58 Cap. 8 NORMATIVE IN TEMA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE 8.1. Normativa della Comunità Europea La direttiva della Comunità europea del 27 giugno 1985. n. 337 costituisce a livello comunitario il primo fondamentale riferimento in materia di valutazione dell'impatto ambientale. Basata sul principio della prevenzione, quale "migliore politica ecologica per evitare fin dall'inizio inquinamenti ed altre penurbazioni", la direttiva impone ai paesi membri della Comunità di adottare misure necessarie affinché. prima del rilascio di provvedimenti autorizzativi, i progetti per i quali si prevedono ripercussioni rilevanti sull'ambiente siano sottoposti ad una preventiva valutazione dell'impatto ambientale. Tale valutazione dell'impatto ambientale potrà, con riferimento alle situazioni dei diversi stati, essere integrata o nelle procedure autorizzative esistenti, o in procedure apposite stabilite per il soddisfacimento degli obiettivi della direttiva stessa e terrà conto di criteri comuni di carattere tecnico· procedurale da questa definiti e che riguardano: · il campo di applicazione; · il tenore delle informazioni sull'interazione opera • ambiente; · l'informazione e la panecipazione del pubblico. La valutazione di imp~tto ambientale, intesa quale procedimento complesso, che compona la produzione di dati, informazioni e valutazioni di tipo ambientale. riponate all'interno del procedimento autorizzativo . decisionale. ha come campo di applicazione i progetti che per loro natura, dimensione, ubicazione possono componare un impatto ambientale importante. Se da un verso la direttiva fornisce un criterio generiIe per l'individuazione delle opere relativamente alle quali attivare la valutazione dell'impatto ambientale. dall'altro si preoccupa di circoscrivere in modo abbastanza preciso il suo camPo di applicazione. Un 59 ceno numero di categorie di opere sono infatti, a priori, dalla direttiva stessa jndi~iduate e descritte in due distinti allegati . Per le opere elencate nel primo di tali allegati gli stati membri dovranno obbligatoriamente attivare la procedura di valutazione.di impatto ambientale; sul secondo elenco la valutazione sarà attivata "solo quando gli stati membri ritengono che le loro caratteristiche lo richiedano" (an. 4). Oltre al campo di applicazione, la direttiva specifica quali sono le informazioni essenziali che il committente dovrà fornire in relazione all'opera da realizzare ed alla sua interazione con l'ambiente (an. 5). Tali informazioni, da comprendere organicamente in uno studio di impatto ambientale, riguardano: la descrizione del progetto (ubicazione, progettazione, dimensione); i dati necessari ad individuare e valutare gli effetti indotti sull'ambiente; le misure di mitigazione degli effetti negativi. L'ambiente, con riferimento al quale la valutazione di impatto ambientali individua, descrive e valuta gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull'ambiente, è inteso, in una semplificazione necessaria, quale insieme di fattori: uomo, flora, fauna, acqua, aria, paesaggio, etc. (an. 3). Ultimo imponante elemento della valutazione di impatto ambientale è individuato dalla direttiva nella trasparenza della procedura, nella possibilità di accesso alle informazioni: in sostanza nella possibilità del pubblico di partecipare al processo decisionale (ant. 6, 7, 8, 9). 