D. Tassoni*, A. Nitrosi*, A. Barani**,P. Messori**, V. Piccagli*, G. Borasi*, A. Troiso** *) Servizio di Fisica Sanitaria, **)I Servizio di Radiologia Azienda Arcispedale S. Maria Nuova – Reggio Emilia TECNICHE PER IL CONTROLLO DI QUALITÀ DELLE APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE “L’impostazione seguita nell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia” Scopo dei controlli di qualità Lo scopo dei controlli di qualità sulle apparecchiature radiologiche di diagnostica è quello di mantenere al livello più basso ragionevolmente ottenibile l’esposizione al paziente, compatibilmente con l’ottenimento dell’informazione diagnostica richiesta. Abbattimento difettosità Confronto campagne controlli: 87/89 - 92/95 (apparecchi portatili di grafia) 70.0 60.0 SEV (Filtrazione totale) % Difettosità 50.0 Tensione 40.0 Tempi di esposizione 30.0 Linearità dei mAs 20.0 Allineam. fascio lum.-fascio X 10.0 0.0 Difetti % in portatili in grafia 87/89 Difetti % in portatili in grafia 92/95 Figura 1 L’esecuzione di controlli di qualità periodici garantisce una migliore efficienza operativa delle apparecchiature radiologiche. Nella figura 1 è riportato, a titolo di esempio, un confronto relativo ai controlli di qualità sugli apparecchi portatili di grafia realizzati nella nostra Azienda prima del D.Lvo 230/95. In seguito ad una prima campagna di controlli (anni 87/89) la difettosità delle apparecchiature riscontrata nella seconda campagna (anni 92/95) è notevolmente diminuita. 1 Suddivisione apparecchiature Considerando l’elevata differenziazione ormai raggiunta dalle tecniche attualmente utilizzate per la realizzazione dei controlli di qualità sulle varie tipologie di apparecchiature radiologiche è, a nostro avviso, sicuramente più appropriato esporre le varie metodiche differenziandole per i diversi tipi di apparecchi. In figura 2 viene ad esempio mostrata la suddivisione applicata nell’organizzazione dei nostri Manuali di Qualità. Organizzazione dei Manuali di Qualità Codice registro 01 02 03 04 05 Tomo 06 07 08 AA AA AA Ambito di riferimento AA AA AA AA AA Radiologia Apparecchiature omogenee Mammografia TAC IBTV portatili Diagnostica tradizionale Portatili di sola grafia Diagnostica digitale Diagnostica dentale MOC Figura 2 Impianto normativo Il Decreto Legislativo n°230 del 1995, all’art.113, sancisce l’obbligo di sottoporre a controlli di qualità le apparecchiature radiologiche. Dei due decreti attuativi, e successive modifiche, emanati dal Ministero della Sanità, il decreto 14 febbraio 1997 (ai sensi dell’art. 112, comma 3) identifica i criteri minimi di accettabilità delle apparecchiature, mentre il decreto 14 febbraio 1997 (ai sensi dell’art. 113, comma 2) identifica e definisce le tipologie dei controlli da effettuare: a) controlli di accettazione (verifica della conformità dell’apparecchio alle caratteristiche dichiarate dal costruttore e/o alle specifiche definite nel contratto di acquisizione); b) controlli di stato (misura dei parametri fondamentali dell’apparecchiatura al fine di determinarne la grandezza ad un determinato momento); c) controlli di costanza (misura dei parametri che permettono di assicurare che la prestazione funzionale dell’apparecchio sia conforme ai criteri stabiliti). L’applicazione delle disposizioni relative all’impianto legislativo citato, pur trovando all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia una realtà consolidata da oltre un decennio di esperienza nel settore, ha richiesto un riesame complessivo delle modalità organizzative sino allora seguite. Infatti, mentre i controlli di tipo a) e b) erano sostanzialmente riconducibili a quelli da sempre effettuati, i controlli di tipo c) costituivano l’aspetto innovativo e più 2 contingente dell’applicazione della nuova legislazione che, rendendo obbligatoria l’esecuzione dei controlli di qualità e vincolandone sia le modalità d’esecuzione (definizione di protocolli), sia la registrazione dei dati (istituzione di Manuali di Qualità), sia la frequenza (controlli di costanza), veniva ad influire significativamente sull’attività specifica sino allora svolta. Semplificazione dei protocolli relativi ai controlli di costanza. Da alcune necessità di tipo pratico, quali: inserimento dei controlli all’interno dell’attività lavorativa dei reparti di radiologia; ridotto tempo di fermo macchina; valutazione immediata dei risultati ottenuti, è nata l’esigenza di snellire i protocolli relativi ai controlli di costanza, attraverso l’individuazione di un numero minimo di parametri sufficienti comunque a formulare un motivato giudizio di merito sullo stato dell’apparecchio, tale da coniugare l’efficacia del controllo con la semplicità della sua esecuzione. Visto l’esiguo tempo a disposizione in una semplice relazione ed essendo questa esposizione rivolta in particolare al personale TSRM, procederemo presentando una rapida carrellata sui parametri che vengono da noi controllati sulle più significative tipologie di apparecchiature radiologiche, soffermandoci a descrivere più in particolare soltanto quei parametri da noi individuati (per ora) come controlli di costanza. Programma dei Controlli di Qualità nell’Azienda Ospedaliera A.S.M.N. Il programma dei controlli di qualità sulle apparecchiature RX attualmente seguito nell’Azienda Ospedaliera A.S.M.N. prevede oltre all’esecuzione dei controlli di costanza, realizzati dal personale TSRM dei Servizi di Radiologia con la collaborazione del Servizio di Fisica Sanitaria, l’effettuazione di periodiche campagne di controlli di stato sulle varie tipologie di apparecchiature radiologiche e l’esecuzione dei controlli di accettazione che si rendano di volta in volta necessari. Condizioni di lavoro Per ottenere ripetibilità nei controlli, occorre tenere invariate le condizioni di lavoro durante le prove. Nel nostro caso, sono stati scelti i valori di carico utilizzati correntemente nella pratica diagnostica. 