PROBLEMI DINAMICI Lo studio dinamico di un corpo (o un sistema) è lo studio dei movimenti in funzione delle cause (azioni) che li determinano In generale il problema dinamico risulta più difficile da risolvere rispetto a quello cinematico in quanto coinvolge le forze che agiscono sul meccanismo e le caratteristiche inerziali (massa e tensore di inerzia) di ognuno degli elementi che lo compongono ed in genere implica la risoluzione (numerica) di sistemi di equazioni misti (differenziali + algebriche). Equilibrio del sistema in condizioni statiche Il problema consiste nel definire la configurazione del sistema tale da garantirne l'equilibrio sotto l'azione delle di forze di massa (forze gravitazionali), delle forze esterne, delle forze esercitate dagli elementi elastici e viscosi. La soluzione dipende dalla massa e dalla posizione del baricentro di ogni elemento. Il problema si riconduce alla soluzione di un sistema algebrico di equazioni in generale non lineare. Analisi delle vibrazioni Il problema consiste nello studio dei movimenti del meccanismo in un intorno della configurazione di equilibrio. Consente la determinazione delle pulsazioni naturali e i modi del sistema. Il problema viene risolto per mezzo della linearizzazione delle equazioni di moto degli elementi del sistema in un intorno della configurazione di equilibrio. L'analisi è condotta quindi risolvendo un sistema di equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti. Problema dinamico diretto (simulazione dinamica) Viene calcolato il moto del sistema conoscendo le forze esterne che agiscono su di esso. Lo studio della dinamica diretta è molto importante perché consente di prevedere il moto effettivo del sistema “reale” sotto l'azione di forze note. La simulazione viene effettuata mediante l'integrazione di un sistema di equazioni differenziali generalmente non lineare. Il problema è di solito complesso e pesante dal punto di vista computazionale: particolare cura deve essere posta nella scelta del tipo di algoritmo per la risoluzione. Problema dinamico inverso Il problema dinamico inverso consiste nel determinare il sistema di forze e coppie in grado di far assumere al sistema un moto assegnato. Per la soluzione è necessario conoscere le velocità e le accelerazioni di tutti gli elementi, per calcolare le forze di inerzia che dovranno essere equilibrate dalle forze esterne e vincolari. La soluzione della dinamica inversa consente di conoscere le forze e le coppie a cui è soggetto un sistema di cui è noto il movimento e può essere utilizzato, ad esempio, per calcolare le azioni di controllo da applicare al sistema per ottenere il moto desiderato. PROBLEMI DINAMICI Dal punto di vista dell’analisi del movimento umano le ossa possono essere, in prima approssimazione, considerate come indeformabili. In particolar modo le ossa lunghe degli arti superiori ed inferiori offrono dei riferimenti sufficientemente precisi per lo studio di massima del movimento basato sull’assunzione del moto relativo di segmenti rigidi. L’ipotesi di segmento rigido permette di semplificare notevolmente l’analisi riducendo drasticamente il numero di punti necessari: per conoscere la posizione di un corpo rigido nello spazio, infatti, sono necessari 6 parametri (es. le coordinate di due punti). Altre sezioni dell’apparato muscolo-scheletrico sono usualmente considerati come segmenti rigidi seppure costituiti da gruppi di ossa dotate di un certo grado di mobilità relativa (ad esempio il complesso metatarsale). A seconda del livello di raffinatezza dell’analisi anche il tronco può essere considerato come segmento rigido, nonostante la colonna vertebrale sia dotata, nel suo complesso, di un grado di mobilità certamente non trascurabile. PROBLEMI DINAMICI La dinamica del movimento umano si basa dunque sull’analisi di un modello