Scoprire l’opera:
Tragedia giapponese in tre atti
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
musica di Giacomo Puccini
Prima Rappresentazione:
Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904
CESENA 3/4 aprile 2012
Teatro Alessandro BONCI, ore 21
Forlì 5 aprile 2012
Teatro Diego Fabbri, ore 21
Progetto realizzato da
Emilia Romagna Concerti
Produzione e progetto didattico
Romagna Musica Soc. Coop.
Con il sostegno di
Regione Emilia Romagna,
Provincia di Forlì-Cesena
Comune di Forlì
Comune di Cesena
Comune di Cervia
Con la collaborazione di
Fondazione Ater Formazione
ERT Emilia Romagna Teatro
Guildhall School of Music & Drama di Londra
Conservatorio di Musica ‘Giovan Battista Martini’ di Bologna
Istituto Superiore di Studi Musicali ‘G. Verdi’ di Ravenna,
Istituto Musicale Pareggiato ‘G. Lettimi’ di Rimini
Coro Lirico città di Rimini - Amintore Galli
Accademia Musicæsena
Coro Lirico ‘Marietta Alboni’
Provincia
Forlì-Cesena
I.S.S.M.‘G. Verdi’
Ravenna
Comune di Cesena
Comune di Forlì
SOMMARIO
Madama Butterfly, tragedia giapponese in tre atti,
musiche di G. Puccini - libretto di G. Giacosa e L. Illica
Personaggi e Interpreti
Trama
Curricula
Dal programma di sala per la ripresa di Madama Butterfly al Teatro del Giglio di Luccca, 2004.
Biki, nipote della moglie di Puccini, Elvira, fa il saluto milare allo zio. ‘Cio-Cio-San’, nome dello
yacht che Puccini acquistò nel 1909, campeggia sul berretto della piccola Biki.
PERSONAGGI E INTERPRETI
Cio Cio San - Soprano
Manon Strauss Evrard (3-5 aprile)
Serena Daolio (4 aprile)
Pinkerton - Tenore
Mikheil Sheshaberidze (3-5 aprile)
Alessandro Liberatore (4 aprile)
Il Console - Baritono
Davide Bartolucci
Suzuki - Mezzosoprano
Junhua Hao
Lo zio Bonzo - Basso
Marco Simonelli
Kate Pinkerton - Mezzosoprano
Cristina Alunno
Goro - Tenore
Michael Alfonsi
Yamadori/ Commissario Imperiale - Tenore
Matteo Jin
_______________________
Maestro concertatore e direttore PAOLO OLMI
ORCHESTRA DEI GIOVANI EUROPEI
Coro lirico città di Rimini ‘A. Galli’ - Maestro del Coro MATTEO SALVEMINI
Accademia Musicæsena - Maestro del Coro SILVIA BIASINI
Coro Lirico ‘Marietta Alboni’ - Maestro del Coro MATTEO UNICH
TRAMA
Siamo a Nagasaki. Puccini incentra tutta l’opera sulla protagonista, Cio-Cio-San
(Butterfly), una fragile e ingenua geisha-bambina di appena quindici anni che viene
data in sposa, al prezzo di cento yen e secondo la legge giapponese (durata per 999
anni con facoltà di recesso ogni mese), a un tenente della marina americana, F. B.
Pinkerton.
Cio-Cio-San appartiene a una famiglia benestante che, cadendo in rovina, non
le lascia altra speranza che fare la geisha. Cio-Cio-San è felicissima ed è disposta a
tutto per il suo amore Pinkerton: prima rinnega il suo credo religioso in favore di
quello del suo sposo (atto che non viene in alcun modo accettato dai suoi familiari
che non capiscono la potenza dell’amore di questa fanciulla e arrivano persino a
maledirla) poi rifiuta il sincero amore del ricco principe Yamadori nella speranza
che il suo Pinkerton ritorni a casa nonostante l’assenza di tre anni.
Butterfly non capisce che Pinkerton, al quale ha dato un figlio che non ha mai
conosciuto suo padre, non tornerà. Ecco l’inganno: tutti i personaggi intorno a
Butterfly, tranne la protagonista, sono coscienti della falsa promessa di matrimonio. A questo punto qualunque sacrificio è vano: Pinkerton, saputo dal console
Sharpless del figlio avuto da Butterfly, torna a Nagasaki in compagnia della moglie
americana Kate. Cio-Cio-San è in trepidante attesa, avendo passato tutta la notte
a spiare l’arrivo del suo amato; Pinkerton non regge il confronto con la piccola
finta-moglie illusa.
Butterfly capisce tutto incontrando Kate la quale si mostra disposta a prendersi
cura del bambino e a provvedere per il futuro della piccola geisha illusa. Ecco che
si compie l’ultimo sacrificio: Butterfly si toglie la vita per la delusione della perdita
di un marito che aveva tanto amato e atteso e per la “necessaria” perdita del figlio,
nei cui occhi aveva sempre visto la gioia della libertà.
