Diodo Sia dato il circuito in figura e le forme d’onda v 1 ( t ) e v 2 ( t ) indicate . v1 v2 Fig. 1 R = 180 O Diodo D : V? = 0.6 V Rf = 20 O Fig. 2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 1 Tracciare v 0 ( t ) per 0 ≤ t ≤ 4 ms 1 . si nota che il diodo lavora in polarizzazione diretta , quindi lo si può sostituire con il modello ai grandi segnali caratterizzato da un generatore di tensione Vγ con in serie un resistore. Si può scrivere la LKT : v1 (0 ) − v? − (Rf + R) ⋅ I(0 ) = 0 da cui si ottiene : ♦SVOLGIMENTO♦ Si suppone : ⇒ I( 0 ) = e: IS = 0 v1 (0 ) − v? 4.4 = = 0.022 A Rf + R 200 ⇒ v0 (0 ) = R ⋅ I(0 ) = 180 ⋅ 0.022 = 3.96 V Rr → ∞ z All’istante t=0 si possono dedurre dai grafici della pagina precedente i valori di v1 e v 2: v1 (0 ) = 5 V fino all’istante t=1 in quanto v 1( t ) e v 2 ( t ) restano costanti. v2 (0 ) = 0 V z All’istante t=1 i valori di v 1 e v 2 saranno: v1 (1) = 5 V v1 v2 (1) = 5 V γ f Fig. 3 1 Fig. 4 Supporre la commutazione del diodo istantanea Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 3 Si calcola il valore di v1 ( t ) − v2 ( t ) per il quale il diodo passa in polarizzazione inversa osservando che in tale caso il diodo diventa un aperto e quindi sulla resistenza R non vi è alcuna caduta di tensione: LKT : la differenza tra v 1 e v 2 risulta essere : v1 (3) − v2 (3) = 0 V < 0.6 V il diodo è ancora in polarizzazione inversa ma il valore di v0 (3 ) = v2(3 ) = 0 V . v1 ( t ) − 0.6 − v2( t ) = 0 ⇒ v1 ( t) − v2 ( t) = 0.6 V il diodo lavora in polarizzazione inversa per : v1 ( t ) − v2( t ) ≤ 0.6 V Quando v1 (1) = 5 V e L’uscita rimane costante a 0 Volt anche per istanti superiori a t = 3 : v2 (1) = 5 V si ha : v1 ( 1 ) − v2 ( 1 ) = 0 < 0.6 V quindi il diodo lavora in polarizzazione inversa e si comporta come un circuito aperto . Sul resistore non vi è alcuna caduta di tensione per cui si avrà : v0 = v2(1) = 5 V fino all’istante t = 2. z All’istante t=2 v 1 e v 2 assumeranno i seguenti valori: v1 (2) = 0 V e v2(2 ) = 5 V e la differenza tra v 1 e v 2 risulta essere : v1 (2) − v2(2) = −5 V < 0.6 V si può quindi dedurre, per quanto detto in precedenza che il diodo continua a lavorare in inversa con : v 0 (2 ) = v2 (2 ) = 5 Fig. … 5 V z All’istante t = 3 v 1 e v 2 saranno : v1 (3) = 0 V e v2(3) = 0 V Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 4 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 5 Si chiede di : Sia dato il seguente circuito : a) Calcolare l’istante t1 al quale il diodo inizia a condurre b) Calcolare e disegnare andamento di VOUT (t) nei tre casi : 1) t < t1 L 2) t1 < t < 10− 3 s 3) t > 10-3 s ♦SVOLGIMENTO♦ Anche in questo esercizio : del diodo . IS = 0 Rr → ∞ ovvero si suppone istantanea la commutazione Fig..1 V? = 0.7 V a) All’istante t = 0 si deduce dal grafico della pagina precedente che vIN (0 ) = 0 V RL = 10 5 Ω quindi si può affermare che il diodo lavora in polarizzazione inversa e si comporta come un aperto. Il diodo inizierà a condurre quando raggiungerà una differenza di potenziale ai suoi capi pari a Vγ = 0 . 7 V = v d . Diodo D : Rf = 50 O Applicando la LKT al circuito si ottiene: Con: L Fig. 2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 6 Fig.3 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 7 VIN (t1 ) − 0 .7 = 0 ⇒ VIN ( t1 ) = 0. 7 V 2 e utilizzando nuovamente il grafico ( t, V IN(t)) si ottiene : ⇒ t1 = 0.7 ms è l’istante in cui il diodo inizia a condurre . γ Fig. 4 VIN (t ) − Vγ − (Rf + RL ) ⋅ i( t) = 0 LKT : ⇒ i( t) = b) Si analizzano i singoli casi : 1) All’istante t<t1 non sono presenti cadute di tensione su RL e la differenza di potenziale ai suoi capi è nulla quindi si può dedurre che : VOUT ( t) = 0 V 3 Fig. 5 VIN (t ) − Vγ (Rf + RL ) VOUT (t ) = RL ⋅ i( t) = RL ⋅ Quindi : (V ( t) − Vγ ) Rf + RL IN Dato che VIN(t) è una retta , VOUT (t) che dipende direttamente da essa avrà un andamento lineare. 2) All’istante t1<t<1 la situazione è ben diversa : z quando t=t1 il diodo comincia a lavorare in polarizzazione diretta ed è quindi possibile sostituirlo con il modello ai grandi segnali. Scrivendo la LKT per il circuito: ⇒ per t = t1 VOUT (t1 ) = ⇒ per t = 1 VOUT (t ) = 103 (50 + 103 ) ⋅ (0.7 − 0.7 ) = 0 V 103 (50 + 10 ) ⋅ (1 − 0.7 ) = 0.286 V 3 2 La caduta sul resistore R L è nulla in quanto il diodo è un aperto ed in quanto tale la sua caduta di tensione è nulla 3 Da sottolineare che l’aumento di V IN(t) fa aumentare solo la differenza di potenziale ai capi del diodo, infatti si ha che vd (t) = VIN(t). Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 8 z Quando t>1 si avrà il valore di VIN(t) costante e pari a quello ottenuto per t=1, il diodo continua a lavorare in polarizzazione diretta ed il valore di VOUT(t) è 0.286 V. Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 9 Sia dato il seguente circuito : v Fig.6 Fig.1 RS = 10 Ω VZ = −6 V IZK = −100 mA VS = 10 V Si chiede di a) determinare la retta di carico ed il punto di lavoro graficamente. b) determinare la minima resistenza di carico RL tale che i>IZK quando v = VZ . Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 10 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 11 ♦SVOLGIMENTO♦ a) Si calcola il circuito equivalente di Thevenin visto ai capi del diodo : v Fig.3 Applicando la LKT al nuovo circuito si può determinare il valore di V : Fig.2 ETH + RTH ⋅ i + V = 0 ⇒ V = −RTH ⋅ i − ETH Da cui si ottiene il valore di E TH: ETH = quindi : RL 10 ⋅ RL ⋅V = RS + RL S 10 + RL V=− e RTH : RTH = RL ⋅ RS 10 ⋅ RL = RL + RS 10 + RL 10 ⋅ RL 10 ⋅ RL ⋅i− 10 + RL 10 + RL (♣ ) è l’equazione della retta di carico 4 : il circuito diventa : 4 Si può disegnare determinando le sue intersezioni con gli assi : asse X : si pone i = 0 e si ottiene Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 12 V=− 10 ⋅ RL 10 + RL asse Y : si pone v = 0 e si ha : i = 1 A anche se il valore di RL non è noto. Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 13 Sia dato il circuito: Fig.4 Fig.1 Il punto di lavoro è il punto A. b) Dall’equazione (♣ ) si può determinare il valore di i: 10RL 10 + RL ⋅ i = − V − 10 + RL 10 ⋅ RL 60 + 6 ⋅ RL − 10 ⋅ RL 60 − 4 ⋅ RL = = 10 ⋅ RL 10 ⋅ R L R = 1 KΩ R1 = R 3 = 2 KΩ Diodi D1,D2,D3 identici: Vγ = 0 . 7 V Rf = 0 Rr → ∞ si impone : i<IZK e si ottiene : 60 − 4 ⋅ RL 10 ⋅ RL Si chiede di calcolare 5 : < −100 ⋅ 10 − 3 a) Le correnti nei diodi D1,D2,D3 b) La tensione del nodo a ⇒ 60 − 4 ⋅ R L < −RL ⇒ R L > 20 Ω si può quindi affermare che la minima resistenza di carico sarà : (RL )MIN = 20 Ω Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 5 14 Supponendo inizialmente tutti e tre i diodi in conduzione Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 15 Dall’equazione (3) è possibile determinare il valore assunto dalla corrente I: ♦SVOLGIMENTO♦ a) Si indicano nel circuito i versi delle correnti: I= 16 − 0.7 = 15.3 mA 1 ⋅ 103 sostituendo questo valore di I nell’equazione (2) si ottiene I 1 : 10 = 1 ⋅ 103 ⋅ 15. 3 ⋅ 10 −3 + 0 . 7 + (2 ⋅ 103 ) ⋅ I1 + 1 ⇒ I1 = 10 − (15 .3 + 0 . 7 + 1) = −3. 5 mA 2 ⋅ 103 dall’equazione (4) è possibile ora determinare il valore di I3: 10 = (1 ⋅ 10 3 ⋅ 15 .3 ⋅ 10 −3 ) + 0. 7 + 2 ⋅ 103 ⋅ I3 − 8 ⇒ I3 = (10 − 15 .3 − 0. 7 + 8) = 1 mA 2 ⋅ 10 3 infine dall’equazione (1) si ricava I2 : Fig.2 15. 