CORSO IFRS – International Financial Reporting

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IAS 17 - LEASING
•
SCHEMA DI SINTESI DEL PRINCIPIO CONTABILE
•
SINTESI
•
ILLUSTRAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE
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IAS 17– LEASING
FINALITA'
CONSIDERAZIONI
GENERALI
AMBITO DI APPLICAZIONE
DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI
LOCATORE
LEASING
FINANZIARIO
LEASING
OPERATIVO
LOCATARIO
LEASING
FINANZIARIO
LEASING
OPERATIVO
Si veda SIC 15
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IAS 17– LEASING
SINTESI
•
L’obiettivo dello IAS 17 è definire l’appropriato trattamento contabile delle diverse fattispecie
di leasing.
•
Il leasing è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al locatario il diritto
all’utilizzo di un bene, per un periodo prestabilito di tempo, in cambio di un pagamento o di
una serie di pagamenti.
•
Lo IAS 17 definisce le modalità di contabilizzazione del leasing finanziario e del leasing
operativo, rispettivamente nel bilancio dei locatari e nel bilancio dei locatori.
•
Il principio definisce le modalità di contabilizzazione della vendita e retrolocazione (sale and
lease back).
•
Leasing finanziario, prevalenza della sostanza sulla forma:
Locatario: iscrizione all’attivo del valore del bene, al passivo del debito residuo, al conto
economico della quota di ammortamento e dell’onere finanziario
Locatore: iscrizione all’attivo del credito pari all’investimento netto nel leasing, al conto
economico dei proventi finanziari
•
Leasing operativo:
Locatario: iscrizione al conto economico dei costi relativi ai pagamenti, a quote costanti
Locatore: iscrizione all’attivo del bene, al conto economico della quota di ammortamento e
dei proventi, a quote costanti.
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1.
FINALITA’
1.1. Obiettivo.
„
Definire, per i locatari ed i locatori, il trattamento contabile appropriato e l'informazione
integrativa relativamente ai contratti di “leasing” finanziari ed operativi.
1.2. Ambito di applicazione del principio contabile.
„
In generale il presente Principio si applica a contratti che trasferiscono il diritto di utilizzazione
di beni, anche se al locatore possono essere richiesti rilevanti servizi in relazione all'utilizzo o
alla manutenzione di tali beni.
„
Il principio contabile non trova applicazione:
†
†
†
†
†
†
†
in generale a contratti per servizi che non trasferiscono il diritto all'utilizzo dei beni da
una parte contraente all'altra;
contratti di leasing (locazione) per l'esplorazione o per l'estrazione di minerali, petrolio,
gas naturali e risorse non rigenerative simili;
contratti di concessione di licenza per beni quali film, registrazioni video, spettacoli,
manoscritti, brevetti e copyright;
per i locatari di investimenti immobiliari posseduti tramite leasing finanziari (IAS 40);
per i locatori di investimenti immobiliari locati tramite leasing operativi (IAS 40);
per i locatari di attività biologiche possedute tramite leasing finanziari (IAS 41);
per i locatori di attività biologiche locate tramite leasing operativi (IAS 41).
1.3. Definizioni e classificazione del leasing:
1.3.1
Contratto di leasing
„
è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al locatario il diritto all'utilizzo di un
bene per un periodo di tempo stabilito, in cambio di un pagamento o di una serie di pagamenti;
alla tipologia dei contratti di leasing cui si applica lo IAS 17 debbono essere ricondotti sia i
contratti di “leasing” finanziari, sia più generalmente ogni contratto di affitto in senso lato.
„
il leasing può essere finanziario od operativo e tale distinzione dipende dal contenuto
sostanziale dell'operazione piuttosto che dai suoi elementi formali.
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1.3.2
„
Leasing finanziario.
è tale un contratto di leasing che trasferisce di fatto tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla
proprietà del bene. Non occorre invece che al termine del contratto la titolarità del bene venga
trasferita al locatario.