Puccini fu ispirato dalla messa in scena del dramma “Madame Butterfly” di
David Belasco, nata dal racconto “Madame Butterfly” di John Luther Long (1898),
avvocato nato il 01/01/1861 ad Hanover in Pennsylvania.
Long basò il racconto sulla storia di sua sorella, Sig.ra Correll, che era stata in
Giappone con suo marito. Long incaricò David Belasco, produttore, scrittore e
manager teatrale americano nato a San Francisco ed esponente del realismo scenico, di trasformare il racconto in una rappresentazione teatrale (messa in scena nel
1900).
Giacomo Puccini aveva assistito alla rappresentazione del dramma di Belasco
nell’estate 1900 al Duke of York di Londra, dove si trovava per curare la prima
rappresentazione in inglese di Tosca.
Puccini non conosceva una parola d’inglese ma fu attratto dal pathos del dramma di amore e morte, dall’atmosfera orientale. Rientrato a Milano decise di mettersi
subito al lavoro. Il 1 Aprile 1901 Belasco cedette a Puccini il diritto di musicare la
sua rappresentazione: Puccini affidò l’elaborazione del libretto a Illica, con il compito di definire scene e dialoghi, e Giacosa a cui spettava il compito di versificare
la scena. Illica e Giacosa baseranno il loro lavoro sul romanzo popolare “Madame
Chrysanthème” (1887) di Pierre Loti. La “Madama Butterfly” venne ultimata il 27
Dicembre 1903, dopo una lunga pausa a cui fu costretto lo stesso Puccini a causa
di un grave incidente automobilistico (febbraio 1903) che lo vide costretto a una
lunga convalescenza a causa del diabete.
La prima dell’opera, nella versione originale in due atti (la cui trama originale
è presentata di seguito), andò in scena alla Scala il 17 Febbraio 1904 con un cast
artistico d’eccezione tra cui Rosina Storchio (Butterfly), Giovanni Zanatello (Pinkerton), Giuseppe De Luca (Sharpless), Giuseppina Cicoria (Suzuki) con la direzione del Maestro Cleofonte Campanini. L’allestimento scenico e i costumi erano
stati curati da Tito Ricordi (figlio di Giulio) e dall’affermato scenografo Alfred
Hohenstein.
Fu un vero e proprio disastro di critica e di pubblico: il primo fiasco di Puccini,
un “vero linciaggio” come disse lui stesso, che possiamo probabilmente ricondurre
a Edoardo Sonzogno, editore rivale di Ricordi, che era stato messo al palo dalla
Scala nel 1899 per le sue scelte deficitarie. Nel periodo in cui Puccini componeva
la Butterfly, Sonzogno usciva con “Siberia” di Giordano che riscosse successo di
pubblico e critica, motivo per il quale Sonzogno non poteva permettersi di essere eclissato dall’ennesimo trionfo di Puccini: “di tutte le critiche sfavorevoli che
accolsero Madama Buttefly, la più sferzante fu quella di , di proprietà di Edoardo
Sonzogno”.
La divisione del secondo atto e l’aggiunta dell’aria per Pinkerton “Addio fiorito
asil” portarono Puccini al successo della Butterfly al Teatro di Brescia il 28 Maggio
con lo stesso cast della prima scaligera e a soli tre mesi di distanza.
La Butterfly è “l’opera più sentita e più suggestiva ch’io abbia concepito”, afferma Puccini. Ma è anche la più moderna grazie al vocabolario musicale arricchito
(Puccini introduce le scale pentatoniche giapponesi e l’armonia per toni interi per
trasmettere emozioni negative) e a una nuova flessibilità dovuta alla scelta di non
persistere nell’associazione fissa dei temi centrali, tipica, invece, delle opere precedenti. Dal palco del Grande di Brescia la “farfallina d’oriente” spiccherà definitivamente il volo verso il successo internazionale e senza tempo.
ATTO I
Esterno di una casa con giardino, sulla collina di Nagasaki. Benjamin Franklin
Pinkerton, tenente della Marina degli Stati Uniti è accompagnato da Goro, sensale
di matrimoni, nella visita della casetta che ha appena acquistato (E soffitto e pareti).
Sta inoltre per sposare una giovanissima geisha, Cio-Cio-San soprannominata Madama Butterfly che appunto Goro gli ha procurato, come del resto la casa. Giunge
Sharpless, il Console americano a Nagasaki, al quale Pinkerton espone la sua cinica
filosofia: vuol godersi la vita, si è invaghito della bella e giovanissima Cio-Cio-San
e ora la sposerà secondo il costume giapponese, per novecentonovantanove anni
salvo il diritto a sciogliere ogni mese il matrimonio. Sharpless lo invita a riflettere
sue questo “facile vangelo” ma alla fine brinda con Pinkerton al giorno in cui l’ufficiale sposerà una “vera” sposa americana.
