ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 2000-2001 Esercitazione II.1 Alimentatore e circuiti regolatori Avvertenze In questa esercitazione è possibile usare come sorgente di bassa tensione a 50 Hz un generatore di segnale oppure un trasformatore con il primario collegato alla rete e secondario a varie prese selezionate da un deviatore. Usando il trasformatore impostare il deviatore in modo da ottenere la tensione indicata. L’oscilloscopio e il generatore di segnali hanno quasi sempre la massa collegata al morsetto di terra della rete; le masse dei due strumenti devono quindi essere considerate collegate tra di loro. Per eseguire con l’oscilloscopio misure di tensione tra due punti nessuno dei quali è a massa, occorre eseguire una misura differenziale: Collegare ai punti da misurare i due canali, e combinarli con {ADD + INVERT}. Nel caso in cui la tensione a 50 Hz sia fornita dal trasformatore il secondario è isolato da massa, ed è possibile osservare direttamente la Vs. Nel circuito con raddrizzatore a doppia semionda non è possibile osservare contemporaneamente, con due soli canali, Vs e Vu; bisogna fare due misure indipendenti, spostando anche il morsetto di massa. E’ disponibile su ULISSE un documento con i risultati di alcune misure di questa esercitazione (E2es91a.pdf). II.1.1 Raddrizzatore Montare il circuito raddrizzatore a una semionda indicato nello schema, senza il condensatore C1. Collegare un carico Rl = 1 KΩ. I diodi sono 1N4001 o simili (1N400x). a) Applicare come Vs una tensione sinusoidale a 50 Hz, 15 Vpp. b) Verificare le forme d’onda su Vs e Vu. c) Misurare la caduta di tensione sul diodo in conduzione (misura differenziale) Iu Iu Vs C1 Rl Vu Vs C1 Rl Vu II.1.2 Raddizzatore e filtro Inserire nel circuito raddrizzatore a semplice semionda il condensatore C1 da 10 µF. a) Rilevare la nuova forma d’onda su Vu, e confrontarla con quella senza condensatore. b) Inserire un altro condensatore C1 = 100 µF, e confrontare la Vu con quella precedente. Perchè con il secondo valore di C1 la scarica sembra lineare ? c) Con C1 = 100 µF misurare la componente continua della Vu e il valore picco picco della ondulazione; confrontare con quanto calcolato a partire da Vs, C e Iu (attenzione: i condensatori elettrolitici possono avere tolleranze anche del 50 %). d) Variare la resistenza di carico in modo da ottenere correnti di uscita approssimativamente di 5 mA e di 15 mA; verificare le variazioni della Vu, sia per la componente continua che per l’ondulazione, e confrontare le misure con i valori calcolati. e) Montare il circuito raddrizzatore a doppia semionda (sempre senza C1). Mantenendo la stessa Vs dei punti precedenti, verificare la forma d’onda su Vu. Spiegare la differenza rispetto al punto b) della parte 1.1. f) Ripetere i punti a) ..c) per il raddrizzatore a doppia semionda. 1 El2es11l.doc - 08/09/2000 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 2000-2001 Segnali nel raddrizzatore a una semionda: (esercitazione 981204, gruppo Cerri-Lamanuzzi-Lucarelli) A: tensione sinusoidale di ingresso Vs B: corrente nel diodo (segnale ottenuto con resistenza in serie al diodo, e lettura differenziale di tensione; nell’immagine la Id compare invertita) C: tensione Vu sul condensatore (C1 = 47 µF, Rl = 1 kΩ) Quando scorre corrente nel diodo (intervallo T1) il condensatore si carica (rampa di Vu in salita). Quando il diodo non conduce (intervallo T2) il condensatore si scarica sul carico Rl (rampa in discesa). Per misurare la corrente Id nel diodo conviene inserire una resistenza da 10 Ω in serie nella maglia di ingresso, come indicato nello schema a lato, e rilevare la tensione su Rs. Dato che Rs ha un capo a massa, è possibile osservare contemporaneamente Id (con maggiore precisione rispetto alla misura differenziale) e Vu. La misura richiede un generatore isolato da massa oppure il trasformatore. Id Iu Vs C1 Vu Rl Rs Verificare l’andamento della corrente nel diodo al variare della capacità C1 2 El2es11l.doc - 08/09/2000 ELETTRONICA APPLICATA II (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 2000-2001 II.1.3 Regolatore a Resistenza-Zener Aggiungere al circuito del raddrizzatore a semplice semionda con C1 = 10 µF il regolatore con resistenza R1 = 150 Ω e zener Dz da 5 V nominali. La resistenza di carico è sempre da 1 kΩ. In questo punto e nei successivi applicare una tensione Vs di 10-12 Veff. a) Verificare il comportamento dello zener, e motivare le forme d’onda sulla Vu. b) Portare C1 a 100 µF, e verificare che in questa situazione lo zener esplica correttamente la sua funzione c) Misurare la componente continua e la tensione di ondulazione in uscita. d) Determinare sperimentalmente (da misure di ∆Vu/∆Iu) il valore della resistenza equivalente di uscita Ru; confrontare il risultato con il calcolo teorico della Ru e) Misurare le variazioni di tensione in uscita al variare della tensione di ingresso; dalle misure di ∆Va/∆Vu ricavare il fattore di regolazione in tensione Sv. Verificare il risultato con il calcolo teorico di Sv. Iu R1 (per le misure di Ru e Sv variare Vs e Iu del +-20% circa; le variazioni di Vu sono molto piccole, e occorre misurare Vu con uno strumento digitale) Vs C1 Va Vu Rl Dz II.1.4 Regolatore a Transistore-Zener Aggiungere al circuito del raddrizzatore a semplice semionda il regolatore con zener e transistore (R2 = 560 Ω, zener da 5 V, Rl = 1 k Ω, C1 = 100 µF). a) Misurare le variazioni di tensioni in uscita al variare della tensione sinusoidale di ingresso; verificare il risultato con il calcolo teorico del fattore di regolazione Sv. Iu Vs b) Misurare le variazioni di tensione in uscita al variare del carico; confrontare il risultato con il calcolo teorico della Ru. C1 R2 Rl Vu Dz (per le misure di Ru e Sv variare Vs e Iu del +-20% circa, e misurare Vu con strumento digitale) II.1.5 Regolatore a tre terminali Sostituire il gruppo R2-zener-transistore con un regolatore di tensione da 5 V integrato (LM 7805). Ripetere le misure del punto 1.4, confrontando i risultati con le specifiche del regolatore. Dato che la variazione di Vu è molto piccola, conviene misurarla rispetto a un riferimento esterno abbastanza stabile (ad esempio un alimentatore a 5 V). 3 El2es11l.doc - 08/09/2000