I rischi comprendono, ad esempio, la possibilità:
- di perdite derivanti da capacità produttiva inutilizzata o da obsolescenza tecnologica;
- di variazioni nel rendimento dovute a cambiamenti nelle condizioni economiche;
I benefici comprendono, ad esempio:
- l’attesa di un utilizzo redditizio durante la vita economica del bene;
- proventi derivanti dalla rivalutazione del bene;
- proventi derivanti dalla realizzazione del valore residuo.
„ ad esempio, un leasing può, di norma, essere considerato come finanziario quando:
a) il contratto di leasing trasferisce automaticamente la proprietà del bene al locatario al termine
del contratto di leasing;
b) è prevista un opzione di acquisto del bene ad un prezzo che ci si attende sia sufficientemente
inferiore al fair value alla data in cui essa potrà essere esercitata, cosicché, all'inizio del
leasing è ragionevolmente certo che il bene sarà riscattato;
c) la durata del leasing copre la maggior parte della vita economica del bene, anche se la
proprietà non è trasferita;
d) all’inizio del contratto il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti (intendendosi per tali sia
i canoni periodici, sia il prezzo di riscatto se il suo valore è inferiore al fair value, così da
rendere certo il suo esercizio) è almeno pari al fair value del bene locato;
e) i beni locati sono di natura così particolare che solo il locatario può utilizzarli senza dover
apportare loro importanti modifiche;
„ il principio contabile individua altre situazioni che singolarmente o congiuntamente possono
indurre a classificare un leasing come finanziario:
a) la presenza di clausole in base alle quali, se il locatario può risolvere il leasing, le perdite del
locatore relative alla risoluzione sono poste a carico del locatario;
b) quando il contratto preveda la facoltà del locatario di prorogare la durata del contratto di
leasing per un ulteriore periodo ad un canone sostanzialmente inferiore a quello di mercato.
1.3.3
Leasing operativo
„ è tale ogni contratto di leasing o di locazione diverso dai contratti di leasing finanziario.
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2.
2. I LEASING NEL BILANCIO DEI LOCATARI
2.1. Leasing finanziari:
„ rappresentazione in bilancio:
Regole generali
o
Le operazioni e gli altri fatti devono essere contabilizzati ed esposti tenendo conto
della loro natura sostanziale e finanziaria e non semplicemente della loro forma
giuridica.
o
Nel leasing finanziario la realtà sostanziale e finanziaria è tale che il locatario
acquisisce i benefici economici derivanti dall'uso del bene locato per la maggior parte
della sua vita economica a fronte dell'impegno di pagare un corrispettivo che
approssima il fair value del bene ed i relativi costi finanziari.
o
Dal che deriva l’iscrizione: - all’attivo del valore del bene; - al passivo del debito
residuo; - al conto economico della quota di ammortamento e dell’onere finanziario.
o
La somma della quota di ammortamento di un bene e dell’onere finanziario
dell'esercizio è raramente equivalente ai canoni di leasing dovuti con riferimento
all'esercizio, quindi non è corretta la mera rilevazione al conto economico come costo
dei canoni di leasing.
o
E' improbabile, pertanto, che il bene e la passività relativa abbiano lo stesso valore
dopo l'inizio del leasing.
Iscrizione in stato patrimoniale
o
Il leasing finanziario deve essere rilevato nello stato patrimoniale del locatario sia
come attività sia come obbligazione a sostenere futuri pagamenti per il leasing.
o
All'inizio del leasing, le attività e le passività per i futuri pagamenti devono essere
rilevate nello stato patrimoniale con gli stessi valori.
o
Non è corretto compensare le passività per i futuri pagamenti con il valore degli stessi
iscritto all'attivo.
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o
Qualora sia necessario, occorre distinguere nello stato patrimoniale tra passività
correnti ed immobilizzate relative al leasing.
Contabilizzazione all’inizio del contratto:
o
i locatari devono rilevare i leasing finanziari come attività e passività nello stato
patrimoniale a valori all'inizio del leasing pari al minore tra:
a) fair value
b) valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Per determinare il valore attuale, il
tasso di attualizzazione da utilizzare è il tasso d'interesse implicito del leasing.
