1 Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi s.c.

Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi s.c.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale ed amministrativa: Via La Corona, 45 31020 TARZO (TV)
Cod. ABI 8904/5
Tel. 0438/9261 - Fax 0438/925061 - Sito Internet: www.bccprealpi.it - e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00254520265 - Isca. Reg. Imprese di Treviso n. 00254520265 - Isca. Albo Cooperative n. A165827
Capitale Sociale e Riserve al 31.12.2015: Euro 1.055.834
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
PROSPETTO DI BASE
Per i programmi di emissione denominati
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI STEP-UP/STEP-DOWN”
e
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”
e
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO”
e
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI ZERO COUPON”
e
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO MISTO CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”
Il presente documento, unitamente ai suoi eventuali supplementi e ai documenti incorporati mediante
riferimento, costituisce il prospetto di base (il “Prospetto di Base” e/o il “Prospetto”) di BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO DELLE PREALPI S.C. (“BCC DELLE PREALPI” e/o la “Banca” e/o la “BCC” e/o l’ “Emittente”)
ai fini della Direttiva 2003/71/CE e successive modifiche (“Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità al
Regolamento 809/2004/CE e alla delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, così come successivamente
integrati e modificati.
Il presente Prospetto di Base è stato depositato presso la CONSOB in data 11 agosto 2016 a seguito
dell’approvazione comunicata con nota n. 0072617/16 del 04/08/2016.
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della
CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso
relativi.
Il presente Prospetto di Base è a disposizione del pubblico per la consultazione in forma gratuita sul
sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.bccprealpi.it e, in forma stampata e gratuita,
richiedendone una copia presso la sede legale dell’Emittente in Via La Corona, 45 31020 TARZO
(TV) e/o presso le filiali dello stesso.
Il presente Prospetto di Base si compone del Documento di Registrazione (“Documento di Registrazione”) che
contiene informazioni su BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI S.C. (“BCC DELLE PREALPI” e/o
la “Banca” e/o la “BCC” e/o l’ “Emittente”), in qualità di Emittente di una o più serie di emissioni (ciascuna un
“Prestito Obbligazionario”), titoli di debito di valore nominale unitario inferiori ad Euro 100.000,00 (le
“Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”), della Nota Informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota
Informativa”) che contiene informazioni relative a ciascuna serie di emissioni di Obbligazioni e di una Nota di
Sintesi (la “Nota di Sintesi”) che riassume le caratteristiche dell’Emittente e degli strumenti finanziari, nonché i
rischi associati agli stessi.
1
L’investitore è invitato a leggere con particolare attenzione le sezioni “Fattori di Rischio” contenute all’interno
del Documento di Registrazione e della Nota Informativa. In occasione di ciascun Prestito, l’Emittente predisporrà
delle Condizioni Definitive, a cui saranno allegate le pertinenti note di sintesi, che descriveranno le caratteristiche
delle obbligazioni e che saranno pubblicate entro il giorno antecedente l’inizio dell’offerta (le “Condizioni
Definitive”) e contestualmente inviate alla CONSOB.
Le informazioni definite all’interno del Prospetto di Base (ossia quelle che compaiono con lettera iniziale
maiuscola) manterranno lo stesso significato.
“AVVERTENZE PER L’INVESTITORE”
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a
valutare attentamente le informazioni contenute nel Prospetto di Base e negli eventuali
Supplementi, gli specifici Fattori di Rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera
nonché agli strumenti finanziari offerti per una descrizione completa dei quali si rinvia alla lettura
integrale del Prospetto di Base.
In particolare si richiama l’attenzione degli investitori su quanto di seguito indicato.
1. In data 1 gennaio 2016 si è perfezionata la fusione per incorporazione di Banca Atestina di Credito
Cooperativo S.C. in Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi S.C.. La fusione impatterà negativamente
sulle principali grandezze economico-patrimoniali dell’Emittente in quanto la società incorporata è
caratterizzata da coefficienti patrimoniali inferiori all’incorporante e da una qualità degli impieghi
significativamente peggiore sia rispetto a quella di Banca delle Prealpi che a quella dei dati medi espressi
dal sistema bancario italiano per classe dimensionale di appartenenza. Si evidenzia, inoltre, che nel
provvedimento di autorizzazione alla fusione trasmesso a Banca delle Prealpi in data 12 ottobre 2015,
Banca d’Italia ha invitato l’Emittente a: a) seguire con attenzione le fasi attuative dell’operazione di
fusione e valutare, a regime, l’adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo rispetto alle
accresciute dimensioni aziendali e articolazione territoriale; b) effettuare, entro sei mesi dalla data di
fusione, una verifica di audit nel comparto dell’antiriciclaggio, volta a valutare la complessiva
funzionalità della nuova configurazione organizzativa; c) assicurare l’adeguatezza degli assetti di
governo.
Per maggiori informazioni si rinvia a quanto riportato nel “Rischio connesso alla fusione per
incorporazione di Banca Atestina Credito Cooperativo S.C. nella Banca di Credito di Credito Cooperativo
delle Prealpi S.C.” riportato al paragrafo 3 - “Fattori di rischio” - del Documento di Registrazione.
2. La Banca Atestina, , incorporata nella Banca delle Prealpi , riporta perdite significative sia al 31/12/2014
che al 31/12/2015 che hanno determinato un significativo decremento dei ratios patrimoniali della
medesima scesi al di sotto delle soglie minime regolamentari.
Per maggiori informazioni si rinvia a quanto riportato nel “Rischio connesso alle perdite di esercizio di
Banca Atestina registrate negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015” riportato al paragrafo 3 “Fattori di rischio” - del Documento di Registrazione.
3. Nel corso del 2015, Banca delle Prealpi ha evidenziato un peggioramento della qualità del credito rispetto
all’anno precedente. In particolare, si è registrato un peggioramento dell’incidenza dei crediti deteriorati
lordi e netti sul totale degli impieghi rispetto all’anno precedente ed è aumentato altresì il peso delle
sofferenze lorde e nette sul totale degli impieghi. Inoltre, soprattutto per effetto dell’incorporazione di
Banca Atestina in Banca delle Prealpi, si è verificato un ulteriore peggioramento della qualità del credito
dell’Emittente al 31.03.2016.
Per maggiori informazioni si rinvia al “Rischio di deterioramento della qualità del credito” riportato al
paragrafo 3 - “Fattori di rischio” - del Documento di Registrazione.
4. In data 15 febbraio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il Decreto
Legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito
Cooperativo che è stato trasformato nella legge n. 49 dell’8 aprile 2016. La riforma prevede l’obbligo per
le Bcc. di aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni
con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione
per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di
Banca di credito cooperativo. L’Emittente non si è avvalso della cosiddetta “way-out”, pur avendo un
2
Patrimonio Netto superiore a 200 milioni di euro. Pertanto, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo
Bancario Cooperativo quando verrà definito. Ad oggi, tuttavia, non essendo ancora state emanate le
disposizioni di attuazione della menzionata riforma legislativa da parte della Banca d’Italia e del Ministro
dell’Economia e delle Finanze, anche in considerazione della non definitività del quadro normativo, non è
possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a
produrre sull’Emittente.
Per maggiori informazioni si rinvia al “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito
Cooperativo (BCC)” riportato al paragrafo 3 - “Fattori di rischio” - del Documento di Registrazione.
5. L’investimento nelle obbligazioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito
laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca sia sottoposta a procedure concorsuali ovvero
venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2,
del D.lgs. n. 180 del 16.11.2015). In particolare, in tale ultimo caso, la Banca d’Italia ha il potere di
adottare alcune misure di risoluzione, tra cui il cosiddetto “bali-in” (o “salvataggio interno”) ai fini della
gestione della crisi della Banca. Laddove sia applicato lo strumento del “bali-in”, l’investitore potrebbe
perdere, anche integralmente, il capitale investito o vederlo convertito in azioni.
Per maggiori informazioni si rinvia a quanto riportato nel “Rischio connesso all’utilizzo del bali-in” e nel
“Rischio di credito per il sottoscrittore” riportato al paragrafo 2 - “Fattori di rischio” - della Nota
Informativa.
6. I prestiti potranno essere assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari
emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”) con le modalità ed i limiti
previsti nello statuto del fondo medesimo. L’Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive se il singolo
prestito sarà assistito o meno dalla suddetta garanzia.
Con specifico riferimento all’avvio delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”)
tra cui il “bali-in” il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, in data 28 luglio 2016, ha sottoposto
all’approvazione dell’Assemblea straordinaria convocata in data 9 settembre 2016 le modifiche statutarie
volte ad estendere l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione del “bali-in”. Pertanto, sino
all’adozione, da parte dell’Assemblea, delle necessarie modifiche statutarie, l’obbligatorietà dell’intervento
del FGO nelle fattispecie sopra indicate non risulta ancora formalizzata.
Per maggiori informazioni si rinvia a quanto riportato nel “Rischio connesso alla garanzie relative alle
obbligazioni” riportato al paragrafo 2 - “Fattori di rischio” - della Nota Informativa.
7. Le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base non saranno oggetto di domanda per
l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né per la negoziazione presso Sistemi Multilaterali
di Negoziazione, né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico. Inoltre, l’Emittente non si
impegna al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore prima della
scadenza. Pertanto potrebbe risultare difficile o impossibile vendere le obbligazioni prima della loro
scadenza naturale.
Per maggiori informazioni si rinvia a quanto riportato nel “Rischio di liquidità” riportato al paragrafo 2 “Fattori di rischio” - della Nota Informativa.
3
INDICE
SEZIONE I - DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ........................................................................................... 7
1. PERSONE RESPONSABILI ..................................................................................................................................... 7
1.1 Persone responsabili del Prospetto di Base .................................................................................................. 7
1.2 Dichiarazione di responsabilità ....................................................................................................................... 7
SEZIONE II - DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA.................................................................................................... 8
SEZIONE III - NOTA DI SINTESI............................................................................................................................... 9
SEZIONE IV - FATTORI DI RISCHIO ..................................................................................................................... 51
SEZIONE V – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ................................................................................................ 52
1. PERSONE RESPONSABILI .................................................................................................................................... 52
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI ............................................................................................................................. 52
3. FATTORI DI RISCHIO........................................................................................................................................... 53
3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’Emittente ................................................................... 62
4. INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE ..................................................................................................................... 79
4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente ............................................................................................................ 79
4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ........................................................................... 80
4.1.2. Luogo di registrazione dell'Emittente e suo numero di registrazione ................................................ 80
4.1.3. Data di costituzione e durata dell'Emittente .......................................................................................... 80
4.1.4. Domicilio e forma giuridica dell'Emittente, legislazione in base alla quale opera, Paese di
costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale...................................................................... 80
4.1.5 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente ............................................................ 80
5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ .......................................................................................................................... 81
5.1 Principali attività ............................................................................................................................................. 81
5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell'emittente con indicazione delle principali categorie di
prodotti venduti e/o di servizi prestati. .................................................................................................................. 81
5.1.2 Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi ....................................................... 81
5.1.3 Principali mercati ......................................................................................................................................... 81
5.1.4 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall'emittente nel documento di registrazione
riguardo alla sua posizione concorrenziale. ...................................................................................................... 82
6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ............................................................................................................................ 83
6.1 Descrizione del gruppo di cui l’Emittente fa parte..................................................................................... 83
6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza ............................ 83
7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................................................................................. 84
7.1 Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio
sottoposto a revisione pubblicato ....................................................................................................................... 84
7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero
ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio
in corso. .................................................................................................................................................................. 84
8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ................................................................................................................... 85
9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ............................................................... 85
9.1 Informazioni sugli organi dell’Emittente ......................................................................................................... 85
9.2 Conflitto di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ....................................... 86
10. PRINCIPALI AZIONISTI ..................................................................................................................................... 87
10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente .................................................................................. 87
10.2 Variazioni dell’assetto di controllo dell’Emittente......................................................................................... 87
11. INFORMAZIONI FINANZIARIE .......................................................................................................................... 88
11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati .............................................................................. 88
11.2 Bilanci ............................................................................................................................................................ 88
11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative all’ultimo esercizio ....................................... 88
4
11.3.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative all’ultimo esercizio sono state
sottoposte a revisione .......................................................................................................................................... 88
11.3.2 Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai
revisori dei conti .................................................................................................................................................... 88
11.3.3 Dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione .................................................................. 89
I ratios patrimoniali e gli indicatori sulla qualità del credito al 31.03.2016 sono tratti dalle Segnalazioni di
Vigilanza e non sono sottoposti a revisione contabile dalla società di revisione. ............................................ 89
11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie ................................................................................................ 89
11.5 Informazioni finanziarie infrannuali ........................................................................................................... 89
11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali .............................................................................................................. 89
11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente ......................... 89
12. CONTRATTI IMPORTANTI ................................................................................................................................. 90
13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI ...... 90
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ....................................................................................................... 90
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA ....................................................................................................................... 91
1. PERSONE RESPONSABILI..................................................................................................................................... 92
2. FATTORI DI RISCHIO ........................................................................................................................................... 93
2.1 Fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari offerti .................................................................................... 93
3. INFORMAZIONI ESSENZIALI .............................................................................................................................. 99
3.1 INTERESSI DI PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALL’EMISSIONE/ALL’OFFERTA................ 99
3.2 RAGIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI ........................................................................................ 99
4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE...................................... 100
4.1 DESCRIZIONE DEL TIPO E DELLA CLASSE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI ................................................ 100
4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE GLI STRUMENTI FINANZIARI SONO STATI CREATI ........................ 101
4.3 FORMA DEGLI STRUMENTI FINANZIARIE E SOGGETTO INCARICATO DELLA TENUTA DEI REGISTRI ..... 101
4.4 VALUTA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI ............................................................................... 102
4.5 RANKING ............................................................................................................................................................. 102
4.6 DIRITTI CONNESSI AGLI STRUMENTI FINANZIARI ........................................................................................ 102
4.7 INTERESSI .......................................................................................................................................................... 104
4.8 DATA DI SCADENZA E MODALITA’ DI AMMORTAMENTO DEL PRESTITO ..................................................... 109
4.9 TASSO DI RENDIMENTO.................................................................................................................................... 109
4.10 RAPPRESENTANZA DEGLI OBBLIGAZIONISTI ............................................................................................... 110
4.11 DELIBERE, AUTORIZZAZIONI E APPROVAZIONI ........................................................................................... 110
4.12 DATA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI ................................................................................. 110
4.13 RESTRIZIONI ALLA TRASFERIBILITA’ ............................................................................................................ 110
4.14 REGIME FISCALE .............................................................................................................................................. 111
5 CONDIZIONI DELL’OFFERTA .............................................................................................................................. 112
5.1 STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO E PROCEDURA PER LA SOTTOSCRIZIONE
DELL’OFFERTA .......................................................................................................................................................... 112
5.1.1 Condizioni cui può essere subordinata l’offerta ........................................................................................ 112
5.1.2 Ammontare totale dell’emissione offerta .................................................................................................. 112
5.1.3 Periodo di validità dell’offerta e procedura per la sottoscrizione............................................................. 112
5.1.4 Possibilità di ritiro dell’ offerta / riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni ...................................... 113
5.1.5 Ammontare minimo e massimo di sottoscrizione ..................................................................................... 113
5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle obbligazioni sottoscritte................................ 113
5.1.7 Data di diffusione dei risultati delle offerte ............................................................................................... 113
5.1.8 Diritti di prelazione...................................................................................................................................... 114
5
5.2 PIANO DI RIPARTIZIONE E ASSEGNAZIONE ................................................................................................... 114
5.2.1 Destinatari dell’Offerta ............................................................................................................................... 114
5.2.2 Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato ..................................................................... 114
5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO DI EMISSIONE ........................................................................................................ 114
5.3.1 Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti finanziari ................................... 114
5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE ............................................................................................................. 114
5.4.1 Soggetti incaricati del collocamento .......................................................................................................... 114
5.4.2 Agente per il servizio finanziario ................................................................................................................ 114
5.4.3 Accordi di Sottoscrizione ............................................................................................................................ 115
5.4.4 Agente per i calcoli ..................................................................................................................................... 115
6 AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ OPERATIVE ............................................................... 116
6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari ................ 116
6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati........................................................................................................ 116
6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario ................................................................................... 116
7 INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI .................................................................................................................... 117
7.1 Consulenti legati all’Emissione ........................................................................................................................... 117
7.2 Informazioni sottoposte a revisione .................................................................................................................. 117
7.3 Pareri o relazioni di esperti ................................................................................................................................ 117
7.4 Informazioni provenienti da terzi ...................................................................................................................... 117
7.5 Rating .................................................................................................................................................................. 117
8 GARANZIE ................................................................................................................................................................ 118
8.1 Natura della garanzia ......................................................................................................................................... 118
8.2 Campo di applicazione della garanzia .............................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
8.3 Informazioni sul garante .................................................................................................................................... 118
8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia degli obbligazionisti.......................................... 119
9.1 - MODELLO DELLE CONDIZIONI DEFINITIVE ............................................................................................ 120
6
SEZIONE II - DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI – S.C. ha redatto il presente Prospetto di Base nel quadro di
un progetto di emissioni, approvato in data 12 maggio 2016 dal Consiglio di Amministrazione, per l’offerta di
strumenti finanziari diversi dai titoli di capitale, per un ammontare totale complessivo massimo di nominali Euro
500.000.000 (cinquecento milioni).
Il programma di emissioni obbligazionarie prevede l’emissione in via continuativa delle seguenti tipologie di
obbligazioni senior:
-
Obbligazioni Step-up / Step-down
-
Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
-
Obbligazioni a Tasso Fisso
-
Obbligazioni Zero Coupon
-
Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
Il presente Prospetto di Base sarà valido per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di approvazione da parte
di Consob, e consta:
·
della Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’Emittente e dei titoli oggetto di emissione;
·
del Documento di Registrazione, che contiene informazioni sull’Emittente;
·
della Nota Informativa, che contiene le caratteristiche principali e i rischi di ogni singola emissione.
In occasione di ciascun Prestito l’Emittente predisporrà delle Condizioni Definitive (le “Condizioni Definitive”) redatte secondo il modello riportato nel presente Prospetto di Base - a cui saranno allegate le pertinenti note di
sintesi - che conterranno i termini e le condizioni specifiche dei titoli di volta in volta emessi e che saranno
contestualmente inviate alla CONSOB e messe a disposizione del pubblico per la consultazione non più tardi
dell’inizio dell’offerta in forma gratuita sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.bccprealpi.it e, in
forma stampata e gratuita, richiedendone una copia presso la sede legale dell’Emittente in Tarzo (TV) via La
Corona, 45 e/o presso le filiali dello stesso.
8
SEZIONE III - NOTA DI SINTESI
La Nota di Sintesi è composta da requisiti di informazione noti come “Elementi”. Detti elementi sono classificati in
Sezioni A – E (A.1 – E.7).
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in una nota di sintesi per questo tipo di strumenti
finanziari e per questo tipo di Emittente. Poiché alcuni Elementi non risultano rilevanti per questa Nota di Sintesi,
potrebbero esserci degli spazi vuoti nella sequenza numerica degli Elementi stessi.
Sebbene l’inserimento di un Elemento in una nota di sintesi possa essere richiesto in funzione del tipo di
strumenti finanziari e di Emittente, potrebbe non esservi alcuna informazione pertinente da fornire in relazione a
quell’Elemento.
In questo caso, una breve descrizione dell’Elemento è inclusa nella nota di sintesi accanto all’indicazione “Non
applicabile”.
Sezione A – Introduzione e avvertenza
A.1
Avvertenza
A.2
Consenso accordato
dall’emittente
all’utilizzo del
prospetto per
successiva rivendita o
collocamento finale di
strumenti finanziari da
parte di intermediari
finanziari.
• La presente Nota di Sintesi va letta come un'introduzione al Prospetto di
Base;
• qualsiasi decisione di investire nei Titoli dovrebbe basarsi sull'esame da
parte dell'investitore del Prospetto di Base completo;
• qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito
alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l'investitore ricorrente
potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri,
a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell'inizio
del procedimento
• la responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato
la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la
Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme
con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le
altri parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare
gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Titoli.
Non applicabile
L’Emittente non intende accordare l’utilizzo del presente Prospetto di Base
ad altri intermediari finanziari.
Sezione B – Emittente
B.1
B.2
B.4b
Denominazione legale
e commerciale
dell’emittente
Domicilio e forma
giuridica
dell’Emittente,
legislazione in base
alla quale opera
l’Emittente e suo
paese di costituzione
Descrizione delle
tendenze note
La denominazione legale dell’Emittente è Banca di Credito Cooperativo
delle Prealpi società cooperativa; quella commerciale è Banca Prealpi.
La Banca Prealpi è una società cooperativa, costituita in Italia, a Tarzo
(TV). Essa ha sede legale in Tarzo, Via La Corona, 45; è regolata dalla
Legge Italiana ed opera e svolge la sua attività nel territorio di
competenza secondo quanto espressamente previsto nello statuto all’art.
3. Il recapito telefonico è 0438/9261, il recapito fax è +39 0438/925061,
il recapito e-mail è [email protected] .
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI attesta che non sono
note informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che
9
B.5
B.9
riguardanti
l’Emittente e i settori
in cui opera
Appartenenza ad un
gruppo
potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative
prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso.
Previsioni o stima
degli utili
Non applicabile
sulle
Non applicabile
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI –S. C. non appartiene
ad un gruppo ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs.385/93.
Non vengono formulate previsioni o stime degli utili.
B.10
B.12
Descrizione della
natura di eventuali
rilievi contenuti nella
relazione di revisione
relativa alle
informazioni
finanziarie relative agli
esercizi passati
Informazioni
finanziarie
fondamentali
selezionate
sull’Emittente relative
agli esercizi passati
Ai sensi dell’art.14 del D. Lgs. n. 39/2010 e dell’art. 43 dello Statuto
Sociale i bilanci relativi all’esercizio 2014 e all’esercizio 2015, sono stati
sottoposti a revisione legale da parte della società di revisione Deloitte &
Touche SpA. La società di revisione ha emesso un giudizio senza rilievi né
richiami di informativa sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31
dicembre 2015.
Si riportano di seguito i principali indicatori economico finanziari, nonché i
principali dati patrimoniali e di conto economico relativi a Banca di Credito
Cooperativo delle Prealpi S.C. e Banca Atestina – Credito Cooperativo –
S.C. relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre
2015 soggetti a revisione contabile. Si evidenzia che l’atto di fusione
stabilisce che la data a decorrere dalla quale le operazioni delle società
partecipanti alla fusione sono imputati al bilancio di Banca delle Prealpi è il
1° gennaio 2016. Conseguentemente il primo bilancio redatto da Banca
delle Prealpi che incorporerà i dati relativi a Banca Atestina, sarà relativo
all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016.
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati
sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con
l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, tenendo conto
degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei
coefficienti e dei rischi di mercato, nonché della nuova normativa di
Basilea 3, come trasposta nell’Unione Europea dalla Direttiva 2013/36/UE
(la “CRD IV”) e dal CRR (congiuntamente CRD IV e CRR, il “Pacchetto
CRD IV”). Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza consolidati sono
calcolati in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la
Circolare n. 285 e successive modifiche e in conformità alla normativa di
volta in volta vigente.
Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle
circolari Banca d'Italia n. 285 e 286 del 17.12.2013, a partire dalle
segnalazioni riferite al 31.03.2014, la nozione di "Patrimonio di Vigilanza"
è sostituita con quella di "Fondi Propri". I Fondi Propri sono dati dalla
somma del Capitale di Classe 1 — Tier 1 (a sua volta distinto in Capitale
Primario di Classe 1 e in Capitale Aggiuntivo di Classe 1) e del Capitale di
Classe 2 — Tier 2. Per quanto concerne invece i livelli minimi riferiti ai
coefficienti patrimoniali, le nuove regole prevedono che il Common Equity
Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio
ponderate e che, per il 2014, il Tier 1 Capital Ratio non dovrà essere
inferiore al 5,5% per poi passare dal 2015 al 6%; il limite del Total Capital
Ratio è rimasto invariato all'8%.
Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la
normativa di Basilea 3 ha anche previsto, per tutti e tre gli indicatori,
l'introduzione del "Buffer di Conservazione del Capitale" che rappresenta
un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l'obiettivo
di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei
momenti di tensione del mercato per poter prevenire disfunzioni del
sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del
credito. Aggiungendo tale Buffer, i coefficienti patrimoniali assumono i
livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio,
10
all'8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio.
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente e della Banca
Atestina alla data del 31/12/2014 e al 31 dicembre 2015.
Tabella 1: Indicatori patrimoniali e Fondi Propri– Banca Prealpi
(Banca incorporante) (importi in migliaia di euro e valori in
percentuale)
Soglie minime
(*)
31/12/2015
31/12/2014
Fondi propri (€ migliaia)
220.884
217.267
Capitale primario di Classe
1 (CET 1)
220.773
217.012
Capitale
aggiuntivo
di
Classe 1 (AT1) (€ migliaia)
--
--
Capitale di Classe 2 (Tier2 –
T2) (€ migliaia) (I)
111
255
Common Equity Tier 1 /
Attività di rischio ponderate
– RWA (CET1 ratio) (II)
18,54%
18,79%
7,00%
Tier 1 / Attività di rischio
ponderate – RWA (Tier 1
Capital ratio) (II)
18,54%
18,79%
8,50%
Total Capital Ratio (Fondi
propri / Attività di rischio
ponderate – RWA) (III)
18,55%
18,81%
10,50%
Attività di rischio ponderate
(RWA) (IV)
1.190.725
1.154.968
(RWA) / Totale dell'attivo
(IV)
49,68%
52,05%
Leverage Ratio (V)
8,90%
9,41%
--
(*) comprensivo di capital conservation buffer
Le soglie ivi indicate sono quelle minime da normativa vigente,
comprensive anche del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del
capitale (CCB-Capital Conservation Buffer).
A seguito dell’operazione di fusione continuano ad applicarsi, nelle more
della revisione annuale delle valutazioni prudenziali, i requisiti patrimoniali
aggiuntivi di secondo pilastro imposti all’incorporante – Banca delle Prealpi
- ad esito dell’ultimo ciclo SREP, con provvedimento n 1072390 del
12/10/2015, nelle misure di seguito indicate, comprensive del Capital
Conservation Buffer:
- CET 1 ratio, pari al 7% (vincolante nella misura del 5,2%, di cui 4,5% ex
art. 92 CRR + 0,7% ad esito dello SREP);
- Tier 1 ratio pari al 8,5% (vincolante nella misura del 7%, di cui 6% ex
art. 92 CRR + 1% ad esito dello SREP);
- Total Capital ratio pari al 10,5% (vincolante nella misura del 9,40%, di
cui 8% ex art. 92 CRR + 1,40% ad esito dello SREP).
Come specificato dal suddetto provvedimento del 12/10/2015, tali
coefficienti di capitale si applicano “a decorrere dalla segnalazione sui
fondi propri al 31/12/2015”.
Al 31 dicembre 2015, i coefficienti Common Equity Tier 1 Ratio, Tier 1
Ratio, Total Capital Ratio, sono risultati pari rispettivamente al 18,54%,
11
18,54% e 18,55% in termini “Phased in” e 18,56% per tutti gli indicatori
in termini “Fully loaded”, tutti superiori ai requisiti specifici richiesti.
Inoltre, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che
tengono conto degli effetti della fusione, il CET 1 Ratio (pari al Tier 1 e al
Total Capital Ratio) si attesta al 15,9%.
(I) Il valore passa da 255 migliaia di euro al 31/12/2014 a 111 migliaia di
euro al 31/12/2015 a causa della contrazione delle riserve contabilizzate
nell’ambito del patrimonio netto e relative a plusvalenze potenziali su titoli
della categoria Available for Sales (AFS).
(II) Il CET1 ratio, pari al TIER1 Capital Ratio in quanto non sono stati
emessi strumenti di Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (AT1), subisce un
leggero calo passando dal 18,79% del 31/12/2014 al 18,54% del
31/12/2015 a causa dell’incremento del capitale primario di classe 1
(+1,73%) inferiore rispetto all’incremento delle attività di rischio
ponderate (+3,09%).
(III) L’indice Total Capital Ratio, così come l’indice TIER 1, risulta in calo
passando dal 18,81% di dicembre 2014 al 18,55% del 31/12/2015 in
quanto l’incremento dei fondi propri è stato meno che proporzionale
rispetto all’incremento delle attività di rischio ponderate.
(IV) Le attività di rischio ponderate (RWA) risultano aumentate rispetto al
2014, passando da euro 1.154.968 migliaia di dicembre 2014 ad euro
1.190.725 migliaia di dicembre 2015 (aumento di euro 35.757 migliaia,
pari ad un + 3,09%); tale aumento è legato fondamentalmente
all’incremento del totale delle attività di bilancio che passa da euro
2.218.868 migliaia del 31/12/2014 a 2.396.971 migliaia di euro del
31/12/2015 (+8,03%). La contrazione del rapporto RWA/Totale attivo,
che passa dal 52,05% del 2014 al 49,68% del 2015, è imputabile ad un
incremento delle attività ponderate di rischio inferiore rispetto
all’incremento del totale delle attività di bilancio. Mentre, infatti, le RWA
aumentano del 3,09%, il totale attivo della Banca evidenzia una crescita
dell’8,03%.
(V) Il leverage ratio è un indicatore di leva finanziaria avente l’obiettivo di
porre un tetto all’espansione delle esposizioni delle banche rispetto al
capitale di migliore qualità. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il
capitale di Classe 1 dell’ente (Tier 1) e le esposizioni complessive dell'ente,
secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento n. 575/2013.
Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche
all’Organismo di Vigilanza da marzo 2014, tuttavia, alla data attuale, non è
stata definita la soglia minima (ma solo una raccomandazione del
Comitato di Basilea che il risultato sia pari o superiore al 3%) e la relativa
data di decorrenza.
Il leverage ratio al 31/12/2015 corrisponde all’8,90%, in leggero calo
rispetto al 9,41% del 31/12/2015 a causa dell'aumento meno che
proporzionale del Capitale di classe 1 rispetto all'aumento delle esposizioni
complessive determinate secondo quanto previsto dall’art. 429 del
Regolamento 575/2013.
Si evidenzia, inoltre, che al 31 dicembre 2015, i coefficienti Common
Equity Tier 1 Ratio, Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio, sono risultati pari
rispettivamente al 18,54%, 18,54% e 18,55% in termini “Phased in” e
18,56% per tutti gli indicatori in termini “Fully loaded”, tutti superiori ai
requisiti specifici richiesti.
Infine, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che
tengono conto degli effetti della fusione, il CET 1 Ratio (pari al Tier 1 e al
Total Capital Ratio) si attesta al 15,9%.
Tabella 1 bis: Indicatori patrimoniali e Fondi Propri– Banca
Atestina (Banca incorporata) (importi in migliaia di euro e valori
in percentuale)
12
Soglie minime
(*)
31/12/2015
31/12/2014
Fondi propri (€ migliaia) (I)
5.946
34.168
Capitale primario di Classe
1 (CET 1) (I)
5.946
34.141
Capitale
aggiuntivo
di
Classe 1 (AT1) (€ migliaia)
--
--
Capitale di Classe 2 (Tier2 –
T2) (€ migliaia) (II)
--
27
Common Equity Tier 1 /
Attività di rischio ponderate
– RWA (CET1 ratio) (I)
2,66%
12,62%
7,00%
Tier 1 / Attività di rischio
ponderate – RWA (Tier 1
Capital ratio) (I)
2,66%
12,62%
8,50%
Total Capital Ratio (Fondi
propri / Attività di rischio
ponderate – RWA) (I)
2,66%
12,63%
10,50%
Attività di rischio ponderate
(RWA) (III)
223.595
270.630
(RWA) / Totale dell'attivo
(III)
50,84%
52,20%
Leverage Ratio (IV)
1,38%
6,27%
--
(*) comprensivo di capital conservation buffer
Le soglie ivi indicate sono quelle corrispondenti ai coefficienti minimi
obbligatori aventi valore vincolante previsti dall’art. 92 del Regolamento
UE n. 575/2013, comprensive anche del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale (CCB-Capital Conservation Buffer). Con
riferimento allo SREP, Banca d’Italia non ha comunicato a Banca Atestina
l’applicazione di requisiti aggiuntivi di capitale, attesa l'incorporazione della
stessa in Banca Prealpi a decorrere dal 01.01.2016.
(I) Il capitale primario di classe 1 ed i fondi propri (nonché i ratios
patrimoniali CET, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio che coincidono
al 31 dicembre 2015 poiché la Banca non ha emesso strumenti di Capitale
Aggiuntivo di Classe 1 – AT1), sono influenzati negativamente dalla
perdita registrata nell’esercizio 2015 che ammonta ad euro 26.207
migliaia (si veda la successiva tabella 6-bis). Il forte calo del capitale
primario di classe 1 e dei fondi propri ha portato a coefficienti di CET1
Ratio, Tier 1 capital ratio e Total capital ratio inferiori ai limiti imposti dalla
normativa di vigilanza; il tutto deve essere comunque considerato
nell’ottica della fusione per incorporazione nella Banca di Credito
Cooperativo delle Prealpi s.c. che ha effetto giuridico, contabile e fiscale
dal 1° gennaio 2016.
(II) Al 31 dicembre 2014 Banca Atestina presentava riserve contabilizzate
nell’ambito del patrimonio netto e relative a plusvalenze potenziali su titoli
della categoria Available for Sales (AFS) per euro 27 migliaia .
(III) Le attività di rischio ponderate risultano in diminuzione rispetto al
2014, passando da euro 270.630 migliaia di dicembre 2014 ad euro
223.595 migliaia di dicembre 2015 (diminuzione di euro 47.035 migliaia,
pari ad un meno 17,38%). Tale variazione è fondamentalmente
imputabile alla contrazione del totale attivo della Banca, che passa da
euro 518.448 migliaia di dicembre 2014 ad euro 439.832 migliaia di
dicembre 2015 (contrazione di euro 78.616 migliaia corrispondente ad un
13
meno 15,16%).
(IV) Il leverage ratio è un indicatore di leva finanziaria avente l’obiettivo di
porre un tetto all’espansione delle esposizioni delle banche rispetto al
capitale di migliore qualità. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il
capitale di Classe 1 dell’ente (Tier 1) e le esposizioni complessive dell'ente,
secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento n. 575/2013.
Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche
all’Organismo di Vigilanza da marzo 2014, tuttavia, alla data attuale, non è
stata definita la soglia minima (ma solo una raccomandazione del
Comitato di Basilea che il risultato sia pari o superiore al 3%) e la relativa
data di decorrenza.
Anche l’indice di leva finanziaria risente del significativo calo dei fondi
propri attestandosi all’1,38% contro il 6,27% del 2014.
Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca
Prealpi (Banca incorporante)
Banca delle Prealpi
Indicatori (Ratios)
Sofferenze lorde / impieghi
lordi a clientela (I)
Sofferenze nette / Impieghi
netti a clientela (II)
Crediti deteriorati lordi /
Impieghi lordi a clientela
(III)
Crediti deteriorati netti /
Impieghi netti a clientela
(IV)
Rapporto di copertura dei
crediti deteriorati (V)
Rapporto di copertura delle
sofferenze (VI)
Rapporto sofferenze nette /
Patrimonio netto (VII)
Costo del rischio (rettifiche
sui crediti/crediti netti)
(VIII)
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano –
Banche Minori
31/12/15(*)
31/12/14
(***)
6,89%
5,55%
10,5%
8,60%
3,14%
2,63%
4,8(**)
4,5%(****)
10,46%
9,58%
18,7%
16,80%
5,97%
5,86%
10,8%(**)
10,8%(****)
45,88%
41,42%
40,8%
36,50%
56,78%
54,71%
55,3%
52,10%
19,35%
16,44%
ND
ND
1,09%
1,58%
ND
ND
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34
con riferimento alla Categoria Banche Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi
disponibili per le banche minori. Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria
n. 1, aprile 2016, pag. 34
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21
con riferimento alla Categoria Banche Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi
disponibili per le banche minori. Fonte: Appendice relazione annuale
Banca d’Italia 2015, pag. 129
(I) L’indicatore “Sofferenze lorde/Impieghi lordi” risulta al 31.03.2016 al
10,20%, in aumento rispetto al 6,89% relativo al 31 dicembre 2015 (a
dicembre 2014 si attestava al 5,55%) per effetto dell’incremento delle
posizioni a sofferenza lorde che passano da euro 80.836 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 101.958 migliaia di dicembre 2015 (crescita di
euro 21.122 migliaia, pari ad un più 26,13%).
(II) L’indicatore “Sofferenze nette/Impieghi netti” al 31.03.2016 risulta
pari al 3,90%, in aumento rispetto al 3,14% relativo al 31 dicembre 2015
(a dicembre 2014 si attestava al 2,63%) per effetto dell’incremento delle
posizioni a sofferenza nette che passano da euro 36.610 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 44.067 migliaia di dicembre 2015 (crescita di euro
7.457 migliaia, pari ad un più 20,37%).
(III) L’indicatore dei crediti deteriorati lordi/impieghi lordi al 31.03.2016
risulta pari al 15,20%, in aumento rispetto al 10,46% relativo al 31
14
dicembre 2015 (si attestava al 9,58% nel dicembre 2014). Tra i crediti
deteriorati lordi si evidenzia un incremento delle sofferenze lorde (vedi
commento precedente punto I), una contrazione delle inadempienze
probabili - se confrontate con le posizioni incagliate e ristrutturate al
31/12/2014 - ed un aumento delle esposizioni scadute e/o sconfinanti
deteriorate rispetto al 31/12/2014 (si veda quanto riportato nella
successiva tabella 2.1.1 relativa alla Composizione del credito deteriorato).
(IV) L'indicatore crediti deteriorati netti/impieghi netti è in leggero
aumento rispetto al precedente esercizio e si attesta al 5,97% (rispetto al
5,86% di dicembre 2014) per effetto della crescita delle partite deteriorate
nette che passano da euro 81.706 migliaia di dicembre 2014 ad euro
83.798 migliaia di dicembre 2015 (crescita di euro 2.092 migliaia,
corrispondente ad un +2,56%) e dell’aumento delle coperture dei crediti
deteriorati che passano dal 41,42% del 2014 al 45,88% del 2015.
(V) Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati passa dal 41,42% di
dicembre 2014 al 45,88% di dicembre 2015 per effetto soprattutto del
maggior peso percentuale, nella composizione dell’aggregato, della voce
sofferenze (che presenta percentuali di copertura più elevate rispetto ai
restanti crediti deteriorati) e risulta superiore ai tassi medi di sistema.
(VI) Il rapporto di copertura delle sofferenze aumenta passando dal
54,71% di dicembre 2014 al 56,78% di dicembre 2015 e risulta superiore
ai tassi medi di sistema.
(VII) Il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio netto passa dal 16,44%
di dicembre 2014 al 19,35% di dicembre 2015 per effetto della crescita
delle sofferenze nette commentata al precedente punto (II) più che
proporzionale rispetto alla crescita del patrimonio netto (si veda
successiva tabella n. 7).
(VIII) Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti
ed i crediti netti) passa dall’1,58% di dicembre 2014 all’1,09% di dicembre
2015 per effetto dei minori accantonamenti effettuati nel bilancio 2015. In
particolare, le rettifiche su crediti (riportate nella voce 130 del conto
economico) passano da euro 21.988 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro
15.289 migliaia dell’esercizio 2015.
Si evidenzia infine che, soprattutto per effetto dell’incorporazione di Banca
Atestina, si è verificato un ulteriore peggioramento della qualità del
credito dell’Emittente al 31.03.2016, sia per quanto riguarda l’incidenza
delle Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi a clientela passati dal 6,89%
(dicembre 2015) al 10,2%, delle Sofferenze Nette su Impieghi Netti a
clientela passati dal 3,14% (dicembre 2015) al 3,9%, che dei Crediti
Deteriorati Lordi su Impieghi Lordi a clientela passati dal 10,46%
(dicembre 2015) al 15,2%.
Tabella 2.1: Principali indicatori di rischiosità creditizia al
31/12/2015 Banca Prealpi (Banca incorporante) (valori in
percentuale)
SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI
SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI
INADEMPIENZE PROBABILI
LORDE*/IMPIEGHI LORDI
INADEMPIENZE PROBABILI
NETTE*/IMPIEGHI NETTI
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE LORDE**/IMPIEGHI LORDI
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE NETTE **/IMPIEGHI NETTI
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
SOFFERENZE
RAPPORTO SOFFERENZE NETTE /
PATRIMONIO NETTO
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE
Esercizio chiuso al 31 dicembre 2015
6,89%
3,14%
2,61%
1,86%
0,96%
0,97%
56,78%
19,35%
4,65%
15
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
INADEMPIENZE PROBABILI
32,36%
* Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata,
in tale voce rientrano le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali
la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle
garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue
obbligazioni creditizie.
** Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata,
in tale voce rientrano le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le
sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della
segnalazione, sono scadute o sconfinanti, da oltre 90 giorni con carattere
continuativo.
Tabella 2.1.1: Composizione del credito deteriorato al
31/12/2015
–
31/12/2014
Banca
Prealpi
(Banca
incorporante) (migliaia di euro)
CREDITI
DETERIOR
ATI
SOFFEREN
ZE
INADEMPI
ENZE
PROBABIL
I (EX
INCAGLI)
INADEMPI
ENZE
PROBABIL
I
FORBORN
E (EX
ESPOSIZI
ONI
RISTRUTT
URATE)
ESPOSIZI
ONI
SCADUTE
E/O
SCONFINA
NTI
DETERIOR
ATE (EX
CREDITI
SCADUTI)
TOTALE
CREDITI
DETERIOR
ATI
ESERCIZIO CHIUSO AL 31
DICEMBRE 2015
Rettific
CREDITI
he di
DETERI
Esposi valore
zione comple Esposizion ORATI
ssive
e netta
lorda
ESERCIZIO CHIUSO AL 31
DICEMBRE 2014
Rettific
he di
Esposi valore
Esposizione
zione comple
ssive
netta
lorda
101.95
8
57.891
44.067
SOFFER
ENZE
80.836
44.226
36.610
23.381
-7.850
15.530
INCAGLI
42.271
12.229
30.042
10.600
ESPOSIZ
IONI
RISTRU
TTURAT
E
2.894
-633
2.261
13.601
ESPOSIZ
IONI
SCADUT
E
13.475
-682
12.793
139.47
6
57.770
81.706
1.316.