3 ⋅ 10− 3 = 3. 5 ⋅ 10 −3 + 1 ⋅ 10 − 3 + I2 ⇒ I2 = (15. 3 − 3 .5 − 1) ⋅ 10 −3 = 10. 8 mA Si ipotizza che i tre diodi identici lavorino in polarizzazione diretta così da poterli approssimare con un generatore di tensione pari a Vγ . Si inseriscono in un unico sistema di equazi oni la LKC applicata al nodo a e le LKT ricavabili dal circuito così da ottenere: I = I1 + I2 + I3 10 = R ⋅ I + V? + R1 ⋅ I1 + 1 10 = R ⋅ I + V? − 6 10 = R ⋅ I + V? + R3 ⋅ I3 − 8 (1) (2 ) (3 ) (4 ) da notare che le correnti I2 ed I3 trovate sono positive , questo significa che il verso assegnato loro nella figura 2 era corretto quindi i diodi D2 e D3 soddisfano l’ipotesi di partenza e lavorano effettivamente in polarizzazione diretta. Mentre la corrente I1 risulta negativa per cui si può affermare che il diodo D1 lavora in polarizzazione inversa . I diodi in esame devono, per quanto appena rilevato, essere approssimati nel modo seguente: Diodo D1 → circuito aperto Diodo D2 → generatore di tensione Vγ Diodo D3 → generatore di tensione Vγ con Vγ=0.7 V, R=1 K Ω e R2=R 3= 2 KΩ. Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 16 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 17 Fig.3 Il circuito diventa quello rappresentato in fig.3 ed i valori delle correnti : I: I3: I1: I2: da equazione (3) sarà ancora I= 15.3 mA da equazione (4) sarà ancora I3= 1 mA dato che al posto del diodo si inserisce un circuito aperto diverrà I1=0 da equazione (1) diverrà I1 = 14.3 mA b) La tensione al nodo a si può determinare, note tutte le correnti del circuito applicando nuovamente la LKT: LKT: VA = 10 − R ⋅ I = 10 − (1 ⋅ 103 ⋅ 15. 3 ⋅ 10− 3 ) = −5. 3 V Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 18 Si chiede: Transistori a) Di dimostrare che il transistore è polarizzato in ZAD1 b) Di calcolare valori di αF e αR Sia dato il seguente circuito: c) di dettagliare il circuito equivalente di “Ebers – Moll ” in queste condizioni di polarizzazione e di semplificarlo opportunamente 2 ♦SVOLGIMENTO♦ E Facendo riferimento alla figura seguente: ? Fig.1 E Ove: VCC = 9 V βF = 50 E VEE = −9 V βR = 1 RE = 8.2 KΩ VBE = 0. 7 V i n ZAD Fig.2 1 2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 28 Si calcolino i valori di IE, IB, VCE , IC , VBC. Si considerino IC S ed IES dell’ordine di 10 - 9 A Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 29 a) Si supponga che il transistore lavori in ZAD : quindi si avrà VBE = 0 .7 V 3 e β = 50 IB = 4 IC 0 .992 ⋅ 10 −3 = = 0. 01984 mA β 50 per determinare il valore delle tensioni VcE applicando la LKT al circuito in esame si ottiene : e VBC si può utilizzare ancora una volta la LKT applicata alla parte di destra del circuito: LKT : VEE + RE ⋅ IE + VBE = 0 LKT : sostituendo i corrispondenti valori numerici è possibile determinare la corrente nell’emettitore indicata con IE : VEE + RE ⋅ IE + VCE − VCC = 0 che in termini numerici diventa: − 9 + 8 .2 ⋅ 103 ⋅ 1. 0122 ⋅ 10−3 + VCE − 9 = 0 − 9 + 8. 2 ⋅ 10 3 ⋅ IE + 0 .7 = 0 ⇒ IE = 9 − 0. 7 = 1. 0122 ⋅ 10− 3 A 8 . 2 ⋅ 103 ricordando ora il legame che permette di determinare il guadagno diretto di corrente di cortocircuito α5 noto il valore di β si può scrivere: α 1 −α β 50 ⇒α = = = 0. 98 1+ β 51 β= il valore di VCE sarà : VCE = 18 − 8.3 = 9.7 V mentre si può determinare il valore della tensione VBC scrivendo: VBC = −VCE + VBE = −9. 7 + 0. 7 = −9 V ricavato il valore di α è possibile determinare la corrente nel collettore, indicata con IC : a questo punto occorre ricordare che : IC = α ⋅ IE = 0 .98 ⋅ 1 .0122 ⋅ 10 − 3 = 0. 992 mA la giunzione BC lavora in diretta se VBC < 0 V la giunzione CE lavora in diretta se VCE ≥ 0.3 V 6 ma noto il valore di β è anche possibile determinare la corrente di base, indicata con IB : ⇒ quindi si è accertato che il transistore lavora effettivamente in ZAD. 3 Con questa ipotesi affermiamo che la giunzione BE lavora in diretta; se lavorasse in inversa si potrebbe scrivere VBE ≅0. 4 α e β indicano entrambi dei guadagni in corrente ma a seconda del pedice che li accompagna fanno riferimento a situazioni diverse: βF indica il guada gno diretto di corrente di cortocircuito tra collettore e base, di solito βF ≥ 100 βR indica il guadagno inverso di corrente di cortocircuito tra emettitore e base, di solito βR ≅ 1 α F indica il guadagno diretto di corrente in cortocircuito tra l’emettito re ed il collettore, di solito si ha b) Per calcolare il valore dei due guadagni α F ed α R si può ricordare la già citata relazione che li lega ai guadagni β F e β R : 0.99 ≤ αF ≤ 1 α R indica il guadagno inverso di corrente di cortocircuito tra emettitore e collettore, di solito 0 . 4 ≤ αR ≤ 0 .8 ⇒ in questo caso si userà il valore di βF e si determinerà il valore di α F 5 Che ovviamente è uguale ad αF Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 6 30 In realtà si dovrebbe considerare anche la giunzione BE che lavora in diretta quando VBE ≅ 0.6 ÷ 0.7 ma è stata posta come ipotesi di partenza V BE = 0.7 V Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 31 ⇒ αF = βF 50 = = 0 .98 1 + β F 51 αR = βR 1 = = 0. 5 1 + βR 2 VBE = 0.7 V c) E’ possibile ora dettagliare il circuito equivalente ai grandi segnali conosciuto anche come circuito equivalente di “ E bers – Moll” che comprende due generatori pilotati CCCS7 ( in cui il verso della corrente è contrario a quello della corrispondente giunzione): IF La corrente nella giunzione BC sarà: IR ≅ −ICS quindi dato che si è dimostrato che il transistore lavora in ZAD e che la V BC <<0 il diodo di destra diventa un circuito aperto ed il generatore pilotato di sinistra sparisce. Osservazione: è possibile sostituire all’unico diodo rimasto il suo modello equivalente ai grandi segnali considerando però RF ≅ 0 cosicché il modello sia rappresentato soltanto da un generatore di tensione Vγ = VBE = 0.7 V α C Fig.38 In particolare si può scegliere di lavorare “a base comune “ ovvero di esprimere le variabili presenti nel modello in funzione delle tensioni VBE e VBC rispetto alla base: VBE V IF = IES ⋅ e T − 1 nella giunzioneBE VBC IR = ICS ⋅ e VT − 1 nella giunzioneBC α ricordando i valori ottenuti per VBC e VBE : VBC = - 9 V ⇒ VBC << 0 7 I generatori pilotati sono anche detti generatori dipendenti o generatori controllati e sono componenti a quattro terminali utilizzati per modellizzare il comportamento dei transistori. Sono spesso indicati con diverse sigle in questo caso CCCS significa “ Current Controlled Current Source” e la loro equazione caratteristica mostra una diretta proporzionalità tra la corrente generata e la corrente che scorre in un altro ramo del circuito. 