Il tasso di interesse implicito corrisponde al tasso di attualizzazione che,
all’inizio del leasing, fa sì che il valore attuale complessivo dei pagamenti
minimi dovuti per canoni e prezzo di riscatto sia uguale al fair value del bene
locato.
Qualora non sia possibile determinare il tasso d'interesse implicito del leasing,
ai fini della predetta attualizzazione, deve essere utilizzato il tasso marginale
d'interesse del prestito per il locatario.
Il tasso marginale d'interesse del prestito per il locatario è il tasso d'interesse
che il locatario dovrebbe pagare per un leasing analogo o, se questo non è
determinabile, il tasso che, all'inizio del leasing, il locatario dovrebbe pagare
per un prestito, con una durata e con garanzie simili, necessario per acquistare
il bene.
Costi iniziali del contratto
o
I costi diretti iniziali (es. costi di negoziazione, costi di conclusione del contratto, ...)
direttamente attribuibili alle attività svolte dal locatario per un leasing finanziario
sono inclusi come parte del valore rilevato come attività nel leasing.
Canoni di leasing
o
I canoni di leasing devono essere ripartiti tra costi finanziari e riduzione delle
passività residue.
o
I costi finanziari devono essere ripartiti tra gli esercizi nel corso del leasing in modo
da ottenere un tasso d'interesse costante sulla passività residua per ciascun esercizio.
Ammortamenti
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o
I beni condotti in leasing finanziario devono essere ammortizzati.
o
Il criterio di ammortamento utilizzato deve essere coerente con quello adottato per i
beni ammortizzabili posseduti ed avendo come riferimento i principi di
contabilizzazione dettati dallo IAS 16 (Immobili, impianti e macchinari) e dallo IAS
38 (Attività immateriali).
o
Se non esiste la ragionevole certezza che il locatario acquisirà la proprietà del bene al
termine del leasing, il bene deve essere completamente ammortizzato nella più breve
fra la durata del leasing e la sua vita utile.
„ informazioni supplementari da indicare in nota integrativa
I locatari devono fornire le seguenti informazioni integrative per i leasing finanziari:
1. per ciascuna categoria di beni il valore netto iscritto alla data di chiusura del bilancio;
2. una riconciliazione tra il totale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing alla data del
bilancio ed il loro valore attuale;
3. l'ammontare totale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing alla data di chiusura del
bilancio, nonché il loro valore attuale, per ciascuno dei seguenti periodi:
non più di un anno;
tra uno e cinque anni;
più di cinque anni;
4. i canoni di sublocazione: canoni imputati a proventi nell’esercizio sottoposti a
condizione1 e il totale dei pagamenti minimi attesi se la locazione non è rescindibile.
5. una descrizione dei contratti di leasing significativi comprendente:
le basi calcolo dei canoni sottoposti a condizione (ad es. indicizzati);
l’esistenza e le condizioni del clausole di rinnovo, di opzione di acquisto e di
indicizzazione;
le restrizioni imposte dal contratto di leasing (quali quelle relative alla
distribuzione di dividendi, nuovo indebitamento, ecc.).
2.2. Leasing operativi
1
Trattasi della parte dei canoni di importo variabile dipendente da un fattore diverso dallo scorrere del tempo
(quale: percentuale delle vendite; indici di prezzo; tassi di interesse di riferimento; ecc.).
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„ rappresentazione in bilancio:
o
I pagamenti per un leasing operativo (esclusi i costi per servizi quali l'assicurazione e
la manutenzione) devono essere imputati come costo al conto economico a quote
costanti per la durata del leasing.
o
Qualora le modalità temporali di godimento dei benefici del bene da parte
dell’utilizzatore siano rispecchiate da un criterio sistematico diverso, occorre fare
riferimento a tale criterio per l’imputazione dei canoni a conto economico,
indipendentemente da quanto previsto dal contratto con riferimento al pagamento dei
canoni.
