Estratto distribuito da Biblet AUTORITRATTO CON SETTE DITA. La vita del pittore Marc Chagall in versi e immagini J. Patrick Lewis e Jane Yolen Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet Excerpt of the full publication Excerpt of the Compleanno, full publication 1915 (particolare) Estratto distribuito da Biblet AUTORITRATTO CON SETTE DITA La vita di Marc Chagall in versi e immagini J. Patrick Lewis e Jane Yolen na acea nella colla ne italiana cart io un libro iz è ed a a om im R Pr i editore srl – i e immagini rs cc ve lu al in G ll ga o lo ha ar a di Marc C - © 2011 C sto libro è stat ottobre 2011 re.com - Que sette dita. La vit L to n A di co G ie ny, P.O. to E cc at pa itr na llu om or ga lla Creative C ica nella co Chagall - Aut 350-0 www. he on T 5n tr le et da 14 e el Yo -6 rs na ne Ve 88 Ja lia in se Firenze / izione ita c Chagall ISBN 978J. Patrick Lewi 11. Foto Scala 11 - Prima ed The Life of Mar o formato pdf 20 20 s: ic e © er on br e. ng tr York to Fi nz et ot n el re i ve o Fi cc br s / Scala, odern Art, New rtrait with Se tronica - Li Illustrati Gallu Museum of M ustrian Archive il titolo Self-Po A he . In r l’editoria elet n T to m pe co e, da Fo L . ag 11 er A st 11 G im 20 l m E l 20 e A della sezion gua inglese ne ijk Museum © 2011. Digita Per le foto: © el i. e. lin ed as nz in St N re n lta Fi co io vo ew a, an ct a N al la prim ne di Fr ern Art, e. © Colle . Foto Sc pubblicato per 002. Traduzio agini: © 2011 useum of Mod / Scala, Firenz image, The M to. Per le imm , MN, USA, 56 eritage Images l as to H tr ita / ka ig on ia an D C . ed M / 11 M m 7, rt © 20 Box 22 . 11. Foto A ages. © Magnu st. 275.1949 Scala, Firenze Firenze. © 20 es. © Getty Im P. Bliss Beque © 2011. Foto Paris / Scala, e) P, ar Heritage Imag G e ol A lli tic D Li ar A e (p I, th through e. © 2011. B vino, 1917-18 are). Acquired / Scala, Firenz col bicchiere di 1915 (particol o, tto ra nn rit ea o pl pi om op C D copertina: ta di copertina: renze. In quar York / Scala, Fi Questo libro elettronico (ebook) contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato, trasmesso in pubblico o utilizzato in alcun altro modo, fatta eccezione di quanto è stato specificatamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione del diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941 e successive modifiche. 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Foto Austrian Archives / Scala, Firenze Estratto distribuito da Biblet Indice Maternità, 1913 pagina 6 Io e il mio villaggio, 1911 pagina 9 Su Vitebsk, 1915-20 pagina 10 Il violinista, 1912-13 pagina 12 La mia fidanzata con i guanti neri, 1909 pagina 15 Compleanno, 1915 pagina 18 Doppio ritratto col bicchiere di vino, 1917-18 pagina 20 Parigi dalla finestra, 1913 pagina 23 Autoritratto con sette dita, 1912-13 pagina 24 La passeggiata, 1917-18 pagina 26 Il cavallo volante, 1945 pagina 31 Autoritratto, 1965 pagina 34 La tribù di Levi, 1960-62 pagina 37 La caduta di Icaro, 1974-77 pagina 38 Doppio ritratto col bicchiere di vino, 1917-18 (particolare) Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet Jane Yolen Maternità La dolce notte estiva è lacerata da un unico, lunghissimo lamento. Gli zii, le zie, il nuovo padre gridano L’chaim, alla vita. Alzano i bicchieri brillanti di acquavite: sarà forse un mercante di aringhe come il padre, o, come il nonno e lo zio, un violinista. Che il suo nome sia una benedizione. Accanto a sé la madre tiene il bimbo. «Che sia sempre felice del suo lavoro». Incapace ancora di vedere, il neonato sente il profumo dei colori