596
-3.802
1.312.794
1.456.
073
61.573
1.394.500
15.249
-4.649
14.263
-662
154.85
1
71.052
83.798
TOTALE
CREDITI
IN BONIS
1.324.
897
-4.946
1.319.951
TOTALE
CREDITI
VERSO
CLIENTI
1.479.
748
75.998
1.403.750
TOTALE
CREDITI
DETERI
ORATI
TOTALE
CREDITI
IN
BONIS
TOTALE
CREDITI
VERSO
CLIENTI
Tabella 2.1.2: Esposizioni forborne al 31/12/2015 e al
31/12/2014– Banca Prealpi (Banca incorporante) (migliaia di euro)
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING NETTE
Esercizio chiuso al 31
dicembre 2015
17.798
17.154
Esercizio chiuso al 31
dicembre 2014 (*)
Non disponibile
Non disponibile
16
ESPOSIZIONI FORBORNE
NON PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
NON PERFORMING NETTE
29.917
Non disponibile
20.800
Non disponibile
Le esposizioni forborne non performing lorde e nette sono un di cui dei
crediti deteriorati lordi e netti. Le esposizioni forborne performing lorde e
nette sono un di cui di quelle in bonis.
(*) La valorizzazione dei crediti forborne è stata omessa per l'anno 2014
in quanto tale definizione è stata introdotta dalla Banca d'Italia nel
gennaio 2015 con l'emanazione di un aggiornamento della Circolare n.
272/2008, la quale contiene le regole per la compilazione delle
segnalazioni statistiche di vigilanza, su base individuale, che le banche
italiane e le filiali italiane di banche estere trasmettono alla Banca d'Italia.
Tabella 2.2: Grandi esposizioni – Banca Prealpi (Banca
incorporante)
Indicatori ( Ratios)
Grandi rischi: valore di bilancio (€
migliaia)
Grandi rischi: valore ponderato (€
migliaia)
Grandi rischi: numero
Grandi rischi (valore di
bilancio)/(attività finanziarie
disponibili per la vendita+crediti
verso banche+crediti verso la
clientela)
Grandi rischi (valore
ponderato)/(attività finanziarie
disponibili per la vendita+crediti
verso banche+crediti verso la
clientela)
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var %
1.030.558
885.377
145.181
16,40%
210.083
134.699
75.384
55,96%
6
4
2
50,00%
44,33%
41,05%
3,28%
9,04%
6,25%
2,79%
Al 31/12/2015, le attività finanziarie della Banca comprendono sei
esposizioni di rischio classificabili, seguendo le definizioni delle norme di
Vigilanza in materia, fra le “grandi esposizioni” e che attengono:
- all’esposizione nei confronti della Repubblica Italiana, per un valore di
bilancio di euro 754.004 migliaia ponderato ai fini di vigilanza per euro
14.800 migliaia, composta prevalentemente da titoli di debito emessi o
garantiti dallo Stato italiano;
- all’esposizione nei confronti di Cassa Depositi e Prestiti S.p.a., per un
valore di bilancio di euro 81.270 migliaia e ponderato a zero, composta da
investimenti in buoni fruttiferi postali garantiti dalla Repubblica italiana;
- alle esposizioni nei confronti del “gruppo bancario” Iccrea Holding - pari
ad un valore di bilancio di euro 90.104 migliaia e ponderato 90.100
migliaia di euro – (composte, prevalentemente, da attività relative a
disponibilità finanziarie detenute nei conti di deposito e di regolamento, da
obbligazioni emesse, da partecipazioni nel “gruppo” Iccrea Holding, dai
versamenti in adempimento degli obblighi di riserva obbligatoria assolti
“indirettamente” tramite Iccrea Banca);
- alle esposizioni nei confronti di Poste Italiane SpA per un valore di
bilancio di euro 52.510 migliaia e ponderato per pari importo, relative a
polizze di capitalizzazione sottoscritte con Poste Vita SpA (controllata da
Poste Italiane SpA);
- alle esposizioni nei confronti del gruppo bancario Intesa San Paolo
(obbligazioni emesse da quest’ultima) per un valore di bilancio di euro
26.726 migliaia e ponderato per pari importo, nonché alle esposizioni nei
confronti del gruppo bancario Unicredit per un valore di bilancio di euro
25.945 migliaia e ponderato per pari importo, riferito ad obbligazioni
emesse.
Non si ritiene sussistere alcun rischio di concentrazione dei clienti per
settore di attività e per area geografica.
Tabella 2 bis: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca
Atestina (Banca incorporata)
17
Banca Atestina
Indicatori (Ratios)
Sofferenze lorde / impieghi
lordi a clientela (I)
Sofferenze nette / Impieghi
netti a clientela (II)
Crediti deteriorati lordi /
Impieghi lordi a clientela
(III)
Crediti deteriorati netti /
Impieghi netti a clientela
(IV)
Rapporto di copertura dei
crediti deteriorati (V)
Rapporto di copertura delle
sofferenze (VI)
Rapporto sofferenze nette /
Patrimonio netto (VII)
Costo del rischio (rettifiche
sui crediti/crediti netti) (VIII)
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano –
Banche Minori
31/12/15(*)
31/12/14
(***)
24,40%
21,94%
10,5%
8,60%
6,43%
10,39%
4,8(**)
4,5%(****)
36,49%
32,21%
18,7%
16,80%
14,27%
19,89%
10,8%(**)
10,8%(****)
71,81%
47,99%
40,8%
36,50%
81,01%
60,11%
55,3%
52,10%
154,47%
77,99%
ND
ND
15,23%
10,37%
ND
ND
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34
con riferimento alla Categoria Banche Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi
disponibili per le banche minori. Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria
n. 1, aprile 2016, pag. 34
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21
con riferimento alla Categoria Banche Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi
disponibili per le banche minori. Fonte: Appendice relazione annuale
Banca d’Italia 2015, pag. 129
(I) L’indicatore “Sofferenze lorde/Impieghi lordi” al 31 dicembre 2015
risulta pari al 24,40%, in aumento rispetto a dicembre 2014 (quando si
attestava al 21,94%) per effetto principalmente del decremento degli
impieghi totali lordi che passano da euro 326.529 migliaia al 31 dicembre
2014 ad euro 301.743 migliaia al 31 dicembre 2015 (diminuzione di euro
24.786 mila pari ad un meno 7,59%) a fronte di un leggero aumento delle
sofferenze lorde (aumento di euro 1.998 mila pari ad un più 2,79%).
(II) L’indicatore “Sofferenze nette/Impieghi netti” al 31 dicembre 2015
risulta pari al 6,43%, in diminuzione rispetto a dicembre 2014 (quando si
attestava al 10,39%) per effetto delle significative svalutazioni effettuate
nel corso dell’esercizio 2015. A tal proposito si evidenzia che il rapporto di
copertura delle sofferenze passa dal 60,11% del 2014 all’81,01% del 2015
e risulta superiore rispetto ai dati medi di sistema.
(III) L’indicatore “Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi a clientela” al 31
dicembre 2015 è in aumento rispetto al precedente esercizio e si attesta al
36,49% (rispetto al 32,21% di dicembre 2014). Ciò per effetto del
decremento degli impieghi lordi che passano da euro 326.529 migliaia del
31 dicembre 2014 ad euro 301.743 migliaia del 31 dicembre 2015
(diminuzione di euro 24.786 mila pari ad un meno 7,59%) più che
proporzionale rispetto all’aumento dei crediti deteriorati lordi che passano
da euro 105.170 migliaia al 31 dicembre 2014 a 110.093 migliaia al 31
dicembre 2015 (aumento di euro 4.923 mila pari a più 4,68%).
(IV) L’indicatore dei crediti deteriorati netti/Impieghi netti a clientela al 31
dicembre 2015 è in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2014 e si attesta
al 14,27% (rispetto al 19,89% di dicembre 2014). Ciò per effetto
soprattutto dell’aumento delle coperture dei crediti deteriorati che passano
da 47,99% di 31 dicembre 2014 a 71,81% di 31 dicembre 2015.
(V) Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati passa dal 47,99% di
dicembre 2014 al 71,81% di dicembre 2015 per effetto delle maggiori
svalutazioni applicate che passano da un totale cumulato di euro 50.466
18
migliaia ad euro a 79.062 migliaia con un incremento di euro 28.596
migliaia pari ad un più 56,66%. Il rapporto risulta superiore rispetto al
dato medio di sistema.
(VI) Il rapporto di copertura delle sofferenze aumenta passando dal
60,11% di dicembre 2014 all’81,01% di dicembre 2015 per effetto
principalmente dell’aumento delle svalutazioni sulle sofferenze pari a euro
16.593 migliaia. Il rapporto risulta superiore rispetto al dato medio di
sistema.
(VII) il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio netto passa dal 77,99%
di dicembre 2014 al 154,47% di dicembre 2015 per effetto della
diminuzione del patrimonio netto che passa da euro 36.641 migliaia a
euro 9.051 migliaia (si veda successiva tabella n. 7 bis).
(VIII) Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti
ed i crediti netti) passa dal 10,37% di dicembre 2014 al 15,23% di
dicembre 2015 per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati
nell’esercizio 2015 e della diminuzione dei crediti netti. In particolare le
rettifiche su crediti (riportate nella voce 130 del conto economico)
passano da euro 28.536 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 33.124
migliaia dell’esercizio 2015 con un aumento del 16,08%; i crediti netti
passano da euro 275.070 migliaia di dicembre 2014 ad euro 217.526
migliaia di dicembre 2015 con una diminuzione del 20,92%.
Tabella 2.1 bis: Principali indicatori di rischiosità creditizia al
31/12/2015 Banca Atestina (Banca incorporata) (valori in
percentuale)
SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI
SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI
INADEMPIENZE PROBABILI
LORDE*/IMPIEGHI LORDI
Esercizio chiuso al 31 dicembre 2015
24,40%
6,43%
11,90%
INADEMPIENZE PROBABILI
NETTE*/IMPIEGHI NETTI
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE LORDE**/IMPIEGHI LORDI
7,62%
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE NETTE **/IMPIEGHI NETTI
0,22%
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
SOFFERENZE
RAPPORTO SOFFERENZE NETTE /
PATRIMONIO NETTO
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONFINANTI
DETERIORATE
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE
INADEMPIENZE PROBABILI
81,01%
0,18%
154,47%
10,79%
53,86%
* Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata,
in tale voce rientrano le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali
la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle
garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue
obbligazioni creditizie.
** Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata,
in tale voce rientrano le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le
sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della
segnalazione, sono scadute o sconfinanti, da oltre 90 giorni con carattere
continuativo.
Tabella 2.1.1 bis: Composizione del credito deteriorato al
31/12/2015 e al 31/12/2014– Banca Atestina (Banca
incorporata) (migliaia di euro)
CREDITI
DETERIORATI
ESERCIZIO CHIUSO AL 31
DICEMBRE 2015
Esposi Rettifiche Esposiz
ione
di valore
zione
netta
lorda complessi
CREDITI
DETERIO
RATI
ESERCIZIO CHIUSO AL 31
DICEMBRE 2014
Esposiz Rettifiche Esposizi
one
di valore
ione
netta
complessi
lorda
19
ve
ve
-59.659
13.981
SOFFERE
NZE
71.642
-43.065
28.577
-19.346
16.573
INCAGLI
31.361
-7.307
24.054
-2.681
2.548
534
-58
476
ESPOSIZI
ONI
SCADUTE
2.102
-89
2.013
34
-3
31
TOTALE
CREDITI
DETERIORATI
110.09
3
-79.062
31.031
105.16
9
-50.466
54.703
TOTALE
CREDITI IN
BONIS
191.65
0
-5.155
186.49
5
221.36
0
-993
220.36
7
TOTALE
301.74
CREDITI VERSO
3
CLIENTI
-84.217
217.52
6
326.52
9
-51.459
275.07
0
SOFFERENZE
73.640
INADEMPIENZE
PROBABILI (EX 35.919
INCAGLI)
DI
CUI
OGGE
TTO
DI
5.229
CONC
ESSI
ONI
ESPOSIZIONI
SCADUTE E/O
SCONFINANTI
DETERIORATE
(EX CREDITI
SCADUTI)
DI
CUI
OGGE
TTO
DI
CONC
ESSI
ONI
TOTALE
CREDITI
DETERIO
RATI
TOTALE
CREDITI
IN BONIS
TOTALE
CREDITI
VERSO
CLIENTI
Tabella 2.1.2 bis: Esposizioni forborne al 31/12/2015 e al
31/12/2014– Banca Atestina (Banca incorporata) (migliaia di euro)
Esercizio chiuso al 31
dicembre 2015
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING NETTE
ESPOSIZIONI FORBORNE
NON PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
NON PERFORMING NETTE
Esercizio chiuso al 31
dicembre 2014
1.939
Non disponibile
1.854
Non disponibile
5.263
Non disponibile
2.580
Non disponibile
Le esposizioni forborne non performing lorde e nette sono un di cui dei
crediti deteriorati lordi e netti. Le esposizioni forborne performing lorde e
nette sono un di cui di quelle in bonis.
(*) La valorizzazione dei crediti forborne è stata omessa per l'anno 2014
in quanto tale definizione è stata introdotta dalla Banca d'Italia nel
gennaio 2015 con l'emanazione di un aggiornamento della Circolare n.
272/2008, la quale contiene le regole per la compilazione delle
segnalazioni statistiche di vigilanza, su base individuale, che le banche
italiane e le filiali italiane di banche estere trasmettono alla Banca d'Italia.
Tabella 2.2 bis: Grandi esposizioni – Banca Atestina (Banca
incorporata)
20
31/12/201
5
31/12/2014
Var ass
Var %
324.670
253.835
70.835
27,91%
181.110
55.790
125.320
224,63%
Grandi rischi: numero complessivo
88
13
75
576,92%
Grandi rischi: numero su ponderato
27
6
21
350,00%
Grandi rischi (valore di
bilancio)/(attività finanziarie disponibili
per la vendita+crediti verso
banche+crediti verso la clientela)
79,39%
52,60%
26,79%
Grandi rischi (valore
ponderato)/(attività finanziarie
disponibili per la vendita+crediti verso
banche+crediti verso la clientela)i
44,29%
11,56%
32,73%
Indicatori ( Ratios)
Grandi rischi: valore di bilancio (€
migliaia)
Grandi rischi: valore ponderato (€
migliaia)
Al 31/12/2015 le attività finanziarie della Banca comprendono 88
esposizioni di rischio classificabili, seguendo le definizioni delle norme di
Vigilanza in materia, fra le “grandi esposizioni”. Esse attengono:
- all’esposizione nei confronti della Repubblica Italiana (titoli di
debito+attività fiscali) per un valore di bilancio di euro 139.214 migliaia e
ponderato ai fini di vigilanza per euro 14.207 migliaia;
- all’esposizione nei confronti del gruppo bancario Iccrea Holding
(partecipazioni e saldi rapporti interbancari) per un valore di bilancio di
euro 13.439 migliaia e ponderato per pari importo;
- all’esposizione nei confronti di Centrale Finanziaria del Nord Est
(partecipazione e saldi rapporti interbancari) per un valore di bilancio di
euro 56.309 migliaia e ponderato per pari importo;
- all’esposizione nei confronti di Rovigo Banca (titoli di debito) per un
valore di bilancio di euro 600 migliaia e ponderato per pari importo;
- alle esposizioni verso clientela per un valore di bilancio di euro 115.107
migliaia e ponderato di euro 96.555 migliaia.
Non si ritiene sussistere alcun rischio di concentrazione dei clienti per
settore di attività e per area geografica.
Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti
dei debitori sovrani – Banca Prealpi (Banca incorporante) (dati in
migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
Paese emittente
Italia
Italia
Rating Moody's
Baa2
Baa2
valore nominale
685.037
622.579
valore bilancio
719.802
637.068
fair value
719.802
637.068
classe di appartenenza
AFS (*)
AFS (*)
Paese emittente
Italia
Italia
Rating Moody's
Baa2
Baa2
valore nominale
3.500
2.500
valore bilancio
3.672
2.470
fair value
4.066
3.033
HTM (**)
HTM (**)
Totale attività finanziarie
840.342
706.956
incidenza su att. Fin.
86,09%
90,46%
0
0
classe di appartenenza
di cui strutturati
21
31/12/2015
31/12/2014
Altri Paesi UE
Altri Paesi UE
valore nominale
1.994
2.838
valore bilancio
2.595
3.400
fair value
2.595
3.400
classe di appartenenza
AFS (*)
AFS (*)
Totale attività finanziarie
840.342
706.956
0,31%
0,48%
0
0
Paese emittente (***)
incidenza su att. Fin.
di cui strutturati
(*) AFS: Available for sale - Attività finanziarie disponibili per la vendita
(**) HTM Held to Maturity – Attività finanziarie da mantenere fino alla
scadenza
(***) Elenco altri Paesi UE e relativo rating di Moody’s: Austria (Aaa) –
Belgio (Aa3) – Finlandia (Aaa) – Francia (Aa2) - Olanda (Aaa) – Spagna
(Baa2) – Irlanda (Baa1) – Portogallo (Baa1) – Germania (Aaa)
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione verso titoli governativi, pari
ad euro 726.069 migliaia, rappresenta l’86,40% delle attività finanziarie.
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti
prestiti erogati a favore di Governi centrali e locali, né Enti governativi.
Tabella 3 bis: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei
confronti dei debitori sovrani – Banca Atestina (Banca
incorporata) (dati in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
Paese emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
valore nominale
119.063
168.550
valore di bilancio
121.344
172.595
fair value
121.344
172.595
AFS
AFS
Paese emittente
ITALIA
ITALIA
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
valore nominale
0
2.696
valore di bilancio
0
2.911
fair value
0
2.911
HTF
HTF
Totale attività finanziarie
129.258
196.586
incidenza su att.fin.
93,88%
89,27%
0
0
classe di appartenenza
classe di appartenenza
di cui strutturati
Paese emittente (***)
valore nominale
31/12/2015
31/12/2014
Altri Paesi UE
Altri Paesi UE
0
8.000
22
valore di bilancio
0
8.320
fair value
0
8.320
AFS (*)
AFS
valore nominale
0
2.862
valore di bilancio
0
3.275
fair value
0
3.275
classe di appartenenza
HFT (**)
HFT
Totale attività finanziarie
129.258
196.586
incidenza su att.fin.
0
5,89%
di cui strutturati
0
0
classe di appartenenza
(*) AFS: Available for sale - Attività finanziarie disponibili per la vendita
(**) HFT Held for trading – Attività finanziarie di negoziazione
(***) Elenco altri Paesi UE e relativo rating di Moody’s: Austria (Aaa) –
Belgio (Aa3) – Finlandia (Aaa) – Francia (Aa2) - Olanda (Aaa) – Spagna
(Baa2) – Irlanda (Baa1) – Portogallo (Baa1) – Slovenia (Baa3) – Germania
(Aaa)
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione verso titoli governativi, pari
ad euro 121.344 migliaia ed interamente rappresentati da titoli di stato
italiani, rappresenta il 93,88% delle attività finanziarie.
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
Banca Atestina, al 31 dicembre 2015, non presentava esposizioni
concernenti prestiti erogati a favore di Governi centrali e locali nonché
Enti governativi.
Tabella 4 : ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI
MERCATO – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Var ptf di negoziazione
VAR ptf bancario
VAR ptf bancario %
31/12/2015
31/12/2014
0
0
5.408
3.791
0,644%
0,534%
Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 e al 31 dicembre 2015 è
interamente classificabile come portafoglio bancario (Banking Book)
essendo il portafoglio di negoziazione (Trading Book) pari a zero.
Nell’ambito del portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con
riferimento al portafoglio titoli della banca) vengono misurati tramite la
c.d. Duration ed il VAR (Value at Risk).
La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che
è pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli che lo
compongono (la duration di un titolo è la sua vita residua ponderata con il
flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro).
Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario è pari a 2,81 anni, in
aumento rispetto al valore al 31/12/2014, pari a 2,01 anni, in quanto,
l’Emittente, in considerazione del contesto di mercato caratterizzato da
bassi tassi di interesse, ha ritenuto opportuno incrementare, ancorché in
misura contenuta, la durata media finanziaria dei propri investimenti.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime
la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei
parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una
definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i
tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli
spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il
VAR, calcolato con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di
23
10 giorni, ammontava a Euro 5.408.528 (al 31/12/2014 era pari a Euro
3.791.365). In considerazione dell’assenza del portafoglio di negoziazione
e del valore esiguo del VAR al 31/12/2015 sul portafoglio bancario non si
ravvisano profili di rischiosità.
Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio
ai rischi di mercato non fornisce ulteriori indicazioni quantitative in termini
di disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di tasso e
rischio di cambio, per l’esiguità del portafoglio di negoziazione. Inoltre in
considerazione della normativa vigente emessa dalla Banca d’Italia
(Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in base alla
quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria
"posizione netta aperta in cambi" entro il 2% dei fondi propri, l’emittente
non assume “posizioni nette in cambi” e, pertanto, non si ravvisano profili
di rischiosità connessi all’operatività in cambi.
Tabella 4 bis: ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI
MERCATO – Banca Atestina (Banca incorporata)
Var ptf di negoziazione
Var ptf bancario
Var ptf bancario %
31/12/2015
31/12/2014
16
47
738
2.074
0,58%
1,09%
Il portafoglio di Banca Atestina al 31/12/2014 e al 31/12/2015 è quasi
interamente classificabile come portafoglio bancario (Banking Book)
essendo il portafoglio di negoziazione (Trading Book) di importo
contenuto. Al 31/12/2015 il portafoglio di negoziazione è pari a circa il 3%
delle attività finanziarie.
Al 31 dicembre 2015 il VAR del portafoglio bancario, calcolato con una
probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava a
Euro 738.166.
In considerazione del controvalore contenuto del portafoglio di
negoziazione al 31/12/2015 e del limitato valore del VAR al 31/12/2015
sul portafoglio bancario non si ravvisano profili di rischiosità.
Tabella 5: Indicatori di liquidità – Banca Prealpi (Banca
incorporante)
Indicatori ( Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Loan to Deposit Ratio (*)
85,42%
85,73%
Liquidity Coverage Ratio (**)
>100%
>100%
Net Stable Fundig Ratio (***)
>100%
>100%
(*) Loan to Deposit Ratio
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli
Impieghi e l’ammontare totale della raccolta diretta. Nel corso del 2015,
l’indicatore evidenzia un modesto decremento conseguenza della
debolezza della domanda di credito da parte di imprese e famiglie.
(**) Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle
attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli
prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario
progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità
gestionale.
L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali
degli istituti di credito, viene elaborato al fine di aumentare la resilienza a
breve termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando
che le banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità
per superare una situazione di stress acuto della durata di 30 giorni.
Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1°
ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il
100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013
("CRR"), pertanto dalla tabella su esposta, risulta evidente che il rapporto
24
è superiore al requisito minimo richiesto da Banca d’Italia.
(***) Net Stable Funding Ratio (NSFR)
Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando
l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della
banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi)
al valore degli Impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo
strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno ed è stato
elaborato per garantire che, in modo permanente, le attività e le passività
delle banche presentino una composizione per scadenze sostenibile.
Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea
prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1°
gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite
regolamentare sulla liquidità strutturale, pertanto dalla tabella su esposta,
risulta evidente che il rapporto è superiore al requisito minimo richiesto da
Banca d'Italia, confermando l’equilibrio finanziario a medio/lungo termine
della Banca.
In considerazione dei dati sopra indicati, l’Emittente presenta un solido
profilo di liquidità.
Nell’ambito della propria attività l’Emittente, per quanto riguarda la
capacità di reperire nuovi fondi (Funding liquidity risk), ha partecipato
all’operazione di rifinanziamento presso la BCE T-LTRO (Long Term
Refinancing Operations); al 31/12/2015 i fondi acquisiti ammontavano a
Euro 316.380.000 come rappresentato nella tabella a seguire.
Tabella 5.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015 –
Banca Prealpi (Banca incorporante)
Descrizione
Importo
Durata
Asta diretta con Bce
49.000.000
3 mesi
Asta diretta con Bce
40.000.000
3 mesi
T-LTRO con BCE
62.000.000
45 mesi
T-LTRO con BCE
109.000.000
42 mesi
T-LTRO con BCE
56.380.000
39 mesi
Totale
316.380.000
Data
inizio
29/10/2
015
26/11/2
015
17/12/2
014
25/03/2
015
24/06/2
015
Data
Scadenza
28/01/201
6
25/02/201
6
26/09/201
8
26/09/201
8
26/09/201
8
Totale
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity
Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente
presenta, al 31/12/2015, un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE
pari, al netto dell’Hair cut applicato, ad Euro 306.012.000,00 (euro
329.843.000,00 al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono costituiti
prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado
di liquidabilità, anche in condizioni di stress.
Alla data del prospetto l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk
né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in
considerazione del proprio profilo di liquidità.
Tabella 5 bis: Indicatori di liquidità – Banca Atestina (Banca
incorporata)
31/12/2015
31/12/2014
Loan to Deposit Ratio
57,60%
69,87%
Liquidity Coverage Ratio
>100%
>100%
Net Stable Fundig Ratio
>100%
>100%
Indicatori ( Ratios)
Nell’ambito della propria attività Banca Atestina, per quanto riguarda la
25
capacità di reperire nuovi fondi (Funding liquidity risk), ha partecipato alle
operazioni di rifinanziamento presso la BCE; al 31/12/2015 i fondi acquisiti
ammontavano a Euro 40.000.000 come rappresentato nella tabella a
seguire.
I valori degli indicatori sopra indicati sono tutti superiori al valore minimo
previsto dalla regolamentazione vigente.
Tabella 5.1 bis: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre
2015 – Banca Atestina (Banca incorporata)
Descrizione
Importo
Durata
Data inizio
Asta Bce con CCB
40.000.000
3 mesi
29/10/2015
Totale
40.000.000
Data
Scadenza
28/01/2016
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity
Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, Banca Atestina
presenta, al 31/12/2015, un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE
pari, al netto dell’Hair cut applicato, ad Euro 75.347.289 (euro 91.360.920
al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono costituiti prevalentemente da titoli di
stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in
condizioni di stress.
Tabella 6: Principali dati di conto economico – Banca Prealpi
(Banca incorporante)
31/12/20
15
31/12/20
14
Var ass
Var %
Margine di interesse (I)
34.621
34.673
-52
-0,15%
Margine di intermediazione (II)
54.080
59.878
-5.799
-9,68%
Risultato netto della gestione finanziaria
(III)
37.648
36.851
+797
+2,16%
Costi operativi (IV)
32.467
29.877
+2.590
+8,67%
Utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte (V)
5.181
6.971
-1.790
-25,68%
Utile netto d’esercizio (VI)
4.445
5.331
-886
-16,63%
Dati in migliaia di €
(I) Il margine d’interesse rimane sostanzialmente in linea rispetto al
precedente esercizio con una minima flessione di euro 52 migliaia dovuta
soprattutto alla generalizzata riduzione dei tassi medi di mercato
attualmente in corso.
(II) Il margine d’intermediazione diminuisce rispetto al precedente
esercizio di euro 5.799 migliaia passando da euro 59.878 migliaia a
54.080 migliaia; su tale flessione ha influito principalmente il minor utile
da cessione di attività finanziarie per euro 7,026 migliaia.
(III) Il risultato netto della gestione finanziaria passa da euro 36.851
migliaia del 31 dicembre 2014 ad euro 37.648 migliaia, evidenziando un
aumento di euro 797 migliaia (in termini percentuali più 2,16%).
L’aumento è principalmente imputabile alla diminuzione delle rettifiche di
valore sui crediti che passano da euro 21.988 migliaia del 31 dicembre
2014 ad euro 15.289 migliaia 31 dicembre 2015 (evidenziando un
decremento di euro 6.699 migliaia corrispondente ad un meno 30,47%).
(IV) I costi operativi passano da euro 29.877 migliaia ad euro 32.467
migliaia con una crescita di euro 2.590 migliaia (corrispondente ad un più
8,67%); incremento in buona parte dovuto all’aumento delle altre spese
amministrative legato ai nuovi contributi richiesti dalla Banca d’Italia con
riferimento al Fondo risoluzione crisi nazionale (1.353 migliaia di euro).
(V) La combinazioni degli effetti descritti nelle voci precedenti ha portato
ad una diminuzione dell’utile al lordo delle imposte di euro 1.790 migliaia
passando da euro 6.971 migliaia dell’esercizio precedente ad euro 5.181
migliaia dell’esercizio 2015.
(VI) L’utile netto di esercizio diminuisce di euro 886 migliaia (meno
16,63%), passando da euro 5.331 migliaia di dicembre 2014 ad euro
4.445 migliaia di dicembre 2015.
26
Tabella 6 bis: Principali dati di conto economico – Banca Atestina
(Banca incorporata)
31/12/20
15
31/12/20
14
Var ass
Var %
14/13
Margine di interesse (I)
6.912
8.402
-1.490
-17,73%
Margine di intermediazione (II)
15.621
20.788
-5.167
-24,86%
Risultato netto della gestione finanziaria
(III)
-17.819
-7.934
-9.885
Costi operativi (IV)
-13.851
-9.575
+4.276
-31.669
-17.509
-14.160
-80,87%
-26.207
-12.099
-14.108
116,60%
Dati in migliaia di €
Utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte (V)
Utile netto d’esercizio/perdita d’esercizio
(VI)
124,59%
+44,66
%
Il bilancio di Banca Atestina al 31.12.2015 presenta una perdita d’esercizio
di euro 26.207 migliaia a fronte di un’altra perdita d’esercizio di euro
12.099 migliaia al 31.12.2014. Tale incremento è dovuto al perdurare
della congiuntura negativa e all’elevata incertezza sulle prospettive di
ripresa che hanno indotto la Banca ad adottare una politica estremamente
rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati. Tale rigoroso
orientamento risulta coerente con gli indirizzi ribaditi in materia dalla
Banca d’Italia.
Di seguito si commentano i principali indicatori al 31 dicembre 2015:
(I) Il margine d’interesse diminuisce rispetto al precedente esercizio di
euro 1.490 migliaia passando da euro 8.402 migliaia ad euro 6.912
migliaia, a causa sia della continua diminuzione dei tassi (già nel
precedente esercizio ai minimi storici) che della diminuzione delle masse.
(II) Il margine di intermediazione passa da euro 20.788 migliaia del 2014
ad euro 15.621 migliaia dell’esercizio 2015. Sulla flessione del margine
d’intermediazione (pari ad euro 5.167 migliaia corrispondente ad un meno
24,86%) ha influito, oltre a quanto già commentato nel precedente punto
(I), un minor utile da cessione di attività finanziarie per euro 2.977
migliaia (euro 8.142 migliaia nel 2014 contro euro 5.165 migliaia nel
2015).
(III) Il risultato netto della gestione finanziaria passa da una perdita di
euro 7.934 migliaia del 31 dicembre 2014 ad una perdita di euro 17.819
migliaia, evidenziando una diminuzione di euro 9.885 migliaia (in termini
percentuali meno 124,59%). La diminuzione è imputabile sia all’aumento
delle rettifiche di valore sui crediti che passano da euro 28.536 migliaia
del 31 dicembre 2014 ad euro 33.124 migliaia al 31 dicembre 2015, che
alla diminuzione del margine da intermediazione che passa da euro
20.788 migliaia di dicembre 2014 ad euro 15.621 migliaia di dicembre
2015.
(IV) I costi operativi passano da 9.575 migliaia ad euro 13.851 migliaia
con una crescita di euro 4.276 migliaia (corrispondente ad un più
44,66%); l’aumento è dovuto principalmente al crescere delle spese per il
personale, ed al crescere degli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri.
Con riferimento alle spese del personale, la crescita registrata
nell’esercizio 2015 è dovuta agli accantonamenti derivanti dagli esodi
volontari in relazione all’accordo sindacale concluso a dicembre del 2015
nell’ambito del processo di fusione per incorporazione con la Banca delle
Prealpi.
(V) Gli effetti sopra riportati hanno portato ad una perdita dell’operatività
corrente al lordo delle imposte di euro 31.669 migliaia contro una perdita
di euro 17.509 migliaia dell’anno precedente.
(VI) La perdita netta di esercizio, passa da euro 12.099 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 26.207 migliaia di dicembre 2015 per effetto di
quanto commentato nei precedenti punti (I) – (V).
Tabella 7: Principali dati di Stato Patrimoniale – Banca Prealpi
(Banca incorporante)
27
Principali dati patrimoniali (dati in migliaia di
euro)
31/12/201
5
31/12/201
4
Var ass
Var %
1.643.397
1.626.561
16.836
1,04%
682.520
601.208
81.313
13,52
%
1.403.750
1.394.500
9.250
0,66%
840.342
706.956
18,87
%
2.396.971
2.218.868
133.38
6
178.10
3
Interbancario attivo
84.719
57.976
Interbancario passivo (I)
473.611
325.357
Interbancario netto (II)
- 388.892
-267.381
Patrimonio netto
227.682
222.694
4.988
2,24%
Capitale Sociale
505
497
8
1,60%
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Impieghi netti a clientela
Attività finanziarie
Totale dell’attivo
26.743
148.25
4
121.51
1
8,03%
46,13
%
45,57
%
45,44
(I) L’interbancario passivo evidenzia un incremento di euro 148.254
migliaia, passando da euro 325.357 migliaia di dicembre 2014 ad euro
473.611 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è imputabile al
maggior ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti della
Banca Centrale Europea e di altre controparti. Per maggiori dettagli si
rinvia a quanto riportato a commento della precedente tabella 5.1.
(II) L’interbancario netto è negativo ed evidenzia un peggioramento di
euro 121.511 migliaia, passando da euro 267.381 migliaia di dicembre
2014 ad euro 388.892 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è
imputabile alla crescita dell’interbancario passivo commentata al
precedente punto (I).
Tabella 7 bis: Principali dati di Stato Patrimoniale – Banca
Atestina (Banca incorporata)
Principali dati
patrimoniali (dati in
migliaia di euro)
Raccolta diretta da
clientela (I)
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var %
377.637
393.702
-16.065
-4,08%
Raccolta indiretta
126.339
123.143
Impieghi netti a
clientela (II)
3.196
2,60%
217.526
275.071
-57.545
-20,92%
Attività finanziarie (III)
129.258
196.586
-67.328
-34,25%
Totale dell’attivo (IV)
439.832
518.448
-78.616
-15,16%
Interbancario attivo
63.689
20.410
43.279
212,05%
Interbancario passivo
40.007
77.418
-37.411
-48,32%
Interbancario netto (V)
23.382
-57.008
80.390
n.d.
Patrimonio netto (VI)
9.051
36.641
-27.590
-75,30%
551
510
41
8,04%
Capitale Sociale
(I) La raccolta diretta al 31 dicembre 2015 da clientela evidenzia una
diminuzione passando da euro 393.702 migliaia di dicembre 2014 ad
euro 377.637 di dicembre 2015 a causa principalmente della minore
emissione di titoli obbligazionari.
(II) Gli impieghi netti a clientela al 31 dicembre 2015 risultano in calo
di 57.545 migliaia di euro (meno 20,92%), passando da euro 275.071
migliaia del 31/12/2014 ad euro 217.526 migliaia del 31/12/2015. In
valore assoluto i mutui e le altre sovvenzioni presentano il calo
maggiore con una diminuzione di euro 30.652 migliaia, seguiti dalla
diminuzione degli altri finanziamenti e dei conti correnti. Da segnalare
inoltre l’aumento delle coperture sui crediti deteriorati in seguito
all’applicazione in vista della fusione, della policy sui crediti della Banca
28
Cambiamenti negativi
sostanziali delle
prospettive
dell’Emittente dalla
data dell’ultimo
bilancio sottoposto a
revisione pubblicato
Cambiamenti
significativi nella
situazione finanziaria
o commerciale
dell'Emittente
B.13 Fatti rilevanti per la
valutazione della
solvibilità
dell’Emittente
di Credito Cooperativo delle Prealpi risultata più stringente rispetto a
quella adottata in precedenza da Banca Atestina.
(III) Le attività finanziarie sono passate da euro 196.586 migliaia ad euro
129.258 migliaia con una diminuzione di euro 67.328 migliaia; la
diminuzione è dovuta a) alla cessione di titoli, in precedenza affidati in
gestione patrimoniale a Cassa Centrale Banca, a seguito della dismissione
del servizio da parte di Banca Atestina; e b) ad un minor ricorso al
finanziamento BCE che ha comportato la minore disponibilità di risorse per
l’acquisto di titoli.
(IV) Totale dell’attivo passa da euro 518.448 migliaia di dicembre 2014 ad
euro 439.832 migliaia di dicembre 2015 con un calo di euro 78.616
migliaia per effetto di quanto descritto nei precedenti punti (II) e (III).
(V) L’interbancario netto evidenzia al 31 dicembre 2015 un incremento
di euro 80.390 migliaia, passando da euro 57.008 migliaia di dicembre
2014 ad euro 23.382 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è
imputabile al minor ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei
confronti dalla Banca Centrale Europea ed alla chiusura delle gestioni
patrimoniali con Cassa Centrale Banca con la conseguente vendita dei
titoli in gestione.
(VI) Il patrimonio netto evidenzia al 31 dicembre 2015 una
diminuzione passando da euro 36.641 migliaia di dicembre 2014 ad
euro 9.051 migliaia di dicembre 2015 a causa soprattutto della perdita
d’esercizio registrata nel 2015.
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI, attesta che non si
sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive della
Banca rispetto alla data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a
revisione.
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di
Credito Cooperativo delle Prealpi – Società Cooperativa e di Banca
Atestina di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta
straordinaria hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art.
2501 del Codice Civile, che prevede la incorporazione di Banca Atestina
nella Banca delle Prealpi. L’operazione di fusione si è perfezionata con
decorrenza giuridica, contabile e fiscale 1° gennaio 2016.
La fusione impatterà negativamente sulle principali grandezze economicopatrimoniali dell’Emittente in quanto la società incorporata è caratterizzata
da coefficienti patrimoniali inferiori all’incorporante e da una qualità degli
impieghi significativamente peggiore sia rispetto a quella di Banca delle
Prealpi che a quella dei dati medi espressi dal Sistema bancario italiano
per classe dimensionale di appartenenza.
Inoltre, il processo di incorporazione potrebbe rivelarsi difficoltoso, in
particolare alla luce delle differenze esistenti tra le metodologie di
gestione e di informativa contabile adottate dalle due entità. Sebbene la
dirigenza di Banca delle Prealpi ritenga che non sorgeranno problemi
significativi nel portare a compimento il processo di fusione, non vi è
certezza che non insorgano difficoltà nel perfezionamento del processo.
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di
Credito Cooperativo delle Prealpi – Società Cooperativa e di Banca
Atestina di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta
straordinaria hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art.
2501 del Codice Civile che prevede la incorporazione di Banca Atestina
nella Banca delle Prealpi. Con lettera datata 4 settembre 2015 - prot. nr.
0925989 la Sede di Venezia della Banca d’Italia ha rilasciato, ai sensi
dell’art. 57, comma 1, del D.lgs. n. 385/93, la prescritta autorizzazione
per la realizzazione della fusione. L’integrazione delle due banche è
avvenuta con decorrenza giuridica, fiscale e contabile dal 1° gennaio
2016 e l’incorporante ha mantenuto l’attuale denominazione. A riguardo,
29
B.14 Dipendenza da altri
soggetti all’interno di
un gruppo
B.15 Descrizione delle
principali attività
dell’Emittente
B.16 Informazioni inerenti il
controllo diretto o
indiretto dell’Emittente
B.17 Rating dell’Emittente e
dello strumento
finanziario
B.18 Descrizione della
natura e della portata
della garanzia
si evidenzia che, sulla base delle segnalazioni di vigilanza relative ai dati
al 31 marzo 2016, che tengono conto degli effetti della fusione, il CET1
Ratio, pari al Tier 1 e al Total Capital Ratio, si attesta al 15,9% contro un
CET 1 ratio al 31 dicembre 2015 di Banca delle Prealpi pari al 18,54%.
Non applicabile.
L’Emittente non dipende da alcun soggetto non appartenendo ad alcun
gruppo bancario e godendo pertanto di piena autonomia decisionale e
gestionale.
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI ha per oggetto la
raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. La
Banca può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le
operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra
operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello
scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di
Vigilanza. La Banca è autorizzata a prestare al pubblico i seguenti servizi
di investimento: negoziazione per conto proprio, ricezione e trasmissione
di ordini, collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di
garanzia nei confronti dell'emittente, consulenza in materia di
investimenti, esecuzione di ordini per conto dei clienti. Le principali
categorie di prodotti venduti sono quelle bancarie, assicurative e prodotti
finanziari nonché i servizi connessi e strumentali.
Non applicabile
Dato l’assetto societario della banca di credito cooperativo, non esistono
assetti di controllo dell’emittente e non possono verificarsi variazioni del
medesimo.
Non applicabile
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI – S.C. non è fornita
di rating così come le Obbligazioni emesse nell’ambito del presente
Prospetto di Base.