o
La negoziazione di un leasing operativo nuovo o da rinnovare può comportare la
presenza di incentivi per stipulare l’accordo quali il pagamento per contanti anticipato
al locatario, l’indennizzo o l’assunzione da parte del locatore di costi di pertinenza del
locatario per la rilocalizzazione, le migliorie su immobili in affitto, la corresponsione
del canone di affitto solo da un certo anno in avanti. Secondo l’interpretazione data
dal Sic 15, i predetti incentivi devono essere rilevati lungo tutta la durata del leasing
con un metodo a quote costanti , a meno che un altro criterio sistematico sia
rappresentativo del modo in cui il beneficio impatti sulle parti. Tali benefici sono
rilevati come una parte integrante del corrispettivo netto concordato per l’uso
dell’attività locata, indipendentemente dalla natura o forma dell’incentivo o dalla
tempistica dei pagamenti e si differenziano quindi da quei costi iniziali, quali ad
esempio costi diretti di amministrazione, pubblicità e consulenza, oneri legali, che
possono essere rilevati come un costo nel conto economico dell’esercizio in cui gli
stessi sono stati sostenuti.
o
In particolare, il locatore deve rilevare il costo complessivo degli incentivi come una
riduzione del provento derivante dal noleggio lungo la durata del leasing con un
metodo, come già detto, a quote costanti. Il locatario deve rilevare il beneficio
complessivo degli incentivi come una riduzione del costo del noleggio lungo la durata
del leasing, anche in questo caso, a quote costanti. I costi sostenuti dal locatario,
inclusi i costi connessi ad una locazione preesistente (ad esempio costi di chiusura, di
rilocalizzazione, o di migliorie di immobili in affitto), devono essere contabilizzati
dal locatario in conformità ai Principi Contabili Internazionali applicabili a tali costi,
inclusi i costi che sono effettivamente rimborsati tramite un accordo sugli incentivi.
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Esempio 1:
Un’impresa concorda di stipulare un nuovo accordo di leasing con un nuovo locatore.
Il locatore accetta di pagare i costi di rilocalizzazione del locatario come incentivo per
il locatario a stipulare il nuovo contratto di locazione. I costi di trasloco del locatario
sono pari a 1.000. Il nuovo contratto di locazione ha durata 10 anni, con canone
annuo costante pari a 2.000.
Il locatario rileva i costi di rilocalizzazione per 1.000 come un costo dell’anno 1.
Il corrispettivo netto di 19.000 è composto da 2.000 dovuti per ciascuno dei dieci anni
fissati nel contratto di locazione, meno 1.000 come incentivo per i costi di
rilocalizzazione.
Sia il locatore che il locatario devono rilevare il corrispettivo netto per la locazione,
pari a 19.000, nel corso dei dieci anni previsti dal contratto di locazione facendo uso
di un criterio di imputazione conforme a quanto disposto dal SIC 15.
Esempio 2:
Un’impresa concorda di stipulare un nuovo contratto di locazione con un nuovo
locatore. Quest’ultimo accetta di locare gratuitamente per i primi tre anni, come
incentivo per il locatario a stipulare il nuovo contratto di leasing. Il nuovo contratto di
leasing durerà vent’anni, ad un canone annuo fisso pari a 5.000, a partire dall’anno 4.
Il corrispettivo netto di 85.000 è dato dalla somma dei singoli canoni annui di
locazione, pari a 5.000, dovuti per ciascuno dei 17 anni secondo quanto previsto dal
contratto di locazione.
Sia il locatore che il locatario devono rilevare il corrispettivo netto per la locazione,
pari a 85.000, per tutta la durata effettiva del contratto di leasing, 20 anni, facendo
uso di un criterio di imputazione conforme a quanto disposto dal SIC 15.