8 La figura comprende già le considerazioni fatte in seguito Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 32 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 33 Sia dato il circuito: ♦SVOLGIMENTO♦ a) Si rappresenta il “circuito di polarizzazione “ ricordando che alle basse frequenze è possibile approssimare le capacità con circuiti aperti: Fig.1 Fig.2 VCC = 10 V IC0 = 1 mA VBE0 = 0.7 V VC0 = 5 V Se il transistore è polarizzato in ZAD si può affermare che la corrente nella base è legata alla corrente nel collettore mediante il guadagno diretto di corrente di cortocircuito tra collettore e base 9 : ß = 100 IC = ß ⋅ IB ⇒ IB = Si chiede di determinare : IC ß = 1 ⋅ 10 − 3 = 10 µA 100 a) I valori di RB ed RC tali che il transistore sia polarizzato in ZAD dalla LKT applicata al circuito in esame si ricava : b) I parametri del circuito ai piccoli segnali del transistore LKT: 10 − VBE − RB ⋅ IB = 0 c) Il guadagno ai piccoli segnali ed in bassa frequenza Inoltre si avrà che: ⇒ RB = 10 − 0.7 = 930 KΩ 10− 5 9 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 34 Qui lo si indica solo con β in quanto si considera che il diodo lavori in ZAD in realtà può essere inserito anche come βF Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 35 VC0 = RC ⋅ I C0 ⇒ RC = VC0 5 = = 5 KΩ IC0 1 ⋅ 10 −3 Fig.3 b) Si determinano ora i parametri caratteristici del circuito equivalente ai piccoli segnali del transistore: Y La “ transconduttanza “ , indicata solitamente come g m , dipende dal punto di lavoro e può essere calcolata come: gm = Dal nuovo modello , in cui si è inserito al posto di un generatore di corrente pilotato in tensione VCCS10 un generatore di corrente pilotato in corrente CCCS risulta: rπ = hie 11= 2.5 K Ω e ß = hfe 12 =100 dove hfe rappresenta nel modello ad emettitore comune il “guadagno di corrente ai piccoli segnali “. IC0 VT assumendo VT pari a 25 mV a temperatura ambiente, il valore di g m sarà : iB = 10 −3 gm = = 0.04 O -1 25 ⋅ 10 −3 Y La “ resistenza base – emettitore” , indicata con rπ ,rappresenta la resistenza differenziale della giunzione base – emettitore e si può calcolare come: rp = ricordando che iB ( t) = VOUT = − R C ⋅ h fe ⋅ Vs = 140 h ie V c) Infine si può calcolare il valore del guadagno di tensione ai piccoli segnali, indicato vBE (t ) con AV: iB ( t) IC0 si avrà: ß ⋅ VT rp = VS 0.7 = = 0.28 mA hie 2.5 ⋅ 103 considerando che : ß ⋅ VT ß 100 = = = 2.5 KO IC0 gm 0.04 iB = VS hie VOUT = − R C ⋅ h fe ⋅ Il circuito equivalente ai piccoli segnali risulta il seguente: Vs h ie quindi 10 “Voltage Controlled Current Source” per cui l’espressione caratteristica è i(t)=G ⋅v(t) ovvero la corrente generata è proporzionale alla tensione in qualunque altro punto del circuito 11 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 36 In realtà si dovrebbe sommare ad rπ anche una componente indicata con rb ,cioè la “resistenza della zona di base “ ma dato che rb è di un ordine di grandezza più basso rispetto ad rπ la si può anche trascurare 12 Le due quantità, β ed hfe, sono concettualmente differenti ma si può dimostrare che sono quantitativamente uguali Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 37 AV = h VOUT 100 = −RC ⋅ fe = −5 ⋅ 103 ⋅ = −200 VS hie 2.5 ⋅ 1000 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 38 ♦SVOLGIMENTO♦ Funzioni di trasferimento Risulta utile passare al circuito con le impedenze dove 1 Z (S ) = R2 + : SC Sia dato il seguente circuito: ZR (S) = R1 = 99 ⋅ 103 Ω e Fig.2 Utilizzando la formula del partitore di tensione si può determinare il valore di V OUT (S) in funzione di VIN(S): Fig.1 C = 10- 9 F R1 = 99 ⋅ 103 Ω R2 = 103 Ω T (S ) = VOUT (S ) VIN (S ) ZR (S ) + Z (S ) ⋅ VIN (S ) = R2 + 1 SC R1 + R2 + 1 SC ⋅ VIN (S ) VOUT (S ) VIN (S) = R2 + 1 SC 1 R1 + R2 + SC = R2 ⋅ SC + 1 (R2 + R1 ) ⋅ SC + 1 ponendo ora S = jw è possibile determinare l’espressione della risposta in frequenza T(jw): e si disegni il diagramma di Bode del modulo e della fase di T(S). Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 Z (S) sostituendo ora questo valore di VOUT all’interno della funzione di trasferimento si ottiene: Si calcoli la funzione di trasferimento : T (S ) = VOUT (S) = 19 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 20 T ( jw ) = R2 + Il segnale globale sarà1 : 1 jwC 1 R1 + R2 + jwC si determinano i valori di zeri e poli, riscrivendo la T(jw) nella forma: 1 jw ⋅ 10− 9 10− 6 ⋅ jw + 1 T (jw ) = = −4 1 10 ⋅ jw + 1 100 ⋅ 103 + jw ⋅ 10−9 103 + lo zero risulta essere: z = − 106 rad/sec ⇒ z = 106 rad/sec ed il polo : p = −104 rad/sec ⇒ p = 104 rad/sec Fig.4 4 4 Il diagramma di Bode per il modulo sarà dato dalla somma di tre contributi: Il diagramma di Bode relativo alla fase, analogamente a quanto già detto per il modulo sarà: Fig.5 Fig.3 1 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 21 Si deduce che è un filtro passivo di tipo passa basso e non un amplificatore Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 22 La somma fornisce un segnale globale del tipo: Data la seguente funzione di trasferimento : T (S ) = 103 ⋅ s + 10 s + 1000 si determini il corrispondente diagramma di Bode in modulo e fase e si indichi il tipo di filtro. Fig.6 ♦SVOLGIMENTO♦ E’ possibile riscrivere la funzione di trasferimento nella forma: s 10 ⋅ 1 + 10 = 10 ⋅ T (S ) = 10 ⋅ s 3 10 ⋅ 1 + 100 3 1 + s 10 s 1 + 1000 lo zero sarà : z = −10 rad/sec ⇒ z = 10 rad/sec il polo sarà: p = −1000 rad/sec ⇒ p = 1000 rad/sec il guadagno è K = 10. 4 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 23 Il diagramma del modulo è dato da tre contributi, la retta orizzontale rappresenta la componente costante a 20 ⋅ log10 10 = 20 dB : Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 24 Fig.3 Fig.1 La somma sarà: Il segnale globale sarà: Fig.4 Fig.2 4 2 Il diagramma della fase è dato anch’esso da tre contributi 2: All’interno di questi tre contributi uno è identicamente nullo: la fase di K Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 25 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 26 Si tratta di un filtro attivo 3 di tipo “ Passa Alto” : Fig.5 3 Cioè amplificatore in quanto il guadagno K non è unitario Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 27 Il secondo passo è quello di ricavare la sintesi del FF JK. Esercizi di digitale E’ data la tabella di verità di un FF di tipo AB: A 0 1 0 1 B 0 0 1 1 j 0 0 1 1 Q(n+1) Q (n ) Q(n) 1 0 Costruire questo FF facendo uso di un FF di tipo JK e della logica addizionale necessaria. k 0 1 0 1 Q(j+1) Q(j) 0 1 Q (j) j k Q(n) 0 1 00 0 1 01 0 0 11 1 0 Q (n + 1) = Q (n )j + Q(n)k => 10 1 1 (2) Effettuando ora il confronto tra la (1) e la (2) si può affermare che: A=j k = AB => k = AB = A + B (per il teorema di De Morgan) Si ottiene quindi ♦SVOLGIMENTO ♦ Q (n + 1) = AQ(n ) + ABQ(n) + AB = Q'(n + 1) + AB Il primo passo da eseguire è quello di effettuare la sintesi del flip-flop AB mediante l’utilizzo della seguente mappa di Karnaugh ricavata dalla tabella di verità fornita: A B Q(n) 0 1 00 1 0 01 1 1 11 0 0 10 0 1 uscita FF JK … a cui corrisponde il seguente circuito logico: A J B K Q’(n+1) Q(n+1) Q'(n + 1 ) AB … da cui si ricava: Q (n + 1) = Q(n)A + Q(n )AB + AB (1) Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 39 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 40 Sia data la seguente funzione logica: La sintesi minima di F risulta così essere: F = ac + bc + abd + acd F = abc + (a + b + d)(ab d + c) c) La mappa di F si ricava banalmente dalla mappa precedente … Si desidera che: a) Si sviluppino i prodotti semplificando il più possibile. b) Si ricavi la mappa di Karnaugh dalla funzione così semplificata. c) Dalla mappa ottenuta si ricavi dalla funzione F e la si sintetizzi. ab c d ♦SVOLGIMENTO ♦ a) F = abc + (a + b + d)(abd + c ) = abc + aabd + abd + abdd + a c + bc + dc = 00 01 00 0 0 01 0 0 11 0 0 10 1 0 11 1 10 1 1 1 0 1 0 0 … da cui si ricava = abc + abd + a c + bc + dc F = ac + bcd + a bcd b) Le componenti logiche di F sono così interpretate … abc → 101 abd → 11 - 0 ac → 0 - 0 bc → - 10 dc → - -01 … da cui si ottiene la seguente Mappa di Karnaugh ab c d 00 01 00 1 1 01 1 1 11 1 1 10 0 1 11 0 0 0 1 10 0 0 1 1 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 41 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 42 Si progetti, usando il metodo ASM, una macchina a stati finiti per la generazione di un CK a due fasi φ1 e φ 2 come quello mostrato in figura. Il diagramma ASM che esplica il comportamento desiderato è il seguente: φ1 = 1 φ2 = 1 Clock φ1 0 φ2 (a) EN 1 φ1 = 0 φ2 = 1 Fig. .1 Le due fasi, φ! e φ2, sono segnali periodici il cui periodo è pari a quattro volte il CK di sistema (segnale Clock in figura). La macchina dispone di un ingresso EN che, quando è a 1, abilita il funzionamento sopra descritto e, quando è a 0, mantiene costante l’ultimo valore assunto dalle due fasi. Si richiede: 0 EN 0 EN 1 φ1 = 1 φ2 = 1 a) Il diagramma ASM. b) La sintesi della macchina a stati finiti. 0 (d) φ1 = 1 φ2 = 0 (c) 1 EN Fig. .3 b) Utilizzando il diagramma della ASM appena ricavato, si può ottenere la seguente ♦SVOLGIMENTO ♦ tabella della FSM: a) La FSM desiderata è mostrata in fig. .2 EN (b) EN 0 1 0 1 0 1 0 1 φ1 FSM CK φ2 Fig. .2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 43 SP (a) (a) (b) (b) (c) (c) (d) (d) S1 0 0 0 0 1 1 1 1 S0 0 0 1 1 1 1 0 0 φ1 1 1 0 0 1 1 1 1 φ2 1 1 1 1 1 1 0 0 SF (a) (b) (b) (c) (c) (d) (d) (a) S 1’ 0 0 0 1 1 1 1 0 S 0’ 0 1 1 1 1 0 0 0 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 44 La struttura della FSM è la seguente: Per k1: S1 S0 2 EN D 4 RC1 1 EN S1 4 S0 RC2 2 φ1 φ2 00 01 11 10 - - 0 0 0 1 0 1 CK CK Fig. .4 4 • ⇒ k1 = S0 + EN . Sintesi di un’uscita ( ad esempio φ ! ) S1 S0 EN 0 1 00 1 1 01 0 0 11 1 1 10 1 1 da cui si ricava: Φ 1 = S1 + S0 • Sintesi di uno stato (ad esempio S1’). Supponendo di voler utilizzare un FF di tipo JK, usando la tabella di eccitazione già più volte vista, si ottiene: Per j1 : S1 S0 EN 0 1 00 0 0 01 0 1 11 - 10 - ⇒ j1 = S0 + EN . Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 45 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 46 Sono dati i seguenti tre segnali: (a) CK (d) OUT = 0 OUT = 0 0 0 IN IN IN 1 1 OUT = 1 OUT (b) (c) OUT = 1 Fig. .1 Fig. .3 Progettare la FSM che, dato il segnale di polarizzazione di sistema CK e l’ingresso asincrono IN; genera il segnale OUT. Si noti che: • • Il segnale OUT va ad 1 per un periodo di CK quando IN ha una transizione 0 à 1 oppure 1 à 0; La frequenza di In è molto minore di quella di CK. Dal diagramma ASM si ricava la seguente tabella: IN 0 1 0 1 - SP (a) (a) (b) (c) (c) (d) S1 0 0 0 1 1 1 S0 0 0 1 0 0 1 OUT 0 0 1 0 0 1 SF (a) (b) (c) (d) (c) (a) S 1’ 0 0 1 1 1 0 S 0’ 0 1 0 1 0 0 ♦SVOLGIMENTO ♦ Utilizzando Flip Flop JK, la struttura della FSM è: La FSM desiderata e il diagramma ASM che esplica il suo comportamento sono mostrati, rispettivamente, in fig. .2 e .3: IN IN FSM D 1 OUT 2 4 RC1 S! S0 4 RC2 1 OUT CK CK CK 4 Fig. .2 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 47 Fig. .4 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 48 • Sintesi dell’uscita In modo analogo per S 2’ occorre sintetizzare j2 e k2. S1 S0 IN 00 0 0 0 1 • 01 1 1 11 1 1 10 0 0 j0 ⇒ OUT = S 0 S1 S0 IN 0 1 00 0 1 01 - 11 - 10 1 0 00 01 11 10 - 1 1 1 1 - ⇒ j0 = S1 ⋅ IN + S1 ⋅ IN Sintesi delle variabili di stato. k0 Per lo stato S1’ occorre sintetizzare j1 e k1. Facendo riferimento alla tabella di eccitazione già più volte vista, si ottiene: j1 0 1 ⇒ k 0 = S0 S1 S0 IN 0 1 k1 S1 S0 IN 00 0 0 01 1 1 11 - 10 - 00 - 01 - 11 1 1 10 0 0 ⇒ j1 = S 0 S1 S0 IN 0 1 ⇒ k1 = S 0 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 49 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 50 Si descriva, mediante il diagramma ASM, il funzionamento di un FF “edge – triggered” di tipo JK. Una volta disegnato il diagramma, si sintetizzi la corrispondente FSM utilizzando un FF di tipo RS. Si richiede quindi: 1) 2) 3) 4) 5) Q=0 Diagramma ASM del FF di tipo JK; Tabella della FSM corrispondente; Tabella di eccitazione del FF RS; Disegno della struttura della FSM; Sintesi dello stato. 0 (a) j 1 (b) Q=1 0 j 1 0 0 k 1 k 1 ♦SVOLGIMENTO ♦ 1) Ricordando che un FF di tipo JK si comporta nella maniera descritta dalla seguente tabella di verità: j 0 0 1 1 k 0 1 0 1 Q(j+1) Q(j) 0 1 j k FSM Fig .2 2) Utilizzando il diagramma della ASM appena ricavato, si può ottenere la seguente tabella della FSM: Q Q (j) Fig. .1 j 0 1 0 0 1 1 k 0 1 0 1 SP (a) (a) (b) (b) (b) (b) S 0 0 1 1 1 1 Q 0 0 1 1 1 1 SF (a) (b) (b) (a) (b) (b) S’ 0 1 1 0 1 0 … il diagramma ASM è il seguente: Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 51 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 52 Osservazione: per come è stata scelta la codifica, la sintesi dell’uscita è Q = S. 3) Dalla conoscenza della tabella di verità dei flip–flop SR, si può ricavare la seguente tabella di eccitazione. S 0 0 1 1 R 0 1 0 1 Q(k+1) Q(k) 0 1 - Tabella di eccitazione Q(k) 0 0 1 1 Q(k+1) 0 1 0 1 S 0 1 - 5) Infine, si passa ad effettuare la sintesi dello sta to … j k R 1 0 ST 0 1 00 0 - 01 0 - 11 1 - 10 1 - 00 0 01 1 11 1 10 0 j k ST 4) La struttura della FSM è la seguente: 0 1 1 RC2 j Q … la quale porta ad ottenere S = j e R = k. 2 CK k RC1 2 2 SP CK 2 ST SF CK Fig .3 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 53 Esercizi svolti del Corso di Elettronica Industriale 1 Anno Accademico 2000 / 2001 54 DGT1 Punti[12/30] Prova Scritta del 13/12/01 AN1 Punti[11/30] Dato il seguente circuito: V CC=5 V I 0E = 1020 ? A I1 R1 CB VIN IB I2 R2 V 0BE= 0.7 V IC RC CC IE RE V 0B = 2.7 V VCC αF =0.98 R L =1000 Ω R c = 1000.4 Ω RL VOUT Rb ≅ 0 R 2 = 27000 Ω V in(t) = 0.025 V Si chiede di calcolare: 1. Il valore di β f 2. il valore di correnti e tensioni del circuito nel punto di lavoro 3. il valore dei parametri del circuito equivalente del transistore ai piccoli segnali nel punto di lavoro trovato 4. il guadagno di tensione ai piccoli segnali. Si progetti una FSM sincrona con un ingresso IN e quattro uscite: ZERO, UNO, DUE, TRE. Normalmente le quattro uscite sono 0. Quando il segnale IN permane per due periodi consecutivi di CK ad 1, la FSM decodifica il numero binario rappresentato dai valori di IN nei due successivi periodi di CK nel modo rappresentato dagli andamenti temporali in figura. Dopo di che la FSM ritorna in attesa di due periodi consecutivi di CK in cui IN permane ad 1. Si progetti la FSM utilizzando la struttura di Mealy. Si chiede di: 1. disegnare il diagramma ASM 2. scrivere la tabella della FSM 3. disegnare la struttura della FSM 4. sintetizzare almeno una uscita ed una variabile di stato (utilizzare FF di tipo JK “edge sensitive” esintesi di tipo NOR -NOR). CK IN 00 ZERO IN 10 UNO IN 01 DUE IN TRE 11 DGT2 Punti[3/30] AN2 Punti[4/30] Siano dati il seguente circuito e l’andamento temporale di V IN(t) specificato di seguito. Si chiede di calcolare e andamento temporale di VOUT (t) nell’intervallo: ms ≤ t ≤ 4 ms. Si consideri la commutazione