© SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato Giuseppe Cappiello∗ Abstract Da qualche anno, grazie alla diffusione di tecnologie informatiche ed alla migliore qualità dei collegamenti per la trasmissione di dati, si assiste ad un aumento del volume degli scambi attraverso meccanismi d’asta. L’asta è uno specifico strumento utilizzato per determinare il rapporto di scambio, ovvero il prezzo, che deve essere pagato per il godimento di un bene, un servizio o un diritto. Il sistema dell’asta si pone come alternativa alle offerte cosiddette “prendere o lasciare” (take it or leave it offer) ossia alla normale modalità di vendita ove l’offerente definisce il prezzo (posted price) e l’acquirente decide di volta in volta se accettare o rifiutare l’offerta. Keywords: Gare d’asta; Gare d’asta online; Politiche di prezzo; Spazio competitivo allargato; MarketDriven Management 1. Gli scambi attraverso gare d’asta Da qualche anno, grazie anche alla diffusione di tecnologie informatiche ed alla migliore qualità dei collegamenti per la trasmissione di dati, si assiste ad un aumento del volume degli scambi attraverso meccanismi d’asta. Tale modalità di allocazione delle risorse ha origini che si rintracciano mol1 to indietro nel tempo ma recentemente registra un crescente interesse da 2 parte del mercato e degli studiosi. In estrema sintesi, l’asta è uno specifico strumento utilizzato per determinare il rapporto di scambio, ovvero il prezzo, che deve essere pagato per il godimento di un bene, un servizio o un diritto. Il prezzo in questione può essere quantificato sotto il profilo strettamente monetario oppure come oneri a carico dell’assegnatario cioè di obblighi a fare. In tal senso l’asta svolge un ruolo distributivo o allocativo a seconda dell’oggetto dello scambio, vale a dire che può essere realizzata un’asta tra vari fornitori per l’acquisto di merci ma anche tra compagnie aeree per la disponibilità oraria per l’atterraggio negli aeroporti e lo scopo dell’asta sarà quello di massimizzare i proventi della cessione del bene (o minimizzare il costo nel caso di acquisto) o ripartire le risorse tra vari aventi diritto. Evidentemente il sistema dell’asta si pone come alternativa alle offerte cosiddette “prendere o lasciare” (take it or leave it offer) ossia la normale modalità di vendita ove l’offerente definisce il prezzo (posted price) e l’acquirente decide di volta in volta se accettare o rifiutare l’offerta. La gran parte dei beni venduti o di servizi erogati (si pensi anche agli acquisti più comuni, effettuati da ciascuno ogni giorno) ha un prezzo fissato da parte dell’offerente, il quale cercherà di individuare le condizioni di 3 cessione più efficaci per massimizzare i ricavi . 4 In mercati che presentano un eccesso di domanda il prezzo (o tariffa nel caso in cui essa sia fissata per via normativa) viene determinato prevalentemente a partire dalla struttura dei costi (Guatri 1951, Dean 1951) cui viene aggiunta una quota da destinare al recupero degli investimenti ed al profitto (prezzi orientati ai costi). Nei mercati soggetti a pressione competitiva il processo di differenziazione dell’offerta tende ad adattare la produzione alle esigenze della domanda misurando il valore percepito dal cliente per il prodotto o per singole compo∗ Cultore di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Milano-Bicocca Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 154 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya nenti del prodotto e fissando i prezzi in maniera conseguente (Valdani 1989, Busacca, Costabile, Pasini 1993, Dolan, Simon 1996). Una volta individuate le variabili più significative per il cliente si attua una discriminazione dei prezzi tra gruppi che presentano caratteristiche eterogenee o una diversa disponibilità a pagare il prezzo delle varie offerte (prezzi orientati alla domanda). In condizioni competitive dominate dalla differenziazione dell’offerta, lo sviluppo di varie versioni dei prodotti tende proprio a catturare (quindi “valorizzare” in termini monetari) il più possibile la preferenza degli