Dal sentiero giunge sulla collina Cio-Cio-San con il corteo nuziale. Il console le
rivolge qualche domanda e la ragazza dice di essere nata a Nagasaki da una famiglia
che un tempo era assai ricca ma poi finita in miseria, e per questo la ragazza è stata
costretta a fare la geisha. Vive con la madre ma quando le viene chiesto del padre
risponde cupa che è morto. È giovanissima, ha solo quindici anni come sottolinea
con intenzione Sharpless, ma Pinkerton non gli dà retta. Giungono la madre e gli
altri parenti della ragazza per la cerimonia e Pinkerton non risparmia loro commenti sarcastici mentre Sharpless lo esorta ancora a pensare a quello che fa, perché
vede che Butterfly crede ciecamente in questo matrimonio. La ragazza mostra a
Pinkerton alcuni oggetti che ha portato con sé e fra questi un astuccio lungo e
stretto, ma alla richiesta di Pinkerton di vedere cosa contiene, lei imbarazzata lo ripone: Goro spiega sottovoce all’americano che si tratta del pugnale con cui il padre
della ragazza si è suicidato su ‘invito’ dell’Imperatore.
Cio-Cio-San racconta poi a Pinkerton di essere andata il giorno prima alla Missione per farsi cristiana e seguire la religione dello sposo. Si celebrano finalmente
le nozze e il parentado si trattiene per festeggiare quando si ode da lontano la voce
terribile dello Zio Bonzo, che ha scoperto nel frattempo che Cio-Cio-San ha rinnegato la fede degli avi. Il Bonzo infuriato viene cacciato da Pinkerton, ma questi
la maledice rinnegandola a sua volta e allontanandosi con i parenti della ragazza.
Pinkerton cerca di asciugare il pianto di Butterfly con ardenti parole d’amore
(Viene la sera) mentre scende la notte trapuntata di stelle. La fanciulla risponde alle
appassionate parole del marito che la stringe in un abbraccio e la conduce all’interno della loro nuova casa.
ATTO II
L’interno della casa di Butterfly. La fedele serva Suzuki sta pregando davanti alla
statua del Buddha perché la sua padroncina Cio-Cio-San non pianga più. Da tre
anni la poverina infatti aspetta invano il ritorno di Pinkerton, che è partito per gli
Stati Uniti promettendole di ritornare nella stagione in cui i pettirossi fanno il nido.
E Butterfly, nonostante i dubbi di Suzuki, spera ancora che un bel giorno spunterà
all’orizzonte la nave di Pinkerton (Un bel dì vedremo) e che il suo sposo salirà
ancora la collina per raggiungerla. Sopraggiungono Goro e Sharpless, e quest’ultimo ha ricevuto una lettera da Pinkerton per Cio-Cio-San. Ella è raggiante di
gioia e Sharpless non ha il coraggio di comunicarle che Pinkerton si è risposato in
America e che verrà presto a Nagasaki sì, ma con la sua nuova sposa. Cio-Cio-San
informa il Console di come il sensale Goro insista per trovarle un nuovo marito:
in particolare uno dei pretendenti è il ricco Yamadori, che giunge accompagnato
dai suoi servi ed è ricevuto da Butterfly con impertinenza; per quanto Goro cerchi
di convincerla Cio-Cio-San non vuole saperne, convinta di essere ancora sposata
con Pinkerton.
Yamadori se ne va deluso, e Sharpless inizia con imbarazzo a leggere la lettera
di Pinkerton, continuamente interrotto da Butterfly che interpreta ogni parola alla
luce della sua illusione. E quando il Console giunge alla frase che spiegherebbe il
suo nuovo matrimonio americano, Butterfly crede invece che alluda al ritorno del
marito. Il Console rinuncia a proseguire la lettura, ma cerca ugualmente di farle
capire la verità, e di convincerla a sposare il ricco Yamadori. Offesa, Butterfly chiama Suzuki e le chiede di accompagnare alla porta il Console, poi corre nella stanza
accanto e ritorna con un bambino in braccio: è il figlio di Pinkerton, e il Console,
profondamente turbato e commosso, promette che informerà Pinkerton dell’esistenza del bambino, poi esce.
Entra furente Suzuki, trascinando con sé Goro che va in giro raccontando a
tutti che nessuno sa chi sia il padre del bambino. Butterfly furente prende il coltello
e vorrebbe ucciderlo, ma proprio in quel momento un colpo di cannone annuncia
l’entrata in porto di una nave. Cio-Cio-San con un cannocchiale individua la bandiera e il suo nome, l’”Abramo Lincoln” che è la nave di Pinkerton.
Irride allora ai dubbi di tutti e ordina a Suzuki di adornare con tutti i fiori del
giardino la casa per ricevere degnamente lo sposo. Dopo aver indossato l’abito da
sposa, Cio-Cio-San si accoccola con Suzuki e col bambino davanti allo shosi in
attesa dell’arrivo di Pinkerton.