del diodo istantanea ed i seguenti valori del modello ai grandi segnali: Vγ =0,6 V, Rf = 0 Ω, IS = 0 A, R r ≅ ∞ Ω . Si determino i valori di R 1 = ed R 2 in modo tale che quando V in la corrente I circol ante nella maglia sia pari a 10-2 A. R1 I V IN(t) R2 V 0(t) [V] 8 6 4 2 Siano dati la rete logica e gli andamenti temporali rappresentati in Figura. Si chieda di disegnare l’andamneto temporale corrispondente alla variabile di uscita X. (Si suppongano nulle i tempi di propagazio ne delle porte logiche). A B 1 2 3 4 5 t[ms] Attraverso la KCL applicata al nodo B otteniamoI1: Svolgimento AN1 Vcc=5V V BE =0.7V IE = 1020µA V B =2.7V αf =0.98 RC =1.004kΩ RL = 1kΩ Rb = 0 R2 = 27kΩ VT =25mV I1 = IB+I2 = 0.1+0.02mA =0.12mA E quindi calcoliamo la resistenza R1 attravero la KVL: R1 = 1)Calcolare β f αf 0.98 βf = = = 50 1 −α f 0.02 IC Rc − VBC 1V -(-1.3V) = = 19167Ω I1 0.12 mA 2) per calcolare il guadagno in centro banda dobbiamo prima disegnare il circuito equivalente ai piccoli segnali Poi calcoliamo VE avendo VB e VBE V E = V B – VBE = 2.7V -0.7V= 2V Poi calcoliamo le correnti IB ed I C . IB = IE 1 0 2 0µ A = = 0 .02 m A 50 βf + 1 IC =I E- IB = 1 mA Calcolo le resistenze: VE = IE RE e quindi la resistenza R E = VE =1960Ω IE e calcolare i parametri ai piccoli segnali, ovvero h i e e hfe . Avendo VB ed R 2 possiamo calcolare I2 attraverso la KVL: rπ= I2 R2 = VB Da cui consegue che I2= VB 2.7V = = 01 . mA R2 27kΩ Avendo IC, R C e V E calcoliamo VCE e VBC: h ie = rπ + Rb =1250Ω mentre hfe = βf =50 ma solo numericamente. Applichiamo ora la KVL al circuito ai piccoli segnali per trovare V out e V in ed il loro rapporto AV che rappresenta il guadagno di tensione in centro banda. La Vout sarà data da: V out = hfe ib (RC //RL ) V CE=V CC-ICR C-V E =5V-(1000.4Ω∗1mA)-2V = 2V V BC = V BE-V CE = 0.7V -2V = -1.3V VT 25mV = = 1250Ω I B 0 ,02 mA mentre : V in= i b hie + (ib + hfe i b ) R E Svolgimento AN2 Da cui ricaviamo i b in funzione di Vi n: Per prima cosa bisogna ridisegnare il circuito nel modello ai grandi segnali del diodo: ib = ( Vin ) h ie + 1+ h fe R E Sostituendo poi in V out troviamo che : V out= − Vin hie + (1 + hfe ) RE hfe (R L / /RC) E quindi Av sarà uguale a: AV = Vout h (R / /RC) = − fe L Vin hie + (1 + hf e ) RE La KVL del circuito in figura è: V1 (t ) − Vγ − IR f − IR = 0 Il parallelo tra RC ed RL vale: RCRL 1000.4 ⋅ 1000 = = 499.2 Ω RC + RL 2000.4 Il nostro diodo è in diretta quando: I= ma dato che hie << (1+ hfe ) e che h fe ˜ (1+ hfe ) Vin ( t ) − Vγ > 0 ⇒ Vin ( t ) − Vγ > 0 R1 + R2 risulta: V i n ( t ) > V γ ⇒ t > 0 .3 m S AV ≈ − (R L / /R C) 4992 .Ω =− = −0254 . RE 1960Ω Quindi il diodo è in inversa per t<3 mS , ovvero si comporta come un circuito aperto e non lascia passare corrente. La tensione VOUT è pertanto nulla. Per t>3mS la tensione VOUT è: R2I = R 2 Vin (t ) − Vγ R1 + R2 = VOUT (t ) Quando VIN=3.6V e per I = 10 -2° abbiamo che (R1 + R2 ) = Vin (t ) − Vγ I = 3 .6V − 0.6V = 300 Ω 0.01 A Da questo diagramma si evidenzia che gli stati della FSM sono nove; di conseguenza le variabili di stato sono quattro: infatti, indicando con N il numero degli stati e n il numero delle variabili di stato, una volta noto il valore di N, n sarà il numero più piccolo che rispetterà tale legge: 2n>N. In questo caso 20 = 1 < 9, 2 1 = 2 < 9, 2 2 = 4 < 9, 2 3 = 8 < 9, 2 4 = 16 >9. Da ciò il numero delle variabili di stato risulta essere 3. Svolgimento DGT1 1. Disegnare il diagramma ASM 1. scrivere la tabella della FSM 0 Z=0,U=0,D=0.T=0 IN IN 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 1 Z=0,U=0,D=0.T=0 SP S 0 a 0 a 0 b 0 b 0 c 0 c 0 d 0 d 0 e 1 e 1 S1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 S2 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 ZERO UNO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 DUE TRE S F S*0 0 0 a 0 0 0 b 0 0 0 a 0 0 0 c 0 0 0 d 0 0 0 e 1 0 0 a 0 1 0 a 0 0 0 a 0 0 1 a 0 S*1 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 S*2 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 2. disegnamo la relativa struttura della FSM 0 IN 1 Z=0,U=0,D=0.T= 0 0 Z=0,U=0,D=0.T=0 1 IN Z=0,U=0,D=0.T=0 3. Posto che il Flip/Flop in figura sia di tipo J K, abbiamo la seguente tabella di eccitazione: 0 Z= 1 0 IN U= 1 IN Q(j) Q ( j+1) J K 0 0 1 1 0 1 0 1 0 1 - 1 0 1 1 D= 1 T= 1 La tabella per lo stato S0 , ad esempio, diventa: IN 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 SP S 0 a 0 a 0 b 0 b 0 c 0 c 0 d 0 d 0 e 1 e 1 S1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 S2 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 ZERO UNO DUE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 TRE SF 0 a 0 b 0 a 0 c 0 d 0 e 0 a 0 a 0 a 1 a S*0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 S*1 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 S*2 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 J S0 0 0 0 0 0 1 0 0 - K S0 1 1 Svolgimento DGT2 Come prima cosa viene indicato con C l’uscita della prima porta logica NOR, e la tabella di verità del NOR : C A 0 0 1 1 B 0 1 0 1 NOR 1 0 0 0 Facendo la mappa di Karnaugh otteniamo: - per J, utilizzando la sintesi NOR-NOR e raccogliendo le indifferenze cerchiate come zero e le restanti come 1 IN S 0 S 1S 2 00 01 11 10 00 0 0 01 0 0 11 0 0 Successivamente si riportano gli andamenti temporali di A e di B; di seguito si calcolerà l’andamento temporale di C e di X. 10 0 1 A J = S 2 ⋅ S1 ⋅ IN = S 2 ⋅ S1 ⋅ IN = S 2 ⋅ S1 ⋅ IN -per K, sempre attraverso una NOR-NOR e raccogliendo le indifferenze cerchiate come zero e le restanti come 1 S 1S 2 IN S0 00 01 11 10 00 1 1 - 01 - 11 - K = S0 S1S2 00 01 11 10 00 0 0 0 0 01 0 0 ZERO 11 1 0 C X 10 - Se sintetizziamo una uscita dobbiamo anche in questo caso considerare l’ingresso, poiché si tratta di una macchina di Mealy. Ad esempio sintetizziamo ZERO: IN S 0 B 10 0 0 = S 1 ⋅ IN ⋅ S 2 = S 1 ⋅ IN ⋅ S 2 = S 1 + IN + S 2 Prova Scritta del 23/05/01 DGT1 Punti[10/30] AN1 Punti[9/30] Si Progetti una FSM sincrona con la seguenti caratteristiche: due ingressi sincroni: INPUT 1 e INPUT 2 una uscita : OUT L’uscita OUT è normalmente a 0; in ogni periodo di CK la FSM verifica se i due ingressi sono uguali. Se gli ingressi sono uguali per tre periodo consecutivi di CK successivi durante i quali non verifica l’eguaglianza degli ingressi. Si chiede di: a) disegnare il diagramma ASM b) scrivere la tabella della FSM c) sintetizzare almeno variabili di stato e l’uscita OUT Sia dato il seguente circuito: V CC V CC=5 V I1 IC CB V IN I2 I 0c = 10 mA RC V 0CE=2.5 V CC IB R2 VE IE RE V 0E=1 V β F =100 RL R L =300 Ω DGT2 Punti[5/30] Sia dato il seguente circuito: Si chiede a) calcolare i valori della resistenza affinché il transistore sia polarizzato in ZAD IN b) calcolare il guadagno in centro banda ai piccoli segnali. OUT AN2 Punti[6/30] Sia dato il circuito in figura e la forma d’onda V1(t) e V2(t) indicata: IN V2(t) 1 Ogni porta logica ha un ritardo di propagazione di 10 µs. Si disegni il segnale di uscita OUT conseguente al segnale di ingresso IN rappresentato in figura. 10 R VO V 1 (t) V1 (t)[V] 5 R = 180 Ω Diodo : Vγ = 0.6 V R f = 20 Ω Tracciare V0 (t) per 0 ≤ t ≤ 4 ms Nota: Si supponga istantanea la commutazione del diodo. 