Isole Egadi, Levanzo. © Franco Cappellari Polarizzatore: un filtro indispensabile a c u r a d i G UID O B AR T O L I Satura i colori, controlla i riflessi e risulta molto utile nella maggior parte delle situazioni di ripresa. È uno dei pochi filtri che non si può simulare via software, ecco come funziona e come utilizzarlo al meglio. www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema introduzione: della scarsa profondità di campo in macro La polarizzazione della luce Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate LLa ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, gamma perché dei polarizzatori Affascinante permette diNikon ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione livelli il digitale Scurire dei il cielo nelcon paesaggio Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa lecon ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli adobe Photoshop™ Controllare i riflessi su acqua, vetro metalloal piano di messa a fuoco che è considerabile Si definisce profondità di campo la zonaeattorno di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ ViewNX2 e Capture IlPostproduzione piano a fuoco ècon infatti otticamente soloNX uno2 ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione Luce ambiente ed esposizione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di La tecnica diadi ripresa a per mano libera focali I filtri Nikon innesto le lunghe ripresa e apertura del diaframma. Le matematiche Laformule tecnica di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, sulla vegetazione inL’effetto rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Paragonedicon il software cerchietto, dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Photogallery lo riproduca come un punto. occhio/cervello Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tuttiiidiritti dirittisono sonoriservati. riservati. Tutti Nessunaparte partedidiquesta questapubblicazione pubblicazionepuò puòessere essereriprodotta riprodotta Nessuna senzal’autorizzazione l’autorizzazionescritta scrittadell’autore dell’autoreeedell’editore dell’editore(Nital (NitalS.p.A.) S.p.A.) senza con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomieemarchi marchicitati citatinel neltesto testosono sonogeneralmente generalmentedepositati depositatiooregistrati registrati Nomi dallerispettive rispettiveaziende. aziende. dalle Questodocumento documentoPDF PDFèèun unarticolo articolo(eXperience) (eXperience)della dellanewsletter newsletter Questo Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. POLARIZZATI TERRA Comitato di redazione perAdvision Advisionsrl srlVerona. Verona.www.ad-vision.it www.ad-vision.it per 322 lo e che ciò influisce sulla qualità più di una fotografia. Macrofotografia, una delle specialità affascinanti e complicate della fotografia. Per controllare la luce polarizzata a fini scientifici, i produttori strumenti hanno ideato Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolarididei soggettiottici invisibili a occhio inudo; filtri complicata polarizzatori, utilizzati in fotografia anche a fini creativi. per l’uso della luce e della messa a fuoco. Il polarizzatore è un filtro tutto sommato poco conosciuto ma molto utilizzato da chi lo posQuest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente siede, molto in situazioni diverse. limitata, causautile le ridotte distanze di ripresa. Per meglio profondità comprendere come usarlo necessaria unadiintroduzione a cosa la luce polaSi definisce di campo la zonaèattorno al piano messa a fuoco che èèconsiderabile rizzata, senza parlare di fisica se non l’indispensabile per capire dove si può trovare la luce di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. polarizzata e non andare a caso al momento di scattare. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio La luce bianca emessa dalle sorgenti naturali, come il sole, da quelle artificiali, attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano unaoppure sufficiente nitidezza, detta come le lampadine, è polarizzata, ovvero non ha una organizzazione precisa nella “profondità di camponon a fuoco”. sua propagazione attraverso lo spazio. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di Quando questa luce viene riflessa ripresa e apertura del diaframma.dalla superficie di alcuni soggetti, tutta o in parte, cambia le sue caratteristiche e diviene luce di polarizzata. Le formule matematiche permettono calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard SOLE diCIELO nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo FLUSSI DI LUCE occhio/cervello lo riproduca come un punto. NON POLARIZZATA Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che ATMOSFERA interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. LUCE POLARIZZATA fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Ogni soggetto è otticamente luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la RIFLESSI grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. ACQUA Comitato redazione Un puntodi del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Marco Rovere Giuseppe Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a Maio, fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Progettazione e impaginazione approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione LucaScarano, Scarano, Antonio Fenuta Melis reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Fenuta, Stefano Mancini www.nital.it www.nital.it introduzione: La polarizzazione della luce ilLuceproblema dellaastruso scarsa campo polarizzata: un termine che sa diprofondità fisica, che sembra di complicare le cose, che si riferisce a qualcosa che non si vede ad occhio nudo. in macro Vero. Ma è anche vero che la luce in natura può essere polarizzata, come può non esser- www.nital.it La luce emessa dal sole non è polarizzata, cioè non è organizzata dal punto di vista del campo Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di superfici, luce se non giace sul piano di elettromagnetico associato. Quando viene riflessa da alcune come l’acqua, oppure messa fuoco. Riducendo l’apertura diaframma si migliora la sensazione di ilnitidezza. Per quandoa attraversa l’atmosfera e vienedel diffusa, una parte della luce si polarizza: vettore del approfondire vedere l’eXperience Geometrie e profondità di in campo fotocamere campo elettrico e magnetico associato vieneottiche orientato nello spazio modonelle preciso. Ciò non cambia il nostro modo di Melis percepire quella luce, ma ci permette di usare un filtro polarizzatore reflex digitali © Marcello per controllare i riflessi. 33 www.nital.it www.nital.it Il nostro occhio non può percepire la differenza fra luce polarizzata e no: vede solo un colointroduzione: re o un riflesso di luce bianca, poiché è sensibile alla frequenza della radiazione e non alle dell’onda elettromagnetica. insetti sono in grado di riconoscere la luce ilcaratteristiche problema della scarsaAlcuni profondità di campo diversamente polarizzata e la usano ad esempio per orientarsi. Come fanno? in macro Sfruttano il fatto che la luce chescarsa proviene dal cielodiècampo polarizzata diversamente seconintroduzione: il problema della profondità in macro do certe direzioni e durante le ore del giorno. Questo effetto si usa anche in fotografia, Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e per complicate della fotografia. filtro polarizzatore davanti all’obiettivo, variare densità del cielo nell’imLapplicando ’evoluzioneundelle basculaggio, macrofotografia conla luce laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio magine. nudo; per della luceAi e della messa a fuoco.il cielo senza modificare la luminoCosa complicata fa quindi il filtro polarizzatore? fini pratici scurisce fusione dei livelli conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare critico, in quanto la profondità campo èsaturare estremamente sità dell’insieme. Di fatto èè un in fattore grado di fare anche altro, come perdiesempio i colori limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. del paesaggio. Fusione livelli con adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per lae visione umana come è noto, si “accontenta” facilmente. brevemente cos’è come agisce unche, polarizzatore. LVediamo ’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ IlInpiano fuoco infatti otticamente uno ed èolimitatissimo naturaa la luce èpuò essere polarizzatasolo linearmente circolarmente,nello e quispazio. le coseL’occhio si comattribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, dettaè plicano. Semplifichiamo dicendo sono duee postproduzione modi di propagazione della luce quando Principio di funzionamento, leggiche dell’ottica “profondità di campo a fuoco”. organizzata nel suo viaggiare per lo spazio e che ciò dipende dalla caratteristica di riflessione L’estensione questa zona dipende diversi fattori: lunghezza focale, distanza di o ditecnica trasmissione delleasostanze con cui da essa interagisce. La di di ripresa mano libera ripresa e apertura dellineare diaframma. Si ha polarizzazione quando la luce viene riflessa dall’acqua, da alcuni tipi di plastiLe matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, ca,formule dal vetro, oppure quando attraversa l’atmosfera sotto certe angolazioni. La tecnica di ripresa supermettono cavalletto inCioè rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard in generale quando la luce viene riflessa da materiali isolanti. di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un La polarizzazione circolare è invece tipica della riflessione sulle superfici metalliche. conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto Cioè quando la luce viene riflessa da materiali conduttori. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. POLARIZZAZIONE LINEARE introduzione: il problema della scarsa profondità di campo FILTRO POLARIZZATORE LUCE in macro LINEARE POLARIZZATA LINEARMENTE Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.PIANO DI POLARIZZAZIONE Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile LUCE di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. NON POLARIZZATA Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende diversi fattori: lunghezza Un filtro polarizzatore lineare agisce comeda la superficie dell’acqua, cioè è infocale, grado didistanza di ripresa e apertura del diaframma. organizzare la luce orientando il vettore campo elettrico (e di conseguenza quello del campo magnetico) in una direzione precisa, che giace quindi un piano.l’estensione Questo piano viene definito Le formule matematiche permettono di calcolare consu precisione della zona nitida, il piano di polarizzazione. Vienechiamata in generecerchio identificato nei filtri polarizzatori lineari con punto in rapporto a una grandezza di diffusione, che rappresenta lo un standard bianco sulla di montatura. di nitidezza un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo POLARIZZAZIONE CIRCOLARE occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di FILTRO luce e la si considererà unaPOLARIZZATORE stella correttamente messa a fuoco. LUCE Ogni soggetto è otticamenteCIRCOLARE fatto da puntini di luce, che vengono riprodottiPOLARIZZATA come cerchietti CIRCOLARMENTE luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. LUCE NON POLARIZZATA Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un filtro polarizzatore circolare agisce come una superficie metallica, cioè organizza la luce inducendo una rotazione al vettore campo elettrico (e di conseguenza a quello del campo Un punto delNe soggetto riprodottoche come unessere cerchietto diinterpretata luce se non come giace sul piano di magnetico). risultaviene una periodicità può anche risultante di due messa a fuoco.lineari. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per polarizzazioni approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 324 www.nital.it 35 www.nital.it www.nital.it I due tipi di filtri polarizzatori disponibili sono: introduzione: - il polarizzatore lineare: in grado di modificare la luce non polarizzata e trasformarla in linearmente. ilpolarizzata problema della scarsa profondità di campo - il polarizzazione circolare: che organizza la propagazione dell’onda luminosa nello spazio, in macro generando unailluce il cui piano polarizzazione ruotadicon regolarità nello spazio. introduzione: problema delladiscarsa profondità campo in macro POLARIZZAZIONE introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti complicate i filtri permettono ilbasculaggio, passaggio della sola ecomponente polarizzata presente nella LAmbedue ’evoluzione delle tecniche: macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio luce non polarizzata, fungendo quindi da selezionatori di luce, senza alterare la cromia. nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto profondità campo è estremamente Si può rappresentare la luce non polarizzata comelaformata da di radiazione che “vibra” su limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. infiniti piani, cui lePhotoshop™ forze elettrica e magnetica associate assumono direzione Fusione livellicioè coninadobe Si definisce campo la zona attornoilalsuo piano di messa a fuoco che èsorgente. considerabile casuale inprofondità ogni puntodidello spazio durante allontanamento dalla di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. come se unper ragazzino dispettoso lanciasse deiFocus™ bastoncini uno via l’altro nella stessa direzioLÈ’alternativa la macrofotografia: Helicon Ilne, piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio ma tutti orientati diversamente. attribuisce unalineare zona estesa primadell’ottica dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Il polarizzatore seleziona lae componente polarizzata linearmente e permette Principio diafunzionamento, leggi e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. il passaggio solo a questa. Per questo motivo appare scuro e assorbe comunque una L’estensione questa zona dipende da davanti diversi fattori: lunghezza focale, distanza di certa quantità di lucea quando lo si pone all’obiettivo. La tecnica di di ripresa mano libera ripresa e apertura del questo diaframma. Possiamo paragonare polarizzatore a un cancello formato da sbarre parallele, che Le formule matematiche di calcolare con precisione zonasaranno nitida, lascia passare solo i bastoncini orientati parallelamente alle suel’estensione sbarre. Tuttidella gli altri La tecnica di ripresa supermettono cavalletto inbloccati, rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard non potranno passare e rimarranno all’esterno. di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un Nella polarizzazione circolare il vettore del campo elettromagnetico ruota con regolaconclusioni cerchietto, di dimensioni piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto rità nello spazio, quindimolto non vi è un vero e proprio piano di polarizzazione. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso il nostro sistema percettivo Il polarizzatore circolare imprime quindi alla luceperché non polarizzata una variazione ciocchio/cervello lo riproduca come un punto. clica dell’orientamento delle forze elettrica e magnetica, selezionando la componente Fotografando una stella riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che adatta. Anch’esso apparequesta scuro sarà e assorbe luce davanti all’obiettivo. interesserà un limitato numero di pixel. una certa soglia la si vedrà come un puntino di È come un’immaginaria macchina che Sotto cattura i bastoncini dell’esempio precedente, li seleluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. ziona e ne lascia passare una parte imprimendovi un movimento circolare, come se uscissero Ogni da puntiniattorno di luce,alche riprodotti come dallasoggetto macchinaè otticamente (il filtro) con fatto una rotazione lorovengono punto medio mentre si cerchietti allontanaluminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono no. troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. InIl polarizzatore digitale la messa a fuocoè èil critica, causa l’estrema delfotografiche sensore cheautofocus, non ha la circolare solo utilizzabile con le nitidezza macchine grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. in quanto i sistemi di messa a fuoco automatica a contrasto di fase (misurato anche attraverso uno vetro semitrasparente ed uno specchio) non possono operare in presenza di luce Tutti i diritti sono riservati. polarizzata linearmente. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, NON ALLINEATO ALLINEATO in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un Usando due polarizzatori lineari incrociati si ottiene il buio, variando la loro rotazione reciproca cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto si può ottenere un filtro neutral density variabile. L’autofocus tuttavia non può funzionare in piccolo” desideriamo cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo queste condizioni, comesia pureun il telemetro elettronico. occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. filtro rispetto all’altro, quando per esempio serve aprire il diaframma e allungare il tempo in Ecco l’effetto di due polarizzatori incrociati: uno montato sull’obiettivo e uno tenuto in mano ruotato 90°. Come siviene vederiprodotto nella prima fotoun il polarizzatore passare tutta luce, mentre Un puntodidel soggetto come cerchietto dilascia luce se non giace sullapiano di nella seconda blocca integralmente. messa a fuoco.laRiducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) Utilizzando due dipolarizzatori, con il piano di polarizzazione orientato a 90° l’uno con l’altro, con qualsiasi mezzo riproduzione, meccanico o elettronico. si può ottenere il buio totale, in quanto polarizzata dal primo viene sbarrata dal Nomi e marchi citati nel testoquasi sono generalmente depositatilaoluce registrati dalle rispettive secondo. Neaziende. passerà comunque un minimo in quanto nessun filtro è perfetto. Questo documento PDF è un (eXperience) newsletter È un ottimo sistema perarticolo crearsi un filtro della a densità neutra variabile, dosando la rotazione di un Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. pieno sole. Attenzione però che l’autofocus (e con lui il telemetro elettronico) non funziona e Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere che la amessa aRiducendo fuoco manuale a vista estremamente messa fuoco. l’apertura deldiventa diaframma si migliora ladifficoltosa. sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 326 www.nital.it 37 www.nital.it www.nital.it introduzione: Luce ambiente ed esposizione il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Il polarizzatore, che come molti altri filtri assorbe sempre una parte della luce, richiede un introduzione: allungamento del tempo di posa come compensazione. il filtro polarizzadella qualsiasi scarsa tipo di luce che lo attraversa, l’assorbimento minimo della ilPoiché problema profondità di campo luce è di 1 stop, anche senza vedere l’effetto polarizzante (quindi anche senza aver ruotato in macro il filtro per assorbire ad esempio la luce del cielo). Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Isole Eolie - un Strombolicchio. © Franco Cappellari luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Il filtro polarizzatore con quanto attaccopiù a vite è costituito montatura la sono quale luminosi, tanto più grandi lontani dal pianodadiuna messa a fuoco.girevole, Se questi permette di trovare la giusta posizione per la appare fotografia da eseguire. troppo grandi si sovrappongono e il soggetto confuso nei dettagli, fuori fuoco. usolaè messa semplice: va avvitato filettato dell’obiettivo e l’effetto conInIl suo digitale a fuoco è critica,sull’attacco causa l’estrema nitidezza del sensore che nonsiha la trolla mediante la rotazione della ghiera fino a quando si nota l’attenuazione dei riflesgrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. si sulla superficie voluta. Può accadere che l’eliminazione di un riflesso e la saturazione del colore su una superficie Tutti i diritti sono riservati. accresca ladidesaturazione di un’altra superficie, Nessuna parte questa pubblicazione può essere riprodotta in quanto il piano di polarizzazione non è necessariamente identico pere dell’editore tutti i soggetti. Dipende infatti dalle caratteristiche superfisenza l’autorizzazione scritta dell’autore (Nital S.p.A.) con mezzo di riproduzione, o elettronico. cialiqualsiasi e dall’orientamento dellameccanico superficie sia rispetto alla luce incidente, sia rispetto al filtro. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente o registrati I polarizzatori lineari hanno un punto didepositati riferimento stampato sul bordo della montatura che dalle rispettive aziende. indica la direzione del piano di polarizzazione. Quelli circolari non lo prevedono, ovviamente, Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter in quanto inducono una rotazione della polarizzazione. Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Quando lo si ruota per ottenere l’effetto desiderato si deve calcolare un assorbimento Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio che può arrivare fino a un altro stop. Ciò significa che in pratica si può arrivare ad un nudo; complicata lucefoto e della messa a fuoco. assorbimento finoper a 2l’uso stopdella fra una eseguita senza il polarizzatore, oppure con il polarizQuest’ultima in particolare è unefficienza. fattore critico, in quantodilaaltri profondità di campo è estremamente zatore al massimo della sua Al contrario filtri il cui assorbimento è stabililimitata, le ridotte distanze ripresa. to dalle causa specifiche costruttive, il di polarizzatore ha una certa variabilità nel calcolo della Si definisce profondità di campo la zona attorno piano di di messa fuoco che èpresente considerabile compensazione dell’esposizione, dovuta allaalquantità luce apolarizzata nella di nitidezza sufficiente per visione umana scena e quindi eliminata dallafiltro stesso nellache, sua come azione.è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta Ecco un confronto fra tre molto immagini eseguite rispettivamente senza polarizzatore, con “quanto polarizzatore circolare senza effetto e con polarizzatore circolareilruotato massimopercettivo piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché nostroalsistema dell’effetto. Comelo si riproduca può vedere come anche un il solo applicare il filtro al minimo dell’effetto produce occhio/cervello punto. un aumento del contrasto dovuto sarà alla saturazione alcune La luce del cielo è polarizzata Fotografando una stella questa riprodotta di come un zone. cerchio di luce dall’obiettivo, che linearmente e quindi una parte viene comunque intercettata dal polarizzatore circolare (si è di interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino precedentemente detto che la polarizzazione circolare può intendersi come risultante di due luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. polarizzazioni lineari). Ogni soggetto è otticamente da puntini luce, che vengono riprodotti come cerchietti Immagini riprese a diaframmafatto f/8, per il quale di l’esposimetro ha calcolato rispettivamente un luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono tempo di 1/1600s, 1/800s, 1/640s troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Il valore della luce assorbita, e il conseguente aumento dell’esposizione, viene indicato dal costruttore mediante il fattore filtro, o fattore di compensazione, relativo all’assorbimento della luce trasmessa. Viene indicato con una scala aritmetica: 2x, 3x, 4x … Ciò significa che al raddoppiare del numero dimezza la luce trasmessa e quindi va raddoppiato il tempo di posa. Per il polarizzatore si ha un fattore filtro da 2x a 4x, che corrisponde a una trasmissione di metà o un quarto della luce. Quindi se si agisce sul tempo di posa bisogna raddoppiare o quadruplicare il tempo di esposizione. Agendo sul diaframma si ha una variazione rispettivamente di 1 o 2 stop, come evidenziato dalla seguente tabella. Comitato didel redazione Vi èpunto un importante accorgimento da tenere presente al momento riprese: se il polarizUn soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se delle non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere zatoreaviene utilizzato con un obiettivo il cui barilotto ruota durante la a fuoco, messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di messa nitidezza. Per è necessario prima focheggiare e poi ruotare il filtro per controllare la polarizzazione. approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione Il polarizzatore, contrariamente all’UV, allo skylight e ai neutral density, è l’unico filtro che reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advisionquesto srl Verona. www.ad-vision.it richiede accorgimento. www.nital.it www.nital.it 328 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 39 www.nital.it www.nital.it introduzione: Tabella riassuntiva delle variazioni di esposizione ilinproblema della scarsa profondità di campo rapporto all’assorbimento del filtro in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Fattore Variazione tempo Esempio Esempio Variazione filtro di posa tempo di posa diaframma Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. L’evoluzione delle tecniche: basculaggio, macrofotografia con luce laminare, stop Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio tempi lunghi tempi brevi nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, la profondità 1x nessuno 1s in quanto 1/1000s 11di campo è estremamente 0 limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ 1,25x moltiplicare 1,25” + 1/3 Si definisce profonditàxdi1,25 campo la zona attorno al1/800 piano di messa10a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente che, come è noto, 9,5 si “accontenta”+ facilmente. 1,33x moltiplicare xper 1,33la visione umana 1,33” 1/750 1/2 L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio 1,6x 1,6 1/640 9 +2/3 detta attribuisce afunzionamento, una zonaxestesa primadell’ottica e1,6” dopo questo piano una sufficiente nitidezza, Principio dimoltiplicare leggi e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. 2x raddoppiare 2s 1/500s 8 +1 L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa delxdiaframma. 2,5 e apertura moltiplicare 2,5 2,5s 1/400s 7 +1 1/3 Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, La tecnica di ripresa su cavalletto 3x triplicare 6,3 rappresenta+ lo 1 2/3 in rapporto a una grandezza chiamata 3s cerchio di1/320s diffusione, che standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un 4x quadruplicare 4s 1/250s 5,6 + 2 conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto 5x desideriamo quintuplicare sia un cerchietto 5s luminoso 1/200s 5 1/3 piccolo” perché il nostro sistema+ 2percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. 6x sestuplicare 6s 1/160s 4,5 + 2 2/3 Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che 7x moltiplicare 7 approssimare + 2puntino 4/5 di interesserà un limitato xnumero di pixel. 