8.2. Normativa italiana La legge 8 luglio 1986 n.389 istituisce il Ministero dell'Ambiente e all'art. 6 stabilisce tempi e modi per l'attuazione della direttiva comunitaria in tema di impatto ambientale, Con successivi DPCM lO agosto 1988 n.371 e DPCM 27 dicembre 1988 sono individuate le categorie di opere da assoggettare a procedura di valUlazione dell'impallo ambientale e sono dettate le norme tecniche per la redazione degli studi di impallo ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità 60 In particolare il DPCM del 27 dicembre 1988 specifiCa la documentazione da allegare alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale e fornisce specificazioni sui quadri di riferimento programmatici, progettuali, ambientali secondo i quali anicolare gli studi di impallo ambientale. Il decreto inoltre individua e definisce le componenti ed i fallori ambientali da considerare nello studio e specifica le categorie di opere da SOllOpolTC a VIA ; già elencate ncl DPCM 377188. Con la legge 9 gennaio 1991 n.9. (suppl. G.U. n. 13 del 16/1/1991) è esteso anche agli elettrodotti l'obbligo della preventiva valutazione di impatto ambientale. L'an. l, contenente nonne per gli impianti idroelettrici e gli elettrodotti, stabilisce che vengano emanate con Decreto del Presidente della Repubblica, "nonne regolamentari in materia di procedure per le concessioni o le varianti di concessione di derivazioni d'acqua per la produzione di energia elettrica, nonché (00') in materia di procedure per la costruzione di elettrodotti". Nell'art. 2 si stabilisce che "gli elettrodotti ad alta tensione (00') sono da assoggettare alla valutazione di impalla ambientale ed a ripristino territoriale nei limiti e con le procedure previsti dalla nonna vigente". n Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1992 (G.U. n. 197 del 2218/92) integra la disciplina dettata dai DPCM lO agosto 1988 n. 377 e 27 dicembre 1988 e fornisce indicazioni per la redazione degli studi di impatto e criteri per la fonnulazione del giudizio di compatibilità relativamente agli elettrodotti aerei esterni. In panicolare specifica gli atti di programmazione e pianificazione di cui tenere conto nel quadro di riferimento programmatico e gli elementi da fornire nel quadro di riferimento progettuale 6l Cap. 9 INDICAZIONI PER UNO' STUDIO DI IMPATTO AMBIEN-TALE 9.1. Introduzione L'art. 2 della Legge 9 gennaio 1991 n. 9 stabilisce. come già accennato nel capitolo precedente. l'obbligo di assoggettare a valutazione di impallO ambientale gli elettrodotti ad alta tensione. il relativo decreto applicativo (DPR 27 aprile 1992) specifica che sono assoggettati a procedura di VIA gli elettrodotti per il trasp<mo e la distribuzione di energia elettrica con tensione nominale di esercizio superiore a ISO kV e lunghezza superiore a 15 km. Come previsto dall'art. 2 del DPCM 27 dicembre 1988. lo studio di impallO ambientale dovrà essere articolato in quadri di riferimento, comprendenti tra l'altro la caranerizzazione e l'analisi delle componenti e dei fanori ambientali. Anche alla luce di quanto esposto nei capitoli precedenti di questo documento. le componenti ed i fallori ambientali potenzialmente coinvolti nella realizzazione e nell'esercizio di una linea elettrica aerea ad alta tensione sono essenzialmente il suolo. per quanto riguarda l'occupazione fisica da parte delle strutture dell'impianto (fondamentalmente i tralicci. con conseguente creazione di un corridoio lungo il tracciato della linea che può componare la distruzione di una fascia alberata) e dei sistemi accessori come le sonostazioni di trasfonnazione; le radiazioni non ionizzanti. cioè essenzialmente i campi elettrici e magnetici generati dalle linee; il rumore associato all'effetto corona e ad evenruali microscariche in prossimità degli isolatori; la salute pubblica. in relazione all'esposizione alle radiazioni non ionizzanti ed eventualmente al rumore. cui si è già fatto cenno; il paesaggio. per ciò che riguarda l'impano visivo delle strutrure e l'annonizzazione ddle stesse nell'ambiente circostante; l'ecosistema in generale. per quanto riguarda la flora e la fauna. Non si ritiene invece che possano <:sservi implicazioni di rilievo per quanto riguarda l'atmosfer.!. l'ambiente idrico. il so IlO suolo. 