I Segreti Della Memoria - Il Secondo Segreto – Marco D’Ardia www.lafeniceformazione.it
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Ciao ☺
Ben ritrovato/a!
Sei pronto per continuare il percorso nel mondo
della memoria?
Prima di continuare facciamo un breve riepilogo di
ciò di cui abbiamo parlato nel Primo E-book.
Oltre ad avermi conosciuto un po’ meglio, abbiamo
affrontato
subito
APPRENDIMENTO:
il
nocciolo
perché
è
della
questione
importante,
anzi
FONDAMENTALE, avere un OTTIMO METODO di
apprendimento.
Ti
ho
poi
svelato
il
PRIMO
SEGRETO DELLA MEMORIA che risiede nelle sue
CARATTERISTICHE: hai scoperto che la nostra
MEMORIA è PERFETTA, e abbiamo analizzato le sue
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caratteristiche: è visiva per l’80%, è associativa,
è emozionale e sfrutta la fantasia.
Hai capito, quindi, che mettendo in pratica già
queste 4 caratteristiche, che stanno alla base delle
famose tecniche di memoria, l’apprendimento e la
memorizzazione
possono
diventare
molto
più
efficace!
Ma siamo solo all’inizio, questa è davvero la punta
dell’iceberg ☺
In questo secondo E-book, faremo dei passi in più e
ci addentreremo nei meandri del nostro cervello,
un
meccanismo
PERFETTO,
(come
la
nostra
MEMORIA), ma di cui sfruttiamo davvero una
minima percentuale!
Ti
parlerò
del
meccanismo
del
ricordo,
di
emisfero razionale ed emisfero creativo... e
parleremo
della
CREATIVITÀ,
di
quanto
sia
importante nell’apprendimento (e non solo!), e di
come fare per esercitarla e aumentarla!
Che ne dici?
Pronti ………. VIA!
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Buona lettura e buon esercizio ☺
IL MECCANISMO DEL RICORDO
Molto spesso si considera la memoria una qualità
specifica, quasi un dono o un privilegio. Senza
dubbio è il prodotto dell’unione di una serie di
funzioni psichiche, che si traduce nella capacità di
ritenere e di ricordare informazioni.
Tutto
l’apprendimento
implica
la
capacità
di
ritenere. Non sarebbe possibile apprendere se non
rimanesse
in
noi
qualcosa
dell’esperienza
precedente. Senza memoria non potremmo ripetere
niente, dovremmo ogni volta apprendere ciò che ci
accingiamo a fare.
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L’atteggiamento comune nei confronti delle capacità
mnemoniche è abbastanza passivo e fatalista: la
capacità di ricordare è vista come una qualità
innata, come dicevo prima, quasi un dono o un
privilegio, spesso destinata a tramontare a causa di
eventi esterni come l’età, lo stress, il lavoro, ecc…
Quando si sente dire “Imparare a memoria”, spesso
la sensazione è piuttosto fastidiosa. In realtà non è
negativo imparare a memoria, lo è invece il sistema
adottato per la memorizzazione. La maggior parte
delle persone si limita infatti a usare la memoria
“retroattiva”, ossia RIPETE infinite volte il concetto
che vuole ricordare, lasciando da parte così il
processo di COMPRENSIONE vera e propria di ciò
che viene appreso e mettendo oltretutto la mente
nelle condizioni più complicate per ricordare.
La
memorizzazione
è
invece
un
PROCESSO
DINAMICO e ATTIVO che utilizza l’intelligenza, la
creatività e la fantasia della persona.
E’ un processo semplicissimo facile da applicare, in
grado
di
agire
sul
cervello
con
meccanismi
abbastanza complessi, ma con un metodo molto
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naturale che, a differenza della ripetizione ad
oltranza, asseconda il normale funzionamento della
nostra mente.
La tecnica si basa su premesse molto semplici: ciò
che manca alla nostra memoria non è infatti la
capacità
di
un’efficace
immagazzinamento
gestione
delle
dei
dati
bensì
informazioni
al
momento del richiamo. Le tecniche di memoria si
propongono come un metodo efficace per dare un
ordine a tutte le informazioni che si vogliono
ricordare nel tempo.