3 PROTOCOLLO PER APPARECCHI DI MAMMOGRAFIA Precisazione sui controlli di costanza degli apparecchi di mammografia Vista l’elevata frequenza (giornaliera e mensile) scelta per i controlli di costanza sugli apparecchi mammografici abbiamo deciso di limitare, in questa fase iniziale, il numero dei parametri controllati come “costanza” procedendo parallelamente ad organizzare, per la maggior parte degli altri parametri, un programma di controllo semestrale da effettuarsi in contemporanea con le visite periodiche effettuate dalla ditta manutentrice dei mammografi stessi. Protocollo completo/costanza per i controlli di qualità sugli apparecchi per mammografia: Produzione e controllo dei raggi X Valore Freq. Valore accettabile A -- IEC/NEMA A/S -- Pellicola/ripiano A/S -- -- -- - tensione al tubo: accuratezza A/S -- 4% 4% kV riproducibilità A/S -- 2% 2% kV - SEV (a 28 kV) A/S -- > 0.3 kV dip mmAl - controllo: densità ottica A/S -- 1.0 + b + v -- DO DO per singolo incr. A/S -- 15 – 25 % 20 % DO - riproducibilità a breve termine A/S -- < 10 % <5% DO - riproducibilità a lungo termine A/S/C Giorn. 15 % base 15 % base - compensazione spessore A/S/C Mens. < 20 % < 10 % DO A/S -- < 20 % < 10 % DO A/S -- <5 <5 mm Tipo Freq. Valore accettabile Valore Unità -- griglia non visibile griglia non visibile - dimensioni macchia focale Tubo a raggi X Tipo - allineamento campo X / recettore controllo desiderabile Unità -Pellicola / ripiano mm - rendimento al tubo Qualità della radiazione CAE oggetto - compensazione tensione al tubo Compressione - allineamento piastra di compressione Griglia controllo Griglia - controllo di velocità di A/S desiderabile -- movimento 4 Proprietà del sistema Tipo Freq. Valore accettabile contr. Dosi di riferimento Qualità dell’immagine Valore Unità desiderabile - dose di ingresso in aria A/S -- < 12 < 10 mGy - dose ghiandolare media A/S -- <3 <3 mGy - risoluzione spaziale A/S/C Mens. > 14 > 15 cl/mm - indice di contrasto A/S/C Mens. < 10 % < 10 % -- - soglia discr. contrasto A/S/C Giorn. limiti specifici limiti specifici -- - tempo di esposizione A/S -- <2 <1 s NOTA: Nella tabella il tipo di controllo è indicato nella colonna “Tipo controllo”, in cui A, S e C indicano rispettivamente il controllo di accettazione e collaudo, il controllo di stato ed il controllo di costanza, mentre la frequenza dei controlli di costanza è indicata nella colonna Freq., in cui Giorn. e Mens. indicano rispettivamente frequenza giornaliera e mensile. Documenti tecnici utilizzati La stesura del presente protocollo si è valsa delle seguenti pubblicazioni: ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ – “Controllo di qualità in mammografia: aspetti tecnici e clinici” (ISTISAN 95/12) EUROPEAN COMMISSION – “European guidelines for quality assurance in mammography screening” (june 1996) 5 PRODUZIONE E CONTROLLO DEI RAGGI X Riproducibilità a lungo termine La riproducibilità a lungo termine si ricava dalle misure di densità ottica e dal valore di mAs registrato nell’esposizione giornaliera del fantoccio test. Si dovrà anche tenere conto della sensitometria giornaliera del sistema di sviluppo. >>> La stabilità in D.O. indica la riproducibilità del sistema >>> Il corretto allineamento dei valori di mAs indica la riproducibilità del controllo automatico dell’esposizione (AEC) Strumentazione Fantoccio di plexiglass; Densitometro Procedura Ottenere un radiogramma del fantoccio utilizzando sempre al medesima cassetta. Valutazione dei dati Registrare il valore dei mAs impostati dall’automatismo e misurare la D.O. nel punto di riferimento. Criteri da applicare I valori di mAs e D.O. non devono differire di più del 15 % dal valore di riferimento. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza GIORNALIERA Compensazione per diversi spessori dell’oggetto. Il controllo automatico dell’esposizione dell’apparecchio (AEC) deve controllare l’erogazione del tubo RX (mAs) in modo da compensare lo spessore della mammella esaminata. La compensazione per diversi spessori dell’oggetto, a 28 kVp, può essere valutata dalle misure di densità ottica di pellicole ottenute esponendo lastre di plexiglass di spessore totale pari a 20, 40 e 60 mm rispettivamente. 6 Strumentazione lastre di plexiglass di diverso spessore dello dimensioni di 150x240 mm; densitometro. Procedura Ottenere 3 radiogrammi per spessori di plexiglass pari a 2 cm, 4 cm e 6 cm. Valutazione dei dati Sui tre radiogrammi ottenuti misurare la D.O. nello stesso punto. Criteri da applicare Tutte le variazioni di densità ottica devono essere comprese entro il 20% DO (valore desiderabile 10 %), rispetto alla densità ottica ottenuta con lo spessore da 40 mm. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza MENSILE. Proprietà del sistema Risoluzione spaziale Uno dei parametri che determinano la qualità dell'immagine è la risoluzione spaziale del sistema; essa è la capacità di distinguere differenti oggetti nell'immagine quando la differenza di attenuazione tra gli oggetti ed il fondo è grande in confronto al rumore. Indice della risoluzione spaziale è la determinazione della modulazione di mire di differente frequenza; essa può essere misurata radiografando un reticolo a barre o a settore circolare con frequenze crescenti fino a 20 coppie di linee/mm, posto tra due lastre di plexiglass, ciascuna delle quali di 20 mm di spessore. Si consiglia di effettuare la misura al centro della pellicola e di misurare la risoluzione sia in senso parallelo che perpendicolare all'asse del tubo. La radiografia deve essere effettuata con le stesse modalità di un’esposizione standard: ossia utilizzando la griglia ed il compressore. E’ necessario che il valore della densità ottica della radiografia sia compreso tra 1.5 e 2 DO. Strumentazione due lastre di plexiglass di 20 mm di spessore; 7 reticolo a barre o a settore circolare con frequenze crescenti fino a 20 coppie di linee/mm; densitometro; lente di ingrandimento. Procedura Ottenere 2 radiogrammi della mira posta al centro dell’area d’esame tra due lastre di plexiglass di 20 mm di spessore, rispettivamente nella direzione parallela e perpendicolare all’asse del tubo radiogeno. La densità ottica della radiografia deve essere compresa tra 1.5 e 2 DO Valutazione dei dati Mediante una lente di ingrandimento identificare qual è il numero di coppie di linee per mm ancora completamente visibile. Criteri da applicare In entrambe le direzioni la risoluzione deve essere superiore a 14 coppie di linee/mm. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza MENSILE. Indice di contrasto dell'immagine Dato che il contrasto dell'immagine è influenzato da diversi parametri (tensione al tubo, contrasto della pellicola, ecc.) la sua misura è un metodo efficace ma non specifico per individuare una serie di possibili inconvenienti nel sistema. Per questa misura può essere impiegato un fantoccio a cuneo in alluminio. Effettuare una radiografia nelle condizioni di routine e misurare la densità ottica degli step della gradinata, quindi tracciare un grafico dei valori rilevati per ciascuno step in funzione del numero del medesimo. Il grafico dà un’idea del contrasto. Per una valutazione più rigorosa del contrasto è necessario correggere le letture per tenere conto delle condizioni di trattamento in cui viene sviluppata la radiografia del fantoccio. Per far questo è necessario determinare la curva caratteristica del film esponendo con un sensitometro parte del film da utilizzare per effettuare la radiografia del fantoccio. Dalla scaletta sensitometrica si ricava poi la curva caratteristica del film. 8 Questo indice è influenzato dalle fluttuazioni nelle condizioni di trattamento per cui gli intervalli di accettabilità sono legati agli intervalli di accettabilità del contrasto del film (gradiente o gradiente medio). Strumentazione fantoccio a cuneo di alluminio; sensitometro densitometro; Procedura Impressionare sulla pellicola la streep sensitometrica. Effettuare una radiografia nelle condizioni di routine coprendo con una lastra di piombo l’area della pellicola su cui è stata impressionata la streep sensitometrica. Ricavare la curva caratteristica della pellicola e misurare la densità ottica degli step della gradinata. Valutazione dei dati Riportare la D.O. misurata al di sotto di ciascun gradino del cuneo di alluminio in esposizione (ovvero in logaritmo dell’esposizione) estrapolando tale valore dalla curva caratteristica della pellicola. Tracciare un grafico del rapporto del valore di esposizione (ovvero del logaritmo dell’esposizione) per ciascuno step e uno step di riferimento in funzione del numero del gradino. Criteri da applicare I rapporti misurati non devono differire di oltre il 10% dai valori di riferimento. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza MENSILE. Soglia di discriminazione del contrasto Questa misura deve indicare la soglia inferiore di discriminazione del contrasto per oggetti “di grandi dimensioni” (diametro > 3 mm). Nel fantoccio test deve pertanto essere inserita una scelta di oggetti a basso contrasto. Per questa misura viene impiegato un fantoccio contenente oggetti a basso contrasto di diverse forma e dimensioni (fibre, microcalcificazioni, masse). 9 Si stabiliscono limiti specifici per la visibilità di fibre, gruppi di micro e masse. Giornalmente si effettua una radiografia nelle condizioni di routine, si esaminano gli oggetti a basso contrasto e si contano gli oggetti visibili. Strumentazione fantoccio test contenete dettagli a basso contrasto; densitometro; negativoscopio Procedura Ottenere un radiogramma del fantoccio test nelle condizioni di routine per i controlli Valutazione dei dati Esaminare gli oggetti a basso contrasto e contare il numero degli oggetti visibili. Criteri da applicare Il numero minimo di oggetti a basso contrasto visibili non deve differire in modo significativo dai valori di riferimento fissati. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza GIORNALIERO. 10 PROTOCOLLO PER APPARECCHI TAC Le immagini TAC sono il risultato dell’azione reciproca di fenomeni fisici, determinati dall’attenuazione di un sottile fascio di raggi X da parte del paziente, di un’attrezzatura tecnica altamente complessa e di procedure matematiche. Ogni immagine consiste in una matrice di pixels, i cui numeri CT (misurati in unità Hounsfield) rappresentano i valori di attenuazione per l’elemento di volume (voxel) all’interno della sezione. La qualità dell’immagine è correlata alla fedeltà dei numeri CT e alla riproduzione accurata di piccole differenze in attenuazione (risoluzione a basso contrasto) e di dettaglio fine (risoluzione spaziale). La complessità delle apparecchiature di Tomografia computerizzata richiede una attenta selezione dei parametri tecnici che controllano l’esposizione del paziente e la visualizzazione delle immagini, nonché un regolare controllo periodico di alcune caratteristiche fondamentali. Presso l’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia, le verifiche di seguito descritte, vengono eseguite settimanalmente come controlli di costanza dai tecnici sanitari di radiologia medica nelle modalità testa e corpo. Protocollo completo/costanza per i controlli di qualità sugli apparecchi per TAC: PARAMETRI ACCET STATO COSTANZA FREQUENZA NORMA TOLLERANZA UNITA’ ii -- mm2 TAZIONE Dimensioni del pixel X Rumore X X X SETTIMANALE i 10 % o 0.2 H H Numero CT medio X X X SETTIMANALE i 4H H Uniformità X X X SETTIMANALE i 2H H Linearità X X X SETTIMANALE v valori su fantoccio H Risoluzione spaziale X X X TRIMESTRALE i 15 % Spessore dello strato X X X TRIMESTRALE i 1mm (50% < 2mm) mm Dose X X i 20 % mGy Posiz. supporto paziente X X X TRIMESTRALE i 2 mm mm Slice Sensitivity Profile X X X TRIMESTRALE iii 1mm (50% < 2mm) mm Risol. coronale e sagittale X X X TRIMESTRALE iii 20 % Sist. riproduz. Multiform. X X X TRIMESTRALE vi -- 11 RUMORE Il rumore è definito come la variazione dei numeri CT rispetto a un valore medio in un area definita dell'immagine di una sostanza uniforme. L'entità del rumore è indicata mediante la deviazione standard dei numeri di CT di una sostanza uniforme nella regione di interesse (ROI). Norma di riferimento: Norma CEI EN 61223-2-6 par. 5.1 Strumentazione : Fantoccio cilindrico contenente materiale uniforme, preferibilmente acqua. Procedura Centrare la sezione del fantoccio all'interno del corpo dell'apparecchio in modo che il mezzo uniforme si trovi all'interno del campo d'esame. La posizione del fantoccio deve essere riproducibile. Selezionare una regione d'interesse al centro dell'immagine acquisita e determinare il valore medio dei pixel considerati La ROI: deve contenere almeno 100 pixel; il diametro della ROI non dovrebbe superare il 10% del diametro dell'immagine del dispositivo di prova Valutazione dei dati Il rumore deve essere valutato confrontando la deviazione standard (S.D.) dei numeri TC delle regioni di interesse con il valore di riferimento; Criteri da applicare Il valore di S.D. misurato non dovrebbe differire di oltre il 10% (o 0.2 unità Hounsfield se tale valore è maggiore) dalla prova di accettazione e/o stato. Controllo e periodicità Test di accettazione (modalità testa e corpo) Test di stato (modalità testa e corpo); Test di costanza con frequenza SETTIMANALE (modalità testa e corpo). 12 UNIFORMITA’ L'uniformità è la costanza dei numeri CT dell'immagine di un materiale omogeneo attraverso il campo d'esame. Norma di riferimento Norma CEI EN 61223-2-6 par. 5.1 Strumentazione Fantoccio cilindrico contenente materiale uniforme, preferibilmente acqua. Procedura Centrare la sezione del fantoccio all'interno del corpo dell'apparecchio in modo che il mezzo uniforme si trovi all'interno del campo d'esame. La posizione del fantoccio deve essere riproducibile. Selezionare una regione d'interesse al centro dell'immagine acquisita e determinare il valore medio dei pixel considerati. Ripetere la procedura in quattro regioni poste a circa 1 cm dal bordo del dispositivo di prova in corrispondenza delle posizioni orarie 3, 6, 9, 12. Le ROI: devono contenere almeno 100 pixel; il diametro di ciascuna roi non dovrebbe superare il 10% del diametro dell'immagine del dispositivo di prova; la regione d’interesse posta al centro non dovrebbe sovrapporsi ad alcuna delle regioni d’interesse poste sul bordo. Valutazione dei dati L'uniformità si ottiene dalle differenze tra il numero CT medio della ROI centrale e i numeri CT medi delle ROI ai bordi; Criteri da applicare La differenza tra il numero CT medio della regione d’interesse centrale e le regioni di interesse esterne non deve variare di oltre 2 unità Hounsfield da quelle dei valori di riferimento. Controllo e periodicità Test di accettazione (modalità testa e corpo) Test di stato (modalità testa e corpo); Test di costanza con frequenza MENSILE (modalità testa e corpo). 