novena a mamma margherita

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NOVENA
A MAMMA
MARGHERITA
MARGHERITA OCCHIENA
MAMMA DI DON BOSCO
L ´INTENZIONE
Mamma Margherita, tu sei giá in paradiso. Sei insieme a Dio, con la Madonna e
don Bosco. Prima di iniziare questa novena, voglio esprimere le mie intenzioni di
preghiera. Ti prego di farmi ottenere dal Signore le grazie che ti chiedo.
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Primo
giorno
Mamma Margherita
e il creato
La notte è bella e il cielo stellato, mentre stanno a prendere il fresco sulla soglia di
casa, dice mamma Margherita ai suoi tre figli: “È Dio che ha creato e ha messo
tante stelle lassù”. Quando i prati sono pieni di fiori, mormora: “Quante cose belle
ha fatto il Signore per noi”.
Cosí insegnó loro a vedere Dio nella bellezza creata.
Vorrei chiedere, per favore (…) a tutti gli uomini e le donne di buona volontà:
siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi
dell’altro, dell’ambiente; Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi
stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol
dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì
che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che
distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della
tenerezza!
Papa Francesco, Santa Messa di inizio del ministero petrino
nella Solennità di San Giuseppe, 19. 3. 2013
Dio, hai creato tutta questa bellezza proprio per me? I fiori, i prati, il sole ma
anche la pioggia mentre leggera cade giú? Tutto questo é veramente anche per
me? Solo cosí, per nessun altro motivo, solo per farmi gustare la gioia? É
veramente un regalo bellissimo. Ti ringrazio.
Ma ogni tanto non me ne accorgo, mio Signore. E cosí non vedo quelle cose belle
che mi fai vedere. Ma cercheró di trovarTi in tutto quello che proviene da Te. Nella
natura, sui prati, nei fiori ma anche nelle persone che mi fai incontrare nella vita.
Ti ringrazio per tutto.
3 Ave Maria...
Secondo
giorno
Mamma Margherita
e il matrimonio
Poco dopo la morte del marito Francesco Bosco, Margherita ricevette la proposta di un
matrimonio molto vantaggioso. Rifiutò nettamente: „Dio mi ha dato un marito e
me lo ha tolto. Morendo egli mi affidò tre figli, e io sarei madre crudele se li
abbandonassi nel momento in cui hanno maggior bisogno di me. Sono la
madre dei miei figli e non li abbandoneró mai.”
Nel matrimonio ci si dona completamente senza calcoli né riserve, condividendo
tutto, doni e rinunce, confidando nella Provvidenza di Dio. È questa l’esperienza
che i giovani possono imparare dai genitori e dai nonni. È un’esperienza di fede in
Dio e di fiducia reciproca, di libertà profonda, di santità, perché la santità suppone
il donarsi con fedeltà e sacrificio ogni giorno della vita!
Papa Francesco, Discorso ai partecipanti
alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, 25. 10. 2013
Mio Signore, mamma Margherita amava suo marito e i suoi figli con un amore
profondo. Questo amore glielo hai insegnato Tu. Anch´io voglio imparare l´amore
con il quale mi ami. Voglio consegnare questo amore alla mia famiglia, nel mio
matrimonio, ai bambini, agli amici. Voglio regalare agli altri il Tuo amore verso di
me. Amare cosí come Tu ami. Lo sai, Dio, ho bisogno del Tuo aiuto. Aiutami, per
favore, perché io sappia amare cosí come mi ami Tu.
3 Ave Maria...
Terzo
giorno
Mamma Margherita
e la suocera
Mezzadro Francesco Bosco a fatica procuró il pane per i suoi figli lavorando nei
campi. Fece la parte della famiglia anche la sua mamma, ormai una nonna
settantenne, semiparalizzata. Margherita dopo la morte del marito continuó di
trattarla con gratitudine sino alla fine dei suoi giorni.
La nonna muore nel febbraio 1826 e le sue ultime parole furono: „Parto per
l´eternitá. Ti ringrazio, Margherita, per tutto quello che facesti per me.“ Pronunzió
queste parole, la abbracció fortemente e l´ultima volta la bació.
I nonni sono la saggezza della famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo
che non ascolta i nonni, è un popolo che muore! Ascoltare i nonni! (…) Ogni
famiglia, come quella di Nazareth, è inserita nella storia di un popolo e non può
esistere senza le generazioni precedenti. E perciò oggi abbiamo qui i nonni e i
bambini. I bambini imparano dai nonni, dalla generazione precedente.
Papa Francesco, Discorso alle famiglie in pellegrinaggio
nell´Anno della fede, 26. 10. 2013
Dio, mamma Margherita viveva insieme con la suocera. Doveva darsi da fare, in
casa aveva tre ragazzi affamati, piú la nonna. Margherita portava in famiglia la cura
premurosa e la pace. Signore, anch´io voglio portare qualcosa nella mia famiglia.
Che cosa andrebbe bene? Di che cosa ha bisogno la mia famiglia? Devo pregare di
piú per essa? Oppure aiutare di piú? Con che cosa? Signore, cosa porteresti Tu
nella mia famiglia?
