pezzi di grande fascino e di estremo virtuosismo. Dalla rocambolesca Rapsodia spagnola di Liszt, un vero
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manuale delle maggiori arditezze pianistiche, alle trascrizioni
per quattro violoncelli di pezzi legati alla musica per il cinema,
dalle tre arie d’opera che richiedono un controllo tecnico della
voce e una capacità interpretativa che solo grandi cantanti possono sfoggiare ai brani del compositore foggiano Sangiovanni, uno
dei quali su testo di Andrea Pazienza, altro talento indiscusso e
figlio della Capitanata.
CHRISTIAN DE LUCA
Nato a San Giovanni Rotondo nel 1993, inizia i suoi studi musicali all’età di
otto anni, diplomandosi al Conservatorio di Foggia a 18 anni con il massimo
dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida di Claudio Trovajoli.
Durante il suo percorso di studi partecipa a vari concorsi pianistici, classificandosi sempre al primo posto (“Giovani Esecutori” di Torremaggiore, “Fiori Musicali”, “I Musici” a San Severo, “Città di Ortona” - Premio Assoluto
con borsa di studio, “Città di Rocchetta”, Internazionale “Città di Gravina
in Puglia” ecc.). Frequenta molte masterclass, ottenendo sempre significativi
apprezzamenti da parte di eminenti pianisti quali Andaloro, Baglini, Gulda,
Lonquich, Lupo, Margarius, Ossipova, Virsaladze.
Già da alcuni anni, De Luca svolge un’intensa attività concertistica che lo vede
presente in prestigiose sale italiane, come il Teatro Sociale di Como, il Teatro
Verdi di Trieste, il Teatro Ristori di Cividale del Friuli, la Sala Accademica del
Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma, il Teatro del Fuoco di Foggia.
Nel 2012 si classifica secondo con Menzione Speciale al Premio Nazionale delle Arti, competizione che vede la partecipazione dei migliori diplomati dei
conservatori italiani. Nel 2013, si distingue in importanti concorsi pianistici
internazionali, come il Grand Prix de Piano de Lyon e il Clara Haskil.
Nel 2014 risulta vincitore assoluto, aggiudicandosi anche il premio del pubblico, del concorso internazionale per pianoforte e orchestra “Città di Cantù”,
nella sezione dedicata ai concerti romantici. Nell’occasione, si esibisce al Teatro Sociale di Como eseguendo il Totentanz di Liszt, accompagnato dall’Orchestra Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau. La stampa descrive la sua interpreta54
zione come una “fantastica combinazione di grazia, passione, e virtuosismo”.
Attualmente è iscritto al biennio concertistico presso il Conservatorio Giordano di Foggia nella classe di Claudio Trovaioli, di cui è stato assistente presso
l’Istituto Pontificio di Musica Sacra a Roma.
Da settembre 2014 frequenta la Juilliard School of Music di New York, beneficiando della “John & Eva Post Scholarship”.
CELLOPHONIA QUARTET - Primo violoncello FRANCESCO MONTARULI
Il Cellophonia Quartet è una formazione caratteristica nel panorama musicale
contemporaneo tesa a valorizzare appieno l’estensione tecnica ed espressiva
del violoncello. L’unione timbrica di quattro violoncelli incanta e affascina
l’uditorio, trascinato da un continuo gioco delle parti, in cui i caratteri di
ognuno si alternano e si completano. Nato a Foggia su impulso di Francesco
Montaruli, titolare di cattedra del Conservatorio “U. Giordano” e maestro di
tutti gli altri tre musicisti, il quartetto ha un vasto repertorio, che spazia da
brani classici fino ad elaborazioni di musiche da film appositamente scritte per
questa formazione da Benedetto Montebello. Sia i brani originali che le trascrizioni rendono appieno la bellezza delle musiche nella particolare cornice
timbrico-espressibva delle voci dei quattro violoncelli.
Francesco Montaruli, diplomato in violoncello col massimo dei voti, è un solista e un camerista dalla carriera ricca di collaborazioni importanti. Violoncellista per anni dei Solisti Dauni, ha effettuato concerti in varie formazioni nelle
più importanti città europee (Parigi, Berlino, Istanbul, Colonia, Lione, Roma
ecc.) ed ha suonato, spesso in veste di primo violoncello, in orchestre come
quella del Teatro Petruzzelli di Bari, del Teatro Rendano di Cosenza, la Scarlatti di Napoli, l’orchestra della RAI di Roma, l’orchestra sinfonica abruzzese,
l’orchestra Filarmonica Marchigiana e molte altre, collaborando con artisti del
calibro di Ennio Morricone, Louis Bacalov, Michele Placido, Ugo Pagliai, Jerry
Lewis, Burt Bacharach, Charlie Haden, Gustav Leonhardt, Mario Brunello.
