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ARIANNA CASALE, ANDREA ROSADA E MARINA CASTROVILLARI: "Pisa - Piazza
dei Miracoli"
Pisa è un comune italiano della Toscana, capoluogo dell’omonima provincia.
Tra le opere di interesse storico-artistiche presenti sul suo territorio, la più famosa è senza dubbio la Piazza dei Miracoli,
chiamata così da Gabriele D’Annunzio. È stata nominata nel 1987 Patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO. In questa piazza sono presenti gli edifici che rappresentano la vita religiosa della città: la Cattedrale,
il Battistero, la torre pendente e il campo santo.
Tutto il complesso rispetto all’abitato urbano è isolato nell’angolo nordoccidentale.
La Cattedrale È un edificio di origine medievale, la cui costruzione venne iniziata nel 1063 dall’architetto Buscheto,
consacrata poi nel 1118 e completata nel corso del secolo dall’architetto Rainaldo, che si occupò soprattutto della
facciata. Il duomo presenta un impianto cruciforme con il braccio principale formato da cinque navate, dove quella
centrale è coperta da un soffitto a cassettoni, quelle laterali da piccole crociere quadrate, mentre l’incrocio da una
cupola ellittica. L’interno presenta una organizzazione dello spazio insolita, soprattutto nel punto di incontro tra la
grande navata e il transetto: non si può parlare di un incrocio, in quanto vi è una netta separazione tra la navata grande e
le due braccia della nave traversa, la parte alta della navata principale non si interrompe in corrispondenza
dell’innesto ma prosegue in tutta la sua altezza, chiudendo così il vano laterale. In questo caso non si parla di vero
e proprio transetto ma dell’aggiunta di due organismi a tre navate, autonomi rispetto al corpo principale
dell’edificio. Dal punto di vista stilistico l’interno non si può considerare omogeneo. Il colonnato centrale
riprende il grandioso ritmo delle antiche basiliche, ma non trova corrispondenza nella durezza che caratterizza i pilastri
del sovrastante matroneo, formati da filari di marmo bianchi e scuri che ricordano la tradizione araba. All’esterno
tutti i fronti, quelli del corpo basilicale, delle navi traverse e del coro, sono fasciati da una serie ininterrotta di doppie
arcate cieche su pilastri o semicolonne, alte e strette. L’”invenzione” pisana è il motivo che si ripete
ovunque, nella maggioranza degli edifici di culto, costruiti in Toscana nel XII e XIII secolo. Lo stesso motivo lo si trova
nella zona inferiore della facciata: scompare così la parete piena e si collocano, invece, su piani sovrapposti serie di
archetti traforati che proiettano sul fondo un’ombra graduata, dando profondità alla facciata.
Il Battistero L’edificio è dedicato a San Giovanni Battista. La sua realizzazione venne iniziata nel 1153
dall’architetto Deotisalvi e terminato nel XIV secolo. È un grande volume cilindrico situato sullo stesso asse di
simmetria del Duomo, di cui ne ripete all’esterno la partitura, arcate su colonne in marmo bianco listato di grigio.
L’edificio ha una pianta centrale con ambulacro, matroneo (coperto da una volta anulare) e cupola formata da
due gusci intersecati: l’interno a tronco di piramide dodecagonale e l’esterno a calotta emisferica
sormontata a sua volta da un cupolino. La cupola è coperta da tegole rosse verso il mare e da lastre di piombo verso
levante. La struttura è fortemente simbolica, infatti all’interno sono presenti: 12 colonne come il numero degli
apostoli, una fonte battesimale a 8 lati e posta su 3 scalini. È il più grande battistero presente sul territorio italiano: ha una
circonferenza di 107,24 metri, la larghezza della muratura alla base è di 63 cm e alto circa 55 metri.
La Torre Campanaria Occupa una posizione defilata rispetto al Duomo, tra l’abside e la parte sud orientale del
transetto, di norma i campanili venivano collocati vicino alla facciata o lungo il fianco della chiesa. I lavori per la sua
costruzione iniziarono nel 1173 da Bonanno e Guglielmo che li hanno condotti fino al terzo piano. Nel 1185 il cantiere si
fermò per un primo cedimento del terreno e verranno poi ripresi nel 1275 da Giovanni di Simone. Nel corso dei secoli si è
dibattuto molto sulla pendenza dell’edificio, alcuni studiosi hanno ipotizzato che potesse essere un effetto voluto
dal progettista. In realtà dopo accurati studi e indagini condotte nel sottosuolo, utilizzando una strumentazione
all’avanguardia, si può affermare che la torre venne progettata dritta e lo sprofondamento è dovuto ad un terreno
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Produzido em: 8 June, 2017, 15:14
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formato da materiali argillosi e di deposito e alla presenza di acqua, infatti a circa un metro di profondità si trovano falde
acquifere. Nel corso degli anni l’edificio ha probabilmente trovato un suo assestamento nel terreno e così le
oscillazioni si sono notevolmente ridotte. La torre presenta gli stessi elementi architettonici usati nel duomo e nel
battistero: basamento con archi ciechi e logge arcuate e traforate. È formato da un corpo cilindrico in muratura circondato
da loggiati che poggiano sul tronco di base e sono sormontati da una cella campanaria. Una scala elicoidale ricavata
nell’intercapedine fra la muratura esterna e quella interna permette di salire fino al sesto loggiato. La torre è divisa
in 8 segmenti detti ordini: quello inferiore è formato da un giro di arcate cieche su semicolonne. Il Campo Santo La sua
realizzazione venne iniziata nel 1278 da Giovanni di Simone, conclusasi però successivamente. È formato da un chiostro
oblungo in stile gotico fiorentino non completato fino al 1464, a causa di una profonda crisi della città a seguito di una
battaglia persa. Il muro esterno è formato da archi ciechi con due porte. Inizialmente doveva accogliere i sarcofagi di
epoca romana che fino ad allora si trovavano intorno alla cattedrale. Secondo l’Arcivescovo Federico Visconti
l’edificio doveva essere “ampio e decoroso, appartato e chiuso” e venne così realizzata una delle
più antiche architetture medievali dedicate al culto dei morti.
Durante il Trecento, mentre il cantiere va avanti, le pareti interne vengono affrescate con rappresentazioni sui temi della
vita e della morte. Dal Cinquecento in poi vengono sepolti qui i più prestigiosi docenti dell’università di Pisa e i
membri della famiglia Medici. Nell’Ottocento diventa poi uno dei primi musei pubblici d’Europa.
Da qui in poi l’edificio subisce delle modifiche e delle sperimentazioni di restauro che lo portano alla decadenza.
Si cercò così di riportarlo al suo aspetto medievale, con molte polemiche che si interruppero il 27 luglio 1944 quando,
durante la seconda guerra mondiale, una granata provocò un terribile incendio.
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