62 Tali considerazioni valgono in panicolare per la fase di esercizio delle linee. cui il presente documento è dedicato. Non vengono quindi in questa sede presi in considerazione i problemi di natura sanitaria. di impano paesaggistico. di interferenza con le attività e le strunure esistenti. che gli elettrodotti pongono in fase di costruzione. D'altra pane. si ritiene che tali problemi siano in larga misura comuni ad altri tipi di cantieri e non presentino quelle specificità che hanno motivato la redazione di questo rappono. In base ai dati della leneratura ed alle caraneristiche delle linee attuali. effetti sulla vegetazione. sulla flora e sulla fauna. e conseguentemente sugli ecosistemi. devono essere studiati in funzione delle caraneristiche specifiche dei luoghi incontrati dal tracciato dell'elettrodono e delle caratteristiche costruttive e di esercizio dello stesso. Essi sono perciò da considerare assenti, oppure di entità tale da poter essere comunque trascurati in una valutazione globale di impano. Premesse queste considerazioni di carattere generale, si riponano alcune indicazioni in merito ai singoli quadri di riferimento. 9.2. Quadro di riferimento programmatico I progetti di linee ad alta tensione, in panicolare di linee di trasmissione, devono essere descritti in relazione al piano energetico nazionale, cui fanno riferimento. I progetti dovranno anche essere adeguatamente inquadrati entro gli evenruali piani di sviluppo della rete elettrica nazionale o della rete entro cui le singole linee proposte si collocano. Per quanto riguarda l'impatto paesaggistico delle strutture, che presentano generalmente problemi di inserimento ed armonizzazione con l'ambiente, occorre valutare la compatibilità del progeno con i piani territoriali e paesistici. Si deve inoltre verificare la compatibilità con i piani di sviluppo urbanistico ed industriale, alla luce delle servitù che l'impianto impone e dei vincoli associati alle distanze di rispeno previste dalla normativa nazionale. L'opponunità della realizzazione dell'impianto dovrà essere adeguatamente giustificata, in rappono alle previsioni di sviluppo energetico a livello nazionale, regionale o locale. Pertanto, nel caso di linee di trasmissione, il proponente dovrà, come anche indicato nel già citato decreto applicativo, tenere conto dei piaci energetici nazionali valutando e 63 giustificando alla luce di questi la necessità o l'opportunità dell'opera proposta. Nel caso di linee per la distribuzione su scala più ridotta, un'analoga valutazione dovrà tener conto degli eventuali piani di sviluppo energetico su scala regionale o locale. La proposta del nuovo impianto dovrà essere valutata anche tenendo conto della rete elettrica preesistente e di suoi eventuali sviluppi. Allo studio di impano dOvr.lnno quindi essere allegati i piani generali della rete entro cui la nuova linea si inserisce e gli evenruali piani di sviluppo della stessa. La necessità o l'opportunità dell'elettrodotto dovranno essere motivate da una analisi dettagliata che metta in relazione la realizzazione della linea con l'incremento dei consumi energetici e le condizioni di carico delle linee esistenti. In questa analisi si dovranno considerare anche soluzioni alternative alla realizzazione dell'impianto (come per esempio il potenziamento delle linee esistenti). Anche per le alternative si dovranno adeguatamente motivare le scelte adottate. 