costituito da un numero di segmenti con possibilità di moto relativo. La segmentazione è la suddivisione dell’intero corpo in parti (segmenti) che possono, in prima approssimazione, essere considerate rigide. Il movimento relativo tra i segmenti dipende dalle caratteristiche delle articolazioni che interessano le strutture ossee che competono ai segmenti stessi. Dal punto di vista dinamico, il moto dei segmenti è il risultato delle azioni delle forze e delle coppi agenti e dalle caratteristiche inerziali. Le forze e le coppie che agiscono sul singolo elemento derivano sia dall’interazione del corpo con l’ambiente esterno e sia dall’azione dei muscoli, che costituiscono gli “attuatori” del modello meccanico. Le caratteristiche inerziali sono principalmente le masse ed i momenti di inerzia dei singoli segmenti. Lo studio del problema dinamico diretto, consiste nello studio del moto dei segmenti in funzione delle forze agenti (supposte note) e delle caratteristiche inerziali, e dei vincoli (modello delle articolazioni). Il problema dinamico inverso, viceversa, ha come oggetto la stima delle forze agenti sul singolo segmento sulla base dell’analisi del movimento e delle caratteristiche inerziali e dei vincoli. In entrambi i casi la conoscenza delle caratteristiche di massa degli elementi in cui è suddiviso il corpo è alla base dell’affidabilità del risultato. PROBLEMI DINAMICI Pertanto, la modellazione dinamica di sistemi meccanici si basa sulla valutazione dei fenomeni fisici coinvolti e sulla conoscenza di grandezze proprie dei corpi che costituiscono il sistema. La geometria, il baricentro ed il momento di inerzia (per citarne solo alcuni, sono proprietà fondamentali per la soluzione di un problema dinamico o la modellazione di un sistema meccanico. Quando si applicano le leggi della meccanica ai sistemi biologici nasce il problema della valutazione di tali parametri. I sistemi biologici, incluso il sistema “corpo umano” presentano, spesso, caratteristiche tali che difficilmente è possibile accettare le drastiche semplificazioni che spesso sono assunte nell’approccio “classico” della meccanica. I sistemi biologici sono per loro natura non rigidi e non omogenei, la geometria e la densità non sono costanti nel tempo. Inoltre, le geometrie sono estremamente complesse oltre che variabili. Oltre alle grandezze citate, la posizione delle articolazioni, dei punti di origine ed inserzione dei muscoli, la collaborazione muscolare, etc. sono di fondamentale importanza nell’ottica della modellazione della “macchina uomo” La misura delle grandezze meccaniche (e non) del corpo umano e delle sue parti è l’oggetto dell’ANTROPOMETRIA. Numerosi studi sono stati condotti in questa direzione, e numerose sono ancora le questioni aperte. ANTROPOMETRIA Nello studio del corpo umano ci si avvale di modelli matematici del sistema muscolo-scheletrico basati sulla meccanica dei corpi rigidi. Occorre attribuire ai corpi rigidi dimensioni e caratteri inerziali il più fedeli possibile alle corrispondenti caratteristiche dei segmenti corporei rappresentati ANTROPOMETRY • Studies the physical measurements of the human body • Used to study differences between groups •Race •Age •Sex •Body Type • Professional Fields: ergonomics, automotive, etc. • Mostly care about the inertial properties of the body and its segments SEGMENTAZIONE Per sviluppare un modello biomeccanico è fondamentale dividere il corpo in una catena di segmenti di caratteristiche inerziali note: questa operazione è detta, appunto, segmentazione. Gran parte dei dati relativi alle caratteristiche inerziali dei segmenti derivano da misure effettuate su cadaveri. La tecnica maggiormente adottata è la segmentazione in corrispondenza degli assi articolari, procedura che non è esente da complicazioni: l’asse articolare non sempre