L’Emittente si riserva per ogni emissione obbligazionaria dei titoli non
subordinati la facoltà di richiedere l’ammissione alla garanzia del Fondo di
Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO).
Natura della garanzia
Scopo del Fondo, attraverso l’apprestamento di un meccanismo di
garanzia collettiva da parte delle banche consorziate, è la tutela dei
portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle
Banche consorziate. Il Fondo interviene nel caso d’inadempimento degli
obblighi facenti capo alle Banche consorziate.
Con specifico riferimento all’avvio delle misure di risoluzione previste dalla
Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “bali-in” - come descritto nel
“Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in” cui si rinvia - il Fondo di
Garanzia degli Obbligazionisti, in data 28 luglio 2016, ha ritenuto di
sottoporre all’approvazione dell’Assemblea straordinaria convocata in data
9 settembre 2016 le modifiche statutarie volte ad estendere l’applicabilità
della garanzia anche ai casi di attivazione del “bali-in”.
Pertanto, sino all’adozione, da parte dell’Assemblea, delle necessarie
modifiche statutarie, l’obbligatorietà dell’intervento del FGO nelle
fattispecie sopra indicate non risulta ancora formalizzata.
Portata della garanzia
Ai fini dell’intervento le Condizioni Definitive del prestito obbligazionario
devono contenere una clausola che attribuisca ai sottoscrittori dei titoli
ed ai loro portatori il diritto al pagamento da parte del Fondo del
controvalore dei titoli posseduti nei limiti e alle condizioni previsti dallo
statuto del Fondo.
Per il presente Prestito Obbligazionario [l’Emittente non ha richiesto la
garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti][la garanzia è stata
30
concessa il [●]].
B.19 Informazioni sul
garante
[Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le
consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi
degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti
del Credito Cooperativo.]
Sezione C – Strumenti finanziari
C.1
Descrizione del tipo e
della classe degli
strumenti finanziari
offerti compresi
eventuali codici di
identificazione degli
strumenti finanziari
Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito che
determinano l’obbligo per l’Emittente di rimborsare all’Investitore alla
scadenza il 100% del valore nominale, unitamente alla corresponsione di
interessi determinati secondo la metodologia di calcolo specifica per ogni
tipologia di Obbligazioni salvo quanto previsto in merito all’utilizzo del
bali–in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea
in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel
nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre
2015.
Il presente programma prevede l’emissione delle seguenti tipologie di
Obbligazioni:
- Obbligazioni Step-up / Step-down - Obbligazioni a Tasso Variabile con
eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) - Obbligazioni a Tasso
Fisso - Obbligazioni Zero Coupon - Obbligazioni a Tasso Misto con
eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap).
Codice ISIN della emissione [•].
C.2
C.5
Valuta di emissione
degli strumenti
finanziari.
Descrizione di
eventuali restrizioni
alla libera trasferibilità
degli strumenti
finanziari
Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro e gli interessi
corrisposti saranno anch’essi denominati in Euro.
In ogni caso, le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini
richiesti dai testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933:
conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange
Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United
States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni
non possono essere proposte, vendute o consegnate direttamente o
indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini statunitensi. Le
Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se
non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities
Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il
prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone
designate dal “FSMA 2000”.
31
C.8
Diritti connessi alle
Obbligazioni compreso
il “ranking” e le
restrizioni a tali diritti
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i
titoli della stessa categoria e quindi il diritto alla percezione delle cedole
alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data
di scadenza salvo utilizzo del “bali-in” e degli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli
enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi
n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 (cfr. elemento D.3 “”Rischio connesso
all’utilizzo del “bali-in”). I portatori delle obbligazioni potranno esercitare i
diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il tramite
dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di
dematerializzazione. Salvo quanto sopra indicato in merito all’utilizzo del
bali-in, non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura –
che possono incidere sui diritti dei sottoscrittori delle Obbligazioni.
Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni di cui alla presente Nota di Sintesi
a carico dell’Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso.
Tuttavia, nell’ipotesi di applicazione dello strumento del “bali-in”, il credito
degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà soddisfatto pari passu con
tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non
privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo
l’ordine sinteticamente rappresentato all’interno della tabella che segue.
Nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa, invece,
le somme ricavate dalla liquidazione dell’attivo sono erogate a favore degli
obbligazionisti secondo l’ordine indicato nella tabella che segue partendo
dalla categoria dei depositi e solo dopo aver soddisfatto i crediti
prededucibili (ad esempio, crediti sorti in occasione o in funzione della
procedura stessa di liquidazione), quelli con prelazione (ad esempio,
privilegiati o garantiti da pegno o ipoteca), nonché i crediti per i depositi
fino a Euro 100.000.
Capitale Primario di Classe 1 (Common
Equity Tier I)
Capitale Aggiuntivo di Classe
(Additional Tier I) FONDI PROPRI
1
FONDI PROPRI
Capitale di Classe 2 (ivi incluse le
Obbligazioni Subordinate Tier II)
Debiti subordinati diversi dal Capitale
aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2
Restanti passività ivi incluse le
OBBLIGAZIONI NON SUBORDINATE
(Senior) non assistite da garanzie
(compresi i depositi – ma fatta eccezione
per quelli di persone fisiche, microimprese,
piccole e medie imprese – fino al 1 gennaio
2019)
DEPOSITI PER LA PARTE ECCEDENTE
L’IMPORTO DI 100.000
EURO
a) di persone fisiche, microimprese, piccole
e medie imprese;
b) di persone fisiche, microimprese, piccole
e medie imprese effettuati
presso succursali extracomunitarie delle
banche;
c) dal 1° gennaio 2019, gli altri depositi
presso l’Emittente
C.9
Disposizioni relative
agli interessi
Data di godimento e scadenza degli interessi
Data di godimento: [•];scadenza degli interessi [•].
Tasso di interesse nominale e, qualora il tasso non sia fisso,
descrizione del sottostante sul quale è basato
Si riportano di seguito le modalità di calcolo degli interessi suddivise per
tipologia di obbligazione.
32
Obbligazioni Step-up / Step-down:
Dalla data di godimento le obbligazioni fruttano interessi applicando al
valore nominale un tasso di interesse predeterminato [crescente (Step
Up) o predeterminato decrescente (Step Down)] secondo il seguente
Piano Cedolare [•].
Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo
(Floor) e/o Massimo (Cap)
Dalla data di godimento le obbligazioni a tasso variabile [con tasso minimo
e/o massimo] fruttano interessi applicando al valore nominale un tasso di
interesse variabile legato all’andamento del parametro di indicizzazione
prescelto corrispondente a [•] [scelto tra il valore puntuale del tasso
Euribor base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi, o la media
mensile del tasso Euribor mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale
oppure annuale, o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo in
asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il
Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea], [diminuito,
ovvero aumentato] di uno spread prefissato e costante per tutta la durata
delle obbligazioni pari a [•] e soggetto al seguente Arrotondamento [•]. In
nessun caso, comunque, le Cedole potranno assumere valore negativo.
Inoltre, la prima cedola sarà determinata ad un tasso di interesse fisso
pari a [•].
[il tasso minimo è pari a [•]; il tasso massimo è pari a [•]].
Obbligazioni a Tasso Fisso:
Dalla data di godimento le obbligazioni a tasso fisso fruttano interessi
applicando al valore nominale un tasso di interesse predeterminato
costante pari al [•].
Obbligazioni Zero Coupon
Dalla data di godimento le obbligazioni zero coupon fruttano interessi il cui
importo è determinato come differenza tra il prezzo di rimborso a
scadenza pari a [•] ed il prezzo di emissione pari a [•].
Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor)
e/o Massimo (Cap)
Dalla data di godimento le obbligazioni a tasso misto fruttano interessi
applicando al valore nominale nel periodo a tasso fisso un tasso di
interesse predeterminato [costante pari al [•], ovvero crescente o
decrescente secondo il seguente Piano Cedolare [•]] mentre nel periodo a
tasso variabile un tasso legato all’andamento del parametro di
indicizzazione prescelto corrispondente a [•] [scelto tra il valore puntuale
del tasso Euribor base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi, o la
media mensile del tasso Euribor mensile, bimestrale, trimestrale,
semestrale oppure annuale, o il Rendistato, il tasso di rendimento
semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale,
semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca
Centrale Europea], [diminuito, ovvero aumentato] di uno spread
prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni pari a [•] e
soggetto al seguente Arrotondamento [•]. In nessun caso, comunque, le
Cedole Variabili potranno assumere valore negativo.
[il tasso minimo è pari a [•]; il tasso massimo è pari a [•]].
Data di scadenza
[•]
Modalità di ammortamento del prestito
Le Obbligazioni oggetto del presente programma di emissione prevedono
il rimborso alla pari (100% del Valore Nominale) in un’unica soluzione alla
Data di Scadenza, fatto salvo quanto previsto dalla Direttiva Europea in
tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, con particolare
riferimento allo strumento del “bali-in”, così come recepita nel nostro
ordinamento con i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16.11.2015. Qualora
la data di scadenza coincida con un giorno non lavorativo, i pagamenti
saranno effettuati il primo giorno lavorativo successivo a tale data
secondo il calendario Target e senza il riconoscimento di ulteriori interessi.
33
C.10
Descrizione della
componente derivativa
C.11
Mercati di
Negoziazione
Tasso di rendimento
Il tasso effettivo di rendimento lordo e netto su base annua calcolato alla
data del [•] è pari al [•].
Nome del rappresentante dei detentori dei titoli di debito
NON APPLICABILE
Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle
Obbligazioni ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993
e successive modifiche ed integrazioni.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Tasso Massimo (Cap) e le
obbligazioni a Tasso Misto con Tasso Massimo (Cap) prevedono una
componente derivativa rappresentata dalla vendita di opzioni Cap.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Tasso Minimo (Floor) e le
obbligazioni a Tasso Misto con Minimo (Floor) prevedono una componente
derivativa rappresentata dall’acquisto di opzioni Floor.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Tasso Massimo e Minimo (Cap &
Floor) e le obbligazioni a Tasso Misto con Tasso Massimo e Minimo (Cap &
Floor) prevedono due componenti derivative: una rappresentata
dall’acquisto di opzioni Floor e una rappresentata dalla vendita di opzioni
Cap.
Il valore di tali opzioni sarà determinato sulla base delle condizioni di
mercato e calcolato mediante il modello di pricing di Black & Scholes,
utilizzando un tasso risk free e una volatilità implicita annualizzata.
Le Obbligazioni non saranno ammesse alla quotazione su mercati
regolamentati né saranno negoziate su un Sistema Multilaterale di
Negoziazione (MTF) né l’emittente agirà come internalizzatore sistematico
delle obbligazioni. Inoltre, l’Emittente non si impegna al riacquisto di
qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore.
Tuttavia, l’Emittente si riserva di acquistare le Obbligazioni emesse in
conto proprio, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, nel caso
di richiesta di vendita da parte dei sottoscrittori, fornendo prezzi
determinati in conformità a quanto stabilito nella propria ”Strategia di
esecuzione e trasmissione degli ordini” disponibile sul sito internet della
banca ed a richiesta presso le filiali.
Sezione D - Rischi
D.2
Informazioni
fondamentali sui
principali rischi che
sono specifici per
l’emittente
Rischio connesso alla fusione per incorporazione di Banca
Atestina Credito Cooperativo S.C. nella Banca di Credito
Cooperativo delle Prealpi S.C..
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di
Credito Cooperativo delle Prealpi Società Cooperativa e di Banca Atestina
di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta straordinaria,
hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art. 2501 del Codice
Civile, che prevede la incorporazione di Banca Atestina nella Banca delle
Prealpi. L’atto di fusione, previsto dall’art. 2504 del Codice Civile, redatto
in data 18 ottobre, è stato successivamente depositato per l’iscrizione
nell’Ufficio del Registro delle Imprese di Treviso in data 6 novembre 2015.
Con lettera datata 4 settembre 2015 la Sede di Venezia della Banca
d’Italia ha rilasciato, ai sensi dell’art. 57, comma 1, del D.lgs. n. 385/93, la
prescritta autorizzazione per la realizzazione della fusione. La fusione delle
due banche si è perfezionata con decorrenza giuridica, contabile e fiscale
il 1° gennaio 2016 e l’incorporante ha mantenuto l’attuale denominazione.
La fusione impatterà negativamente sulle principali grandezze economico
patrimoniali dell’Emittente, in quanto la Banca incorporata è caratterizzata
da coefficienti patrimoniali inferiori all’incorporante e da una qualità degli
impieghi significativamente peggiore sia rispetto a quella dell’Emittente
che a quella dei dati medi espressi dal sistema bancario italiano per classe
dimensionale di appartenenza (Banche Minori).
A questo riguardo, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al
31/03/2016, che tengono conto degli effetti della fusione, risulta che il
CET 1 Ratio di Banca delle Prealpi (pari al Tier 1 Ratio e al Total capital
34
Ratio) si attesta al 15,9% rispetto al CET 1 Ratio della Banca medesima al
31/12/2015 pari al 18,54%.
Si evidenzia, inoltre, che nel provvedimento di autorizzazione alla fusione
trasmesso alla Banca delle Prealpi con provvedimento del 12 ottobre
2015, Banca d’Italia ha invitato l’Emittente a: a) seguire con attenzione le
fasi attuative dell’operazione di fusione e valutare, a regime,
l’adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo rispetto alle
accresciute dimensioni aziendali e articolazione territoriale; b) effettuare,
entro sei mesi dalla data di fusione, una verifica di audit nel comparto
dell’antiriciclaggio, volta a valutare la complessiva funzionalità della nuova
configurazione organizzativa; c) assicurare l’adeguatezza degli assetti di
governo.
Esistono elementi di rischio, infine, anche alla luce delle differenze
esistenti tra le metodologie di gestione e di informativa contabile adottate
dalle due entità. Sebbene la dirigenza di Banca delle Prealpi ritenga che
non sorgeranno problemi significativi nel portare a compimento il
processo di fusione, non vi è certezza che non insorgano difficoltà nel
perfezionamento del processo.
L’Emittente si impegna a mettere a disposizione dell’investitore, nei
termini legali previsti, tutte le informazioni di cui all’art. 2501 septies del
codice civile, ivi incluse quelle relative alla nuova realtà creditizia, sul
proprio sito internet www.bccprealpi.it.
Rischio connesso alle perdite di esercizio di Banca Atestina
registrate negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015
Il risultato di esercizio al 31 dicembre 2015 di Banca Atestina riporta una
perdita di euro 26.207 migliaia, rispetto ad una perdita del 2014 pari ad euro
12.099 migliaia, che ha determinato un significativo decremento dei ratios
patrimoniali di Banca Atestina (Cet 1 Ratio, Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio)
che sono passati dal 12,6% del 31 dicembre 2014 al 2,6% del 31 dicembre
2015, attestandosi al di sotto delle soglie minime regolamentari.
Su tale andamento hanno inciso le significative rettifiche di valore per
deterioramento di crediti, pari ad euro 33.124 migliaia nel 2015 e ad euro
28.536 migliaia nel 2014, derivanti da un contesto aziendale caratterizzato
da una qualità del credito con indici di rischiosità sensibilmente più elevati
rispetto ai dati medi di sistema.
Rischio di deterioramento della qualità del credito
Nel corso del 2014 e 2015 la gestione del comparto crediti della Banca
Prealpi ha evidenziato un aumento dei Crediti Deteriorati lordi, con
particolare riferimento all’aggregato delle Sofferenze, a causa del
perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economicofinanziaria che ha interessato anche il territorio dove la banca opera.
La tabella che segue riporta i principali indicatori di rischiosità creditizia
della Banca posti a confronto con i corrispondenti dati di sistema tratti da
Fonti Banca d’Italia.
Tabella: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca
Prealpi (Banca incorporante)
Banca delle Prealpi
Indicatori (Ratios)
Sofferenze lorde / impieghi
lordi a clientela
Sofferenze nette / Impieghi
netti a clientela
Crediti deteriorati lordi /
Impieghi lordi a clientela
Crediti deteriorati netti /
Impieghi netti a clientela
Rapporto di copertura dei
crediti deteriorati
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano –
Banche Minori
31/12/15(*)
31/12/14
(***)
6,89%
5,55%
10,5%
8,60%
3,14%
2,63%
4,8(**)
4,5%(****)
10,46%
9,58%
18,7%
16,80%
5,97%
5,86%
10,8%(**)
10,8%(****)
45,88%
41,42%
40,8%
36,50%
35
Rapporto di copertura delle
sofferenze
56,78%
54,71%
55,3%
52,10%
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34 con
riferimento alla Categoria Banche Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario non essendo gli stessi disponibili
per le banche minori. Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile
2016, pag. 34 con riferimento all’intero Sistema Bancario
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21
con riferimento alla Categoria Banche Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario non essendo gli stessi
disponibili per le banche minori. Fonte: Appendice relazione annuale Banca
d’Italia 2015, pag. 129.
Come si evince dalla suesposta tabella, la gestione del comparto crediti ha
evidenziato, nel corso del 2015, un peggioramento della qualità del credito.
In particolare, si è registrato sia un peggioramento dei crediti deteriorati
(lordi e netti) che delle sofferenze (lorde e nette) sul totale degli impieghi
rispetto all’anno precedente.
Inoltre, soprattutto per effetto dell’incorporazione di Banca Atestina, si è
verificato un ulteriore peggioramento della qualità del credito dell’Emittente
al 31.03.2016 sia per quanto riguarda l’incidenza delle Sofferenze Lorde su
Impieghi Lordi a clientela passati dal 6,89% (dicembre 2015) al 10,2%, delle
Sofferenze Nette su Impieghi Netti a clientela passati dal 3,14% (dicembre
2015) al 3,9% che dei Crediti Deteriorati Lordi su Impieghi Lordi a clientela
passati da 10,46% (dicembre 2015) al 15,2%.
Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di
Credito Cooperativo (BCC)
Con la Legge n. 49 dell’8 aprile 2016, di conversione del Decreto Legge n.
18 del 14 febbraio 2016, il settore del credito cooperativo è stato riformato
allo scopo di accrescere l’integrazione del comparto e favorirne il
rafforzamento patrimoniale preservando al contempo i caratteri di mutualità
e localismo delle banche stesse.
La riforma prevede l’obbligo per le BCC, attraverso un contratto di coesione,
di aderire ad un gruppo bancario cooperativo, composto da una capogruppo
costituita in forma di società per azioni avente un patrimonio netto non
inferiore a un miliardo di euro. Il contratto di coesione disciplinerà i poteri
della capogruppo sulla singola banca, che saranno più o meno stringenti a
seconda del grado di rischiosità della stessa (misurato sulla base di
parametri oggettivi che andranno individuati), che possono andare da
semplici interventi correttivi a misure sanzionatorie fino all’esclusione della
Bcc. dal gruppo.
La maggioranza del capitale della capogruppo sarà detenuto dalle BCC del
gruppo. Il resto del capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi
(gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei
capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui
all’articolo 2526 del codice civile) e quindi contribuire al rafforzamento
patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza
patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria.
Per favorire la patrimonializzazione delle singole Bcc., sono stati innalzati
l’ammontare massimo di capitale detenibile da un socio (da 50.000 Euro a
100.000 Euro) e il numero minimo di soci di una Bcc. (da 200 a 500).
L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte
della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in
forma di Banca di credito cooperativo. E’ previsto un periodo transitorio per
l’avvio a regime del nuovo assetto, di durata non superiore a 18 mesi
dall’entrata in vigore delle norme secondarie di attuazione. L’Emittente non
si è avvalso della cosiddetta “way out”, pur avendo un patrimonio netto
superiore a 200 milioni di euro. Pertanto, l’Emittente dovrà aderire ad un
Gruppo Bancario Cooperativo quanto questo verrà costituito.
Ad oggi, tuttavia, non essendo ancora state emanate le disposizioni di
attuazione della menzionata riforma legislativa da parte della Banca d’Italia e
36
del Ministro dell’Economia e delle Finanze, anche in considerazione della non
definitività del quadro normativo, non è possibile prevedere con certezza
quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre
sull’Emittente.
Rischio relativo all’assenza del credit spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per
l’Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso
come differenza tra il rendimento di un obbligazione plain vanilla di
riferimento dell’Emittente ed il tasso Interest Rate Swap su durata
corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della
rischiosità dell’Emittente.
Rischio connesso all’evoluzione della Regolamentazione del
settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina
sulla risoluzione delle crisi bancarie
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione,
nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in
particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la
regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette,
rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura
primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è
soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio,
usura, tutela del cliente (consumatore).
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di
discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal
1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in
base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente
con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali
minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione
di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità
negli istituti bancari.
In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti
patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con
livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a
partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity
Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un
Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari
almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli
minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un
«cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).
Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra
l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage
Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento
di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un
periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un
indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con
orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che
attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.
Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
- per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal
2015, del 70% con decorrenza dal 1° gennaio 2016 e dell’80% con
decorrenza 1° gennaio 2017, fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio
2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”);
- per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da
rispettare a partire dal 1° gennaio 2018.
Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi nr. 180 e 181
(Decreti BRRD) del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE
del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015
sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di
37
risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di
investimento, che s’inserisce nel contesto della definizione di un
meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione
delle crisi bancarie.
Tra gli aspetti innovativi della normativa sopraindicata si evidenzia
l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione
delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di
una situazione di dissesto o a rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine
di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al
minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario
nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti
sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli
azionisti purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che
avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria
di insolvenza.
In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi, si registra il passaggio
da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d.
bali-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai
detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non
subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte
eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro
100.000,00 (c.d. Bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del
“Bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di
azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di
capitale delle Obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione
di insolvenza dell’Emittente.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre
2015 fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “Bail-in”
sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1
gennaio 2016.
Peraltro le disposizioni in materia di “Bail-in” potranno essere applicate
agli strumenti finanziari già in circolazione ancorché emessi prima della
suddetta data.
Si segnala che l’implementazione della Direttiva 2014/49/UE ( Deposit
Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e della Direttiva
2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio
2014 nonché l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico
(Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014) potrà comportare un
impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca
in quanto impongono, a partire dall’esercizio 2015, l’obbligo di costituire
specifici fondi tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi.
Banca delle Prealpi ha quindi proceduto a contabilizzare nel 2015 la quota
annua dovuta al Fondo nazionale di risoluzione, ai sensi della Direttiva
2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive), pari, per l’esercizio
2015, a euro 338 migliaia ante imposte; tale onere è stato contabilizzato
alla voce “Altre spese amministrative”.
In relazione ai contributi richiesti, come da disposizioni del Decreto
legislativo 16/11/2015 n. 180, in attuazione della Direttiva 2014/59, Banca
delle Prealpi ha versato un contributo straordinario al suddetto Fondo pari
a euro 1.015 migliaia ante imposte, registrati nel conto economico del
quarto trimestre 2015.
Si segnala, inoltre, che nel 2015, sono stati contabilizzati euro 260 migliaia
di contributi relativi alla quota a proprio carico dovuta al Sistema di
Garanzia dei Depositi per l’esercizio 2015, ai sensi della Direttiva
2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014.
A seguito dell’operazione di fusione continuano ad applicarsi, nelle more
della revisione annuale delle valutazioni prudenziali, i requisiti patrimoniali
aggiuntivi di secondo pilastro imposti all’incorporante – Banca delle Prealpi
- ad esito dell’ultimo ciclo SREP, con provvedimento n 1072390 del
12/10/2015, nelle misure di seguito indicate, comprensive del Capital
38
Conservation Buffer:
- CET 1 ratio pari al 7% (vincolante nella misura del 5,2%, di cui 4,5% ex
art. 92 CRR + 0,7% ad esito dello SREP);
- Tier 1 ratio pari al 8,5%(vincolante nella misura del 7%, di cui 6% ex
art. 92 CRR + 1% ad esito dello SREP);
- Total Capital ratio pari al 10,5% (vincolante nella misura del 9,40%, di
cui 8% ex art. 92 CRR + 1,40% ad esito dello SREP).
Come specificato dal suddetto provvedimento del 12/10/2015, tali
coefficienti di capitale si applicano “a decorrere dalla segnalazione sui
fondi propri al 31/12/2015”.
Al 31 dicembre 2015, i coefficienti Common Equity Tier 1 Ratio, Tier 1
Ratio, Total Capital Ratio, sono risultati pari rispettivamente al 18,54%,
18,54% e 18,55% in termini “Phased in” e 18,56% per tutti gli indicatori
in termini “Fully loaded”, tutti superiori ai requisiti specifici richiesti.
Inoltre, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che
tengono conto degli effetti della fusione, il CET 1 Ratio (pari al Tier 1 e al
Total Capital Ratio) si attesta al 15,9%.
Non sono pervenute comunicazioni da parte della Banca d’Italia
concernenti ulteriori richieste di carattere prudenziale.
Alla luce di quanto sopra, sebbene l’Emittente s’impegni ad ottemperare al
complesso sistema di norme e regolamenti, l’evoluzione della normativa
e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione della
stessa da parte delle competenti autorità, potrebbe dar luogo a nuovi
oneri ed adempimenti a carico dell’Emittente.
Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto
delle attuali incertezze del contesto macroeconomico.
L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica
generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati
finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In
particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono
influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli
investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo
termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità
e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle
famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e
i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi
economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite,
incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività
detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e
sulla sua stessa solidità patrimoniale.
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili
di incertezze, in relazione: (a) ai recenti sviluppi connessi al referendum
del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea
(c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la
fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito,
sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari
nonché sulla situazione dello Stato Italiano e dell’Emittente; (b) alle
tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e
consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di
tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno
mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri
sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED,
nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a
favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità
dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano,
in modo più o meno ricorrente, sui mercati finanziari.
In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi
relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti
39
incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia
nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile
contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa
tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le
recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in
particolare quello cinese.
Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti
possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e
finanziaria dell’Emittente.
Rischio di credito
L’attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente
dipendono dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti.
L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all’attività creditizia.
Pertanto, l’inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle
proprie obbligazioni, ovvero l’eventuale mancata o non corretta
informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione
finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione
economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive
obbligazioni nei confronti dell’Emittente a causa di fallimento, assenza di
liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di
un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un
inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti
problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i
quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente.
L’Emittente può essere inoltre soggetto al rischio, in determinate
circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non
siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui
l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o
influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare
nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di
liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle
controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui
risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può
richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà
finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare
della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività
oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni
in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano
significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato.
Le strategie e le policy per l’assunzione del rischio di credito e gli
strumenti per la gestione dello stesso sono definite nell’ambito di Banca
delle Prealpi.
Rischio di mercato
Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti
finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di
mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse,
prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un
deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. I risultati
finanziari dell’Emittente sono legati al contesto operativo in cui l’Emittente
medesimo svolge la propria attività. L’Emittente è quindi esposto a
potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i
titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni di tassi di interesse, dei
tassi di cambio delle valute, dei prezzi dei titoli quotati sui mercati e delle
materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Al riguardo, anche
un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre la
Banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Tali
fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale
andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli
investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su
40
scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle
agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e
da conflitti bellici e atti di terrorismo. Il rischio di mercato si manifesta sia
relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) che
comprende gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati
ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book) che
comprende le attività e le passività finanziarie diverse da quelle costituenti
il trading book. Al 31/12/2015 la Banca non aveva effettuato investimenti
sul portafoglio di negoziazione, ma solo sul portafoglio bancario, che
risultava investito in titoli di Stato Italiani (per l’86,09% delle Attività
Finanziarie) e quindi può essere soggetto a variazioni di valore legate alla
diminuzione del merito di credito di tale emittente. In considerazione
dell’assenza del portafoglio di negoziazione e dell’esiguo valore del VAR al
31/12/2015 sul portafoglio bancario non si ravvisano profili di rischiosità.
Le fluttuazioni dei corsi dei titoli potrebbero essere generate da
cambiamenti nell’andamento generale dell’economia, dalla propensione
all’investimento degli investitori, dalla liquidità dei mercati su scala
globale, da politiche monetarie e fiscali, dalla disponibilità e costo dei
capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia
locale sia internazionale, da conflitti bellici oppure atti terroristici. Tale
rischio è attentamente monitorato attraverso le procedure di gestione del
rischio di cui si è dotato l’Emittente.
Rischio di esposizione al debito sovrano
La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le
scelte di politica economica di molti Paesi europei.
L’esposizione nei confronti degli Stati sovrani detenuta dall’Emittente al 31
dicembre 2015 ammonta complessivamente a 726.069 migliaia di Euro,
interamente relativi alla zona Euro, pari all’86,40% del totale delle attività
finanziarie, rappresentati da titoli di Stato Italiani per l’86,09%.
Rischio di liquidità dell’Emittente
Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far
fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza,
sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia
per difficoltà a smobilizzare propri attivi (market liquidity risk).
La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata da temporanea
impossibilità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli
di debito (garantiti o non), dall’incapacità di ricevere fondi da controparti
esterne, dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri
investimenti, nonché da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall’obbligo di
prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa
di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale
turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o
terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che
l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore
rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni
finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare
il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità.
Sono esempi di manifestazione del rischio di liquidità il fallimento di un
importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un
inadempimento da parte dello stesso, che potrebbero causare ingenti
problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte degli altri istituti
bancari, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente
l’Emittente. Oppure, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui
l’Emittente detiene titoli od obbligazioni, che potrebbe comportare perdite
e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare
nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di
liquidità.
Rischio operativo
Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o
dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da
41
eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da
frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi,
inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.
L’Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di
frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non
autorizzate eseguite da dipendenti e di rischio di errori operativi, compresi
quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di
telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio
operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie
attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque
inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla
posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente.
L’Emittente attesta che alla data del presente Documento di Registrazione lo
stesso dispone di strategie di mitigazione e contenimento dei rischi operativi
finalizzate alla prevenzione e alla limitazione dei possibili effetti negativi.
Rischio collegato a procedimenti giudiziari
E’ rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze
giudiziali cui la banca è convenuta in ragione dell’esercizio della propria
attività bancaria.
Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità,
annullamento, inefficacia o risarcimento danni conseguenti ad operazioni
afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall’Emittente.
A fronte dei propri contenziosi, nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31
dicembre 2015, l’Emittente evidenzia accantonamenti per rischi legali per
euro 1.443 migliaia nel Fondo per Rischi ed Oneri a cui corrispondono rischi
potenziali riferiti alle richieste delle controparti ammontanti a euro 2.490
migliaia. In relazione a tali vertenze, l’Emittente dichiara che le stesse non
sono in grado di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio
finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di
far fronte agli impegni che assumerà con l’offerta dei titoli di cui al presente
Prospetto di Base.
L’Emittente nel corso del 2015 e del 2016 non è stata oggetto di
accertamenti ispettivi da parte di Autorità di Vigilanza e non sussistono esiti
pendenti.
D.3
Informazioni
fondamentali sui
principali rischi che
sono specifici per
gli strumenti
finanziari
FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in”.
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i
Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della
Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce
un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, individuando i
poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi
bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono
adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di
dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali
dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul
sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli
azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo
gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che
avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di
insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015,
fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del
“bali-in”, come di seguito descritto, per le quali l’applicazione è in vigore a
partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di “bali–in” possono essere applicate agli
strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta
data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle
42
Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bali-in” ossia il potere di
riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di
conversione in titoli di capitale delle obbligazioni.
Pertanto, con l’applicazione del “bali-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero
esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il
proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di
insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare
la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a
partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il
pagamento per un periodo transitorio.
Nell’applicazione dello strumento del “bali in”, le Autorità dovranno tenere
conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle
perdite, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d.
Common equity Tier 1);
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe
1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla
conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine
indicato:
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1
Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe
1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bali–in” riguarderà prima le
obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di €
100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i
medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie
dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri
depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di Euro
100.000.
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse
dall’ambito di applicazione del “bali-in” alcune categorie di passività indicate
dalla normativa, tra cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d. “depositi
protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180
del 16 novembre 2015 come “passività per la quale il diritto del creditore al
pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno
o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà
o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da
operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art.
49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui
all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Lo strumento sopra descritto del “bali-in” può essere applicato sia
individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione
dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno
43
essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione
sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo
dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto
di Base, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito
nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso
del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga
insolvente o sia sottoposto a procedure concorsuali o comunque non sia in
grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che
l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto.
Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione
all’investimento, si rinvia all’elemento D.2 della presente Nota di Sintesi.
Rischio connesso alle garanzie relative alle Obbligazioni
[I prestiti non sono assistiti dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle
banche di Credito Cooperativo].
[I prestiti sono assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di
titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di
seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo
medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it.
Si precisa che nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da
parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che
dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti
l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun
investitore non superiore a Euro 103.291,38 euro (tenendo conto di tutti i
titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni).
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016
garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di €24.622.920.200,
è pari a € 613.096.737,90 per periodo 01 Aprile – 30 Giugno 2016
L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del
portatore del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i
titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a
questa conferito.
Con specifico riferimento all’avvio delle misure di risoluzione previste dalla
Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “bali-in” - come descritto nel
“Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in” cui si rinvia - il Fondo di Garanzia
degli Obbligazionisti, in data 28 luglio 2016, ha ritenuto di sottoporre
all’approvazione dell’Assemblea straordinaria convocata in data 9 settembre
2016 le modifiche statutarie volte ad estendere l’applicabilità della garanzia
anche ai casi di attivazione del “bali -in”.
Pertanto, sino all’adozione, da parte dell’Assemblea, delle necessarie
modifiche statutarie, l’obbligatorietà dell’intervento del FGO nelle fattispecie
sopra indicate non risulta ancora formalizzata].
Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro
scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi,
tra cui:
- variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”);
- caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati
(“Rischio di Liquidità”);
- variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento
del merito di credito dell’Emittente”);
- commissioni ed oneri (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni
inclusi nel prezzo di emissione e Rischio connesso alla presenza di
costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione anche significativa del
prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del Valore Nominale.
Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni
prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto
44
capitale. Per contro, tali elementi non influenzano il valore di rimborso a
scadenza, che rimane pari al 100% del Valore Nominale.
I rischi sopra elencati sono descritti nella sezione dei rischi comuni ovvero
specifici, cui si rinvia.
Rischio di liquidità
È il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un Investitore di
vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad
un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe anche essere inferiore al
prezzo di emissione del titolo. L’ obbligazionista potrebbe avere difficoltà a
liquidare il proprio investimento e potrebbe dover accettare un prezzo
inferiore a quello di sottoscrizione, indipendentemente dall’ Emittente e
dall’ammontare delle obbligazioni, in considerazione del fatto che le richieste
di vendita possano non trovare prontamente un valido riscontro.
Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla
quotazione su mercati regolamentati, né per la negoziazione presso Sistemi
Multilaterali di Negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore
sistematico.
Inoltre l’Emittente non si impegna al riacquisto di qualunque quantitativo di
Obbligazioni su iniziativa dell’investitore prima della scadenza.
Tuttavia la banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione
delle Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base in conto proprio, al
di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le modalità di pricing
previste dal documento “Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini”,
ed indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito. In particolare, si
evidenzia che l’Emittente non garantisce l’esecuzione degli ordini di riacquisto
al superamento della soglia del 20% del controvalore collocato di ciascuna
emissione (limite per singola emissione) e del 2% del controvalore
complessivo dei prestiti obbligazionari collocati (limite complessivo).
Inoltre, nel corso del periodo di offerta delle Obbligazioni, l’Emittente potrà
avvalersi della facoltà di procedere in qualsiasi momento alla chiusura
anticipata dell’offerta, sospendendo immediatamente l’accettazione di
ulteriori richieste di adesione. In tali casi l’Emittente ne darà comunicazione
al pubblico mediante apposito avviso,
pubblicato sul sito internet
dell'Emittente www.bccprealpi.it e reso disponibile in forma stampata
gratuitamente presso la sede e le filiali dello stesso; copia di tale avviso sarà
contestualmente trasmessa alla CONSOB.
Una riduzione dell’ammontare nominale complessivo del prestito può avere
un impatto negativo sulla liquidità dei titoli.
La Banca corrisponderà inoltre al cliente i dietimi di interessi maturati dalla
data di godimento della cedola in corso sino al giorno di regolamento
dell’operazione (valuta di accredito sul conto corrente).
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente
Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della
situazione finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del
merito creditizio stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul
mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento
del rischio Emittente.
Tuttavia non richiedendo l’Emittente né l’ammissione a quotazione su
mercati regolamentati né la negoziazione
su Sistemi Multilaterali di
Negoziazione (“MTF”), qualora le Obbligazioni fossero negoziate nell’ambito
del servizio di negoziazione in conto proprio, tale rischio risulterebbe
azzerato in quanto sarebbero riacquistate a prezzi calcolati utilizzando lo
spread applicato in fase di emissione.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel
prezzo di emissione
Il prezzo di emissione potrà includere commissioni e/o costi che verranno
indicati nelle Condizioni Definitive. Al riguardo si segnala che la presenza di
tali commissioni e/o costi può comportare un rendimento a scadenza
inferiore rispetto a quello offerto da titoli similari (in termini di caratteristiche
del titolo e profilo di rischio) privi di tali costi e/o commissioni. Inoltre, si
45
evidenzia che le commissioni e/o i costi inclusi nel prezzo di emissione non
partecipano alla determinazione del prezzo delle Obbligazioni in caso di
successiva negoziazione. Pertanto, qualora l’investitore vendesse le
Obbligazioni sul mercato secondario (anche nel periodo immediatamente
successivo alla data di emissione), il prezzo di vendita potrà essere scontato
delle commissioni/costi incorporati nel prezzo di emissione.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al
prezzo di emissione
In relazione alle singole offerte, potranno essere previsti, a carico del
sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione il cui
importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali
costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni
calcolato sulla base del prezzo di emissione. Al riguardo si precisa che il
rendimento effettivo annuo netto indicato nelle Condizioni Definitive di
ciascun prestito, viene determinato sulla base del prezzo di
acquisto/sottoscrizione e pertanto tiene conto della presenza di eventuali
costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione.
Rischio di conflitto di interesse
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle
obbligazioni, possono avere rispetto all’operazione, un interesse autonomo
potenzialmente in conflitto con quello dell’ investitore.
In particolare può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in
quanto BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C., in qualità
di Emittente, svolge il ruolo di collocatore e di responsabile del collocamento
di strumenti finanziari di propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il
calcolo. Si configura una situazione di conflitto di interesse anche in caso di
rivendita dell’obbligazione prima della scadenza, al momento della
determinazione del prezzo di riacquisto, poiché l’ Emittente negozierà i titoli
in conto proprio al di fuori di qualunque struttura di negoziazione.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al
rendimento di un titolo di stato
Il rendimento effettivo su base annua delle obbligazioni (in regime di
capitalizzazione composta), al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, potrebbe
anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un
titolo di stato di durata similare.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti
finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le
Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è
disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della
solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Va
tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating dell’Emittente e degli
strumenti finanziari oggetto dell’offerta non è di per sé indicativa della
solvibilità dell’Emittente e, conseguentemente, di rischiosità degli strumenti
finanziari oggetto dell’offerta medesima.
Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale applicabile alle
Obbligazioni
I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di
volta in volta. Non vi è certezza, infatti che il regime fiscale applicabile alla
data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di
pubblicazione delle Condizioni Definitive rimanga invariato durante la vita
delle Obbligazioni. Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai
pagamenti effettuati in relazione alle Obbligazioni, sono ad esclusivo carico
dell’investitore. L’investitore potrebbe subire un danno da un eventuale
inasprimento del regime fiscale causato da un aumento delle imposte
attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a
diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni.
Obbligazioni Step-up / Step-down
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto
46
“rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si
verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. L’impatto delle variazioni dei tassi di
interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni Step Up/Step Down è
tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più è lunga la vita
residua del titolo (per tale intendendosi il periodo di tempo che deve
trascorrere prima del suo naturale rimborso).
Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor)
e/o Massimo (Cap) e parte variabile delle Obbligazioni a Tasso
Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
a) Rischio di tasso di mercato
E il rischio rappresentato da eventuali variazioni dei livelli dei tassi di mercato
a cui l’investitore è esposto in caso di vendita delle obbligazioni prima della
scadenza; in particolare, in caso di aumento dei tassi di mercato, si riduce il
valore di mercato dei titoli.
Fluttuazioni dei tassi d’interesse sul mercato del parametro d’indicizzazione di
riferimento potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore
della cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento
espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare, in caso di
vendita prima della scadenza, variazioni sui prezzi dei titoli.
b) Rischio connesso alla natura strutturata delle obbligazioni
L’investitore deve tener presente che l’Obbligazione presenta al suo interno,
oltre alla componente obbligazionaria, una componente derivativa.
Qualora sia previsto un Minimo la componente derivativa consta di una
opzione di tipo interest rate FLOOR, acquistata dall’investitore, in ragione
della quale questi vede determinato a priori il valore minimo delle cedole
variabili pagate dal Prestito obbligazionario (Rendimento Minimo Garantito).
L’opzione di tipo interest rate FLOOR è un’opzione su tassi di interesse
negoziata al di fuori dei mercati regolamentati con la quale viene fissato un
limite minimo al rendimento di un dato strumento finanziario.
Qualora sia previsto un Massimo, la componente derivativa consta di una
opzione di tipo interest rate CAP, venduta dall’investitore, in ragione della
quale questi vede determinato a priori il valore massimo delle cedole variabili
pagate dal Prestito obbligazionario (Rendimento Massimo Corrisposto).