9.3. Quadro di riferimento progettuale Nel quadro di riferimento progettuale, secondo quanto previsto dall'ano 4, corruna 4 del DPCM 27 dicembre 1988. devono essere specificate dettagliatamente rutte le caratteristiche tecniche e fisiche del progetto, i vincoli ed i condizionamenti sia in fase di realizzazione che di esercizio. gli scarichi e le emissioni previste in dette fasi. Nello stesso quadro devono essere motivate le scelte tecniche adottate. in relazione alle alternative tecnologiche prese in esame, che devono a loro volta essere dettagliatamente descrine. Vengono qui di seguito considerati fondamentalmente i problemi di compatibiltà ambientale connessi all'esercizio delle linee, mentre esulano dagli scopi del presente documento gli aspetti legati alla loro costruzione (che il proponente dovrà comunque tranare nel proprio studio di impatto ambientale). Senza entrare in dettaglio nell'articolazione del quadro di riferimento progettuale si riportano nel seguito gli aspetti rilevanti in merito all'impano sanitario e paesaggistico. 64 a) Tracciato della linea Questo è ovviamente l'elemento di maggior peso, sia dal punto di vista dell'impallo sul paesaggio che da quello dei possibili effetti. n traccialo deve essere documentato con planimetrie su scala adeguata (tipicamente 1:100(0) ad evidenziare chiaramente le strullure dell'impianto (tralicci, conduttori, sollostazioni ecc.), la presenza di abitazioni, edifici industriali, complessi monumentali e impianti vari, infrastrutture di trasporto. Dovranno essere allegate anche cane tematiche e, ove possibile, aerofotogrammetrie che evidenzino l'uso del suolo interessato dalla linea; gli elementi emergenti paesaggisticamente; boschi, laghi o fiumi, le aree ove si svolgano attività all'aperto (come quelle agricole) che comportino pennanenze prolungate in prossimità dell'elettrodotto. Per il traccialo, come già per le caratteristiche tecnologiche, si dovranno specificare evenruali alternative prese in considerazione e motivare le scelte adottale. b) Struttura delle linee Il progeuo deve chiaramente indicare le caralleristiche costrullive dell'elettrodollo. Sono importanti a tale riguardo sia la strutrura dei tralicci di sostegno che la geometria dei condullori. Dovranno quindi essere documentate le caratteristiche fisiche dei tralicci, in panicolare le dimensioni, il materiale impiegato, l'impegno di area al suolo tenuto conto di eventuali stralli. Per i COndullori, andranno precisati il loro numero, la loro sezione, la disposizione e distanza relativa, che costituiscono dati essenziali per una valutazione, anche in sede di verifica delle studio, dei campi elettrici e magnetici al suolo. Ai fini della riduzione tanto dell'impalto visivo che dei livelli di campo elettrico e magnetico si raccomanda che vengano attentamente valutate soluzioni che prevedano linee compatte giustificando, anche in termini economici, la loro adozione o meno. c) Distanze di rispetto La normativa italiana prevede una distanza di riSpellO delle linee da abitazioni, edifici e struuure ove si prevedano permanenze prolungate della popolazione. A differenza di altre normative nazionali in cui tali distanze sono calcolate a panire dalla proiezione al suolo dell'asse della linea, le norme italiane prevedono una distanza minima (di 28 metri nel caso di linee a 380 kV) da qualsiasi conduttore della linea. Questa scelta è stata adottata per evitare di imporre vincoli eccessivamente penalizzanti ed ingiustificati nel caso, frequente in Italia, di tratti di linea in cui i cavi si trovano a 65 grande altezza