Dio mio, sono al Tua disposizione. Voglio portare quello che Tu pensi che possa
mancare. Ma ho bisogno di capire, discernere. Dammi una mano. Voglio servirTi
e portarTi a casa mia. Ai miei genitori, fratelli, conoscenti, amici cosí come
m´indicherai. Va bene anche adesso.
3 Ave Maria...
Quarto
giorno
Mamma Margita
e i poveri
Una piovosa sera di maggio bussò alla porta dell´Oratorio di don Bosco un ragazzo
di 15 anni, tutto bagnato e intirizzito. Chiese pane e ospitalità. Mamma
Margherita lo fece entrare in cucina, vicino al focolare. Mentre si scaldava e si
asciugava, gli diede pane e minestra. Poi fece a quel ragazzo un discorsetto sulla
necessità del lavoro, dell'onestà e della religione. Alla fine lo fece dormire nella
stessa cucina, preparandogli un letto provvisorio.
Quella sera nacque la seconda maternitá di mamma Margherita. Diventó la madre
per piú di cento ragazzi, poveri a abbandonati. Riempí loro lo stomaco ma
soprattutto il cuore.
Non basta dare un panino se non è accompagnato dalla possibilità di imparare a
camminare con le proprie gambe. La carità che lascia il povero così com’è non è
sufficiente. La misericordia vera, quella che Dio ci dona e ci insegna, chiede la
giustizia, chiede che il povero trovi la strada per non essere più tale.
Papa Francesco, Visita al „Centro Astalli“ di Roma
per il servizio ai rifugiati, 10. 9. 2013
Dio, molte persone oggi vivono nella povertá. A molte persone nessuno porta il
sorriso, nessuno dice una buona parola. Cosí passano giornate intere, magari
settimane. Purtroppo spesso faccio cosí anch´io. Sono distratto, indolente. A Te,
mio Signore, non sarebbe mai successa una cosa del genere. Tu sei attento ad
ognuno di noi. Voglio essere come Te. Voglio vedere le persone che mandi sulla
mia strada per poter regalare loro il Tuo sorriso e l´amore. Proprio cosí come Tu fai
questi regali a me, giorno dopo giorno.
Mio Signore, puoi aiutarmi ad essere attento e premuroso? Cosí come mamma
Margherita. Ti prego affinchè io veda i poveri subito, per la prima volta, quando
passano. Non quando tornano per la terza, oppure quinta volta. Tu hai fatto cosí e
per questo voglio somigliarTi sempre di piú.
3 Ave Maria...
Quinto
giorno
Mamma Margherita
e i prigionieri,
vagabondi
Vicino alla casa, dove visse Margherita coi figli c'era un bosco. Col calar del sole
sovente bussavano alla porta di Margherita mendicanti di passaggio, viaggiatori
smarriti ma anche alcuni banditi o fuggiaschi. Chiedevano un po´di minestra e
a volte un posto per la notte nella stalla.
Sulla stessa porta peró bussarono anche i carabinieri che seguivano questi uomini.
Mamma Margherita seppe accoglierli cortesemente offrendo loro un bicchiere
d´acqua, a volte anche di vino. Poi li accompagnava alla porta senza svelare peró
che nel fienile erano nascosti i ricercati.
É necessario un cambio di atteggiamento verso i migranti e rifugiati da parte di
tutti; il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di
emarginazione – che, alla fine, corrisponde proprio alla “cultura dello scarto” – ad
un atteggiamento che abbia alla base la “cultura dell’incontro”, l’unica capace di
costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore.
Papa Francesco, Messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato,
5. 8. 2013
Dio, mamma Margherita accoglieva tutti nella sua vita. Le persone buone, ma
anche quelle che si fa più fatica ad accogliere. Io a questo punto, dove mi trovo?
Tu che ne pensi? Io penso di essere un po´indolente. A volte é molto facile essere
buono e allora tutto va bene. Ma altre volte devo fare molta fatica e tanti sforzi.
Mio Dio, io voglio sforzarmi. L'importante é che io possa piacere a Te. Voglio
essere buono e obbediente solo per Te. E se incontro delle persone che fanno
fatica ad essere buoni, voglio accoglierli proprio cosí come mamma Margherita. E
insieme con lei essere gradito a Te, va bene? Mi aiuterai? Grazie perché sei sempre
con me.
3 Ave Maria...
Sesto
giorno
Mamma Margherita
e il servizio
a Valdocco
Con avanzare degli anni Margerita traslocó nella casa del figlio Giuseppe
a Castelnuovo. Durante una visita Don Cinzano, parrocco di Castelnuovo, propose
a don Bosco:
„Prenda con sé mamma Margherita a Torino. Lei tra i suoi ragazzi sará un angelo.“
Don Bosco esitó: „Ma, ella ha cinquantotto anni e per di piú non é mai stata in
cittá. Verrebbe dalla povertá alla miseria. Sarebbe un sacrificio troppo grande.“
Ma don Cinzano conosceva bene Margherita. „Sacrificio? Cosa pensa che Sua
madre abbia fatto per tutta la vita? Fece miracoli, proprio perché si umiliava,
rinunciò a tutto solo perché Lei potesse diventare prete. Mi creda, lei non esiterá
davanti a questo sacrificio.“
Mamma Margherita passó gli ultimi anni della sua vita servendo a Valdocco.