Dal 2003 al 2009 è stato violoncellista dell’ensemble barocco L’arte dell’Arco
di Padova con cui nel 2005 ha effettuato una tournée di 12 concerti in Giappone, riscuotendo un grande successo di critica. Ha collaborato col gruppo da
camera I Solisti Filarmonici Italiani col quale si è esibito negli Stati Uniti, in
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Giappone e in Spagna nel corso di vari anni di collaborazione.
All’attività concertistica unisce quella didattica al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia dove è titolare di cattedra dal 1989.
RIPALTA BUFO
Una forza della natura: capace di commuovere, trascinare, smuovere gli ascoltatori e finanche gli interpreti che con lei hanno diviso palco, repertori e passione per la musica. Soprano lirico leggero, cerignolana, innamorata della sua
città, si accosta sin da bambina al mondo della musica studiando da quando
aveva sei anni il clarinetto piccolo. Dopo la maturità classica intraprende la
carriera universitaria iscrivendosi a lettere moderne presso l’università di Foggia e nel 2013 si diploma al Conservatorio di Musica “U. Giordano” in canto
lirico con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida di
Maria Paola De Luca. Studia recitazione e dizione, calcando il palcoscenico
anche come attrice in tragedie greche e latine come il Miles Gloriosus e l’Anfitrione di Plauto e la Lisistrata di Aristofane. Tanti i premi e i riconoscimenti:
nel 2010 “Premio Teatro San Carlo” nel prestigioso teatro napoletano, nel
2011 vincitrice assoluta del 14° Concorso Lirico Internazionale “U. Giordano”, nel 2013 vincitrice di due borse di studio al Teatro Petruzzelli di Bari,
finalista di “Castrocaro Lirica” a Correggio con Daniela Dessì, Fabio Armiliato e Angelo Branduardi, solo per citare i principali.
Nota al pubblico televisivo per la sua magistrale interpretazione dell’aria della
Regina della Notte alla finalissima della trasmissione Italia’s Got Talent 2013,
firma un contratto con la Sony Records e collabora in progetti di portata internazione con Roberto Bonaventura, già autore di Luciano Pavarotti.
Ospite d’eccezione all’edizione Cantagiro 2013 con Jimmy Fontana e Irene
Fornaciari, duetta anche con Albano Carrisi. Debutta in Mese Mariano e Fedora di Giordano al Festival Giordano di Baveno e al Teatro Garibaldi di
Lucera, nel Filosofo di campagna di Galuppi, nei rossiniani Viaggio a Reims
e Barbiere di Siviglia al Teatro Manzoni di Milano e al Teatro Valle di Roma.
Porta alto l’onore pugliese a Praga, Londra, Barcellona e in tutte le città e i
teatri in cui si esibisce. Continua i suoi studi di canto lirico frequentando il
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biennio specialistico presso il conservatorio “U. Giordano” di Foggia con Maria
Paola De Luca e specializzandosi con il celebre soprano Luciana Serra.
UMBERTO SANGIOVANNI & DAUNIAORCHESTRA
La DauniaOrchestra è un gruppo musicale che spazia dal jazz alla musica
popolare nato su iniziativa di Umberto Sangiovanni, il pianista e compositore
pugliese da anni impegnato nel recupero della tradizione popolare e dialettale
della sua regione d’origine.
