Raccolta di articoli sull`alcool

ALCOL, POSSIAMO FIDARCI?
La morale di mille storie finite male ci insegna ad essere più
responsabili
Le statistiche parlano chiaro: i giovani sono le
prime vittime dell'alcol e dei suoi effetti. Come
mai? Tutto comincia da una serata in cui le
preoccupazioni svaniscono e, bicchiere dopo
bicchiere, l'alcol diventa un problema serio.
Ma cosa dovremmo sapere su questa
sostanza? Solitamente prima di un drink non ci
si pongono domande, sminuendo i danni che
l'alcol può recare all'organismo, specialmente
se in stato di crescita. Infatti la digestione
dell'alcol richiede umo specifico enzima, l'ADH
(alcol deidrogenesi), che è presente solo nel
fegato
di
organismi
adulti.
Appena si assume, l'alcol viene subito
assorbito dallo stomaco, dal fegato e dai
polmoni. Poi, attraverso il sangue, raggiunge
tutti gli organi prima di essere metabolizzato.
Negli
adolescenti
non
avviene
la
metabolizzazione, quindi l'alcol continua a
circolare
nel
corpo,
danneggiandolo.
Inoltre questa sostanza può portare danni alla
psiche e al sistema nervoso. Può infatti
rallentare la trasmissione di informazioni tra i
neuroni e quindi causare sonnolenza, ritardo
di riflessi e incidere sulla memoria e
sull'umore, portando ansia, depressione,
disturbi di personalità e di relazione. Se lo si
assume per molto tempo, può danneggiare
anche la coordinazione dei movimenti, oltre
che portare molto spesso alla dipendenza e
quindi a disturbi psichiatrici gravi.
È importante, per evitare questi danni, essere
consapevoli di quanto alcol effettivamente si
ingerisce. Esiste per questo una formula
semplice, che permette di capire quanti
millilitri di alcol si assumono in base al numero
di bicchieri. Innanzitutto si parte dai gradi
della bevanda, scritti sull'etichetta, che
indicano quanto alcol è presente in 100 parti
di essa.
Per esempio: Vino x, 12° su 100 ml (totale della
bevanda)
FORMULA: (12x100) : 100= 12 ml di alcol,
secondo il peso dell'acqua. L'acqua e l'alcol
hanno due pesi specifici diversi, quindi per
sapere quanto alcol assumiamo dobbiamo
moltiplicare il risultato per il peso specifico di
esso:
12 ml x 0,79 = 9,48 ml di alcol.
Insomma, per un assaggio non ci si deve
allarmare, ma bisogna sempre fare attenzione
alle dosi ed essere consapevoli dei rischi che si
possono correre. Non bisogna fidarsi subito di
chi dice che non c'è pericolo. Anche qui
bisogna ragionare con la propria testa!
Articolo di Ludovica Incitti
IL METABOLISMO E GLI EFFETTI DELL’ALCOL
LA COMUNITA’ SCIENTIFICA RIBADISCE NUOVAMENTE IL RISCHIO CHE SI CORRE AD
ABUSARE DI QUESTE SOSTANZE
Per chiarire ciò che l'alcol fa all'organismo, bisogna spiegare qual è il suo percorso all'interno del
nostro corpo dopo averlo ingerito, cioè come viene assorbito, come viene distribuito, il suo
metabolismo e la sua eliminazione. L’etanolo viene assorbito per diffusione a livello dello stomaco
e dell’intestino tenue. Quindi tutto l'alcol assunto riesce ad oltrepassare facilmente le pareti del tubo
digerente e a passare nel sangue. La presenza di cibo nello stomaco, rallentando lo svuotamento
gastrico, riduce la velocità di assorbimento dell’alcol. Per questa ragione si consiglia di consumare
vino ai pasti e non a digiuno, in modo da rallentare gli effetti della bevanda.
Non tutto l'alcol assunto viene ossidato, dal momento che una piccola aliquota, variabile dal 5 al
15%, viene eliminata con il respiro e con le urine; la maggior parte, invece, viene metabolizzata a
livello epatico.
A livello chimico…
Gli alcoli sono dei composti chimici il cui gruppo funzionale è il gruppo -OH; tra gli alcoli in particolare
consideriamo l’alcool etilico o etanolo, che si trova in percentuali diverse nelle nostre bevande
alcoliche (che ne contengono in percentuale di volume da 25% al 50%). In dosi moderate l’effetto
dell’alcool è un effetto eccitante, mentre in quantità provoca un effetto deprimente e narcotico ma,
in tutti i casi, l’alcool va smaltito e metabolizzato nelle componenti non tossiche frutto delle sue
trasformazioni.