lì accanto: il blu cobalto degli occhi della madre, il rosa del suo collo, il nero pece dei suoi capelli, il bianco del suo latte. Marc Chagall nacque, con il nome di Moishe Shagal (shagal in russo vuol dire “andare avanti a grandi passi, fare progressi”), il 7 luglio 1887 a Vitebsk, una città russa la cui popolazione era per metà ebrea. L’infanzia di Marc fu felice ma umile. Primo di nove fratelli, non avrebbe seguito il lavoro del padre, operaio in una ditta di aringhe. Pur senza mai mettere in dubbio il suo amore per i genitori, provava un certo imbarazzo per la condizione sociale del padre. Marc, come ammise in seguito, si sentiva molto più in sintonia con sua madre. Dipingeva, scriveva poesie e imparò a suonare il violino. I genitori, però, non volevano che si dedicasse all’arte, attività che, pensavano, non gli avrebbe permesso di fare una vita dignitosa. 7 L’chaim: il più noto brindisi ebraico, che significa “Alla vita!” Maternità, 1913 (particolare) Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet 8 Maternità, 1913. Olio su tela, 194x116 cm. Stedelijk Museum, Amsterdam, Olanda © Collection Stedelijk Museum Amsterdam. Longterm Loan ICN Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet 9 Io e il mio villaggio, 1911. Olio su tela, 192,1x151,4 cm. The Museum of Modern Art, New York, Usa Mrs Simon Guggenheim Fund. 146.1945 © 2011. Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze Estratto distribuito da Biblet J. Patrick Lewis Io e il mio villaggio Ho salutato una lattaia che se ne stava a testa in giù ho visto mungere una mucca nella testa di una mucca ho guardato un contadino mentre andava a fare il fieno ho incontrato in un villaggio l’universo tutto intero ho spiato un germoglio, un albero della vita ho disegnato un campo, la geometria è impazzita ho risolto l’indovinello creato da una bambina ho amato Vitebsk, nella gloria e nella rovina ho studiato mille immagini, con uno specchio ho inciso un sogno e ho lottato parecchio ho conosciuto me stesso, labbra bianche, verde il volto ho dipinto la serenità delle mucche là attorno. 10 Fondata più di mille anni fa, e ora parte della Bielorussia, la città di Vitebsk si trova vicino ai confini di Russia e Lettonia. La città, improduttiva, sprofondata nel fango e decadente, appariva magnifica agli occhi di Chagall. Perfino gli animali, i negozi, le sinagoghe e i contadini più anonimi erano altrettante muse per quel bambino dallo straordinario talento artistico, che si sentiva una cosa sola con il piccolo universo della città. “Vitebsk è stato il terreno che ha nutrito le radici della mia arte”, scrisse Chagall. Io e il mio villaggio, 1911 (particolare) Estratto distribuito da Biblet J. Patrick Lewis Su Vitebsk A nove o dieci anni, provai a prendere la luna, non come un violinista sul tetto simile al nonno o allo zio Zoussy, ma come un artista in cielo. Il mio carro di nuvole avrebbe intravisto la magnificenza, anche se io altro non ero che un sacco logoro di pennelli che faceva brevi viaggi nello stupore. 11 Se mai ci fu un sognatore quello fu Chagall. Sembrava che sapesse già dagli anni della prima giovinezza di voler diventare un artista. Un suo amico delle elementari lo introdusse al disegno, ma Chagall sorpreso pensò, all’inizio, che un’attività di quel genere andava messa fuori legge! I suoi primi schizzi mostravano con chiarezza a tutti che Chagall possedeva un dono prodigioso. Negli ultimi anni dell’adolescenza studiò pittura per un breve periodo con Yehuda Pen, un artista di Vitebsk. Chagall apprese da Pen assai bene le diverse tecniche dell’arte classica, ma i suoi lavori fortemente modernisti, con l’abbandono delle figure realistiche e della prospettiva, furono una vera rivoluzione per la sensibilità artistica del suo insegnante. Excerpt of the full publication 12 Estratto distribuito da Biblet Su Vitebsk, 1915-20 da un dipinto del 1914. Olio su tela 67x92,7 cm The Museum of Modern Art, New York, Usa Acquired through the Lillie P. Bliss Bequest. 