13 NUMERO CT MEDIO Il numero CT medio rappresenta l'attenuazione media associata a ciascuna area elementare dell'immagine CT. Esso è espresso normalmente in unità Hounsfield secondo la formula: Numero CT = [ ( materia - acqua ) / acqua ] * 1000 dove è il coefficiente di attenuazione lineare. Norma di riferimento Norma CEI EN 61223-2-6 par. 5.1 Strumentazione Fantoccio cilindrico contenente materiale uniforme, preferibilmente acqua. Procedura Centrare la sezione del fantoccio all'interno del corpo dell'apparecchio in modo che il mezzo uniforme si trovi all'interno del campo d'esame. La posizione del fantoccio deve essere riproducibile. Selezionare una regione d'interesse al centro dell'immagine acquisita e determinare il valore medio dei pixel considerati. La ROI: deve contenere almeno 100 pixel; il diametro della ROI non dovrebbe superare il 10% del diametro dell'immagine del dispositivo di prova; Valutazione dei dati Il CT medio ottenuto deve essere valutato confrontando il valore di riferimento; Criteri da applicare Il numero CT medio della regione centrale dovrebbe trovarsi entro 4 unità Hounsfield dal valore di riferimento. Controllo e periodicità Test di accettazione (modalità testa e corpo) Test di stato (modalità testa e corpo); Test di costanza con frequenza SETTIMANALE (modalità testa e corpo). 14 LINEARITÀ La linearità è una valutazione della corrispondenza lineare tra numero CT e la densità fisica o elettronica. Norma di riferimento Manuale A.I.F.B. vol. XV. N.3 luglio/sett. 1997 pagg. 66-67 (secondo le istruzioni del Manuale operativo in dotazione all’apparecchiatura in esame). Strumentazione Fantoccio contenente almeno 3 inserti di materiali plastici a diverso assorbimento, ovvero a diversa densità; Procedura Centrare la sezione del fantoccio all'interno del corpo dell'apparecchio in modo che il mezzo uniforme si trovi all'interno del campo d'esame. Posizionare una piccola ROI all’interno di ogni inserto e sull’acqua. Valutazione dei dati Misurare i valori TC dei materiali a diverso assorbimento presenti negli inserti del fantoccio e la relativa deviazione standard. Per determinare l’indice di linearità si dovrebbero rappresentare in grafico i valori di CT trovati in funzione della densità fisica od elettronica: tale indice è il coefficiente di correlazione lineare della retta così ricavata. Criteri da applicare Applicare i criteri specifici riportati sul manuale operativo dell’apparecchiatura in esame. Controllo e periodicità Test di accettazione (modalità testa e corpo); Test di stato (modalità testa e corpo); Test di costanza con frequenza MENSILE (modalità testa e corpo). 15 PROTOCOLLO PER APPARECCHI FISSI DI DIAGNOSTICA Protocollo completo/costanza per i controlli di qualità sugli apparecchi fissi per Modalità di funzionamento Tipo di controllo Caratteristiche Tolleranze Acc. Stato Grafia o scopia Norma di riferimento Parametro da controllare Cost. Freq. Numero Radiazione di fuga nello stato di emissione A 4.1.1. Minima Distanza Fuoco-Pelle A 4.1.2. Perpendicolarità del fascio sul ricettore A S 29.203.1 4.1.3. Indicazione Distanza Fuoco-Ricettore d’Immagine A S 29.203.2 4.1.4. Indicatore luminoso di campo A S 29.202.7 Radioprotezione 3.1.1. S 29.204.3 29.205.2 CEI EN 60601-1-3 Geometriche Fisiche Limitazione delle dimensioni del fascio 4.1.6. Corrispondenza tra campo di radiazione X e superficie di formazione dell’immagine A S 4.1.7. Precisione d’indicazione con un campo luminoso A S C trim. 4.1.8. Corretta indicazione delle dimensioni del fascio A S C trim. 4.2.1. Riproducibilità della radiazione emessa A S 4.2.2. 4.2.3. Linearità della radiazione emessa Forma d’onda della tensione al tubo A A S S NCRP n°99 4.2.4. I Strato Emivalente A S CEI EN 60601-1-3 29.201.2 4.2.5. 4.2.6. Risoluzione della macchia focale Precisione dell’alta tensione A A S S CEI 62-1 CEI 62-27 4.2.7. Segnale emergente dal tubo A S C trim. A S C trim. A S C trim. A S C trim. 0.17 4.2.9. Segnale incidente sul sistema di rivelazione Precisione del tempo di irradiazione S CEI 62-27 Modalità di funzionamento 4.3.1. Risoluzione ad alto contrasto A S 5.1.2. Verifica del livello e dello spessore dello strato Risoluzione spaziale 5.1.3. Verifica del movimento A S 6.1.1. Corrispondenza tra campo di radiazione X e superficie di formazione dell’immagine e stima della distorsione geometrica A S 6.2.1. Segnale emergente dal tubo A S 6.3.1. Soglia di contrasto per dettagli di grandi dimensioni e verifica del livello del rumore A S 5.1.1. Geometriche Geometriche Fisiche |a1| + |a2| < 0.02*S |b1| + |b2| < 0.02*S A S A S 50.101.1 coef. var. < 0.1 50.101.2 pg. 71 coef. var. < 0.1 per D.O. Non normato 37.2 50.102.1 5.2 50.102.2 50.101.2 pg.89 5.4 6.3.2. Immagini 6.3.3. 6.3.4. 6.3.5 6.3.6. 6.3.7. 6.4.1. 6.4.2. Fornite o misurate dalla ditta 6.4.3. 6.4.4. Scala dei grigi e linearità della scansione televisiva Limiti di risoluzione per dettagli ad alto contrasto Verifica della omogeneità di focalizzazione dell’intero sistema Verifica dei livelli dei segnali video Rilievo del contrasto dei dettagli Risoluzione a basso contrasto dei monitor Determinazione della dimensione utile e della minima dimensione nominale del campo Fattore di conversione Distribuzione della luminanza e della non uniformità della luminanza Distorsione dell’immagine Valore misurato nel I controllo Non normato Vedasi tab pg.14 Non normato < 10% manuale+ 20% § AEC con Z<14 +25%/-20% con Z>14 +25% manuale D.O.