Le aldeidi sono, invece, altri composti chimici il cui gruppo funzionale è -CHO e si ottengono dagli
alcoli tramite una reazione di ossidazione. L'alcool etilico viene trasformato appunto in aldeide
etilica o etanale.
L’etanolo è tossico per le cellule e viene convertito nell’aldeide corrispondente grazie all’alcol
deidrogenasi. Questa, l’acetaldeide, è in realtà più tossica dell’alcool ed il suo accumulo crea danni
al sistema nervoso. Anche questa molecola viene però convertita, da un altro enzima, l'aldeide
deidrogenasi, nell’acetato. Questo viene legato al Coenzima A (molecola fondamentale per il
metabolismo), utilizzando una molecola di ATP, a formare l’acetil-CoA. Questo viene poi avviato alla
biosintesi di molecole più complesse (acidi grassi). Alla fine, quindi, se tutto va bene, il nostro
bicchiere di liquore o cos’altro, saturo di molecole potenzialmente pericolose viene convertito in
energia per le nostre cellule o accumulato in grasso. L'ossidazione dell'etanolo per dare acetaldeide
può avvenire in diversi modi. Il primo sistema è mediato da un enzima chiamato alcoldeidrogenasi
(ADH), nel secondo caso avviene per mezzo del MEOS (sistema microsomiale di ossidazione
dell'etanolo).
Tuttavia, quando l’apporto di alcol è elevato, il fegato non riesce a smaltire l'eccesso di etanolo e
riversa in circolo anche l'acetaldeide, una sostanza tossica per l'intero organismo.
L’acetaldeide deidrogenasi e l’alcool deidrogenasi sono, però, polimorfici: ovvero esistono più forme
alleliche dello stesso gene. I Giapponesi sono portatori di alleli non funzionanti e questo è la ragione
che
li
predispone
all’alcolismo.
Laddove la via metabolica dell’alcool è bloccata a causa di mutazioni o alleli non funzionanti in
genere, l’accumulo di alcool predispone all’alcolismo e causa effetti tossici gravi nei soggetti che lo
assumono e non lo metabolizzano correttamente.
Effetti sul sistema nervoso centrale
Attraverso il sangue l’alcol raggiunge anche il cervello e il sistema nervoso centrale. I suoi effetti su
quest’organo possono variare in base alla dose di alcol che si ingerisce. Anche la concentrazione
alcolica della bevanda che si consuma ha molta importanza, come determinante risulta anche il fatto
che l’alcol venga ingerito a stomaco vuoto oppure durante e dopo i pasti. Contano infine la velocità
con cui si beve e, naturalmente, le differenze tra individuo e individuo, come il peso corporeo, il
sesso e lo stato di salute.
Azione positiva solo a piccole dosi
Assumere una moderata quantità alcolica, come è in grado di dare una birra, risulta leggermente
euforizzante, producendo nel consumatore una sensazione di benessere che si traduce in un
comportamento più rilassato, più aperto alla socialità, più positivo. Bere grandi quantità di alcol, in
forte concentrazione e molto velocemente, deprime invece fortemente il sistema nervoso
provocando abbattimento o comportamenti aggressivi e alterazioni delle percezioni visive, uditive e
motorie, fino ad arrivare a forme di perdita del controllo e della coscienza di sé.
La sua tossicità
Nel metabolismo dell'etanolo si verificano delle modificazioni dello stato ossidoriduttivo, scambio di
elettroni da una specie chimica (es. atomi e molecole) a un’altra, delle cellule e modificazioni
funzionali di tipo metabolico; la produzione di metaboliti tossici e reattivi, come l'acetaldeide, capaci
di provocare lesioni cellulari reversibili se in fase precoce, ma che conducono a un danno irreparabile
se l'abuso di alcol continua.
La variazione del potenziale ossidoriduttivo delle cellule provoca l'attivazione di enzimi e una
conseguente serie di disfunzioni metaboliche riguardanti il metabolismo lipidico, glucidico,
l'equilibrio acido-base e l'eliminazione di acido urico, che ha una funzione urinaria.
Quando esiste una condizione di intossicazione alcolica è facile trovare un accumulo di trigliceridi
nel fegato (steatosi) e una dislipidemia (alterazione della quantità di lipidi) nel sangue, caratterizzata
soprattutto da aumento della produzione di acidi grassi e delle lipoproteine. Nell'etilismo cronico
aumenta la concentrazione ematica delle HDL (le lipoproteine ad azione protettiva nei confronti
dell'arteriosclerosi), ma naturalmente insorgono le patologie epatiche derivanti dall'etilismo cronico
come la cirrosi, l'epatite alcolica cronica, l'epatocarcinoma.