277.1949 © 2011. Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze Excerpt of the full publication Jane Yolen Il violinista Suonami, o zio, un canto di comunione sul tuo violino kishefdik mentre balli coi tuoi grossi stivali sul tetto. Lascia che ondeggi insieme a te con le scarpe di fuoco sulle strade di Lyonzo, di Ekaterinoslav, di Vitebsk, e in ogni piccolo shtetl dove gli uomini ballano e le donne sono invidiose della nostra esuberanza. C’è qualcosa di eroico in questa danza, ciascuno di noi coi canti si apre la via verso l’alto sulla lunga strada che porta al trono di D. 13 Il violinista ritratto in questo quadro è lo zio di Chagall, che era un Chasid, un membro della setta ebraica che comunicava con Dio attraverso un’estasi musicale. Da ragazzo Chagall pensò che suo zio fosse kishefdik, perché se ne stava spesso seduto a gambe incrociate sul tetto a suonare il suo strumento a corda. L’immagine del violinista sul tetto fu l’ispirazione per il famoso musical di Broadway. A vent’anni Chagall andò a San Pietroburgo per studiare pittura e di quell’esperienza disse: “Mi prese una paura terribile. Come avrei fatto a sfamarmi visto che non sapevo fare nient’altro che dipingere?” Scrisse a proposito di quei giorni trascorsi a San Pietroburgo: “I miei mezzi non mi permettevano neppure di prendere in affitto una stanza; dovevo accontentarmi di angoli di stanze. Non avevo neppure un letto”. Trovò ispirazione nella città, piena di poeti e in cui si affermava il simbolismo, eppure Chagall dipinse ciò che amava da più tempo e conosceva meglio: il piccolo villaggio ebreo dove era cresciuto. Kishefdik: yiddish per “magico” o “stregato da un incantamento”. Shtetl: villaggi ebrei, spesso quelli appena fuori dalle grandi città. D: negli Stati Uniti alcuni ebrei osservanti scrivono il nome di Dio usando solo le consonanti della parola God (Dio), analogamente a quanto avviene nella Bibbia, dove le vocali non si usano e il nome di Dio (Jhwh) è scritto con quattro consonanti (il tetragramma). Abbiamo qui tradotto G-d con D (l’unica consonante nell’italiano Dio) (Ndt). Excerpt of the full publication 14 Il violinista, 1912-13. Olio su tela, 188x158 cm. Stedelijk Museum, Amsterdam, Olanda © 2011. BI, ADAGP, Paris / Scala, Firenze Excerpt of the full publication Jane Yolen La mia fidanzata con i guanti neri “Rimasi sorpresa dai suoi occhi, erano blu come il cielo, e ovali come una mandorla”, scrive Bella, e dopo averlo scritto, si innamora, lei così giovane e ricca, e lui solo un povero apprendista, al lavoro da un pittore russo che un giorno avrebbe eclissato, un sole sulla pallida luna di Bakst. Lei sapeva che sarebbe volato alto in cielo come un angelo il primo giorno che si incontrarono, durante un tè a casa di Teja, o la volta dopo sul ponte con lei e Teja a spasso con il cane, e i riccioli di Marc che uscivano ribelli dal cappello. Oppure soltanto si innamorò per la sorpresa dei suoi occhi blu? 16 Chagall conobbe Bella Rosenfeld, figlia di un ricco gioielliere, nel 1909 a casa di Teja, un’amica di lei. Chagall, allora, era un povero apprendista presso il pittore e scenografo Leon Bakst. Poco dopo il loro