Presentazione di PowerPoint - Formazione In Emergenza Sanitaria

4° CONGRESSO NAZIONALE SIS 118
BARI 14-16 DICEMBRE 2006
SIMPOSIO AZIENDALE
I PRESIDI DI IMMOBILIZZAZIONE NEL TRAUMATIZZATO
LE STECCOBENDE
Dott. SANTE ALESSANDRO BACCARO
ASL BAT 1
U.O.Anestesia e Rianimazione
P.O. Barletta
TARGET
Obiettivo
Corretto posizionamento delle stecche da
immobilizzazione
z Obiettivi specifici teorici
Saper posizionare le stecche da immobilizzazione
z Obiettivi specifici pratico-attitudinali
Immobilizzazione corretta di un articolazione
tramite utilizzo delle stecche da
immobilizzazione
z
STECCHE DA
IMMOBILIZZAZIONE
z
z
Sono dei presidi concepiti per l'immobilizzazione senza
trazione degli arti da utilizzare in tutti i traumi ossei ed
articolari.
Oltre ad avere la funzione di immobilizzazione senza
trazione, riducono il dolore ed i rischi vascolari e
nervosi secondari. Limitano il pericolo di embolie
adipose dovute a spostamenti dei monconi di frattura.
Tali dispositivi esistono in 2 modelli :
z Immobilizzatori a depressione
z Immobilizzatori rigidi
Immobilizzatori a depressione:
Permettono un'immobilizzazione totale in tutte le
posizioni; dopo l'applicazione di vuoto all'involucro
interno grazie ad un aspiratore si indurisce e permette
l'immobilizzazione artuale completa.
Immobilizzatori rigidi:
Costituiti da un'armatura in alluminio radiotrasparente
e da un rivestimento in spugna ricoperta da tessuto
sintetico. Il sistema di fissaggio è costituito da una
serie di cinghie a velcro. Non indicati in caso di
fratture esposte.
Regole generali
1. l'arto da valutare deve essere esposto
completamente
2. devono essere controllati i polsi periferici a monte e
a valle della frattura prima e dopo l'immobilizzazione
3. non deve essere effettuata eccessiva trazione
sull'arto fratturato (soprattutto se la frattura è
esposta o in caso di distorsioni lussazioni e
sublussazioni)
4. medicare eventuali ferite
5. non far passare le chiusure a velcro direttamente su
ferite o sedi di esposizione di frattura.
Immobilizzatori a depressione:
z
z
z
Essendo radiotrasparenti seguono il paziente
nella diagnostica intraospedaliera.
Costituiti da una doppia camera impermeabile
che contiene piccole sfere di polistirolo
espanso. Sottraendo aria dal suo interno
attraverso una valvola, le pareti vanno ad
aderire alle sfere, conferendo rigidità alla
struttura.
L'aspirazione viene effettuata tramite
l'aspiratore elettrico portatile
La procedura standard di applicazione
prevede:
1.
2.
3.
4.
5.
la stesura del presidio al suolo o sulla barella
la distribuzione delle palline di polistirolo
uniformemente al suo interno eliminando le pieghe
della tela.
l’arto viene deposto al centro del presidio
IMPORTANTE: non modellare il materasso sulla
pianta dei piedi: quando si fa il vuoto il
compattamento del materassino avviene
prevalentemente lungo l'asse longitudinale.
la depressione creata grazie al vuoto fissa le palline
di polistirolo in un unico blocco
Immobilizzatori rigidi
I passi da eseguire nell'effettuare l'immobilizzazione sono :
z ricercare il polso periferico a valle del focolaio di frattura.
z eseguire medicazione e disinfezione di eventuali ferite
z fare una modesta trazione allo scopo di allineare i monconi
ossei
z far trascinare la stecca sotto l'arto fratturato.
z cercare di modellare la stecca in modo da far adattare i bordi
laterali all'arto da immobilizzare.
z chiudere le cinghie di velcro in modo che tale chiusura sia
sufficientemente stretta perchè la stecca rimanga ben bloccata.
z valutare colorito, mobilità e sensibilità delle dita prima e dopo
immobilizzazione per evitare le complicanze da compressione.
z ricercare nuovamente il polso periferico valutato in
precedenza; la mancanza del polso deve indurre l'operatore a
rimuovere la stecca ed ad eseguire nuovamente la tecnica
SPALLA E BRACCIO
z Valutare
presenza di polso radiale prima
e dopo l'immobilizzazione
z Avvicinare al torace l'arto flesso dopo
aver imbottito il cavo ascellare e lo
spazio sotto al gomito.
