John Wallis (1616-1703) Matematico inglese, fu professore di geometria ad Oxford dal 1649 alla morte: in effetti subentrò al monarchico Peter Turner dopo la decapitazione di re Carlo I e la conseguente istituzione della repubblica. Pare che la sua sopravvivenza accademica durante le alterne vicende politiche dell’Inghilterra sia anche dovuta alla sua abilità come crittografo, che egli seppe sfruttare, secondo le occasioni, per codificare e decodificare messaggi segreti dell’una e dell’altra parte. Wallis è ricordato soprattutto per i suoi contributi al calcolo integrale, i suoi studi sul moto e sulle curve, tra cui la cicloide e le sezioni coniche, cui dedicò lo scritto De sectionibus conicis (1655). Contribuì all’evoluzione del linguaggio matematico introducendo i simboli e . Scrisse il primo trattato inglese di storia della matematica, intitolato De algebra tractatus; historicus & practicus (1685); qui egli rivendicò il primato britannico nell’algebra, arrivando persino ad accusare il francese Descartes di aver plagiato le opere di Thomas Harriot. Fu uno dei primi ad accettare i numeri irrazionali e le radici quadrate dei numeri negativi. Nei suoi scritti è già presente l’idea di rappresentare geometricamente i numeri complessi (v. piano di Gauss). I suoi studi sulle serie, contenuti nell’Arithmetica Infinitorum (1656) ispirarono Newton e Leibniz. Le sue idee politiche lo opposero al filosofo Thomas Hobbes, che dileggiò pubblicamente per il suo goffo tentativo di quadratura di cerchio. Newton riporta un brano di John Wallis