„ informazioni supplementari da indicare in nota integrativa
I locatari devono fornire le seguenti informazioni integrative:
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1. l'ammontare totale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing operativi non rescindibili
per ciascuno dei seguenti periodi:
non più di un anno;
tra uno e cinque anni;
più di cinque anni;
2. canoni di sublocazione: canoni imputati a proventi nell’esercizio sottoposti a
condizione (ad es. indicizzati) e il totale dei pagamenti minimi attesi se la locazione non
è rescindibile;
3. una descrizione generale dei contratti di leasing non operativi significativi
comprendente:
le basi di calcolo dei canoni sottoposti a condizione (ad es. indicizzati);
le clausole di opzione di acquisto, di rinnovo e di indicizzazione;
le restrizioni imposte dal contratto di leasing (quali quelle relative alla
distribuzione di dividendi, nuovo indebitamento, ecc.).
3.
I LEASING NEL BILANCIO DEI LOCATORI
3.1. Leasing finanziari
„ rappresentazione in bilancio:
Regole generali
o
I locatori devono rilevare nel loro stato patrimoniale i beni oggetto di leasing
finanziario come crediti esposti al valore pari all’investimento netto nel leasing.
o
La rilevazione dei proventi finanziari deve essere basata su modalità che riflettano un
tasso di rendimento periodico costante sull'investimento netto residuo del locatore. I
canoni di leasing devono essere ripartiti in due parti: la prima corrispondente ai
proventi finanziari maturati, la seconda alla riduzione del credito.
o
Le stime dei valori residui non garantiti utilizzate nel calcolo dell'investimento lordo
del locatore in un leasing devono essere periodicamente riviste.
o
In seguito alla riduzione nella stima del valore residuo, la ripartizione dei proventi nel
corso del leasing deve essere rivista e qualsiasi riduzione relativa agli importi già
imputati deve essere immediatamente contabilizzata.
o
I costi diretti iniziali (es. commissioni, compensi ai legali, ...) sono sostenuti per
produrre proventi finanziari e devono essere imputati immediatamente al conto
economico o ripartiti a rettifica dei predetti proventi nel corso del leasing.
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Tale rettifica può essere eseguita imputando il costo quando è sostenuto e
rilevando come provento, nello stesso esercizio, per un corrispondente
importo l'utile finanziario non realizzato.
Modalità di contabilizzazione per produttori e commercianti
o
Il leasing finanziario di un bene da parte di un locatore che sia produttore o
commerciante genera due tipi di componenti reddituali:
a) l'utile o la perdita equivalente all’utile od alla perdita derivante da una
vendita del bene locato ai normali prezzi di vendita nel caso in cui non sia
finanziata con un leasing, tenendo conto di eventuali sconti di quantità o
commerciali;
b) proventi finanziari sulla durata del leasing.
o
Nel caso in cui siano applicati tassi d'interesse artificiosamente bassi, l'utile della
vendita deve essere limitato a quello che si sarebbe ottenuto se si fosse applicato un
tasso d'interesse commerciale.
o
Il ricavo di vendita rilevato all'inizio del leasing finanziario dal locatore è
rappresentato dal minore tra:
a) fair value del bene;
b) valore attuale dei pagamenti minimi spettanti, calcolato ad un tasso
d'interesse commerciale.
o
I costi diretti iniziali devono essere rilevati come costo all'inizio del leasing poiché
essi sono principalmente correlati alla realizzazione dell'utile.
„ Informazioni supplementari da indicare in nota integrativa
I locatori devono fornire le seguenti informazioni:
1. una riconciliazione tra l'investimento lordo totale nel leasing alla data di chiusura del
bilancio ed il valore attuale dei pagamenti minimi spettanti alla data del bilancio;
2. l'investimento lordo totale nel leasing ed il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti
per il leasing alla data del bilancio per ciascuno dei seguenti periodi:
non più di un anno;
tra uno e cinque anni;
più di cinque anni;
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3. utili finanziari non realizzati;
4. i valori residui non garantiti spettanti al locatore;
5. il fondo accumulato per le perdite sui crediti riferibili ai pagamenti minimi spettanti;
6. i canoni di locazione sottoposti a condizione (ad es. indicizzati) rilevati a conto
economico;
7. una descrizione generale dei contratti di leasing rilevanti.