corrisponde l’estremità del segmento (si prenda ad esempio l’anca), talvolta non è fissa (es. il ginocchio) ed è difficile da individuare. Una tecnica alternativa consiste nella segmentazione in base ai cosiddetti punti di repere anatomico e nella successiva trasposizione dei dati in un sistema di riferimento biomeccanico basato sugli assi articolari. Si può precisare che quando un corpo è suddiviso in base a dei riferimenti ossei, le sue parti si chiamano segmenti corporei, mentre quandosi sfruttano dei riferimenti articolari si chiamano anelli o collegamenti (link), in virtù dell’analogia con una catena. Per definizione, i link sono le linee longitudinali (rispetto al segmento) che uniscono due punti articolari adiacenti. In base al modello utilizzato la massa del link può essere immaginata distribuita per tutta la lunghezza o concentrata nel suo centro di massa. LUNGHEZZA misura anatomica misura biomeccanica punti di repere anatomici assi articolari La dimensione, soprattutto la lunghezza, di un segmento può essere diversa in base ai criteri di segmentazione impiegati. La lunghezza del braccio è misurata tra il punto laterale del processo acromiale e l’estremità superiore della testa prossimale del radio, in posizione eretta con le braccia lungo i fianchi. Ma l’acromion è qualche centimetro sopra il centro articolare della spalla, quindi la misura del segmento corporeo è maggiore di quella del link. Le due misure vengono dette, rispettivamente, anatomica e biomeccanica. Dempster(1955) ha stimato che la lunghezza biomeccanica del braccio è circa l’89% della sua lunghezza anatomica (lunghezza dell’omero). Le due misurazioni si avvicinano nel caso in cui il gomito sia piegato a 90°. LUNGHEZZA DEI SEGMENTI CORPOREI Parametrizzati in funzione dell’altezza H [m] altezza testa h_collo h_spalle h_gomito h_polso h_dita h_anca h_ginocchio h_caviglia h_??? spalla omero avanbraccio mano torso + testa piede L_spalle L_torace L_anche L_piede D_testemetatarsali-caviglia 1.83 1 0.13 0.936 0.87 0.818 0.63 0.377 0.53 0.285 0.039 0.72 0.129 0.186 0.146 0.108 0.52 0.152 0.259 0.174 0.191 0.055 0.008197 1.83 0.2379 1.71288 1.5921 1.49694 1.1529 0.68991 0.9699 0.52155 0.07137 1.3176 0.23607 0.34038 0.26718 0.19764 0.9516 0.27816 0.47397 0.31842 0.34953 0.10065 0.015 VOLUME Metodi utilizzati: 1) basati sulla determinazione della spinta idrostatica 2) per immersione dei segmenti 3)basati sulla decomposizione del volume incognito in volumi componenti piccoli e di agevole determinazione VOLUME: metodo per determinazione della spinta idrostatica La differenza tra le due letture sulla bilancia, divisa per la densità del liquido alla temperatura dell’esperimento fornisce il volume del corpo misurato Pa [N] : peso del corpo in aria Pw [N] : lettura del dinamometro in condizioni di corpo immmerso nel liquido T : temperatura del liquido V= Pa − Pw ρ a (T) VOLUME: metodo per immersione dei segmenti Il metodo per immersione dei segmenti consente la stime dei volumi anche in soggetti viventi. Due possibilità: • misura del volume di acqua traboccato a causa dell’immersione del segmento esaminato in un recipiente pieno d’acqua (poco preciso) • il segmento viene inserito in modo che il soggetto possa stare fermo in un recipiente di dimensioni e sezione note, trasparente e dotato di scala graduata. VOLUME: metodo per immersione dei segmenti L’accuratezza del metodo consiste è legata alla scelta delle dimensioni dei recipienti che dovranno essere adeguati ai segmenti in esame VOLUME: metodo per immersione dei segmenti VOLUME: metodo per decomposizione del volume V : volume totale del segmento Vi : volume della porzione i - esima (misurabile) h : altezza della pozione i - esima (misurabile) ri : raggio della sezione alla quota i - esima V = ∑ Vi i Vi = π ⋅ ri ⋅ h 2 Vi π ⋅h 2 s i = π ⋅ ri ri = Questo