L’opzione di tipo interest rate CAP è un’opzione su tassi di interesse
negoziata al di fuori dei mercati regolamentati con la quale viene fissato un
limite massimo alla crescita del rendimento di un dato strumento finanziario.
La contestuale presenta di un’opzione di tipo interest rate CAP ed interest
rate FLOOR da luogo ad una opzione c.d. Interest Rate COLLAR.
c) Rischio di indicizzazione
L’investitore deve tenere presente che il rendimento delle Obbligazioni
dipende dall’andamento del Parametro di indicizzazione, per cui, ad un
eventuale andamento decrescente del Parametro di indicizzazione,
corrisponde un rendimento decrescente.
È possibile che il Parametro di indicizzazione raggiunga un livello pari a zero:
in questo caso l’investitore non percepirebbe alcun interesse
sull’investimento effettuato; tale rischio è mitigato qualora sia presente uno
Spread positivo.
d) Rischio relativo allo spread negativo
Qualora l’ammontare della cedola venga determinato applicando al
parametro di indicizzazione uno spread negativo il rendimento delle
obbligazioni sarà inferiore a quello di un titolo similare legato al parametro
previsto senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in quanto
la cedola usufruisce parzialmente dell’eventuale rialzo del parametro, mentre
un eventuale ribasso del parametro amplificherà il ribasso della cedola.
Pertanto in caso di vendita del titolo l’investitore deve considerare che il
prezzo delle obbligazioni sarà più sensibile alle variazioni dei tassi d’interesse.
La presenza di uno spread negativo deve essere valutata tenuto conto dell’
assenza di rating dell’ Emittente e delle obbligazioni. In ogni caso il tasso di
interesse delle cedole non potrà essere inferiore a zero.
47
e) Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la
periodicità delle cedole
Le Condizioni Definitive del singolo prestito individueranno il parametro di
indicizzazione (il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a uno, due, tre,
sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor mensile,
bimestrale, trimestrale, semestrale oppure annuale, o il Rendistato, il tasso
di rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza
trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della
Banca Centrale Europea). Nell’ipotesi in cui la periodicità delle cedole non
corrisponda alla durata del parametro di indicizzazione (ad esempio cedole a
cadenza annuale legate all’Euribor base 360 semestrale), tale
disallineamento può incidere negativamente sul rendimento dei titoli. La
rilevazione del parametro avviene il secondo giorno lavorativo antecedente la
data di godimento e quindi 1/2/3/6/12 mesi prima l’effettivo pagamento
della cedola.
f) Rischio connesso all’assenza di informazioni
Salvo eventuali obblighi di legge, l’Emittente non fornirà, successivamente
all’emissione delle obbligazioni, alcuna informazione relativamente alle stesse
ed all’andamento del Parametro di indicizzazione prescelto.
g) Rischio eventi di turbativa
In caso di mancata pubblicazione del parametro di indicizzazione ad una data
di rilevazione (la “Data di Rilevazione”), l’Agente per il calcolo fisserà un
valore sostitutivo per il parametro di indicizzazione, secondo le modalità
indicate al paragrafo 4.7 della Nota Informativa; ciò potrebbe influire
negativamente sul rendimento del titolo.
h) Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (CAP)
L’investitore deve tener presente che l’opzione di interest rate CAP non
consente di beneficiare a pieno dell’eventuale aumento del Parametro di
indicizzazione sottostante. Nel caso in cui sia applicato un Tasso Massimo,
infatti, se il valore del Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente
maggiorato o diminuito dello Spread, risulta superiore al Tasso Massimo, le
Cedole saranno calcolate in base al Tasso Massimo.
L’investitore, pertanto, deve tener presente che, in tal caso, il rendimento
delle Obbligazioni a Tasso Variabile con Massimo, potrebbe essere inferiore a
quello di un titolo similare legato al medesimo Parametro di Indicizzazione,
comprensivo dell’eventuale spread, al quale non sia applicato un limite
massimo.
Tale rischio è tanto più accentuato quanto più contenuto è il livello del CAP;
quindi l’Investitore deve valutare la convenienza delle obbligazioni in ragione
delle proprie aspettative future sull’andamento dei tassi di riferimento.
Obbligazioni a Tasso Fisso
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto
“rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si
verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. L’impatto delle variazioni dei tassi di
interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni a Tasso Fisso è tanto più
accentuato, a parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua del titolo
(per tale intendendosi il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo
naturale rimborso).
Obbligazioni Zero Coupon
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto
“rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si
verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. Nel caso di titoli Zero Coupon oggetto del
presente programma, essendo questi strumenti finanziari con duration (per
duration si intende il tempo di attesa medio per ottenere il flusso di cassa; in
un’obbligazione zero coupon il tasso medio di attesa coincide con la vita
residua del titolo in quanto l’unico flusso di cassa ad essere pagato è il valore
48
di rimborso a scadenza) maggiore rispetto ai titoli con flusso cedolare,
variazioni al rialzo dei tassi di mercato possono dar vita a prezzi più
penalizzanti per l’investitore. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di
mercato sul prezzo delle Obbligazioni Zero Coupon è tanto più accentuato, a
parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua del titolo (per tale
intendendosi il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale
rimborso).
Sezione E – Offerta
E.2b
E.3
Ragioni dell’offerta e
impiego dei proventi,
se diversi dalla ricerca
del profitto e/o dalla
copertura di
determinati rischi
Descrizione dei termini
e delle condizioni
dell’offerta
[I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati
dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo
scopo specifico di erogare credito a favore dei soci e della clientela di
riferimento della banca, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della
zona di competenza]
[Eventuali ragioni diverse [•].
Ammontare totale dell’offerta
L’ammontare totale dell’Offerta è pari a [•].
L’Emittente, durante il periodo di offerta, si riserva la facoltà di
incrementare, a suo insindacabile giudizio, l’ammontare complessivo del
singolo Prestito Obbligazionario, dandone comunicazione tramite apposito
avviso trasmesso alla CONSOB, pubblicato sul sito internet dell'Emittente
www.bccprealpi.it e reso disponibile in forma stampata gratuitamente
presso la sede e le filiali dello stesso.
Periodo di validità dell’offerta e procedura di sottoscrizione
Inizio del periodo di offerta: [•]; fine del periodo di offerta: [•].
L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del Periodo
di Offerta. L’Emittente si riserva inoltre la facoltà di procedere alla
chiusura anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se non è stato
raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta, sospendendo
immediatamente, l’accettazione di ulteriori richieste e dandone
immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della chiusura
del Periodo di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e
pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.bccprealpi.it.
Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di: mutate esigenze dell’Emittente; - mutate condizioni di mercato; raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta. L’Emittente si
riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta secondo le
medesime forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata
dell’offerta di cui sopra. L’Emittente non effettuerà offerte fuori sede né
mediante l’utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza.
Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la
consegna dell’apposito Modulo di Adesione, disponibile presso la sede e le
filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente.
Non saranno ricevibili né considerate valide le domande di adesione
pervenute prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del
Periodo di Offerta.
Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato
Non sono previsti criteri di riparto. Saranno pertanto assegnate tutte le
Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al
raggiungimento dell’importo massimo dell’Offerta. Infatti, qualora durante
il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l’importo massimo
indicato, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà
comunicata al pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso
disponibile sul sito internet dell’Emittente.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine
cronologico di prenotazione.
Prezzo di emissione
Il prezzo di emissione è pari a [•]. Per le sottoscrizioni effettuate
49
E.4
Descrizione di
eventuali interessi che
sono significativi per
l’emissione/l’offerta
compresi interessi
confliggenti
successivamente alla data di Godimento, il prezzo di emissione dovrà
essere maggiorato degli interessi maturati dalla data di Godimento e la
successiva data di sottoscrizione del prestito.
Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà pari al
Prezzo di Emissione maggiorato delle spese e delle imposte
specificamente poste a carico del sottoscrittore.
Categorie di potenziali investitori
[L’offerta è indirizzata esclusivamente alla clientela di Banca Prealpi]
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai potenziali investitori che [risultino iscritti al Libro
dell’Emittente ad una certa data (la Data di Ammissione)] [che
risulteranno iscritti al Libro dell’Emittente entro una certa data (il Periodo
di Ammissione)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a tutti i potenziali investitori che siano diventati o
intendano diventare nuovi clienti della Banca a far data dal (la Data di
Ammissione) e previa apertura di un dossier titoli presso la Banca.]
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che apportino nuove disponibilità alla
Banca Prealpi mediante denaro contante / bonifico / assegno, ovvero che
per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro
provenienti dal disinvestimento / rimborso di prodotti finanziari di loro
proprietà trasferiti da altre banche / intermediari e depositati presso la
Banca Prealpi, a far corso da una certa data (la “Data di Ammissione”)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che per la sottoscrizione delle
obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso di
operazioni di "pronti contro termine" concluse con la Banca Prealpi, a far
corso da una certa data (la “Data di Ammissione”)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che per la sottoscrizione delle
Obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso o dalla
vendita di strumenti finanziari di emittenti diversi dalla Banca Prealpi, a far
corso da una data indicata nelle Condizioni Definitive (la “Data di
Ammissione”).
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a potenziali investitori che a una determinata data,
(la “Data di Ammissione”), siano residenti nella seguente area geografica
(provincia e/o comune) [indicare provincia/e e/o comune/i]].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a potenziali investitori che a una determinata data,
(la “Data di Ammissione”) siano intestatari di rapporti di conto corrente
e/o deposito a risparmio presso gli sportelli della banca di seguito elencati,
anche mediante riferimento ad un’area geografica (provincia e/o comune)
[indicare provincia/e e/o comune/i]
Ovvero
[l’offerta è indirizzata a persone fisiche e/o a Piccole e Medie Imprese
(PMI)]
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle
Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse
autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell’investitore.
Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti
conflitti di interesse:
- Rischio coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile
del Collocamento:
la coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del
Collocamento potrebbe determinare una potenziale situazione di Conflitto
d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di
propria emissione.
- Rischio di conflitto di interessi legato alla negoziazione in conto proprio:
50
E.7
Spese stimate
addebitate
all’investitore
dall’emittente o
dall’offerente
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C., al fine di
assicurare la liquidità delle proprie obbligazioni, definisce, adotta e mette
in atto regole interne formalizzate che individuano procedure e modalità di
negoziazione dei prodotti finanziari in oggetto. Tale situazione
determinerebbe una situazione di conflitto di interesse nei confronti degli
investitori.
- Rischio di conflitto di interessi in quanto l’Emittente svolge il ruolo di
Agente per il Calcolo:
l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione
delle cedole e rimborso del capitale e ciò configura una situazione di
conflitto di interesse.
[Eventuali ulteriori interessi, compresi quelli in conflitto, relativi alle
singole emissioni [•]]
[Il prezzo di emissione include [commissioni / costi] complessivamente
pari a [•%] del Valore Nominale]:
- commissioni di collocamento pari a [•%] del Valore Nominale /
- commissioni di sottoscrizione pari a [•%] del Valore Nominale, /
costi pari a [•%] del Valore Nominale]
[Il prezzo di emissione non include [commissioni di collocamento]/
[commissioni di sottoscrizione]/altri costi.]
[Sono a carico dell’investitore [commissioni, spese o imposte] in
aggiunta al prezzo di emissione pari a [•%] del Valore Nominale,
ovvero ad Euro [•] per ogni [•] Euro di Valore Nominale]/
[Non sono previste commissioni/spese/imposte in aggiunta al prezzo di
emissione.]
[Sono previste commissioni/spese connesse alla tenuta e/o all’apertura
di un conto corrente e/o di un deposito titoli].
SEZIONE IV - FATTORI DI RISCHIO
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE
In riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Documento di Registrazione (Sezione V – Parag.
3) incluso nel presente Prospetto di Base.
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SINGOLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI
In riferimento ai singoli strumenti finanziari offerti, si rinvia alla Nota Informativa (SEZIONE VI – Paragrafo 3)
del presente Prospetto di Base.
In particolare si invitano i sottoscrittori a leggere attentamente le citate sezioni al fine di comprendere i fattori di
rischio generali e specifici collegati all’acquisto delle Obbligazioni.
51
SEZIONE V – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
1. PERSONE RESPONSABILI
Si fa rinvio alla sezione I del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di Responsabilità
rilasciata dal Legale Rappresentante di Banca di Credito Cooperativo delle PREALPI - Società Cooperativa.
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi - Società Cooperativa, in data 19/05/2011, con approvazione da
parte dell’Assemblea dei Soci, ha conferito alla Società Deloitte & Touche S.p.A. con Sede in Via Fratelli Bandiera
3 - Treviso, l’incarico per la revisione legale dei conti così come disciplinato dagli art. 2409 bis e ter del Codice
Civile e dal D.lgs. 39/2010, per il novennio 2011-2019.
La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A., sede legale in Via Tortona 25 - Milano, Codice Fiscale e Registro
Imprese di Miano n. 03049560166, è iscritta al REA di Milano n. 1720239. La società è iscritta al numero
progressivo 132587 del Registro dei Revisori legali istituito ai sensi dell’art. 2 del Decreto legislativo n. 39/2010
ove, a far data dal 13 settembre 2012, risultano transitate tutte le società di revisione in precedenza iscritte
all’Albo speciale istituito ai sensi dell’art. 161 del D.lgs. 24 febbraio 1988.
La Società di Revisione ha emesso un giudizio senza rilievi né richiami di informativa sul bilancio chiuso al 31
dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015.
La Società di Revisione ha, inoltre, effettuato la revisione contabile limitata dei prospetti contabili predisposti per
la determinazione del risultato semestrale ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza al 30 Giugno 2014 ed al 30
Giugno 2015, redigendo apposita relazione senza segnalazione di rilievi né richiami di informativa.
Le relazioni della Società di Revisione sono incluse nei relativi bilanci, messi a disposizione del pubblico come
indicato nel successivo Paragrafo 14 “Documenti accessibili al pubblico”, cui si rinvia.
2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall'incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla
società di revisione.
Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati non vi sono
stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa
dall’incarico o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto.
52
FATTORI DI RISCHIO
3. FATTORI DI RISCHIO
Si invitano i potenziali investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di
rischio, prima di qualsiasi decisione sull’investimento, al fine di comprendere i rischi collegati all’Emittente
e di ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni
relative agli Strumenti Finanziari emessi dall’Emittente e descritti nella Nota Informativa ad essi relativa.
L’Emittente ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente stesso di
adempiere ai propri obblighi derivanti dagli Strumenti Finanziari emessi nei confronti degli investitori.
Gli investitori sono altresì invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari.
Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre
informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione, anche ai fattori di rischio relativi agli
Strumenti Finanziari offerti ed indicati nella Nota Informativa.
Di seguito sono esposti i rischi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i
risultati operativi dell’Emittente. Alcuni di questi rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di
gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella “Parte E – Informazioni sui
rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota integrativa al Bilancio della Banca per l’esercizio
chiuso al 31.12.2015, a disposizione del pubblico ed inclusa mediante riferimento nel presente
Documento di Registrazione, come indicato al Capitolo 11.1.
Rischio connesso alla fusione per incorporazione di Banca Atestina Credito Cooperativo S.C. nella
Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi S.C..
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi
Società Cooperativa e di Banca Atestina di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta straordinaria,
hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art. 2501 del Codice Civile, che prevede la incorporazione
di Banca Atestina nella Banca delle Prealpi. L’atto di fusione, previsto dall’art. 2504 del Codice Civile, redatto
in data 18 ottobre, è stato successivamente depositato per l’iscrizione nell’Ufficio del Registro delle Imprese di
Treviso in data 6 novembre 2015. Con lettera datata 4 settembre 2015 la Sede di Venezia della Banca d’Italia
ha rilasciato, ai sensi dell’art. 57, comma 1, del D.lgs. n. 385/93, la prescritta autorizzazione per la
realizzazione della fusione. La fusione delle due banche si è perfezionata con decorrenza giuridica, contabile e
fiscale il 1° gennaio 2016 e l’incorporante ha mantenuto l’attuale denominazione.
La fusione impatterà negativamente sulle principali grandezze economico patrimoniali dell’Emittente, in
quanto la Banca incorporata è caratterizzata da coefficienti patrimoniali inferiori all’incorporante e da una
qualità degli impieghi significativamente peggiore sia rispetto a quella dell’Emittente che a quella dei dati
medi espressi dal sistema bancario italiano per classe dimensionale di appartenenza (Banche Minori).
A questo riguardo, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che tengono conto degli
effetti della fusione, risulta che il CET 1 Ratio di Banca delle Prealpi (pari al Tier 1 Ratio e al Total capital
Ratio) si attesta al 15,9% rispetto al CET 1 Ratio della Banca medesima al 31/12/2015 pari al 18,54%.
Si evidenzia, inoltre, che nel provvedimento di autorizzazione alla fusione trasmesso alla Banca delle Prealpi
con provvedimento del 12 ottobre 2015, Banca d’Italia ha invitato l’Emittente a: a) seguire con attenzione le
fasi attuative dell’operazione di fusione e valutare, a regime, l’adeguatezza degli assetti organizzativi e di
controllo rispetto alle accresciute dimensioni aziendali e articolazione territoriale; b) effettuare, entro sei mesi
dalla data di fusione, una verifica di audit nel comparto dell’antiriciclaggio, volta a valutare la complessiva
funzionalità della nuova configurazione organizzativa; c) assicurare l’adeguatezza degli assetti di governo.
Esistono elementi di rischio, infine, anche alla luce delle differenze esistenti tra le metodologie di gestione e
di informativa contabile adottate dalle due entità. Sebbene la dirigenza di Banca delle Prealpi ritenga che non
sorgeranno problemi significativi nel portare a compimento il processo di fusione, non vi è certezza che non
insorgano difficoltà nel perfezionamento del processo.
L’Emittente si impegna a mettere a disposizione dell’investitore, nei termini legali previsti, tutte le
informazioni di cui all’art. 2501 septies del codice civile, ivi incluse quelle relative alla nuova realtà creditizia,
sul proprio sito internet www.bccprealpi.it.
Per maggiori informazioni si rinvia al paragrafo “La fusione con Atestina Banca di Credito Cooperativo” della
Relazione sulla Gestione contenuta nel Bilancio della Banca delle Prealpi per l’esercizio chiuso al 31.12.2015,
pagg. 86-87.
53
FATTORI DI RISCHIO
Rischio connesso alle perdite di esercizio di Banca Atestina registrate negli esercizi chiusi al 31
dicembre 2014 e 2015
Il risultato di esercizio al 31 dicembre 2015 di Banca Atestina riporta una perdita di euro 26.207 migliaia, rispetto
ad una perdita del 2014 pari ad euro 12.099 migliaia, che ha determinato un significativo decremento dei ratios
patrimoniali di Banca Atestina (Cet 1 Ratio, Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio) che sono passati dal 12,6% del 31
dicembre 2014 al 2,6% del 31 dicembre 2015, attestandosi al di sotto delle soglie minime regolamentari.
Su tale andamento hanno inciso le significative rettifiche di valore per deterioramento di crediti, pari ad euro
33.124 migliaia nel 2015 e ad euro 28.536 migliaia nel 2014, derivanti da un contesto aziendale caratterizzato da
una qualità del credito con indici di rischiosità sensibilmente più elevati rispetto ai dati medi di sistema.
Per maggiori informazioni si rinvia alle tabelle sugli indicatori di rischiosità creditizia di Banca Atestina (tabelle 2bis, 2.1-bis, 2.1.1-bis e 2.1.2-bis) e sui principali dati di conto Economico di Banca Atestina (tabella 6-bis) del
successivo paragrafo 3.1 del presente Documento di Registrazione “Dati patrimoniali e finanziari selezionati
riferiti all’Emittente” nonché alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, sezione
1, capitolo 1 pag. 104 e segg. - Rischio di credito, paragrafo “Politiche di gestione del rischio di credito” della
Nota integrativa al Bilancio di Banca Atestina per l’esercizio chiuso al 31.12.2015.
54
FATTORI DI RISCHIO
Rischio di deterioramento della qualità del credito
Nel corso del 2014 e 2015 la gestione del comparto crediti della Banca Prealpi ha evidenziato un aumento dei
Crediti Deteriorati lordi, con particolare riferimento all’aggregato delle Sofferenze, a causa del perdurare delle
condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove la
banca opera.
La tabella che segue riporta i principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca posti a confronto con i
corrispondenti dati di sistema tratti da Fonti Banca d’Italia.
Tabella: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Banca delle Prealpi
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano –
Banche Minori
31/12/2015(*)
31/12/2014 (***)
Sofferenze lorde / impieghi lordi a
6,89%
5,55%
10,5%
8,60%
clientela
Sofferenze nette / Impieghi netti a
3,14%
2,63%
4,8(**)
4,5%(****)
clientela
Crediti deteriorati lordi / Impieghi
10,46%
9,58%
18,7%
16,80%
lordi a clientela
Crediti deteriorati netti / Impieghi
5,97%
5,86%
10,8%(**)
10,8%(****)
netti a clientela
Rapporto di copertura dei crediti
45,88%
41,42%
40,8%
36,50%
deteriorati
Rapporto
di
copertura
delle
56,78%
54,71%
55,3%
52,10%
sofferenze
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2015, pag. 129
Come si evince dalla suesposta tabella, la gestione del comparto crediti ha evidenziato, nel corso del 2015, un
peggioramento della qualità del credito. In particolare, si è registrato sia un peggioramento dei crediti deteriorati
(lordi e netti) che delle sofferenze (lorde e nette) sul totale degli impieghi rispetto all’anno precedente.
Inoltre, soprattutto per effetto dell’incorporazione di Banca Atestina, si è verificato un ulteriore peggioramento
della qualità del credito dell’Emittente al 31.03.2016 sia per quanto riguarda l’incidenza delle Sofferenze Lorde su
Impieghi Lordi a clientela passati dal 6,89% (dicembre 2015) al 10,2%, delle Sofferenze Nette su Impieghi Netti a
clientela passati dal 3,14% (dicembre 2015) al 3,9% che dei Crediti Deteriorati Lordi su Impieghi Lordi a clientela
passati da 10,46% (dicembre 2015) al 15,2%.
Per maggiori informazioni in merito alla qualità del credito dell’Emittente si rinvia a quanto riportato alle tabelle
sugli indicatori di rischiosità creditizia del successivo paragrafo 3.1 “Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti
all’Emittente” del presente Documento di Registrazione, nonché alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura”, sezione 1, capitolo 1 pag. 214 e segg. - Rischio di credito, paragrafo “Politiche di
gestione del rischio di credito” della Nota integrativa al Bilancio di Banca delle Prealpi per l’esercizio chiuso al
31.12.2015.
Per maggiori informazioni in merito alla qualità del credito di Banca Atestina si rinvia a quanto riportato alle tabelle
sugli indicatori di rischiosità creditizia del successivo paragrafo 3.1 “Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti
all’Emittente” del presente Documento di Registrazione, nonché alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura”, sezione 1, capitolo 1 pag. 104 e segg. - Rischio di credito, paragrafo “Politiche di
gestione del rischio di credito” della Nota integrativa al Bilancio di Banca Atestina per l’esercizio chiuso al
31.12.2015.
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FATTORI DI RISCHIO
Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC)
Con la Legge n. 49 dell’8 aprile 2016, di conversione del Decreto Legge n. 18 del 14 febbraio 2016, il settore del
credito cooperativo è stato riformato allo scopo di accrescere l’integrazione del comparto e favorirne il
rafforzamento patrimoniale preservando al contempo i caratteri di mutualità e localismo delle banche stesse.
La riforma prevede l’obbligo per le BCC, attraverso un contratto di coesione, di aderire ad un gruppo bancario
cooperativo, composto da una capogruppo costituita in forma di società per azioni avente un patrimonio netto
non inferiore a un miliardo di euro. Il contratto di coesione disciplinerà i poteri della capogruppo sulla singola
banca, che saranno più o meno stringenti a seconda del grado di rischiosità della stessa (misurato sulla base di
parametri oggettivi che andranno individuati), che possono andare da semplici interventi correttivi a misure
sanzionatorie fino all’esclusione della Bcc. dal gruppo.
La maggioranza del capitale della capogruppo sarà detenuto dalle BCC del gruppo. Il resto del capitale potrà
essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei
capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e
quindi contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza
patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria.
Per favorire la patrimonializzazione delle singole Bcc., sono stati innalzati l’ammontare massimo di capitale
detenibile da un socio (da 50.000 Euro a 100.000 Euro) e il numero minimo di soci di una Bcc. (da 200 a 500).
L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività bancaria in forma di Banca di credito cooperativo. E’ previsto un periodo transitorio per
l’avvio a regime del nuovo assetto, di durata non superiore a 18 mesi dall’entrata in vigore delle norme
secondarie di attuazione. L’Emittente non si è avvalso della cosiddetta “way out”, pur avendo un patrimonio
netto superiore a 200 milioni di euro. Pertanto, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo
quanto questo verrà costituito.
Ad oggi, tuttavia, non essendo ancora state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma
legislativa da parte della Banca d’Italia e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, anche in considerazione della
non definitività del quadro normativo, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale
innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente.
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio 2015 dell’Emittente - Relazione del Consiglio di Amministrazione
sulla gestione – pagg.13 e segg.
Rischio relativo all’assenza del credit spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un
valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un obbligazione plain vanilla di riferimento
dell’Emittente ed il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore
apprezzamento della rischiosità dell’Emittente.
Rischio connesso all’evoluzione della Regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche
intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata
dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la
regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti
ed evoluzioni della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito
finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura,
tutela del cliente (consumatore).
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle
autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in
base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo
rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione
di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari.
In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono
una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal
2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività
ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5%
delle attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un
«cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).
56
FATTORI DI RISCHIO
Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di
breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un
buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di
grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte
temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per
scadenze sostenibile.
Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
- per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 2015, del 70% con decorrenza dal 1°
gennaio 2016 e dell’80% con decorrenza 1° gennaio 2017, fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018
secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”);
- per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018.
Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 (Decreti BRRD) del 16 novembre 2015
attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla
Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi
e delle imprese di investimento, che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di
risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.
Tra gli aspetti innovativi della normativa sopraindicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le
Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità di risoluzione”) possono adottare per la
risoluzione di una situazione di “dissesto” o “rischio di dissesto” di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità
delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema
finanziario, nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che
i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe
subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi
basato su risorse pubbliche (c.d. “Bail-out”) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai
detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai
depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. “Bailin”). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “Bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con
possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle Obbligazioni, anche
in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015 fatta eccezione per le disposizioni
relative allo strumento del “Bail-in” sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1°
gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di “Bail-in” potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione
ancorché emessi prima della suddetta data.
Al riguardo, per ulteriori dettagli in merito al funzionamento del meccanismo del “Bail- in” si rinvia alla Sezione 6 Nota Informativa - Paragrafo 2 - Fattori di rischio - “Rischio connesso all’utilizzo del “Bail-in”.
Si segnala che l’implementazione della Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile
2014 e della Direttiva 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio 2014, nonché
l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014) potranno
comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impongono,
a partire dall’esercizio 2015, l’obbligo di costituire specifici fondi tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi.
Banca delle Prealpi ha quindi proceduto a contabilizzare nel 2015 la quota annua dovuta al Fondo nazionale di
risoluzione, ai sensi della Direttiva 2014/59/UE (BRRD), pari, per l’esercizio 2015, a euro 338 migliaia ante
imposte; tale onere è stato contabilizzato alla voce “Altre spese amministrative”.
In relazione ai contributi richiesti, come da disposizioni del Decreto legislativo 16/11/2015 n. 180, in attuazione
della Direttiva 2014/59/UE, Banca delle Prealpi ha versato un contributo straordinario al suddetto Fondo pari a
euro 1.015 migliaia ante imposte, registrati nel conto economico del quarto trimestre 2015.
Si segnala, inoltre, che nel 2015, sono stati contabilizzati euro 260 migliaia di contributi relativi alla quota a
proprio carico dovuta al Sistema di Garanzia dei Depositi per l’esercizio 2015, ai sensi della Direttiva 2014/49/UE
(DGSD) del 16 aprile 2014.
57
FATTORI DI RISCHIO
A seguito dell’operazione di fusione continuano ad applicarsi, nelle more della revisione annuale delle valutazioni
prudenziali, i requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro imposti all’incorporante - Banca delle Prealpi - ad
esito dell’ultimo ciclo SREP, con provvedimento n. 1072390 del 12/10/2015, nelle misure di seguito indicate,
comprensive del Capital Conservation Buffer:
- CET 1 ratio pari al 7% (vincolante nella misura del 5,2%, di cui 4,5% ex art. 92 CRR + 0,7% ad esito dello
SREP);
- Tier 1 ratio pari al 8,5%(vincolante nella misura del 7%, di cui 6% ex art. 92 CRR + 1% ad esito dello SREP);
- Total Capital ratio pari al 10,5% (vincolante nella misura del 9,40%, di cui 8% ex art. 92 CRR + 1,40% ad esito
dello SREP).
Come specificato dal suddetto provvedimento del 12/10/2015, tali coefficienti di capitale si applicano “a
decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31/12/2015”.
Al 31 dicembre 2015, i coefficienti Common Equity Tier 1 Ratio, Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio, sono risultati
pari rispettivamente al 18,54%, 18,54% e 18,55% in termini “Phased in” e 18,56% per tutti gli indicatori in
termini “Fully loaded”, tutti superiori ai requisiti specifici richiesti.
Inoltre, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che tengono conto degli effetti della fusione,
il CET 1 Ratio (pari al Tier 1 e al Total Capital Ratio) si attesta al 15,9%.
Non sono pervenute comunicazioni da parte della Banca d’Italia concernenti ulteriori richieste di carattere
prudenziale.
Alla luce di quanto sopra, sebbene l’Emittente s’impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e
regolamenti, l’evoluzione della normativa e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione della
stessa da parte delle competenti autorità, potrebbe dar luogo a nuovi oneri ed adempimenti a carico
dell’Emittente.
Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del
contesto macroeconomico.
L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro,
dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia
delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente
sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei
tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il
costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di
disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre
l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con
un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale.
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) ai recenti
sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d.
“Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia
del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione
dello Stato Italiano e dell’Emittente; (b) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa
e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei Paesi, come
Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della
politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi
Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni
Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più o meno ricorrente, sui mercati finanziari.
In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi Paesi,
sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui
principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese.
Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla
situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente.
58
FATTORI DI RISCHIO
Rischio di credito
L’attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente dipendono dal grado di affidabilità
creditizia dei propri clienti.
L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all’attività creditizia. Pertanto, l’inadempimento da parte dei
clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l’eventuale mancata o non corretta
informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere
effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti
dell’Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il
fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello
stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i
quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. L’Emittente può essere inoltre soggetto
al rischio, in determinate circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili.
Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe
comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o
utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito
di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati
dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si
trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia
che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento,
diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano
significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato.
Le strategie e le policy per l’assunzione del rischio di credito e gli strumenti per la gestione dello stesso sono
definite nell’ambito di Banca delle Prealpi.
Per maggiori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”,
sezione 1, capitolo 1 pag. 215 e segg. - Rischio di credito, paragrafo “Politiche di gestione del rischio di
credito” della Nota integrativa al Bilancio di Banca delle Prealpi per l’esercizio chiuso al 31.12.2015.
Rischio di mercato
Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per
effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse,
prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale
dell’Emittente. I risultati finanziari dell’Emittente sono legati al contesto operativo in cui l’Emittente medesimo
svolge la propria attività. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti
finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio
delle valute, dei prezzi dei titoli quotati sui mercati e delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi.
Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre la Banca a significative
perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel
generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e
fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie
di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. Il rischio di
mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) che comprende gli strumenti
finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book) che
comprende le attività e le passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. Al 31/12/2015 la
Banca non aveva effettuato investimenti sul portafoglio di negoziazione, ma solo sul portafoglio bancario, che
risultava investito in titoli di Stato Italiani (per l’86,09% delle Attività Finanziarie) e, quindi, può essere soggetto a
variazioni di valore legate alla diminuzione del merito di credito di tale emittente. In considerazione dell’assenza
del portafoglio di negoziazione e dell’esiguo valore del VAR al 31/12/2015 sul portafoglio bancario non si
ravvisano profili di rischiosità.
Le fluttuazioni dei corsi dei titoli potrebbero essere generate da cambiamenti nell’andamento generale
dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, dalla liquidità dei mercati su scala globale, da
politiche monetarie e fiscali, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi
politici a livello sia locale sia internazionale, da conflitti bellici oppure atti terroristici. Tale rischio è attentamente
monitorato attraverso le procedure di gestione del rischio di cui si è dotato l’Emittente.
59
FATTORI DI RISCHIO
Rischio di esposizione al debito sovrano
La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi
europei.
L’esposizione nei confronti degli Stati sovrani detenuta dall’Emittente al 31 dicembre 2015 ammonta
complessivamente a 726.069 migliaia di Euro, interamente relativi alla zona Euro, pari all’86,40% del totale delle
attività finanziarie, rappresentati da titoli di Stato Italiani per l’86,09%.
Per maggiori informazioni sull’esposizione al debito dei singoli stati sovrani si rinvia alle tabelle 3 e 3-bis del
paragrafo 3.1 “Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di
Registrazione e al paragrafo “Le Attività Finanziarie” della Relazione sulla Gestione contenuta nel Bilancio della
Banca delle Prealpi per l’esercizio chiuso al 31.12.2015, pagg. 52 e segg.
Rischio di liquidità dell’Emittente
Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento
quando essi giungono a scadenza, sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per
difficoltà a smobilizzare propri attivi (market liquidity risk).
La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata da temporanea impossibilità di accedere ai mercati dei
capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di ricevere fondi da controparti
esterne, dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, nonché da imprevisti
flussi di cassa in uscita o dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa
di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema
operativo che colpisca l’Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che
l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la
perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo
accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità.
Sono esempi di manifestazione del rischio di liquidità il fallimento di un importante partecipante del mercato, o
addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, che potrebbero causare ingenti problemi di liquidità,
perdite o inadempimenti da parte degli altri istituti bancari, i quali a loro volta potrebbero influenzare
negativamente l’Emittente. Oppure, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli
od obbligazioni, che potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di
vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità.
Per maggiori informazioni si rinvia alle Tabelle 5 e 5.1, del Paragrafo 3.1 “Dati patrimoniali e finanziari selezionati
riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione e al Bilancio 2015 di Banca delle Prealpi - Nota
Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Rischio di liquidità - Sezione 3
pag. 284 e segg.
Rischio operativo
Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite
derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali,
catastrofi naturali.
L’Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti
esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e di rischio di errori operativi, compresi
quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le
metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie
attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe
incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente.
L’Emittente attesta che alla data del presente Documento di Registrazione lo stesso dispone di strategie di
mitigazione e contenimento dei rischi operativi finalizzate alla prevenzione e alla limitazione dei possibili effetti
negativi.
Rischio collegato a procedimenti giudiziari
E’ rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui la banca è convenuta
in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria.
Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento
danni conseguenti ad operazioni afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall’Emittente.
A fronte dei propri contenziosi, nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, l’Emittente evidenzia
accantonamenti per rischi legali per euro 1.443 migliaia nel Fondo per Rischi ed Oneri a cui corrispondono rischi
potenziali riferiti alle richieste delle controparti ammontanti a euro 2.490 migliaia. In relazione a tali vertenze,
l’Emittente dichiara che le stesse non sono in grado di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio
finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte agli impegni che
assumerà con l’offerta dei titoli di cui al presente Prospetto di Base.
60
FATTORI DI RISCHIO
L’Emittente nel corso del 2015 e del 2016 non è stata oggetto di accertamenti ispettivi da parte di Autorità di
Vigilanza e non sussistono esiti pendenti.
Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo 11.6 del presente Documento di Registrazione e al
Bilancio 2015 dell'Emittente - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale passivo - Sezione
12 - Fondi per rischi ed oneri - voce 120 - pag. 177 e segg.
61
3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’Emittente
Si riportano di seguito i principali indicatori economico finanziari, nonché i principali dati patrimoniali e di conto
economico relativi a Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi S.C. e Banca Atestina – Credito Cooperativo – S.C.
relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2015 soggetti a revisione contabile. Si evidenzia
che l’atto di fusione stabilisce che la data a decorrere dalla quale le operazioni delle società partecipanti alla
fusione sono imputati al bilancio di Banca delle Prealpi è il 1° gennaio 2016. Conseguentemente il primo bilancio
redatto da Banca delle Prealpi che incorporerà i dati relativi a Banca Atestina, sarà relativo all’esercizio chiuso al
31 dicembre 2016.
I dati economico-patrimoniali riferiti al 31/12/2014 ed al 31/12/2015 delle due banche oggetto di fusione sono
incorporati mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e sono a disposizione del pubblico in
forma cartacea presso la Sede e le Filiali dell’Emittente, nonché sul sito internet dell’Emittente
http://www.bccprealpi.it/template/default.asp?i_menuID=35151.
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del
risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, tenendo conto
degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato, nonché della
nuova normativa di Basilea 3, come trasposta nell’Unione Europea dalla Direttiva 2013/36/UE (la “CRD IV”) e dal
CRR (congiuntamente CRD IV e CRR, il “Pacchetto CRD IV”). Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza consolidati
sono calcolati in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 285 e successive
modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente.
Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle circolari Banca d'Italia n. 285 e 286 del
17.12.2013, a partire dalle segnalazioni riferite al 31.03.2014, la nozione di "Patrimonio di Vigilanza" è sostituita
con quella di "Fondi Propri". I Fondi Propri sono dati dalla somma del Capitale di Classe 1 — Tier 1 (a sua volta
distinto in Capitale Primario di Classe 1 e in Capitale Aggiuntivo di Classe 1) e del Capitale di Classe 2 — Tier 2.
Per quanto concerne invece i livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, le nuove regole prevedono che il
Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate e che, per il
2014, il Tier 1 Capital Ratio non dovrà essere inferiore al 5,5% per poi passare dal 2015 al 6%; il limite del Total
Capital Ratio è rimasto invariato all'8%.
Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto, per
tutti e tre gli indicatori, l'introduzione del "Buffer di Conservazione del Capitale" che rappresenta un ulteriore
cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l'obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata
qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per poter prevenire disfunzioni del sistema bancario ed
evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale Buffer, i coefficienti patrimoniali
assumono i livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all'8,5% per il Tier 1 Capital Ratio
ed al 10,5% per il Total Capital Ratio.
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente e della Banca Atestina alla data del 31/12/2014 e al
31 dicembre 2015.
Tabella 1: Indicatori patrimoniali e Fondi Propri– Banca Prealpi (Banca incorporante) (importi in
migliaia di euro e valori in percentuale)
31/12/2015
31/12/2014
Fondi propri (€ migliaia)
220.884
217.267
Capitale primario di Classe 1 (CET
1)
220.773
217.012
--
--
111
255
Capitale aggiuntivo di Classe 1
(AT1) (€ migliaia)
Capitale di Classe 2 (Tier2 – T2)
(€ migliaia) (I)
Soglie minime (*)
--
62
Common Equity Tier 1 / Attività di
rischio ponderate – RWA (CET1
ratio) (II)
18,54%
18,79%
7,00%
Tier 1 / Attività di rischio
ponderate – RWA (Tier 1 Capital
ratio) (II)
18,54%
18,79%
8,50%
Total Capital Ratio (Fondi propri /
Attività di rischio ponderate –
RWA) (III)
18,55%
18,81%
10,50%
Attività di rischio ponderate (RWA)
(IV)
1.190.725
1.154.968
(RWA) / Totale dell'attivo (IV)
49,68%
52,05%
Leverage Ratio (V)
8,90%
9,41%
(*) comprensivo di capital conservation buffer
Le soglie ivi indicate sono quelle minime da normativa vigente, comprensive anche del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale (CCB-Capital Conservation Buffer).
A seguito dell’operazione di fusione continuano ad applicarsi, nelle more della revisione annuale delle valutazioni
prudenziali, i requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro imposti all’incorporante – Banca delle Prealpi - ad
esito dell’ultimo ciclo SREP, con provvedimento n 1072390 del 12/10/2015, nelle misure di seguito indicate,
comprensive del Capital Conservation Buffer:
- CET 1 ratio, pari al 7% (vincolante nella misura del 5,2%, di cui 4,5% ex art. 92 CRR + 0,7% ad esito dello
SREP);
- Tier 1 ratio pari al 8,5% (vincolante nella misura del 7%, di cui 6% ex art. 92 CRR + 1% ad esito dello SREP);
- Total Capital ratio pari al 10,5% (vincolante nella misura del 9,40%, di cui 8% ex art. 92 CRR + 1,40% ad esito
dello SREP).
Come specificato dal suddetto provvedimento del 12/10/2015, tali coefficienti di capitale si applicano “a decorrere
dalla segnalazione sui fondi propri al 31/12/2015”.
Al 31 dicembre 2015, i coefficienti Common Equity Tier 1 Ratio, Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio, sono risultati
pari rispettivamente al 18,54%, 18,54% e 18,55% in termini “Phased in” e 18,56% per tutti gli indicatori in
termini “Fully loaded”, tutti superiori ai requisiti specifici richiesti.
Inoltre, dall’analisi dei dati segnalati a Banca d’Italia al 31/03/2016, che tengono conto degli effetti della fusione,
il CET 1 Ratio (pari al Tier 1 e al Total Capital Ratio) si attesta al 15,9%.
(I) Il valore passa da 255 migliaia di euro al 31/12/2014 a 111 migliaia di euro al 31/12/2015 a causa della
contrazione delle riserve contabilizzate nell’ambito del patrimonio netto e relative a plusvalenze potenziali su titoli
della categoria Available for Sales (AFS).