3.2. Leasing operativi
„ rappresentazione in bilancio:
Regole generali
o
I locatori devono esporre i beni oggetto di leasing operativi nello stato patrimoniale
secondo la natura del bene.
o
I proventi della locazione (esclusi i corrispettivi per servizi forniti quali
l'assicurazione e la manutenzione) devono essere rilevati per quote costanti per la
durata del contratto, anche se i corrispettivi hanno un diverso andamento, a meno che
non sia un criterio sistematico diverso a rispecchiare le modalità temporali con le
quali il beneficio derivante dall'uso del bene locato si riduce.
o
I costi, incluso l'ammortamento, devono essere rilevati a conto economico.
o
I costi diretti iniziali specifici devono essere differiti ed imputati in proporzione alla
rilevazione dei proventi oppure imputati nel conto economico dell'esercizio in cui
sono sostenuti.
o
L’ammortamento dei beni ammortizzabili deve essere eseguito utilizzando un criterio
coerente con quello normalmente utilizzato dal locatore per beni simili e nel rispetto
dei principi dettati dallo IAS 16 (Immobili, impianti e macchinari) e dallo IAS 38
(Attività immateriali).
.
Modalità di contabilizzazione per produttori e commercianti
o
Un locatore che sia produttore o commerciante non deve rilevare utili derivanti dalla
stipulazione di un leasing operativo perché esso non è equivalente ad una vendita .
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„ Informazioni supplementari da indicare in nota integrativa
I locatori devono fornire le seguenti informazioni:
1. i pagamenti minimi dovuti per un leasing operativo non rescindibile, complessivamente
e per ciascuno dei seguenti periodi:
non più di un anno;
tra uno e cinque anni;
più di cinque anni;
2. il totale dei canoni di locazione sottoposti a condizione (ad es. indicizzati) imputati a
conto economico;
3. una descrizione dei contratti di leasing significativi.
4.
VENDITA E RETROLACAZIONE (SALE AND LEASEBACK)
4.1 Caratteristiche dell’operazione.
„ Una operazione di vendita e retrolocazione è costituita dalla vendita di un bene e dal riacquisto
dello stesso mediante un contratto di leasing.
„ Di norma il prezzo di vendita ed i canoni periodici sono interdipendenti essendo negoziati
congiuntamente.
„ Il trattamento contabile dipende dal tipo di leasing.
4.2 Leasing finanziari
„ rappresentazione in bilancio:
o
L'operazione rappresenta un mezzo con il quale il locatore procura mezzi finanziari al
locatario, avendo il bene come garanzia.
o
L’eventuale plusvalenza (eccedenza del corrispettivo di vendita rispetto al valore
contabile) non può essere rilevata immediatamente nel bilancio del venditorelocatario, ma deve essere differita ed imputata al conto economico durante tutta la
durata del leasing.
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o
Il processo di differimento della plusvalenza è volto a neutralizzare i maggiori
ammortamenti dipendenti dal contratto di leasing finanziario rispetto a quelli che
l’impresa avrebbe eseguito mantenendo la proprietà del bene.
4.3 Leasing operativi:
„ rappresentazione in bilancio:
Ai fini della individuazione del trattamento contabile applicabile occorre avere riguardo al
prezzo di vendita ed al fair value del bene al momento della vendita e retrolocazione.
o
Se il prezzo di vendita ed i canoni di leasing sono uguali al loro fair value si è in
presenza di una normale operazione di vendita e la differenza rispetto ai valori
contabili (utile o perdita) deve essere rilevata immediatamente.
o
Se il prezzo di vendita è inferiore al fair value, l’utile e la perdita devono essere
rilevati immediatamente.
-
o
peraltro se la perdita è compensata da canoni inferiori a quelli di mercato,
essa deve essere differita ed imputata in proporzione ai canoni durante il
periodo atteso di utilizzo del bene.
Se il prezzo di vendita è superiore al fair value, il supero deve essere differito ed
imputato in proporzione ai canoni durante il periodo atteso di utilizzo del bene.
In ogni caso, se il fair value è inferiore al valore contabile del bene la differenza tra il valore
contabile ed il fair value deve essere rilevata immediatamente come perdita dell’esercizio.