Ciò
viene
sfruttato
utilizzando
i
principi
della
memoria, di cui abbiamo parlato nel primo e-book
(Visualizzazione - conversione dei dati in immagini
mentali, infatti la memoria umana è visiva all’8085%, associazione di immagini, uso della fantasia,
al fine di creare immagini strane che possano
coinvolgere emotivamente).
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UN PO’ DI STORIA…
Il nome Memoria deriva dal nome della Dea
Mnemosine, che aveva come potere proprio quello
della prodigiosa memoria e la leggenda narra che fu
proprio lei a dare nomi a parole astratte che
tutt’oggi si utilizzano nel linguaggio.
Il
primo
episodio
di
memoria
“incredibile”
lo
possiamo trovare tornando indietro fino al 470 a.c.
dove Cicerone (che per tanti è sinonimo di sapere e
quindi memoria) scrive nel suo “De Oratore” una
storia che, sottoforma di leggenda, riporta la nascita
della prima tecnica di memoria.
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Narra di un certo Simonide di Ceo, cantante di poesie, che
una sera stava lavorando a casa di un nobile di nome Scopa
a Salonicco in Grecia. La serata non fu però delle migliori
tanto che Scopa, il nobile, lo liquidò pagandogli solo la metà
del salario pattuito e dice dogli che la metà mancante
avrebbe dovuto chiederla ai “figli di Zeus” ovvero i
protagonisti della lode cantata quella sera. I due ragazzi
chiesero di lui fuori dall’abitazione di Scopa, ma quando
uscì dalla sala non trovò nessuno e proprio in quel
momento successe un disastro: il tetto della casa crollò
seppellendo e rendendo irriconoscibili tutti i corpi che erano
presenti in quella casa. Simonide, identificò corpo dopo
corpo, ricordando l’esatto ordine nel quale erano sedute le
persona a tavola, così riuscirono a consegnare le salme ai
rispettivi familiari.
Lo stesso Cicerone utilizzava le menmotecniche e
proprio a lui si deve la creazione di una tecnica che
porta il suo nome “i loci ciceroniani”, grazie alla
quale riusciva a memorizzare con facilità lunghi
discorsi e comizi.
Dopo Simonide di Ceo e Cicerone sono stati tanti i
personaggi che si sono dedicati allo studio delle
tecniche mnemoniche come Pico della Mirandola,
Giordano Bruno, Leibniz che sicuramente erano
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molto stimolati nel ricordare le informazioni, non
avendo a loro disposizione strumenti come PC,
smartphone, agende elettroniche etc.
Solo alla fine del sec. XIX il problema della
memorizzazione è stato affrontato scientificamente;
fu formulata, ad esempio, l’ipotesi dell’esistenza di
due tipi di memoria, una a breve, l’altra a lungo
termine.
E UN PO’ DI SCIENZA…
Ma
COSA
SUCCEDE
NELA
NOSTRA
TESTA
QUANDO MEMORIZZIAMO?
Per spiegarti questo principio userò un aneddoto
molto elementare ma che ti farà capire ancora di più
come funziona questo processo.
Prova a immaginare l’edificio di
una scuola con davanti il suo
giardino.
Non
essendo
giardino,
i
recintato
bambini,
questo
quando
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entrano
a
scuola
arrivano
da
tutte
le
parti
calpestando l’erba ed entrando a scuola.
Ovviamente se si pesta l’erba poche volte succede
che questa si schiaccia un po’, ma basta un soffio di
vento per risollevarla e il prato torna bello come
prima.
Se
invece
a
questo
prato
viene
messo
una
recinzione con il cancello di ingresso, ecco che i
bambini, quando arrivano a scuola, passeranno tutti
da lì e calpesteranno tutti quanti il medesimo tratto
di prato, e questo creerà un solco.
Il solco si crea quando i bambino fanno circa 100
passaggi a piedi.
Se i bambini andassero a scuola in motorino di
passaggi ce ne vorrebbero 50.
E se ci andassero in auto ci vorrebbero 3 o 4
passaggi al massimo.