ATTO III
Giunge l’alba, si odono lontane le voci di pescatori. Butterfly ha vegliato invano tutta la notte e ora si lascia convincere da Suzuki ad andare a riposare, con
la promessa di essere svegliata all’arrivo del marito. Pinkerton arriva subito dopo,
in compagnia di Sharpless e di Kate, la moglie americana che rimane ad aspettare
in giardino. Pinkerton è stato informato dal Console del figlio che Butterfly gli
ha dato ed è salito alla casa sulla collina per convincerla ad affidargli il piccolo.
Quando apprende da Suzuki come Butterfly lo abbia atteso fedelmente in quei tre
anni, si allontana col cuore pieno di rimorso (Addio, fiorito asil) mentre Kate e il
Console attendono nel giardino che Cio-Cio-San si svegli e che Suzuki la prepari
alla triste verità.
Butterfly si è destata e ora chiama Suzuki, vede il Console e pensa di trovare
anche Pinkerton: scorge invece Kate, interroga Suzuki su Pinkerton e finalmente
comprende chi sia quella donna in giardino, che le fa tanta paura. Kate le chiede
perdono per il male che inconsapevolmente le ha fatto e si dichiara disposta a
provvedere all’avvenire del bambino. Butterfly risponde che consegnerà il piccolo
soltanto a lui, se si presenterà mezz’ora dopo alla casa sulla collina.
Rimasta sola ordina a Suzuki di chiudere tutte le imposte e di ritirarsi nell’altra
stanza con il bambino. Suzuki, che intuisce le intenzioni della padrona, vorrebbe
restare con lei ma Cio-Cio-San la spinge fuori dalla stanza. Poi toglie dall’astuccio
di lacca il pugnale di suo padre e legge le parole incise sulla lama: «Con onor muore
chi non può serbar vita con onore». Sta per uccidersi ma all’improvviso Suzuki
spinge nella stanza il bambino e Butterfly lascia cadere il coltello, precipitandosi
verso il piccolo e coprendolo di baci (Tu, piccolo Iddio!) per un ultimo addio.
Quindi raccoglie il coltello, si ritira dietro il paravento e si uccide. Nello stesso
momento si ode la voce di Pinkerton che la chiama salendo la collina, troppo tardi
per salvarla.
CURRICULA
PAOLO OLMI
Nato a Terni ma sempre vissuto a Ravenna, si è dedicato allo studio della direzione d’orchestra prima con Franco Ferrara poi con Massimo Pradella. Grande
conoscitore di opere fin da bambino grazie alla passione di famiglia, si è dedicato
fin da subito oltre che alla musica sinfonica alla direzione di opere liriche, e il suo
repertorio è oggi vastissimo: comprende tutte le opere di Verdi e di Puccini e
molte opere di Rossini e Mozart, con incursioni nel repertorio francese e in quello
del ‘900. Ha diretto le più grandi orchestre nei teatri importanti , per citare alcuni
l’Opera di Roma, la Fenice di Venezia, il Regio di Torino, il Comunale di Bologna,
, la Staatsoper di Monaco di Baviera, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Chicago, il Teatro Real di Madrid, il Teatro degli Champs Elisees di Parigi, il Liceu di
Barcellona, il Covent Garden, la Royal Festival Hall e il Barbican di Londra, il
Colon di Buenos Aires , il New National Theatre di Tokyo, l’Opera di Dresda, l’
Arena di Verona, Santa Cecilia di Roma, la Scala (in un concerto nel 1986 con Rostropovich), la Philharmonie di Berlino, Concertgebow di Amsterdam e l’Opera
Canadese di Toronto. Ha inaugurato il nuovo Teatro di Shanghai nel 1998, e ha
diretto molte volte in Cina, paese che lo appassiona molto, fin dal 1987, primo fra
gli italiani, fino agli anni più recenti, a Pechino, Shanghai, Macao e Hong Kong.
Dal 2001 tiene ogni anno, unico italiano, una master class presso la Guildhall
School of Musica and Drama di Londra, una delle istituzioni musicali più prestigiose al mondo. Numerose le registrazioni televisive di suoi concerti per la Rai,
tra cui i concerti di Pasqua da Ravenna nel 1997, nel 2000 e nel 2007 nella basilica
di Sant’Apollinare in Classe, e nel 2003 dall’Abbazia di Pomposa, l’integrale delle
Sinfonie di Mendelssohn realizzata con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma dal
1991 al 1993 (anni in cui è stato direttore ospite principale e consulente artistico di
quell’orchestra), il Concerto per l’Anniversario della strage dell’11 settembre
Da segnalare lo storico concerto per i Vent’anni di Pontificato di Giovanni Paolo Secondo dalla Sala Nervi nel 1998, che è stato trasmesso in Mondovisione ed è
risultato il Concerto piùpopolare nella storia della Rai. Anche grazie alla presenza e
all’intervento in diretta del Santo Padre. Numerose anche le registrazioni in disco e
dvd di opere e concerti diffuse in tutto il mondo, tra cui una edizione di Nozze di
Figaro ripresa dall’Opera di Lione che è stata recensita dai critici statunitensi come
la migliore edizione di quell’opera esistente oggi in dvd, e il concerto di celebrazione dei 25 anni di regno della Regina d’Olanda, realizzato ad Amsterdam e registrato
da EMI Classic. E’ in corso di stampa un DVD della sua recente Italiana In Algeri
all’Opera de Nancy.