+ 0.3 kerma + 30% § AEC D.O.+ 15 kerma + 15% < 10% Valore misurato nel I controllo Valore impostato coef. var. kerma. < 0.2 coef. var. D.O. < 0.1 Valore impostato Valore misurato nel I controllo < 20% variazione continua < 1 lp/mm Valore misurato nel I controllo Tolleranze Valore di riferimento livello + 5mm spessore + 2 mm Valore impostato Norma di riferimento Numero Punto BIR 1988 (Assurance of quality in the diagnostic X-ray department) K.2.2(m) CEI 60601-1-3 29.203.4 HPA Conference Report Series n°29/1980 pg.44 K.1.3(m) K.1.2(m) A S A S A S A A S S A S NCRP n°99 A S CEI EN 62-62 A S CEI EN 62-63 A S CEI EN 62-64 A S CEI EN 62-65 > 1.2 fori/mm Non normato |c1| + |c2| < 0.03 * S |d1| + |d2| < 0.03 * S |c1| + |c2| + |d1| + |d2| < 0.04 * S D = [(Dr x 7)/Db) - 1] x 100 5.1 manuale+ 20% § AEC con Z<14 +25%/-20% con Z>14 +25% 5.3 particolari 9 e 10 visibili 5.2 Il pallino bianco su fondo nero ed il pallino nero su fondo bianco devono essere egualmente visibili IEC 1229-2-9 Scopia Valore impostato + 2% DFI 5.3.5.5 Parametro da controllare Cost. Freq. 5x5 cm / passi 1 cm 29.202.9 5.1 trim. IEC 1223-2-11 Tipo di controllo Caratteristiche Acc. Stato Stratigrafia C Valore impostato > 100 lux, C>4 29.203.4 IEC 1223-2-11 NCRP n°99 Immagini + 5% (+ 1%) |c1| + |c2| < 0.03*S |d1| + |d2| < 0.03*S |c1| + |c2| + |d1| + |d2| < 0.04*S 29.202.5 IEC 1223-2-12 > 45 cm < 1.5° 29.202.4 CEI 62-27 4.2.10. Costanza della risposta dell’AEC < 100 mGy in un'ora Non normato Non normato 4.1.5. Grafia A Valore di riferimento Punto Valore misurato nel I controllo Valore impostato Valore misurato nel I controllo C trim. 5.4 Nessun riferimento (manuali dei test utilizzati) Non normato pg.91 16 DIAGNOSTICA TRADIZIONALE PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO IN GRAFIA Caratteristiche geometriche Precisione d’indicazione con un campo luminoso Negli apparecchi radiologici specificati per radiografia è fornito un indicatore luminoso di campo, per aiutare ad individuare la posizione del campo di radiazione x sulla superficie del paziente. Con questo controllo viene verificata la corrispondenza tra il campo luminoso e il campo x. Norma di riferimento CEI EN 60601-1-3 (punto 29.202.9). Strumentazione Test per il controllo degli allineamenti (tipo RMI 162A) Cassetta radiografica Procedura Ottenere un radiogramma del test per il controllo degli allineamenti. Valutazione dei dati Misurare le distanze tra bordo del campo luminoso e del campo X per ogni lato e registrarle. Criteri da applicare La somma delle differenze fra campo x e campo luminoso non deve superare il 2% della distanza del piano del campo luminoso dalla macchia focale. Le discrepanze fra i due campi sono rappresentate da a1 e a2 su di un asse e da b1 e b2 sull’altro asse . Indicando con S la distanza dal fuoco deve essere verificata la seguente relazione : (a1)+(a2)< 0.002* S (b1)+(b2)< 0.002* S Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. 17 Corretta indicazione dell’ampiezza dimensioni del fascio Il sistema di diaframmatura riporta indicazione delle dimensioni del campo in funzione della distanza. Con questo controllo viene verificata la corrispondenza tra quando indicato sull’apparecchio e la reale dimensione del campo. Norma di riferimento CEI EN 60601-1-3 (punto 29.202.5). IEC 1223-2-11 Ed. 1 – draft – (punto 5.3.5.5). Strumentazione Cassetta radiografica Procedura Diaframmare il campo luminoso affinché questo sia di dimensioni inferiori a quelle della cassetta utilizzata. Ottenere un radiogramma a vuoto. Valutazione dei dati Sulla stessa pellicola impressionata per il primo controllo si misurano le dimensioni dei lati del campo x. Criteri da applicare La differenza tra le dimensioni indicate dal sistema di diaframmatura e le reali dimensioni del fascio deve essere contenuta entro + 2% della DFI. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. 18 Caratteristiche fisiche Segnale emergente dal tubo Il rendimento dell’apparecchio è definito come il rapporto tra la dose in aria ed il valore del carico anodico (mAs) ad una distanza di riferimento. Norma di riferimento IEC 1223-2-11 Ed. 1 (draft) (punto 5.1). Strumentazione Dosimetro integratore Procedura Misura di dose in aria: misurare il segnale emergente dall’apparecchio mediante camera a ionizzazione in intensità e/o integrata. Per fare ciò porre il dosimetro integratore allineato con l’asse di riferimento del complesso tubo-guaina ed impostare i dati stabiliti sul tavolo di comando Valutazione dei dati Calcolare il rendimento in aria in Gy/mAs. Criteri da applicare La variazione massima permessa è del + 20% rispetto al valore di riferimento. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Segnale incidente sul sistema di rivelazione Rappresenta la frazione del segnale incidente sul sistema di rivelazione (dopo avere attraversato fantoccio, tavolo e griglia) e il carico anodico. Norma di riferimento IEC 1223-2-11 Ed. 1 (draft) (punto 5.2). Strumentazione 19 Cassetta radiografica Densitometro Dosimetro integratore (nel caso di utilizzo) Fantoccio simulante la presenza del paziente Procedura La variazione del segnale incidente sul sistema di rivelazione può essere misurata in due modi: a) ottenendo un radiogramma; b) misurando la dose incidente ponendo il rivelatore allineato con l’asse di riferimento del complesso tubo-guaina. Valutazione dei dati Nel caso si sia ottenuto un radiogramma misurare la D.O. nella posizione prevista. Nel caso di misura della dose incidente esprimere i risultati in Gy/mAs. Criteri da applicare Metodo a) la D.O. misurata nella posizione di riferimento non deve differire per + 0.3 dal valore di riferimento Metodo b) Il rapporto Gy/mAs non deve differire per più del +30% del valore di riferimento Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Precisione del tempo di irradiazione Questo controllo si esegue per verificare la corrispondenza tra il tempo impostato ed il tempo effettivo di irradiazione. Norma di riferimento CEI 62-27 - fascicolo 1625 ottobre 1989 (punto 50.102.2). Strumentazione Misuratore di tempo 20 Procedura Per le prove di accettazione e stato eseguire dieci esposizioni per ogni valore di durata dell’esposizione nell’intervallo di valori comunemente impiegato ponendo la strumento utilizzato allineato con l’asse di riferimento del complesso tubo-guaina. Per la prova di costanza si effettua un’unica misura. Valutazione dei dati Calcolare il valore medio del tempo di irradiazione per ogni serie di esposizioni. Criteri da applicare L’errore percentuale medio del tempo di applicazione del carico non deve superare il 10% del valore selezionato. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Costanza della risposta dell’AEC Questo controllo si esegue per verificare la costanza della risposta del sistema automatico di regolazione dei fattori di carico al fine di ottenere stabilità nella quantità di radiazione erogata. Norma di riferimento CEI 62-27 - fascicolo 1625 ottobre 1989 (punto 50.101.2). NCRP n°99 Strumentazione Densitometro Cassetta radiografica Dosimetro integratore (nel caso di utilizzo). Spessori di plexiglass o di Al Procedura La costanza della risposta dell’AEC può essere misurata in due modi: 21 a) ottenendo un radiogramma a vuoto per ogni esposizione; b) misurando la dose in aria ponendo il rivelatore allineato con l’asse di riferimento del complesso tubo-guaina. Per le prove di accettazione e stato ottenere almeno tre misure per ogni prova effettuata. Le prove devono essere fatte per ogni camera presente. I. Costanza in funzione della tensione. Eseguire le esposizioni variando l’alta tensione applicata al tubo (almeno tre valori nell’intervallo di valori comunemente impiegato) e mantenendo fissi gli altri parametri. II. Costanza in funzione della corrente. Eseguire le esposizioni variando la corrente (almeno tre valori nell’intervallo di valori comunemente impiegato) applicata al tubo e mantenendo fissi gli altri parametri. III. Costanza in funzione dello spessore. Eseguire le esposizioni variando lo spessore del fantoccio utilizzato tubo (almeno tre spessori differenti) e mantenendo fissi gli altri parametri. Per le prove di costanza si effettua un’unica misura: costanza in funzione dello spessore per un solo spessore. Valutazione dei dati Calcolare il coefficiente di variazione della D.O. oppure i valori medi di dose in aria espressi in Gy/mAs. Criteri da applicare Il coefficiente di variazione deve essere inferiore a: 0.1 sulle misure di D.O. Per le misure di dose in aria devono essere verificate le formule seguenti. Funzionamento in AEC (con possibilità di variare la durata dell’esposizione). La variazione dei valori di dose misurati in aria deve verificare, per tutte le combinazioni di fattori di carico entro i limiti del campo di conformità, quanto previsto dalla formula seguente: 22 K 1 K 2 0.2 * K1 K 2 2 Dove K1 e K2 = media dei valori di dose in aria misurati con due differenti durate dell’esposizione. Funzionamento in AEC (senza possibilità di variare la durata dell’esposizione). La variazione dei valori di dose misurati in aria deve verificare, per tutte le combinazioni di fattori di carico entro i limiti del campo di conformità, quanto previsto dalla formula seguente: K 1 K 2 0.2 * K1 K 2 2 Dove K1 e K2 = media dei valori di dose in aria misurati con due differenti durate dell’esposizione (il più breve ed il maggiore tempo permesso dall’automatismo). Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Caratteristiche delle immagini Risoluzione ad alto contrasto La risoluzione spaziale ad alto contrasto è la capacità di distinguere differenti oggetti nelle immagini, quando la differenza di attenuazione tra gli oggetti ed il fondo è grande in confronto al rumore. Norma di riferimento IEC 1223-2-11 Ed. 1 (draft) (punto 5.4). Strumentazione Lente d’ingrandimento Fantoccio simulante la presenza del paziente. Dispositivo di prova contenente mire di materiale radio-opaco ad alto contrasto Cassetta radiografica 23 Procedura Ottenere un radiogramma, con una D.O. (comprensiva della base e del velo) compresa tra 0.7 e 1.3 sulla zona di misura (misurare la D.O. nel punto di riferimento) per ogni fuoco disponibile Valutazione dei dati Mediante una lente di ingrandimento identificare qual è il numero di coppie di linee per mm ancora completamente