(II) Il CET1 ratio, pari al TIER1 Capital Ratio in quanto non sono stati emessi strumenti di Capitale Aggiuntivo di
Classe 1 (AT1), subisce un leggero calo passando dal 18,79% del 31/12/2014 al 18,54% del 31/12/2015 a causa
dell’incremento del capitale primario di classe 1 (+1,73%) inferiore rispetto all’incremento delle attività di rischio
ponderate (+3,09%).
(III) L’indice Total Capital Ratio, così come l’indice TIER 1, risulta in calo passando dal 18,81% di dicembre 2014
al 18,55% del 31/12/2015 in quanto l’incremento dei fondi propri è stato meno che proporzionale rispetto
all’incremento delle attività di rischio ponderate.
(IV) Le attività di rischio ponderate (RWA) risultano aumentate rispetto al 2014, passando da euro 1.154.968
63
migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.190.725 migliaia di dicembre 2015 (aumento di euro 35.757 migliaia, pari ad
un + 3,09%); tale aumento è legato fondamentalmente all’incremento del totale delle attività di bilancio che
passa da euro 2.218.868 migliaia del 31/12/2014 a 2.396.971 migliaia di euro del 31/12/2015 (+8,03%). La
contrazione del rapporto RWA/Totale attivo, che passa dal 52,05% del 2014 al 49,68% del 2015, è imputabile ad
un incremento delle attività ponderate di rischio inferiore rispetto all’incremento del totale delle attività di bilancio.
Mentre, infatti, le RWA aumentano del 3,09%, il totale attivo della Banca evidenzia una crescita dell’8,03%.
(V) Il leverage ratio è un indicatore di leva finanziaria avente l’obiettivo di porre un tetto all’espansione delle
esposizioni delle banche rispetto al capitale di migliore qualità. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale
di Classe 1 dell’ente (Tier 1) e le esposizioni complessive dell'ente, secondo quanto previsto dall’art. 429 del
Regolamento n. 575/2013.
Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche all’Organismo di Vigilanza da marzo 2014,
tuttavia, alla data attuale, non è stata definita la soglia minima (ma solo una raccomandazione del Comitato di
Basilea che il risultato sia pari o superiore al 3%) e la relativa data di decorrenza.
Il leverage ratio al 31/12/2015 corrisponde all’8,90%, in leggero calo rispetto al 9,41% del 31/12/2015 a causa
dell'aumento meno che proporzionale del Capitale di classe 1 rispetto all'aumento delle esposizioni complessive
determinate secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento 575/2013.
Tabella 1 bis: Indicatori patrimoniali e Fondi Propri– Banca Atestina (Banca incorporata) (importi
in migliaia di euro e valori in percentuale)
31/12/2015
31/12/2014
Fondi propri (€ migliaia) (I)
5.946
34.168
Capitale primario di Classe 1 (CET
1) (I)
5.946
34.141
--
--
--
27
Common Equity Tier 1 / Attività di
rischio ponderate – RWA (CET1
ratio) (I)
2,66%
12,62%
7,00%
Tier 1 / Attività di rischio
ponderate – RWA (Tier 1 Capital
ratio) (I)
2,66%
12,62%
8,50%
Total Capital Ratio (Fondi propri /
Attività di rischio ponderate –
RWA) (I)
2,66%
12,63%
10,50%
Attività di rischio ponderate (RWA)
(III)
223.595
270.630
50,84%
52,20%
1,38%
6,27%
Capitale aggiuntivo di Classe 1
(AT1) (€ migliaia)
Capitale di Classe 2 (Tier2 – T2)
(€ migliaia) (II)
(RWA) / Totale dell'attivo (III)
Leverage Ratio (IV)
Soglie minime (*)
--
(*) comprensivo di capital conservation buffer
64
Le soglie ivi indicate sono quelle corrispondenti ai coefficienti minimi obbligatori aventi valore vincolante previsti
dall’art. 92 del Regolamento UE n. 575/2013, comprensive anche del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del
capitale (CCB-Capital Conservation Buffer). Con riferimento allo SREP, Banca d’Italia non ha comunicato a Banca
Atestina l’applicazione di requisiti aggiuntivi di capitale, attesa l'incorporazione della stessa in Banca Prealpi a
decorrere dal 01.01.2016.
(I) Il capitale primario di classe 1 ed i fondi propri (nonché i ratios patrimoniali CET, Tier 1 Capital Ratio e Total
Capital Ratio che coincidono al 31 dicembre 2015 poiché la Banca non ha emesso strumenti di Capitale
Aggiuntivo di Classe 1 – AT1), sono influenzati negativamente dalla perdita registrata nell’esercizio 2015 che
ammonta ad euro 26.207 migliaia (si veda la successiva tabella 6-bis). Il forte calo del capitale primario di classe
1 e dei fondi propri ha portato a coefficienti di CET1 Ratio, Tier 1 capital ratio e Total capital ratio inferiori ai limiti
imposti dalla normativa di vigilanza; il tutto deve essere comunque considerato nell’ottica della fusione per
incorporazione di Banca Atestina nella Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi s.c. che ha effetto giuridico,
contabile e fiscale dal 1° gennaio 2016.
(II) Al 31 dicembre 2014 Banca Atestina presentava riserve contabilizzate nell’ambito del patrimonio netto e
relative a plusvalenze potenziali su titoli della categoria Available for Sales (AFS) per euro 27 migliaia.
(III) Le attività di rischio ponderate risultano in diminuzione rispetto al 2014, passando da euro 270.630 migliaia
di dicembre 2014 ad euro 223.595 migliaia di dicembre 2015 (diminuzione di euro 47.035 migliaia, pari ad un
meno 17,38%). Tale variazione è fondamentalmente imputabile alla contrazione del totale attivo della Banca, che
passa da euro 518.448 migliaia di dicembre 2014 ad euro 439.832 migliaia di dicembre 2015 (contrazione di euro
78.616 migliaia corrispondente ad un meno 15,16%).
(IV) Il leverage ratio è un indicatore di leva finanziaria avente l’obiettivo di porre un tetto all’espansione delle
esposizioni delle banche rispetto al capitale di migliore qualità. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale
di Classe 1 dell’ente (Tier 1) e le esposizioni complessive dell'ente, secondo quanto previsto dall’art. 429 del
Regolamento n. 575/2013.
Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche all’Organismo di Vigilanza da marzo 2014,
tuttavia, alla data attuale, non è stata definita la soglia minima (ma solo una raccomandazione del Comitato di
Basilea che il risultato sia pari o superiore al 3%) e la relativa data di decorrenza.
Anche l’indice di leva finanziaria risente del significativo calo dei fondi propri attestandosi all’1,38% contro il
6,27% del 2014.
Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Banca delle Prealpi
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano – Banche
Minori
31/12/15(*)
31/12/14 (***)
Sofferenze lorde / impieghi lordi a
6,89%
5,55%
10,5%
8,60%
clientela (I)
Sofferenze nette / Impieghi netti a
3,14%
2,63%
4,8(**)
4,5%(****)
clientela (II)
Crediti deteriorati lordi / Impieghi
10,46%
9,58%
18,7%
16,80%
lordi a clientela (III)
Crediti deteriorati netti / Impieghi
5,97%
5,86%
10,8%(**)
10,8%(****)
netti a clientela (IV)
Rapporto di copertura dei crediti
45,88%
41,42%
40,8%
36,50%
deteriorati (V)
Rapporto
di
copertura
delle
56,78%
54,71%
55,3%
52,10%
sofferenze (VI)
Rapporto
sofferenze
nette
/
19,35%
16,44%
ND
ND
Patrimonio netto (VII)
Costo del rischio (rettifiche sui
1,09%
1,58%
ND
ND
crediti/crediti netti) (VIII)
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2015, pag. 129
65
(I) L’indicatore “Sofferenze lorde/Impieghi lordi” risulta al 31 dicembre 2015 pari al 6,89%, in aumento rispetto a
dicembre 2014 (quando si attestava al 5,55%) per effetto dell’incremento delle posizioni a sofferenza lorde che
passano da euro 80.836 migliaia di dicembre 2014 ad euro 101.958 migliaia di dicembre 2015 (crescita di euro
21.122 migliaia, pari ad un più 26,13%).
(II) L’indicatore “Sofferenze nette/Impieghi netti” risulta al 31 dicembre 2015 pari al 3,14%, in aumento rispetto
a dicembre 2014 (quando si attestava al 2,63%) per effetto dell’incremento delle posizioni a sofferenza nette che
passano da euro 36.610 migliaia di dicembre 2014 ad euro 44.067 migliaia di dicembre 2015 (crescita di euro
7.457 migliaia, pari ad un più 20,37%).
(III) L’indicatore dei crediti deteriorati lordi/impieghi lordi al 31 dicembre 2015 è in aumento rispetto al
precedente esercizio e si attesta al 10,46% (rispetto al 9,58% di dicembre 2014). Tra i crediti deteriorati lordi si
evidenzia un incremento delle sofferenze lorde (vedi commento precedente punto I), una contrazione delle
inadempienze probabili - se confrontate con le posizioni incagliate e ristrutturate al 31/12/2014 - ed un aumento
delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate rispetto al 31/12/2014 (si veda quanto riportato nella
successiva tabella 2.1.1 relativa alla Composizione del credito deteriorato).
(IV) L'indicatore crediti deteriorati netti/impieghi netti è in leggero aumento rispetto al precedente esercizio e si
attesta al 5,97% (rispetto al 5,86% di dicembre 2014) per effetto della crescita delle partite deteriorate nette che
passano da euro 81.706 migliaia di dicembre 2014 ad euro 83.798 migliaia di dicembre 2015 (crescita di euro
2.092 migliaia, corrispondente ad un +2,56%) e dell’aumento delle coperture dei crediti deteriorati che passano
dal 41,42% del 2014 al 45,88% del 2015.
(V) Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati passa dal 41,42% di dicembre 2014 al 45,88% di dicembre
2015 per effetto soprattutto del maggior peso percentuale, nella composizione dell’aggregato, della voce
sofferenze (che presenta percentuali di copertura più elevate rispetto ai restanti crediti deteriorati) e risulta
superiore ai tassi medi di sistema.
(VI) Il rapporto di copertura delle sofferenze aumenta passando dal 54,71% di dicembre 2014 al 56,78% di
dicembre 2015 e risulta superiore ai tassi medi di sistema.
(VII) Il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio netto passa dal 16,44% di dicembre 2014 al 19,35% di
dicembre 2015 per effetto della crescita delle sofferenze nette commentata al precedente punto (II) più che
proporzionale rispetto alla crescita del patrimonio netto (si veda successiva tabella n. 7).
(VIII) Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti ed i crediti netti) passa dall’1,58% di
dicembre 2014 all’1,09% di dicembre 2015 per effetto dei minori accantonamenti effettuati nel bilancio 2015. In
particolare, le rettifiche su crediti (riportate nella voce 130 del conto economico) passano da euro 21.988 migliaia
dell’esercizio 2014 ad euro 15.289 migliaia dell’esercizio 2015.
Si evidenzia infine che, soprattutto per effetto dell’incorporazione di Banca Atestina, si è verificato un ulteriore
peggioramento della qualità del credito dell’Emittente al 31.03.2016 sia per quanto riguarda l’incidenza delle
Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi a clientela passati dal 6,89% (dicembre 2015) al 10,2%, delle Sofferenze
Nette su Impieghi Netti a clientela passati dal 3,14% (dicembre 2015) al 3,9% che dei Crediti Deteriorati Lordi su
Impieghi Lordi a clientela passati da 10,46% (dicembre 2015) al 15,2%.
Tabella 2.1: Principali indicatori di rischiosità creditizia al 31/12/2015 Banca Prealpi (banca
incorporante) (valori in percentuale)
Esercizio chiuso al 31 dicembre 2015
SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI
SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI
INADEMPIENZE PROBABILI LORDE*/IMPIEGHI LORDI
6,89%
3,14%
2,61%
INADEMPIENZE PROBABILI NETTE*/IMPIEGHI NETTI
1,86%
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE
0,96%
LORDE**/IMPIEGHI LORDI
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE
0,97%
NETTE **/IMPIEGHI NETTI
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE
56,78%
RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO NETTO
19,35%
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE ESPOSIZIONI SCADUTE
4,65%
E/O SCONFINANTI DETERIORATE
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE INADEMPIENZE
32,36%
PROBABILI
* Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni
creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione
delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.
** Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni per
66
cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della
segnalazione, sono scadute o sconfinanti, da oltre 90 giorni con carattere continuativo.
Tabella 2.1.1: Composizione del credito deteriorato al 31/12/2015 – 31/12/2014 Banca
Prealpi (banca incorporante) (migliaia di euro)
CREDITI
DETERIORATI
SOFFERENZE
INADEMPIENZE
PROBABILI (EX
INCAGLI)
INADEMPIENZE
PROBABILI
FORBORNE (EX
ESPOSIZIONI
RISTRUTTURATE)
ESPOSIZIONI
SCADUTE E/O
SCONFINANTI
DETERIORATE
(EX CREDITI
SCADUTI)
TOTALE CREDITI
DETERIORATI
TOTALE CREDITI
IN BONIS
TOTALE CREDITI
VERSO CLIENTI
ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE
2015
Rettifiche di
Esposizione
Esposizione
valore
lorda
netta
complessive
CREDITI
DETERIORATI
ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014
Rettifiche di
Esposizione
valore
Esposizione netta
lorda
complessive
101.958
-57.891
44.067
SOFFERENZE
80.836
-44.226
36.610
23.381
-7.850
15.530
INCAGLI
42.271
-12.229
30.042
15.249
-4.649
10.600
ESPOSIZIONI
RISTRUTTURATE
2.894
-633
2.261
14.263
-662
13.601
ESPOSIZIONI
SCADUTE
13.475
-682
12.793
154.851
-71.052
83.798
139.476
-57.770
81.706
1.324.897
-4.946
1.319.951
1.316.596
-3.802
1.312.794
1.479.748
-75.998
1.403.750
1.456.073
-61.573
1.394.500
TOTALE CREDITI
DETERIORATI
TOTALE CREDITI IN
BONIS
TOTALE CREDITI
VERSO CLIENTI
Tabella 2.1.2: Esposizioni forborne al 31/12/2015 e al 31/12/2014– Banca Prealpi (banca
incorporante) (migliaia di euro)
Esercizio chiuso al 31 dicembre
2015
ESPOSIZIONI FORBORNE
LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
NETTE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING NETTE
PERFORMING
PERFORMING
NON
NON
Esercizio chiuso al 31 dicembre
2014 (*)
17.798
Non disponibile
17.154
Non disponibile
29.917
Non disponibile
20.800
Non disponibile
Le esposizioni forborne non performing lorde e nette sono un di cui dei crediti deteriorati lordi e netti. Le
esposizioni forborne performing lorde e nette sono un di cui di quelle in bonis.
(*) La valorizzazione dei crediti forborne è stata omessa per l'anno 2014 in quanto tale definizione è stata
introdotta dalla Banca d'Italia nel gennaio 2015 con l'emanazione di un aggiornamento della Circolare n.
272/2008, la quale contiene le regole per la compilazione delle segnalazioni statistiche di vigilanza, su base
individuale, che le banche italiane e le filiali italiane di banche estere trasmettono alla Banca d'Italia.
Tabella 2.2: Grandi esposizioni – Banca Prealpi (banca incorporante)
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var %
Grandi rischi: valore di bilancio (€ migliaia)
1.030.558
885.377
145.181
16,40%
Grandi rischi: valore ponderato (€ migliaia)
210.083
134.699
75.384
55,96%
67
Grandi rischi: numero
Grandi rischi (valore di bilancio)/(attività finanziarie
disponibili per la vendita+crediti verso banche+crediti
verso la clientela)
Grandi rischi (valore ponderato)/(attività finanziarie
disponibili per la vendita+crediti verso banche+crediti
verso la clientela)
6
4
2
44,33%
41,05%
3,28%
9,04%
6,25%
2,79%
50,00%
Al 31/12/2015, le attività finanziarie della Banca comprendono sei esposizioni di rischio classificabili, seguendo le
definizioni delle norme di Vigilanza in materia, fra le “grandi esposizioni” e che attengono:
- all’esposizione nei confronti della Repubblica Italiana, per un valore di bilancio di euro 754.004 migliaia
ponderato ai fini di vigilanza per euro 14.800 migliaia, composta prevalentemente da titoli di debito emessi o
garantiti dallo Stato italiano;
- all’esposizione nei confronti di Cassa Depositi e Prestiti S.p.a., per un valore di bilancio di euro 81.270
migliaia e ponderato a zero, composta da investimenti in buoni fruttiferi postali garantiti dalla Repubblica
italiana;
- alle esposizioni nei confronti del “gruppo bancario” Iccrea Holding - pari ad un valore di bilancio di euro
90.104 migliaia e ponderato 90.100 migliaia di euro – (composte, prevalentemente, da attività relative a
disponibilità finanziarie detenute nei conti di deposito e di regolamento, da obbligazioni emesse, da
partecipazioni nel “gruppo” Iccrea Holding, dai versamenti in adempimento degli obblighi di riserva
obbligatoria assolti “indirettamente” tramite Iccrea Banca);
- alle esposizioni nei confronti di Poste Italiane SpA per un valore di bilancio di euro 52.510 migliaia e
ponderato per pari importo, relative a polizze di capitalizzazione sottoscritte con Poste Vita SpA (controllata
da Poste Italiane SpA);
- alle esposizioni nei confronti del gruppo bancario Intesa San Paolo (obbligazioni emesse da quest’ultima) per
un valore di bilancio di euro 26.726 migliaia e ponderato per pari importo, nonché alle esposizioni nei
confronti del gruppo bancario Unicredit per un valore di bilancio di euro 25.945 migliaia e ponderato per pari
importo, riferito ad obbligazioni emesse.
Non si ritiene sussistere alcun rischio di concentrazione dei clienti per settore di attività e per area geografica.
Tabella 2 bis: Principali indicatori di rischiosità creditizia – Banca Atestina (Banca incorporata)
Banca Atestina
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Sistema bancario Italiano – Banche
Minori
31/12/15(*)
31/12/14 (***)
Sofferenze lorde / impieghi lordi a
10,5%
8,60%
24,40%
21,94%
clientela (I)
Sofferenze nette / Impieghi netti a
4,8(**)
4,5%(****)
6,43%
10,39%
clientela (II)
Crediti deteriorati lordi / Impieghi
18,7%
16,80%
36,49%
32,21%
lordi a clientela (III)
Crediti deteriorati netti / Impieghi
10,8%(**)
10,8%(****)
14,27%
19,89%
netti a clientela (IV)
Rapporto di copertura dei crediti
40,8%
36,50%
71,81%
47,99%
deteriorati (V)
Rapporto
di
copertura
delle
55,3%
52,10%
81,01%
60,11%
sofferenze (VI)
Rapporto
sofferenze
nette
/
ND
ND
154,47%
77,99%
Patrimonio netto (VII)
Costo del rischio (rettifiche sui
ND
ND
15,23%
10,37%
crediti/crediti netti) (VIII)
(*) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(**) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2016, pag. 34
68
(***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, aprile 2015, pag. 21 con riferimento alla Categoria Banche
Minori
(****) Dati relativi all’intero sistema bancario, non essendo gli stessi disponibili per le banche minori. Fonte:
Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2015, pag. 129
(I) L’indicatore “Sofferenze lorde/Impieghi lordi” al 31 dicembre 2015 risulta pari al 24,40%, in aumento rispetto
a dicembre 2014 (quando si attestava al 21,94%) per effetto principalmente del decremento degli impieghi totali
lordi che passano da euro 326.529 migliaia al 31 dicembre 2014 ad euro 301.743 migliaia al 31 dicembre 2015
(diminuzione di euro 24.786 mila pari ad un meno 7,59%) a fronte di un leggero aumento delle sofferenze lorde
(aumento di euro 1.998 mila pari ad un più 2,79%).
(II) L’indicatore “Sofferenze nette/Impieghi netti” al 31 dicembre 2015 risulta pari al 6,43%, in diminuzione
rispetto a dicembre 2014 (quando si attestava al 10,39%) per effetto delle significative svalutazioni effettuate nel
corso dell’esercizio 2015. A tal proposito si evidenzia che il rapporto di copertura delle sofferenze passa dal
60,11% del 2014 all’81,01% del 2015 e risulta superiore rispetto ai dati medi di sistema.
(III) L’indicatore “Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi a clientela” al 31 dicembre 2015 è in aumento rispetto al
precedente esercizio e si attesta al 36,49% (rispetto al 32,21% di dicembre 2014). Ciò per effetto del
decremento degli impieghi lordi che passano da euro 326.529 migliaia del 31 dicembre 2014 ad euro 301.743
migliaia del 31 dicembre 2015 (diminuzione di euro 24.786 mila pari ad un meno 7,59%) più che proporzionale
rispetto all’aumento dei crediti deteriorati lordi che passano da euro 105.170 migliaia al 31 dicembre 2014 a
110.093 migliaia al 31 dicembre 2015 (aumento di euro 4.923 mila pari a più 4,68%).
(IV) L’indicatore dei crediti deteriorati netti/Impieghi netti a clientela al 31 dicembre 2015 è in diminuzione
rispetto al 31 dicembre 2014 e si attesta al 14,27% (rispetto al 19,89% di dicembre 2014). Ciò per effetto
soprattutto dell’aumento delle coperture dei crediti deteriorati che passano da 47,99% di 31 dicembre 2014 a
71,81% di 31 dicembre 2015.
(V) Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati passa dal 47,99% di dicembre 2014 al 71,81% di dicembre
2015 per effetto delle maggiori svalutazioni applicate che passano da un totale cumulato di euro 50.466 migliaia
ad euro a 79.062 migliaia con un incremento di euro 28.596 migliaia pari ad un più 56,66%. Il rapporto risulta
superiore rispetto al dato medio di sistema.
(VI) Il rapporto di copertura delle sofferenze aumenta passando dal 60,11% di dicembre 2014 all’81,01% di
dicembre 2015 per effetto principalmente dell’aumento delle svalutazioni sulle sofferenze pari a euro 16.593
migliaia. Il rapporto risulta superiore rispetto al dato medio di sistema.
(VII) il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio netto passa dal 77,99% di dicembre 2014 al 154,47% di
dicembre 2015 per effetto della diminuzione del patrimonio netto che passa da euro 36.641 migliaia a euro 9.051
migliaia (si veda successiva tabella n. 7 bis).
(VIII) Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti ed i crediti netti) passa dal 10,37% di
dicembre 2014 al 15,23% di dicembre 2015 per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati nell’esercizio 2015
e della diminuzione dei crediti netti. In particolare le rettifiche su crediti (riportate nella voce 130 del conto
economico) passano da euro 28.536 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 33.124 migliaia dell’esercizio 2015 con
un aumento del 16,08%; i crediti netti passano da euro 275.070 migliaia di dicembre 2014 ad euro 217.526
migliaia di dicembre 2015 con una diminuzione del 20,92%.
Tabella 2.1 bis: Principali indicatori di rischiosità creditizia al 31/12/2015 Banca Atestina
(Banca incorporata) (valori in percentuale)
Esercizio chiuso al 31 dicembre 2015
SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI
SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI
INADEMPIENZE PROBABILI LORDE*/IMPIEGHI LORDI
24,40%
6,43%
11,90%
INADEMPIENZE PROBABILI NETTE*/IMPIEGHI NETTI
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE
LORDE**/IMPIEGHI LORDI
7,62%
0,18%
ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE
NETTE **/IMPIEGHI NETTI
0,22%
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE
RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO NETTO
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE ESPOSIZIONI SCADUTE
E/O SCONFINANTI DETERIORATE
RAPPORTO DI COPERTURA DELLE INADEMPIENZE
PROBABILI
81,01%
154,47%
10,79%
53,86%
69
* Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni
creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione
delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.
** Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni per
cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della
segnalazione, sono scadute o sconfinanti, da oltre 90 giorni con carattere continuativo.
Tabella 2.1.1 bis: Composizione del credito deteriorato al 31/12/2015 e al 31/12/2014– Banca
Atestina (Banca incorporata) (migliaia di euro)
ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2015
CREDITI DETERIORATI
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
73.640
-59.659
13.981
35.919
-19.346
16.573
5.229
-2.681
2.548
SOFFERENZE
CREDITI
DETERIORATI
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
71.642
-43.065
28.577
31.361
-7.307
24.054
2.102
-89
2.013
105.169
-50.466
54.703
221.360
-993
220.367
326.529
-51.459
275.070
SOFFERENZE
INADEMPIENZE
PROBABILI (EX INCAGLI)
-
ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014
INCAGLI
DI CUI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
ESPOSIZIONI SCADUTE
E/O SCONFINANTI
DETERIORATE (EX
CREDITI SCADUTI)
DI CUI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
TOTALE CREDITI
DETERIORATI
TOTALE CREDITI IN
BONIS
TOTALE CREDITI VERSO
CLIENTI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
534
-58
476
34
-3
31
110.093
-79.062
31.031
191.650
-5.155
186.495
301.743
-84.217
217.526
TOTALE CREDITI
DETERIORATI
TOTALE CREDITI
IN BONIS
TOTALE CREDITI
VERSO CLIENTI
Tabella 2.1.2 bis: Esposizioni forborne al 31/12/2015 e al 31/12/2014– Banca Atestina (Banca
incorporata) (migliaia di euro)
Esercizio chiuso al 31 dicembre
2015
ESPOSIZIONI FORBORNE
LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
NETTE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING LORDE
ESPOSIZIONI FORBORNE
PERFORMING NETTE
PERFORMING
PERFORMING
NON
NON
Esercizio chiuso al 31 dicembre
2014 (*)
1.939
Non disponibile
1.854
Non disponibile
5.263
Non disponibile
2.580
Non disponibile
Le esposizioni forborne non performing lorde e nette sono un di cui dei crediti deteriorati lordi e netti. Le
esposizioni forborne performing lorde e nette sono un di cui di quelle in bonis.
(*) La valorizzazione dei crediti forborne è stata omessa per l'anno 2014 in quanto tale definizione è stata
introdotta dalla Banca d'Italia nel gennaio 2015 con l'emanazione di un aggiornamento della Circolare n.
272/2008, la quale contiene le regole per la compilazione delle segnalazioni statistiche di vigilanza, su base
individuale, che le banche italiane e le filiali italiane di banche estere trasmettono alla Banca d'Italia.
Tabella 2.2 bis: Grandi esposizioni – Banca Atestina (Banca incorporata)
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var %
70
Grandi rischi: valore di bilancio (€ migliaia)
324.670
253.835
70.835
27,91%
Grandi rischi: valore ponderato (€ migliaia)
181.110
55.790
125.320
224,63%
Grandi rischi: numero complessivo
88
13
75
576,92%
Grandi rischi: numero su ponderato
27
6
21
350,00%
Grandi rischi (valore di bilancio)/(attività
finanziarie disponibili per la vendita+crediti verso
banche+crediti verso la clientela)
79,39%
52,60%
26,79%
Grandi rischi (valore ponderato)/(attività
finanziarie disponibili per la vendita+crediti verso
banche+crediti verso la clientela)i
44,29%
11,56%
32,73%
Al 31/12/2015 le attività finanziarie della Banca comprendono 88 esposizioni di rischio classificabili, seguendo le
definizioni delle norme di Vigilanza in materia, fra le “grandi esposizioni”. Esse attengono:
- all’esposizione nei confronti della Repubblica Italiana (titoli di debito+attività fiscali) per un valore di
bilancio di euro 139.214 migliaia e ponderato ai fini di vigilanza per euro 14.207 migliaia;
- all’esposizione nei confronti del gruppo bancario Iccrea Holding (partecipazioni e saldi rapporti
interbancari) per un valore di bilancio di euro 13.439 migliaia e ponderato per pari importo;
- all’esposizione nei confronti di Centrale Finanziaria del Nord Est (partecipazione e saldi rapporti
interbancari) per un valore di bilancio di euro 56.309 migliaia e ponderato per pari importo;
- all’esposizione nei confronti di Rovigo Banca (titoli di debito) per un valore di bilancio di euro 600 migliaia
e ponderato per pari importo;
- alle esposizioni verso clientela per un valore di bilancio di euro 115.107 migliaia e ponderato di euro
96.555 migliaia.
Non si ritiene sussistere alcun rischio di concentrazione dei clienti per settore di attività e per area geografica.
Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani – Banca
Prealpi (Banca incorporante) (dati in migliaia di euro)
Paese emittente
Rating Moody's
valore nominale
valore bilancio
fair value
classe di appartenenza
Paese emittente
Rating Moody's
valore nominale
valore bilancio
fair value
classe di appartenenza
Totale attività finanziarie
incidenza su att. Fin.
di cui strutturati
Paese emittente (***)
31/12/2015
Italia
Baa2
685.037
719.802
719.802
AFS (*)
Italia
Baa2
3.500
3.672
4.066
HTM (**)
840.342
86,09%
0
31/12/2014
Italia
Baa2
622.579
637.068
637.068
AFS (*)
Italia
Baa2
2.500
2.470
3.033
HTM (**)
706.956
90,46%
0
31/12/2015
Altri Paesi UE
31/12/2014
Altri Paesi UE
71
valore nominale
valore bilancio
fair value
classe di appartenenza
Totale attività finanziarie
incidenza su att. Fin.
di cui strutturati
1.994
2.595
2.595
AFS (*)
840.342
0,31%
0
2.838
3.400
3.400
AFS (*)
706.956
0,48%
0
(*) AFS: Available for sale - Attività finanziarie disponibili per la vendita
(**) HTM Held to Maturity – Attività finanziarie da mantenere fino alla scadenza
(***) Elenco altri Paesi UE e relativo rating di Moody’s: Austria (Aaa) – Belgio (Aa3) – Finlandia (Aaa) – Francia
(Aa2) - Olanda (Aaa) – Spagna (Baa2) – Irlanda (Baa1) – Portogallo (Baa1) – Germania (Aaa)
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione verso titoli governativi, pari ad euro 726.069 migliaia, rappresenta
l’86,40% delle attività finanziarie.
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi
centrali e locali, né Enti governativi.
Tabella 3 bis: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani – Banca
Atestina (Banca incorporata) (dati in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
Paese emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
valore nominale
119.063
168.550
valore di bilancio
121.344
172.595
fair value
121.344
172.595
AFS
AFS
Paese emittente
ITALIA
ITALIA
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
valore nominale
0
2.696
valore di bilancio
0
2.911
fair value
0
2.911
HTF
HTF
Totale attività finanziarie
129.258
196.586
incidenza su att.fin.
93,88%
89,27%
0
0
classe di appartenenza
classe di appartenenza
di cui strutturati
Paese emittente (***)
31/12/2015
31/12/2014
Altri Paesi UE
Altri Paesi UE
72
valore nominale
0
8.000
valore di bilancio
0
8.320
fair value
0
8.320
AFS (*)
AFS
valore nominale
0
2.862
valore di bilancio
0
3.275
fair value
0
3.275
classe di appartenenza
HFT (**)
HFT
Totale attività finanziarie
129.258
196.586
incidenza su att.fin.
0
5,89%
di cui strutturati
0
0
classe di appartenenza
(*) AFS: Available for sale - Attività finanziarie disponibili per la vendita
(**) HFT Held for trading – Attività finanziarie di negoziazione
(***) Elenco altri Paesi UE e relativo rating di Moody’s: Austria (Aaa) – Belgio (Aa3) – Finlandia (Aaa) – Francia
(Aa2) - Olanda (Aaa) – Spagna (Baa2) – Irlanda (Baa1) – Portogallo (Baa1) – Slovenia (Baa3) – Germania (Aaa)
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione verso titoli governativi, pari ad euro 121.344 migliaia ed interamente
rappresentati da titoli di stato italiani, rappresenta il 93,88% delle attività finanziarie.
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
Banca Atestina, al 31 dicembre 2015, non presentava esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi
centrali e locali nonché Enti governativi.
Tabella 4 : ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI MERCATO – Banca Prealpi (Banca
incorporante)
31/12/2015
Var ptf di negoziazione
VAR ptf bancario
VAR ptf bancario %
31/12/2014
0
0
5.408
3.791
0,644%
0,534%
Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 e al 31 dicembre 2015 è interamente classificabile come portafoglio
bancario (Banking Book) essendo il portafoglio di negoziazione (Trading Book) pari a zero. Nell’ambito del
portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con riferimento al portafoglio titoli della banca) vengono
misurati tramite la c.d. Duration ed il VAR (Value at Risk).
La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è pari alla media ponderata delle
duration dei singoli titoli che lo compongono (la duration di un titolo è la sua vita residua ponderata con il flusso
di cedole che il titolo pagherà in futuro).
Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario è pari a 2,81 anni, in aumento rispetto al valore al 31/12/2014,
pari a 2,01 anni, in quanto, l’Emittente, in considerazione del contesto di mercato caratterizzato da bassi tassi di
interesse, ha ritenuto opportuno incrementare, ancorché in misura contenuta, la durata media finanziaria dei
propri investimenti.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale
derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una
definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi
delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR,
calcolato con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava a Euro 5.408.528 (al
31/12/2014 era pari a Euro 3.791.365). In considerazione dell’assenza del portafoglio di negoziazione e del valore
esiguo del VAR al 31/12/2015 sul portafoglio bancario non si ravvisano profili di rischiosità.
73
Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai rischi di mercato non fornisce
ulteriori indicazioni quantitative in termini di disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di
tasso e rischio di cambio, per l’esiguità del portafoglio di negoziazione. Inoltre in considerazione della normativa
vigente emessa dalla Banca d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in base alla quale
le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione netta aperta in cambi" entro il 2% dei
fondi propri, l’emittente non assume “posizioni nette in cambi” e, pertanto, non si ravvisano profili di rischiosità
connessi all’operatività in cambi.
Tabella 4 bis: ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI MERCATO – Banca Atestina (Banca
incorporata)
31/12/2015
31/12/2014
Var ptf di negoziazione
16
47
Var ptf bancario
738
2.074
0,58%
1,09%
Var ptf bancario %
Il portafoglio di Banca Atestina al 31/12/2014 e al 31/12/2015 è quasi interamente classificabile come portafoglio
bancario (Banking Book) essendo il portafoglio di negoziazione (Trading Book) di importo contenuto. Al
31/12/2015 il portafoglio di negoziazione è pari a circa il 3% delle attività finanziarie.
Al 31 dicembre 2015 il VAR del portafoglio bancario, calcolato con una probabilità del 99% su un orizzonte
temporale di 10 giorni, ammontava a Euro 738.166.
In considerazione del controvalore contenuto del portafoglio di negoziazione al 31/12/2015 e del limitato valore
del VAR al 31/12/2015 sul portafoglio bancario non si ravvisano profili di rischiosità.
Tabella 5: Indicatori di liquidità – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014
85,42%
85,73%
Liquidity Coverage Ratio (**)
>100%
>100%
Net Stable Fundig Ratio (***)
>100%
>100%
Loan to Deposit Ratio (*)
(*) Loan to Deposit Ratio
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare totale della
raccolta diretta. Nel corso del 2015, l’indicatore evidenzia un modesto decremento conseguenza della debolezza
della domanda di credito da parte di imprese e famiglie.
(**) Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili
disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo
cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale.
L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito, viene elaborato
al fine di aumentare la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando che le
banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità per superare una situazione di stress acuto della
durata di 30 giorni.
Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in
progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013
("CRR"), pertanto dalla tabella su esposta, risulta evidente che il rapporto è superiore al requisito minimo
richiesto da Banca d’Italia.
(***) Net Stable Funding Ratio (NSFR)
Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di
raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli
Impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno
ed è stato elaborato per garantire che, in modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una
composizione per scadenze sostenibile.
Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da
rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla
liquidità strutturale, pertanto dalla tabella su esposta, risulta evidente che il rapporto è superiore al requisito
minimo richiesto da Banca d'Italia, confermando l’equilibrio finanziario a medio/lungo termine della Banca.
74
In considerazione dei dati sopra indicati, l’Emittente presenta un solido profilo di liquidità.
Nell’ambito della propria attività l’Emittente, per quanto riguarda la capacità di reperire nuovi fondi (Funding
liquidity risk), ha partecipato all’operazione di rifinanziamento presso la BCE T-LTRO (Long Term Refinancing
Operations); al 31/12/2015 i fondi acquisiti ammontavano a Euro 316.380.000 come rappresentato nella tabella a
seguire.
Tabella 5.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015 – Banca Prealpi (Banca
incorporante)
Descrizione
Importo
Durata
Data inizio
Data Scadenza
Asta diretta con Bce
49.000.000
3 mesi
29/10/2015
28/01/2016
Asta diretta con Bce
40.000.000
3 mesi
26/11/2015
25/02/2016
T-LTRO con BCE
62.000.000
45 mesi
17/12/2014
26/09/2018
T-LTRO con BCE
109.000.000
42 mesi
25/03/2015
26/09/2018
T-LTRO con BCE
56.380.000
39 mesi
24/06/2015
26/09/2018
Totale
316.380.000
Totale
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci
da finanziare, l’Emittente presenta, al 31/12/2015, un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al netto
dell’Hair cut applicato, ad Euro 306.012.000,00 (euro 329.843.000,00 al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono
costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in
condizioni di stress.
Alla data del prospetto l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un
rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Tabella 5 bis: Indicatori di liquidità – Banca Atestina (Banca incorporata)
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
Loan to Deposit Ratio
57,60%
31/12/2014
69,87%
Liquidity Coverage Ratio
>100%
>100%
Net Stable Fundig Ratio
>100%
>100%
Nell’ambito della propria attività Banca Atestina, per quanto riguarda la capacità di reperire nuovi fondi (Funding
liquidity risk), ha partecipato alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE; al 31/12/2015 i fondi acquisiti
ammontavano a Euro 40.000.000 come rappresentato nella tabella a seguire.
I valori degli indicatori sopra indicati sono tutti superiori al valore minimo previsto dalla regolamentazione
vigente.
Tabella 5.1 bis: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015 – Banca Atestina (Banca
incorporata)
Descrizione
Importo
Durata
Data inizio
Data Scadenza
Asta Bce con CCB
40.000.000
3 mesi
29/10/2015
28/01/2016
Totale
40.000.000
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci
da finanziare, Banca Atestina presenta, al 31/12/2015, un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al
netto dell’Hair cut applicato, ad Euro 75.347.289 (euro 91.360.920 al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono costituiti
prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di
75
stress.
Tabella 6: Principali dati di conto economico – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Dati in migliaia di €
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var %
Margine di interesse (I)
34.621
34.673
-52
-0,15%
Margine di intermediazione (II)
54.080
59.878
-5.799
-9,68%
Risultato netto della gestione finanziaria (III)
37.648
36.851
+797
+2,16%
Costi operativi (IV)
32.467
29.877
+2.590
+8,67%
Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte (V)
5.181
6.971
-1.790
-25,68%
Utile netto d’esercizio (VI)
4.445
5.331
-886
-16,63%
Si commentano i principali indicatori al 31 dicembre 2015:
(I) Il margine d’interesse rimane sostanzialmente in linea rispetto al precedente esercizio con una minima
flessione di euro 52 migliaia dovuta soprattutto alla generalizzata riduzione dei tassi medi di mercato attualmente
in corso.
(II) Il margine d’intermediazione diminuisce rispetto al precedente esercizio di euro 5.799 migliaia passando da
euro 59.878 migliaia a 54.080 migliaia; su tale flessione ha influito principalmente il minor utile da cessione di
attività finanziarie per euro 7,026 migliaia.
(III) Il risultato netto della gestione finanziaria passa da euro 36.851 migliaia del 31 dicembre 2014 ad euro
37.648 migliaia, evidenziando un aumento di euro 797 migliaia (in termini percentuali più 2,16%). L’aumento è
principalmente imputabile alla diminuzione delle rettifiche di valore sui crediti che passano da euro 21.988
migliaia del 31 dicembre 2014 ad euro 15.289 migliaia 31 dicembre 2015 (evidenziando un decremento di euro
6.699 migliaia corrispondente ad un meno 30,47%).
(IV) I costi operativi passano da euro 29.877 migliaia ad euro 32.467 migliaia con una crescita di euro 2.590
migliaia (corrispondente ad un più 8,67%); incremento in buona parte dovuto all’aumento delle altre spese
amministrative legato ai nuovi contributi richiesti dalla Banca d’Italia con riferimento al Fondo risoluzione crisi
nazionale (1.353 migliaia di euro).
(V) La combinazioni degli effetti descritti nelle voci precedenti ha portato ad una diminuzione dell’utile al lordo
delle imposte di euro 1.790 migliaia passando da euro 6.971 migliaia dell’esercizio precedente ad euro 5.181
migliaia dell’esercizio 2015.
(VI) L’utile netto di esercizio diminuisce di euro 886 migliaia (meno 16,63%), passando da euro 5.331 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 4.445 migliaia di dicembre 2015.
Tabella 6 bis: Principali dati di conto economico – Banca Atestina (Banca incorporata)
Dati in migliaia di €
31/12/2015
31/12/2014
Var ass
Var % 14/13
Margine di interesse (I)
6.912
8.402
-1.490
-17,73%
Margine di intermediazione (II)
15.621
20.788
-5.167
-24,86%
Risultato netto della gestione finanziaria (III)
-17.819
-7.934
-9.885
-124,59%
Costi operativi (IV)
-13.851
-9.575
+4.276
+44,66%
Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte (V)
-31.669
-17.509
-14.160
-80,87%
Utile netto d’esercizio/perdita d’esercizio (VI)
-26.207
-12.099
-14.108
-116,60%
Il bilancio di Banca Atestina al 31.12.2015 presenta una perdita d’esercizio di euro 26.207 migliaia a fronte di
un’altra perdita d’esercizio di euro 12.099 migliaia al 31.12.2014. Tale incremento è dovuto al perdurare della
congiuntura negativa e all’elevata incertezza sulle prospettive di ripresa che hanno indotto la Banca ad adottare
una politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati. Tale rigoroso orientamento risulta
coerente con gli indirizzi ribaditi in materia dalla Banca d’Italia.