7s Sotto una approssimare certa soglia la si vedrà come un (1/140s) luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti 8x moltiplicare x 8 8s 1/125s 4 +3 luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. di tempo e diaframma tabella sono approssimati ai valori InI valori digitale la messa a fuoco èindicati critica, incausa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la presenti nelle scale dei tempi e dei diaframmi nei menu delle DSLR. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. variazione in stop è la seguente: Δstop = log (fattore filtro) / log 2 (Da: Fondamenti di Fotointroduzione: grafia, a.v., Zanichelli p. 316) il problema della scarsa profondità di campo Quando si usano più filtri contemporaneamente, il fattore filtro viene moltiplicato: in macro usando ad esempio un filtro polarizzatore con fattore filtro 2,5x in abbinamento a un filtro neutro da 4x, il fattore filtro totale sarà 10x. Ciò significa un assorbimento di 3 stop e 1/3. Macrofotografia, una consigliabile delle specialitàusare più affascinanti e complicate dellacausa fotografia. Non è tuttavia mai più di un filtro sull’ottica, la notevole moAffascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili occhio dificazione del percorso luminoso che, specialmente con le digitali, si fa sentire cona un calo nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. di nitidezza. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, inpiù quanto di campo è estremamente Altra motivazione per evitare di abbinare filtrilaèprofondità la possibilità di avere una vignetlimitata, causa le ridotte distanze di ripresa. tatura agli angoli del fotogramma. Si definisce profondità di campo la zona attorno piano di messa a fuoco è considerabile Ciò si può verificare anche con polarizzatori dallaalmontatura spessa, per che cui soprattutto con di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. i grandangolari, sarà bene scegliere le versioni “slim”, cioè dotate di una montatura metallica Ilpiù piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio sottile. attribuisce una estesa e dopo questo piano una più sufficiente nitidezza, detta Ovviamentease le zona condizioni lo prima richiedono, la soluzione di usare filtri va necessariamente “profondità di campo a fuoco”. adottata, avendo tuttavia cura di scegliere filtri di qualità elevatissima, come i Nikon Filters. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. La precedente tabella indica le variazioni da apportare all’esposizione in rapporto al fattore Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta filtro indicato dalscritta costruttore. per(Nital qualsiasi senza l’autorizzazione dell’autoreÈe valida dell’editore S.p.A.) filtro in modo molto preciso, in quanto il costruttore ha già fatto i calcoli relativi; mentre con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. i valori per il polarizzatore sono indicativi, Nomi e marchi citati nel dalla testo sono generalmente o registrati poiché dipendono quantità di lucedepositati polarizzata intercettata dal polarizzatore. dalle rispettive aziende.tabella vanno applicati solo se si usa un esposimetro esterno, che non è il I valori di questa Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter caso delle reflex DSLR, tuttavia danno un idea dell’assorbimento da parte del filtro e aiutano Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. in fase di programmazione delle riprese o per un calcolo dell’assorbimento di luce se il filtro è posto fronte alla sorgente luminosa. Comitato redazione Un puntodididel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Michele Difrancesco, Marcoesempi Rovere L’aumento di esposizione degli va applicato o allatempo o al di diaframma; in messa a Maio, fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora sensazione nitidezza. Per al- ternativa a entrambi ripartendolo in modo cheesia complessivamente stesso. approfondire l’eXperience Geometrie ottiche profondità di campo nellelo fotocamere Progettazione evedere impaginazione Ireflex valori di aumento in stop possono apparire strani in rapporto al fattore filtro, ma ciò dipende digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini dalla natura logaritmica del concetto per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it di stop. Dato il fattore filtro la formula per trovare la 3 2 10 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 11 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Nikon ha disponibili filtri polarizzatori circolari in diametri corrispondenti agli obiettivi Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che in catalogo, ma anche per offrire la possibilità di usare questo strumento con tutti gli interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di obiettivi, anche i più datati. luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Una delle caratteristiche di un’azienda costruttrice dedicata al professionista è infatti quella Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti di mantenere la compatibilità con il sistema ottico, che costituisce il grosso dell’investimento luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono del fotografo. Come sulle Nikon attuali si possono usare obiettivi storici, così i diametri degli troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. obiettivi sono sostanzialmente rimasti simili nel tempo. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Ciò permette di investire su un numero limitato di filtri per coprire la maggior parte delle otgrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. tiche, facendo risparmiare nell’acquisto e facendo guadagnare in trasportabilità e versatilità del sistema. Tutti i diritti sono riservati. La qualità di progettazione del sistema Nikon è tale che con solo sei diametri vengono Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta coperti tutti gli obiettivi, sia della serie(Nital DX che FX. senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore S.p.A.) I diametri catalogo sono: 52mm, 58mm, 62mm, 67mm, 72mm, 77mm. con qualsiasi in mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato di pixel. certaper soglia la si vedrà come un puntino Con filtri di sei diametrinumero diversi, più i dueSotto filtri auna innesto le ottiche di lunga focale, Nikon è di in luce e di la coprire si considererà stellasia correttamente messa a fuoco. grado tutti gli una obiettivi, per fotocamere DX che FX. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Poichégrandi il filtro che si pone davanti all’ottica ne costituisce di fattofuori un componente, troppo si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuoco. esso deve essere di elevatissima qualità, in modo da non diventare l’anello debole della In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la catena. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Non ha senso acquistare un Nikkor e poi porgli davanti un filtro non all’altezza della sua elevata qualità ottica. La gamma dei polarizzatori Nikon Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 12 www.nital.it Poiché è necessario poter ruotare il polarizzatore, meccanicamente si è sempre dovuto realizzare un doppia montatura coassiale: di cui una parte è filettata per avvitarsi alla montatura dell’ottica, mentre l’altra dispone di una zigrinatura che ne permette la rotazione. Nikon ha in passato realizzato un serie di polarizzatori, denominata Nikon C-PL, caratterizzata da un diametro più grande rispetto a quello dell’ottica. Questo stratagemma ha permesso di evitare la vignettatura dovuta all’interferire della montatura con il passaggio dei raggi luminosi al bordo della lente frontale, soprattutto i grandangolari. Un punto del soggetto viene riprodotto come uncon cerchietto di luce se non giace sul piano di A fronte di un’immagine anche bordi, esente da vignettatura, risultava però impossimessa a fuoco. Riducendopulita l’apertura delaidiaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per bile utilizzarevedere il copri-obiettivo di Geometrie serie, montare il paraluce, come pure utilizzare un altro filtro approfondire l’eXperience ottiche e profondità di campo nelle fotocamere davanti al polarizzatore. Ciò obbligava a montare e smontare frequentemente il filtro, con un reflex digitali © Marcello Melis certo disagio durante le riprese. 3 13 www.nital.it www.nital.it Per ovviare a questo inconveniente i progettisti Nikon hanno realizzato una nuova serie di introduzione: polarizzatori circolari, denominata Nikon C-PL II. filtri sono più della sottili e, grazie a un nuovo processo di produzione, mantengono lo ilQuesti problema scarsa profondità di campo stesso diametro frontale dell’obiettivo a cui sono destinati. in macro Inoltre: hanno iluna montatura molto sottile e sono dotati della in stessa filettatura sulla parte introduzione: problema della scarsa profondità di campo macro anteriore; quindi permettono di utilizzare i tradizionali copri-obiettivo. Possono essere utilizMacrofotografia, unatecniche: delle affascinanti complicate della con i paraluce, anchespecialità quelli a più baionetta, con epochissime come rilevabile Lzati ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia coneccezioni, luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio dalla tabella di compatibilità allegata ai filtri. nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. differenza fra un filtro polarizzatore serie C-PL e uno della serie C-PL II salta InLadigitale la messa a fuoco è critica,della causa l’estrema nitidezza del sensore chesubito non ha la all’occhio. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Il polarizzatore è sempre stato un filtro piuttosto spesso, sia come vetro che come montatura; introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. I filtri Polarizzatori Nikon vengono forniti in una scatolina l’estensione di plastica antiurto Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione della zona nitida, cheali una protegge durante il trasporto nella borsa fotografica. in rapporto grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che Gli obiettivi di lunga focale hanno un diametro della lente frontale molto grande, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di richiederebbe filtri di dimensioni ragguardevoli. Ciò espone ad alcuni inconvenienti: un luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. costo molto elevato del filtro, una maggiore probabilità di danneggiarlo, un ingombro noteOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti vole per il trasporto. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. I filtri Nikon a innesto per le lunghe focali il C-PL garantiva l’assenza di vignettatura a fronte di un aumento del diametro rispetto a quello Tutti i diritti sono ariservati. dell’obiettivo cui era destinato, per non interferire con i raggi luminosi al bordo del campo Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta inquadrato. senza l’autorizzazione dell’autore e dell’editore (Nital ha S.p.A.) Grazie a una nuovascritta tecnologia costruttiva Nikon ridotto lo spessore dei filtri C-PL II, con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. permettendo di mantenere lo stesso diametro dell’ottica su cui vengono montati. Ciò permette Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati di utilizzare senza problemi i paraluce, come pure i copri-obiettivi originali. dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 14 www.nital.it 3 15 www.nital.it www.nital.it La soluzione adottata per i super-tele è quella di dotare la montatura di un alloggiaintroduzione: mento per filtri situato dietro alle lenti, in modo da evitare gli inconvenienti sopra elencati. soluzione permette di costruire filtri diprofondità dimensioni ridotte di e di campo alloggiarli in una posiilQuesta problema della scarsa zione protetta, all’interno dell’obiettivo. in macro Ovviamente il cassettino che contiene il filtro deve essere prodotto con elevata qualità mecintroduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro canica, in modo da adattarsi allo schema ottico, senza il minimo spostamento. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, per i super teleobiettivi si inserisce nell’alloggiamento posto sul retro inIl cassettino rapporto aportafiltri una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard delnitidezza barilotto,dipermettendo disostanza: utilizzare filtri di dimensioni ridotte insempre una posizione protetta. di un punto. In un punto luminoso viene riprodotto come un conclusioni Deve essere correttamente con la freccia che indica verso la lente frontale e“quanto quindi cerchietto, disistemato dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta bloccato ruotando la vitesia zigrinata posta in alto. piccolo” desideriamo un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Un filtro posto lente posteriore si come trova inununa zona critica percorso ottico: Fotografando unadietro stellaalla questa sarà riprodotta cerchio di lucedel dall’obiettivo, che costituisceuna limitato tutti glinumero effetti un componente interesserà di pixel. Sotto unadello certaschema soglia laottico. si vedrà come un puntino di Per questo motivo le ottiche checorrettamente utilizzano questo luce e la si considererà una stella messasistema a fuoco.sono dotate di un vetro ottico sempre alloggiato nel cassettino che va tolto e sostituito con il filtro. aver Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti comeDopo cerchietti utilizzato il filtro si deve obbligatoriamente rimettere in posizione il vetro ottico, pena luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono la variazione schema otticoeeil una perdita di qualità dell’immagine. troppo grandidello si sovrappongono soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Per gli obiettivi Nikkor con montatura interna sono disponibili due polarizzatori specifici, che introduzione: si adattano alla guida posta nel barilotto dietro alla lente posteriore: il C-PL1L e il C-PL3L. hanno lo stesso diametro del vetro, ma si differenziano per del cassettino; in ilEntrambi problema della scarsa profondità diquello campo particolare il primo è compatibile con diverse ottiche, mentre il secondo è dedicato al NIKin KORmacro AF-S VR 200 mm f/2G IF-ED, come evidenziato dalla tabella seguente. Il cassettino in cui sono alloggiati dispone di un sistema a rotella per la rotazione del filtro, che Macrofotografia, una in delle più affascinanti e complicate della fotografia. quindi si sostituisce totospecialità al cassettino in dotazione. Quest’ultimo contiene il vetro ottico Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio con attacco a vite e permette quindi di utilizzare tutti i filtri con diametro e invisibili filettatura simile, nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. che possono così essere sostituiti. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Obiettivo C-PL1L C-PL3L Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile AUTOFOCUS di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il AF-S piano fuoco infatti VRa200 mm è f/2G IF-EDotticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. si L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta AF-S VR 300di mm f/2,8GaIF-ED si “profondità campo fuoco”. L’estensione questa dipende da diversi fattori:si lunghezza focale, distanza di AF-S 300 mmdi f/2,8D IF-EDzona II ripresa e apertura del diaframma. 400 mm f/2,8D IF-ED II si LeAF-S formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, inAF-S rapporto a una chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard 500 mm f/4Dgrandezza IF-ED II si di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un AF-S 600 mm f/4G IF-ED II si cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto AF-S VR 200400 mm f/4G si il nostro sistema percettivo piccolo” desideriamo sia IF-ED un cerchietto luminoso perché occhio/cervello lo riproduca come un punto. MESSA A FUOCO MANUALE Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che 800 mm f/6.5 IF-ED numero di pixel. Sotto una certa soglia si la si vedrà come un puntino di interesserà un limitato luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. 1200-1700 mm f/5.6-8 P IF-ED si Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di lucesiseinserisce non giace sultutto piano Il polarizzatore con il di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora sensazione nitidezza. cassettino al la posto del vetrodiottico in Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campoènelle fotocamere dotazione. Quest’ultimo necessario come Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello compensazione in assenza di filtri, per evitare Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it una variazione dello schema ottico. www.nital.it www.nital.it 3 2 16 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si ilmigliora la sensazione di nitidezza. Per ruotare filtro posto nel cassetto interno Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere all’obiettivo è disponibile una rotellina dentata situata reflex digitali © Marcello Melis sulla montatura, che a sua volta agisce sull’anello dentato a lato del filtro. 3 17 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Molise - Abbazia di San Vincenzo al Volturno. © Franco Cappellari occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono La classica di ripresa, in cui sfruttare polarizzazione della fuori luce per migliorare troppo grandisituazione si sovrappongono e il soggetto apparelaconfuso nei dettagli, fuoco. la qualità dell’immagine, è nella fotografia di paesaggio per ottenere un cielo di colore In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la blu molto saturo, con una sfumatura digradante verso l’orizzonte. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Che si utilizzi il digitale o la pellicola a colori, il solo modo per ottenere questo effetto è il polarizzatore, in quanto l’uso di un filtro colorato cambia l’equilibrio cromatico di tutta la Tutti i diritti sono riservati. scena, parte come pure la staraturapuò intenzionale del bilanciamento del bianco verso valori Kelvin Nessuna di questa pubblicazione essere riprodotta minori. senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasiquindi mezzo diil riproduzione, o elettronico. Si sfrutta fenomeno meccanico fisico della polarizzazione: una parte della luce che viene traNomi e marchi citati nel testo sono o registratisecondo una direzione preferenziale. smessa dall’atmosfera è generalmente polarizzatadepositati linearmente, dalle rispettive aziende. Quando si orienta il polarizzatore nella direzione di massima efficacia, la componente Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter polarizzata viene intercettata dal filtro ed eliminata, con un conseguente abbassamento Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. della luminosità del cielo rispetto agli altri soggetti. Scurire il cielo nel paesaggio Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Michele Difrancesco, Marco Rovere Questoa Maio, fenomeno si notal’apertura maggiormente nelle giornale limpide. Durantedi la mattinata messa fuoco. Riducendo del diaframma si migliora la sensazione nitidezza. Per o il pomeriggio, ponendosi con il sole lateralmente. L’effetto non si manifesta inquadrando approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione controluce, mentre raggiunge il massimo rivolgendo l’obiettivo a 90° rispetto alla direflex digitaliAntonio © Marcello Melis Luca Scarano, Fenuta, Stefano Mancini per Advisiondisrlprovenienza Verona. www.ad-vision.it rezione della luce, quando il sole inclinato a 45° sull’orizzonte. www.nital.it www.nital.it 3 2 18 www.nital.it Con il sole alle spalle o con la foschia l’effetto è notevolmente attenuato, dato che le microintroduzione: goccioline d’acqua presenti a mezz’aria depolarizzano la luce proveniente dagli strati alti del ilcielo. problema della scarsa profondità di campo Al pari non si riesce a scurire il cielo nelle giornate nuvolose, così come è più difficile in macro all’alba o al tramonto. L’effetto più scenografico si ottiene nelle giornate ventose quando sono presenti delle nuvole Macrofotografia, unaazzurro, delle specialità più affascinanti fotografia. bianche su un cielo che si stagliano contro eil complicate blu intensodella del cielo e producono un Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio effetto molto spettacolare. nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Abruzzo - Rocca Calascio - S. Maria della Pietà. © Franco Cappellari In alta montagna conviene utilizzare il polarizzatore con attenzione: il suo effetto può risultare troppo marcato. Il cielo è già di un blu molto carico e con il filtro lo si renderebbe quasi nero. Eventualmente si può ruotare parzialmente il filtro controllando nel mirino o, meglio, sul display l’effetto sull’immagine. Il polarizzatore si presta molto bene alla realizzazione di panoramiche, in quanto è in grado di modulare molto la sfumatura delcerchietto cielo e didifornire fogliame un piano colorediverde Un punto del soggetto vienebene riprodotto come un luce sealnon giace sul molto gradevole. messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per L’unica avvertenza è quella diGeometrie controllare bene prima deldimontaggio stitch che la approfondire vedere l’eXperience ottiche e profondità campo nelleinfotocamere luminosità cielo non sia troppo diversa nelle diverse immagini. Nel caso dell’esemreflex digitalidel © Marcello Melis pio seguente è stato necessario scurire leggermente l’inquadratura centrale e maggiormente 3 19 www.nital.it www.nital.it quella laterale destra per uniformarle alla sinistra, scelta come riferimento per i colori molto introduzione: saturi. Senza questa ottimizzazione si vedeva nella parte destra del cielo, nel punto di unione, macchia data dal della passaggioscarsa troppo repentino fra le due luminosità. Ciò non è stato neilunaproblema profondità di campo cessario nell’unione delle immagini non polarizzate. in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano messa a fuoco è considerabile Il polarizzatore è anche moltodiutile ai fini di unache successiva di nitidezza sufficiente per laelaborazione visione umana come in è bianco noto, sie “accontenta” facilmente. delleche, immagini nero in postproduzione, Il piano a fuoco è infatti otticamente solo unocontrastate ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio per creare immagini e pittoriche. Le due immagini sono statee riprese senza epiano con il una polarizzatore, successivamente attribuisce a una zona estesa prima dopo questo sufficiente nitidezza, detta sviluppate in Capture NX2 utilizzando il Picture Control per “profondità di campo a fuoco”. il Bianconero. schiarire in entrambi i casi focale, il verde èdistanza stato L’estensione di questa zona dipende daPer diversi fattori: lunghezza di poi utilizzato l’effetto Filtro Verde. È come aver usato due filtri ripresa e apertura del diaframma. assieme:diuno fisico, ilcon polarizzatore, e uno virtualedella in Capture NX2. Le formule matematiche permettono calcolare precisione l’estensione zona nitida, La schermata illustra le impostazioni di sviluppo in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un delle cerchietto di luce seinnon giacemodula sul piano di la Il polarizzatore si presta bene alla realizzazione panoramiche, quanto bene Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di polarizzazione nitidezza. Per sfumatura del cielo a schiarisce la vegetazione. Come si può vedere l’effetto di approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche el’obiettivo profondità di campo nelle fotocamere varia con la ezona fotografata: è massimo rivolgendo nella direzione a 90° rispetto al Progettazione impaginazione reflex digitali © Marcello Melis sole.Scarano, Le immagini sono eseguite Luca Antonio Fenuta,state Stefano Mancinisul Lago di Molveno a fine luglio in una giornata ventosa a per Advision srl Verona. www.ad-vision.it mezzogiorno (ora legale). www.nital.it www.nital.it 3 2 20 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 21 www.nital.it www.nital.it introduzione: L’effetto sulla vegetazione il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Molise - Cerro è alotticamente Volturno - Molise Vallefiorita. Franco Ogni soggetto fatto- da puntini di©luce, cheCappellari vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Le immagini migliori del verde del paesaggio, cioè della vegetazione, si ottengono a primavetroppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. ra: le foglie sono giovani e hanno un colore vivo. Mano a mano che si procede con la stagione In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la la vegetazione invecchia e le foglie divengono di un verde più scuro, meno spettacolare in grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. fotografia. Per schiarire la zona dell’immagine con la vegetazione è necessario elevare il livello di espoTutti i diritti sono riservati. sizione, ma ciò produce una desaturazione del cielo. Togliendo dal cielo la componente poNessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta larizzata è possibile aumentare il livello corretto per il fogliame e senza l’autorizzazione scritta dell’autore el’esposizione, dell’editore (Nitalraggiungendo S.p.A.) comunque ottenendo il cielomeccanico di un colore saturo. Anche la superficie delle foglie riflette luce con qualsiasi mezzo di riproduzione, o elettronico. Nomi e marchi e, citati testo sono generalmente depositati polarizzata in nel alcune occasioni, il filtro aiuta ao registrati togliere il riflesso. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 22 www.nital.it Queste quattro immagini visualizzano l’effetto del polarizzatore in unione al Picture Control. A sinistra in alto l’immagine eseguita senza polarizzazione e con il Picture Control in modalità Neutral, con bilanciamento del bianco su Luce Diurna: è la situazione più neutra possibile. In basso a sinistra vediamo la stessa inquadratura con il Picture Control impostato su Un punto del viene riprodotto un cerchietto di luce se non giace sul piano di Paesaggio e ilsoggetto bilanciamento del biancocome su Auto. Come si vede il contrasto e i colori migliorano messa a fuoco. ARiducendo l’apertura del diaframma si medesime migliora la regolazioni, sensazione di notevolmente. destra le stesse inquadrature, con le manitidezza. con il Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche einprofondità di campo nelle fotocamere polarizzatore vedere al massimo del suo effetto. L’immagine basso a destra è sicuramente la più reflex digitali ©SiMarcello Melis scenografica. nota come in entrambe le immagini eseguite con il polarizzatore il verde della vegetazione sia più chiaro e il cielo più scuro. 