4.4 Informazioni integrative.
„
Informazioni supplementari da indicare in nota integrativa
o
Si applicano le stesse disposizioni in merito alle informazioni integrative previste per
i locatari ed i locatori già descritte per le ordinarie operazioni di leasing.
•
Occorre indicare eventuali clausole particolari o inusuali del contratto e le
condizioni di vendita e retrolocazione.
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o
Quando i componenti di ricavo o di costo relativi all’operazione sono di dimensioni o
di incidenza rilevanti per spiegare il risultato dell’esercizio, la natura e l’ammontare
devono essere indicati separatamente.
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ESEMPI
1. ESEMPIO: LEASING FINANZIARIO
Fair value del bene locato:
Maxicanone:
Riscatto:
Tasso d'interesse:
Periodicità:
Importo dei canoni
Numero periodi
1.200.000
0
53.700
5%
annuale
228.914
6
Determinazione del tasso d'interesse implicito e piano d'ammortamento
Il tasso d'interesse implicito del leasing è il tasso di attualizzazione che, all'inizio del leasing, fa sì che
il valore attuale complessivo dei pagamenti minimi dovuti per il leasing e del valore residuo non
garantito sia uguale al fair value del bene locato.
In sostanza la somma dei pagamenti minimi attualizzati al tasso d'interesse implicito deve eguagliare
il fair value del bene locato.
Periodi
Rata
1
2
3
4
5
6
7
Totale
228.914
228.914
228.914
228.914
228.914
228.914
53.700
1.427.184
Piano amm.to (sistema francese)
Quota capitale
Quota interessi
168.896
60.018
177.347
51.571
186.213
42.701
195.526
33.388
205.306
23.608
215.574
13.340
51.142
2.558
1.200.000
227.184
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Il leasing nel bilancio del LOCATARIO
Attivo
STATO PATRIMONIALE (T0)
Passivo
Immobilizzazioni materiali
Macchinari........................ 1.200.000
Attivo
Debiti
Debiti vs altri finanz............ 1.200.000
- entro 12 mesi ......... 168.896
- oltre 12 mesi ........ 1.031.104
STATO PATRIMONIALE (T1)
Passivo
Immobilizzazioni materiali
Macchinari...................... 1.200.000
F.do amm.to macch............ 240.000
Debiti
Debiti vs altri finanz............ 1.031.104
- entro 12 mesi .......... 177.343
- oltre 12 mesi ........... 853.761
CONTO ECONOMICO (T1)
Ricavi
Costi
Ammortamenti
Amm.to macchinari.............. 240.000
Oneri finanziari
Interessi passivi su leasing.......48.000
Nota: i costi finanziari devono essere ripartiti tra gli esercizi nel corso del leasing in modo da ottenere
un tasso d'interesse costante sulla passività residua per ciascun esercizio. Pertanto, nell'ipotesi di
canoni di leasing costanti, l'ammortamento deve essere effettuato secondo il metodo cosiddetto
"francese".
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IAS 17– LEASING
Il leasing nel bilancio del LOCATORE
Attivo
STATO PATRIMONIALE (T0)
Passivo
Crediti
Crediti verso clienti ........... 1.200.000
- entro 12 mesi ......... 168.896
- oltre 12 mesi ........ 1.031.104
Attivo
STATO PATRIMONIALE (T1)
Passivo
Crediti
Crediti verso clienti............ 1.031.104
- entro 12 mesi .......... 177.343
- oltre 12 mesi ........... 853.761
Costi
CONTO ECONOMICO (T1)
Ricavi
Proventi finanziari
Interessi attivi su leasing ........ 48.000
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IAS 17– LEASING
Il leasing nel bilancio dei PRODUTTORI e COMMERCIANTI
Costo del bene :
Valore attuale dei pagamenti minimi:
Maxicanone:
Riscatto:
Tasso d'interesse:
Periodicità:
Importo dei canoni
Numero periodi
Attivo
1.100.000
1.200.000
0
53.700
5%
annuale
228.914
6
STATO PATRIMONIALE (T0)
Passivo
Crediti
Crediti verso clienti ........... 1.200.000
- entro 12 mesi ......... 168.896
- oltre 12 mesi ........ 1.031.104
Costi
CONTO ECONOMICO (T0)
Ricavi
Costo merci ................... 1.000.000
Utile d'esercizio................ 100.000
Attivo
Ricavi delle vendite............ 1.200.000
STATO PATRIMONIALE (T1)
Passivo
Crediti
Crediti verso clienti............ 1.031.104
- entro 12 mesi .......... 177.343
- oltre 12 mesi ........... 853.761
Costi
CONTO ECONOMICO (T1)
Ricavi
Proventi finanziari
Interessi attivi su leasing ........ 48.000
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IAS 17– LEASING
2. ESEMPIO: TABELLA: operazione di vendita e retrolocazione che corrisponde ad un leasing
operativo
I.