Il gruppo ha partecipato a numerosi festival e rassegne, come Roma Jazz Festival, Umbria Jazz, Notte della Taranta, Jazz festival di Valladolid in Spagna e ha
suonato a Stoccarda, Londra e in molti Istituti Italiani di Cultura proponendo
originali progetti di promozione della cultura popolare del Sud Italia. Molto
apprezzate le produzioni discografiche: due CD con Rai Trade (“La controra”
nel 2004 e “Calasole” nel 2006, entrato nella “album top” della World Music
Charts di iTunes e dedicato alla figura del sindacalista cerignolano Giuseppe
Di Vittorio), “Sciamboli e nuovi inverni” nel 2010, dedicato ai cosiddetti canti
dell’altalena ritrovati nel subappennino dauno, “Di fame Di denaro Di passioni” nel 2012, quest’ultimo dedicato a Matteo Salvatore e segnalato tra i quattro
CD finalisti del “Premio Tenco”. Ha realizzato concerti in diretta radiofonica
con Radio3 Suite, Concerti del Quirinale a Radio3, “Storie Interrotte”, Radio In Blu, Radio Popolare, France Musique Radio, Radio Rai Filodiffusione,
Radio Città Futura ecc. Nel 2006 riceve il “Premio Lunezia” per il CD “La
controra” e nel 2007 il brano Calasole, viene scelto dal regista Ferzan Ozpetek
quale colonna sonora per lo spot dell’AIRC (Ass. italiana per la ricerca contro
il cancro). Umberto Sangiovanni, come solista e autore di colonne sonore, ha
vinto il premio “Sergio Leone” ed è stato selezionato per i David di Donatello.
Negli ultimi anni la sua musica ha accompagnato gli spettacoli teatrali di Luca
Argentero, Sergio Rubini, Paolo Sassanelli, Valerio Aprea.
Il suo ultimo lavoro musicale, Strano paese, su testo inedito del fumettista
pugliese Andrea Pazienza, è stato parte di un progetto benefico con quindici
tra i maggiori attori italiani (Neri Marcorè, Amilio Solfrizzi, Bianca Guaccero
ecc.). Il brano, scritto in favore del Gargano a seguito degli eventi climatici che
lo hanno fortemente segnato, è stato tra i più venduti su iTunes.
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sabato 21 marzo ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 22 marzo ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
IL PIAVE MORMORAVA
Evento dedicato al centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915
CONVERSAZIONE
“La Guerra grande. Storie di gente comune”
con Antonio Gibelli
Histoire du soldat
Musica di Igor Stravinsky
Libretto di Charles-Ferdinand Ramuz
La marcia del soldato - Il violino del soldato
Marcia reale - Piccolo concerto
Tre danze: Tango, Valzer, Ragtime
Danza del diavolo - Corale
Marcia trionfale del diavolo
Ensemble da camera Musica Civica
Giampiero Mancini, attore (Narratore-diavolo)
Antonio D’Emilio, attore-mimo (Il soldato)
Silvia Carota, ballerina (La principessa)
Traduzione, adattamento e regia di Giampiero Mancini
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Antonio Gibelli
Igor Stravinsky
Silvia Carota
Antonio D’Emilio
Giampiero Mancini
59
Note d’ascolto:
1915-2015: cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo
conflitto mondiale. Musica Civica dedica lo spettacolo “Il Piave
mormorava” a questo importante centenario, portando in Capitanata uno dei più grandi esperti italiani della Prima Guerra Mondiale, lo storico Antonio Gibelli, e proponendo l’ascolto di un brano molto rappresentativo di quegli anni, la Storia del soldato di
Igor Stravinsky. Le ultime pubblicazioni di Gibelli si sono molto
concentrate sul primo conflitto mondiale: “La grande guerra degli
Italiani 1915-1918”, “L’officina della guerra. La grande guerra e
le trasformazioni del mondo mentale”, “La memoria della grande
guerra nelle Dolomiti” e soprattutto “La Guerra grande. Storie di
gente comune” (Laterza, 2014), in cui Gibelli ricostruisce il primo
conflitto mondiale attraverso le storie di persone comuni che ne furono coinvolte e travolte. Per far riemergere la trama vissuta e sofferta della guerra, lo storico si affida al fiume carsico delle scritture
inediti, fragili e spesso incerte, prodotte dai protagonisti nel fondo
di una trincea o nella baracca di un campo di guerra o nella corsia
di un ospedale. Le lettere inviate a casa dal fronte e dalla prigionia,
i taccuini, i diari, le memorie scritte a distanza di tempo, gli album
con le dediche dei malati alle infermiere danno un volto, un nome e
un cognome, una storia alle speranze e alla disperazione di chi uscì
vivo dal conflitto e di chi ne fu inghiottito.