acquirenti e “l’elemento spaziale diventa determinante in quanto ad esso è stretta5 mente associata la domanda potenziale” ; ciò significa che la scelta riguardo al luogo in cui localizzare gli impianti è fondamentale (soprattutto per le imprese di servizi ove l’impianto rappresenta il punto di contatto con il pubblico) perché modifica il valore assegnato dal cliente e stimola una “concor6 renza nello spazio” tra le diverse imprese presenti. Le decisioni riguardanti i prezzi pertanto non possono non considerare l’effetto generato dalla concorrenza attuale e potenziale (prezzi orientati alla concorrenza). A partire dalla seconda metà degli anni ‘90 si assiste ad una epocale evoluzione delle dinamiche competitive e gran parte dei mercati si caratterizzano per un eccesso di beni offerti e di conseguenza per la presenza di beni invendibili. In particolare si rileva che il commercio e la comunicazione elettronica forniscono informazioni complete sulle varie offerte riducendo il potenziale di differenziazione e di innovazione, indeboliscono le barriere di entrata sul mercato, presentano caratteristiche di infedeltà nel comportamento degli acquirenti (Lambin, Brondoni, 2000-2001). “Nell’odierno dominio internazionale dell’eccesso di offerta, le strategie di ‘ipercompetizione’ si basano su nuovi paradigmi, per cui un’attività aziendale risulta ad alta redditività solo per chi sa plasmare l’innovazione di offerta e creare ‘bolle’ di consumo, arrivando prima dei concorrenti a soddisfarle (time7 to-market) e abbandonandole al momento opportuno (time competition)” . Dal punto di vista del governo dell’impresa non è più sufficiente una “bi8 direzionalità labile” in cui il top management determina i prezzi e le unità operative applicano le decisioni riportando in tempi medio lunghi informazioni di ritorno riguardo agli scostamenti dagli obiettivi pianificati. Attualmente a livello strategico e operativo deve spostarsi il baricentro della relazione: a. comprendendo le nuove coordinate dei mercati (market-space management); b. assumendo decisioni senza soluzione di continuità temporale (timebased competition); c. prevedendo maggiore autonomia del sistema operativo all’interno di una pianificazione più sofisticata; d. predisponendo un potente sistema informativo. In questo modo i prezzi diventano “dinamici” secondo variabili scelte sempre più dal cliente (prezzi scelti dalla domanda). Lo sviluppo ed il diffondersi delle aste è esattamente un esempio in tale direzione, in quanto l’offerente può decidere di implementare varie forme di scambio con differenti mercati e ritenere più efficiente non fissare il corrispettivo della transazione ma lasciare che siano gli acquirenti stessi ad indicare le condizioni economiche alle quali sono disposti a procedere nell’acquisto. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 155 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya Gli effetti immediati dell’adozione di sistemi più evoluti di determinazione del prezzo sono, ad esempio, la personalizzazione del prezzo stesso (customization) mediante la quale ogni cliente paga un diverso corrispettivo in funzione delle condizioni competitive al momento dello scambio (sia sul fronte della domanda che dell’offerta) ed un allargamento degli spazi competitivi avendo Internet come grande mercato di riferimento. 2. Tipologie di asta Senza addentrarsi nella teoria delle aste, ambito già sufficientemente 9 indagato dagli studiosi , occorre quantomeno chiarire che i tradizionali meccanismi di svolgimento dell’asta possono essere vari e sono classificati in relazione alla tipologia del bene messo all’asta (unico e indivisibile oppure uniforme e divisibile), alla forma di svolgimento dell’asta (in busta 10 chiusa o sequenziale) e al prezzo di attribuzione . La vendita di un quadro organizzata da una famosa Casa internazionale d’aste è un esempio di bene unico ed indivisibile mentre una determinata quantità di biglietti per un volo aereo o per un evento sportivo è un bene omogeneo e divisibile tra più acquirenti. L’obiettivo di efficienza consiste nell’assegnare l’offerta