3 23 www.nital.it www.nital.it Il polarizzatore è in grado di minimizzare i riflessi, da qualsiasi superficie originati, introduzione: purché la luce sia polarizzata. L’effetto si verifica anche sulle foglie, in relazione all’angolo e quindi al grado di polarizzane del riflesso. ildi ripresa problema della scarsa profondità di campo Ciò è molto utile anche nelle riprese ravvicinate, macro compresa. in Nonmacro si può pretendere troppo, tuttavia, per esempio tentare di polarizzare in controluintroduzione: il problema della scarsacome profondità di campo in macro ce, dove l’effetto è praticamente nullo. Inoltre è bene fare attenzione, in quanto in alcuni casi Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate polarizzazione che aumenta la saturazione delle foglie può non avere lo stesso effetto sul Lla’evoluzione delle tecniche: basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio cielo o su altri soggetti. Bisogna ricercare l’effetto migliore in relazione al soggetto. nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana dellasituazioni pellicola,diquindi il cerchio die di diffusione deve essere consideratosulla più limitato. Ecco due semi-controluce controluce dove la polarizzazione vegetazione è introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo In queste due situazioni di ripresa, la prima molto angolata rispetto al piano delle foglie e la occhio/cervello lo riproduca come un seconda molto meno, la polarizzazione delpunto. riflesso è evidente; come pure l’effetto del filtro. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. poco rilevante. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 24 www.nital.it 3 25 www.nital.it www.nital.it introduzione: Controllare i riflessi su acqua, vetro e metallo il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si- considererà stellaMadero. correttamente messa a fuoco. Argentina Buenos Airesuna - Puerto © Franco Cappellari Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono L’acqua è un’altra superficie in cui la polarizzazione si nota particolarmente: è infatti molto troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. spesso fonte di riflessi di luce con elevato tasso di polarizzazione. La superficie del mare o di In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la un lago spesso riflette una notevole quantità di luce polarizzata linearmente, la quale appare grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. come un riflesso biancastro uniforme che impedisce di vedere il fondo, anche se l’acqua è limpida. Tutti sono riservati. lineare che quello circolare sono utili per togliere il riflesso della Siai ildiritti polarizzatore Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta superficie dell’acqua: permettono alla luce senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nitalriflessa S.p.A.) dal fondo (non polarizzata e di minore intensità del riflesso) di arrivare al sensore. con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nelin testo generalmente depositatiche o registrati Le classiche foto cuisono il mare è di cristallo, esaltano l’effetto di galleggiamento delle dalle rispettive aziende. barche tanto affascinante sulle pubblicità dei luoghi di vacanza, sono eseguite con questa Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter tecnica. Il mare è di fatto limpidissimo, ma il riflesso della luce impedisce di percepirlo tale; Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. eliminando il riflesso si aumenta la sensazione di limpidezza. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis Situazione di luce mista: sole e nuvole in montagna. Il cielo non certo esaltante e un poco di foschia rovinano il campo lungo, producendo anche un riflesso molto chiaro sull’acqua del laghetto. Anche l’uso di un Picture Control per il paesaggio con regolazioni per la saturazione dei colori e l’aumento del contrasto non riescono a salvare molto (foto a sinistra in alto). Il polarizzatore aiuta togliendo il riflesso nel laghetto, schiarendo la vegetazione e riducendo un poco la foschia (foto a destra in alto). Un taglio della parte alta migliora la situazione nella foto finale. Il soggetto è il lago di Tovel, ripreso a fine luglio a metà giornata. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 26 www.nital.it 3 27 www.nital.it www.nital.it Molti materiali plastici polarizzano la luce e il loro colore può essere reso più saturo introduzione: mediante l’uso del polarizzatore. Analogamente all’acqua si elimina il riflesso speculare luce, cioè la componente polarizzata che viene riflessa, togliendo dalla superficie di ildellaproblema della scarsa profondità di campo questi oggetti la desaturazione del colore indotta dalla riflessione. Ne risultano colori più vivi in e glimacro oggetti sembrano emergere acquistare volume.di campo in macro introduzione: il problema della escarsa profondità Oltre alle materie plastiche, altre superfici polarizzano la luce, come le vernici, sia Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate fotografia. legno che per metallo, indifferentemente dal loro colore; come pure le lacche Lper ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio protettive. nudo; per della luce e della a fuoco. Graziecomplicata adei questa può accadere chemessa le superfici di oggetti di legno, protette da un fusione livelliproprietà conl’uso il digitale Quest’ultima particolare èacquistino un fattore critico, in quanto la profondità di campousando è estremamente rivestimentointrasparente, un aspetto fotograficamente migliore il polarizlimitata, causa le ridotte distanze di ripresa. zatore al livelli momento ripresa. Fusione con della adobe Photoshop™ Si profondità di campo la zonaprodotto attorno al dal piano di messa a fuoco che èdi considerabile Il definisce solo modo per conoscere l’effetto polarizzatore è quello provare ad di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. usarlo nella particolare situazione, girando la ghiera fin quando si nota l’effetto voluL’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Ilto. piano è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio Con alafuoco pratica si acquisirà l’esperienza necessaria per riconoscere ad occhio con attribuisce una zona estesacon prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta quale superficie utilizzarlo profitto. Principio diafunzionamento, leggi dell’ottica e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende fattori: lunghezza distanza di Untecnica altra applicazione il polarizzatore è quella di utilizzarlo perfocale, eliminare i riflessi La di di ripresa a per mano libera da diversi ripresa e apertura diaframma.gli oggetti attraverso. sui vetri, in modo del da fotografare Le formule matematiche di calcolare conalla precisione della zona Tuttavia non facile ottenere un risultato perfetto luce del l’estensione giorno, in quanto moltinitida, sono i La tecnica dièripresa supermettono cavalletto inriflessi rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard che si combinano in questa situazioni, alcuni con piani di polarizzazione orientati diverdi nitidezzaPoiché di un ilpunto. In sostanza: un punto luminoso sempre riprodottoècome un samente. polarizzatore non agisce su piani diversiviene contemporaneamente possibile conclusioni cerchietto, di dimensioni molto Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto che rimangano dei residui che piccole. fanno intravedere il vetro, rendendo il risultato imperfetto. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perchédiil tipo nostro sistemama percettivo Anche i metalli sono soggetti alla riflessione, in genere circolare, ciò è anocchio/cervello lo riproduca come un punto. che determinato dal tipo di vernice che vi è stata stesa superficialmente. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. introduzione: Paragone con il software ilIn tempi problema dellaviene scarsa di campo di fotografia digitale spontaneoprofondità chiedersi se il polarizzatore non possa essere rimpiazzato dal software di elaborazione, come ormai per quasi tutti i filtri, di conversione o in macro creativi che siano. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. La prima risposta si puòdidare è relativamente ai riflessi soggetti trasparenti, Affascinante perchéche permette ingrandire e vedere particolari dei su soggetti invisibili a occhio come il vetro e l’acqua: in questo caso il riflesso toglie visibilità a un oggetto posto dietro nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. la superficie,inquindi il polarizzatore insostituibile per eliminare il riflesso e rivelare il Quest’ultima particolare è un fattore ècritico, in quanto la profondità di campo è estremamente soggetto nascosto. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Il secondo a cui pensare è quello cielo al nel paesaggio, cui abbiamo visto abbonSi definiscecaso profondità di campo la zonadel attorno piano di messadia fuoco che è considerabile danti esempi: l’azione del filtro è combinata fra lo scurire il cielo e schiarire fogliame, di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” ilfacilmente. cosa che riesce difficile da fare in postproduzione. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio Tuttavia ci abbiamo provato, la potenza ViewNX e di Capture NX2 perdetta agire attribuisce a una zona estesautilizzando prima e dopo questodipiano una2sufficiente nitidezza, sulle varie zone dell’immagine. “profondità di campo a fuoco”.Il risultato è più che accettabile, ma non esattamente identico. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie di campo fotocamere Il polarizzatore elimina una parte dei riflessi ottiche su vetroeeprofondità metallo, tuttavia nonnelle sempre è il Progettazione e impaginazione reflex digitalila ©sua Marcello toccasana: azione dipende da una serie di variabili come la direzione di ripresa, il tipo di Luca Scarano, Antonio Fenuta, Melis Stefano Mancini luce, il trattamento della superficie. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 28 www.nital.it Queste sono le immagini utilizzate per la prova di elaborazione al fine di ottenere da un NEF un risultato a quelloviene ottenuto con il come polarizzatore in ripresa. Un punto simile del soggetto riprodotto un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. l’apertura diaframma si migliora di nitidezza. Per A sinistra in altoRiducendo l’immagine eseguitadel senza polarizzazione e conlailsensazione Picture Control in modalità approfondire vedere l’eXperience Geometrie e profondità campoControl nelle fotocamere Neutral. In basso a sinistra vediamo la stessaottiche inquadratura con ildi Picture impostato su Paesaggio. A© destra la stessa reflex digitali Marcello Melisinquadratura, con le medesime regolazioni, ma con il polarizzatore al massimo del suo effetto. 3 29 www.nital.it www.nital.it Postproduzione con ViewNX2 e Capture NX 2 introduzione: per primo l’esempio della postproduzione in ViewNX 2 di campo ilEcco problema della scarsa profondità in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Ecco come procedere con CaptureNX2 introduzione: offre la della possibilitàscarsa di agire sulle singole tonalità dell’immagine, ilCaptureNX2 problema profondità di campotramite la potenza dei Punti di controllo colore. La postproduzione eseguita in questo modo è molto in macro mirata e accurata, ma piuttosto dispendiosa in fatto di tempo. I risultati ottenuti nella nostra prova sono notevoli, anche se va detto che un lavoro più acMacrofotografia, delle specialità affascinanti complicate fotografia. curato è sempreuna possibile, ma non èpiù sembrato utileeimpiegare piùdella di un’ora per il risultato, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibiliun a occhio tempo molto lungo a confronto della manciata di secondi che si impiega a ruotare filtro! nudo; della luce e della messa a fuoco. Inoltrecomplicata c’è da direper chel’uso la postproduzione dell’esempio che segue è stata fatta, a scopo didatQuest’ultima in particolare è un fattoreecritico, in quanto la profondità di campoil èpiù estremamente tico, analizzando la foto polarizzata lavorando per ottenere un risultato simile possilimitata, le ridotte ripresa. bile. Noncausa è escluso che distanze lavorandodiliberamente non si riesca ad ottenere un risultato anche Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile migliore. di nitidezza sufficiente per la visione così umana che, come è noto, “accontenta” Altro problema della postproduzione accurata e mirata è chesiquella eseguitafacilmente. su una foto Ilnon piano a fuoco è infatti otticamente uno edanche è limitatissimo spazio.situazione, L’occhio si adatta automaticamente alle altresolo immagini, se scattate nello nella stessa attribuisce a una zona utilizzati estesa prima dopo questo pianoQuesti una sufficiente detta specie quando si sono i Puntiedi controllo colore. richiedononitidezza, infatti di essere “profondità di campo a fuoco”. applicati nello stesso punto, su pixel dai colori simili pena risultati moto diversi. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Per prima cosa si è Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, provveduto ad affiancare due immagini, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, chelerappresenta loper standard procedere tentando di un di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come emulare quella con il filtro. cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Poi si è provveduto a impostare il Picture Control Paesaggio, al fine di ravvivare e saturare i colori. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodi2del soggetto riprodotto come un cerchietto dipolarizzatore luce se non giace sul piano di e ViewNX permette di viene modificare l’immagine eseguita senza saturando i colori Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione nitidezza. Per controllando il contrasto, ma non è strutturato per agire singolarmente sulle di tonalità. approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottichequalsiasi e profondità campo nelle fotocamere In ogni casoecon pochi passi è possibile migliorare foto,discegliendo o creando il Progettazione impaginazione reflex digitali © Marcello Melis Picture Control piùFenuta, adatto, comeMancini pure intervenendo direttamente sulla luminosità, sulle ombre, Luca Scarano, Antonio Stefano per srl Verona. www.ad-vision.it sulAdvision contrasto e la nitidezza. www.nital.it www.nital.it 3 2 30 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 31 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Quindi si passa a controllare le singole tonalità tramite l’applicazione di Punti di controllo introduzione: colore, posizionati nei punti più rappresentativi dell’immagine: blu del cielo, verde della vegegrigio della roccia, smeraldo del lago. profondità di campo iltazione, problema della scarsa in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Il passo successivo consiste nell’aumentare il contrasto, schiarire le ombre e saturare i“quanto colori. cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio L’ultima operazione consiste nell’applicare una questo maschera di contrasto, in quanto il polarizzatore attribuisce a una zona estesa prima e dopo piano una sufficiente nitidezza, detta aumenta il microcontrasto grazie alla sua azione di contenimento della foschia. “profondità di campo a fuoco”. Grazie alla potenza di Capture l’effettodaè veramente impressionante, se non identico L’estensione di questa zonaNX2 dipende diversi fattori: lunghezzaanche focale, distanza di e ottenuto a prezzo di circa un’ora di lavoro, necessaria per trovare le regolazioni migliori. ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Ecco il confronto fra le due immagini: a sinistra quella eseguita senza il polarizzatore e postprograna della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. dotta in Capture NX2”, a destra quella eseguita in ripresa con l’effetto del polarizzazione Nikon. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Viene legittimo provare ad applicare le regolazioni ottenute tramite la postproduzione su una foto fatta nelle stesse condizioni, per vedere se è possibile una modifica in batch. Ecco il risultato del semplice copia-incolla delle impostazioni NEF tramite il comando Batch/ Copia e Batch/Incolla di Capture NX2. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 32 www.nital.it 3 33 www.nital.it www.nital.it Come si vede i Punti di controllo colore non collimano esattamente e producono un effetto introduzione: scorretto. possibile, ovviamente, i punti nelle corrispondenti della seconda ilSarebbe problema della riportare scarsa profondità diposizioni campo immagine. Il tutto appare sicuramente molto laborioso, a confronto della praticità offerta dal in macro filtro, se non come ultima ratio salvare foto scialbe dovute in allamacro dimenticanza a casa del introduzione: il problema dellaper scarsa profondità di campo polarizzazione Nikon! Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana pellicola,sul quindi il cerchio di stesso diffusione deve essere piùlelimitato. Circa della la riflessione fogliame vale lo discorso; con la considerato differenza che varie operazioni di saturazione dei colori, necessarie per simulare l’effetto del filtro, tendono a rovinare la tramatura del soggetto. Tutti i diritti sono superficiale riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta della vegetazione precedentemente vista. Ecco un’operazione simile provata sull’immagine senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppea Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Ecco come con Capture NX2 è possibile simulare l’effetto del polarizzatore per eliminare i riflessi. Tuttavia si vede bene che l’operazione di saturazione del colore porta a degradare i particolari delle superfici delle foglie: poiché vengono al momento della ripresa nascosti dall’effetto del riflesso, anche saturando il colore ci si ritrova con una superficie uniforme e senza tramatura superficiale. In questo caso, come per le riprese di vetro, acqua e metallo, il polarizzatore è indispensabile e non sostituibile. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 34 www.nital.it 3 35 www.nital.it www.nital.it