E se finito di studiare tornassero a scuola con la
ruspa … ci vorrebbe solo un unico passaggio (con la
voglia di buttare giù la scuola).
Ti starai chiedendo cosa centra tutto questo con la
memoria?
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Questa è una metafora di quello che accade sulla
nostra corteccia cerebrale quando memorizziamo,
cioè: i passaggi a piedi e con la moto sono
paragonabili alla ripetizione quindi leggo-ripeto,
leggo-ripeto, leggo-ripeto e questo forma un solco.
Il termine scientifico per definire
questo
solco
MNESTICA
o
è
traccia
ENGRAMMA,
dove hanno sede i nostri ricordi:
più il solco è profondo e più il
ricordo sarà a lungo termine.
Nello specifico i 100 passaggi a piedi o i 50 passaggi
in motorino sono equivalenti alla ripetizione, come ti
scrivevo prima, invece i 3-4 passaggi con l’auto
equivalgono alle tecniche di memoria, mentre la
ruspa equivale ad un ricordo collegato ad una
fortissima emozione.
Quindi eccoti spiegato perché i metodi tradizionali di
apprendimento spesso sono lenti, noiosi e poco
efficaci.
Le tracce mnestiche create con la ripetizione non
sempre sono durature, anzi spesso sono molto
volatili e quindi i ricordi sfuggono, invece le tracce
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create con le tecniche di memoria o quelle collegate
alle emozioni durano molto più a lungo.
IL NOSTRO CERVELLO:
EMISFERO DESTRO ED EMISFERO SINISTRO
Per
molti
anni
si
è
discusso
sul
concetto
di
"intelligenza" e "creatività" con idee abbastanza
rigide sul significato di questi concetti e a tutt'oggi i
ricercatori sono d'accordo su una cosa soltanto, e
cioè che le capacità del cervello umano sono così
vaste che è difficile misurarle.
Basti
pensare
combinazioni,
pensiero
è
che
il
numero
interconnessioni
superiore
al
delle
e
numero
possibili
processi
degli
del
atomi
dell'universo!
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Ciononostante gli studi sul cervello continuarono, in
particolare negli anni ’60 e ’70, e venne dimostrato
come, attraverso una minima conoscenza e semplici
strumenti, se ne possano aumentare enormemente
le prestazioni in molti campi.
Il nostro cervello è composto da due parti, un
emisfero
destro
e
emisfero
risiedono
uno
sinistro.
particolari
In
ciascun
funzioni.
Roger
Sperry, premio Nobel per i suoi studi sul sistema
nervoso,
molti
specializzazioni
anni
fa
associabili
scoprì
ai
le
seguenti
due emisferi del
cervello.
Possiamo semplificare così:
Emisfero Sinistro
Razionalità
Emisfero Destro
Creatività
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Ecco alcune caratteristiche dei due emisferi:
EMISFERO SINISTRO - RAZIONALE
Controlla la parte destra del corpo
Tratta gli impulsi uno alla volta
Tratta le informazioni in ordine logico
Controlla le espressioni verbali, la grammatica e
l'ordine delle parole
Analizza, valuta, critica
Ha
una
memoria
speciale
per
riconoscere
persone, oggetti.
Controlla le informazioni verbali e matematiche
EMISFERO DESTRO - CREATIVO
Controlla la parte sinistra del corpo
Pensa per immagini, visualizza
Tratta l'insieme, non i dettagli
Controlla le espressioni del corpo, i movimenti e
l’attività fisica (sport, ballo)
Controlla le attività artistiche, il disegno e la
pittura
Ha una memoria speciale per il riconoscimento
di parole e numeri.
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La
tecnica
spontanea
di
creare idee è un processo
dell'emisfero destro mentre
la valutazione delle stesse
dopo la loro creazione è un
processo della parte sinistra.
Ci possono essere però delle
attività nelle quali l'uso della parte destra e sinistra
si combinano così velocemente che non è possibile
distinguere nettamente l'utilizzo dell'una o dell'altra:
quando i due emisferi lavorano congiuntamente,
ciascuno producendo risultato, il cervello lavora in
modo ottimale.