Prossimi impegni di Paolo Olmi saranno al Teatro Comunale di Bologna per un
concerto sinfonico il 27 aprile e nel mese di maggio una nuova edizione de l’Italiana in Algeri di Rossini. Il 15 maggio la recita di Bologna sarà trasmessa in diretta
in tutti i Cinema del mondo convenzionati con la catena Microcinema. In seguito
Paolo Olmi sarà a Bordeaux per il Barbiere di Siviglia di Rossini , a Tel Aviv per il
Concerto di apertura della Stagione Sinfonica della Orchestra Sinfonica di Israele,
a Betlemme per il Concerto di Natale e a Toulouse per Don Pasquale di Donizetti.
ORCHESTRA DEI GIOVANI EUROPEI
Questa formazione orchestrale è collegata alla Young Musicians Symphony
Orchestra, fondata dal grande Yehudi Menuhin a Londra nel 1971 e all’ Orchestra
della Guildhall School of Music & Drama di Londra. L’Organico varia da 20 a 100
elementi, a seconda del repertorio eseguito. Vi prendono parte giovani musicisti di
tutte le nazionalità, soprattutto provenienti da Paesi Europei tra i quali l ´ Italia e
da qualche anno ,oltre alla sua tradizionale attività, svolge alcuni dei suoi progetti
principali nel nostro Paese in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia
di Roma, l’Orchestra Città di Ravenna e l’Orchestra Maderna di Forlì.
Tra questi citiamo il Concerto di Pasqua organizzato a Ravenna dalla Associazione Musicale Angelo Mariani con le riprese televisive della Rai nel 2007(visibile
un estratto su www.youtube.com), il concerto tenutosi nella Basilica di San Vitale
in occasione del Sinodo dei Vescovi Cattolici, Protestanti e Ortodossi , il Concerto
per l´Anniversario del Trattato di Roma patrocinato dal Ministero per le Politiche
Comunitarie nel 2006, la commemorazione della strage dell’11 settembre promossa dal Comune di Roma e dalla Rai nella Basilica di Santa Maria degli Angeli nel
2008 e nel 2009.
Nel marzo 2011 l ‘Orchestra ha suonato nei concerti di celebrazione del 150°
anniversario dell’Unità di Italia e nel dicembre scorso si è esibita nel Concerto di
Natale Ravenna-Betlemme.
MANON STRAUSS EVRARD
Soprano francese, è attualmente una delle artiste più promettenti.
Nata a Nancy, ha vinto numerosi primi premi in prestigiosi concorsi fra i quali il
Gerda Lissner International Competition, il Licia Albanese Puccini–International
e il Concorso Magda Oliviero, l’International Belvedere Competition di Vienna.
Il suo debutto artistico risale al 2006 all’Opera di Stato di Praga in una nuova
produzione di Traviata nel ruolo di Violetta e nel 2007 ha debuttato a Hong Kong
nel ruolo di Giulietta nell’opera di Gounod, sotto la direzione di Paolo Olmi. Nel
2010 e 2011 ha cantato al Festival Rossini di Pesaro come Clorinda nella Cenerentola di Rossini e come Teti nell’opera Le Nozze di Teti e Peleo.
Vive tra Parigi e New York ed è molto conosciuta anche negli Stati Uniti dove
canta spesso al Metropolitan e alla Lyric Opera of Virginia. Negli Stati Uniti ha
studiato presso la prestigiosa Academy of Vocal Arts di Filadelfia. Ha cantato
anche in Sud Africa con la Durban Philharmonic Orchestra. Il suo repertorio
comprende: Lucia in Lucia di Lammermoor, Gilda in Rigoletto, Donna Elvira nel
Don Giovanni, Musetta nella Bohème. Si è cimentata anche con un repertorio
non operistico, attività che l’ha vista impegnata nell’Exultate Jubilate di Mozart,
nel Requiem di Mozart, nello Stabat Mater di Pergolesi e nella Nona di Beethoven
SERENA DAOLIO
Soprano. Serena Daolio si è diplomata col massimo dei voti sotto la guida di Donatella Saccardi al Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Perfezionatasi con Renata
Scotto e Virginia Zeani, ha vinto i Concorsi Masini e Zandonai, Primo Palcoscenico, ed è stata finalista al Belvedere di Vienna e Voci verdiane di Busseto. Renato
Bruson le ha personalmente assegnato il Premio Renato Bruson quale giovane
cantante particolarmente distintasi nell’anno 2004.