visibile. Criteri da applicare il n ° di coppie di linee per mm ancora completamente visibile che non deve differire, rispetto al radiogramma del test iniziale: di oltre il 20% per test a variazione continua. di più di una coppia di linee per test a gruppi Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO IN SCOPIA Caratteristiche fisiche Segnale emergente dal tubo La misura dell’intensità del segnale emergente dal tubo deve essere misurata in modalità manuale o automatica (AEC) a seconda della prassi ricorrente di utilizzo dell’apparecchiatura RX. Ove possibile è comunque consigliato di effettuare la misura in entrambe le modalità. Norma di riferimento IEC 1223-2-9 Ed. 1 (draft) (punto 5.1) Strumentazione Dosimetro integratore 24 Procedura Misura di dose in aria: misurare il segnale emergente dall’apparecchio mediante camera a ionizzazione in intensità e/o integrata. Porre il rivelatore allineato con l’asse di riferimento del complesso tubo-guaina. Valutazione dei dati Calcolare il rendimento in aria in Gy/mAs. Criteri da applicare Funzionamento in manuale. Una variazione del + 20% del rendimento rispetto al valore di riferimento richiede un intervento. Funzionamento in AEC. I metodi di valutazione dipendono dal materiale utilizzato per il fantoccio attenuatore. Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Caratteristiche delle immagini Limite di risoluzione per dettagli ad alto contrasto Norma di riferimento IEC 1223-2-9 Ed. 1 (draft) (punto 5.4). Strumentazione Fantoccio simulante la presenza del paziente. Test per il controllo della scala dei grigi (tipo LEEDS HUTTNER 18, RMI 141 e 141H) Procedura Ottenere un’immagine radioscopica su ognuno dei monitor presenti. 25 Valutazione dei dati Utilizzando il dispositivo per il controllo della scala dei grigi osservare l’immagine radioscopica su ognuno dei monitor presenti e identificare il numero di coppie di linee/mm visibili. Criteri da applicare Il n° di coppie di linee/mm visibili non deve differire per più di una o due coppie in meno rispetto al test iniziale Controllo e periodicità Test di accettazione. Test di stato. Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. REGISTRAZIONE DEI DATI I risultati di tutti i controlli vengono riportati su apposita documentazione (figura 3), che comprende sia gli aspetti tecnici sia quelli diagnostici nonché il giudizio del medico responsabile. Se i risultati ottenuti indicano che l’apparecchio non rientra nelle tolleranze previste è necessario ripetere le misure prima di intraprendere qualsiasi azione correttiva. Data del controllo precedente XXXXXXX Reparto Dipartimento Diagnostica per Immagini - I Servizio di Radiologia Diagnostica n° 4 Data del controllo attuale Apparecchio GE telecomandato (fuoco piccolo) n° inv. 21/03/98 7341 CONTROLLO DI COSTANZA DEI PARAMETRI TECNICI DELL'APPARECCHIATURA Modalità Parametro da controllare Tens kV Temp. s Dati impostati Dftest Campo cm cm h plex. cm IB poll. Valori di riferimento dato Dato misurato Sì Esito No Tolleranze Dati di riferimento Valore impostato u.m. a1=0 b1=4 a1=0 b1=4 4.1.7. Precisione d’indicazione con un campo luminoso 50 40 0.064 100 potter 18x24 ****** ****** a2=1 b2=4 a=1 b=8 mm a2=1 b2=4 a=1 b=8 X |a1| + |a2| < 20 mm |b1| + |b2| < 20 mm 4.1.8. Corretta indicazione delle dimensioni del fascio 50 40 0.064 100 potter 18x24 ****** ****** 18,5x24,8 cm 18,5x24,8 X 14.4< lato minore< 21.6 20.4< lato maggiore <27.6 Valore impostato 4.2.7. Segnale emergente dal tubo 4.8.2. Segnale incidente sul sistema di rivelazione 4.2.9. Precisione del tempo di irradiazione 4.2.10. Costanza della risposta dell’AEC Grafia Scopia Cor mA 50 50 80 69 0.064 70 p 18x24 ****** ****** 350 Gy 350 X 280 < segnale < 420 Valore misurato nel controllo del 21/03/98 0.064 100 potter 18x24 ****** ****** 1.10 D.O. 1.10 X 0.80 < D.O. <1.40 Valore misurato nel controllo del 21/03/98 18x24 ****** ****** 0.068 s 0.068 X 0.058 < secondi < 0.070 Valore impostato ****** ****** ****** ****** D.O. ****** 50 80 0.064 100 potter ****** ****** ****** ****** ****** ****** 4.3.1 Risoluzione alto contrasto (Capacità di risoluzione) 50 72 0.064 100 potter 18x24 ****** ****** 2.8 lp/mm 2.8 6.2.1. Segnale emergente dal tubo 1.9 77 5.000 100 potter 18x24 ****** ****** 1287 Gy 1287 6.3.3. Limiti di risoluzione per dettagli ad alto contrasto 0.69 43 ****** 100 potter aut. ****** 9 24 centro/20 bordo num. maglia 24 centro /20 bordo Conclusioni ********** Valore impostato X 1.8 < lp/mm < 3.8 Valore misurato nel controllo del 21/03/98 X 1030 < segnale < 1544 Valore misurato nel controllo del 21/03/98 X > 24 centro/ > 20 bordo Valore misurato nel controllo del 21/03/98 Il TSRM L'Esperto Qualificato Adriana Barani Dott. Giovanni Borasi GIUDIZIO SULLA QUALITA' TECNICA DELLA PRESTAZIONE DIAGNOSTICA Conclusioni La qualità dei radiogrammi eseguiti con l'apparechio consente una corretta lettura clinica dell'esame radiologico. Il medico Specialista Dr. Flaminio Margini GIUDIZIO DI ACCETTABILITA' DELL'APPARECCHIATURA App. idonea all'impiego senza limitazioni X L'apparecchiatura risulta idonea senza limitazioni. Il medico Responsabile App. idonea all'impiego con limitazioni Apparecchiatura obsoleta Dr. Flaminio Margini Figura 3 26