un confronto con i Principi Contabili Italiani e gli US GAAP

Castelli Marco
Matricola 1000921
A. A. 2011/12
Laurea Magistrale in Economia Aziendale, Direzione Amministrativa
e Professione (D.M. 270/04)
Il Leasing secondo lo IAS 17:
un confronto con i Principi Contabili
Italiani e gli US GAAP
Abstract
Il presente lavoro analizza il trattamento contabile delle operazioni di leasing
finanziario, proponendo un confronto fra gli Standards internazionali IAS/IFRS, gli
Statements americani US GAAP ed i Principi Contabili Italiani OIC.
Il raffronto si svolge dapprima sul piano teorico, con la descrizione delle peculiarità di
ognuno dei corpi contabili citati, per poi focalizzarsi sugli aspetti pratici, attraverso
l’analisi comparativa delle modalità di contabilizzazione dei leasing nei bilanci
consolidati di alcuni gruppi aziendali.
Il leasing costituisce una modalità di finanziamento molto usata dalle imprese per
acquisire i beni strumentali necessari allo svolgimento delle proprie attività produttive.
Si configura come un accordo in virtù del quale un soggetto, detto locatore, cede ad un
altro, chiamato locatario, il diritto all’utilizzo di un bene per un certo periodo di tempo
(con la facoltà a favore di quest’ultimo di esercitare, alla scadenza, il riscatto del bene
stesso), in cambio di un determinato ammontare di denaro, versato gradualmente
mediante il pagamento periodico di rate costanti (il c.d. “canone di leasing”).
Questa forma di finanziamento, denominata locazione finanziaria (diversa dalla
locazione operativa), ha la particolarità di poter essere contabilizzata in diverse
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modalità, a seconda del corpus contabile adottato dall’impresa per la redazione dei
propri bilanci: nell’ottica IAS/IFRS, così come in quella US GAAP, essa è rilevata alla
stregua di un acquisto con finanziamento a medio-lungo termine, mentre secondo i
Principi Contabili Italiani è considerata una sorta di noleggio. Le implicazioni contabili
che derivano dal diverso trattamento normativo non sono irrilevanti: secondo gli
IAS/IFRS e gli US GAAP il leasing comporta l’iscrizione del valore del cespite tra
l’attivo del bilancio aziendale e l’iscrizione, nel passivo, del debito verso la società
concedente per i pagamenti periodici dovuti. Nel Conto Economico verranno rilevati
annualmente sia gli ammortamenti (come se il bene oggetto di leasing fosse un cespite
di proprietà dell’azienda) sia gli oneri finanziari relativi ai vari pagamenti periodici, le
cui quote di capitale sono imputate a decurtazione del debito verso la società
concedente. Se, invece, l’azienda utilizza i Principi Contabili Italiani, il bene in leasing
non viene iscritto nella contabilità aziendale, ma solo come “evidenza informativa” nei
conti d’ordine del bilancio, limitandosi alla contabilizzazione dei pagamenti periodici
come semplici spese per godimento di beni di terzi. Queste differenti forme di
rilevazione contabile portano con sé un grado di informazione esterna del bilancio ben
differente. Si pensi, per esempio, alla valutazione del livello di indebitamento di
un’azienda e della sua capacità reddituale: con i Principi Contabili Italiani il bilancio
non solo non contabilizza alcun debito verso il concedente, ma evidenzia altresì una
redditività operativa “compressa” dalle spese per godimento beni di terzi. Con la
contabilizzazione secondo gli IAS/IFRS e gli US GAAP, invece, viene evidenziato
l’effettivo indebitamento dell’azienda e la sua reale capacità di generare margini
economici, poiché il debito verso il concedente viene iscritto in contabilità e i canoni
periodici ad esso corrisposti vengono imputati in parte a parziale rimborso di tale debito
e in parte a oneri finanziari. Il profilo economico-finanziario che emerge, ceteris
paribus, dall’applicazione dell’uno o dell’altro corpus normativo può differire anche
sensibilmente.
La trattazione è infine corredata dall’analisi dei bilanci consolidati di importanti gruppi
operanti nel settore della Grande Distribuzione Alimentare: le catene francesi Auchan e
Carrefour, le compagnie americane Walmart e Kroger ed il gruppo Supermarkets
Italiani, di cui fa parte la nota catena di distribuzione Esselunga.