1 2 3 4 5 T[ms] 30 T[ µs] Svolgimento AN 1 RC = Vcc=5V V CE =2.5V Ic = 10mA V E =1V β f =100 RL =300Ω VBC + I1 R1 (340Ω ⋅10−2 A)V-1.9V = = 150Ω IC 0.01 A 2) per calcolare il guadagno in centro banda dobbiamo prima disegnare il circuito equivalente ai piccoli segnali 1)Calcolare le resistenze in ZAD. Se siamo in ZAD possiamo supporre VBE = 0.6 V e da questa ricaviamo attraverso la KVL applicata al transistor la tensione VBC : V BC = V BE - V CE = 0.6V-2.5V= 1.9V Poi calcoliamo le correnti IB ed I E . IB = Ic βf = 10 m A 100 = 0 .1m A IE = IB (βf +1)= 10.1 mA Calcolo le resistenze: e calcolare i parametri ai piccoli segnali, ovvero hie e h fe . Supponiamo VT =25mV h ie= VE = IE RE e quindi la resistenza RE = VE =99Ω IE Per determinare R1 ed R2 immaginiamo IB << I 1 , I2 e che I1 ˜ I 2 (dalla KCL applicata al nodo B). Sapendo che IB=0.1 mA, poniamo I1 ˜ I 2 =10 mA In questo modo possiamo calcolare le due resistenze R 1 ed R 2 attraverso la KVL. mentre hfe = βf =100 ma solo numericamente. Applichiamo ora la KVL al circuito ai piccoli segnali per trovare V out e V in ed il loro rapporto AV che rappresenta il guadagno di tensione in centro banda. La Vout sarà data da: V out = hfe ib (RC //RL ) mentre : I2 R2 = VE + VBE Da cui consegue che R2= VE + VBE 16 .V = = 160Ω I2 10mA V in= i b hie + (ib + hfe i b ) R E Da cui ricaviamo i b in funzione di Vin: ib Ed applicando nuovamente KVL al ramo con VCC e le due resistenze R1 ed R 2 otteniamo: R1 = VCC − I 2 R2 5V-1.6V = = 340Ω I1 0.01 A VT 25mV = = 250Ω IB 0,1mA = ( V in ) h ie + 1 + h fe R E Sostituendo poi in V out troviamo che : V out= − La resistenza RC sarà quindi: E quindi Av sarà uguale a: Vin hie + (1 + hfe ) RE hfe (R L / /RC) AV = Vout h (R / /RC) = − fe L Vin hie + (1 + hf e ) RE Svolgimento AN2 Il parallelo tra RC ed RL vale: V1 (t)[V] 5 RCRL 150 ⋅ 300 = = 100Ω RC + RL 450 ma dato che h i e << (1+ hfe ) e che h fe ˜ (1+ hfe ) AV ≈ − 1 risulta: (R L / /RC ) 100Ω =− = −101 . RE 99Ω 2 3 4 5 T[ms] Per prima cosa bisogna ridisegnare il circuito nel modello ai grandi segnali del diodo: V γ R f R V 1(t) V 2( t ) Adesso, considerando singolarmente istante per istante, si può calcolare il valore di Vout (t) per poi andare a graficarne l’andamento temporale. Per 0 ms < t < 1 V1(t) = 0 V, V2 (t) = 5 V In questo caso bisogna fare delle ipotesi: Ipotizziamo che il diodo lavori in diretta. Sotto tale ipotesi possiamo scrivere l’equazione della KVL: V1 (t ) −V γ − IR f − IR − V2 (t ) = 0 Da cui si ricava il valore della corrente: I= V1 − Vγ − V2 0 − 0. 6V − 5V = = −28mA R + Rf 180 + 20 Tale valore di corrente (negativo) evidenzia che l’ipotesi considerata è scorretta e che il diodo lavora in inversa. In tali condizioni si può rappresentare il diodo come un circuito aperto. Di conseguenza, non essendoci corrente che circola nel circuito, il valore di Vout coinciderà con il valore di V2(t) (5 V). Se si fosse preso in considerazione l’ipotesi che il diodo lavorava in inversa si avrebbe raggiunto la medesima conclusione. Infatti la condizione che doveva essere verificata in tale ipotesi era che la differenza di potenziale ai capi del diodo doveva essere < 0.6 V. (cosa abbastanza facile a dimostrare in quanto essendo il circuito aperto, sotto tale ipotesi, la differenza di potenziale ai capi del diodo sarebbe stata pari a V1 (t) -V2(t), cioè = 0). Per 1 ms < t < 2ms V 1(t) = 5 V, V 2(t) = 0 V il diodo lavora in diretta, quindi per calcolare il valore di V out considero il circuito ai grandi segnali e imposto la KVL: V1 (t ) − V γ − IR f − IR = 0 Da cui si ricava il valore della corrente: I= V1 ( t) − Vγ Rf + R = 5 − 0 .6 = 0. 022 A 20 + 180 Infine si ricava Vout semplicemente attraverso la maglia: Vout ( t) − IR = 0 Vout ( t) = 0. 022* 180 = 3. 96V Per 2 ms < t < 3 ms V 1(t) = 5 V, V2(t) = 5 V Dopo aver esaminato il caso precedente risulta evidente che anche in questo caso il diodo lavori in inversa e quindi che il valore di V out sia pari a 5 V. Imfatti applicando la KVL troviamo nuovamente un valore negativo per la corrente I= Per t > 3 ms V1 ( t) − Vγ −V 2 (t ) Rf + R = 5 − 0 .6 − 5 = −0 .003A 20 + 180 V1(t) = 0 V, V2(t) = 0 V Non essendoci tensione è ovvio che il valore di V out sia nullo. GRAFICO FINALE IN1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 - Svolgimento DGT 1 In primo luogo disegnamo il diagramma ASM IN2 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 - S0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 S1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 0 0 S2 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 1 0 1 SP a a a a b b b b c c c c d e f OUT 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 S’0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 S’1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 1 0 0 0 S’2 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1 0 SF b a a b c a a c d a a d e f a Vista la tabella FSM disegnamo la macchina di Moore relativa: IN1 RC1 RC2 4 IN2 3 6 Sintetizziamo l’uscita OUT ed uno stato, ad esempio S0. L’uscita non dipende dagli ingressi ma soltanto dalle variabili si sato poiché si tratta di una macchina di Moore: S 1S 2 00 01 11 10 0 0 0 1 0 1 1 1 - - S0 Quindi scriviamo la relativa tabella FSM, tenedo conto del fatto che, avendo 5 stati (a,b,c,d,e) abbiamo 3 variabili di stato poiché 2 3 > 6 e 2 2 <6 . OUT 1 Considerando l’indifferenza cerchiata come un 1 e la rimanente come uno 0 otteniamo la seguente sintesi di OUT: OUT = S 0 S 1 + S 1 S 2 Svolgimento DGT 2 Abbiamo il seguente circuito e l’ingresso dato . Lo stato, ad esempio S0 , dipende invece anche dagli ingressi: OUT S 0S 1S 2 IN1 IN2 00 01 11 10 000 0 0 0 0 001 0 0 0 0 011 1 1 1 1 010 0 0 0 0 110 - 111 - 101 0 0 0 0 100 1 1 1 1 A IN C B 1 Ogni componente logico ha un ritardo di 10 mS 10 Notiamo però che la variabile S’0 è anch’essa indipendente dagli ingressi . La sua sintesi sarà: S ′0 = S0 S 1 S 2 + S 0 S 1 S 2 30 IN 10 30 T[mS] A 20 40 T[mS] B 30 50 T[mS] C 20 60 T[mS] OUT 20 70 T[mS] T[ µs] Prova Scritta del 27/11/01 AN1 Punti[11/30] Dato il seguente circuito e le caratteristiche (VCE , IC) del grafico allegato, si chiede di calcolare: VCC = 3 V I1 RC R1 I0 C = 1.5 mA V0 CE = 1 V IC VCE IB I2 R2 V0 BE = 0.7 V IE V CC RE = 1000 Ω R1 = 50000 Ω Rb ≅ 0 Ω RE VT = 0.025 V 1. il valore di α f, β f 2. il valore di correnti del circuito nel punto di lavoro 3. il valore dei parametri de l circuito equivalente del transistore ai piccoli segnale nel punto di lavoro trovato. AN2 Punti[4/30] Siano dati il seguente circuito e gli andamenti temporali di V1 (t) e V2 (t) specificati in seguito. Si chiede di calcolare e disegnare l’andamento temporale di Vo (t) nell’intervallo: 0 ms ≤ t ≤ 4 ms. Si consideri la commutazione del diodo istantanea ed i seguenti valori del modello ai grandi segnali del diodo: Vγ = 0.6 V, Rf ≅ 20 Ω, Is = 0 A, Rr ≅ ∞ Ω ed inoltre R = 180 Ω V1 (t)[V] 5 R 1 V1(t) VO(t) V2(t) 2 3 4 5 T[ms] DGT1 Punti[12/30] Si consideri un attraversamento pedonale stradale: su entrambe le corsie della strada sono posti dei sensori che individuano la presenza di veicoli in transito (segnale SENS = 1). L’attraversamento pedonale è regolato da un impianto semaforico. Si progetti una FSM