Spesso,
invece,
un
emisfero
è
predominante
sull'altro; la situazione ideale sarebbe quella di
riuscire ad usarli in modo bilanciato.
Possiamo, anzi dobbiamo, sviluppare quella parte di
noi che è stata trascurata.
Spesso la nostra cultura ci incoraggia ad usare
solamente l'emisfero sinistro. Ad esempio a scuola:
sino a cinque anni si può dare libero sfogo alla
creatività, ma a sei, quando si inizia ad andare a
scuola, ci si ritrova immersi in un mondo pieno di
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regole. E' giusto che ci siano, ma passare da una
creatività totale alla razionalità assoluta crea non
pochi
problemi
nell'utilizzo
di
entrambi
gli
emisferi.
Solo
ora
si
comprendere
importante
comincia
a
come
sviluppare
sia
i
due
emisferi insieme.
Quando
non
entrambi
gli
utilizziamo
emisferi
stiamo
usando solo una parte del nostro reale potenziale.
Molti di noi hanno trascurato la parte destra del
cervello mentre si sono concentrati sulla crescita e
lo
sviluppo
leggere,
dell'intelletto.
scrivere,
fare
Abbiamo
i
conti,
imparato
ma
a
abbiamo
dimenticato come sognare ad occhi aperti o essere
spontanei.
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IL SECONDO SEGRETO della MEMORIA:
LA CREATIVITÀ
Sviluppare la propria creatività significa acquisire
maggiore elasticità mentale, saper uscire dagli
schemi del ragionamento logico, saper trovare
soluzioni nuove e originali ai problemi di ogni
giorno.
Al giorno d’oggi tutti abbiamo la necessità di essere
più creativi; spesso capita di trovarsi in situazioni un
po’ particolari dove abbiamo bisogno di trovare
soluzioni
alternative
al
solito
e
soprattutto
la
creatività apre la mente a nuove idee e nuove
opportunità.
Nel caso specifico della nostra memoria, la creatività
è un ingrediente FONDAMENTALE per ricordare le
informazioni
soprattutto
attraverso
le
visualizzazioni.
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Molte persone si lamentano di non essere creativi,
alcuni meno giovani, di non esserlo più “come un
tempo”.
La buona notizia è che c’è una soluzione a tutto
questo.
Vuoi aumentare la tua creatività?
Ci sono almeno tre modi per poterlo fare:
1. La prima modalità è quella di ABITUARSI A
NON ABITUARSI: fare sempre cose diverse, fare
scelte diverse, fare in modo che le giornate non
siano delle fotocopie una dell’altra.
Se vai in un bar e tutte le mattine prendi cornetto e
cappuccino, dopo un po’ il barista appena ti vede ti
dirà: “Il solito???” Quando questo accade vuol dire
che
l’abitudine
ha
preso
il
sopravvento
e
la
creatività continuerà a scemare.
Cambia continuamente le tue scelte, ad esempi, se
al bar prendi sempre cornetto e cappuccino ogni
tanto prendi una spremuta d’arancia. Se vai da casa
al lavoro facendo sempre la stessa strada, cambiala,
magari trovi quel negozio che cercavi da mesi o
incontri persone che non vedi da tanto.
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Se vai in pizzeria e guardi il listino per mezz’ora e
poi prendi la solita pizza…bhè sei un abitudinario
DOC ed è arrivato il momento di cambiare! Ogni
tanto punta il dito a caso sul listino e prendi la pizza
che capita, se è buona, fantastico! Hai trovato una
nuova pizza che ti piace, se non è totalmente di tuo
gradimento allora hai imparato che quella pizza non
fa per te.
Se giri sempre il cucchiaino nella tazzina di caffè per
mescolare lo zucchero in senso orario con la mano
destra, allenati a farlo con la sinistra girando in
senso antiorario.
Insomma,
per
notevolmente
aumentare
la
creatività
basta anche continuare a fare
cose
diverse
uscendo
da
quella che è la tua zona di
comodità o zona di comfort,
che
comprende
tutte
quelle
azioni
che
fai
tranquillamente senza alcun timore. Uscendo da
questa zona dovrai mettere alla prova te stesso e
affrontare
quei
timori
o
quelle
paure
che
stimoleranno molto le tue attività creative.