Il concerto che segue è strettamente connesso alla conversazione,
proponendo il capolavoro di Stravinsky su libretto di Ramuz, l’Histoire du soldat, uno dei pezzi più rappresentativi di tutto il Novecento, nella versione originale per sette strumenti, voce recitante,
mimo e ballerina. Scritto da Stravinsky proprio nel bel mezzo degli
anni del conflitto, l’histoire venne eseguita per la prima volta nel settembre del 1918 sotto la direzione di Ernest Ansermet e certamente
è un brano fortemente influenzato dagli eventi bellici, sia per la
60
tematica di cui tratta, sia per la condizione personale di Stravinsky,
che in quegli anni viveva un momento di povertà e di distacco dalla
Russia proprio a causa del conflitto mondiale e della rivoluzione
russa del 1917. La storia è quella di Joseph che sta tornando a casa
perché in licenza. Durante il percorso il soldato, che spesso si ferma
a suonare un violino di poco valore, ma a cui è legatissimo, incontra
un vecchio signore. Si tratta del diavolo sotto mentite spoglie che
chiede a Joseph di vendergli il suo violino in cambio di un libro che
contiene indicibili ricchezze, narrando fatti non ancora accaduti. Il
diavolo propone al soldato un patto: resteranno tre giorni insieme
durante i quali Joseph gli insegnerà a suonare il violino e lui insegnerà al soldato a leggere il libro. Joseph accetta, ma passati i tre
giorni e tornando a casa, il giovane si accorge che non sono passati
tre giorni, ma tre anni. La sua fidanzata si è sposata con un altro
uomo e ha un figlio, sua madre lo crede morto e nessuno lo riconosce. Il soldato va in cerca del diavolo arrabbiatissimo e lo incontra
in veste di mercante di bestiame; il diavolo lo consola e gli dice che
con il libro magico potrà diventare ricchissimo. Infatti Joseph inizia
ad accumulare immense ricchezze, ma a perdere tutti gli affetti, non
ultimo il suo violino, ormai posseduto dal diavolo. Dopo una serie di
peripezie, Joseph decide di disfarsi delle sue ricchezze e di riprendere a viaggiare da povero, solo con uno zaino e con l’incolmabile
vuoto dovuto alla perdita del violino. Seduto ad una locanda viene
raggiunto dalla notizia che la figlia del re è molto malata e che andrà
in sposa a chi la guarirà. Per una serie di eventi sarà proprio Joseph
ad entrare nel castello per superare la prova. Ma lì nel castello c’è
anche il diavolo che Joseph sfida in una partita a carte, dopo averlo
fatto ubriacare. Il soldato riesce a vincere e a riappropriarsi del suo
violino, vera fonte di vita e ricchezza, e con esso entra nella stanza
della principessa dove inizia a suonare per lei, guarendola. Il diavolo, però, tornato in sé dopo l’ubriacatura, lancia una maledizione ai
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due sposi. Joseph si sente comunque tranquillo: ora ha tutto quello
che vuole, la sua bella principessa e il suo violino. Purtroppo, però,
una volta che si è venduta l’anima al diavolo, non si è più liberi e il
destino vorrà che Joseph sarà portato via dal diavolo negli inferi al
suono di una marcia trionfale. La maledizione si avvera e l’opera si
chiude con la marcia trionfale del diavolo. Il capolavoro di Ramuz
gode di una musica estremamente moderna e innovativa: Stravinsky usa i ritmi del ragtime, del tango argentino, dei valzer viennesi
e un corale di Bach. Tutti questi materiali musicali sono trasfigurati
da un utilizzo dei timbri dei sette strumenti molto nuovo, da un
linguaggio estremamente complesso e frammentario, frutto eccellente e specchio implacabile di un periodo storico di disgregazione,
povertà e guerra.
ANTONIO GIBELLI
Storico genovese nato nel 1942, Antonio Gibelli è stato docente di Storia Contemporanea nell’Università della sua città, fino alla pensione.
È uno dei maggiori studiosi della scrittura come pratica sociale e delle esperienze individuali e collettive nelle due guerre mondiali. Ha diretto la rivista
Movimento operaio e socialista e ha collaborato con numerose altre riviste.