metodo consente di determinare non solo il volume complessivo del segmento, ma anche la distribuzione del volume con la quota (ovvero lungo l’asse del segmento stesso). Dalla combinazione di questo dato con la stima della densità è possibile valutare la posizione del baricentro lungo l’asse del segmento. MASSA La massa è la caratteristica di un corpo che misura l’inerzia alla traslazione. Il corpo umano è composto da diversi tessuti che sono presenti in percentuali differenti nei vari segmenti corporei. La densità dei tessuti varia fortemente: ad esempio l’osso compatto(che ha una funzione di sostegno) ha una densità di circa 1.8 g/cm³, valore quasi doppio rispetto agli 0.94÷0.96 g/cm³ del tessuto adiposo; per questo la densità non è una grandezza omogenea. Mentre la percentuale di tessuto osseo e di organi interni (densità1.06 g/cm³, come per il sangue) non ha grandi margini di variazione da soggetto a soggetto, ci può essere molta differenza nella quantità di grasso e di muscoli (1.06÷1.08 g/cm³). Da questo si evince che la densità diminuisce con l’aumento della massa muscolare. In uomini giovani e sportivi la densità media totale è di circa 1.06 g/cm³, mentre in pazienti sovrappeso può scendere fino a 1.01 g/cm³(Brozeke Keys, 1952); nelle donne questo valore cala ancora, fino ad 1 g/cm³ per ragazze giovani (Rorked Hellebrandt, 1937). La densità dei segmenti diminuisce con l’avanzare dell’età così come diminuiscono il tessuto osseo e muscolare, a favore del tessuto adiposo. r m = m ∫ ρ(r )dv V (parzialmente tratto da materiale didattico di Prof. Chiari, UniBo) MASSA La massa dei segmenti corporei può essere determinata in diversi modi: • misura diretta per pesata • calcolo del prodotto tra densità e volume • metodo dell’equilibrio dei momenti • metodo basato RMN (risonanza magnetica nucleare) e raggi X (parzialmente tratto da materiale didattico di Prof. Chiari, UniBo) MASSA La massa dei segmenti corporei può essere determinata in diversi modi: • misura diretta per pesata • calcolo del prodotto tra densità e volume La misura diretta può essere effettuata su reperti anatomici. La maggior parte degli studi sono stati effettuati su cadaveri di età e generi diversi. I cadaveri, prima congelati, sono sezionati in corrispondenza degli assi articolari. Dal confronto tra la massa ed il volume è possbile fare una stima della densità dei segmenti. I segmenti degli arti inferiori e superiori presentano densità superiori rispetto alla densità dell’intero corpo. La densità aumenta anche con l’età. Per le applicazioni che non richiedono particolare precisione si può ritenere, in prima approssimazione che la densità sia costante per tutto il segmento. MASSA To visualize the mass distribution of the human body, Harless (1858) constructed the model shown in Figure. The linear dimensions of the links of the model are proportional to the segment lengths; the volumes of the spheres are proportional to segment masses. The centers of the spheres indicate the location of mass centers (centers of gravity) of the segments. Modified models of the mass distribution of the human body and mass center location of the segments have been made by several other investigators. It is unfortunate that up to now a unified and universally accepted subdivision of the human body into segments does not exist (Drillis, Contini, 1964) CARATERISTICHE DI VOLUME E DI MASSA DEI SEGMENTI MASSA • metodo dell’equilibrio dei momenti Consiste nella misura della variazione della reazione di appoggio ad un estremo di una trave su cui giace il corpo, in corrispondenza al cambiamento della posizione del segmento corporeo esaminato M = massa totale del corpo m = massa del segmento S 0 = misura della cella di carico config. 0 (ϕ = 0°) S1 = misura della cella di carico config. 1 (ϕ = 90°) a 0 = posizione del baricento in config. 