al compratore che presenta una valutazione più elevata, anche se ciò non coincide necessariamente con la massimizzazione degli introiti derivanti dalla vendita. Possono inoltre essere introdotti dei correttivi al fine di preservare dei benefici cosiddetti sociali, come ad esempio una preferenza sul vincitore per evitare fenomeni di concentrazione oppure per qualche altro motivo. I metodi d’asta tradizionali sono i seguenti: - Asta in busta chiusa di primo prezzo (first price sealed bid). In questo meccanismo d’asta gli acquirenti esprimono simultaneamente la loro valutazione cioè il prezzo che sono disposti a pagare al venditore. Il bene viene ceduto a chi ha espresso la valutazione maggiore. - Asta in busta chiusa di secondo prezzo (second price sealed bid) o asta di Vickrey, dal nome del vincitore del premio Nobel che negli anni ’60 ne ha identificato le caratteristiche di efficienza. A differenza del caso precedente il bene viene assegnato all’acquirente che ha indicato un valore maggiore ma il prezzo pagato è quello indicato dal secondo compratore, in ordine di valutazione. - Asta Inglese. Questo tipo di asta è quello più comune, utilizzato anche dalle note case d’asta internazionali come Christie’s ed è svolto attraverso un banditore che continua a raccogliere le offerte al rialzo fino a quando nessuna offerta viene superata da un altro compratore. - Asta Olandese. Identica alla precedente nello svolgimento, ma con offerte al ribasso. Occorre evidenziare che i meccanismi d’asta si differenziano anche per il tipo di informazioni a disposizione dei bidders: nelle aste con il metodo Inglese i partecipanti conoscono le valutazioni che via via vengono espresse dai partecipanti fino all’assegnazione del bene mentre ciò non avviene con l’asta Olandese ove il banditore continua ad abbassare il prezzo di cessione fino al momento in cui un offerente non dichiara la propria disponibilità ad acquistare; se nel primo caso le valutazioni degli altri possono essere utilizzate per assumere delle decisioni, nel secondo questo valore è noto solo a ciascun bidder. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 156 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya La teoria delle aste ha formalizzato il Teorema di equivalenza dei ricavi nell’utilizzo dei diversi meccanismi ma tale risultato è verificato solo nella misura in cui sia offerto un solo oggetto (bene o servizio) e gli acquirenti abbiano valutazioni private (in determinate circostanze per motivi tecnici come la struttura dei costi o per la collusione tra gli acquirenti le valutazioni si considerano comuni e non private). “Se l’obiettivo è la massimizzazione dei ricavi allora la presenza di valori comuni suggerisce l’utilizzo delle aste inglesi, la presenza di collusione rende i meccanismi a stadio unico più attrattivi mentre l’avversione al ri11 schio favorisce i meccanismi first price” . 3. Aste on line (Online Auctions) Il tradizionale svolgimento delle aste prevede che in un dato momento, stabilito con sufficiente anticipo e comunicato ai potenziali partecipanti, convergano in un luogo sia gli offerenti che gli acquirenti e, una volta chiarite le regole di funzionamento, ha corso l’asta. Ad evidenza, la sola partecipazione rappresenta un costo per tutti gli attori sul mercato, se non altro a causa degli oneri di trasferimento delle persone e dei beni da scambiare verso il luogo di svolgimento dell’asta, ed inevitabilmente il numero dei partecipanti è limitato a coloro che sono nelle condizioni di recarsi fisicamente (ancorché mediante qualcuno che li rappresenti) allo svolgimento dell’asta. Presumibilmente sia i costi sia le inefficienze del sistema si riverseranno sul livello dei prezzi di cessione oppure su una riduzione dei margini per l’offerente. Dal punto di vista temporale, l’assegnazione del bene o del servizio, una volta espletate le procedure per l’organizzazione dell’asta, avviene in tempi piuttosto brevi. Recentemente, oltre a questa modalità “classica”, si è sviluppata la pratica di effettuare le aste beneficiando delle opportunità offerte dalla tecnologia