Prezzo di vendita uguale al fair value: qualsiasi utile o perdita deve essere rilevata
immediatamente
L’utile è la differenza tra il prezzo di vendita ed il valore contabile
A
B
C
D
Prezzo di vendita =
fair value = 100
Valore contabile
(100) uguale al
fair value
Valore contabile (90)
inferiore al fair value
Valore contabile (110)
superiore al fair value
Nessun utile
(100 – 100)
Utile rilevato
immediatamente
(100 – 90) = 10
Non applicabile
Nessuna perdita
(100 – 100)
Non applicabile
Perdita rilevata
immediatamente
(100 – 110) = - 10
UTILE
1
PERDITA
2
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IAS 17– LEASING
II.
Prezzo di vendita inferiore al fair value: qualsiasi utile o perdita deve essere rilevata
immediatamente, eccetto il caso in cui la perdita sia compensata da canoni inferiori a
quelli di mercato. In tal caso deve essere differita ed imputata in proporzione ai canoni
durante il periodo atteso di utilizzo del bene.
L’utile / la perdita sono la differenza tra il prezzo di vendita ed il valore contabile, (svaluto il
valore contabile al fair value, se superiore). L’eventuale supero del valore contabile rispetto al
fair value è una perdita che va rilevata immediatamente.
E
F
G
H
Valore contabile
(100) uguale al fair
value
Valore contabile (80)
inferiore al fair value
Valore contabile
(110) superiore al fair
value
UTILE
Non applicabile
Utile rilevato
immediatamente
(95 – 80) = 15
Non applicabile
PERDITA NON
COMPENSABILE
Perdita rilevata
immediatamente
(95 – 100) = - 5
Non applicabile
Perdita rilevata
immediatamente (95
– 110) = - 15
PERDITA
COMPENSABILE
Perdita differita ed
ammortizzata
(95 – 100) = - 5
Non applicabile
Perdita: (100 – 95) =
5 differita ed
ammortizzata e (110 –
100) = 10 rilevata
immediatamente
Prezzo di vendita (95)
< fair value (100)
3
4
5
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IAS 17– LEASING
III.
Prezzo di vendita superiore al fair value: l’eccedenza rispetto al fair value deve
essere differita ed imputata con riferimento al medesimo periodo.
L’utile è la differenza tra il prezzo di vendita ed il valore contabile (svaluto il valore contabile al
fair value, se superiore). L’eventuale supero del valore contabile rispetto al fair value è una
perdita che va rilevata immediatamente.
I
6
L
M
N
Valore contabile
(100) uguale al fair
value
Valore contabile (90)
inferiore al fair value
Valore contabile
(105) superiore al fair
value
UTILE
Utile differito ed
ammortizzato
(110 – 100) = 10
Utile differito ed
ammortizzato
(110 – 90) = 20
(105 – 100) = 5
perdita da rilevare
immed.te; (110 – 100)
= 10 utile da differire
ed ammortizzare
PERDITA
Non applicabile
Non applicabile
Non applicabile
Prezzo di vendita
(110) > fair value
(100)
7
8
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