sincrona per la gestione dell’impianto semaforico: la FSM ha due segnali di ingresso: Ø SENS: proveniente dai sensori che individuano la presenza di veicoli in transito (SENS = 1 se sono presenti veicoli in transito) Ø PULS: Proveniente dal pulsante di ric hiesta di attraversamento pedonale (PLUS = 1 se è stato premuto il pulsante) e cinque segnali di uscita: Ø AVANTI: segnale che accende la scritta AVANTI (AVANTI = 1) per permettere l’attraversamento dei pedoni Ø STOP: segnale che accende la scritta STOP (STOP = 1) che vieta l’attraversamento dei pedoni Ø V: segnale che accende la luce verde (V = 1) per permettere il passaggio dei veicoli Ø G: segnale che accende la luce gialla (G = 1) per i veicoli Ø R: segnale che accende la luce rossa (R = 1) per vietare il passaggio dei veicoli. Normalmente il semaforo è nella condizione di stop (STOP = 1) per i pedoni mentre viene consentito il passaggio ai veicoli (V = 1). Se sono presento veicoli in transito (SENS =1) il semaforo permane in tale condizione. Se non sono presenti veicoli in transito (SENS = 0) e non è attivata la richiesta di attraversamento da parte dei pedoni (PULS = 0) il semaforo permane nella condizione attuale. Se SENS = 0 e PLUS = 1 il semaforo attiva la procedura per promettere l’attraversamento, ovvero in sequenza: Ø Condizione di stop (STOP = 1) e luce gialla accesa (G = 1) Ø Condizione di stop (STOP = 1) e luce rossa accesa (R = 1) Ø Condizione di attraversamento consentito (AVANTI = 1, R = 1) Giunto in questa condizione il semaforo verifica se è riattivata la condizione di attraversamento ( PLUS = 1): in tal caso rimane nella condizione attuale. Altrimenti (PULS = 0) il se non ci sono veicoli in transito (SENS = 0) il semaforo permane nella situazione attuale; se sono presenti veicoli in transito (SENS =1) allora il semaforo si porta nella condizione STOP = 1, R = 1, e poi torna nella situazione iniziale STOP = 1, V = 1. Si progetti una FSM utilizzando la struttura di Moore. Si richiede di : 1. disegnare il diagramma ASM 2. scrivere la tabella della FSM 3. disegnare la struttura della FSM 4. sintetizzare almeno una uscita ed una variabile di stato (utilizzare FF di tipo JK “edge sensitive” e sintesi di tipo NOR-NOR). DGT2 Punti[3/30] Dato il seguente circuito (tre FF di tipo T “edge sensitive”) si chiede di disegnare l’andamento temporale delle uscite Q1 , Q2 , Q3 in relazione al segnale di CK per almeno nove periodo di CK (si suppongano le tre uscite inizialmente uguali a zero). Gli ingressi T1 , T2 , T3 sono posti ad 1. 1 1 T1 Q CK CK 1 1 T2 Q 2 T3 Q 3 Svolgimento AN 1 Vcc=3 V VBE =0.7 V IC = 1.5 mA VCE =1V RE =1 kΩ R1=50 kΩ Rb ˜ 0 VT=25mV 1)Calcolare αf αf = βf 1 + βf = 150 = 0.99 151 Poi calcoliamo VBC avendo VCE e VBE VBC = V BE – VCE = 0.7V - 1V= -0.3V Poi calcoliamo le correnti IB ed IE . IC βf IB = = 1.155m0A = 10 µ A I E =I C + I B = 1.51 mA Calcolo le correnti e le resistenze attraverso le KVL: I 1R1 = V BE + I E RE e quindi la corrente I1 = I E R E + VBE = 44µΑ R1 Avendo I1 ed IB possiamo calcolare I2 attraverso la KCL: I2 = IB+I1=44+10 µΑ=54µΑ Da cui consegue che R2 = VCC - R1I1 08 .V = = 14815Ω I2 54µA Avendo IC , I2 , R2 e VBC calcoliamo RC : RC = I 2 R2 + VBC 0.8V − 0.3V = = 333Ω IC 15 . mA 2) disegnamo il circuito equivalente ai piccoli segnali: e calcoliamo i parametri ai piccoli segnali, ovvero hi e e hf e . rπ = VT 25mV = = 2500Ω I B 0,01mA hie = rπ + Rb =2500Ω mentre hfe = βf =150 ma solo numericamente. Svolgimento AN2 Per prima cosa bisogna ridisegnare il circuito nel modello ai grandi segnali del diodo: V R γ f R V 1(t) V 2(t) Adesso, considerando singolarmente istante per istante, si può calcolare il valore di Vout (t) per poi andare a graficarne l’andamento temporale. Per 0 ms < t < 1 ms V1(t) = 5 V, V2(t) = 0 V il diodo lavora in diretta, quindi per calcolare il valore di Vout considero il circuito ai grandi segnali e imposto la KVL: V1 (t ) − Vγ − IR f − IR = 0 Da cui si ricava il valore della corrente: I= V1 ( t ) − Vγ Rf + R = 5 − 0 .6 = 0.022 A 20 + 180 Infine si ricava Vout semplicemente attraverso la maglia: Vout (t ) − IR = 0 Vout (t ) = 0.022 *180 = 3.96V Per 1 ms < t < 2ms V1(t) = 5 V, V2(t) = 5 V In questo caso bisogna fare delle ipotesi: Ipotizziamo che il diodo lavori in diretta. Sotto tale ipotesi possiamo scrivere l’equazione della KVL: V1 (t ) − Vγ − IR f − IR − V2 ( t ) = 0 Da cui si ricava il valore della corrente: I= V1 (t ) − Vγ − V2 (t ) Rf + R = 5 − 0 .6 − 5 = −0.003 A 20 + 180 Tale valore di corrente (negativo) evidenzia che l’ipotesi considerata è scorretta e che il diodo lavora in inversa. In tali condizioni si può rappresentare il diodo come un circuito aperto. Di conseguenza, non essendoci corrente che circola nel circuito, il valore di Vout coinciderà con il valore di V2(t) (5 V). Se si fosse preso in considerazione l’ipotesi che il diodo lavorava in inversa si avrebbe raggiunto la medesima conclusione. Infatti la condizione che doveva essere verificata in tale ipotesi era che la differenza di potenziale ai capi del diodo doveva essere < 0.6 V. (cosa abbastanza facile a dimostrare in quanto essendo il circuito aperto, sotto tale ipotesi, la differenza di potenziale ai capi del diodo sarebbe stata pari a V1(t) -V2(t), cioè = 0). Per 2 ms < t < 3 ms V1(t) = 0 V, V2(t) = 5 V Dopo aver esaminato il caso precedente risulta evidente che anche in questo caso il diodo lavori in inversa e quindi che il valore di Vout sia pari a 5 V. Per t > 3 ms V1(t) = 0 V, V2(t) = 0 V Non essendoci tensione è ovvio che il valore di Vout sia nullo. GRAFICO FINALE Vout[V] 5 4 1 2 3 4 5 T[ms] Svolgimento DGT1 1. disegnare il diagramma ASM della FSM AVANTI = 0; STOP = 1; (a) V = 1; G = 0; R = 0; 1 SENS 0 0 PULS 1 AVANTI = 0; STOP = 1; (b) V = 0; G = 1; R = 0; AVANTI = 0; STOP = 1; (c) V = 0; G = 0; R = 1; AVANTI = 1; STOP = 0; V = 0; G = 0; R = 1; 1 (d) PLUS 0 0 SENS 1 AVANTI = 0; STOP = 1; V = 0; G = 0; R = 1; (e) Da questo diagramma si evidenzia che gli stati della FSM sono cinque; di conseguenza le variabili di stato sono tre: infatti, indicando con N il numero degli stati e n il numero delle variabili di stato, una volta noto il valore di N, n sarà il numero più piccolo che rispetterà tale legge: 2n>N. In questo caso 20 = 1 < 5, 21 = 2 < 5, 22 = 4 < 5, 23 = 8 > 5. Da ciò il numero delle variabili di stato risulta essere 3. 