digitale e dalla rete Internet. □ La prima asta via Internet si è svolta nel maggio 1995 sul sito di Onsale seguita nel mese di settembre dal sito eBay.com; Onsale inizialmente vendeva beni propri come un qualsiasi punto vendita poi, dal 1997, ha seguito la strategia di eBay permettendo al pubblico di pubblicare autonomamente le offerte previo riconoscimento di una commissione per la pubblicazione dell’offerta (da 0,25 $ a 2$) ed una piccola percentuale sul ricavato dalla vendita; il tutto quindi a carico dell’offerente. Nel mese di luglio 1999 eBay ha ospitato poco meno di 10 milioni di aste per un vo12 lume scambiato di circa 190 milioni di dollari . Questo sistema di scambi presenta elementi di efficienza notevoli. In prima istanza si rileva un ampliamento del numero dei potenziali acquirenti e di conseguenza dei beni scambiati; alcuni oggetti, praticamente invendibili in ambiti territoriali limitati, potrebbero non risultare tali nella misura in cui le informazioni raggiungessero un numero maggiore di interessati. Per contro gli acquirenti possono prendere approfondita visione dei beni in vendita e dei concorrenti all’acquisto (Lucking-Reiley D., 1999). Si rileva inoltre la nascita di nuove figure di intermediari, i quali “facilitano l’incontro di domanda e offerta (aggregatori) e stimolano l’attività economica creando addirittura il 13 mercato dove prima non esisteva (borse)” . A differenza delle aste tradizionali, lo svolgimento dell’asta via Internet può protrarsi anche per periodi 14 lunghi nella misura in cui i partecipanti rilanciano sul prezzo di cessione . Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 157 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya Inizialmente i beni scambiati erano prevalentemente oggetti da collezione o di antiquariato, monete, francobolli, gioielli, software o componenti elettronici (Lucking-Reiley D., 1999) ma i meccanismi d’asta si sono rapidamente diffusi anche nel settore dei servizi che, per definizione, presentano una capacità limitata e l’impossibilità di detenere scorte per vendite successive e per i quali sembrano particolarmente adatti. Utilizzatori dei sistemi online ovviamente non sono solo acquirenti individuali ma anche aziende per cui sono molto sviluppati anche scambi business to business. Le imprese moderne sono spinte dalle condizioni competitive alla continua ricerca di modalità più efficienti per relazionarsi con i propri mercati di riferimento e l’eccesso di offerta che caratterizza gli scenari attuali rende tale ricerca particolarmente pressante. □ Coop Italia, in questo caso nella veste di acquirente (reverse auction), ipotizza di contenere i costi di approvvigionamento del 10% con 15 l’introduzione di aste WWRE (World Wide Retail Exchange) . General 16 Electric nel 2000 ha risparmiato 480 milioni di dollari . Ora lo sviluppo della tecnologia digitale rappresenta per le aziende più orientate al mercato una nuova grande occasione per aumentare il valore della propria offerta in virtù delle enormi potenzialità dal punto di vista della gestione dei flussi di informazioni e dalla capacità di adattare le offerte alle esigenze del singolo cliente; esempi in questo senso provengono dal settore dei servizi (telecomunicazioni, servizi finanziari, logistica) ma non solo da esso (es. editoria, componentistica). 4. Conclusioni Lo sviluppo della tecnologia digitale pareva condurre a mercati con caratteristiche molto simili a quelle indicate dai modelli della concorrenza 17 perfetta a motivo della facilità per i clienti a reperire informazioni e confrontare le offerte ed i prezzi, della riduzione dei costi di transazione e transizione, dell’aumento della concorrenzialità e dell’emergere di nuovi intermediari digitali. In realtà, non si è verificato un generalizzato schiacciamento verso il basso dei prezzi ma le imprese hanno cercato di utilizzare le informazioni ottenute per fissare per ogni segmento il prezzo che maggiormente si av18 vicinava alla disponibilità a pagare dei clienti potenziali . Coca-Cola, ad esempio, ha recentemente introdotto dei distributori di