Di seguito si commentano i principali indicatori al 31 dicembre 2015:
(I) Il margine d’interesse diminuisce rispetto al precedente esercizio di euro 1.490 migliaia passando da euro
8.402 migliaia ad euro 6.912 migliaia, a causa sia della continua diminuzione dei tassi (già nel precedente
esercizio ai minimi storici) che della diminuzione delle masse.
(II) Il margine di intermediazione passa da euro 20.788 migliaia del 2014 ad euro 15.621 migliaia dell’esercizio
2015. Sulla flessione del margine d’intermediazione (pari ad euro 5.167 migliaia corrispondente ad un meno
76
24,86%) ha influito, oltre a quanto già commentato nel precedente punto (I), un minor utile da cessione di
attività finanziarie per euro 2.977 migliaia (euro 8.142 migliaia nel 2014 contro euro 5.165 migliaia nel 2015).
(III) Il risultato netto della gestione finanziaria passa da una perdita di euro 7.934 migliaia del 31 dicembre 2014
ad una perdita di euro 17.819 migliaia, evidenziando una diminuzione di euro 9.885 migliaia (in termini
percentuali meno 124,59%). La diminuzione è imputabile sia all’aumento delle rettifiche di valore sui crediti che
passano da euro 28.536 migliaia del 31 dicembre 2014 ad euro 33.124 migliaia al 31 dicembre 2015, che alla
diminuzione del margine da intermediazione che passa da euro 20.788 migliaia di dicembre 2014 ad euro 15.621
migliaia di dicembre 2015.
(IV) I costi operativi passano da 9.575 migliaia ad euro 13.851 migliaia con una crescita di euro 4.276 migliaia
(corrispondente ad un più 44,66%); l’aumento è dovuto principalmente al crescere delle spese per il personale,
ed al crescere degli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri. Con riferimento alle spese del personale, la
crescita registrata nell’esercizio 2015 è dovuta agli accantonamenti derivanti dagli esodi volontari in relazione
all’accordo sindacale concluso a dicembre del 2015 nell’ambito del processo di fusione per incorporazione con la
Banca delle Prealpi.
(V) Gli effetti sopra riportati hanno portato ad una perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte di euro
31.669 migliaia contro una perdita di euro 17.509 migliaia dell’anno precedente.
(VI) La perdita netta di esercizio, passa da euro 12.099 migliaia di dicembre 2014 ad euro 26.207 migliaia di
dicembre 2015 per effetto di quanto commentato nei precedenti punti (I) – (V).
Tabella 7: Principali dati di Stato Patrimoniale – Banca Prealpi (Banca incorporante)
Principali dati patrimoniali (dati in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
1.643.397
1.626.561
682.520
601.208
1.403.750
1.394.500
840.342
706.956
2.396.971
2.218.868
Interbancario attivo
84.719
57.976
Interbancario passivo (I)
473.611
325.357
Interbancario netto (II)
- 388.892
-267.381
Patrimonio netto
227.682
222.694
Capitale Sociale
505
497
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Impieghi netti a clientela
Attività finanziarie
Totale dell’attivo
(I) L’interbancario passivo evidenzia un incremento di euro 148.254 migliaia, passando da euro 325.357
migliaia di dicembre 2014 ad euro 473.611 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è imputabile al
maggior ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti della Banca Centrale Europea e di altre
controparti. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato a commento della precedente tabella 5.1.
(II) L’interbancario netto è negativo ed evidenzia un peggioramento di euro 121.511 migliaia, passando da
euro 267.381 migliaia di dicembre 2014 ad euro 388.892 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è
imputabile alla crescita dell’interbancario passivo commentata al precedente punto (I).
Tabella 7 bis: Principali dati di Stato Patrimoniale – Banca Atestina (Banca incorporata)
Principali dati patrimoniali (dati in
migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
Raccolta diretta da clientela (I)
377.637
393.702
Raccolta indiretta
126.339
123.143
Impieghi netti a clientela (II)
217.526
275.071
Attività finanziarie (III)
129.258
196.586
Totale dell’attivo (IV)
439.832
518.448
Interbancario attivo
63.689
20.410
Interbancario passivo
40.007
77.418
Interbancario netto (V)
23.382
-57.008
77
Patrimonio netto (VI)
Capitale Sociale
9.051
36.641
551
510
(I) La raccolta diretta al 31 dicembre 2015 da clientela evidenzia una diminuzione passando da euro
393.702 migliaia di dicembre 2014 ad euro 377.637 di dicembre 2015 a causa principalmente della minore
emissione di titoli obbligazionari.
(II) Gli impieghi netti a clientela al 31 dicembre 2015 risultano in calo di 57.545 migliaia di euro (meno
20,92%), passando da euro 275.071 migliaia del 31/12/2014 ad euro 217.526 migliaia del 31/12/2015. In valore
assoluto i mutui e le altre sovvenzioni presentano il calo maggiore con una diminuzione di euro 30.652 migliaia,
seguiti dalla diminuzione degli altri finanziamenti e dei conti correnti. Da segnalare inoltre l’aumento delle
coperture sui crediti deteriorati in seguito all’applicazione in vista della fusione, della policy sui crediti della Banca
di Credito Cooperativo delle Prealpi risultata più stringente rispetto a quella adottata in precedenza da Banca
Atestina.
(III) Le attività finanziarie sono passate da euro 196.586 migliaia ad euro 129.258 migliaia con una diminuzione
di euro 67.328 migliaia; la diminuzione è dovuta a) alla cessione di titoli, in precedenza affidati in gestione
patrimoniale a Cassa Centrale Banca, a seguito della dismissione del servizio da parte di Banca Atestina; e b) ad
un minor ricorso al finanziamento BCE che ha comportato la minore disponibilità di risorse per l’acquisto di titoli.
(IV) Totale dell’attivo passa da euro 518.448 migliaia di dicembre 2014 ad euro 439.832 migliaia di dicembre
2015 con un calo di euro 78.616 migliaia per effetto di quanto descritto nei precedenti punti (II) e (III).
(V) L’interbancario netto evidenzia al 31 dicembre 2015 un incremento di euro 80.390 migliaia, passando da
euro 57.008 migliaia di dicembre 2014 ad euro 23.382 migliaia di dicembre 2015. Tale variazione è
imputabile al minor ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti dalla Banca Centrale Europea ed
alla chiusura delle gestioni patrimoniali con Cassa Centrale Banca con la conseguente vendita dei titoli in
gestione.
(VI) Il patrimonio netto evidenzia al 31 dicembre 2015 una diminuzione passando da euro 36.641 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 9.051 migliaia di dicembre 2015 a causa soprattutto della perdita d’esercizio
registrata nel 2015.
78
4. INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE
4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi nasce nel 1963 con la denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana
di Tarzo (TV). Nel 1970 la Cassa Rurale di Tarzo incorpora le due Casse Rurali di Revine Lago e di Montaner. Con
questa fusione per incorporazione si ha il cambio di ragione sociale in Cassa Rurale ed Artigiana delle Prealpi,
denominazione sostituita negli anni ’90 con l’attuale Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi, con sede in Tarzo,
provincia di Treviso (regione Veneto). Nel corso degli anni la Bcc. delle Prealpi è passata dalle tre filiali del 1970
alle attuali 41 filiali, con un’operatività concentrata nella provincia di Treviso, ma con estensioni operative nella
provincia di Belluno (3 sportelli), nella provincia di Pordenone (a fine 2007 è stata aperta una filiale a Sacile), in
provincia di Venezia (Jesolo e Cavallino Treporti, filiali acquisite nell’ottobre 2013 dalla BCC Monsile), in provincia
di Vicenza (1 sportello ex Banca Atestina) e in provincia di Padova (9 sportelli ex Banca Atestina).
In data 18 ottobre 2015 le assemblee dei soci della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi Società
Cooperativa e di Banca Atestina di Credito Cooperativo Società Cooperativa, in seduta straordinaria hanno
approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art. 2501 del Codice Civile che ha previsto la incorporazione di Banca
Atestina nella Banca delle Prealpi. La fusione ha avuto decorrenza giuridica, fiscale e contabile il 1° gennaio 2016
e l’incorporante ha mantenuto l’attuale denominazione. L’integrazione tra le due banche ha dato vita a una nuova
realtà bancaria fortemente radicata nelle rispettive zone di competenza con l’obiettivo di creare valore per i soci,
dipendenti, clienti e per i territori di riferimento in linea con i principi mutualistici che ispirano l’attività delle
banche di credito cooperativo. Il territorio in cui opera la Banca consente la diversificazione e la frammentazione
del rischio e dei flussi reddituali, rientrando nel contempo prevalentemente entro i confini regionali.
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi, oltre a svolgere le molteplici attività di intermediario creditizio, si
impegna sul valore fondamentale su cui si fonda: il mutualismo. E’, per questo, una impresa a responsabilità
sociale in quanto impegna le risorse dove le raccoglie, facendo crescere contemporaneamente le persone, il
lavoro e la comunità. La conoscenza diretta del territorio e della clientela permettono di sviluppare i principali
valori su cui la Banca delle Prealpi è radicata e in cui crede.
L’area di competenza territoriale, nella definizione stabilita dalla normativa della Banca d’Italia, comprende oltre
120 comuni.
L’attività della Banca ha conosciuto un progressivo sviluppo dal 1970 ad oggi, con un costante incremento delle
relazioni con la clientela e con un continuo ampliamento della base sociale.
Con legge nr. 49 dell’08.04.2016, di conversione del Decreto legge nr. 18 del 14 febbraio 2016, il settore del
credito cooperativo è stato riformato allo scopo di accrescere l’integrazione del comparto e favorirne il
rafforzamento patrimoniale preservando al contempo i caratteri di mutualità e localismo delle banche stesse.
La riforma prevede l’obbligo per le BCC, attraverso un contratto di coesione, di aderire ad un gruppo bancario
cooperativo, composto da una capogruppo costituita in forma di società per azioni avente un patrimonio netto
non inferiore a un miliardo di euro. Il contratto di coesione disciplinerà i poteri della capogruppo sulla singola
banca, che saranno più o meno stringenti a seconda del grado di rischiosità della stessa (misurato sulla base di
parametri oggettivi che andranno individuati), che possono andare da semplici interventi correttivi a misure
sanzionatorie nonché all’esclusione della Bcc. dal gruppo.
La maggioranza del capitale della capogruppo sarà detenuto dalle BCC del gruppo. Il resto del capitale potrà
essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei
capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e
quindi contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza
patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria.
Per favorire la patrimonializzazione delle singole Bcc., sono stati innalzati l’ammontare massimo di capitale
detenibile da un socio (da 50.000 Euro a 100.000 Euro) e il numero minimo di soci di una Bcc. (da 200 a 500).
L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia,
dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di Banca di credito cooperativo. E’ previsto un
periodo transitorio per l’avvio a regime del nuovo assetto, di durata non superiore a 18 mesi dall’entrata in vigore
delle norme secondarie di attuazione. L’Emittente non si è avvalso della cosiddetta “way out”, pur avendo un
patrimonio netto superiore 200 milioni di euro. Pertanto l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario
Cooperativo quando questo verrà costituito.
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio 2015 dell’Emittente - Relazione del Consiglio di Amministrazione
sulla gestione –pagg.13 e segg.
La Banca, inoltre, ha aderito al Fondo temporaneo del Credito Cooperativo costituito il 27 maggio 2016, in quanto
istituito con la legge 8 aprile 2016 per gestire il periodo fino al compimento della riforma, ex art. 2-bis della Legge
8 aprile 2016 n. 49. Il Fondo temporaneo, cui tutte le banche di credito cooperativo sono tenute per legge ad
aderire, ha carattere di strumento mutualistico-assicurativo indirizzato a promuovere, anche attraverso interventi
79
di sostegno, i processi di consolidamento e di concentrazione tra le banche consorziate al fine di razionalizzare il
sistema del credito cooperativo e migliorarne l’efficienza nella prospettiva della prossima costituzione dei gruppi
bancari cooperativi ai sensi della Legge 8 aprile 2016 n. 49, già citata.
4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione legale dell’Emittente è Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi società cooperativa; quella
commerciale è Banca Prealpi.
4.1.2. Luogo di registrazione dell'Emittente e suo numero di registrazione
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi s.c. è iscritta nel Registro delle Imprese di Treviso al numero
00254520265 – codice fiscale e partita IVA 00254520265. E’ inoltre iscritta all'Albo delle Banche tenuto dalla
Banca d'Italia al n. 4665.60 e all’Albo delle Società Cooperative al n. A165827.
La BANCA PREALPI è aderente al Fondo di garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo.
4.1.3. Data di costituzione e durata dell'Emittente
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi è una Società Cooperativa costituita per atto del Notaio Dott. Iosa
Corrado, in data 27 giugno 1963, repertorio n. 791 – fascicolo n. 128 – e ha durata fino al 31/12/2100, con
possibilità di uno o più proroghe deliberate attraverso Assemblea Straordinaria ai sensi dell’art. 5 dello Statuto.
4.1.4. Domicilio e forma giuridica dell'Emittente, legislazione in base alla quale opera, Paese di
costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale
La Banca Prealpi è una società cooperativa, costituita in Italia, a Tarzo (TV). Essa ha sede legale in Tarzo, Via
La Corona, 45; è regolata dalla Legge Italiana ed opera e svolge la sua attività nel territorio di competenza
secondo quanto espressamente previsto nello statuto all’art. 3. Recapito telefonico 0438/9261, il recapito fax è
+39 0438/925061, il recapito e-mail è [email protected] .
4.1.5 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi –
Società Cooperativa e di Banca Atestina di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta straordinaria
hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art. 2501 del Codice Civile che prevede la incorporazione di
Banca Atestina nella Banca delle Prealpi. Con lettera datata 4 settembre 2015 - prot. nr. 0925989 la Sede di
Venezia della Banca d’Italia ha rilasciato, ai sensi dell’art. 57, comma 1, del D.lgs. n. 385/93, la prescritta
autorizzazione per la realizzazione della fusione. L’integrazione delle due banche è avvenuta con decorrenza
giuridica, fiscale e contabile dal 1° gennaio 2016 e l’incorporante ha mantenuto l’attuale denominazione. A
riguardo, si evidenzia che, sulla base delle segnalazioni di vigilanza relative ai dati al 31 marzo 2016, che
tengono conto degli effetti della fusione, il CET1 Ratio, pari al Tier 1 e al Total Capital Ratio, si attesta al 15,9%
contro un CET 1 ratio al 31 dicembre 2015 di Banca delle Prealpi pari al 18,54%.
80
5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ
5.1 Principali attività
5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell'emittente con indicazione delle principali
categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati.
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del
credito nelle sue varie forme. La Banca può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le
operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque
connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di
Vigilanza. La Banca è autorizzata a prestare al pubblico i seguenti servizi di investimento: negoziazione per
conto proprio, ricezione e trasmissione di ordini, collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di
garanzia nei confronti dell'emittente, consulenza in materia di investimenti, esecuzione di ordini per conto dei
clienti. Le principali categorie di prodotti venduti sono quelle bancarie, assicurative e prodotti finanziari nonché i
servizi connessi e strumentali. Per Informazioni aggiuntive sulle attività e i servizi prestati, si rimanda alla
relazione del Consiglio di Amministrazione pubblicata sul bilancio d’esercizio anno 2015.
5.1.2 Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI mette a disposizione dei propri soci, e più in generale della
propria clientela, una vasta gamma di prodotti bancari, assicurativi e finanziari. Non si rilevano indicazioni di
nuovi prodotti e nuove attività significative.
5.1.3 Principali mercati
Nel comparto finanza la Banca opera, per conto della clientela, sui diversi mercati domestici ed esteri per
l’esecuzione di transazioni in titoli azionari e obbligazionari. La sua attività è rivolta prevalentemente ai soci e/o ai
residenti nella zona di competenza territoriale in ragione di quanto previsto nelle disposizioni di Vigilanza e nello
Statuto Sociale.
La Banca provvede all’emissione e al collocamento, presso la clientela, di propri Prestiti Obbligazionari tradizionali
e gestisce, attraverso la Tesoreria, le disponibilità monetarie e le risorse finanziarie proprie. I prodotti e i servizi
finanziari sono distribuiti attraverso i canali tradizionali.
L’Emittente, a partire dal 1 gennaio 2016 opererà con 41 filiali (31 filiali Banca Prealpi e 10 filiali ex Banca
Atestina) nelle province di Treviso, Belluno, Venezia, Pordenone, Padova e Vicenza.
La clientela è composta prevalentemente da famiglie, artigiani, commercianti e piccole/medie imprese. Di seguito
si rappresenta un quadro di sintesi della presenza territoriale nel quale opera la BCC delle Prealpi attraverso una
indicazione della sua rete di vendita e dei comuni nei quali si trovano sportelli della BCC.
Elenco sportelli bancari – Banca delle Prealpi
Tarzo (TV)
Revine Lago (TV)
Sarmede fraz. Montaner (TV)
Cappella Maggiore (TV)
Refrontolo (TV)
S.Pietro di Feletto fraz. Bagnolo (TV)
Pieve di Soligo (TV)
Vittorio Veneto (TV)
Tarzo fraz. Corbanese (TV)
Conegliano via Manin (TV)
Mareno di Piave (TV)
Belluno (BL)
Susegana (TV)
Cimadolmo (TV)
Oderzo (TV)
Ormelle (TV)
81
Farra di Soligo fraz. Col S.Martino (TV)
Gorgo al Monticano (TV)
Valdobbiadene fraz. Bigolino (TV)
Cordignano (TV)
Follina (TV)
Villorba viale Felissent (TV)
Sacile (PN)
San Fior (TV)
Conegliano – Viale Mazzini (TV)
Sedico (BL)
Feltre (BL)
Treviso (TV)
Villorba via Roma (TV)
Jesolo (VE)
Cavallino Treporti (VE)
Elenco sportelli bancari ex Banca Atestina
Este – Via Brunelli (PD)
Este – Via Tito Livio (PD)
Bresega (PD)
Carceri (PD)
Megliadino San Vitale (PD)
Noventa Vicentina (VI)
Saletto (PD)
Sant’Urbano (PD)
Santa Margherita d’Adige (PD)
Villa Estense (PD)
5.1.4 La base di qualsiasi dichiarazione formulata
registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale.
dall'emittente
nel
documento
di
Non ci sono nel presente Documento di Registrazione dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione
concorrenziale.
82
6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
6.1 Descrizione del gruppo di cui l’Emittente fa parte
L’Emittente non fa parte di alcun gruppo societario ai sensi dell’art. 60 del D.lgs. 385/93.
6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza
L’Emittente non dipende da altri soggetti e gode di piena autonomia decisionale e gestionale.
83
7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
7.1 Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo
bilancio sottoposto a revisione pubblicato
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi
sostanziali delle prospettive della Banca rispetto alla data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione.
7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero
ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per
l’esercizio in corso.
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI attesta che non sono note informazioni su tendenze,
incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle
prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso.
84
8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
Secondo quanto previsto al punto 8 dell’allegato XI al regolamento 809/2004/CE, l’Emittente non fornisce
previsioni o stime di utili.
9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA
9.1 Informazioni sugli organi dell’Emittente
Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione di Banca di Credito Cooperativo delle
PREALPI, della Direzione e del Collegio Sindacale alla data del presente Documento di Registrazione, i loro
eventuali incarichi all’interno della BCC e le loro principali attività esterne, ove abbiano intersecazioni con il ruolo
di amministrazione o controllo svolto in Banca di Credito Cooperativo delle PREALPI.
Consiglio di Amministrazione
Cognome e Nome
Carica ricoperta in BCC
Presidente
ANTIGA CARLO
SALVADOR FLAVIO
DE LUCA GIAN PAOLO
CASAGRANDE PATRIZIA
DE LORENZI MAURO
FRANCESCHET ROBERTO
GALLON ENNIO
INTROVIGNE PAOLO
SAMMARTINARO ANDREA
ZANETTE FAUSTO
ZILIO ARISTIDE
Carica ricoperte presso altre società
Presidente Consiglio d’Amministrazione AssiCra
Veneto Srl;
Vice Presidente Cassa Centrale Banca - Credito
Cooperativo Nord Est SpA;
Amministratore Trevefin SpA;
Vice Presidente di Centrale Finanziaria del Nord
Est SpA;
Amministratore Federazione Veneta delle BCC.
Vice Presidente Vicario
Vice Presidente
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Come deliberato dalle Assemblee straordinarie del 18 ottobre 2015 di Banca Prealpi e Banca Atestina, a decorrere
dal 1° gennaio 2016, il Consiglio di Amministrazione come sopra rappresentato è stato integrato dai seguenti
membri provenienti dalla compagine sociale di Banca Atestina:
Cognome e Nome
QUAGLIA LUCIO
MASSARO LEONARDO
Carica ricoperta in BCC
Amministratore
Amministratore
Carica ricoperte presso altre società
Organo di Direzione
L’organo di Direzione di Banca Prealpi post fusione rimane invariato.
Cognome e nome
DA DALTO GIROLAMO
MARCON MARIO
Carica ricoperta in BCC
Direttore Generale
Vice Direttore Generale
Carica ricoperte presso altre società
Organo di Controllo: Collegio Sindacale.
L’organo di Controllo di Banca Prealpi post fusione rimane invariato.
Cognome e nome
MOSCHETTA ANGELO
Carica ricoperta in BCC
Presidente
Carica ricoperte presso altre società
Amministratore:
Cesve SpA;
Sindaco effettivo:
Scouting SpA
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Presidente Collegio Sindacale:
Centrale Leasing Nord Est SpA
Phoenix Informatica Bancaria SpA
BURUBU’ FRANCESCA
Sindaco effettivo
SPAGNOL REMO
Sindaco effettivo
NETTO CARLO ALBERTO
Sindaco supplente
RICCI FABRIZIO
Sindaco supplente
Gli Amministratori, compresi quelli nominati con Assemblea Straordinaria del 18 ottobre 2015, ed il Collegio
Sindacale, ai sensi dell’art. 33 e 42 dello Statuto, restano in carica per tre esercizi; il loro mandato scade alla data
dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2016.
Si precisa che tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale risultano in possesso dei
requisiti di professionalità, indipendenza e di onorabilità previsti dalle vigenti disposizioni normative,
regolamentari e statutarie.
Si precisa, altresì, che tutti i componenti del Collegio Sindacale sono iscritti nel registro dei revisori contabili
istituito presso il Ministero della Giustizia.
I membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dell’Organo di Direzione, sono tutti domiciliati
per la carica presso la Sede Legale della Banca.
9.2 Conflitto di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza
Alla data di redazione del presente Documento di Registrazione, e per quanto a conoscenza dell’Emittente,
nessun membro del Consiglio di Amministrazione, del Collegio sindacale e della Direzione Generale è portatore di
interessi in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente, salvo
quelli eventualmente inerenti le operazioni sottoposte ai competenti organi di amministrazione e controllo in
stretta osservanza della normativa vigente. I componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo
sono, infatti, tenuti all’adempimento delle disposizioni di seguito richiamate volte a disciplinare fattispecie rilevanti
sotto il profilo della sussistenza di un interesse specifico al perfezionamento di un’operazione:
- articolo 136 del TUB (obbligazioni degli esponenti bancari) impone l’adozione di una particolare procedura
autorizzativi nel caso in cui una banca o società facente parte del gruppo bancario contragga obbligazioni di
qualsiasi natura o compia atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con i rispettivi esponenti
aziendali o nel caso di operazioni di finanziamento con gli stessi;
- articolo 2391 del Codice Civile (interessi degli amministratori);
- articolo 2391-bis (Operazioni con parti correlate).
Trattasi precisamente di affidamenti concessi o obbligazioni intercorrenti con gli esponenti aziendali o con società
controllate dai soggetti medesimi o presso le quali gli stessi soggetti svolgono funzioni di amministrazione,
direzione o controllo, nonché con società da queste controllate o che le controllano o sono ad esse collegate. Gli
utilizzi di fido concessi ad Amministratori e Sindaci della Banca, nonché ai componenti della Direzione Generale,
come riportato nella parte H della nota integrativa di bilancio dell’esercizio 2015, ammontano a euro 997 migliaia.
L’Emittente e i suoi organi hanno adottato misure e procedure interne per garantire il rispetto delle disposizioni
sopra indicate.
Per le informazioni sulle “Operazioni con parti correlate” si rinvia alla parte H, pag. 297 della Nota Integrativa del
bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 della Banca.
86
10. PRINCIPALI AZIONISTI
10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI – S.C., è una società cooperativa. Ogni Socio ha diritto ad
un voto a prescindere dalla quantità delle azioni possedute. Non esistono pertanto soci di maggioranza o
controllanti.
10.2 Variazioni dell’assetto di controllo dell’Emittente
Dato l’assetto societario della banca, non esistono assetti di controllo dell’emittente e non possono verificarsi
variazioni del medesimo.
87
11. INFORMAZIONI FINANZIARIE
11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati
Per una più specifica informazione in merito alla situazione finanziaria e patrimoniale della Banca Prealpi e di
Banca Atestina si rinvia alla documentazione di bilancio delle citate banche relativa agli esercizi chiusi al
31/12/2014 e 31/12/2015, inclusi nel presente documento di registrazione mediante riferimento consultabili
presso
la
Sede
Legale
dell’Emittente,
nonché
sul
sito
internet
http://www.bccprealpi.it/template/default.asp?i_menuID=35151.
Ai fini del presente documento di registrazione, si riassumono nella tabella sottostante i riferimenti dei principali
documenti contenuti nei Bilanci d’esercizio:
Banca delle Prealpi
Informazioni finanziarie
Relazione degli Amministratori
Relazione del Collegio Sindacale
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Relazione della società di revisione
Bilancio 2015
Pagg. 2-107
Pagg. 108-112
Pag. 113
Pag. 114
Pag. 119-279
Pag. 280-281
Bilancio 2014
Pagg. 9-81
Pagg. 83-86
Pag. 88
Pag. 89
Pag. 95- 263
Pag. 265-267
Banca Atestina
Informazioni finanziarie
Relazione degli Amministratori
Relazione del Collegio Sindacale
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Relazione della società di revisione
Bilancio 2015
Pagg. 2-16
Pagg. 17-19
Pag. 20
Pag. 21
Pagg. 25-156
Pagg. 157-158
Bilancio 2014
Pagg. 9-57
Pagg. 59-65
Pag. 68
Pag. 69
Pagg. 75-267
Non presente
11.2 Bilanci
L’Emittente non redige il bilancio consolidato. L’Emittente redige unicamente il bilancio individuale.
11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative all’ultimo esercizio
11.3.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative all’ultimo esercizio sono
state sottoposte a revisione
Le informazioni finanziarie relative agli esercizi 2014 e 2015 sono state sottoposte a revisione legale dei conti
dalla società Deloitte & Touche SpA.
La suddetta società ha revisionato i bilanci di esercizio chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015
emettendo un giudizio senza rilievi né richiami di informativa.
Le relazioni delle società di revisione sono incorporate mediante riferimento al presente Documento di
Registrazione e sono messe a disposizione del pubblico come indicato nel successivo paragrafo 14 “Documenti
accessibili al pubblico”, cui si rinvia.
11.3.2 Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate
dai revisori dei conti
Nel Documento di Registrazione non vi sono altre informazioni controllate, oltre quelle indicate nel paragrafo
11.3.1, dai revisori dei conti.
88
11.3.3 Dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione
Tutti i dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione sono estratti dai bilanci d’esercizio 2014 e 2015
predisposte dalle Banche oggetto della fusione ad eccezione degli indicatori di liquidità LCR e NSFR non
sottoposti a revisione indicati nel paragrafo 3.1 e dell’importo dei rischi potenziali non sottoposto a revisione
indicato nel seguente paragrafo 11.6.
I ratios patrimoniali e gli indicatori sulla qualità del credito al 31.03.2016 sono tratti dalle
Segnalazioni di Vigilanza e non sono sottoposti a revisione contabile dalla società di revisione.
11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie
Le ultime informazioni finanziarie risalgono alla data del 31 dicembre 2015.
11.5 Informazioni finanziarie infrannuali
La Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi sc e Banca Atestina di Credito Cooperativo sc redigono informazioni
finanziarie semestrali predisposte per la determinazione dell’utile semestrale ai fini del calcolo del Patrimonio di
Vigilanza. La situazione economica semestrale è sottoposta a revisione contabile limitata.
Le informazioni finanziarie infrannuali sono pubblicate sul sito web dell’Emittente all’indirizzo
http://www.bccprealpi.it/template/default.asp?i_menuID=35151.
11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali
Si dichiara che nei 12 mesi precedenti la data del presente Documento di Registrazione, non vi sono stati
procedimenti amministrativi, giudiziari o arbitrali (compresi eventuali procedimenti di questo tipo in corso) che
possano avere o che abbiano avuto nel recente passato impatti significativi sulla situazione finanziaria o sulla
redditività della Banca.
Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento
danni conseguenti ad operazioni afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall’Emittente.
A fronte dei propri contenziosi, nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, l’Emittente evidenzia
accantonamenti per rischi legali per euro 1.443 migliaia nel Fondo per Rischi ed Oneri a cui corrispondono rischi
potenziali riferiti alle richieste delle controparti ammontanti a euro 2.490 migliaia. In relazione a tali vertenze
l’Emittente dichiara che le stesse non sono in grado di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio
finanziario, economico e/o patrimoniale e/o incidere sulla propria capacità di far fronte agli impegni che assumerà
con l’offerta dei titoli di cui al presente Prospetto di Base.
L’Emittente nel corso del 2015 e del 2016 non è stata oggetto di accertamenti ispettivi da parte di Autorità di
Vigilanza e non sussistono esiti pendenti.
Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio 2015 dell'Emittente - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo
stato patrimoniale passivo – Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri – voce 120 - pag. 177 e segg.
11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente
In data 18 ottobre 2015 le rispettive assemblee dei soci della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi –
Società Cooperativa e di Banca Atestina di Credito Cooperativo – Società Cooperativa, in seduta straordinaria
hanno approvato il progetto di fusione, ai sensi dell’art. 2501 del Codice Civile, che prevede la incorporazione di
Banca Atestina nella Banca delle Prealpi. L’operazione di fusione si è perfezionata con decorrenza giuridica,
contabile e fiscale 1° gennaio 2016.
La fusione impatterà negativamente sulle principali grandezze economico-patrimoniali dell’Emittente in quanto
la società incorporata è caratterizzata da coefficienti patrimoniali inferiori all’incorporante e da una qualità degli
impieghi significativamente peggiore sia rispetto a quella di Banca delle Prealpi che a quella dei dati medi
espressi dal Sistema bancario italiano per classe dimensionale di appartenenza.
Inoltre, il processo di incorporazione potrebbe rivelarsi difficoltoso, in particolare alla luce delle differenze
esistenti tra le metodologie di gestione e di informativa contabile adottate dalle due entità. Sebbene la dirigenza
di Banca delle Prealpi ritenga che non sorgeranno problemi significativi nel portare a compimento il processo di
fusione, non vi è certezza che non insorgano difficoltà nel perfezionamento del processo.
89
12. CONTRATTI IMPORTANTI
Non si rilevano contratti importanti non conclusi nel normale svolgimento dell’attività che potrebbero comportare
un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità dell’Emittente di adempiere alle sue
Obbligazioni nei confronti dei portatori degli Strumenti Finanziari che intende emettere.
13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI
INTERESSI
Il presente Documento di Registrazione non contiene alcuna relazione e/o parere rilasciati da un terzo ad
eccezione:
� delle relazioni della società di revisione Deloitte & Touche SpA sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2015 e
2014;
� degli indicatori Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio riportati nella tabella 4 “Indicatori di
liquidità” tratti da elaborati predisposti dal Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca
Credito Cooperativo del Nord Est SpA. I dati in oggetto non sono stati sottoposti a revisione contabile.
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Dalla data di pubblicazione del presente Prospetto di Base e per tutta la durata della sua validità, i seguenti
documenti, nonché eventuali ulteriori informazioni che saranno poste a disposizione del pubblico, ai sensi della
vigente normativa applicabile, possono essere consultate in forma gratuita sul sito internet dell’Emittente
all’indirizzo web http://www.bccprealpi.it/template/default.asp?i_menuID=35151 e, in forma stampata e gratuita,
richiedendone una copia presso la sede legale dell’Emittente in Tarzo (TV) via La Corona, 45 e/o presso le filiali
dello stesso:
�
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�
Atto costitutivo di Banca delle Prealpi;
Statuto vigente di Banca delle Prealpi;
il bilancio di esercizio 2014 di Banca delle Prealpi;
il bilancio di esercizio 2015 di Banca delle Prealpi;
il bilancio di esercizio 2014 di Banca Atestina;
il bilancio di esercizio 2015 di Banca Atestina;
relazione della società di revisione ai sensi dell’art. 2409 ter cod. civ. riferita agli esercizi 2014 e 2015 per
Banca Prealpi e relazione del Collegio Sindacale per gli esercizi 2014 e 2015 per Banca Atestina;
copia del presente Prospetto di Base;
eventuali comunicati stampa emessi dall’Emittente
condizioni Definitive relative a ciascun prestito emesso a valere del presente Prospetto di Base;
la “Strategia di Esecuzione e Trasmissione di Ordini”.
L’Emittente si impegna a mettere a disposizione, con le modalità di cui sopra, le informazioni concernenti le
proprie vicende societarie incluse le situazioni patrimoniali economiche e finanziarie redatte successivamente alla
data di pubblicazione del presente Prospetto di Base.
90
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
PER LE OBBLIGAZIONI DENOMINATE:
PER LE OBBLIGAZIONI DENOMINATE:
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI STEP UP/STEP DOWN”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI ZERO COUPON”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI A TASSO MISTO CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
Pag.91 di 125
1. PERSONE RESPONSABILI
Si fa rinvio alla sezione 1 del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di Responsabilità
rilasciata dal Legale Rappresentante di Banca di Credito Cooperativo Delle Prealpi – S.C..
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
Pag. 92 di 125
FATTORI DI RISCHIO
2. FATTORI DI RISCHIO
Avvertenze generali
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C., in qualità di Emittente, invita gli investitori a prendere
attenta visione della presente Nota Informativa, al fine di comprendere i fattori di rischio connessi alla
sottoscrizione delle obbligazioni previste dal presente Programma di emissione. Nondimeno si richiama
l'attenzione dell'investitore al Documento di Registrazione ove sono riportati i fattori di rischio relativi
all'Emittente.
2.1 Fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari offerti
Si invitano gli investitori a leggere attentamente la presente Nota Informativa al fine di comprendere i fattori di
rischio sotto elencati collegati alla sottoscrizione delle Obbligazioni.
FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in”
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16
novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un
quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità
preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono
adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la
continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul
sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per
primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle
che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bali-in”, come di seguito descritto, per le quali l’applicazione è in vigore a
partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di “bali–in” possono essere applicate agli strumenti finanziari già in
circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento
del “bali-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione
in titoli di capitale delle obbligazioni.
Pertanto, con l’applicazione del “bali-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto,
azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di
insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Nell’applicazione dello strumento del “bali in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel
capitale primario, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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FATTORI DI RISCHIO
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bali–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la
parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi
depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1°
gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000
(cfr. al riguardo il successivo paragrafo 4.5 della presente sezione – Ranking).
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bali-in”
alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d. “depositi
protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come
“passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da
privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di
garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai
sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Lo strumento sopra descritto del “bali-in” può essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli
altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore diviene
finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per
il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o sia
sottoposto a procedure concorsuali o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento
nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto.
Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione all’investimento, si rinvia al Documento di
Registrazione ed in particolare al Capitolo 3 “Fattori di rischio”.
Rischio connesso alle garanzie relative alle Obbligazioni
I Prestiti potranno essere assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi
da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto
del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it.
L’Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive se il singolo prestito sarà assistito o meno dalla suddetta
garanzia.
Si precisa che, nel caso in cui sia prevista l’assistenza del FGO, nel caso di mancato rimborso del capitale alla
scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto
possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per
ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 euro (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche
appartenenti a diverse emissioni).
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni
obbligazionarie per un totale di €24.622.920.200, è pari a € 613.096.737,90 per periodo 01 Aprile – 30 Giugno
2016
L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono depositati
presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa
conferito.
Con specifico riferimento all’avvio delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui
il “bali-in” - come descritto nel “Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in” cui si rinvia - il Fondo di Garanzia degli
Obbligazionisti, in data 28 luglio 2016, ha ritenuto di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea straordinaria
convocata in data 9 settembre 2016 le modifiche statutarie volte ad estendere l’applicabilità della garanzia anche
ai casi di attivazione del “bali -in”.
Pertanto, sino all’adozione, da parte dell’Assemblea, delle necessarie modifiche statutarie, l’obbligatorietà
dell’intervento del FGO nelle fattispecie sopra indicate non risulta ancora formalizzata.
FATTORI DI RISCHIO
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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Rischio relativo alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita
sarà influenzato da diversi elementi, tra cui:
- variazione dei tassi interesse e di mercato (“Rischio di tasso di mercato”);
- caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di Liquidità”);
- variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”);
- commissioni ed oneri (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione e
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione anche significativa del prezzo di mercato delle Obbligazioni
anche al di sotto del Valore Nominale. Questo significa che, nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni
prima della scadenza, potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. Per contro, tali elementi non
influenzano il valore di rimborso a scadenza, che rimane pari al 100% del Valore Nominale.
I rischi sopra elencati sono descritti nella sezione dei rischi comuni ovvero specifici, cui si rinvia.
Rischio di liquidità
È il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un Investitore di vendere prontamente le Obbligazioni
prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe anche essere inferiore al
prezzo di emissione del titolo. L’ obbligazionista potrebbe avere difficoltà a liquidare il proprio investimento e
potrebbe dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione, indipendentemente dall’ Emittente e
dall’ammontare delle obbligazioni, in considerazione del fatto che le richieste di vendita possano non trovare
prontamente un valido riscontro.
Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né
per la negoziazione presso Sistemi Multilaterali di Negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore
sistematico.
Inoltre l’Emittente non si impegna al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa
dell’investitore prima della scadenza.
Tuttavia la banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni oggetto del
presente Prospetto di Base in conto proprio, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le
modalità di pricing previste dal documento “Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini”, ed indicate nelle
Condizioni Definitive di ciascun prestito. In particolare, si evidenzia che l’Emittente non garantisce l’esecuzione
degli ordini di riacquisto al superamento della soglia del 20% del controvalore collocato di ciascuna emissione
(limite per singola emissione) e del 2% del controvalore complessivo dei prestiti obbligazionari collocati (limite
complessivo).
Inoltre, nel corso del periodo di offerta delle Obbligazioni, l’Emittente potrà avvalersi della facoltà di procedere in
qualsiasi momento alla chiusura anticipata dell’offerta, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori
richieste di adesione. In tali casi l’Emittente ne darà comunicazione al pubblico mediante apposito avviso,
pubblicato sul sito internet dell'Emittente www.bccprealpi.it e reso disponibile in forma stampata gratuitamente
presso la sede e le filiali dello stesso; copia di tale avviso sarà contestualmente trasmessa alla CONSOB.
Una riduzione dell’ammontare nominale complessivo del prestito può avere un impatto negativo sulla liquidità dei
titoli.
La Banca corrisponderà inoltre al cliente i dietimi di interessi maturati dalla data di godimento della cedola in
corso sino al giorno di regolamento dell’operazione (valuta di accredito sul conto corrente).
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente
Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente ovvero in
caso di deterioramento del merito creditizio stesso. Non si può quindi escludere che i corsi dei titoli sul mercato
secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente.
Tuttavia non richiedendo l’Emittente né l’ammissione a quotazione su mercati regolamentati né la negoziazione
su Sistemi Multilaterali di Negoziazione (“MTF”), qualora le Obbligazioni fossero negoziate nell’ambito del servizio
di negoziazione in conto proprio, tale rischio risulterebbe azzerato in quanto sarebbero riacquistate a prezzi
calcolati utilizzando lo spread applicato in fase di emissione.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione
Il prezzo di emissione potrà includere commissioni e/o costi che verranno indicati nelle Condizioni Definitive. Al
riguardo si segnala che la presenza di tali commissioni e/o costi può comportare un rendimento a scadenza
inferiore rispetto a quello offerto da titoli similari (in termini di caratteristiche del titolo e profilo di rischio) privi di
tali costi e/o commissioni. Inoltre, si evidenzia che le commissioni e/o i costi inclusi nel prezzo di emissione non
partecipano alla determinazione del prezzo delle Obbligazioni in caso di successiva negoziazione.
FATTORI DI RISCHIO
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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Pertanto, qualora l’investitore vendesse le Obbligazioni sul mercato secondario (anche nel periodo
immediatamente successivo alla data di emissione), il prezzo di vendita potrà essere scontato delle
commissioni/costi incorporati nel prezzo di emissione.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione
In relazione alle singole offerte, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta
al prezzo di emissione il cui importo sarà indicato nelle Condizioni Definitive. L’importo di tali costi/commissioni
incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del prezzo di emissione. Al riguardo
si precisa che il rendimento effettivo annuo netto indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito, viene
determinato sulla base del prezzo di acquisto/sottoscrizione e pertanto tiene conto della presenza di eventuali
costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione.
Rischio di conflitto di interesse
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle obbligazioni, possono avere rispetto
all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell’ investitore.