dal suolo. Ciò accade tipicamente per l'attraversamento di vallate o comunque in zone non pianeggianti. La norma consentirebbe la presenza di edifici nelle immediate vicinanze di un elettrodotto anche in zone pianeggianti. purché i conduttori si trovino ad altezza sufficiente dal suolo. circostanza che si verifica in particolare in pra,ssimità dei tralicci. Peraltro. è stato correntemente adottato nei più recenti progerti di elettrodoltl (pur in assenza di una norma di legge in tal senso) il criterio di mantenere comunque una certa distanza tra gli edifici e l'asse della linea. Si ritiene opportuno che nello srudio vengano esplicitamente indicati simili criteri. se adottati. n proponente dovrà documentare l'osservanza delle distanze di rispetto previste dalla normativa in funzione delle caratteristiche del tracciato dell'elettrodotto. 9.4. Quadro di riferimento ambientale Nell'ambito delle analisi richieste per lo srudio del quadro di riferimento ambientale si dovranno sviluppare in particolare i seguenti temi. a) Uvelli di campo elettrico e magnetico Come ampiamente descritto nel presente documento, l'andamento dei campi elettrici e magnetici nello spazio circostante le linee è l'elemento fondamentale per la valutazione delle esposizioni e conseguentemente di possibili effetti di carattere sanitario. Lo srudio deve quindi contenere i risultati di calcoli dei suddetti campi per la linea in progetto. Questi risultati devono essere presentati sia in forma grafica che di tabulati e devono estendersi fino ad una distanza di almeno il doppio della distanza di rispetto prevista dalla normativa vigente. In corrispondenza di insediamenti abitativi, al fine di una più completa valutazione delle conseguenze sanitarie sulla popolazione. anche in relazione ad ipotizzabili efferti a lungo termine. sarebbe opportuno che i calcoli si estendessero fino a distanze tali che i livelli di induzione magnetica siano dell'ordine del microtesla o inferiori. Nello studio devono an'che essere sommariamente descritti i codici di calcolo impiegati e dettagliatamente indicati rutti i parametri assunti a base dei calcoli. Analoghi dati devono essere presentati per eventuali linee di diverse caratteristiche considerate in alternativa a quella adottata. 66 AI fine di una valutazione dei livelli di qualità preesistenti alla realizzaziOil dell'eletrrodolto, lo studio dovrà riportare un'analisi, effettuata sulla base di calcoli l,I eventuali misure sperimentali, dei livelli di campo elettrico e magnetico nelle a'l, interessate dalla linea, in particolare in relazione ad altri impianti per la rrasmi'ssione e I., distribuzione di energia elettrica. b) Valutazione delle esposizioni Ai fini dell'esposizione sono rilevanti in generale sia i livelli di campo elettrico l magnetico, sia la durata dell'esposizione stessa. Come già evidenziato, a distanze dalle linee superiori a quelle minime previste dalla normativa italiana per i fabbricati e le aree a lunga permanenza, le intensità di enrrambi i campi sono tali da consentire, secondo le indicazioni di rutte le normative nazionali ~ raccomandazioni internazionali, l'esposizione continua degli individui della popolazione Non appaiono quindi giustificabili valutazioni sulle durate di eventuali permanenz~ occasionali in tali zone, in cui può essere rilevante solamente l'esposizione cronica ai fUll di eventuali effelli a lungo termine. La dimensione complessiva dell'esposizione cronicJ della popolazione è implicitamente fornita dai dati sugli insediamenti abitativi ed industriali, cui si è già fallO riferimento in merito al rracciato della linea. Sono invC{:e opporrune stime sui tempi di