bevande che modificano il prezzo in relazione alle condizioni meteorologiche. In condizioni di concorrenza perfetta, come è noto, i prodotti sono sostituibili pertanto le imprese hanno possibilità quasi nulle di influenzare i prezzi di mercato; da qui ha avuto origine il tentativo di differenziare le proposte per rafforzare la relazione con il cliente, offrendo maggior valore anche mediante una eterogeneità dei prezzi. Ad una forma “debole” di applicazione di prezzi dinamici in cui si manifestano cambiamenti dei prezzi nel corso del tempo, si affiancano forme più “forti” con cambiamenti nel tempo e tra singoli clienti (Reinartz, 2001). Si rileva, peraltro, che nelle transazioni online gli stimoli sensoriali sono fortemente limitati rispetto alle situazioni di spesa offline e l’acquirente tende a concentrarsi sugli attributi che richiedono una maggiore elabora19 zione cognitiva come la marca ed, appunto, il prezzo . Le aste onliEdited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 158 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya ne destano particolare interesse per la possibilità di offrire prodotti e servizi a prezzi totalmente flessibili e determinati da parte del cliente. □ Collegandosi al sito www.ebay.com è possibile partecipare ad aste per l’acquisto di biglietti aerei o intere vacanze. Il cliente vede indicato il prezzo attualmente in corso e decide se rilanciare un prezzo più alto o passare ad altra offerta. Il cliente è abilitato soprattutto ad indicare il suo prezzo di riferimento (reservation price) permettendo in questo modo al gestore di rilanciare automaticamente fino a quando il corso dell’asta non raggiunge quel livello di prezzo; a quel punto il cliente sarà avvisato perché dovrà nuovamente decidere se alzare il proprio prezzo o abbandonare l’asta. Sul sito www.priceline.com ai visitatori è chiesto subito a quale prezzo intendono acquistare in modo da fare offerte solo al prezzo richiesto dal cliente. Dal punto di vista manageriale si osserva che “il venditore è sollevato dalla responsabilità di scegliere un prezzo per un item la cui domanda è 20 incerta” ma nello stesso tempo non può non considerare che si è in presenza di un nuovo consumatore che si caratterizza per una sensazione di potere, derivata dall’eccesso di offerta e dallo sviluppo di organizzazioni a difesa degli acquirenti, una grande professionalità e competenza nelle decisioni di acquisto e l’orientamento verso nuovi valori (Lambin, Brondoni, 2000-2001). Di seguito (Figura 1) è rappresentata una gamma di modalità di determinazione del prezzo ordinata a seconda del livello di eterogeneità del prezzo stesso. L’accettazione da parte del cliente del sistema dei prezzi pare essere molto elevata per i livelli estremi (prezzo fissato e negoziazione uno ad uno) e molto ridotta nelle configurazioni intermedie. Il livello di accettazione è condizionato dalla propensione al rischio e dal livello di esperienza dell’acquirente (Puntoni, 2002). Figura 1: Livello di eterogeneità dei prezzi Fonte: Puntoni S., 2002. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello) 159 © SYMPHONYA Emerging Issues in Management, n. 1, 2002 www.unimib.it/symphonya In sintesi, pare giustificato affermare che in condizioni di eccesso di offerta e di assenza di separazione tra i mercati, così come risulta essere l’attuale situazione competitiva, le imprese si trovano a fronteggiare una concorrenza che cerca di sfruttare la volatilità della domanda erodendo vantaggi di posizione precedentemente acquisiti. In tale contesto il prezzo rappresenta una leva determinante nella composizione dell’offerta. Anzi, proprio la composizione dell’offerta sempre più spesso è in capo al cliente che, grazie anche allo sviluppo della tecnologia della comunicazione, sceglie di volta in volta a quale segmento appartenere. Bibliografia Ancarani F., 2001, Customer Value Pricing o ritorno alla concorrenza perfetta?, Economia e Managment, n.4, luglio-agosto. Ancarani F., 2001, Il prezzo nell’economia digitale: verso il customer value pricing, www.economiaemanagement.it. Baker W., Marn M., Zawada C., 2001, Price smarter on the net, Harvard Business Review, n. 79, February. Bosco B., 1995, Meccanismi d’asta e allocazione di contratti pubblici: un’introduzione elementare alla letteratura, Politica Economica, n.1. Brondoni S.M., 2002, Prefazione in G. Cappiello, Politiche di prezzo e concorrenza basata sul tempo, Giappichelli, Torino. Busacca B., Costabile M., Pasini P., 1993, Decidere il prezzo, Etas, Milano. 