0 a1 = posizione del baricento in config. 1 config. 0 S0 ⋅ D = M ⋅ g ⋅ a 0 ; a0 = S1 ⋅ D = M ⋅ g ⋅ a1 ; a1 = S0 ⋅ D M⋅g S1 ⋅ D M⋅g M ⋅ g ⋅ a 0 = m ⋅ g ⋅ (b − d ) + (M - m ) ⋅ g ⋅ c M ⋅ g ⋅ a1 = m ⋅ g ⋅ (b ) + (M - m ) ⋅ g ⋅ c M ⋅ g ⋅ a1 − M ⋅ g ⋅ a 0 = S1 ⋅ D - S 0 ⋅ D = m ⋅ g ⋅ (b ) - m ⋅ g ⋅ (b − d ) m= (S1 - S 0 ) ⋅ D g d MASSA/BARICENTRO Nota la posizione del centro di massa del segmento (ad es. con le tecniche descritte in precedenza), è possibile effettuare una stima della massa del segmento stesso da due letture della cella di carico. m= (S1 - S0 ) ⋅ D g d Per ulteriore controllo si possono effettuare altre letture in configurazioni intermedie (ad esempio per diversi valori dell’angolo di inclinazione del segmento. It is assumed that in flexion the elbow ioint has only one degree of freedom, i.e., it is uniaxial; hence the mass L’angolo del segmento può essere determination of forearm and hand is comparatively simple. valutato per mezzo di una scala The shoulder joint has several degrees of freedom and for graduata, metodi ottici, goniometri, each arm position the center of rotation changes its location etc. so that the successive loci describe a path of the (S - S0 ) ⋅ m= 1 g D d ⋅ (1 - cosϕ ) instantaneous centers. If the displacement (e) of the instantaneous center in the horizontal direction is known from the Slick Diagram, the magnitude of the segment (S - S 0 ) ⋅ D mass will be m= 1 g d ⋅ (1 - cosϕ ) + e MASSA/BARICENTRO Accorgimenti per la valutazione della posizione del baricentro del corpo in pose particolari. I punti A, B e C sono disposti in maniera tale da formare un triangolo equilatero. A e B sono strumentati. • Filmato del gesto da analizzare. • Proiezione del frame che rappresenta la postura di interesse a grandezza reale • Disegno della siluette della postura. • Posizionamento del soggetto. • Misura delle reazioni in A e B. • Calcolo della posizione del baricentro nel sistema di riferimento ABC y x A B G x= (R B1 − R B0 ) ⋅ h m ⋅g Hay, J. “The biomechanics of sport techniques – 4° ed.”, Prentice-Hall, 1993 ( R A1 − R A0 ) ⋅ h y= m ⋅g C R A0 , R B0 = reazioni ai punti A e B relative al peso della sola pedana R A1, R B1 = reazioni ai punti A e B relative al contributo pedana + misurando m = massa del misurando x, y =" coordinate" del baricentro MASSA Metodo basato RMN e raggi X • Le immagini fornite dalla RMN forniscono informazioni sulle coordinate dei punti • le immagini ottenute mediante RX forniscono informazioni sul tipo di tessuto La procedura consiste in: • suddividere il segmento in parti caratterizzate da diversi tipi di tessuto (osso, grasso, cute, etc.) • ognuna di queste parti viene suddivisa in un numero finito di elementi a formare un reticolo ad ognuno dei quali viene associato una posizione ri nel sistema di riferimento considerato, ed un valore di densità mi • Si procede quindi al calcolo della massa M e della posizione rG centro di massa r rG = r ∑ (m i ⋅ ri ) M BARICENTRO DEI SEGMENTI Misure in vitro • Le misure sono condotte sui reperi anatomici ricavati da cadaveri. I metodi di misura sono basati sull’equilibrio statico o sul sezionamento. Misure in vivo • suddivisione del segmento in sezioni approssimate di volume noto con il metodo ad immersione progressiva. Necessita di una stima preliminare della densità media. • Metodo basato RMN e raggi X (già descritti) • Metodi ottici: le moderne tecnologie impiegate per la realizzazione di scanner 3D consentono la stima della forma del segmento. Insieme alle informazioni sulla distribuzione della densità (o della densità media) consentono la determinazione della posizione del baricentro. BARICENTRO DEL CORPO • La misura della posizione del baricentro sull’asse longitudinale facilmente dalle relazioni di equilibrio statico, come visto in precedenza. • analogamente