In particolare può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in quanto BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C., in qualità di Emittente, svolge il ruolo di collocatore e di responsabile del
collocamento di strumenti finanziari di propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il calcolo. Si configura
una situazione di conflitto di interesse anche in caso di rivendita dell’obbligazione prima della scadenza, al
momento della determinazione del prezzo di riacquisto, poiché l’ Emittente negozierà i titoli in conto proprio al di
fuori di qualunque struttura di negoziazione.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al rendimento di un titolo di stato
Il rendimento effettivo su base annua delle obbligazioni (in regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al
netto dell’effetto fiscale, potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un
titolo di stato di durata similare.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di
rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità
dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di
rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta non è di per sé indicativa della solvibilità
dell’Emittente e, conseguentemente, di rischiosità degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta medesima.
Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale applicabile alle Obbligazioni
I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di volta in volta. Non vi è certezza,
infatti che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di
pubblicazione delle Condizioni Definitive rimanga invariato durante la vita delle Obbligazioni. Tutti gli oneri fiscali,
presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati in relazione alle Obbligazioni, sono ad esclusivo carico
dell’investitore. L’investitore potrebbe subire un danno da un eventuale inasprimento del regime fiscale causato
da un aumento delle imposte attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a
diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI
Obbligazioni Step-up / Step-down
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto “rischio di tasso”, in quanto in caso
di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle
Obbligazioni Step Up/Step Down è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua
del titolo (per tale intendendosi il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso).
Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) e parte
variabile delle Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
a) Rischio di tasso di mercato
E il rischio rappresentato da eventuali variazioni dei livelli dei tassi di mercato a cui l’investitore è esposto in caso
di vendita delle obbligazioni prima della scadenza; in particolare, in caso di aumento dei tassi di mercato, si
riduce il valore di mercato dei titoli.
FATTORI DI RISCHIO
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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Fluttuazioni dei tassi d’interesse sul mercato del parametro d’indicizzazione di riferimento potrebbero determinare
temporanei disallineamenti del valore della cedola in corso di godimento rispetto ai livelli dei tassi di riferimento
espressi dai mercati finanziari e conseguentemente determinare, in caso di vendita prima della scadenza,
variazioni sui prezzi dei titoli.
b) Rischio connesso alla natura strutturata delle obbligazioni
L’investitore deve tener presente che l’Obbligazione può presentare al suo interno, oltre alla componente
obbligazionaria, una componente derivativa.
Qualora sia previsto un Minimo la componente derivativa consta di una opzione di tipo interest rate FLOOR,
acquistata dall’investitore, in ragione della quale questi vede determinato a priori il valore minimo delle cedole
variabili pagate dal Prestito obbligazionario (Rendimento Minimo Garantito).
L’opzione di tipo interest rate FLOOR è un’opzione su tassi di interesse negoziata al di fuori dei mercati
regolamentati con la quale viene fissato un limite minimo al rendimento di un dato strumento finanziario.
Qualora sia previsto un Massimo, la componente derivativa consta di una opzione di tipo interest rate CAP,
venduta dall’investitore, in ragione della quale questi vede determinato a priori il valore massimo delle cedole
variabili pagate dal Prestito obbligazionario (Rendimento Massimo Corrisposto).
L’opzione di tipo interest rate CAP è un’opzione su tassi di interesse negoziata al di fuori dei mercati
regolamentati con la quale viene fissato un limite massimo alla crescita del rendimento di un dato strumento
finanziario.
La contestuale presenta di un’opzione di tipo interest rate CAP ed interest rate FLOOR da luogo ad una opzione
c.d. Interest Rate COLLAR.
c) Rischio di indicizzazione
L’investitore deve tenere presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall’andamento del Parametro di
indicizzazione, per cui, ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di indicizzazione, corrisponde un
rendimento decrescente.
È possibile che il Parametro di indicizzazione raggiunga un livello pari a zero: in questo caso l’investitore non
percepirebbe alcun interesse sull’investimento effettuato; tale rischio è mitigato qualora sia presente uno Spread
positivo. Si rinvia alle Condizioni Definitive del singolo prestito per le informazioni relative al Parametro di
indicizzazione utilizzato.
d) Rischio relativo allo spread negativo
Qualora l’ammontare della cedola venga determinato applicando al parametro di indicizzazione uno spread
negativo il rendimento delle obbligazioni sarà inferiore a quello di un titolo similare legato al parametro previsto
senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in quanto la cedola usufruisce parzialmente
dell’eventuale rialzo del parametro, mentre un eventuale ribasso del parametro amplificherà il ribasso della
cedola. Pertanto in caso di vendita del titolo l’investitore deve considerare che il prezzo delle obbligazioni sarà più
sensibile alle variazioni dei tassi d’interesse.
La presenza di uno spread negativo deve essere valutata tenuto conto dell’ assenza di rating dell’ Emittente e
delle obbligazioni. In ogni caso il tasso di interesse delle cedole non potrà essere inferiore a zero.
e) Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la periodicità delle cedole
Le Condizioni Definitive del singolo prestito individueranno il parametro di indicizzazione (il valore puntuale del
tasso Euribor base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor mensile,
bimestrale, trimestrale, semestrale oppure annuale, o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo in asta
di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca
Centrale Europea). Nell’ipotesi in cui la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del parametro di
indicizzazione (ad esempio cedole a cadenza annuale legate all’Euribor base 360 semestrale), tale disallineamento
può incidere negativamente sul rendimento dei titoli. La rilevazione del parametro avviene il secondo giorno
lavorativo antecedente la data di godimento e quindi 1/2/3/6/12 mesi prima l’effettivo pagamento della cedola.
f) Rischio connesso all’assenza di informazioni
Salvo eventuali obblighi di legge, l’Emittente non fornirà, successivamente all’emissione delle obbligazioni, alcuna
informazione relativamente alle stesse ed all’andamento del Parametro di indicizzazione prescelto.
g) Rischio eventi di turbativa
In caso di mancata pubblicazione del parametro di indicizzazione ad una data di rilevazione (la “Data di
Rilevazione”), l’Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il parametro di indicizzazione, secondo le
modalità indicate al paragrafo 4.7 della Nota Informativa; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento del
titolo.
h) Rischio relativo alla previsione di un Tasso Massimo (CAP)
L’investitore deve tener presente che l’opzione di interest rate CAP non consente di beneficiare a pieno
dell’eventuale aumento del Parametro di indicizzazione sottostante. Nel caso in cui sia applicato un Tasso
Massimo, infatti, se il valore del Parametro di indicizzazione prescelto, eventualmente maggiorato o diminuito
dello Spread, risulta superiore al Tasso Massimo, le Cedole saranno calcolate in base al Tasso Massimo.
FATTORI DI RISCHIO
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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L’investitore, pertanto, deve tener presente che, in tal caso, il rendimento delle Obbligazioni a Tasso Variabile con
Massimo, potrebbe essere inferiore a quello di un titolo similare legato al medesimo Parametro di Indicizzazione,
comprensivo dell’eventuale spread, al quale non sia applicato un limite massimo.
Tale rischio è tanto più accentuato quanto più contenuto è il livello del CAP; quindi l’Investitore deve valutare la
convenienza delle obbligazioni in ragione delle proprie aspettative future sull’andamento dei tassi di riferimento.
Obbligazioni a Tasso Fisso
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto “rischio di tasso”, in quanto in caso
di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle
Obbligazioni a Tasso Fisso è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua del
titolo (per tale intendendosi il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso).
Obbligazioni Zero Coupon
a) Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto “rischio di tasso”, in quanto in caso
di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il
titolo subirà un apprezzamento. Nel caso di titoli Zero Coupon oggetto del presente programma, essendo questi
strumenti finanziari con duration (per duration si intende il tempo di attesa medio per ottenere il flusso di cassa;
in un’obbligazione zero coupon il tasso medio di attesa coincide con la vita residua del titolo in quanto l’unico
flusso di cassa ad essere pagato è il valore di rimborso a scadenza) maggiore rispetto ai titoli con flusso cedolare,
variazioni al rialzo dei tassi di mercato possono dar vita a prezzi più penalizzanti per l’investitore. L’impatto delle
variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni Zero Coupon è tanto più accentuato, a
parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua del titolo (per tale intendendosi il periodo di tempo che
deve trascorrere prima del suo naturale rimborso).
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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3. INFORMAZIONI ESSENZIALI
3.1 INTERESSI DI PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALL’EMISSIONE/ALL’OFFERTA
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto
all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell’investitore.
Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti conflitti di interesse:
- Rischio coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento:
la coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento potrebbe determinare una
potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria
emissione.
- Rischio di conflitto di interessi legato alla negoziazione in conto proprio:
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C., al fine di assicurare la liquidità delle proprie
obbligazioni, definisce, adotta e mette in atto regole interne formalizzate che individuano procedure e modalità di
negoziazione dei prodotti finanziari in oggetto. Tale situazione determinerebbe una situazione di conflitto di
interesse nei confronti degli investitori.
- Rischio di conflitto di interessi in quanto l’Emittente svolge il ruolo di Agente per il Calcolo:
l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle cedole e rimborso del capitale e ciò
configura una situazione di conflitto di interesse.
Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verranno indicati gli eventuali ulteriori
interessi, compresi quelli in conflitto, significativi per la singola emissione (“Ulteriori conflitti di interesse”).
Per informazioni e dettagli circa i conflitti di interesse relativi ai componenti degli organi di amministrazione, di
direzione e di vigilanza si rimanda al paragrafo 9.2 del Documento di Registrazione.
3.2 RAGIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI
I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito
nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore dei soci e della clientela di riferimento della
banca, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della zona di competenza. Eventuali ragioni diverse da quelle
sopra descritte verranno indicate nelle Condizioni Definitive (“Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi”).
In tal caso l’Emittente potrà inserire nella denominazione delle Obbligazioni in oggetto eventuali richiami alle
specifiche ragioni dell’Offerte e impiego dei proventi.
SEZIONE VII – MODELLO CONDIZIONI DEFINITIVE
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4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
4.1 DESCRIZIONE DEL TIPO E DELLA CLASSE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
i) Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi alla
negoziazione
Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito emessi ad un prezzo pari al 100% del
Valore Nominale (ad eccezione delle Obbligazioni Zero Coupon che sono emesse sotto la pari) e prevedono il
rimborso a scadenza di un valore pari al 100% del Valore Nominale, salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in
merito all'utilizzo del bali-in e degli altri strumenti di risoluzione prevista dalla direttiva europea in tema di
risanamento e risoluzione degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180
e 181 del 16 novembre 2015.
Le Condizioni Definitive di ciascun prestito riporteranno la denominazione (“Denominazione Obbligazione”), il
valore nominale (“Valore Nominale”) nonché gli interessi corrisposti (“Interessi”). Nelle Condizioni Definitive,
inoltre, sarà riportata la periodicità del pagamento delle cedole (“Periodicità pagamento delle Cedole”) dei
prestiti obbligazionari con l’eccezione delle Obbligazioni Zero Coupon che sono prive di cedola.
Di seguito si riportano le caratteristiche sintetiche degli strumenti finanziari oggetto del Programma.
Obbligazioni Step-up / Step-down
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui
tasso, crescente (nel caso di Obbligazioni Step/Up) o decrescente (nel caso di Obbligazioni Step/Down), sarà
predeterminato all'atto dell'emissione ed indicato nelle Condizioni Definitive del singolo prestito.
Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui
importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale, per la prima cedola, un tasso predeterminato al momento
dell'emissione (“Prima Cedola indipendente dal Parametro di Indicizzazione”) e per le cedole successive
applicando al Valore Nominale un tasso di interesse legato all'andamento del Parametro di Indicizzazione
prescelto (il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi, o la media
mensile del tasso Euribor mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale oppure annuale o il Rendistato, il l tasso di
rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso
Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea), eventualmente aumentato o diminuito di uno spread
prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni, come indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive
(“Spread”). In nessun caso, comunque, le Cedole potranno assumere valore negativo.
Le obbligazioni potranno prevedere la presenza di un Tasso Minimo (Floor) e/o di un Massimo (Cap) che sono
relativi all’acquisto o vendita di opzioni sul tasso di interesse.
Obbligazioni a Tasso Fisso
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui tasso
è fisso e predeterminato all'atto dell'emissione, come indicato nelle rispettive Condizioni Definitive.
Obbligazioni Zero Coupon
Sono obbligazioni prive di cedola che danno diritto al pagamento di un interesse implicito a scadenza, dato dalla
differenza tra il prezzo di rimborso, pari al 100,00% del valore nominale ed il prezzo di emissione (inferiore al
prezzo di rimborso) indicato nelle rispettive Condizioni Definitive del singolo prestito.
Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui
importo verrà calcolato rispettivamente, per un predeterminato periodo indicato nelle Condizioni Definitive, sulla
base di un tasso di interesse predeterminato costante, crescente o decrescente, mentre, per il restante periodo,
applicando al Valore Nominale il tasso di interesse variabile legato al parametro di indicizzazione (il valore
puntuale del tasso Euribor base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor
mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale oppure annuale o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo
in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della
Banca Centrale Europea), eventualmente aumentato o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la
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durata delle obbligazioni, come indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive (“Spread”). In nessun caso,
comunque, le Cedole Variabili potranno assumere valore negativo.
Durante il periodo a tasso variabile le obbligazioni potranno prevedere la presenza di un Tasso Minimo (Floor)
e/o di un Massimo (Cap) che sono relativi all’acquisto o vendita di opzioni sul tasso di interesse. La cedola non
potrà in alcun caso essere inferiore a zero.
ii) Il codice ISIN (International Security Identification Number) o altri analoghi codici di
identificazione degli strumenti finanziari
Il codice ISIN delle Obbligazioni verrà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE GLI STRUMENTI FINANZIARI SONO STATI CREATI
Le Obbligazioni sono emesse e create in Italia e le disposizioni regolanti i rapporti intercorrenti tra l’Emittente e gli
obbligazionisti, i diritti connessi alle Obbligazioni e le caratteristiche delle stesse, riportate nel presente Capitolo 4
della Nota Informativa sono sottoposte alla, e devono essere interpretate secondo la legge italiana.
Per qualsiasi contestazione tra gli obbligazionisti e l’Emittente sarà competente il Foro di Treviso ovvero, ove
l’obbligazionista sia un consumatore ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 del D.lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del
consumo”), il foro in cui questi ha la residenza o il domicilio elettivo ex art. 33 u) del Codice del Consumo.
Si segnala tuttavia che, ai sensi dell'art. 84 del D.l. 21 giugno 2013 n. 69 (convertito con modificazioni dalla L. 09
agosto 2013 n. 98), per la risoluzione stragiudiziale di controversie in materia di contratti bancari e finanziari è
necessario, prima di esercitare un’azione in giudizio, esperire un tentativo di conciliazione obbligatoria. A questo
riguardo, è possibile rivolgersi:
a) su iniziativa dell’obbligazionista o dell’Emittente, all’Organismo di mediazione costituito presso il Conciliatore
Bancario Finanziario – Associazione per la soluzione delle controversie, bancarie, finanziarie e societarie – ADR
(iscritto nel registro degli organismi di conciliazione tenuto dal Ministero della Giustizia), in quanto organismo
specializzato nelle controversie bancarie e finanziarie, che dispone di una rete di conciliatori diffusa sul territorio
nazionale. Il citato Organismo di mediazione costituito presso il Conciliatore Bancario Finanziario non richiede che
sia stato preventivamente presentato un reclamo all’Emittente. Nel caso in cui l’obbligazionista rivesta la qualifica
di consumatore ai sensi dell'art. 3 del D. Lgs. n. 206/2005 la mediazione dovrà avere luogo presso la sede più
vicina alla residenza o al domicilio dell’obbligazionista stesso. Le condizioni e le procedure sono definite nel
relativo regolamento, disponibile sul sito www.conciliatorebancario.it e presso tutte le Filiali dell’Emittente e dei
Soggetti Incaricati del Collocamento. Solo qualora nel luogo del giudice territorialmente competente per la
controversia non fosse presente un ufficio di mediazione del Conciliatore Bancario Finanziario, l’Emittente e
l’obbligazionista potranno adire in tale luogo un altro mediatore iscritto nel registro degli organismi di mediazione,
purché specializzato in materia finanziaria e territorialmente competente.
b) su iniziativa solo dell’obbligazionista, alla Camera di conciliazione e di arbitrato istituita presso la Consob ai
sensi dell’art. 32- ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, così come successivamente modificato ed integrato (il
“Testo Unico della Finanza” o, brevemente, “TUF”) ed ai sensi del Regolamento Consob concernente la Camera di
conciliazione e arbitrato, per le controversie insorte tra gli investitori e gli intermediari in ordine alla prestazione di
un servizio di investimento/accessorio, con riferimento all'osservanza da parte dell'intermediario che ha prestato il
servizio (e che può anche non coincidere con l’Emittente) degli obblighi di informazione, correttezza e
trasparenza.
4.3 FORMA DEGLI STRUMENTI FINANZIARIE E SOGGETTO INCARICATO DELLA TENUTA DEI
REGISTRI
i) Indicare se gli strumenti finanziari sono nominativi o al portatore e se sono in forma cartolare o
dematerializzata
Le Obbligazioni offerte nell’ambito del presente Prospetto di Base sono titoli al portatore.
I Prestiti verranno assoggettati al regime di dematerializzazione di cui al D. Lgs. 24 giugno 1998, n. 213 ed al
Regolamento Congiunto della Banca d’Italia e della CONSOB recante la disciplina dei servizi di gestione
accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione, adottato con provvedimento
del 22 febbraio 2008 come di volta in volta modificato (il “Regolamento Congiunto”) o alla normativa di volta in
volta vigente in materia.
Gli Obbligazionisti non potranno chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni.
E’ fatto salvo il diritto di chiedere il rilascio della certificazione di cui all’art. 83 quinquies del TUF.
ii) Denominazione e indirizzo del soggetto incaricato della tenuta dei registri
I Prestiti verranno accentrati presso Monte Titoli S.p.A. (“Monte Titoli”) (Piazza degli Affari, 6 – 20123 Milano) o
altro sistema di gestione accentrata indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Conseguentemente, il trasferimento delle Obbligazioni potrà avvenire esclusivamente per il tramite degli
intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli o del diverso sistema di gestione
accentrata indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
Pag. 101 di 125
Ai sensi del Regolamento Congiunto, l’Emittente si riserva la possibilità di richiedere, in qualsiasi momento e con
oneri a proprio carico, agli intermediari, tramite la società di gestione accentrata indicata nelle Condizioni
Definitive, i dati identificativi dei titolari delle Obbligazioni, unitamente al numero delle Obbligazioni registrate nei
conti ad essi intestati.
4.4 VALUTA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro.
4.5 RANKING
Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni di cui alla presente Nota Informativa a carico dell’Emittente non sono
subordinati ad altre passività dello stesso.
Tuttavia, nell’ipotesi di applicazione dello strumento del “bali – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente
non sarà soddisfatto pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non
privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine sinteticamente rappresentato
all’interno della tabella che segue (cfr. sul punto anche il successivo par. 4.6 in merito all'utilizzo del “bali-in” e
degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti
creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015).
Nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa, invece, le somme ricavate dalla liquidazione
dell’attivo sono erogate a favore degli obbligazionisti secondo l’ordine indicato nella tabella partendo dalla
categoria dei depositi e solo dopo aver soddisfatto i crediti prededucibili (ad esempio crediti sorti in occasione o in
funzione della procedura stessa di liquidazione), quelli con prelazione (ad esempio privilegiati o garantiti da pegno
o ipoteca) nonché i crediti per i depositi fino a Euro 100.000.
Capitale Primario di Classe 1 (Common
Equity Tier I)
Capitale Aggiuntivo di Classe
(Additional Tier I) FONDI PROPRI
1
FONDI PROPRI
Capitale di Classe 2 (ivi incluse le
Obbligazioni Subordinate Tier II)
Debiti subordinati diversi dal Capitale
aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2
Restanti passività ivi incluse le
OBBLIGAZIONI NON SUBORDINATE
(Senior) non assistite da garanzie
(compresi i depositi – ma fatta eccezione
per quelli di persone fisiche, microimprese,
piccole e medie imprese – fino al 1 gennaio
2019)
DEPOSITI PER LA PARTE ECCEDENTE
L’IMPORTO DI 100.000
EURO
a) di persone fisiche, microimprese, piccole
e medie imprese;
b) di persone fisiche, microimprese, piccole
e medie imprese effettuati
presso succursali extracomunitarie delle
banche;
c) dal 1° gennaio 2019, gli altri depositi
presso l’Emittente
* Per quanto riguarda gli “altri depositi presso la Banca”, il relativo credito sarà soddisfatto con preferenza rispetto alle
Obbligazioni di cui alla presente Nota Informativa nelle procedure di risoluzione (nonché di liquidazione coatta amministrativa)
iniziate dopo il 1° gennaio 2019. Sino a tale data, pertanto, tali depositi saranno soddisfatti pari passu con le Obbligazioni.
4.6 DIRITTI CONNESSI AGLI STRUMENTI FINANZIARI
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria, e quindi il
diritto alla percezione delle cedole (ove previste) alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale
alla data di scadenza salvo quanto previsto dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti
creditizi (la Direttiva 2014/59/UE), come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del
16 novembre 2015, come di seguito rappresentato.
In particolare in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e
181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che
istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le
“Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di
garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia
e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per
primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle
che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bali-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista
l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bali–in” potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento
del “bali-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione
in titoli di capitale delle obbligazioni (art. 1 lett. g) D. Lgs n. 180). Pertanto, con l’applicazione del “bali-in”, gli
Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio
investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio (art 60, comma 1, lettere f) e i) Decreto 180).
Nell’applicazione dello strumento del “bali-in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior);
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel
capitale primario, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bali–in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la
parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi
depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1°
gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di € 100.000 (cfr. al
riguardo il precedente paragrafo 4.5. “Ranking”).
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bali–in”
alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e
le “passività garantite” definite dall’ art. 1 del citato D. Lgs. N. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per la
quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o
ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale,
comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto” comprendenti, ai sensi dell’art. 49
del citato D. Lgs N. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Lo strumento sopra descritto del “bali-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli
altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Fatto salvo quanto sopra, in circostanze eccezionali, quando è applicato lo strumento del “bali-in”, l’Autorità potrà
escludere, in tutto o in parte, talune passività dall’applicazione del “bali-in” (art. 49 comma 2 del Decreto
Legislativo n. 180 del 16 novembre 2015), in particolare allorché:
a) non è possibile sottoporre a bali-in tale passività entro un tempo ragionevole;
b) l’esclusione è strettamente necessaria e proporzionata per conseguire la continuità delle funzioni essenziali e
delle principali linee di operatività nonché per evitare un contagio che potrebbe perturbare gravemente il
funzionamento dei mercati;
c) l’applicazione dello strumento del “bali-in” a tali passività determinerebbe una distruzione di valore tale che le
perdite sostenute da altri creditori sarebbero più elevate che nel caso in cui tali passività fossero escluse dal “bali
in”.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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Pertanto, nel caso in cui sia disposta l’esclusione dal “bali-in” di alcune passività, è possibile che le perdite che tali
passività avrebbero dovuto assorbire siano trasferite ai titolari delle altre passività soggette a “bali–in” mediante
la loro riduzione o conversione in capitale.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il tramite
dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di dematerializzazione.
Non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti dei
sottoscrittori delle Obbligazioni.
4.7 INTERESSI
i) Tasso di interesse nominale
Il tasso di interesse nominale (“Tasso di Interesse annuo Lordo/Netto delle Cedole”) sarà di volta in volta
indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
ii) Disposizioni relative agli interessi da pagare
Il calendario1, (il “Calendario”) la convenzione di calcolo2 (la “Convenzione di calcolo”) e la base per il
calcolo3 (la “Base per il calcolo”) saranno indicati volta in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Il pagamento degli interessi maturati sarà effettuato dalla Banca sui titoli oggetto del presente programma
accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni
Definitive di ciascun Prestito, senza deduzione di spese.
A) Obbligazioni Step-up / Step-down
�
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni Step-up / Step-down emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno agli
investitori Cedole Fisse che potranno essere crescenti (Step-Up) o decrescenti (Step-Down), il cui importo verrà
calcolato applicando al valore nominale un tasso di interesse predeterminato crescente o decrescente.
Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
xR
x (R/2)
x (R/4)
x (R/12)
dove:
I = Interessi
C = valore nominale
1
Il Target è il calendario che definisce i giorni festivi nel sistema TARGET2, ossia il sistema di pagamenti trans european automated real time gross
settlement express transfer, sistema dei pagamenti utilizzato nell'ambito dell'unione monetaria europea composto da meccanismi di regolamento lordo in
tempo reale che utilizza una piattaforma unica condivisa avviata il 19 novembre 2007.
2
La convenzione di calcolo utilizzabile potrà essere una delle seguenti: (i) “Following Business Day Convention", indica che, ai fini del rimborso finale, e/o
di una cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno
lavorativo successivo alla suddetta data; (ii) 'Modified Following Business Day Convention" indica che, ai fini del rimborso finale e/o di una cedola, qualora
la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla
suddetta data; qualora ciò comporti il passaggio al mese solare successivo, il rimborso finale, e/o la cedola saranno accreditati il giorno lavorativo
immediatamente precedente alla suddetta data. Entrambe le convenzioni potranno essere “Adjusted” ovvero “Unadjusted”. Il termine Adjusted indica che al
verificarsi della circostanza ovvero delle circostanze indicate nella pertinente convenzione di calcolo, sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione
della convenzione di calcolo avrà un impatto sull'ammontare della cedola pagata. Il termine Unadjusted indica che al verificarsi della circostanza ovvero
delle circostanze indicate nella convenzione di calcolo, non sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione della convenzione di calcolo non avrà un
impatto sull'ammontare della cedola pagata.
3
Con riferimento al calcolo dell'ammontare di interessi sulle Obbligazioni per qualsiasi periodo, la convenzione di calcolo delle Cedole come prevista nelle
Condizioni potrà essere una delle seguenti
(i)
Se “Actual/Actual-(ISDA)" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi del periodo di calcolo diviso per 365 (o, se
qualsiasi frazione di quel periodo di calcolo cade in un anno bisestile, la somma tra (A) il numero di giorni effettivi in quella frazione del periodo di
calcolo che cadono in un anno bisestile diviso per 366 e (B) il numero di giorni nella porzione del periodo di calcolo che cadono in un anno non
bisestile diviso per 365);
(ii) se “Actual/365 (Fixed)” viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 365;
(iii) se “Actual/360" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 360;
(iv) se “30E/360" o “Eurobond Basis" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni nel Periodo di Calcolo diviso per 360 (il numero
di giorni che saranno calcolati facendo riferimento ad un anno di 360 giorni con dodici mesi con 30 giorni senza dover considerare il primo o l'ultimo
giorno del periodo di calcolo tranne nel caso di un periodo di calcolo che termina alla Data di Scadenza, la Data di Scadenza è l'ultimo mese di
febbraio nel qual caso il mese di febbraio sarà considerato estendibile a un mese con 30 giorni;
(v)
se “Actual/Actual - (ICMA)", “giorni effettivi/giorni effettivi" definita dall'International Capital MarKets Association (ICMA), viene specificato nelle
Condizioni Definitive, comporta che il conteggio sia pari al rapporto tra giorni effettivi ed il prodotto del numero dei giorni effettivi del periodo per il
numero di cedole per anno.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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R = tasso annuo lordo predeterminato e corrisposto per il periodo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive
B) Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
�
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) emesse in ragione della
presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori Cedole Variabili periodiche il cui importo verrà
calcolato applicando al Valore Nominale il parametro di indicizzazione (“Parametro di indicizzazione”) alla
Data di Rilevazione, eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata
delle obbligazioni, secondo le formule di seguito riportate:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
*
*
*
*
Parametro R
(Parametro R/2)
(Parametro R/4)
(Parametro R/12)
Dove
I = Interessi
C = valore nominale
Parametro R = tasso annuo lordo calcolato prendendo il parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato
o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni così come indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive.
Il tasso, eventualmente aumentato o diminuito dello spread, verrà calcolato, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
In nessun caso, comunque, le Cedole potranno assumere valore negativo.
Per la componente derivativa si veda il romanino xii.
C) Obbligazioni a Tasso Fisso
�
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni a Tasso Fisso emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori
Cedole Fisse il cui importo verrà calcolato applicando un tasso di interesse predeterminato e costante al valore
nominale.
Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
xR
x (R/2)
x (R/4)
x (R/12)
dove:
I = Interessi
C = valore nominale
R = tasso annuo lordo predeterminato e corrisposto per il periodo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
D) Obbligazioni Zero Coupon
�
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
In relazione alle Obbligazioni Zero Coupon saranno corrisposti interessi lordi pari alla differenza tra il Valore
Nominale ed il Prezzo di Emissione. Gli interessi saranno corrisposti alla data di scadenza delle Obbligazioni che
sarà indicata nelle Condizioni Definitive.
E) Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap)
�
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) emesse in ragione della
presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori, in un primo periodo, Cedole Fisse il cui importo verrà
calcolato applicando un tasso di interesse predeterminato o costante, crescente o decrescente calcolato come
percentuale del Valore Nominale (“Tasso di Interesse lordo annuo” e “Tasso di Interesse netto annuo”)
secondo le formule di seguito riportate:
�
�
per le cedole annuali
per le cedole semestrali
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
I=CxR
I = C x (R/2)
Pag. 105 di 125
�
�
per le cedole trimestrali
per le cedole mensili
I = C x (R/4)
I = C x (R/12)
dove:
I = Interessi
C = valore nominale
R = tasso annuo lordo predeterminato e corrisposto per il periodo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive
e corrisponderanno agli investitori Cedole Variabili periodiche, per la restante durata del Prestito, il cui importo
verrà calcolato applicando al Valore Nominale il parametro di indicizzazione (“Parametro di indicizzazione”)
alla Data di Rilevazione, eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la
durata delle obbligazioni, secondo le formule di seguito riportate:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
*
*
*
*
Parametro R
(Parametro R/2)
(Parametro R/4)
(Parametro R/12)
Dove
I = Interessi
C = valore nominale
Parametro R = tasso annuo lordo calcolato prendendo il parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato
o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni così come indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive.
Il tasso, eventualmente aumentato o diminuito dello spread, verrà calcolato, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
Per la componente derivativa si veda il romanino xii.
iii)
Data di godimento degli interessi
Nelle Condizione Definitive di ciascun Prestito Obbligazionario verrà indicata la data di godimento ("Data di
Godimento"), intesa come la data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a produrre interessi.
iv)
Date di scadenza degli interessi
Le date di scadenza degli interessi (la “Data di pagamento delle cedole”) saranno indicate di volta in volta
nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Qualora la data prevista per il pagamento degli interessi non sia un Giorno Lavorativo, il relativo pagamento sarà
effettuato secondo le modalità risultanti dalla combinazione di Calendario, Convenzione di calcolo ed a Base di
calcolo applicati così come indicati di volta in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
v)
Termine di prescrizione degli interessi e del capitale
I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli interessi,
decorsi 5 anni dalla data di scadenza delle cedole e, per quanto riguarda il capitale, decorsi 10 anni dalla data in
cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili.
Per i titoli a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) e per la parte
variabile dei titoli a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap), sono
applicabili i seguenti romanini dal “vi” al “xii”.
vi)
Dichiarazione indicante il tipo di sottostante
Le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) ed a Tasso Misto con
eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) per la parte variabile, corrisponderanno ai portatori, delle
cedole periodiche posticipate il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il Parametro di
Indicizzazione che sarà scelto alternativamente tra il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a uno, due, tre,
sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale oppure
annuale, o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale,
semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea eventualmente maggiorato o
diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle condizioni definitive di ciascun prestito.
vii)
Descrizione del sottostante sul quale è basato
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
Pag. 106 di 125
Le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) ed a Tasso Misto con
eventuale Tasso Minimo (Floor) e/o Massimo (Cap) per la parte variabile emesse nell’ambito del Programma
descritto nella presente Nota Informativa potranno avere come Parametro di Indicizzazione uno tra quelli di
seguito elencati:
INDICATORE
EURIBOR
MEDIA
EURIBOR
MENSILE
RENDISTATO
RENDIMENTO ANNUO
SEMPLICE
LORDO ASTA BOT
TASSO DI
RIFERIMENTO
DELLA
BANCA
CENTRALE
EUROPEA
DESCRIZIONE
L'EURIBOR (European Interbank Offered Rate) è un tasso interbancario, vale a dire
il tasso di interesse al quale le banche prestano denaro ad altre banche. Dopo la
nascita dell'euro, undici paesi europei hanno adottato di fatto la stessa moneta. Per
questo motivo è stato deciso di creare un tasso interbancario europeo valido per
tutta l'area euro. Questo tasso ha preso il nome di Euribor. Il pool delle banche di
riferimento per la fissazione degli indici Euribor è composto unicamente da istituti
dotati di un rating di prima classe. La selezione delle banche a cui viene richiesta
l'emissione delle proprie quotazioni per la determinazione degli indici Euribor è
demandata a un comitato di direzione istituito dalla Federazione Bancaria Europea
(FBE). Tale indicatore è pubblicato sui principali quotidiani a tiratura nazionale. Il
parametro utilizzabile è EURIBOR base 360 a uno, due, tre, sei oppure dodici mesi
che verrà rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente la data di godimento
della nuova cedola. Tale indicatore è disponibile sui principali quotidiani a tiratura
nazionale. Tale parametro sarà definito di volta in volta, con o senza
arrotondamento, nelle singole Condizioni definitive.
La MEDIA MENSILE EURIBOR è un tasso che rappresenta la media dei tassi
EURIBOR rilevati nel mese e pubblicati sui principali quotidiani a tiratura nazionale.
Il parametro utilizzabile è la media dell’ EURIBOR su base 360 a uno, due, tre, sei
oppure dodici mesi. Tale indicatore è disponibile sui principali quotidiani a tiratura
nazionale. Tale parametro sarà definito di volta in volta, con o senza
arrotondamento, nelle singole Condizioni definitive.
Il RENDISTATO è un indice elaborato e pubblicato da Banca d’Italia e rappresenta il
rendimento medio ponderato di un paniere di titoli pubblici. Fino al 1° ottobre 1995
il parametro era costituito dal rendimento lordo di un paniere di titoli composto da
BTP e da obbligazioni emesse da aziende autonome, enti pubblici ed enti territoriali,
soggetti a imposta e con vita residua superiore ad un anno; dal 1° ottobre 1995 è
costituito dal rendimento medio lordo dei BTP soggetti a imposta e con vita residua
superiore ad un anno. Tale indicatore viene fornito dalla Banca d’Italia ed è
disponibile nella homepage del sito della Banca d’Italia www.bancaditalia.it e sarà
definito di volta in volta, con o senza arrotondamento, nelle singole Condizioni
definitive.
Il RENDIMENTO SEMPLICE LORDO ASTA DEI BOT è dato come differenziale
percentuale tra il prezzo medio ponderato d’asta e il prezzo di rimborso dei BOT.
Tale indicatore viene fornito dal Dipartimento del Tesoro contestualmente ai risultati
delle singole aste dei BOT. Tale parametro sarà definito di volta in volta, con o
senza arrotondamento, nelle singole Condizioni definitive.
Il TASSO DI RIFERIMENTO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA è il tasso al quale la
Banca Centrale Europea effettua le operazioni di c.d. “main financing operations”
con le quali l’Istituto finanzia il sistema bancario attraverso operazioni di pronti
contro termine. Tale indicatore è disponibile nella homepage del sito della BCE
www.ecb.int e sarà definito di volta in volta, con o senza arrotondamento, nelle
singole Condizioni definitive..
viii)
Metodo utilizzato per mettere in relazione i due valori
Il tasso di interesse utilizzato per il calcolo del valore della cedola è pari al Parametro di Indicizzazione prescelto
eventualmente maggiorato o diminuito di uno Spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni.
Il Parametro di Indicizzazione, gli arrotondamenti su tale parametro (gli “Arrotondamenti”), la data di
rilevazione (la “Data di Rilevazione del Parametro di indicizzazione”), l'eventuale Spread, l’eventuale
Tasso Minimo (il “Tasso Minimo (FLOOR)”), l’eventuale Tasso Massimo (il “Tasso Massimo (CAP)”), il
calcolo della cedola (il “Calcolo della cedola”) saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito.
ix)
Indicazione della fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e
futura del sottostante e sulla sua volatilità
L’ Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive quale fonte informativa verrà utilizzata per ottenere le
informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità (la “Fonte Informativa”).
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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x)
Descrizione di eventuali fatti perturbativi del mercato o della liquidazione aventi un’
incidenza sul sottostante
Qualora il parametro di indicizzazione non fosse rilevabile nel giorno previsto, l’Agente di calcolo utilizzerà la
prima rilevazione utile immediatamente antecedente il giorno di rilevazione originariamente previsto agendo in
buona fede secondo la migliore prassi di mercato.
xi)
Regole di adeguamento applicabili in caso di fatti aventi un’ incidenza sul sottostante.
Non applicabile al presente strumento finanziario.
xii) Se lo strumento finanziario presenta una componente derivata per quanto riguarda il
pagamento degli interessi, fornirne una spiegazione chiara e dettagliata, che consenta agli
investitori di comprendere in che modo il valore del loro investimento è influenzato dal valore degli
strumenti sottostanti, specialmente in circostanze in cui i rischi sono più evidenti.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Minimo (Floor) e le obbligazioni a Tasso Misto con Minimo (Floor) prevedono
una componente derivativa rappresentata dall’acquisto di opzioni Floor. In tale circostanza le cedole variabili
saranno calcolate secondo le seguenti formule:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
x
x
x
x
[Max
[Max
[Max
[Max
(Parametro
(Parametro
(Parametro
(Parametro
R;
R;
R;
R;
Floor)]
Floor)]/2
Floor)]/4
Floor)]/12
dove:
I = Interessi
C = valore nominale
Parametro R = tasso annuo lordo calcolato prendendo il parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato
o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni così come indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive.
Il tasso, eventualmente aumentato o diminuito dello spread, verrà calcolato, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
Floor= Tasso Minimo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Massimo (Cap) e le obbligazioni a Tasso Misto con Massimo (Cap)
prevedono una componente derivativa rappresentata dalla vendita di opzioni Cap. In tale circostanza le cedole
variabili saranno calcolate secondo le seguenti formule:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
x
x
x
x
[Min (Parametro R;
[Min (Parametro R;
[Min (Parametro R;
[Min (Parametro R;
Cap)]
Cap)]/2
Cap)/4
Cap)]/12
dove:
I = Interessi
C = valore nominale
Parametro R = tasso annuo lordo calcolato prendendo il parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato
o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni così come indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive.
Il tasso, eventualmente aumentato o diminuito dello spread, verrà calcolato, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
Cap= Tasso Massimo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
Le obbligazioni a Tasso Variabile con Minimo e Massimo (Cap & Floor) e le obbligazioni a Tasso Misto con
Massimo e Minimo (Cap & Floor) prevedono due componenti derivative: una rappresentata dall’acquisto di opzioni
Floor e una rappresentata dalla vendita di opzioni Cap. In tale circostanza le cedole variabili saranno calcolate
secondo le seguenti formule:
�
�
�
�
per
per
per
per
le
le
le
le
cedole annuali
cedole semestrali
cedole trimestrali
cedole mensili
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
I
I
I
I
=
=
=
=
C
C
C
C
x
x
x
x
{Min
{Min
{Min
{Min
[Max
[Max
[Max
[Max
(Parametro
(Parametro
(Parametro
(Parametro
R;
R;
R;
R;
Floor);
Floor);
Floor);
Floor);
Cap]}
Cap]}/2
Cap]}/4
Cap]}/12
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dove:
I = Interessi
C = valore nominale
Parametro R = tasso annuo lordo calcolato prendendo il parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato
o diminuito di uno spread prefissato e costante per tutta la durata delle obbligazioni così come indicato nelle
pertinenti Condizioni Definitive.
Il tasso, eventualmente aumentato o diminuito dello spread, verrà calcolato, con o senza l’applicazione di
arrotondamenti così come previsto nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
Cap= Tasso Massimo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
Floor= Tasso Minimo indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
Il valore di tali opzioni sarà determinato sulla base delle condizioni di mercato e calcolato mediante il modello di
pricing di Black & Scholes, utilizzando un tasso risk free e una volatilità implicita annualizzata.
xiii) Nome del responsabile del calcolo
Il Responsabile per il calcolo è l’Emittente.
4.8 DATA DI SCADENZA E MODALITA’ DI AMMORTAMENTO DEL PRESTITO
i) Data di scadenza
La data di scadenza (“Data di Scadenza”) sarà specificata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
ii) modalità di ammortamento del prestito
Le Obbligazioni saranno rimborsate alla pari in un’unica soluzione alla Data di Scadenza fatto salvo quanto
indicato nel paragrafo 4.6 in merito all’utilizzo del bali-in e degli altri strumenti di risoluzione prevista dalla
direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento
dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015.
Non sono previste clausole di rimborso anticipato. Qualora il rimborso del prestito cada in un giorno non
lavorativo, come definito dal calendario Target, lo stesso sarà eseguito il giorno lavorativo successivo senza
riconoscere interessi.
4.9 TASSO DI RENDIMENTO
i)
indicazione del tasso di rendimento
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno il rendimento effettivo annuo a scadenza, al lordo e al
netto dell’effetto fiscale (rispettivamente “Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua” e “Tasso di
rendimento effettivo lordo su base annua”).
ii)
Illustrazione in forma sintetica del metodo di calcolo del rendimento
Il rendimento effettivo, al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, che sarà indicato di volta in volta nelle Condizioni
Definitive relative a ciascun prestito, sarà calcolato con il metodo del tasso interno di rendimento a scadenza
(TIR) in regime di capitalizzazione composta alla data di emissione delle obbligazioni indicata nelle Condizioni
Definitive e sulla base del Prezzo di acquisto/sottoscrizione, nonché della frequenza dei flussi di cassa.
