ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 GUIDA ALLE ESERCITAZIONI DI ELETTRONICA DI BASE ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Queste note contengono i testi di alcune esercitazioni di laboratorio proposte nel corso di Elettronica Applicata II del Diploma Universitario in Ingegneria Elettronica (Politecnico di Torino, sedi di Torino e Ivrea). Ciascuna esercitazione prevede circa 4 ore per il montaggio e l’esecuzione delle misure. I montaggi e le verifiche proposte in queste note richiedono generalmente un tempo superiore; i punti non completati nelle ore di laboratorio possono essere utilizzati per esercitazioni libere. Prima di iniziare a svolgere le esercitazioni è opportuno leggere il documento “Svolgimento delle esercitazioni e stesura delle relazioni” (eserelxx). Indicazioni sulle modalità d’uso delle basette per i montaggi senza saldature sono nel documento “Uso della basette per montaggi” (usobasxx). Revisioni 951020 951023 951106 970919 970923 970929 971010 971105 980720 980903 981110 981209 981211 990125 prima stesura aggiunta parte su diodi completata parte transistori e AO portato su WRD aggiunta appendice A aggiunta appendice B aggiunta parte ELN II revisione.g revisione h; app A come introd. rev i: tolta app B aggiornamento eserc. 3 e 4 aggiornamento eserc. 5 e 6 separazione ELN I - ELN II - relaz aggiornamento eserc. ELN II DDC FB DDC DDC DDC DDC DDC/RP DDC DDC DDC DDC/FB DDC DDC DDC La raccolta di esercitazioni di Elettronica Applicata II – DU è stata realizzata da: Dante Del Corso Roberto Passerone 1 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 Esercitazione II.1 Alimentatore e circuiti regolatori Avvertenze In questa esercitazione è possibile usare come sorgente di bassa tensione a 50 Hz un generatore di segnale oppure un trasformatore con il primario collegato alla rete e secondario a varie prese selezionate da un deviatore. Usando il trasformatore impostare il deviatore in modo da ottenere la tensione indicata. L’oscilloscopio e il generatore di segnali hanno quasi sempre la massa collegata al morsetto di terra della rete; le masse dei due strumenti devono quindi essere considerate collegate tra di loro. Per eseguire con l’oscilloscopio misure di segnali tra due punti nessuno dei quali è a massa, occorre eseguire una misura differenziale: Collegare ai punti da misurare i due canali, e combinarli con {ADD + INVERT}. Nel caso in cui la tensione a 50 Hz sia fornita dal trasformatore il secondario è isolato da massa, ed è possibile osservare direttamente la Vs. Non è comunque possibile osservare contemporaneamente, con due soli canali, Vs e Vu: bisogna fare due misure indipendenti, spostando anche il morsetto di massa. II.1.1 Raddrizzatore Montare il circuito raddrizzatore a una semionda indicato nello schema, senza il condensatore C1. Collegare un carico Rl = 1 KΩ. I diodi sono 1N4001 o simili (1N400x). a) Applicare come Vs una tensione sinusoidale a 50 Hz, 15 Vpp. b) Verificare le forme d’onda su Vs e Vu. c) Misurare la caduta di tensione sul diodo in conduzione (misura differenziale) Iu Iu Vs Vs C1 Rl Vu C1 Rl Vu II.1.2 Raddizzatore e filtro Inserire nel circuito raddrizzatore a semplice semionda il condensatore C1 da 10 µF. a) Rilevare la nuova forma d’onda su Vu, e confrontarla con quella senza condensatore. b) Inserire un altro condensatore C1 = 100 µF, e confrontare la Vu con quella precedente. Perchè con il secondo valore di C1 la scarica sembra lineare ? c) Con C1 = 100 µF misurare la componente continua della Vu e il valore picco picco della ondulazione; confrontare con quanto calcolato a partire da Vs, C e Iu (attenzione: i condensatori elettrolitici possono avere tolleranze anche del 50 %). d) Variare la resistenza di carico in modo da ottenere correnti di uscita approssimativamente di 5 mA e di 15 mA; verificare le variazioni della Vu, sia per la componente continua che per l’ondulazione, e confrontare le misure con i valori calcolati. e) Montare il circuito raddrizzatore a doppia semionda (sempre senza C1). Mantenendo la stessa Vs dei punti precedenti, verificare la forma d’onda su Vu. Spiegare la differenza rispetto al punto b) della parte 1.1. f) Ripetere i punti a) ..c) per il raddrizzatore a doppia semionda. 