L'alcol etilico tende, inoltre, a esaurire le scorte glicidiche e ostacola la loro reintegrazione, infatti è
particolarmente pericolosa l'assunzione di alcol al mattino, a digiuno, perché le scorte di glicogeno
sono praticamente esaurite, perciò facilmente si manifesta la condizione di ipoglicemia (basso livello
di zuccheri nel sangue) da alcol.
L'intossicazione etilica favorisce la produzione e l'accumulo di composti acidi, per esempio i corpi
chetonici e l'acido lattico, non eliminabili per via respiratoria, che possono causare un
abbassamento del pH del sangue e una grave acidosi (pH del sangue più acido) metabolica. In questo
caso si manifestano vari disturbi progressivamente più gravi (da un senso di profondo malessere,
alle alterazioni respiratorie), inoltre si verifica un aumento della profondità del respiro nel tentativo
di contrastare l'abbassamento del pH.
La produzione nel fegato dei corpi chetonici, normalmente utilizzati dai tessuti e dagli organi per
ricavarne energia, supera la capacità di utilizzazione dei tessuti, quindi si verifica un aumento della
loro concentrazione ematica (chetonemia) e dell'eliminazione urinaria (chetonuria).
La tossicità dell'alcol si manifesta su numerose strutture causando gravi conseguenze. Oltre ai danni
sul fegato, il bevitore cronico subisce danni allo stomaco (quali gastriti, emorragie e ulcere), disturbi
a livello del sistema nervoso, con manifestazioni dolorose alle gambe e alle braccia, disturbi di ordine
psicologico, come depressione, alterazione della capacità di giudizio, di autocontrollo e di
coordinazione, ipertensione, carenze vitaminiche, disturbi sessuali, danni cerebrali, malattie
muscolari, cancro alla bocca, all'esofago, alla gola. Il bere in eccesso provoca, insomma, gravissimi
danni ed è causa di morte per molte persone (si fa una stima di 30.000 morti all'anno in Italia). Le
principali condizioni che portano alla morte sono alcune patologie come la cirrosi epatica e i tumori,
condizioni metaboliche particolari, come l'acidosi o l'ipoglicemia, ma anche gli incidenti stradali e il
suicidio.
Articolo di Edoardo Torelli, Edoardo Di Giuseppe e Fabrizio Isoni
Roma, la bestia alcolica colpisce ancora
27 Marzo, 2016- Flavio all'ospedale ci arriva
in ambulanza, con due amici a tenergli la
mano, l'auto dei genitori subito dietro, in una
subdola corsa: sono le quattro di notte di un
Sabato all'insegna dell'alcool e del bere
sfrenato, e un altro ragazzo paga il pegno,
sperando non sia troppo caro. Stavolta tocca a
Flavio Rossi, sedicenne romano, che dopo
essersi abbandonato allo stonato rituale del
Binge Drinking con dei suoi amici- gli stessi che
ora sperano che sopravviva- è entrato in
arresto cardiaco.
“È crollato tra le mie braccia. Pensavo fosse
solo un po’ di nausea, quando ho visto che non
rispondeva più." Ci racconta uno di loro, che ci
ha chiesto di mantenere il silenzio sulla sua
identità." Allora, ho chiamato i soccorsi."
Da lì, è partita la crudele gara contro il tempo,
prima in strada, poi tra i corridoi dell'ospedale.
Ed è servita tutta la prontezza dell'equipe
medico per fermare l'arresto cardiaco: gli è
stato effettuato subito un massaggio
all'altezza del petto, e tuttavia il ragazzo non è
ancora salvo. Attualmente in coma etilico, i
medici rimangono scettici, seppur non
vogliano darlo a vedere. "Le analisi hanno
rilevato enormi quantitativi di alcool nel
sangue. È quasi un miracolo che sia
sopravvissuto al primo infarto." E, comunque,
non aggiungono altro. I genitori del ragazzo
non si sono mai mossi dal corridoio grigiastro
dell'ospedale: si rifiutano di lasciare qualsiasi
dichiarazione, ma i loro volti smorti sono
abbastanza eloquenti. Sospesi tra la rabbia
per un modo così sfacciato e stupido di
giocare con la vita, e la paura di perdere il loro
unico figlio. Non parlano con i compagni di
malefatta di Flavio, né sappiamo se li
ritengano colpevoli o meno. Al loro contrario,
invece, i ragazzi parlano, e si mostrano, a loro
volta, sconvolti. Poteva toccare a chiunque di
loro, perché la bestia alcolica non guarda in
faccia a nessuno: troppo spesso è
sottovalutata, presa a gioco da moltissimi
sprovveduti, anche giovanissimi, come in
questo caso.
"Vorrei che Flavio si rimettesse, o meglio
ancora: vorrei non essermi comportato in
maniera così poco matura." dichiara uno,
mentre cerca di vincere il pianto. " E vorrei
chiedere scusa ai suoi genitori, semmai
potesse servire a qualcosa."