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2. La seconda modalità per aumentare la creatività
è quella di impegnarsi in attività o hobby che la
sfruttano al massimo tipo la pittura, il disegno, il
giardinaggio, puzzle e altri ancora.
Ad esempio, guardare i cartoni animati stimola
molto la nostra parte destra del cervello e anche
questo aiuta a essere più creativi.
Pensate a quando due persone hanno un figlio
piccolo, la loro creatività aumenta esponenzialmente
in quanto devono cimentarsi insieme al piccolo in
disegni, cartoni animati, giochi e videogiochi, e
questo aiuta tantissimo.
3. Il terzo suggerimento che ti propongo è forse la
più
importante
se
non
FONDAMENTALE:
il
BRAINSTORMING.
Questo esercizio consiste nel
trovare 300 soluzioni ad un
“problema-non problema”,
cioè
una
situazione
da
risolvere molto semplice. Ad
esempio,
“problema”
come
ma
sbucciare
allo
stesso
una
mela,
tempo
è
“non
è
un
un
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problema”.
Ti suggerisco di fare questo esercizio e ora ti spiego
come procedere.
Per arrivare a 300 soluzioni, impegnati a
trovarne 10 al giorno, per 30 giorni.
In questo modo, ogni giorno la nostra creatività
viene stimolata per ampliarsi sempre di più.
Il nostro cervello acquisisce un’abitudine in circa
21/30
giorni
ed
è
proprio
per
questo
che
l’esercizio ha questa durata.
Inoltre, per trovare 300 soluzioni ad un problemanon problema, ci si deve per forza inventare
qualcosa di creativo perché prima o poi le soluzioni
razionali termineranno. È proprio qui che l’esercizio
inizierà ad avere effetti positivi: la nostra parte
creativa dovrà impegnarsi per creare delle soluzioni
paradossali e fantasiose.
Di seguito ti scrivo alcuni esempi di soluzioni per
“come sbucciare una mela” ti ricordo che conta la
quantità di soluzioni e non la qualità:
1. con il coltello
2. con il pelapatate
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3. con i denti
4. con un raggio laser
5. faccio cadere la mela dalla bicicletta e si sbuccia
6. mangiando la buccia
7. immergendola nell’acido
8. con l’onda energetica di Goku
9. con la bacchetta magica di Harry Potter
10.
con le unghie
E così via…
Ti
chiedo
ora
di
prenderti
un
impegno
e
di
cominciare anche tu da oggi un brainstorming così
quando leggerai il prossimo e-book sarai già pronto
per applicare le tecniche che troverai.
Se ti stai chiedendo quale problema-non problema
scegliere te ne elenco alcuni qui sotto, scegline 1 e
trova le 300 soluzioni scrivendone 10 al giorno per
30 giorni e poi me lo invii via mail:
come sbucciare una mela
come aprire una porta
come andare da Milano a Roma
come appendere un quadro
come passare per una via affollata senza essere
visti da nessuno
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Oppure scegline uno di tuo gradimento che non è
nell’elenco e comincia.
La cosa importante è la costanza: ti consiglio di
tenere sempre con te un piccolo block-notes dove
appuntarti le varie soluzioni quando ti vengono in
mente, e poi le riporti sul PC.
Non ha senso farne 50 il primo giorno e poi altre 30
dopo una settimana e così via…10 al giorno per
allenare il muscolo della creatività.
In più su internet trovi anche alcuni esercizi sulla
creatività, ce ne sono molti basta semplicemente
cercarli.
Ecco dunque, il secondo segreto: allenare la
CREATIVITÀ!
*******************
Se vuoi commentare questo secondo capitolo, puoi farlo a
questo link: http://www.lafeniceformazione.it/commenti-alsecondo-segreto-della-memoria/.
Se hai domande, dubbi, richieste particolari, sarò felice di
risponderti!
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E se vuoi, mandami il tuo brainstorming: posso darti
qualche consiglio creativo! ☺
Per il momento, ti aspetto su www.lafeniceformazione.it!
Ciao ☺
Marco
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