è possibile stimare la posizione della posizione del baricentro lungo i piani frontale e trasversale. BARICENTRO DEL CORPO Nella postura eretta, in condizioni statiche, la proiezione del baricentro al piano del terreno si trova, normalmente, in posizione mediale, tra i due piedi. Come noto, la postura eretta è una configurazione di equilibrio instabile: è necessario un continuo intervento del sistema neuro-muscolare per apportare le continue correzioni per mantenere il baricentro del corpo all’interno della superficie di appoggio, che si esplicano in una continua modifica delle forze scambiate dal corpo con il terreno. Per effetto di tali correzioni, sia il centro di pressione (ovvero il punto in cui è applicata la forza di reazione tra piede e terreno) che la proiezione del baricentro sul piano di appoggio non sono stazionarie, ma compiono un certo percorso sul piano di appoggio. I due punti non sono coincidenti, seppure correlati dalla dinamica del moto. Le caratteristiche di moto del centro di pressione sul piano è un importante indice delle capacità di equilibrio della persona. Tali caratteristiche possono essere derivate dall’analisi delle misure delle reazioni al terreno nel tempo. I due metodi oggi più largamente utilizzati per la misura delle reazioni al terreno sono le piattaforme di forza e le pedane baropodometriche. PIATTAFORME DI FORZA Piattaforma di forza: È uno strumento impiegato per la misura delle reazioni al terreno. È dotato di un numero di trasduttori di forza (in genere 4) ad estensimetri a resistenza o piezoelettrici. Consente di misurare la reazione totale al terreno: le tre componenti della forza (Fz, Fx ed Fy) ed il momento lungo la verticale Mz. Dall’elaborazione del segnale si ottengono le posizioni Px e Py del centro di pressione nel sistema di riferimento della piattaforma, in funzione del tempo. Le misure sono dinamiche, con frequenza di acquisizione dell’ordine del kHz. Dall’analisi temporale del dati è possibile stimare l’andamento del centro di pressione nel tempo. PEDANE BAROPODOMETRICHE La pedana baropodometrica è uno strumento atto alla valutazione della distribuzione della reazione al terreno. È costituito da una matrice di sensori di forza (in genere piezoelettrici o capacitivi) distribuiti uniformemente sulla superficie attiva della pedana. Attualmente la dimensione del singolo sensore varia tra 4 e 10mm2. L’elevato numero di sensori (monitorati contemporaneamente con frequenza dell’ordine dei 100Hz) consente la rappresentazione della morfologia dell’interazione piede-terreno (distribuzione delle pressioni). Tuttavia, la struttura dei sensori consente la sola misura delle forze in direzione Z. La posizione del centro di pressione è data dal calcolo del baricentro delle pressioni plantari. MOMENTI DI INERZIA Per descrivere le proprietà inerziali di un corpo rigido pesante occorre definire l’ellissoide d’inerzia in un riferimento prefissato; ciò richiede in genere la misura di sei parametri, che si riducono a tre quando ci si ponga in un riferimento principale. Negli studi di biodinamica è necessaria quindi la conoscenza completa delle proprietà inerziali del corpo e dei segmenti che lo costituiscono (dummy, modelli matematici,…) Si usano i seguenti metodi di misura: •pendolo composto •pendolo torsionale •quick release •oscillazioni rilassate fotogrammetria MOMENTI DI INERZIA Il pendolo semplice è l'idealizzazione del pendolo fisico, costituito da un corpo rigido vincolato ad un punto di sospensione O tramite una cerniera. Siano M la massa del corpo rigido, I il momento d'inerzia rispetto al centro di rotazione O e d la distanza tra il centro di massa cm ed il centro di rotazione O. Con procedimento analogo a quello impiegato per la trattazione del pendolo semplice, si trova che il periodo di oscillazione T del pendolo