Il TIR rappresenta quel tasso che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (cedole
e rimborso del capitale) al prezzo di acquisto/sottoscrizione dell’Obbligazione stessa.
Tale tasso è calcolato assumendo che il titolo venga detenuto fino a scadenza, che i flussi di cassa intermedi
vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR medesimo e nell’ipotesi di assenza di eventi di credito dell’Emittente.
Per le Obbligazioni a Tasso Variabile e le obbligazioni a Tasso Misto per la parte di interessi variabile, in generale,
il Tasso Interno di Rendimento è funzione del Parametro di Indicizzazione prescelto. Il valore futuro del
Parametro di Indicizzazione non è noto al momento dell’emissione e per la determinazione del rendimento si
ipotizza che il suo valore resti costante per tutta la durata del prestito. Pertanto:
� per le Obbligazioni a Tasso Variabile e le obbligazioni a Tasso Misto nelle Condizioni Definitive di
ciascun prestito verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le
cedole variabili del prestito obbligazionario siano uguali al Parametro di Indicizzazione rilevato alla
data di emissione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread rimanga costante per tutta la
durata del prestito;
� per le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e le obbligazioni a Tasso
Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor), se il valore del Parametro di Indicizzazione eventualmente
maggiorato o diminuito di uno spread è maggiore del tasso minimo (Floor), nelle Condizioni Definitive
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�
�
di ciascun prestito verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le
cedole variabili del prestito obbligazionario siano uguali al Parametro di Indicizzazione rilevato alla
data di emissione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, altrimenti il Tasso Interno di
Rendimento verrà calcolato ipotizzando che tutte le cedole variabili del prestito obbligazionario siano
uguali al Tasso Minimo (Floor);
per le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Massimo (Cap) e le obbligazioni a Tasso
Misto con eventuale Tasso Massimo (Cap), se il valore del Parametro di Indicizzazione eventualmente
maggiorato o diminuito di uno spread è minore del tasso Massimo (Cap), nelle Condizioni Definitive di
ciascun prestito verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le
cedole variabili del prestito obbligazionario siano uguali al Parametro di Indicizzazione rilevato alla
data di emissione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, altrimenti il Tasso Interno di
Rendimento verrà calcolato ipotizzando che tutte le cedole variabili del prestito obbligazionario siano
uguali al Tasso Massimo (Cap);
per le Obbligazioni a Tasso Variabile con eventuale Tasso Minimo (Floor) e Massimo (Cap) e le
obbligazioni a Tasso Misto con eventuale Tasso Minimo (Floor) e Massimo (Cap), se il valore del
Parametro di Indicizzazione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread è maggiore del
Tasso Minimo (Floor) e minore del tasso Massimo (Cap), nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito
verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le cedole variabili
del prestito obbligazionario siano uguali al Parametro di Indicizzazione rilevato alla data di emissione
eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread; se il valore del Parametro di Indicizzazione
eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread è minore del tasso minimo (Floor) nelle
Condizioni Definitive di ciascun prestito verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto
assumendo che tutte le cedole variabili del prestito obbligazionario siano uguali al Tasso Minimo
(Floor); se il valore del Parametro di Indicizzazione eventualmente maggiorato o diminuito di uno
spread è maggiore del tasso Massimo (Cap), nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verrà
indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le cedole variabili del
prestito obbligazionario siano uguali al Tasso Massimo (Cap).
4.10 RAPPRESENTANZA DEGLI OBBLIGAZIONISTI
Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle Obbligazioni ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. n.
385 del 1° settembre 1993 e successive modifiche ed integrazioni.
4.11 DELIBERE, AUTORIZZAZIONI E APPROVAZIONI
Il Programma di Emissione, descritto nella presente Nota Informativa, è stato definito con apposita delibera del
Consiglio di Amministrazione del 7 maggio 2015; le Obbligazioni emesse nell’ambito di tale Programma saranno
deliberate dal competente organismo dell’Emittente e la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni
Definitive del relativo prestito (la “Data di delibera del prestito obbligazionario da parte del CdA”).
Qualora il singolo prestito obbligazionario oggetto del presente programma venga ammesso, alla garanzia
specifica del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO), la pertinente delibera sarà
indicata nelle Condizioni Definitive della singola Obbligazione (“Data eventuale richiesta di garanzia al
Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti”).
4.12 DATA DI EMISSIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
La data di emissione di ciascuna Obbligazione (la “Data di Emissione”) sarà indicata nelle relative Condizioni
Definitive relativa alla stessa.
4.13 RESTRIZIONI ALLA TRASFERIBILITA’
Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle obbligazioni fatta eccezione per quanto disciplinato al
punto seguente:
le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States Securities
Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione
delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le
Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente
negli Stati Uniti d’America o a cittadini statunitensi. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in
Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle
disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone
designate dal “FSMA 2000”.
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4.14 REGIME FISCALE
Si segnala che, con il Decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 (“D.L. 66/2014”), recante ulteriori misure urgenti
per la competitività e la giustizia sociale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 95 del 24 aprile
2014, sono state apportate rilevanti modifiche al regime impositivo delle rendite finanziarie. Le nuove aliquote
sono stabilite nella misura del 26%, con alcune eccezioni che prevedono il mantenimento delle precedenti
aliquote nette di imposizione.
Gli investitori sono tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio dell’acquisto, della
detenzione e della vendita delle Obbligazioni.
Sono a carico degli obbligazionisti le imposte e tasse presenti e future che per legge colpiscano le Obbligazioni
e/o i relativi interessi ed altri proventi. L’Emittente non applica mai la ritenuta alla fonte.
Redditi di capitale: agli interessi, premi ed altri frutti delle Obbligazioni è applicabile l'imposta sostitutiva
dell'imposta sui redditi nella misura del 26% con decorrenza 1 luglio 2014, ai sensi delle disposizioni di legge
vigenti.
Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze, che non costituiscono redditi di capitale, diverse da quelle
conseguite nell'esercizio di imprese commerciali, realizzate mediante cessioni a titolo oneroso, ovvero rimborso
delle Obbligazioni, sono soggette ad imposta sostitutiva nella misura del 26,00% con decorrenza 1 luglio 2014. Le
plusvalenze e le minusvalenze sono determinate secondo i criteri stabiliti dall'art. 82 del TUIR e successive
modifiche e saranno tassate in conformità alle disposizioni di cui all'art. 5 o dei regimi opzionali di cui agli artt. 6
(risparmio amministrato) o 7 (risparmio gestito) del D.lgs. 461/97. Sono a carico degli obbligazionisti ogni altra
imposta e tassa presente e futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le presenti Obbligazioni, i relativi
interessi ed ogni altro provento ad esse collegato.
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5 CONDIZIONI DELL’OFFERTA
5.1 STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO E PROCEDURA PER LA SOTTOSCRIZIONE
DELL’OFFERTA
5.1.1 Condizioni cui può essere subordinata l’offerta
L’adesione alle Obbligazioni potrà essere effettuata nel corso del periodo di offerta (il “Periodo d’Offerta”) e le
Obbligazioni potranno essere offerte senza essere subordinate ad alcuna condizione oppure rispettando una o più
delle seguenti condizioni, specificatamente indicate nelle relative Condizioni Definitive (le “Condizioni
dell’Offerta”). Più precisamente, secondo quanto di volta in volta indicato nelle Condizioni Definitive relative a
ciascun Prestito, l'Offerta delle Obbligazioni potrà essere riservata in sottoscrizione a tutti gli investitori che
rientrano in una delle seguenti categorie:
- i soggetti soci della Banca Prealpi ad una data indicata nelle Condizioni Definitive (la “Data di Ammissione”)
oppure che risulteranno iscritti entro una certa data (il “Periodo di Ammissione”);
- i soggetti nuovi clienti della Banca Prealpi, a far corso da una data indicata nelle Condizioni Definitive (la “Data
di Ammissione”);
- i soggetti che apportino nuove disponibilità alla Banca Prealpi mediante denaro contante / bonifico / assegno,
ovvero che per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal disinvestimento /
rimborso di prodotti finanziari di loro proprietà trasferiti da altre banche / intermediari e depositati presso la
Banca Prealpi, a far corso da una data indicata nelle Condizioni Definitive (la “Data di Ammissione”);
- i soggetti che per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso di
operazioni di "pronti contro termine" concluse con la Banca Prealpi, a far corso da una data indicata nelle
Condizioni Definitive (la “Data di Ammissione”);
- i soggetti che per la sottoscrizione delle Obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso o dalla
vendita di strumenti finanziari di emittenti diversi dalla Banca Prealpi, a far corso da una data indicata nelle
Condizioni Definitive (la “Data di Ammissione”);
- esclusivamente a potenziali investitori che a una determinata data, individuata nelle Condizioni Definitive (la
“Data di Ammissione”), siano residenti nell’area geografica (provincia e/o comune) specificata nelle Condizioni
Definitive;
- esclusivamente a potenziali investitori che a una determinata data, individuata nelle Condizioni Definitive, (la
“Data di Ammissione”) siano intestatari di rapporti di conto corrente e/o deposito a risparmio presso gli
sportelli della banca elencati, anche mediante riferimento ad un’area geografica (provincia e/o comune), nelle
Condizioni Definitive;
- esclusivamente a persone fisiche e/o a Piccole e Medie Imprese (PMI).
Specifiche indicazioni relative alla tipologia e alle finalità della raccolta nonché indicazioni relative alla categoria di
investitori potenziali, saranno contenute nelle Condizioni Definitive relative all’ emissione.
Le Obbligazioni oggetto del presente Programma di Emissione possono essere sottoscritte dalla clientela in
possesso di un dossier titoli e di un conto corrente o di un libretto di risparmio nominativo aperto presso la
Banca.
5.1.2 Ammontare totale dell’emissione offerta
L’ammontare totale dell’Obbligazione (l’“Ammontare Totale dell’offerta”) sarà indicato nelle relative
Condizioni Definitive. L’Emittente, durante il periodo di offerta, si riserva la facoltà di incrementare, a suo
insindacabile giudizio, l’ammontare complessivo del singolo Prestito Obbligazionario, dandone comunicazione
tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB, pubblicato sul sito internet dell'Emittente www.bccprealpi.it e
reso disponibile in forma stampata gratuitamente presso la sede e le filiali dello stesso.
5.1.3 Periodo di validità dell’offerta e procedura per la sottoscrizione
i) Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’inizio e della fine del periodo di offerta
(“Periodo di Offerta”). L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del Periodo di Offerta.
L’Emittente si riserva inoltre la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se
non è stato raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta indicato nelle Condizioni Definitive, sospendendo
immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste e dandone immediatamente comunicazione al pubblico ovvero
prima della chiusura del Periodo di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e pubblicato sul sito
internet dell’Emittente www.bccprealpi.it .
Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di:
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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- mutate esigenze dell’Emittente;
- mutate condizioni di mercato;
- raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta.
L’Emittente si riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta secondo le medesime forme e modalità
previste nel caso di chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra.
L’Emittente non effettuerà offerte fuori sede né mediante l’utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza.
ii) Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione,
disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente. Non
saranno ricevibili né considerate valide le domande di adesione pervenute prima dell’inizio del Periodo di Offerta e
dopo il termine del Periodo di Offerta.
Infine, ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva Prospetto, nel caso in cui l'Emittente proceda alla pubblicazione di
supplementi al Prospetto di Base, secondo le modalità di cui alla Direttiva Prospetto e dell'articolo 94, comma 7
del Testo Unico della Finanza, gli investitori, che abbiano già aderito all'Offerta prima della pubblicazione del
supplemento, potranno, ai sensi dell’art. 95-bis comma 2 del Testo Unico della Finanza, revocare la propria
accettazione entro il secondo Giorno Lavorativo successivo alla pubblicazione del supplemento medesimo,
mediante una comunicazione scritta all'Emittente o secondo le modalità indicate nel contesto del supplemento
medesimo.
Il supplemento sarà pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.bccprealpi.it e reso disponibile in forma
stampata e gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente.
Della pubblicazione del supplemento verrà data notizia con apposito avviso disponibile e consultabile
gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente, nonché sul sito internet dello stesso all’indirizzo
www.bccprealpi.it .
5.1.4 Possibilità di ritiro dell’ offerta / riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni
Non è prevista la possibilità di riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni. L’Emittente darà corso all’emissione
anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto d’offerta.
5.1.5 Ammontare minimo e massimo di sottoscrizione
Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’importo minimo sottoscrivibile, pari al
Valore Nominale di ogni Obbligazione o multipli di tale valore (il “Lotto Minimo”).
Il valore nominale minimo sottoscrivibile delle obbligazioni non potrà comunque mai essere inferiore a Euro
1.000,00.
Le Condizioni Definitive del singolo Prestito potranno altresì contenere l’indicazione dell’importo massimo
sottoscrivibile (il “Lotto Massimo”). Non potrà essere comunque sottoscritto un importo superiore al massimo
previsto per ogni emissione.
5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle obbligazioni sottoscritte
Il pagamento delle Obbligazioni sarà effettuato alla/e data/e di regolamento (le “Date di Regolamento”)
mediante addebito, a cura dell’Emittente, di un importo pari al prezzo di emissione, eventualmente maggiorato
dei ratei di interessi maturati tra la Data di Godimento e la Data di Regolamento come indicato nelle Condizioni
Definitive relative a ciascun Prestito, sui conti dei sottoscrittori.
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito potranno prevedere più date di regolamento nel Periodo di Offerta.
Nell’ipotesi in cui durante il Periodo di Offerta vi sia un’unica Data di Regolamento questa coinciderà con la Data
di Godimento. Le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento saranno regolate alla prima
Data di Regolamento utile compresa nel Periodo di Offerta. In tal caso il prezzo di sottoscrizione sarà maggiorato
del rateo interessi maturato e calcolato dalla Data di Godimento alla Data di Regolamento. I titoli saranno messi a
disposizione degli aventi diritto in pari data mediante deposito presso la Monte Titoli S.p.A.
Qualora l’Emittente si riservi la facoltà di estendere la durata del Periodo di Offerta potrà stabilire date di
regolamento aggiuntive nelle quali dovrà essere effettuato il pagamento del Prezzo di Emissione. Tale decisione
sarà comunicata, entro il penultimo giorno del Periodo di Offerta, mediante avviso pubblicato sul sito internet
dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede e le filiali e contestualmente
trasmesso alla Consob.
Si rappresenta che nel caso di estensione del periodo di validità dell'offerta ai sensi del precedente paragrafo
5.1.3, le eventuali nuove Date di Regolamento saranno indicate nell’apposito avviso comunicato al pubblico.
5.1.7 Data di diffusione dei risultati delle offerte
L'Emittente comunicherà, entro 5 giorni lavorativi successivi alla conclusione del Periodo di Offerta, i risultati della
medesima ai sensi dell'art. 13 comma 2 del Regolamento Emittenti approvato dalla CONSOB con delibera
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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11971/99 e successive modifiche ed integrazioni. La diffusione dei risultati dell'offerta avverrà mediante un
annuncio pubblicato sul sito web dell'Emittente all'indirizzo www.bccprealpi.it.
5.1.8 Diritti di prelazione
Non sono previsti diritti di prelazione.
5.2 PIANO DI RIPARTIZIONE E ASSEGNAZIONE
5.2.1 Destinatari dell’Offerta
Le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed esclusivamente sul mercato italiano e destinate alla
clientela retail della Banca, fermo restando quanto previsto al paragrafo 5.1.1 della presente Nota Informativa.
5.2.2 Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato
Salvo ove diversamente indicato nelle Condizioni Definitive, non sono previsti criteri di riparto. Saranno pertanto
assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento
dell’importo massimo dell’Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero
l’importo massimo indicato nelle Condizioni Definitive, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà
comunicata al pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso disponibile sul sito internet dell’Emittente.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione.
Di conseguenza, non è prevista una procedura per la comunicazione dell’assegnazione e le Obbligazioni saranno
negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione.
5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO DI EMISSIONE
5.3.1 Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti finanziari
i) Indicazione del Prezzo al quale saranno offerti gli strumenti finanziari
Il prezzo di emissione (il “Prezzo di emissione”) sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive e sarà fissato
alla pari (100% del valore nominale di ciascuna Obbligazione), ovvero sotto la pari, nella percentuale indicata
nelle pertinenti Condizioni Definitive, in caso di Obbligazioni Zero Coupon. Per le sottoscrizioni effettuate
successivamente alla Data di Godimento il Prezzo di Emissione dovrà essere maggiorato degli interessi maturati
tra la data di godimento e la successiva data di sottoscrizione del Prestito.
Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà pari al Prezzo di Emissione maggiorato delle
eventuali spese e imposte specificatamente poste a carico del sottoscrittore.
ii) Metodo utilizzato per determinare il prezzo e procedura per comunicarlo
Il prezzo di emissione delle obbligazioni, indicato nelle Condizioni Definitive, è calcolato secondo la metodologia
dell’attualizzazione dei flussi di cassa sulla base dei fattori di sconto ricavati dalla curva dei tassi swap coerenti
con la scadenza dei flussi di cassa delle obbligazioni. Tale curva sarà maggiorata dello spread relativo al costo
annuo di raccolta legato al merito creditizio dell’Emittente e secondo le esigenze commerciali dell’Emittente.
iii) Ammontare delle spese e delle imposte specificamente poste a carico del sottoscrittore
Il prezzo di emissione potrà includere commissioni di collocamento / sottoscrizione/altre spese indicate nelle
Condizioni Definitive (“Costi e commissioni inclusi nel prezzo di emissione”). L’ammontare delle
commissioni, delle spese e delle imposte in aggiunta al prezzo di emissione sarà indicato nelle Condizioni
Definitive (“Spese/costi/commissioni e imposte in aggiunta al prezzo di emissione”). Inoltre, potranno
essere previste commissioni/spese connesse all’apertura/tenuta del conto corrente e/o del conto titoli.
5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE
5.4.1 Soggetti incaricati del collocamento
Le Obbligazioni saranno offerte presso la sede e le filiali di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPIS.C. che opererà dunque sia come Emittente che come Responsabile del Collocamento ai sensi delle vigenti
norme.
5.4.2 Agente per il servizio finanziario
Il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale per ogni obbligazione saranno effettuati dall’Emittente. A far
tempo dall’accentramento delle obbligazioni presso Monte Titoli e/o qualsiasi altro sistema individuato e
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito (“Sistema di Gestione Accentrata”) i pagamenti
dovuti dall’Emittente saranno effettuati tramite gli intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli S.p.A. (via
Mantegna, 6 – 20154 Milano) e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di
ciascun Prestito.
5.4.3 Accordi di Sottoscrizione
Non sono previste commissioni di collocamento/sottoscrizione.
5.4.4 Agente per i calcoli
I calcoli relativi a ogni somma dovuta dai/ai sottoscrittori sono effettuati dall’Emittente.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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6 AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ OPERATIVE
6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari
Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né
per la negoziazione presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore
sistematico.
6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati
Non ci sono obbligazioni dell’Emittente trattate su altri mercati regolamentati.
6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario
L’Emittente non si impegna al riacquisto di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore.
La banca tuttavia, così come previsto nel documento “Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini”, si
riserva la facoltà di effettuare operazioni di riacquisto delle Obbligazioni nel corso della vita delle medesime in
conto proprio al di fuori di qualunque struttura di negoziazione. In proposito si evidenzia che l’Emittente non
garantisce l’esecuzione degli ordini di riacquisto al superamento della soglia del 20% del controvalore collocato di
ciascuna emissione (limite per singola emissione) e del 2% del controvalore complessivo dei prestiti
obbligazionari collocati (limite complessivo).
Qualora l’Emittente proceda ad operazioni di riacquisto delle Obbligazioni nell’ambito del servizio di negoziazione
in conto proprio sarà applicato uno spread denaro-lettera fino ad un massimo di 250 punti base.
Le condizioni principali di tale facoltà saranno indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito (“Modalità
di determinazione del prezzo sul mercato secondario ed eventuali spread di negoziazione”, “Limiti
quantitativi”, ”Commissioni di negoziazione”). In particolare,
Per ulteriori informazioni si rimanda al documento sopra citato, disponibile sul sito internet www.bccprealpi.it e
presso la Sede e le Filiali della Banca.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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7 INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
7.1 Consulenti legati all’Emissione
Non vi sono consulenti legati al programma di emissione o alla realizzazione delle singole emissioni
obbligazionarie.
7.2 Informazioni sottoposte a revisione
Nella presente Nota Informativa non vi sono informazioni sottoposte a revisione o a revisione limitata da parte di
revisori legali dei conti.
7.3 Pareri o relazioni di esperti
Non vi sono pareri o relazioni di esperti nella presente Nota Informativa.
7.4 Informazioni provenienti da terzi
Nella presente Nota Informativa non sono inseriti pareri o relazioni provenienti da soggetti diversi dall’Emittente.
7.5 Rating
i) Indicare i rating attribuiti all’emittente su richiesta dell’emittente o con la sua collaborazione nel
processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora sia stato pubblicato in
precedenza dall’agenzia di rating.
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per sé.
ii) Indicare i rating attribuiti agli strumenti finanziari su richiesta dell’emittente o con la sua
collaborazione nel processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora sia
stato pubblicato in precedenza dall’agenzia di rating
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating con riferimento alle Obbligazioni di propria emissione oggetto
del presente Prospetto di Base.
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8 GARANZIE
MODULO AGGIUNTIVO REDATTO SECONDO LO SCHEMA VI ALLEGATO AL REGOLAMENTO 809/2004/CE
L’ Emittente si riserva la facoltà di richiedere la garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito
Cooperativo avente sede in Roma così come indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito obbligazionario
(le “Garanzie”).
8.1 Natura della garanzia
Il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti è un consorzio costituito tra Banche di Credito Cooperativo. Il Fondo è
stato costituito il 22 luglio 2004 ed ha iniziato a svolgere la sua attività dal 1° gennaio 2005.
Scopo del Fondo, attraverso l’apprestamento di un meccanismo di garanzia collettiva da parte delle banche
consorziate, è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle Banche
consorziate. La garanzia è attuabile nell’ipotesi di mancato adempimento alla scadenza dell’obbligo di rimborso
dei ratei di interessi o del capitale, nei limiti e con le modalità previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Fondo.
Il Fondo interviene, nel caso di inadempimento degli obblighi facenti capo alle Banche consorziate:
� attraverso la fornitura di mezzi alla Banca che non abbia onorato alla scadenza il debito di pagamento del
rateo di interessi dei titoli obbligazionari da essa emessi, anche nel caso in cui la Banca sia stata sottoposta
alla procedura di Amministrazione Straordinaria, su richiesta, rispettivamente, del Consiglio di Amministrazione
o del Commissario Straordinario;
� attraverso il pagamento del controvalore dei titoli, su richiesta dei loro portatori, nel caso di inadempimento
dell’obbligo di rimborso del capitale alla scadenza, anche nel caso in cui la Banca sia stata sottoposta alla
procedura di liquidazione coatta amministrativa. L’intervento del Fondo non ha tuttavia luogo nel caso di
sospensione dei pagamenti ai sensi dell’art. 74 del D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 ed in quello di
continuazione dell’esercizio dell’impresa disposta all’atto dell’insediamento degli organi liquidatori ai sensi
dell’art. 90 del citato D.lgs.
Con specifico riferimento all’avvio delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui
il “bali-in” - come descritto nel “Rischio connesso all’utilizzo del “bali-in” cui si rinvia - il Fondo di Garanzia degli
Obbligazionisti, in data 28 luglio 2016, ha ritenuto di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea straordinaria
convocata in data 9 settembre 2016 le modifiche statutarie volte ad estendere l’applicabilità della garanzia anche
ai casi di attivazione del “bali-in”.
Pertanto, sino all’adozione, da parte dell’Assemblea, delle necessarie modifiche statutarie, l’obbligatorietà
dell’intervento del FGO nelle fattispecie sopra indicate non risulta ancora formalizzata.
8.2 Campo di applicazione della garanzia
La garanzia si applica a partire dalla adesione di ciascuna Banca di Credito Cooperativo al Fondo, qualora sia
prevista la garanzia del Fondo nelle Condizioni Definitive in relazione al singolo prestito emesso.
Nei Regolamenti dei prestiti obbligazionari “garantiti” è difatti inserita una clausola contenente, a favore degli
obbligazionisti, il diritto al pagamento, da parte del da parte del Fondo in caso di insolvenza dell’Emittente, del
controvalore dei titoli posseduti nei limiti e alle condizioni previsti dallo statuto del Fondo.
Analogamente a quanto previsto dal Fondo di Garanzia dei Depositanti, la tutela assume un carattere soggettivo,
e quindi il diritto all’intervento del Fondo può essere esercitato solo nel caso in cui il portatore dimostri
l’ininterrotto possesso dei titoli nei tre mesi antecedenti l’evento di default e per un ammontare massimo
complessivo dei titoli posseduti da ciascun portatore non superiore a € 103.291,38 (Euro
centotremiladuecentonovantuno/trentotto) indipendentemente dallo loro derivazione da una o più emissioni
obbligazionarie garantite. Del tutto irrilevante è la circostanza che i titoli siano stati sottoscritti all’atto
dell’emissione del prestito o siano stati acquistati successivamente, potendo questa circostanza rilevare soltanto
per la determinazione del periodo di possesso utile ai fini del godimento della garanzia.
Sono comunque esclusi dalla garanzia i titoli detenuti dalle banche consorziate, e quelli detenuti, direttamente o
indirettamente per interposta persona, dagli amministratori, dai sindaci e dall’alta direzione delle Banche
consorziate.
Qualora i titoli siano depositati presso la stessa Banca emittente ovvero presso altra Banca, anche non
consorziata, l’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta diretta in tal senso dei loro portatori
ovvero ad un mandato espressamente conferito a questo scopo alla Banca depositaria.
8.3 Informazioni sul garante
Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a
disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo secondo un meccanismo commisurato
alla rischiosità di ciascuna Consorziata (Rischio Banca), al rischio storico del Sistema del Credito Cooperativo
(Perdita Attesa Storica), alla durata della singola emissione (Rischio Durata), al rischio di concentrazione del
portafoglio di obbligazioni garantite dal Fondo stesso (Rischio Concentrazione) e in proporzione all’ammontare
delle obbligazioni garantite.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre antecedenti l’evento
di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti interventi, rappresenta la
dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi.
Alla data del 05/05/2016, per il periodo 1° gennaio – 30 giugno 2016, la dotazione collettiva massima del Fondo,
è pari a Euro 613.096.737,90.
8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia degli obbligazionisti
Il Regolamento, lo Statuto ed informazioni sulla struttura del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, possono
essere visionate sul seguente sito: www.fgo.bcc.it.
SEZIONE VI – NOTA INFORMATIVA
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9.1 - MODELLO DELLE CONDIZIONI DEFINITIVE
Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi s.c.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale ed amministrativa: Via La Corona, 45 31020 TARZO (TV)
Cod. ABI 8904/5
Tel. 0438/9261 - Fax 0438/925061 - Sito Internet: www.bccprealpi.it - e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00254520265 - Isca. Reg. Imprese di Treviso n. 00254520265 - Isca. Albo Cooperative n. A165827
Capitale Sociale e Riserve al 31.12.2014: Euro 496.572
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo
CONDIZIONI DEFINITIVE
alla
NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA
[“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI OBBLIGAZIONI STEP-UP/STEP-DOWN”]
[“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - OBBLIGAZIONI A TASSO MISTO CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”]
[“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE CON
EVENTUALE TASSO MINIMO (FLOOR) E/O MASSIMO (CAP)”]
[“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI - S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO”]
[“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI S.C. OBBLIGAZIONI ZERO COUPON”]
[[INSERIRE DENOMINAZIONE DEL PRESTITO], CODICE ISIN [ ]]
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse a CONSOB in data [�] e si riferiscono al Prospetto di Base
depositato presso la CONSOB in data [�] a seguito dell’approvazione comunicata con nota n. [�], del [�].
Le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’art. 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE, e
devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base e ad eventuali Supplementi.
Il Prospetto di Base ed eventuali supplementi saranno a disposizione del pubblico per la consultazione in forma
gratuita sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.bccprealpi.it e, in forma stampata e gratuita,
richiedendone una copia presso la sede legale dell’Emittente in Via La Corona 45, 31020 Tarzo (TV) e/o presso le
filiali dello stesso.
Si invita l'investitore a leggere le presenti Condizioni Definitive congiuntamente al Prospetto di Base al fine di
ottenere informazioni complete sull'Emittente e sulle Obbligazioni.
La Nota di Sintesi relativa alla singola emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio
della CONSOB sull’opportunità dell’investimento e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso
relativi.
SEZIONE VII – MODELLO CONDIZIONI DEFINITIVE
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INFORMAZIONI ESSENZIALI
Ulteriori conflitti di
interesse
Ragioni dell’Offerta e
impiego dei proventi
[�]
[Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi rispetto a
quelli indicati nella nota informativa]
ovvero
[Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a quelli
indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [·]]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
Denominazione
[�]
Obbligazione
Valore Nominale
[�]
[Periodicità pagamento Le Cedole saranno pagate con frequenza [mensile / bimestrale / trimestrale /
delle Cedole]
semestrale / annuale] in occasione delle seguenti date:
In particolare, dal [•] al [•] saranno corrisposte cedole predeterminate
[costanti/crescenti/decrescenti], a decorrere dal [•] saranno corrisposte cedole
variabili.
Codice ISIN
[�]
[Interessi]
In relazione alle Obbligazioni Zero Coupon saranno corrisposti interessi lordi pari
alla differenza tra il Valore Nominale ed il Prezzo di Emissione ovvero pari a [•]
[Tasso di Interesse
Il Tasso di Interesse [fisso/crescente/decrescente] lordo annuo applicato alle
lordo annuo delle
obbligazioni per ciascuna data di Pagamento è il seguente:
Cedole
[inserire il tasso lordo annuo per tutte le Cedole del singolo Prestito
[fisse/crescenti/decresc Obbligazionario]
enti]]
Prima Cedola
[�]
indipendente dal
Parametro di
Indicizzazione
[Tasso di Interesse
Il Tasso di Interesse [fisso/crescente/decrescente] netto annuo applicato alle
netto annuo delle
obbligazioni per ciascuna data di Pagamento, in base alla normativa fiscale
Cedole
vigente e alla data delle presenti Condizioni Definitive, è il seguente:
[fisse/crescenti/decresc [inserire il tasso netto annuo per tutte le Cedole del singolo Prestito
enti]]
Obbligazionario]
[Parametro di
Il Parametro di indicizzazione delle Obbligazioni è [�]
indicizzazione]
[Spread]
[�]
Calendario
[�]
Base di Calcolo
[�]
Convenzione di Calcolo
[�]
Data di Godimento
[�]
Data di Emissione
[�]
[Data di pagamento
Le Cedole saranno pagate con frequenza [mensile / bimestrale / trimestrale /
delle Cedole]
semestrale / annuale] in occasione delle seguenti date:
[Inserire tutte le date di pagamento delle cedole del singolo Prestito
Obbligazionario].
[Arrotondamenti]
[�]
[Date di Rilevazione del [�]
Parametro di
indicizzazione]
[Tasso Minimo (FLOOR)] [�]
[Tasso Massimo (CAP)] [�]
[Calcolo della cedola]
[Alla data di rilevazione del Parametro di Indicizzazione, per la determinazione
della cedola successiva, verrà confrontato il Parametro di Indicizzazione
[aumentato/diminuito/senza] [dello] spread, con [il Tasso Massimo (CAP)] [ed]
[il Tasso Minimo (FLOOR)].
[Se il Parametro di indicizzazione [aumentato/diminuito/senza] [dello] spread
avrà un valore superiore al Tasso Massimo (CAP), a titolo di interesse, verrà
SEZIONE VII – MODELLO CONDIZIONI DEFINITIVE
Pag.121 di 125
[Fonte Informativa]
Data di Scadenza
Tasso di rendimento
effettivo lordo annuo
riconosciuto il pagamento di una cedola il cui tasso annuo è pari al valore
nominale dell’obbligazione moltiplicato per il Tasso Massimo (CAP).]
[Se il Parametro di Indicizzazione [aumentato/diminuito/senza] [dello] spread
avrà un valore inferiore al Tasso Minimo (FLOOR), a titolo di interesse, verrà
riconosciuto il pagamento di una cedola il cui tasso annuo è pari al valore
nominale dell’obbligazione moltiplicato per il Tasso Minimo (FLOOR)].
[Se il Parametro di Indicizzazione [aumentato/diminuito/senza] [dello] spread
avrà un valore inferiore al Tasso Massimo (CAP) e superiore al Tasso Minimo
(FLOOR), a titolo di interesse, verrà riconosciuto il pagamento di una cedola il cui
tasso annuo è pari al valore nominale dell’obbligazione moltiplicato per il
Parametro di Indicizzazione [aumentato/diminuito/senza] [dello] spread.]
La cedola dell’ obbligazione avrà quindi [un valore massimo pari al Tasso
Massimo (CAP)] [ed] [un valore minimo pari al Tasso Minimo (FLOOR)].]
[�]
[�]
Il Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua è pari al [•].
[in assenza di Interest rate Cap e Interest rate Floor:
Il Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua è pari al [•]. Tale valore è
stato calcolato in ipotesi di costanza del valore del parametro di indicizzazione
rilevato alla data del [•].]
[in presenza di interest rate Cap e di Interest rate floor, ovvero soltanto di
Interest rate Floor:
Il Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua è pari al [•]. Tale valore è
stato calcolato ipotizzando l’applicazione del tasso Annuo Lordo Minimo (Floor)
per tutte le scadenze cedolari]
Tasso di rendimento
effettivo netto annuo
[In presenza di solo interest rate Cap:
Il Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua è pari al [•]. Tale valore è
stato calcolato in ipotesi di costanza del valore del parametro di indicizzazione
rilevato alla data del [•].]
Il Tasso di rendimento effettivo netto su base annua è pari al [•].
[in assenza di Interest rate Cap e Interest rate Floor:
Il Tasso di rendimento effettivo netto su base annua, in base alla normativa
fiscale vigente e alla data delle presenti Condizioni Definitive, è pari al [•]. Tale
valore è stato calcolato in ipotesi di costanza del valore del parametro di
indicizzazione rilevato alla data del [•].]
[in presenza di interest rate Cap e di Interest rate floor, ovvero soltanto di
Interest rate Floor:
Il Tasso di rendimento effettivo netto su base annua, in base alla normativa
fiscale vigente e alla data delle presenti Condizioni Definitive, è pari al [•]. Tale
valore è stato calcolato ipotizzando l’applicazione del tasso Annuo Lordo Minimo
(Floor) per tutte le scadenze cedolari]
[In presenza di solo interest rate Cap:
Il Tasso di rendimento effettivo netto su base annua, in base alla normativa
fiscale vigente e alla data delle presenti Condizioni Definitive, è pari al [•]. Tale
valore è stato calcolato in ipotesi di costanza del valore del parametro di
indicizzazione rilevato alla data del [•].]
[�]
Data di delibera del
Prestito Obbligazionario
da parte del CdA
Data eventuale richiesta [�]
di garanzia al Fondo di
Garanzia degli
Obbligazionisti
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
122
Condizioni dell’offerta
[L’offerta è indirizzata esclusivamente alla clientela di Banca Prealpi]
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai potenziali investitori che [risultino iscritti al Libro
dell’Emittente ad una certa data (la Data di Ammissione)] [che risulteranno
iscritti al Libro dell’Emittente entro una certa data (il Periodo di Ammissione)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a tutti i potenziali investitori che siano diventati o
intendano diventare nuovi clienti della Banca a far data dal (la Data di
Ammissione) e previa apertura di un dossier titoli presso la Banca.]
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che apportino nuove disponibilità alla Banca
Prealpi mediante denaro contante / bonifico / assegno, ovvero che per la
sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal
disinvestimento / rimborso di prodotti finanziari di loro proprietà trasferiti da altre
banche / intermediari e depositati presso la Banca Prealpi, a far corso da una
certa data (la “Data di Ammissione”)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che per la sottoscrizione delle obbligazioni
utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso di operazioni di "pronti
contro termine" concluse con la Banca Prealpi, a far corso da una certa data (la
“Data di Ammissione”)].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata ai soggetti che per la sottoscrizione delle Obbligazioni
utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso o dalla vendita di strumenti
finanziari di emittenti diversi dalla Banca Prealpi, a far corso da una data indicata
nelle Condizioni Definitive (la “Data di Ammissione”).
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a potenziali investitori che a una determinata data, (la
“Data di Ammissione”), siano residenti nella seguente area geografica (provincia
e/o comune) [indicare provincia/e e/o comune/i]].
Ovvero
[L’offerta è indirizzata a potenziali investitori che a una determinata data, (la
“Data di Ammissione”) siano intestatari di rapporti di conto corrente e/o deposito
a risparmio presso gli sportelli della banca di seguito elencati, anche mediante
riferimento ad un’area geografica (provincia e/o comune) [indicare provincia/e
e/o comune/i]
Ovvero
[l’offerta è indirizzata a persone fisiche e/o a Piccole e Medie Imprese (PMI)]
Ammontare Totale
L’Ammontare Totale Offerta è pari a Euro [�], per un totale di n. [�] Obbligazioni,
dell’Offerta
ciascuna del Valore Nominale pari a Euro [�]. L’Emittente nel Periodo di Offerta
ha facoltà di aumentare l’Ammontare Totale tramite comunicazione mediante
apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente stesso
www.bccprealpi.it e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB
Sistema di Gestione
Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna
Accentrata
6, 20154 Milano).
Ovvero
[Indicare il sistema di gestione accentrata individuato]
Periodo di Offerta
Le Obbligazioni saranno offerte dal [�] al [�], salvo chiusura anticipata del
Periodo di Offerta che verrà comunicata al pubblico con avviso da pubblicarsi
presso la sede e tutte le filiali dell’Emittente, sul sito internet dell’Emittente
stesso www.bccprealpi.it e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB.
E’ fatta salva la facoltà dell’Emittente di estendere il periodo di offerta dandone
comunicazione al pubblico con avviso da pubblicarsi presso la sede e tutte le
filiali dell’Emittente, sul sito internet dell’Emittente stesso www.bccprealpi.it e,
contestualmente, trasmesso alla CONSOB.
[Data di Ammissione]
[�]
[Periodo di Ammissione] Dal [�] al [�]
Lotto Minimo
Le domande di adesione all’offerta dovranno essere presentate per quantitativi
non inferiori al Lotto Minimo pari a n. [·] Obbligazioni/e.
Il valore nominale minimo sottoscrivibile delle obbligazioni non potrà comunque
123
Lotto Massimo
Date di Regolamento
mai essere inferiore a Euro 1.000,00.
[Non è previsto un limite al lotto massimo sottoscrivibile. L’importo massimo
sottoscrivibile non potrà essere superiore all’ammontare totale massimo previsto
per l’emissione]
Ovvero
[Le domande di adesione all’offerta dovranno essere presentate per quantitativi
complessivi, durate in periodo di offerta, non superiori al Lotto Massimo pari ad
un valore nominale di Euro [�] corrispondente a [�] Obbligazioni]
[La Data di Regolamento coincide con la Data di Godimento
Successivamente a tale data le sottoscrizioni pervenute saranno regolate con
frequenza giornaliera pari alla valuta di addebito. Al sottoscrittore sarà
addebitato il rateo interessi maturato tra la Data di Godimento (esclusa) e la
relativa Data di Regolamento (inclusa).]
Ovvero
[Le Obbligazioni saranno regolate alle seguenti date:
[�]
Le sottoscrizioni effettuate prima della Data di Godimento saranno regolate a
quella data; le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento
saranno regolate alla prima Data di Regolamento utile compresa nel Periodo di
Offerta. Al sottoscrittore sarà addebitato il rateo interessi maturato tra la Data di
Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa).]
Prezzo di Emissione / di
Offerta
[Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari al [�]% del Valore Nominale, e
cioè Euro [�] per Obbligazione.
Il Prezzo di Offerta delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione, e cioè Euro
[�] per Obbligazione, oltre al rateo di interessi maturato dalla data di Godimento
del prestito a quella di sottoscrizione maggiorato delle spese e imposte
specificatamente a carico del sottoscrittore.]
Costi e commissioni
[Il prezzo di emissione include [commissioni / costi] complessivamente pari a
inclusi nel prezzo di
[•%] del Valore Nominale]:
emissione
- commissioni di collocamento pari a [•%] del Valore Nominale /
- commissioni di sottoscrizione pari a [•%] del Valore Nominale /
- costi pari a [•%] del Valore Nominale].
[Il
prezzo
di
emissione
non
include
[commissioni
di
collocamento/sottoscrizione/altri costi]
Spese/costi/commissio [Sono a carico dell’investitore [commissioni, spese o imposte] in aggiunta al
ni e imposte in aggiunta prezzo di emissione pari a [•%] del Valore Nominale,
al prezzo di emissione
/
[Non sono previste commissioni/spese/imposte in aggiunta al prezzo di
emissione.]
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Modalità di
[�]
determinazione del
prezzo sul mercato
secondario ed eventuali
spread di negoziazione
Limiti quantitativi
[�]
Commissioni di
[�]
negoziazione
Garanzie
GARANZIE
[Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica del
Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti.]
ovvero
[Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del Fondo
di Garanzia degli Obbligazionisti. Per maggiori informazioni si rinvia al sito
124
www.fgo.bcc.it
Data [_________]
Firma [_________________________]
[qualifica]
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI- - S.C.
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