incontro, Chagall e Bella si fidanzarono e Marc dipinse La mia fidanzata con i guanti neri. Nel 1911, all’età di ventitré anni, Chagall si trasferì da Vitebsk a Parigi grazie a una borsa di studio. Là conobbe molte persone tra cui lo scrittore Blaise Cendrars. Nonostante la sua immediata e forte attrazione per la Città delle Luci, Chagall sopportava a stento la distanza che lo tenne lontano da Bella per quasi quattro anni. Nel 1914 ritornò a Vitebsk e in poco meno di un anno lui e Bella si sposarono. Nell’autobiografia, intitolata La mia vita, scrisse: “Vestita interamente di bianco o di nero, sembrava fluttuare sulle mie tele, guidando, a lungo, la mia arte. Non finisco mai un dipinto o un’incisione senza il suo consenso”. La mia fidanzata con i guanti neri, 1909. Olio su tela, 88x65,1 cm Kunstmuseum Basel, Basilea, Svizzera © 2011. Foto Scala, Firenze Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet Nell’autobiografia, intitolata La mia vita, Chagall scrisse: “Vestita interamente di bianco o di nero, sembrava fluttuare sulle mie tele, guidando, a lungo, la mia arte. Non finisco mai un dipinto o un’incisione senza il suo consenso”. La mia fidanzata con i guanti neri, 1909 (particolare) Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet Estratto distribuito da Biblet Jane Yolen Compleanno Cos’è meglio, un bacio di compleanno dalla mia quasi moglie, un bouquet di fiori estivi, o fluttuare felice con lei sul pavimento rosso vivo e fuori dalla finestra, richiamato dal cielo blu, dalle nubi bianche, dai prati pieni di colori e vivi e vari come gli occhi di D? 19 Il 1914 e il 1915 furono anni importanti per Chagall: nel 1914 inaugurò la sua prima mostra personale a Berlino e nel 1915 si sposò. Nel giorno del suo compleanno, poco prima del matrimonio, Bella gli regalò un mazzo di fiori. Qualche tempo dopo scrisse: “Insieme ci siamo librati senza sforzo in aria […] dalla finestra […] abbiamo fluttuato […] sui prati pieni di fiori […]”. Infuriava la Prima guerra mondiale e Chagall, che non riuscì a evitare la chiamata militare, fu assegnato a compiti amministrativi presso l’Ufficio dell’economia di guerra a San Pietroburgo. Il nuovo lavoro, che egli peraltro detestava, gli consentì di incontrare molti poeti e scrittori, tra i quali anche Vladimir Majakovskij. Estratto distribuito da Biblet Excerpt of the full publication Estratto distribuito da Biblet AUTORITRATTO CON SETTE DITA L’espressione yiddish “fare qualcosa con sette dita” significa fare le cose bene, con grande abilità. Marc Chagall era un ebreo russo e un sognatore errante. Dal piccolo villaggio di Vitebsk se ne andò per il mondo e dal mondo si lasciò ispirare. Dipinse scene fantastiche, illogiche e piene di sfumature, contadini volanti e treni rovesciati, violinisti sui tetti e panorami caleidoscopici di Parigi. In questo libro quattordici tra le più importanti opere di Chagall, accompagnate dalla poesia di due grandi scrittori per l’infanzia, raccontano la vita straordinaria dell’artista in una fusione di colori e versi. J. Patrick Lewis (Gary, Indiana, 1942) è stato per molti anni professore di Eco- nomia, prima di scoprire la passione per la scrittura. Oggi è un celebre autore per ragazzi e ha già pubblicato oltre settanta libri illustrati. Vive nell’Ohio. Jane Yolen (New York, 1939) è considerata l’Hans Christian Andersen d’America per il contributo dato alla letteratura per l’infanzia. Ha scritto più di trecento libri, tra i quali Owl Moon, vincitore della Caldecott Medal. Vive tra il Massachusetts e la Scozia. Excerpt of the full publication