Le sue ricerche più significative vertono sulla prima guerra mondiale. I suoi
scritti, infatti, hanno profondamente innovato l’orientamento degli studi sul
conflitto in una prospettiva di storia culturale, facendo uso per la prima volta
di fonti come le relazioni degli psichiatri sui dissesti mentali dei soldati e
le lettere dei fanti. Il suo volume La Grande Guerra degli italiani ha vinto
il premio Acqui Storia nel 1999. Molte delle sue pubblicazioni hanno cambiato la prospettiva e la visione degli accadimenti bellici. La peculiarità del
suo modo di fare storia nel Novecento consiste nella prospettiva “dal basso”,
che inserisce ampiamente nell’analisi e nella narrazione i punti di vista della
gente comune utilizzando le loro testimonianze epistolari, diaristiche e memorialistiche. Al fine di promuovere lo studio di questi materiali salvandoli dalla
dispersione, nella seconda metà degli anni Ottanta Gibelli ha fondato, presso
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il dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea di Genova, l’Archivio
Ligure della Scrittura Popolare (ALSP), oggi una delle principali istituzioni
europee del genere.
GIAMPIERO MANCINI
Definito dalla critica “uno dei talenti più cristallini del teatro italiano”, Mancini si fa apprezzare con “Il Grigio” di G. Gaber. La sua poliedricità lo ha
sempre condotto a cimentarsi in cose diametralmente distanti tra loro, dalle
fiction (Ris 4, Distretto di Polizia 7 e 8, I Delitti del Cuoco, La Squadra 8, 7
Vite, Caccia al Re…) alla conduzione di programmi (per SKY Gambero Rosso
Bollicine sotto torchio e Piatto ricco), dalle pubblicità (testimonial per la guida del Gambero Rosso e protagonista degli spot di Pizza Hut e della catena
Kotsokolov) ai voice off (voce di Vallanzasca ne La storia siamo noi di G. Minoli
per Raitre), dai radiodrammi (G. Bompart in La storia in giallo Radiotre) ai
reading (Pasolini, Bukowsky, D’Annunzio e l’ultima fortunatissima Lectura
Dantis con la quale ha debuttato a Salisburgo).
Con Tuo Hank prima e Maree e Far finta di essere Gaber poi, il legame con
la musica diventa imprescindibile. Come attore-cantante Mancini trova la sua
dimensione ideale, collaborando stabilmente con le più importanti istituzioni
sinfoniche nazionali ed internazionali. Molti i suoi lavori in scena nei più
importanti teatri italiani: Strappami la Vita, Histoire du soldat, Il demone e
la fanciulla, Pierino e il lupo, Il Bue sul tetto, Il Carnevale degli animali, Io
Mozart, Carmen, Vi assicuro che zio Ludwig ecc.
Premiato in Versilia come uno dei dieci migliori artisti italiani nell’ambito del
teatro-canzone, da 9 anni è direttore artistico del laboratorio di Formazione attoriale S.M.O. di Pescara e continua a conciliare l’attività di direttore artistico
e trainer nella sua scuola con gli impegni televisivi. Nell’ultimo anno ha recitato per la televisione nel film tv prodotto dalla Rai La casa dei papà, in Rex 5,
Don Matteo 8, nei panni di Giacomo Puccini nel kolossal Il grande Caruso. Ha
concluso ultimamente a Malta le riprese di Come un delfino 2 con Raul Bova
e attualmente è impegnato sul set di RIS Roma 3. Ha scritto la drammaturgia
del musical Turandot, tratto dalla Turandot di Puccini, che debutterà in Corea
a giugno 2015 e poi sarà presente nei cartelloni di tutto il mondo.
63
sabato 28 marzo ore 19.00
San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”
domenica 29 marzo ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
con Federico Rampini
Cheek to Cheek - Frank & Billie
Concerto per il centenario della nascita di Frank Sinatra e Billie Holiday
Musiche e arrangiamenti di Antonio Ciacca
per orchestra e due voci soliste
Antonio Ciacca Orchestra
Antonio Ciacca, pianoforte e direzione
Luca Fattorini, contrabbasso
Adam Pache, batteria
Sweet Lu, voce
Joice Elaine Yuille, voce
Corinne Stefanutti, ballerina di tip-tap
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Federico Rampini
Corinne Stefanutti
Sweet Lu
Joyce Elaine Yuille
Antonio Ciacca
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Note d’ascolto:
Evento in prima esecuzione assoluta, dedicato all’America e al jazz,
che riporta in Capitanata uno dei relatori più apprezzati nelle scorse edizioni della rassegna, il grande giornalista e scrittore Federico Rampini. Da anni residente a New York, Rampini ha dedicato
gran parte dei suoi studi e delle sue ricerche agli Stati Uniti, di
cui sviscererà le vicende socio culturali proprio di quegli anni in
cui Frank Sinatra e Billie Holyday si affacciavano sulla scena artistica internazionale. Il 2015 marca, infatti, il centenario di questi
due pilastri della musica americana: la vocalità italo-americana e
la vocalità afro-americana. Musica Civica, su impulso del musicista
Antonio Ciacca, ha deciso di onorarli con questo spettacolo impreziosito dalla presenza di un’orchestra, di due grandi cantanti e di
una ballerina di tip-tap.