Nel gennaio 2005 ha vinto il primo premio assoluto al concorso Francisco Vinas
di Barcellona, oltre a cinque premi speciali fra i quali il premio del pubblico e il
premio migliore interprete di Verdi offerto dal soprano Montserrat Caballè.
La sua attività concertistica l’ha vista esibirsi in teatri quali Regio di Parma, Ponchielli di Cremona, Teatro Regio di Torino, Teatro Filarmonico di Verona, La Monnaie di Bruxelles, St John’s Hall di Londra per “The Rosenblatt Recital Series”,
Auditorium di Tel Aviv, oltre a numerosi recitals, tra cui per il Festival Puccini di
Torre del Lago, a Palermo, a Catania dove ha ricevuto il “Premio Danzuso” per
meriti artistici. Ha cantato al Teatro alla Scala diretta da Riccardo Muti ne Iphigenie en Aulide/ Diane di Gluck. Ha cantato nella nuova produzione di Carmen /
Micaela diretta da Zubin Mehta e con la regia di Carlos Saura al Maggio Musicale
Fiorentino, e sempre con Zubin Mehta Liù in Turandot con la Israel Philharmonic
Orchestra a Tel Aviv, dove è stata invitata di nuovo per un concerto di gala con arie
di Micaela. Serena Daolio ha debuttato di recente nella Messa da Requiem di Verdi
con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano diretta da Xian Zhang, ed il
ruolo titolo nella nuova produzione di Suor Angelica diretta da Carlo Palleschi e
con la regia di Stefano Vizioli al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
MIKHEIL SHESHABERIDZE
Giovane tenore georgiano ha studiato al Conservatorio di Stato di Tblisi dove si
è diplomato nel 2005. Dal 2003 al 2005 ha studiato anche con Paata Burchuladze e
ha cantato i ruoli di Bastien in Bastien und Bastienne di Mozart, Tamino nel Flauto
Magico e Lensky nel l’Evgeny Oniegin di Ciaikovski. Ha poi studiato con Lella
Cuberli in Italia Milano, dove oggi vive.
Nel 2010 ha studiato alla Accademia di Renata Tebaldi e Mario Del Monaco a
Pesaro e, nel mese di novembre, ha debuttato presso il Teatro dell’Opera di Tbilisi
in Georgia. Nel 2011 Ha cantato in Italia a Trieste e Matera in Nabucco e Madama
Butterfly; e recentemente, ha interpretato Pinkerton in Madama Butterfly di Puccini a Mantova, Ventimiglia e Cremona.
ALESSANDRO LIBERATORE
Tenore sempre più apprezzato a livello internazionale, è interprete di titoli come:
La Bohème alla Deutsche Oper di Berlino, alla Palm Beach Lyric Opera e a Hong
Kong, Rigoletto al Teatro Massimo di Palermo; Madama Butterfly alla Florida
Grand Opera di Miami, La clemenza di Tito a Bergen, La Traviata al teatro Verdi
di Trieste e a Malta, Nabucco alla Fenice di Venezia e al Carlo Felice di Genova;
Thaïs (Nicias) e Idomeneo (Arbace) al Teatro Regio di Torino, L’elisir d’amore in
una produzione del Teatro Regio di Torino ad Alessandria e Vercelli, Macbeth a
Sassari, I Capuleti e i Montecchi al Teatro dell’Opera di Roma e Der Rosenkavalier
(un cantante italiano) a Madrid e Barcellona.
DAVIDE BARTOLUCCI
Baritono, nato a Chiaravalle (AN) nel 1986, ha iniziato lo studio del canto lirico
con la M° Doriana Giuliodoro, diplomandosi al Conservatorio “G.B. Pergolesi”
di Fermo nel 2010 con il massimo dei voti. Ha inoltre frequentato come allievo
effettivo l’Accademia Rossiniana (2007), con il M° Alberto Zedda, l’Opera Studio del Teatro Real di Madrid (2008) e la “Scuola dell’opera Italiana” a Bologna
(2009-2010). È stato Finalista al Concorso “B. Gigli” di Porto Recanati, vincendo
il premio “Marche terra dei teatri” (2006), ha vinto il concorso As.Li.Co (2008) e ha
rappresentato l’Italia nella prestigiosa “Cardiff Competition: Singer of the world
2011” per la BBCWales.
