AZIENDA SANITARIA LOCALE BR P.O. ‘A.Perrino’-Brindisi Via Napoli 8-72100-Brindisi-Casale C.F.-P.IVA 01647800745 STRUTTURA COMPLESSA DI PEDIATRIA Direttore:Dott. Fulvio MORAMARCO 0831537470-473 CORPI ESTRANEI: quali, quando e come si tolgono INTRODUZIONE COSA E’ NECESSARIO SAPERE NELL’AFFRONTARE IL PROBLEMA “CORPI ESTRANEI” L’ingestione di corpi estranei così come l’arresto di boli alimentari rappresentano un evento piuttosto comune. La maggior parte dei corpi estranei (80%-90%) ingeriti transita attraverso il tubo digerente e viene eliminata spontaneamente, sempre che non vi siano patologie organico-funzionali che ne arrestino la progressione, ma il 10%-20% richiede la rimozione endoscopica e l’1% l’intervento chirurgico. La mortalità associata ad ingestione di corpi estranei, compreso l’arresto di boli alimentari, non è nota. Nel 1976 Schwartz stimava che negli USA morissero per tale evento 1500 persone all’anno, ma non abbiamo dati più recenti. Le complicanze comprendono, oltre all’arresto della progressione per presenza di patologie digestive organiche o funzionali, l’occlusione intestinale, la perforazione con possibile formazione di ascessi o fistole, danni della mucosa al passaggio con formazione di ulcere anche a rischio di sanguinamento. Tali complicanze avvengono più frequentemente a livello dei fisiologici restringimenti del tubo digerente ed i due punti cruciali sono lo sfintere esofageo superiore (muscolo cricofaringeo) e la valvola ileocecale. A maggior rischio di complicanze sono i pazienti con patologie organiche esofagee, quelli già sottoposti ad interventi chirurgici a carico del tubo digerente e quelli con malformazioni congenite. Il rischio di perforazione inoltre, è più elevato quando l’oggetto ingerito è appuntito e metallico, in caso di ossa animali o lische di pesce, stuzzicadenti. QUANDO L’ENDOSCOPIA Il timing dell’endoscopia è determinato dal rischio di aspirazione e/o di perforazione. Un intervento endoscopico d’urgenza è richiesto: Quando si tratta di un oggetto appuntito e tagliente o di una batteria, localizzati in esofago. Nei casi di oggetto appuntito il rischio di complicanze è superiore al 35%. Nel caso delle batterie il rischio di perforazione dell’esofago per necrosi liquefattiva è molto elevato. Se l’oggetto è localizzato a livello dello sfintere crico-faringeo o al di sopra è indicata la laringoscopia Per prevenire complicanze respiratorie ab ingestis o da aspirazione quando l’oggetto ingerito o soprattutto il bolo alimentare impattato in esofago creano un’ostruzione tale che il paziente non è in grado di gestire le proprie secrezioni Quando l’oggetto è di dimensioni tali da potersi bloccare a livello dei restringimenti esofagei fisiologici Quando è nota una patologia esofagea “stenosante”, organica o funzionale Quando, anche se non è stato identificato radiologicamente l’oggetto, vi sono sintomi esofagei importanti e persistenti In tutti questi casi di fondamentale importanza è la presenza o comunque la disponibilità, se necessario, dell’anestesista. Un intervento endoscopico in urgenza differita (entro le 24 ore) è richiesto: Quando qualunque corpo estraneo o bolo alimentare staziona in esofago per diverse ore e non transita in stomaco 1 AZIENDA SANITARIA LOCALE BR P.O. ‘A.Perrino’-Brindisi Via Napoli 8-72100-Brindisi-Casale C.F.-P.IVA 01647800745 STRUTTURA COMPLESSA DI PEDIATRIA Direttore:Dott. Fulvio MORAMARCO 0831537470-473 - Quando un oggetto appuntito è localizzato in stomaco o nel duodeno prossimale, se l’estrazione endoscopica è ritenuta dall’endoscopista abbastanza sicura Quando il corpo estraneo localizzato in stomaco è rappresentato da batterie di grandi dimensioni (diametro > 20 mm) Quando siano presenti significativi sintomi (dolore, vomito, soprattutto se ematico, ecc.) Quando sono presenti patologie del piccolo intestino o del colon che potrebbero ostacolare la progressione (diverticolosi, Crohn stenosante, esiti chirurgici, ecc) In tutti gli altri casi ed in particolare quando il corpo estraneo, ritenuto non a rischio, viene reperito in stomaco ed in assenza di sintomi, l’atteggiamento iniziale deve essere di tipo conservativo; per questo è molto importante che il paziente sia in grado di collaborare e comprendere le istruzioni che deve seguire tornando al proprio domicilio. Intanto il soggetto deve essere informato del fatto che la maggior parte dei corpi estranei transita e viene eliminato spontaneamente nel giro di 4-6 giorni, ma talora sono necessarie anche 4 settimane. Il paziente deve essere istruito a riprendere una regolare alimentazione e ad esaminare accuratamente le feci, a riferire e presentarsi immediatamente all’insorgenza di sintomi. In assenza di sintomi è sufficiente, in caso di oggetti tondi e smussi, monitorare la progressione radiologicamente ogni settimana. Un intervento endoscopico in elezione è invece richiesto: Quando l’oggetto, anche se smusso e tondo, ha dimensioni superiori a 2,5 cm, in quanto è difficile che un oggetto di tali dimensioni superi il piloro Quando l’oggetto dopo 3-4 settimane è ancora in stomaco Quando si tratta di oggetti lunghi (> 6-10 cm) (spazzolino da denti, cucchiai, ecc) perché tali oggetti difficilmente superano il ginocchio duodenale Quando batterie discoidali di piccole dimensioni sono già localizzate in stomaco alla presentazione e non hanno lasciato il viscere dopo 3 giorni. L’intervento endoscopico è controindicato: Quando sono presenti segni di perforazione o occlusione Quando il corpo estraneo ingerito è rappresentato da droghe racchiuse in pacchetti di plastica o buste: in questo caso infatti il rischio di rompere l’involucro durante le manovre endoscopiche di estrazione è troppo elevato e la fuoriuscita del contenuto potrebbe risultare fatale. In questi due casi è indicato l’intervento chirurgico. Dott. Fulvio Moramarco 2