Analisi degli aspetti economico-territoriali ed amministrativi della “Città metropolitana” di Padova Vittorio Domenichelli Dipartimento di Diritto comparato Università di Padova [email protected] Francesca Gambarotto Dipartimento di Scienze Economiche Università di Padova [email protected] Paola Santinello Dipartimento di Diritto comparato Università di Padova [email protected] La definizione delle caratteristiche economico-territoriali si articola sui seguenti temi: a) analisi della localizzazione delle attività industriali e artigianali: fonte dei dati: Istat, censimenti vari, unità locali e addetti per comune, tassi di occupazione; censimento sulle aree industriali. misure : tavole descrittive sulla struttura economica dell’area in termini disaggregati per comune e in termini di area metropolitana; quozienti di localizzazione dei settori produttivi per comune; misure di concentrazione geografica all’interno dell’area metropolitana (analisi della distribuzione spaziale delle attività economiche); grado di utilizzo delle aree industriali (analisi intra-area). Confronti con altre aree urbane con dimensione di popolazione residente simile a quella della “città metropolitana” di Padova. (analisi inter-area) In questa parte dell’analisi s’intende descrivere la struttura economica dell’area metropolitana, rilevarne il cambiamento nell’arco degli ultimi vent’anni e osservare la disposizione spaziale degli insediamenti economico-industriali (dispersione e concentrazione). L’obiettivo è quello di offrire una descrizione dettagliata dell’assetto economico-territoriale della città assumendo un confine allargato (metropolitano). b) analisi della struttura del mercato abitativo (ultimi 10 anni) : fonte dei dati: Istat: stock costruito per tipologia abitativa (verificare l’esistenza del dato annuale); dati comunali? Misure : tavole descrittive Confronti tra stock costruito e disponibilità prevista del piano regolatore di ogni comune per verificare: lo scarto tra “stock costruito e ancora disponibile”, variazioni nelle destinazioni d’uso di aree comunali (analisi intra-area) La crescita del mercato residenziale nelle aree comunali confinanti al comune di Padova offre una misura del livello di integrazione urbana tra questi comuni. Questo processo di crescita dimensionale, che ha investito la maggior parte delle città europee di medie dimensioni a partire dagli anni ’80, mette in luce la necessità di piani integrati d’area per garantire una crescita bilanciata delle città. Tale finalità è rivolta al controllo della competizione per sfruttare le rendite urbane legate sia a processi di crescita intensiva (aree ad alta densità abitativa) sia a processi di crescita estensiva (conversione di suoli agricoli in suoli urbani per realizzare modelli insediativi a bassa densità con elevato consumo del suolo). Inoltre è necessario rilevare il fenomeno insediativo nelle fasce periurbane per garantire una forma urbana dell’area metropolitana, là dove entrano in conflitto città e campagna. c) analisi sul gettito d’entrata (finanza locale): fonte dei dati: bilanci comunali (ultimi tre anni) Misure : indici di bilancio Confronti tra la struttura delle entrate di bilancio dei comuni appartenenti all’area metropolitana (analisi intra-area). Tale comparazione dovrebbe mettere in luce il peso dell’ICI e degli oneri di urbanizzazione nel gettito delle entrate. La finanza locale è strettamente legata alle scelte di pianificazione e di insediamento delle attività economiche e residenziali. L’autonomia finanziaria dei comuni e la disponibilità economica nel fornire beni pubblici locali dipende in misura significativa dalle fonti del gettito d’entrata delle amministrazioni locali. Ogni comune può scegliere indipendendentemente dagli altri le strategie di crescita residenziale ed economica. Ma se, al contrario, le municipalità dell’area metropolitana riconoscono l’appartenenza ad una municipalità di ordine superiore (l’area metropolitana diventa una municipalità virtuale) allora le scelte di pianificazione legate a finalità di crescita economica richiedono un livello di coordinamento e di riconoscimento reciproco per contribuire al benessere della collettività della municipalità virtuale e non solo della popolazione del singolo comune. - Progetto relativo all’I.C.I. e agli oneri di urbanizzazione (Identificazione dei vincoli ambientali nell’area metropolitana e studio di eventuali strumenti perequativi per salvaguardare destinazioni d’uso con bassa rendita urbana - ad esempio i parchi). Analisi delle entrate tributarie o paratributarie derivanti dall’edificazione: I.C.I. contributo di costruzione (oneri di urbanizzazione+costo di costruzione). Analisi riferita specificatamente ai Comuni dell’area padovana; analisi dell’incremento delle edificazioni in rapporto all’avvento dell’I.C.I. Lo strumento di coordinamento può essere individuato in: a) piani regolatori intercomunali b) convenzioni ex art. 15 l. 241/1990 o ex art. 30 T.U. 267/2000 per predisporre ipotesi di strumentazione urbanistica coordinata: b1) la convenzione potrebbe creare, ad es., una “agenzia” (intesa come “ufficio comune”) per la programmazione unitaria (almeno) di determinate funzioni o destinazioni di uso del territorio (produttive, residenziali, parchi e direttrici urbanitiche). Compiti istruttori di progettazione (per redigere ad es. i piani intercomunali), di studio, di istruttoria di pratiche edilizie, senza spogliare naturalmente il Consiglio delle funzioni deliberative. b2) La convenzione potrebbe impegnare a recepire nel proprio PRG le scelte compiute dall’“agenzia”. La convenzione potrà prevedere forme di compensazione fra gli enti nel caso di penalizzazioni edificatorie (studiando anche automatismi? Creando ad es. un “fondo comune” con percentuali prefissate dei proventi dell’I.C.I. e degli oneri di urbanizzazione da destinare ai meccanismi compensativi).