Il concerto vuole mettere a confronto due stili, due mondi espressivi
agli antipodi, lo swing bruciante da una parte e il blues dall’altra,
il sogno americano e la vita tumultuosa e problematica che confluiscono in due stili interpretativi unici e irripetibili.
“Frank Sinatra e Billie Holiday - spiega Ciacca - rappresentano i
due poli della vocalità americana. Il primo ha una tradizione alle
spalle: il bel canto e l’opera. Enrico Caruso è il re incontrastato
del Metropolitan Opera mentre Frank Sinatra muove i primi passi
nell’enterteinment business. Ma Frank non fa il percorso classico;
i suoi studi sono il lavoro con le grandi orchestre come quella di
Tommy Dorsey. Il suo immenso talento è nutrito dal suono vellutato
del trombone del suo capo orchestra e dalla potenza ritmica di una
delle migliori big band della swing era, che non a caso aveva un
certo Buddy Rich alla batteria. L’orchestra aveva tra le sue file i
più grandi talenti della musica del tempo, dai trombettisti Harry
James, Charlie Shavers al clarinettista Buddy De Franco e agli
arrangiatori Sy Oliver e Nelson Riddle. Un cantante che canta “ad
orecchio” non poteva che assorbire tutto quel mare di idee e talento.
Billie Holiday, invece, nasce a Baltimora e arriva a New York inse66
guendo il sogno di diventare una cantante. Ma gli inizi sono difficilissimi. La società americana dell’epoca è segregata e le opportunità per gli afro-americani sono scarse. Billie è adolescente quando
la mamma si trasferisce a New York City. Appena ventenne Billie
canta nei club di Harlem quando viene scoperta da John Hammond
che la fa registrare con il grande Benny Goodman. Da lì la scalata
al successo è inarrestabile. La Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah
Vaughan sono considerate le più grandi cantanti di Jazz di sempre.
Le vicissitudini personali lasciano un segno indelebile nello stile interpretativo drammatico e senza concessioni allo show business. Il
blues diventa la sua cifra stilistica. A differenza di Sinatra la Holiday scrive anche testi come il classico “God Bless the child” e lo
struggente “Strange Fruit” che diventa il manifesto sonoro dei diritti civili degli afroamericani. Se Sinatra era il cantante preferito dal
grande pubblico, la Holiday era la cantante preferita dai grandi
musicisti. Alla pari di Sinatra la sua personalità e il suo stile hanno
fatto scuola nella generazione successiva di cantanti anche se, purtroppo, la critica si è soffermata più sulle sue vicissitudini personali
che sul suo immenso talento”.
FEDERICO RAMPINI
Nato a Genova nel 1956, è European Editor de la Repubblica, editorialista, inviato e caporedattore per gli affari europei dal 1997; ha collaborato
come opinionista a Le Figaro, L’Express e Politique étrangère in Francia. È
consulente dell’Institut Français des relations internationales, membro del
comitato scientifico della rivista Critique Internationale pubblicata dalla
Fondation Nationale des Sciences Politiques di Parigi e della rivista italiana di geopolitica Limes. Ha partecipato ai lavori della Trilateral Commission ed è ospite del World Economic Forum di Davos. È stato membro del
Comitato dei Saggi dell’Unione Europea per la Corea del Sud ed è docente
per conferenze e seminari europei di Deutsche Bank, Arthur Andersen,
Aérospatiale. Per la Camera di Commercio italiana a Parigi, presiede dal
67
1993 un ciclo di incontri con uomini di governo e industriali italiani e
francesi. È stato il capo della redazione milanese de la Repubblica dal 1995
al 1997, vicedirettore del Sole 24 Ore dal 1991 al 1995, corrispondente a
Parigi e inviato per l’Europa del Sole 24 Ore dal 1986 al 1991, prima era
stato redattore de L’Espresso e di Mondo Economico.
