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Direttore:Dott. Fulvio MORAMARCO
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CORPI ESTRANEI: quali, quando e come si tolgono
INTRODUZIONE
COSA E’ NECESSARIO SAPERE NELL’AFFRONTARE IL PROBLEMA “CORPI ESTRANEI”
L’ingestione di corpi estranei così come l’arresto di boli alimentari rappresentano un evento
piuttosto comune.
La maggior parte dei corpi estranei (80%-90%) ingeriti transita attraverso il tubo digerente e viene
eliminata spontaneamente, sempre che non vi siano patologie organico-funzionali che ne
arrestino la progressione, ma il 10%-20% richiede la rimozione endoscopica e l’1% l’intervento
chirurgico.
La mortalità associata ad ingestione di corpi estranei, compreso l’arresto di boli alimentari, non è
nota. Nel 1976 Schwartz stimava che negli USA morissero per tale evento 1500 persone all’anno,
ma non abbiamo dati più recenti.
Le complicanze comprendono, oltre all’arresto della progressione per presenza di patologie
digestive organiche o funzionali, l’occlusione intestinale, la perforazione con possibile formazione
di ascessi o fistole, danni della mucosa al passaggio con formazione di ulcere anche a rischio di
sanguinamento. Tali complicanze avvengono più frequentemente a livello dei fisiologici
restringimenti del tubo digerente ed i due punti cruciali sono lo sfintere esofageo superiore
(muscolo cricofaringeo) e la valvola ileocecale. A maggior rischio di complicanze sono i pazienti
con patologie organiche esofagee, quelli già sottoposti ad interventi chirurgici a carico del tubo
digerente e quelli con malformazioni congenite.
Il rischio di perforazione inoltre, è più elevato quando l’oggetto ingerito è appuntito e metallico,
in caso di ossa animali o lische di pesce, stuzzicadenti.
QUANDO L’ENDOSCOPIA
Il timing dell’endoscopia è determinato dal rischio di aspirazione e/o di perforazione.
Un intervento endoscopico d’urgenza è richiesto:
Quando si tratta di un oggetto appuntito e tagliente o di una batteria, localizzati in
esofago. Nei casi di oggetto appuntito il rischio di complicanze è superiore al 35%. Nel
caso delle batterie il rischio di perforazione dell’esofago per necrosi liquefattiva è molto
elevato.
Se l’oggetto è localizzato a livello dello sfintere crico-faringeo o al di sopra è indicata la
laringoscopia
Per prevenire complicanze respiratorie ab ingestis o da aspirazione quando l’oggetto
ingerito o soprattutto il bolo alimentare impattato in esofago creano un’ostruzione tale
che il paziente non è in grado di gestire le proprie secrezioni
Quando l’oggetto è di dimensioni tali da potersi bloccare a livello dei restringimenti
esofagei fisiologici
Quando è nota una patologia esofagea “stenosante”, organica o funzionale
Quando, anche se non è stato identificato radiologicamente l’oggetto, vi sono sintomi
esofagei importanti e persistenti
In tutti questi casi di fondamentale importanza è la presenza o comunque la disponibilità, se
necessario, dell’anestesista.
Un intervento endoscopico in urgenza differita (entro le 24 ore) è richiesto:
Quando qualunque corpo estraneo o bolo alimentare staziona in esofago per diverse ore
e non transita in stomaco
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Quando un oggetto appuntito è localizzato in stomaco o nel duodeno prossimale, se
l’estrazione endoscopica è ritenuta dall’endoscopista abbastanza sicura
Quando il corpo estraneo localizzato in stomaco è rappresentato da batterie di grandi
dimensioni (diametro > 20 mm)
Quando siano presenti significativi sintomi (dolore, vomito, soprattutto se ematico, ecc.)
Quando sono presenti patologie del piccolo intestino o del colon che potrebbero
ostacolare la progressione (diverticolosi, Crohn stenosante, esiti chirurgici, ecc)
In tutti gli altri casi ed in particolare quando il corpo estraneo, ritenuto non a rischio, viene
reperito in stomaco ed in assenza di sintomi, l’atteggiamento iniziale deve essere di tipo
conservativo; per questo è molto importante che il paziente sia in grado di collaborare e
comprendere le istruzioni che deve seguire tornando al proprio domicilio.
Intanto il soggetto deve essere informato del fatto che la maggior parte dei corpi estranei transita
e viene eliminato spontaneamente nel giro di 4-6 giorni, ma talora sono necessarie anche 4
settimane. Il paziente deve essere istruito a riprendere una regolare alimentazione e ad
esaminare accuratamente le feci, a riferire e presentarsi immediatamente all’insorgenza di
sintomi.
In assenza di sintomi è sufficiente, in caso di oggetti tondi e smussi, monitorare la progressione
radiologicamente ogni settimana.
Un intervento endoscopico in elezione è invece richiesto:
Quando l’oggetto, anche se smusso e tondo, ha dimensioni superiori a 2,5 cm, in quanto
è difficile che un oggetto di tali dimensioni superi il piloro
Quando l’oggetto dopo 3-4 settimane è ancora in stomaco
Quando si tratta di oggetti lunghi (> 6-10 cm) (spazzolino da denti, cucchiai, ecc) perché
tali oggetti difficilmente superano il ginocchio duodenale
Quando batterie discoidali di piccole dimensioni sono già localizzate in stomaco alla
presentazione e non hanno lasciato il viscere dopo 3 giorni.
L’intervento endoscopico è controindicato:
Quando sono presenti segni di perforazione o occlusione
Quando il corpo estraneo ingerito è rappresentato da droghe racchiuse in pacchetti di
plastica o buste: in questo caso infatti il rischio di rompere l’involucro durante le manovre
endoscopiche di estrazione è troppo elevato e la fuoriuscita del contenuto potrebbe
risultare fatale.
In questi due casi è indicato l’intervento chirurgico.
Dott. Fulvio Moramarco
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