2. scrivere la tabella della FSM SEN S 0 0 1 0 1 - PUL S 0 1 0 1 0 - SP S2 a a a b c d d d e 0 0 0 0 0 0 0 0 1 S1 S0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 1 0 1 1 1 0 AVANTI STOP V 0 0 0 0 0 1 1 1 0 1 1 1 1 1 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 G R SF S*2 S*1 S*2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 a b a c d d d e a 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 1 0 0 1 1 1 0 0 3. Struttura della FSM IN1 RC1 RC2 4 IN2 3 6 OUT 5 4. Il flip/flop in figura è di tipo J K e quindi per sintetizzare uno stato futuro, ad esempio S’0 , dobbiamo utilizzare la tabella di eccitazione e scrivere il valore di J e di K relativi al passaggio dallo stato (n) allo stato (n+1). Q(j) Q ( j+1) J K 0 0 1 1 0 1 0 1 0 1 - 1 0 SENS PUL S 0 0 0 1 1 0 0 1 1 0 - SP S2 S1 a a a b c d d d e 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 S0 AVANTI 0 0 0 1 0 1 1 1 0 STOP V 0 0 0 0 0 1 1 1 0 1 1 1 1 1 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 G R SF S*2 S*1 S*2 JS0 KS0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 a b a c d d d e a 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 1 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 - 1 E quindi avrò le seguenti mappe di Karnaugh per le due variabili: - per J S0S1S2 000 0 0 0 0 Sens Puls 00 01 11 10 001 0 0 0 0 011 0 0 0 1 010 0 0 0 0 110 - 111 - 101 - 100 - Considero le indifferenze cerchiate come zeri mentre le restanti come 1 e applico la sintesi NOR-NOR: ( ) ( ) J = ( S 0 + S1 ) ⋅ (SENS ) ⋅ (S 0 + S1 + S 2 ) ⋅ PULS = ( S 0 + S1 ) ⋅ ( SENS ) ⋅ (S 0 + S1 + S 2 ) ⋅ PULS = = ( S 0 + S1 ) + (SENS ) + (S 0 + S1 + S 2 ) + PULS -per K S0S1S2 Sens Puls 00 01 11 10 000 - 001 - 011 - 010 - 110 - 111 - 101 - 100 1 1 1 1 Considero nuovamente le indifferenze cerchiate come zeri mentre le restanti come 1. K=S0 Per quanto riguarda la sintesi di una uscita, non ho bisogno di guardare gli ingressi in quanto si tratta di una Macchina di Moore. Prendiamo ad esmpio l’uscita Giallo: S1 S2 00 01 11 10 0 0 1 0 0 1 0 - - - S0 G = S 2 ⋅ S1 = S 2 ⋅ S1 = S 2 + S1 Svolgimento DGT2 Il Flip-Flop Toggle “edge sensitive” ad ogni colpo di clock nega lo stato in memoria. Nel risolvere l’esercizio bisogna tener presente che ogni uscita del FF precedente diventa CK per il FF successivo. CK IN Q1 Q2 Q3 DGT1 Punti[9/30] Prova scritta del 5/09/2001 AN1 Punti[7/30] Si progetti un contatore “modulo 3” che possiede due ingressi IN1, IN2, ed un’uscita LED. In ogni stato il contatore verifica se la configurazione degli ingressi coincide con il codice dello stato; in caso affermativo il contatore manda l’uscita LED ad 1 ed attende fino a che gli ingressi non cambiano; nel qual caso il contatore prosegue il conteggio. Nel caso in cui la configurazion e degli ingressi non coincide con il codice dello stato il contatore prosegue il conteggio. Sia dato il seguente circuito: D 1, D2 “ideali” Vγ = 0 V Rf = 0 Ω Rr = ∞ Ω DGT2 Punti[6/30] Is = 0 A Sia data la seguente rete logica: V R1 = 6 V V R2 = 12 V U V s = 3*103 t V, per t >0 8ms T A C 8ms 8ms V Si chiede di disegnare l’andamento temporale di Vout(t) per t >0. 8ms Punti[7/30] B 8ms 8ms 8ms 40ms AN2 Punti[8/30] Dato il seguente circuito: Per ogni porta lodica sono dati i seguenti tempi di propagazione. Si disegni l’andamento temporale dei segnali A, B, C, OUT in corrispondenza della transazione degli ingressi: V CC= 5 V I0C= 10 mA T: U: C: V 0E = 1 V V 0CE = 2.5 V RL = 1 kΩ β = 100 Si chiede: a) Calcolare i valori della resistenza nel punto di lavoro (ZAD) b) Calcolare il guadagno in centro banda ai piccoli segnali Punti [8/30] 1 1 1 0 1 1 Svolgimento AN 1 Il grafico di Vs è il seguente: [V] 12 29 6 3 1 2 3 4 5 t[ms] Ciò significa che, dato che la tensione VS, per t< 2ms, è Vs<6V ovvero VS<VR1 il diodo1 è in inversa fino a quando t<2ms. Il diodo2, orientato in modo opposto al diodo1 è in diretta fino a quando VS <4ms ovvero V S<12V che è il valore del generatore V R1 . 1) Per t compreso tra 0 e 2 ms abbiamo quindi il seguente circuito: dato che Vγ=0 e R f =0, il diodo in diretta è assimilabile ad un corto-circuito, mentre dato Rr=+8 il diodo in inversa è un circuito aperto. La VOUT misurata è quindi uguale a VR2 ovvero VOUT =12V 2) Per t compreso tra 2 e 4 ms abbiamo anche il diodo1 in diretta poiché la tensione ai suoi capi diventa positiva. VOUT è ancora uguale a VR2 come si arguisce senza difficoltà alcuna dal disegnoe quindi VOUT =12V: 3) per t>4ms il diodo2 va in inversa, essendo Vs> VR2 , ed il cicuito diventa In questo caso V OUT = V R1 ovvero VOUT =6V Ricapitolando: Per t<4ms abbiamo che VOUT =12V mentre per t>4ms VOUT =6V Svolgimento AN2 R1 = Vcc=5V V CE =2.5V Ic = 10mA V E =1V β f =100 RL =1kΩ ICR c − VBC 1.5V - (-1.9V) = = 340Ω I1 0.01A 2) per calcolare il guadagno in centro banda dobbiamo prima disegnare il circuito equivalente ai piccoli segnali 1)Calcolare le resistenze in ZAD. Se siamo in ZAD possiamo supporre VBE = 0.6 V e da questa ricaviamo attraverso la KVL applicata al transistor la tensione VBC : V BC = V BE - V CE = 0.6V-2.5V= 1.9V Poi calcoliamo le correnti IB ed I E . Ic βf IB = = 10 m A 100 = 0 .1m A IE = IB (βf +1)= 10.1 mA e calcolare i parametri ai piccoli segnali, ovvero hie e h fe . Calcolo le resistenze: VE = IE RE e quindi la resistenza R E VE = IE h ie= =99Ω Calcoliamo quindi R C attravrso la KVL: VCC-I CRC- V CE -V E VT 25mV = = 250Ω IB 0,1mA mentre hfe = βf =100 ma solo numericamente. Applichiamo ora la KVL al circuito ai piccoli segnali per trovare V out e V in ed il loro rapporto AV che rappresenta il guadagno di tensione in centro banda. La Vout sarà data da: V out = h fe ib RC Da cui segue che Rc = VCC - VE − VCE 5V -1V- 2.5V = = 150Ω IC 0.01A mentre : V in= i b hie + (ib + hfe i b ) R E Da cui ricaviamo ib in funzione di Vin: Per determinare R1 ed R 2 immaginiamo IB << I1 , I 2 e che I1 ˜ I2 (dalla KCL applicata al nodo B). Sapendo che IB=0.1 mA, poniamo I 1˜ I2 =10 mA In questo modo possiamo calcolare le due resistenze R1 ed R2 attraverso la KVL. ib = ( V in ) h ie + 1 + h fe R E I2 R2 = VE + VBE Sostituendo poi in V out troviamo che : Da cui consegue che R2= Ed VE + VBE 16 .V = = 160Ω I2 10mA V out= − E quindi Av sarà uguale a: Vin hie + (1 + hfe ) RE hfe (R L / /RC) a LED=0 Svolgimento DGT 1 V h (R / /RC) AV = out = − fe L Vin hie + (1 + hf e ) RE 0 0 IN1 Il parallelo tra RC ed RL vale: IN2 1 R CR L 150 ⋅1000 = = 130 .5Ω R +R 1150 C L ma dato che h i e << (1+ hfe ) e che h fe ˜ (1+ hfe ) 1 LED=0 risulta: b LED= 11 (R //R ) 130.5Ω AV ≈ − L C = − = −1.32 RE 99Ω 0 IN1 IN2 1 0 LED = 0 c LED= 10 1 IN1 IN2 1 0 LED=0 Abbiamo utilizzato una macchina di Mealy che conta tre stat i(a,b,c) e manda Led=1 se lo stato coincide con gli ingressi. Dato che abbiamo tre stati, il numero di variabli di stato è due (S 0 ed S1 ). Infatti 22 = 4>3 mentre21 =2<3. La tabela relativa é: IN1 0 0 1 0 0 1 0 1 1 IN2 0 1 0 1 0 1 SP A A A B B B C C C S0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 S1 0 0 0 1 1 1 0 0 0 S0 ’ 0 0 0 1 0 1 0 1 0 LED 1 0 0 0 1 0 0 1 0 S 1’ 0 1 1 0 1 0 0 0 0 E la sua sintesi NAND-NAND è, considerando le indifferenze raggruppate come 1 e le rimanenti come 0: SF a b b c b c a c a OUT = S0 S 1 IN 1 IN 2 + S 1 IN 1 IN 2 + S 0 IN 1 IN 2 Svolgimento DGT 2 T 0 mS E questo è il diagramma FSM della macchina di Mealy richiesta, ponendo un Latch delay all’ingresso e un Latch Per la Gestione Master-Slave degli stati: U 4 IN1 4 IN2 RC1 2 4 RC2 OUT V _ U Sintetizziamo infine uno stato e la variabile di uscita OUT rispetto ai due ingressi e allo stato. Questo va fatto anche per l’uscita OUT poiché, trattandosi di una macchina di Mealy, l’uscita dipende anche dagli ingressi e non solo dallo stato attuale. Facciamo la mappa di Karnaugh di S’0 00 01 11 10 00 0 0 0 0 01 1 0 1 1 11 - _ T 8 mS 10 0 0 0 1 A 8 mS La sua sintesi sarà, considerando le indifferenze raggruppate come 1 e le restanti come zeri.: B S ' 0 = IN1 S 1 + S 2 IN 2 + S 0 IN 1 IN 2 16 mS L’uscita OUT sarà invece : 00 00 1 01 0 11 - 10 0 01 0 1 - 0 11 10 0 0 0 0 - 0 1 C 24 mS _ T 40mS