È stato inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino. È stato allievo del sociologo liberale francese Raymond
Aron, all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e di Mario
Monti alla Bocconi. Affianca all’attività giornalistica quella di scrittore. È
autore di libri di successo come San Francisco-Milano. Un italiano nell’altra America (2011), Occidente estremo. Il nostro futuro tra l’ascesa dell’impero cinese e il declino della potenza americana (2010), Alla mia sinistra.
Lettera aperta a quelli che vogliono sognare insieme a me (2011), Slow economy. Rinascere con saggezza (2009), Centomila punture di spillo. Come
l’Italia può tornare a correre (2009), Dall’euforia al crollo. La seconda
vita della new economy (2001), Effetto euro (2002), Le paure dell’America
(2003), Tutti gli uomini del presidente. George W. Bush e la nuova destra
americana (2004), L’ombra di Mao. Sulle tracce del grande timoniere per
capire il presente di Cina, Tibet, Corea del Nord e il futuro del mondo
(2006), Le dieci cose che non saranno più le stesse. Tutto quello che la crisi
sta cambiando (2009) e numerosi altri.
ANTONIO CIACCA
Pianista nato in Germania da genitori italiani, si è conquistato una reputazione internazionale grazie alla militanza nel quartetto di Steve Lacy e
in quello di Benny Golson. La sua carriera si è sviluppata attraverso esperienze come sideman di Art Farmer, Steve Grossman, James Moody, Lee
Konitz, Johnny Griffin, Mark Murphy e presenze sui palchi più prestigiosi
del jazz (Ronnie’s Scott, Blue Note, Village Vanguard, Jazz Bakery, Birdland,
Dizzy’s).
Diplomato al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, ha frequentato masterclass alla Wayne State University di Detroit con Kenny Barron. Dal
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1999 approfondisce gli studi privatamente, con il leggendario Jaki Byard,
pianista di Mingus, a New York. Oltre che negli Stati Uniti, Ciacca si è esibito in Europa ed in Giappone. Ospite di “Invenzioni a due Voci” su Radio
Tre, ha dimostrato la sua grande versatilità anche come arrangiatore per
Anna Oxa, oltreché esibendosi in Vaticano nel 2002 per il Papa. All’attività di musicista, Ciacca alterna quella di insegnante impartendo lezioni di
Music Business nei conservatori italiani, europei e nei college americani. Il
2003 lo vede in tour con Benny Golson e impegnato in concerti a Londra,
con esibizioni al Ronnie Scott’s, Festival Hall Foyer, National Theatre e al
London Jazz Festival con un progetto dedicato alla musica di Monk che è
valso a Ciacca “5 stelle” e il commento di “terrific!” da parte della testata
inglese The Guardian. Aprendo alcuni concerti di Wynton Marsalis, Ciacca
viene invitato a suonare al Village Vanguard di New York nel 2004 insieme
al sassofonista Wess Anderson. Il Quartetto di Antonio Ciacca e Wess Anderson da allora è ripetutamente in tournée in USA, UK e Italia. Nel 2005 il
pianista è in tour con il suo trio, spesso arricchito della presenza di Benny
Golson o Steve Grossman, per presentare il suo ultimo CD “Ugly Beauty”.
Chiamato a ricoprire la carica di Direttore della Programmazione Jazz al
Lincoln Center dal 2007, Ciacca si trasferisce a New York con la famiglia
e nell’anno successivo diventa docente della Juilliard dove insegna Music
Business. Sotto contratto discografico con la Motema Record registra due
Album, “Rush LIFE” e “Lagos Blues” .
Nel 2009 pubblica una raccolta di 40 bani originali per la TwinsMusic Enterprises, nel 2011 compone la “Chocolate Suite” eseguita a New York e Parigi con degustazione dei cioccolatini di Michel Richard. Alla fine del 2012
lascia la carica di Direttore della programmazione al JALC di New York per
dedicarsi completamente alle tournée internazionali e alla composizione per
varie formazioni e per Big Band. Nel febbraio 2013 debutta alla Carnegie
Hall con il YPC Choir di New York e la NY Pops Symphony Orchestra, mentre continua la sua attività discografica che nel 2014 lo porta a registrare
ben cinque CD di cui due prodotti dalla TwinsMusic Records, “With a Song
in My Heart” e “Sweet Lou’s Blues”.
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COMITATO SCIENTIFICO
Avv. Maria Elvira Consiglio
M° Dino De Palma
Dott. Piero Gambale
Prof. Saverio Russo
Prof. Giuliano Volpe
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