z Fasciare il braccio contro il busto a
gomito flesso
GOMITO
z Valutare
la presenza di polso radiale
prima e dopo l'immobilizzazione
z Immobilizzare l'arto utilizzando
steccobenda a depressione in posizione
antalgica
z Sostenere l'arto immobilizzato con una
fascia passata intorno al polso ed al
collo del paziente
AVAMBRACCIO
z
Valutare presenza di polso radiale prima
dell'immobilizzazione
z Sollevare
di circa 2cm l'arto dal terreno
z
Sostenere l'arto a monte e a valle del focolaio
di frattura quindi far scivolare sotto una
stecca rigida o a depressione comprendendo
anche la mano e fissare l'arto fratturato
nell'immobilizzatore con le chiusure a velcro
z Valutare
presenza di polso radiale dopo
l'immobilizzazione
POLSO E MANO
z Immobilizzare
l'arto dalla punta delle dita al
gomito utilizzando stecca rigida o a
depressione
BACINO
z Per
un'efficace immobilizzazione del bacino
deve essere utilizzato il materassino a
depressione; l'utilizzo di questo presidio dopo la
rimozione dell'aria consentirà un'efficace
immobilizzazione di schiena, bacino e cosce e
permetterà al paziente l'acquisizione di una
posizione relativamente antalgica
FEMORE
z L'immobilizzazione
di tale distretto vede
la sua maggiore efficacia con il blocco
dell'articolazione a "valle" (ginocchio) e
a "monte" (anca).
z Per ottenere questo viene descritto un
utilizzo particolare e non proprio del
corpetto di estricazione: il KED, SED...
FEMORE
z
z
z
z
z
z
z
Una volta aperto il corpetto si stende accanto al paziente con la parte del
capo verso i piedi; facendo scivolare il corpetto sotto al femore farlo
centrare sull'anca.
A questo punto si chiude il corpetto con le cinghie in dotazione, fissandolo
all'addome e alla coscia.
Posizionare il paziente sul materasso a depressione utilizzando la barella a
cucchiaio per sollevarlo.
I limiti di tale tecnica risiedono nel fatto che non è possibile immobilizzare
l'articolazione a valle (ginocchio),inoltre il corsetto rimanendo in sede fino al
termine della diagnostica è mal tollerato dal paziente ed infine per lo
spostamento è necessario utilizzare la barella a cucchiaio.
Un' altra soluzione prevede l'utilizzo della barella a cucchiaio per caricare il
ferito sul materasso a depressione o tavola spinale mantenendo in asse
l'arto fratturato.
Una volta posizionato il paziente si provvede ad eliminare lo spazio d'aria tra
le cosce utilizzando un cuscino o un telo ripiegato.
A garantire l'immobilizzazione saranno le cinghie della tavola spinale o dalla
struttura del materasso.
GINOCCHIO
z Se
è piegato utilizzare un
immobilizzatore a depressione e fissare
l'arto in posizione antalgica; se è diritto
invece posizionare una stecca rigida o a
depressione sotto il ginocchio
imbottendo le parti che non aderiscono
alla stecca e chiudendo la parte sotto il
piede.
GAMBA
z Fare
una modesta trazione allo scopo di
allineare i monconi ossei
z Ricercare
il polso periferico a valle del
focolaio di frattura
z Sollevare
la gamba di
circa 2/3 cm dal suolo
ponendo le mani sotto
la caviglia e il
ginocchio; far
scivolare la stecca
rigida o a depressione
sotto il ginocchio
comprendendo tutto il
piede ed il ginocchio.
z Chiudere
la stecca intorno alla gamba
con le strisce di velcro
z Indurire
la
stecca a
depressione
con l'apposita
pompa
z
z
Valutare colorito, mobilità e sensibilità delle
dita prima e dopo immobilizzazione per
evitare le complicanze da compressione.
Ricercare nuovamente il polso periferico
valutato in precedenza; la mancanza del
polso deve indurre l'operatore a rimuovere la
stecca ed ad eseguire nuovamente la tecnica
PIEDE O CAVIGLIA
z Immobilizzare
il piede nella posizione in
cui si trova utilizzando una stecca rigida
o a depressione.
GRAZIE DELLA
CORTESE
ATTENZIONE
Dott. SANTE ALESSANDRO BACCARO
ASL BAT 1
U.O.Anestesia e Rianimazione
P.O. Barletta