permanenza nelle aree immedial.1mente al (li sotto degli elettrodotti o comunque a distanza dai conduttori inferiore a quella di rispettt prevista per legge. ]n tali aree non vi è infatti limitazione di accesso e sono consentil( attività lavorative come, tipicamente, quelle agricole. c) Altri effetti Lo studio deve riportare, anche sulla base dei dati di letteratura, previsioni sui livelh di rumore in prossimità delle hnee, considerate le caratteristiche climatiche dell'area, cori particolare riferimento all'umidità. Devono anche essere indicate le distanze enrro cui tali effetti sono sensibili. 67 d) Misure di riscontro Ad impianto ultimato ed in esercizio potranno es'sere richieste delle verifiche, attraverso misure sperimentali, della corrispondenza delle intensità del campo elettrico e di quello magnetico a quelle indicate nel progetto. Le misure dovranno in tal caso essere effettuate secondo gli standard internazionali riconosciuti, come esplicitamente previsto dall'm. 3 del DPR 23 aprile 1992, nonché secondo le indicazioni eventualmente formulate dalla commissione tecnica prevista dallo stesso decreto. Anche per quanto riguarda le caratteristiche della strumentazione, si farà riferimento alle indicazioni della suddetta commissione. In attesa di queste, si forniscono di seguito alcune indicazioni generali. Ai fini delle valutazioni di carattere sanitario, è scarsamente rilevante la polarizzazione dei campi, cioè la conoscenza della direzione, oltre che dell'intensità, dei vettori campo elettrico e campo magnetico. Sebbene infatti le intensità delle correnti indotte, e quindi l'entità degli eventuali effetti, dipendano da tale orientamento, occorre tenere presente che i limiti di esposizione sono stati stabiliti in riferimento alle condizioni di esposizione più pessimistiche, cioè alla polarizzazione che corrisponde al massimo accoppiamento tra i campi ed il corpo umano. Penanto, misuratori di campo isolropi sono del tutto adeguati alle finalità delle misure. Essi sono comunque consigliabili per la semplicità d'uso e per la presentazione diretta d~i dati. Anche la precisione dello strumento non costituisce un fattore vincolante, poiché le misure effettuate a fini protezionistici devono fornire indicazioni sull'ordine di grandezza dei campi nella zona interessata piuttosto che determinazioni estremamente precise delle loro intensità in siti puntuali. Tenuto anche conto della variabilità dei campi stessi da punto a punto. si può ritenere che misure effettuate con la precisione del 5-10% siano soddisfacenti. 68 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Capitolo 1 Per le generalità sugli aspeni fisici si è fano riferimento ai seguenti testi: Burns D.M., MacDonald S.G.G. Fisica. zanichelli. Bologna. 1983. - Celasco M. Lineamenti di fisica medica. ECIG. Genova. 1980. Halliday D., Resnick R. Fondamenti di Fisica. Casa Editrice Ambrosiana, Milano. 1984. Per gli aspetti tecnici relativi alle linee ad alta tensione si veda: Electric Power research InstilUte (1982). Transmission Line Reference Book (Second Edition). EPRI, Palo Alto, Calo Si veda inoltre: - M.H. Repacholi, Ed. (1988). Non-Ionizing Radiations. Physical Characteristics, Biological Effects and Health Hazard Assessmenl. Proceedings of the Intemational Non-Ionizing Workshop. Me1bourne, Australia, 5-9 Aprii 1988. Internationa! Radiation Protection Association. M. Wayne Greene, Ed. (1992). Non-Ionizing Radiation. Proceedings of the 2nd International Non-Ionizing Workshop. Vancouver, Canada, 10-14 May 1992. International Radiation Protection Association. Capitolo 2 - Arkell C.A.. Larsen K.B., Dellby B.