Ho scritto poesie piene di cose Non saper e vago

Bologna più che una città … è una famiglia!
Ho scritto poesie piene di cose
Di Francesco Guerra
Ho scritto poesie piene di cose
fatti, drammi e lamentazioni accorate;
le ho scritte con terribile freddezza,
scritte come sempre ultimo grido
del fiero alce sgozzato
da fauci di fiera
famelica.
Le ho scritte nei terreni freddi.
Ho scritto poesie
ed il silenzio precipitava in un nulla.
Ho scritto poesie come testamenti
dell’omicidio di me stesso.
Ho scritto poesie sature di cose
quando l’unico vero centro
eri tu.
Mio punto mio spazio.
Come punto infinitesimale.
Come spazio infinitesimale.
Ascolta.
Non saper e vago
Di Francesco Guerra
Non saper e vago
tra le giostre dei tempi.
Vividi e iperalcolici
simili tra spazi caotici
costruiamoci stasera
questa briciola
Felicità.
Bologna più che una città … è una famiglia!
Elettrici se elettrizzati
luccicanti città di stipiti,
porte semiaperte,
cardini rotti e passioni scoperte.
Quando l’amore ti addenta
Di Francesco Guerra
Quando l’amore ti addenta
è la catastrofe ad ogni atto:
il cuore trabocca di mancanza
che ti commenta in tutto ciò ch’è fatto.
È una danza di volere ed impotenza;
ogni passo cerca il suo valore,
è un attimo alla tua mano tesa,
del suo volto ovunque si assenta la parvenza.
È il profondo nelle tue pupille
che mi contagia di sorrisi.
Ricomponiamo la tragedia dei nostri visi
- il tuo il più bello, lo concedo –
non ti avrò mai, mai sarai come ti vorrei.
Ogni giorno che’l tuo sguardo si riallontana
dove prima era vicino
è il cuore di un bambino che si arrende
al voler continuo della nostra eternità.
l’Eterno è il valore aggiunto dell’attimo
che in te si fa e rifa.