fisico è pari a T= IO 2π = 2π ⋅ ω M⋅d ⋅g M = massa del pendolo I O = momento di inerzia rispetto al centro di rotazione O d = distanza tra il centro di rotazione O ed il baricentro C m MOMENTI DI INERZIA Pendolo fisico: Il pendolo è costituito dal segmento (ottenuto dal sezionamento di un cadavere o una sua replica) in esame, posto in rotazione intorno all’asse rispetto al quale si vuole calcolare il momento di inerzia. Dalla misura della massa e dal periodo di oscillazione è possibile ottenere una stima del momento di inerzia intorno all’asse di rotazione T= IO 2π = 2π ⋅ ω M⋅d ⋅g Le incognite generalmente sono due: momento di inerzia e posizione del baricentro. Si possono risolvere due equazioni relative alle oscillazione dello stesso corpo rispetto a due assi paralleli a distanza nota. Oppure relative una alla pendolazione del corpo e l’altra alla pendolazione del corpo più un altro elemento di momento noto MOMENTI DI INERZIA Pendolo di torsione: è costituito da una piattaforma vincolata ad una barra di torsione, come illustrato in figura. La rigidezza della barra di torsione, la massa ed il momento di inerzia della piattaforma sono note con precisione. Il periodo di oscillazione del pendolo dipende dal momento di inerzia della piattaforma e del corpo posto sopra di essa. − Kϑ + Iϑ&& = 0 T= 2π I = 2π ⋅ ω k 2 T I0 = 0 2 ⋅ k 4π 2 T1 I1 = ⋅k 2 4π I = I1 − I 0 MOMENTI DI INERZIA MOMENTI DI INERZIA Quick release: permette di calcolare il momento di inerzia di un segmento corporeo appartenente agli arti, in vivo, partendo dai valori iniziali della coppia muscolare quando non è più compensata da una opportuna coppia esterna. Quando viene tagliato il cavetto, la velocità angolare del segmento è nulla e possono ritenersi nulle le variazioni dello stato dei muscoli interessati. In tale istante il valore dell’accelerazione è proporzionale, tramite il momento d’inerzia cercato, al simultaneo valore della coppia muscolare M 0 − I 0ϑ&& = 0 MOMENTI DI INERZIA Oscillazioni rilassate Consiste nel misurare la risposta del segmento esaminato ad una sollecitazione sinusoidale. • Si sollecita l’arto con una coppia opportunamente applicata. • Si misura l’accelerazione angolare dell’arto, nel suo movimento intorno all’articolazione prossimale. Al soggetto si chiede di mantenere il più possibile rilassati i muscoli interessati dal movimento studiato (verifica tramite EMG) La relazione tra la coppia applicata e l’accelerazione angolare permette la stima del momento di inerzia dell’arto. MOMENTI DI INERZIA Oscillazioni rilassate Consiste nel misurare la risposta del segmento esaminato ad una sollecitazione sinusoidale. • Si sollecita l’arto con una coppia opportunamente applicata. • Si misura l’accelerazione angolare dell’arto, nel suo movimento intorno all’articolazione prossimale. Al soggetto si chiede di mantenere il più possibile rilassati i muscoli interessati dal movimento studiato (verifica tramite EMG) La relazione tra la coppia applicata e l’accelerazione angolare permette la stima del momento di inerzia dell’arto. MOMENTI DI INERZIA La stima del momento di inerzia dei segmenti può essere fatta anche sfruttando i della misura ad immersione parziale, sebbene sia affetta da errore non trascurabile. Ciascun volume parziale può essere assimilato ad un cilindro, di cui è possibile stimare il raggio e lo spessore. La somma dei momenti di inerzia di tutti cilindri introno all’asse dell’articolazione fornisce la stima del momenti di inerzia complessivo. Analogamente a quanto accennato riguardo alla valutazione della massa e del baricentro, i metodi basati su RMN e raggi X possono, ovviamente, essere sfruttati per la stima del momento di inerzia, come risultato della sommatoria del contributo di ciascun elemento di massa in cui è discretizzabile il corpo. r r 2 I s = ∑ m i ⋅ u ∧ ri i