Debutta al Rossini Opera Festival nel Viaggio a Reims di Rossini (Don Alvaro)
nel 2007. Dopo aver interpretato tra il 2008 ed il 2009 diversi altri ruoli, nel 2010
debutta nell’Elisir d’Amore (Belcore) al Teatro Comunale di Bologna, in Pomme
D’Api (Rabastens) di J. Offenbach e Livietta e Tracollo(Tracollo) di G.B. Pergolesi
al Festival della Valle D’Itria, al San carlo di Napoli con La Serva Padrona di G.B.
Pergolesi (Uberto). Ha Lavorato con prestigiosi direttori musicali, come Josè Cura,
Michele Mariotti, Ryuichiro Sonoda, Giuseppe Sabbatici, con registi di fama internazionali come Emilio Sagi, Walter Le Moli, Rosetta Cucchi, Alfonso Antoniozzi,
Damiano Michieletto e cantato con grandi cantanti come Mariella Devia, Paolo
Bordogna, Francesco Meli, Svetla Vassileva, Michele Pertusi.
JUNHUA HAO
Mezzosoprano, nata in Cina, a Shangai si è diplomata con il massimo dei voti in
canto lirico presso il Shanxi Music School of Shanxi University e presso il Shanghai
Conservatory of Music. Dal 2010 è entrata alla Scuola dell’Opera Italiana di Bologna ed ha avuto modo di prendere parte ad alcune produzioni.
Nel Novembre 2010 ha partecipato alla produzione Rossini Cards su selezione
di musiche di G. Rossini presso il Teatro Comunale di Bologna. Nel Gennaio 2011
ha partecipato alla produzione Frankenstein di A. Scotto nel ruolo della Seconda Creatura, nei teatri della provincia di Bologna nell’ambito della Manifestazione
“Provincia all’opera”. A maggio dello stesso anno, per la stagione sinfonica del Teatro Comunale di Bologna, ha preso parte al concerto celebrativo del bicentenario
della nascita di Franz Liszt, diretta dal maestro Tamàs Pàl.
Nell’ottobre 2011 ha interpretato il ruolo di Suzuki in Madama Butterfly presso
il Teatro Lirico di Cagliari, diretta dal maestro Julian Kovatchev. Nel gennaio 2012
ha interpretato il ruolo di Amneris in Aida presso il Teatro Regio di Parma, diretta
dal maestro Antonino Fogliani.
MARCO SIMONELLI
Basso di origini ascolane, avvicinatosi in giovane età alla musica, nel giugno
2009, si è brillantemente diplomato in Canto Lirico presso il Conservatorio Giovan
Battista Martini di Bologna sotto la guida del Soprano Wilma Vernocchi a fianco
della quale si è esibito più volte in concerto. Ha seguito corsi di perfezionamento
con vari artisti di fama internazionale tra cui il Baritono Luciano Di Pasquale, il
Soprano Lucia Mazzaria, il Soprano Gabriella Morigi ed il Baritono Ettore Nova.
Parallelamente agli studi musicali, nel 2006 ha conseguito la laurea Ingegneria
Edile-Architettura con il massimo dei voti e la lode presso l’Università Politecnica
delle Marche.
Presente già da giovanissimo sui palcoscenici dell’ascolano, tra i quali il Teatro
Ventidio Basso, nell’estate del 2007 si è esibito sul palco del Teatro Comunale di
Bologna con un Concerto Lirico inserito nella rassegna “L’Estate del Bibiena”
organizzata dalla Fondazione “Teatro Comunale di Bologna”. Ha partecipato alla
messa in scena de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini presso il Teatro Antoniano di Bologna per “Bologna Festival” interpretando il ruolo di Don Basilio
nelle Stagioni 2008 e 2009 ed a Milano presso il “Teatro di Verdura” della Biblioteca Del Senato nel settembre 2010. Presso il Circolo Lirico Bolognese, nel giugno
2010, ha interpretato Colline in una riduzione de “La Boheme” di G.Puccini per la
regia di Agnese Sartori.
Vincitore del concorso Arte in Canto, nell’agosto 2012 è stato impegnato in
una produzione de Il Signor Bruschino di G. Rossini, con l’Istituzione Sinfonica
Abruzzese, diretta dal M° Giancarlo De Lorenzo. Ha intrapreso una fruttuosa
collaborazione con il Maestro Luciano Sampaoli in numerosi progetti di musica
contemporanea.
CRISTINA ALUNNO
Mezzosoprano, inizia gli studi di canto presso il Conservatorio G. B. Martini
di Bologna e si diploma brillantemente da privatista presso il Conservatorio A.
Pedrollo di Vicenza. Successivamente prosegue gli studi con Gabriella Morigi. Si
perfeziona inoltre con vari maestri tra cui, Michael Aspinall, Ines Salazar, Rolando
Panerai, Lucia Mazzaria.
Partecipa inoltre a corsi di recitazione con Marina Pitta e Gianfranco Rimondi.
Compie le prime esperienze di palcoscenico come artista di coro presso il Teatro
Comunale di Bologna. Successivamente interpreta il personaggio di Lola in Cavalleria Rusticana di P. Mascagni, per la regia di Agnese Sartori presso il Circolo Lirico
Bolognese .