È unanime e spontanea, ed ha lo stesso sapore
amaro delle morali alla fine delle favole, la
promessa da parte di questi di non
abbandonarsi mai più a quel modo.
Promessa che, vorremmo, sia fatta da tutti gli
abituali, sfrenati amanti dell'alcool.
Articolo di Serena Garofalo
Lo “sballo” e la “buffata alcolica” sono le nuove armi dell’alcol per annientare
sempre più giovani
Alcol e i giovani: avversari o alleati?
Il problema è serio: ricoveri in tutta Italia per un bicchiere di troppo, comprese
anche le minorenni
É sempre più alto il numero di persone che
consumano
quotidianamente
bevande
alcoliche. Solo in Italia circa 3,3 milioni
dichiarano di aver bevuto dell’alcool a
stomaco vuoto per “sballarsi” prima di una
festa o prima di uscire a bere in compagnia.
Negli ultimi tempi il dato più preoccupante è
quello che riguarda l’abuso di alcool da parte
di minori. Da recenti dati risulta che circa il
75% degli adolescenti ha bevuto il suo primo
drink all’età di undici anni, il che non ci deve
sconvolgere, considerate le numerose mode
legate al consumo di alcool diffuse tra i più
giovani, come il binge drinking e gli alcolpops.
Il binge drinking (letteralmente «abbuffata
alcolica») è il termine oggi in uso per misurare
oggettivamente il bere eccessivo e a rischio,
convenzionalmente indicato come 5 o più
unità alcoliche bevute in un’unica occasione;
solitamente, durante un’uscita tra amici,
questa tradizione prevede di bere in più locali
uno dopo l’altro per raggiungere un alto livello
di ubriachezza. Gli alcolpops sono
sostanzialmente bevande gassate che si
presentano come innocue, sotto forma di
limonata o altri gusti, che vengono servite
ghiacciate, ma in realtà nascondono l'alcool
contenuto al loro interno, e hanno
generalmente una gradazione tra i 4 e i 7 gradi
(più di una birra). Il gusto dolce e la pubblicità
sono pensate appositamente per coltivare i
consumatori più giovani, per avvicinare all'
alcool chi non beve ancora e magari, una volta
fatta l’abitudine, comincerà a salire di
gradazione.
Una delle tante notizie riguardanti l’abuso di
alcol da parte dei giovani, tanto discussa come
“l’abbuffata alcolica di Specchiolla”, è
avvenuta in provincia di Brindisi e ha visto
come protagonisti quattro minorenni, tra cui
due ragazze. Hanno bevuto alcolici fino a
sentirsi male durante una festa in spiaggia, il
più grande ha 16 anni, la più piccola meno di
15 anni.
Sono bastati un falò e qualche bottiglia di
alcolici, chiacchiere e risate per poi arrivare
all’esagerazione. Arrivano i primi giramenti di
testa fino a quando la situazione diventa
ingestibile per la loro compagnia, che si vede
costretta a chiamare il 118. All’arrivo i sanitari
decidono di trasportare i minorenni, privi di
sensi e incapaci di rispondere alle domande
degli amici e dei soccorritori, nell’ospedale
Perrino di Brindisi. Intossicazione da alcol e
coma etilico costringono i sanitari a un
intervento rapido per stabilizzare le loro
condizioni di salute.
Un altro avvenimento che merita la nostra
attenzione è accaduto a Cecchini di Pasiano,
dove una sedicenne si è sentita male di
domenica notte, poco dopo l’una. È il secondo
caso in una settimana di un ricovero
ospedaliero dovuto all’abuso di alcol da parte
di una minorenne durante una festa privata. I
suoi amici hanno telefonato subito al 118,
viste le gravi condizioni della ragazzina, che si
è sentita male dopo aver bevuto troppi
superalcolici. L’adolescente è stata ricoverata
in ospedale a Pordenone. Sul posto sono
intervenuti anche i carabinieri, per le verifiche
del caso. La settimana precedente era stato
segnalato un episodio analogo: era stata
soccorsa una diciassettenne del Sanvitese.
L’allarme era stato lanciato poco prima delle
due del mattino al lago di Basedo. Anche in
quel caso era in corso una festa privata.
Evidentemente non abituata al consumo di
alcolici, la ragazzina aveva bevuto qualche
bicchiere di troppo e si era sentita male.
Possiamo infine dire che l’abuso d’alcool in
piccole quantità può dare un lieve senso di
leggerezza mentale e sonnolenza, ma se preso
in quantità elevate rischia di essere molto
dannoso specialmente per i giovani, che sono
più deboli e hanno un tasso alcolemico più
basso.
Articolo di Arianna Mariano, Chiara Scateni, Marta Ottoveggio, Giulia Pisani e Ilaria Pignotta