• Luoni G. (1987). Confronto tra sistema di trasmissione a corrente continua e corrente alternata a cavi sotterranei e sottomarini. CIGRE. Parigi. Doc. 500-02. Arrighi R. (1986). Operating characteristics of long links of a.c. high voltage insulated cables. CIGRE, Parigi. Doc 21-13. 69 - Rebuffat L., Lanfranconi G.M., Magnani F., Arnaud V .• Monti G. (1984). Installazione di cavi di potenza sottomarini in difficili condizioni ambientali: l'esperienza con cavi da 400 kV nello Slretto di Messina. CIGRE, Parigi. Doc. 21-10. Capitolo 3 Adey W.R. (1988). Tissue Interactions With Nonionizing Eleclromagneric Fields. Physio1ogical Review Ql: 435-513. Vecchia P. (1990). Aspetti dosimetrici ed epidemiologici dell'esposizione a campi ELF. Atti del V Convegno Nazionale della Società Italiana per le Ricerche sulle Radiazioni (SIRR). Roma, 12 - 14 ottobre 1989. ENEA. Roma. Vecchia P. Dosimetria dei campi a frequenza eSlremamente bassa Corso "Linee ad alta tensione: problemi sanitari e criteri di protezione". Scuola Superiore di Radioprotezione "Carlo Polvani". 1991. Capitolo 4 Per i diversi effetti esaminati in questo capitolo si veda il testo già citato: Electric Power research Insritute (1982). Transmission Line Reference Book (Second Edirion). EPRI, Palo Alto, Cal. Capitolo 5 Per un'analisi complessiva delle prob1ematiche sanitarie collegate all'argomento e delle normative estere, si veda: Grandolfo M., Vecchia P., Comba P. (1989). Linee ad alta tensione: modalità di esposizione e valutazione del rischio sanitario. Rapporti Istisan 89/20. Istiruto Superiore di Sanità. Roma. IRPNINIRC (1989). Interim guidelines on limits of exposure to 50/60 Hz electric and magneric fie1ds. Health Plbys. 58, 113. - Nair L, Morgan M. G., Horig H. K. (1989). Biological Effects of Power Frequency E1ectric and Magnetic Fie1d - Background Paper, OTA-BP-E-53. V.S. Congress, Office ofTechnology Assessment. Washington D.C. Govemment Printing Office. 70 Repacholi M. H., Ed. (1988). Non-Ionizing Radiations. Physical Characteristics, Bi~logical Effects and Health Hazard Assessment. Proceedings of the !nternational Non-Ionizing Workshop. Melbourne, Australia, 5-9 ApriI 1988. International Radiation Protection Association. Sienkiewicz Z.J., Saunders R.D., Kowalczuck C.I..(l991). Biological Effects of Exposure to Non-ionizing Electromagnetic Fields and Radiiltion. Extremely Low Frequency Electric and Magnetic Fields. National Radiological Protection Board, Chilton, Didcot, Oxon, U.K. - Wayne Greene M., Ed. (1992). Non-Ionizing Radiation. Proceedings of the 2 nd International Non-Ionizing Workshop. Vancouver, Canada, 10-14 May 1992. !ntemationa! Radiation Protection Association. WHO/lRPA/lLO (1984). Extremely Low Frequency (ELF) Fields. Environment Health Criteria 35. World Health Organization, Geneva Per gli aspeTti sanitari specifici si veda: Calle E.E., Savitz D.A. (1985). Leukaemia in occupational groups with presumed exposure to electrical and magnetic fields. New Engl. 1. Med., 313, 1476. Coleman M., Bera! V. (1988). A review of epidemiological studies of the health effects of living near or working with electricity generation and rrasmission equipemen!. In!. J. Epidemiol., 17, l. Fulton J.P., Cobb S., Preble L., Leone L., Forman E. (1980). Electrical wiring configurations and childhood leukaemia in Rhode Island. Am. 1. Epidem, III, 292. Gamberale F., Comba P. (1988). Esposizione a campi eletrro-magnetici a frequenza estremamente bassa ed insorgenza dei tumori nell'uomo: valutazione degli studi epidemiologici. Epidemiologia e prevenzione 34,8. Tomenius L. (1986). 50- Hz elecrromagnetic environment and the incidence of childhood tumor in Stockholm Country. 