Si è inoltre esibita in numerosi concerti sia in Italia che all’estero in vari contesti
tra cui l’Auditorium S. Cecilia di Bologna, il Circolo Lirico Bolognese, il Circolo
Unificato dell’Esercito di Treviso, spesso a fianco di importanti artisti quali il basso
Andrea Silvestrelli, il baritono Paolo Gavanelli, il soprano Lucia Mazzaria, il baritono Paolo Rumetz, il soprano Gabriella Morigi e il critico musicale e baritono
Enrico Stinchelli. Si è distinta all’interno di numerosi concorsi lirici internazionali;
in particolare è stata tra i vincitori del I Concorso C. Meliciani di Arezzo e recentemente finalista al IV Concorso Neroni di Ripatransone (AP). Attualmente è
docente di canto lirico presso Accademia Riminese (RN) diretta dal Maestro Luciano Sampaoli con il quale ha intrapreso una fervente collaborazione in numerosi
progetti tra cui “Vola alta parola” con musiche scritte dal maestro su testi di Mario
Luzi e “Donne in catene” opera teatrale con solisti e voce recitante.
MICHAEL ALFONSI
È nato a Roma il 26 settembre 1988. Muove i primi passi presso la Schola
Puerorum della Cappella Musicale Pontificia Sistina, dove ha cantato come prima
voce solista di Giovanni Paolo II (per il quale ha anche inciso vari dischi) dal 1998
al 2002 nelle funzioni sacre, nei concerti e nelle tournèe sia in Italia che all’estero.
Nel 2000 al Teatro dell’Opera di Roma ha interpretato nel centenario di Tosca
il ruolo del pastorello, sotto la direzione di Placido Domingo.
Ha studiato canto lirico con il maestro Silvano Carroli, pianoforte e composizione con Stefano Cucci. Nel 2008 all’auditorium di San Romano, a Lucca, ha
partecipato ad un concerto in memoria dei 150 dalla nascita di Giacomo Puccini,
diretto da Massimo Morelli. Nello stesso anno ha conseguito il diploma di canto
e pianoforte. Dal 2008 al 2010 si è prodotto in molti concerti con orchestra e al
pianoforte in molte città italiane ed estere.
Apre il 2011 con un concerto in diretta televisiva dalla città di Lucca, accompagnato dall’Orchestra Nazionale Russa diretta dal maestro Francesco Ledda. In
occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, a marzo 2011, è stato invitato a tenere vari
concerti (L’Aquila e Macerata) cantando patriottiche arie verdiane e riscuotendo
successo di pubblico.
Apre il nuovo anno con un prestigioso concerto a Carrara (Teatro di tradizione
Animosi) in memoria di Renata Tebaldi. Sarà prossimamente impegnato con l’Orchestra Nazionale Italiana in vari teatri di tradizione della Toscana, debutterà il ruolo di Alfredo dalla Traviata e prenderà parte con la voce e la figura ad una pellicola
cinematografica che ripercorrerà la vita del tenore Beniamino Gigli.
MATTEO JIN
Baritono. Nasce a Cheonan (Corea del Sud) nel 1987. Si diploma in canto al
liceo musicale di Seul (Seoul Arts High School). Trasferitosi in Italia studia canto al
Istituto superiore studi musical “F. Vittadini” di Pavia.
È vincitore di diversi concorsi internazionale in italia tra cui il concorso ‘Luigi
Giulotto’ (2008, Pavia, 1 premio), il concorso ‘Citta di Asti’ (2009, Asti, 1 premio),
il concorso ‘Porana Lirica’ (2008, Voghera, 2 premio), il concorso ‘F. P. Tosti in
franciacorta’ (2005, Brescia, premio speciale), il concorso ‘Citta di Brescia’ (2005,
Brescia, premio speciale), il concorso ‘Spiros Argiris’ (2008, Sarzana, premio speciale). Poi come finalista nel ‘Salicedoro’, ‘Martini-Mantova’, ‘Rinaldo Pelizzoni’,
‘Premio delle Arti’.
Nel 2011 A Milano, debutta nel ruolo di Schaunard nell’opera La Bohème.
Ha tenuto diversi concerti a: Milano, Pavia, Mantova, Parma, Sarzana, Pietrasanta,
Asti, Voghera, Legnano, Reggio Calabria, Tropea (Italia); Seoul, Cheonan (Corea
del Sud), Constanta in Romania, e in diverse città della Polonia e del Giappone.
Tra le varie orchestre con le quali si è esibito si ricordano la Black sea summer
festival Orchestra, l’Orchestra Sinfonia dei Colli Morenici, l’Orchestra ‘Pavia Musica 2000’ e l’Orchestra dell’Istituto superiore studi musicali F. Vittadini.