2 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 Segnali nel raddrizzatore a una semionda: (esercitazione 981204, gruppo Cerri-Lamanuzzi-Lucarelli) A: tensione sinusoidale di ingresso Vs B: corrente nel diodo (segnale ottenuto con resistenza in serie al diodo, e lettura differenziale di tensione; nell’immagine la Id compare invertita) C: tensione Vu sul condensatore (C1 = 47 µF, Rl = 1 kΩ) Quando scorre corrente nel diodo (intervallo T1) il condensatore si carica (rampa di Vu in salita). Quando il diodo non conduce (intervallo T2) il condensatore si scarica sul carico Rl (rampa in discesa). Per misurare la corrente Id nel diodo conviene inserire una resistenza da 10 Ω in serie nella maglia di ingresso come indicato nello schema a lato, e rilevare la tensione su Rs. Dato che Rs ha un capo a massa, è possibile osservare contemporaneamente Id (con maggiore precisione rispetto alla misura differenziale) e Vu. La misura richiede comunque un generatore isolato da massa oppure il trasformatore. Id Iu Vs C1 Vu Rl Rs Verificare l’andamento della corrente nel diodo al variare della capacità C1 3 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 Raddrizzatore a una semionda, condensatore di filtro da 20 microF, carico 1 kohm La traccia superiore rappresenta la tensione sul condensatore, quella inferiore la corrente nel diodo. Raddrizzatore a una semionda, condensatore di filtro da 100microF, carico 1 kohm Stesse scale dell’immagine precedente. Notare il calo dell’ondulazione e la variazione della corrente nel diodo. 4 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 Raddrizzatore a una semionda, condensatore di filtro da 20microF, carico 0,5 kohm Stesse scale dell’immagine precedente. Notare l’aumento dell’ondulazione e della corrente nel diodo. Raddrizzatore a una semionda, condensatore di filtro da 100microF, carico 0,5 kohm Stesse scale dell’immagine precedente. Notare la riduzione dell’ondulazione e l’aumento della corrente nel diodo. 5 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 II.1.3 Regolatore a Resistenza-Zener Aggiungere al circuito del raddrizzatore a semplice semionda con C1 = 10 µF il regolatore con resistenza R1 = 150 Ω e zener Dz da 5 V nominali. La resistenza di carico è sempre da 1 kΩ. In questo punto e nei successivi applicare una tensione Vs di 10-12 Veff. a) Verificare il comportamento dello zener, e motivare le forme d’onda sulla Vu. b) Portare C1 a 100 µF, e verificare che in questa situazione lo zener esplica correttamente la sua funzione c) Misurare la componente continua e la tensione di ondulazione in uscita. d) Determinare sperimentalmente (da misure di ∆Vu/∆Iu) il valore della resistenza equivalente di uscita Ru; confrontare il risultato con il calcolo teorico della Ru e) Misurare le variazioni di tensione in uscita al variare della tensione di ingresso; dalle misure di ∆Va/∆Vu ricavare il fattore di regolazione in tensione Sv. Verificare il risultato con il calcolo teorico di Sv. R1 (per le misure di Ru e Sv variare Vs e Iu del +-20% circa; le variazioni di Vu sono motlo piccole, e occorre misurare Vu con uno strumento digitale) Vs C1 Va Iu Dz Rl Vu Verifica della regolazione di uno stabilizzatore a R-Dz rispetto a variazioni della tensione di ingresso. Nella serie di immagini viene variata la tensione AC di ingresso al gruppo raddrizzatorefiltro. La traccia superiore corrisponde all’uscita del filtro (ingresso del regolatore) La taccia inferiore è l’uscita del regolatore. Il voltmetro misura la componente continua dell’uscita del regolatore. Nella prima misura la tensione di ingresso è troppo bassa, e lo zener non entra in zona di regolazione. La tensione di uscita presenta le stesse variazioni di quella di ingresso. 6 E2es91a.doc - 06.02.99 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Eercitazione di laboratorio 1 – Raddrizzatore, filtro, regolatore AA 1999-2000 Aumentando via via la tensione di ingresso si porta lo zener a lavorare correttamente: la tensione di uscita è praticamente una continua. In queste condizioni, con il solo oscilloscopio non è visibile nessuna variazione della tensione di uscita: occorre usare il voltmetro digitale che, grazie alla maggiore risoluzione, permette di osservare variazioni anche minime nella tensione di uscita. Misurando le componenti continue di ingresso e di uscita si può determinare il fattore di regolazione Sv. 7 E2es91a.doc - 06.02.99