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National Radiological Prolection Board, Chilton, OidcOl, Oxon, U.K. - ORAU (1992). Report on the heallh effecls of low-frequency electric and magnelic fields (Report ORAV 92/F-8). National Technical Information Service, Springfield, VA, USA. Capilolo 7 Per la legislazione sovranazionale ed internazionale si veda: - Allen S.G., Bemhardt I.H., Oriscoll C.M.H., Grandolfo M., Mariutti G.F., Mallhes R., McKinlay A.F., Steinmetz M., Vecchia P., Whillock M. (1991). Proposal for basic restrictions for protection against occupational exposure to elecrromagneòc nonionizing radialions. Recommendaòons of an intemational working group set under the auspices of the Commission of lhe European Communiòes. Physica Medica, 7: 77-89. I Dacter: Annuario europeo dell' ambiente 1990. Pirola. Grandolfo M., Vecchia P., Comba P. (1989). Linee ad alta tensione: modalità di esposizione e valulazione del rischio sanitario. Rapporto Istisan 89/20. Istituto Superiore di Sanità, Roma. IRPNINIRC (1989). 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Decreto Ministero Lavori Pubblici 21-03-88. Decreto Ministero Lavori Pubblici 16-01-91. DPCM 23-04-92. Le leggi regionali citate sono: - Legge Regione Umbria n. 31 del II-08-83. - Legge Regione Marche n. 19 del 06-06-88. Legge Regione Sardegna n. 43 del 20-06-89. Capitolo 8 Direttiva CEE 851337 del 27-06-85. Leggi italiane nazionali: - Legge n. 349 del 08-07-86. - Legge finanziaria 67/1988. DPCM 377 del IO-08-88. DPCM 559 del 27-12-88. Legge n. 9 del 09-01-91. DPR 27-04-92. 73 APPENDICI 75 Appendice 1 Grafici degli andamenti dei campi elettrici e magnetici generati da tipiche linee ad alta tensione • " > ~ '" •• _ ••••- --- - -_. -.- - ---- --- -- -_ •••-.. " IO _ '••------•••-. - ••_-.- --•••••_••----.-•••••- ~ • ~ ~ • !!....!!:. !!...!.!: !...!!:. I J : ~ !: • ~ . . . . . . . . . . . .L I .!!.....!.!:. ~ .!!.....!..!!. . '-J '-J !I !!....!.!!. i ~ Ii • .!!...!!!: .' ................_ .j. _. I I !i 50 ., &O JIS JlI a lO l' IO , o , IO Il IO li 310 " 40 -S tQ O (fii) Fig. 1. Andamento del campo elettrico al suolo in funzione della distanza dall'asse della linea. Elettrodotto a 150 kV - semplice terna (Riproduzione autorizzata dall'ENELl. c: ...... ·--------. COI4PONENTE ORlllOHTlIlE ~ ~ COMPONENTE VERTICALE al H J. Ho!! . Ho!!. .!!..J!!. M .. H" H" H n !l_ "~ M~ ,o. " !.!!. H Il. H~ H'" M'" H'" H'" ", ~ .. "~ H H'" H J.!! " !!!!.- 'lo ...... 00 H'" ", . H ZOo ~ .5 ~ " ~ ~ ~ 15 IO 5 • 5 IO l' 20 2'S :JO J'5 40 4' IO O (MI Fig. 2. Andamento dell'induzione magnetica al suolo in funzione della distanza dall'asse della linea. Elettrodotto a 150 kV - semplice tema (Riproduzione autorizzata daU'ENEU. • "> ~ " w _________________ • ••• •• IO -lo- .---------- -----------_. ---- •• ---- •••••••• --- !!..!!. • !!....!! !!..!o • ~ ~ , !!...!.!: ~ • ~ ~ .._-------------------_.j---._---------_._--- ~ '-l >D ~ ~ ~ I .'!..!!o ._----_._-_ _-.---..j_._. _ -.._ -. I ! I I l so 4S 40 )S :xl itS ro .5 lO S • S IO IS IO lS )O )S 40 4S SO O l III) fig. 3. Andamento del campo elettrico al suolo in funzione della distanza dall'asse della linea. Elettrodotto a 150 kV - doppia tema (Riproduzione autorizzata dall'ENEU. ;;: . ~ . COMPONENTE ORIZZONTALE ...."- ~ COMPONENTE VERTICALE II ~ CD .!!...!:! lO ~ ~ • l. !!..l.!- .Io H!!! H" ~ ~ .. !.!- ... Il_ ~ ~ "'4. H H !!_ H !!_ H !l_ "~ ,So 00 .'" ~ H'" ... Ila O ... U. ·,. ·'" ~o .s 40 JS lO 15 lO 15 " , , , IO 15 10 lS lO 15 40 4S !tO O (mi Fig. 4. Andamento dell'induzione magnetica al suolo in funzione della distanza dall'asse della linea Elettrodotto a 150 kV - doppia terna (Riproduzione autorizzata dall'ENELl.