Consorzio Culturale del Monfalconese www.grandeguerra.ccm.it Proposte per la scuola primaria TERRITORIO E GUERRA Fonte n°2 Il Carso (CAI, Il Carso isontino tra Gorizia e Monfalcone, ed. Lint Trieste, p. 284) Il Carso è un altopiano che, come l’Isonzo, oggi è diviso tra Italia e Slovenia. S’innalza lungo la costa estendendosi verso est e domina la pianura isontina. Il suo terreno è formato da rocce calcaree e da terra argillosa ed è coperto da macchie boscose; i rilievi non sono particolarmente elevati. Presenta numerose grotte e doline; il clima è continentale; in determinati periodi dell’anno vi soffia la bora, vento forte e gelido proveniente da nord-est. L’idrografia di superficie è assente. Le sue grotte, disseminate su tutto l’altipiano e conosciute per lo più dagli speleologi, assumono forme, grandezze e profondità diverse; le loro imboccature sono spesso nascoste dalla boscaglia. Le doline, forse l’elemento più caratteristico del Carso, sono delle vallette chiuse, conche dalla forma quasi circolare o ellittica. La loro ampiezza può essere di pochi metri ma può raggiungere il migliaio; anche la loro profondità passa da qualche metro a circa duecento. Sul loro fondo si accumula la terra rossa; in alcuni rari casi, qualora le fessure del fondo siano ostruite, l’acqua piovana forma dei laghetti di estensione e durata molto variabili. Come noto, il Carso è privo di acque superficiali, in quanto la roccia calcarea, ricca di spaccature, fa filtrare l’acqua nel sottosuolo, dove si formano rivoli e veri e propri fiumi che scorrono in grotte ed abissi. Questo paesaggio arido e roccioso è soggetto a temperature fredde d’inverno ed elevate d’estate, con sbalzi termici tra giorno e notte. L’area carsica, in cui si svolsero aspri combattimenti, è suddivisa in altopiano della Bainsizza e in altopiano goriziano-monfalconese, quest’ultimo attraversato in senso verticale da un solco: il Vallone.