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Note 1 Per mezzo di aste veniva trasferita la proprietà di capi di bestiame e di schiavi per i lavori meno qualificati oppure venivano cedute le donne in sposa; recentemente un’asta è stata utilizzata per assegnare gli uffici ai docenti dell’Università dell’Arizona, le frequenze radio ai vari operatori italiani ed internazionali di telefonia mobile o i diritti per le trasmissioni televisive. Cfr. Gilli M., 2001, I giochi e lo scambio. Elementi per una discussione sull’uso delle aste nella teoria e nella politica economica, in Economia e Politica Industriale, n.110. 2 Nel 1999, 63 milioni di adulti americani dichiarano di conoscere eBay, il maggior sito Internet di aste online. Cfr. BusinessWeek, 31 maggio 1999. 3 Certamente il ruolo del prezzo è molto più complesso in quanto oltre ad essere una determinante della redditività è anche stimolo per la domanda avendo effetti sulle scelte e sul comportamento del consumatore (Costabile, 1992; Ostrom e Iacobucci 1995) sulla percezione del valore (Zeithaml, 1988), della qualità (Monroe, 1973) e come capacità di attrazione e meorizzazione (Monroe e Lee 1999). 4 Secondo l’impostazione che si assume e che fa riferimento ai lavori del prof. S.M. Brondoni i mercati (fatti le necessarie distinzioni tra prodotti) hanno presentato un eccesso di domanda fino alla fine degli anni 50. Ad una economia cosiddetta di scarsità è succeduto un periodo di bilanciamento tra domanda ed offerta, definito Welfare State (anni 60-90). 5 Vicari S., 1983, Imprese di servizi e politiche di mercato, Giuffré, Milano. 6 Vicari S., 1983, op.cit. 7 Brondoni S.M. 2002, prefazione del testo di G. Cappiello, Politiche di prezzo e concorrenza basata sul tempo, Giappichelli, Torino. 8 Golinelli G.M., 2000, L’approccio sistemico al governo dell’impresa, Cedam, Padova. 9 Per consultare una esauriente bibliografia sul tema vedi Gilli M., 2001, op.cit. 10 Bosco B., 1995, Meccanismi d’asta e allocazione di contratti pubblici: un’introduzione elementare alla letteratura, in Politica Economica, n.1. 11 Prat A. – Valletti T., 2001, Aste per le frequenze versus beauty contest: costi e benefici, in Rivista di Politica Economica, vol.91. 12 Lucking-Reiley D., 1999, Auction on the Internet: What’s being auctioned and how ? Working Paper, Vanderbilt University. 13 Ziliani C. 1999, E all’asta manderemo il nostro agente, Industria&Distribuzione, n. 0. 14 Una singola asta dura tra i tre ed i dieci giorni. Cfr. Lucking-Reiley D., Bryan D., Prasad N., Reeves D. 2000, Pennies from eBay: the determinants of price in online auctions, working paper. 15 Romagnoli P., 2001, Coop Italia lancia aste su Wwre, in Mark Up, settembre. 16 van Heck E., 2002, How to size the value of online auction, in European Business Forum, issue 10. 17 Ancarani F. 2001, Il prezzo nell’economia digitale: verso il customer value pricing, in www.economiaemanagement.it; Ancarani F. 2001, Customer value pricing o ritorno alla concorrenza perfetta?, in Economia e Managment, n.4, luglio-agosto. 18 Baker W., Marn M., Zawada C., 2001, Price smarter on the net, Harvard Business Review, 79, February. 19 Burke R.R., Harlam B.A., Kahn B.E., Lodish L.M., 1992, Comparing dynamic consumer choice in real and computer-simulated environment, Journal of Consumer Research, 19, June. 20 Lucking-Reiley D., 1999, op.cit. Edited by: ISTEI - University of Milan-Bicocca ISSN: 1593-0300 Cappiello Giuseppe, Il prezzo e le gare d’asta nello spazio competitivo allargato, Symphonya. Emerging Issues in Management (www .unimib.it/symphonya), n. 1, 2002, pp. 153- 160 (English Version: http://dx.doi.org/10.4468/2002.1.11cappiello)