Non dobbiamo mai dimenticare che il vero potere, a qualunque livello, è il
servizio, che ha il suo vertice luminoso sulla Croce. Benedetto XVI, con grande
sapienza, ha richiamato più volte alla Chiesa che se per l’uomo spesso autorità è
sinonimo di possesso, di dominio, di successo, per Dio autorità è sempre sinonimo
di servizio, di umiltà, di amore; vuol dire entrare nella logica di Gesù che si china a
lavare i piedi agli Apostoli
Papa Francesco, Discorso ai partecipanti all´Assemblea plenaria
dell´Unione delle Superiore Generali, 8. 5. 2013
Servire solo Te, mio Signore. Offrire la vita al Tuo servizio. Ben volentieri, con la
gioia sincera e con tutta la consapevolezza, saró un „fantoccio“ nelle Tue mani.
Voglio mettere la mia libertá nelle Tue mani e essere libero, ma esclusivamente
per Te. Voglio vivere quello che chiederai dalla mia libertá.
Ma tutto questo non é il mio regalo per Te, Dio. É proprio al contrario. É un
immenso regalo per me: appartenerTi e servirTi. Mi aiuterai nel diventare questo
regalo al cento percento? Lo voglio, ma ci riesco solo con il Tuo aiuto. Dio, é cosí
bello poterTi servire. Ti ringrazio per questa possibilitá.
3 Ave Maria...
Settimo
giorno
Mamma Margherita
e il primo catechismo
Mamma Margherita era analfabeta, ma recettiva delle cose di Dio. Conobbe a
memoria le parti importanti del catechismo ed era la prima catechista dei suoi
bambini. Li preparó a ricevere i Sacramenti della Confessione e della Comunione.
“Mi ricordo che ella stessa mi preparò alla prima confessione, mi accompagnò in
chiesa; cominciò a confessarsi ella stessa, mi raccomandò al confessore, dopo mi
aiutò a fare il ringraziamento. Ella continuó a prestarmi tale assistenza fino a
tanto che mi giudicò capace di fare degnamente da solo la confessione. Nel giorno
festoso della prima comunione non potei parlare con nessuno. Intera giornata
dedicai alla preghiera e alle letture,” ricorda don Bosco stesso.
È importante, quando ci sentiamo peccatori, accostarci al sacramento della
Riconciliazione. Qualcuno potrà dire: “Ma ho paura, perché il prete mi bastonerà”.
No, non ti bastonerà il prete; tu sai chi incontrerai nel sacramento della
Riconciliazione? Incontrerai Gesù che ti perdona! È Gesù che ti aspetta lì; e questo
è un Sacramento che fa crescere tutta la Chiesa.
Papa Franceso, Udienza Generale, 6. 11. 2013
Crescere nelle cose di Dio. Ci sono delle persone che mi aiutano. Chi sono?
Signore, Ti ringrazio per tutti quelli che mi aiutano a conoscerTi meglio. Grazie
a loro so, che sei bello, buono, gentile, amorevole. Ti ringrazio perché sei entrato
nella mia vita.
Anch´io voglio presentarTi agli altri. Non voglio essere avaro col Tuo amore. Anche
gli altri devono conoscere la Tua bontá e grandezza. Chi sará il fortunato di oggi?
Con chi posso pregare oggi, a chi posso parlare, scrivere di Te, chi posso
presentare alla Madonna? Basta che insieme ci guarderemo per un po´.
Fammi sapere chi é colui che Ti vuole conoscere affinchè io possa essere il suo
accompagnatore. Con il Tuo aiuto.
3 Ave Maria...
Ottavo
giorno
Mamma Margherita
e i passi
verso sacerdozio
Mamma Margherita era persuasa che Dio le mostrerá la strada migliore perché,
nonostante le condizioni povere, suo figlio possa studiare e diventare sacerdote.
Con un dolore immenso manda appena dodicenne Giovannino alla cascina dei
Moglia per un periodo di tre anni. Margherita intuisce che il clima sereno del
lavoro e lo spazio per le letture, a casa vietate dal fratello maggiore Antonio, sono
il passo doloroso ma provvidente.
In questi anni Margherita attese l´occasione propizia per far rientrare Giovanni
a casa e per farli studiare seriamente.
Quando Antonio divenne maggiorenne, non aspettó neanche un giorno di piú e
fece dividere il patrimonio per aprire cosí a Giovanni la strada verso lo studio in
seminario.
I religiosi sono uomini e donne che possono svegliare il mondo. La vita consacrata
è quindi una profezia. Dio ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere
inviati nelle frontiere del mondo, evitando la tentazione di addomesticarle. Questo
è il modo più concreto di imitare il Signore.
Papa Francesco, Incontro con i partecipanti dell´Assemblea generale
dell’Unione superiori generali, 29. 11. 2013
Dio, per Te non esistono ostacoli insormontabili. A Te tutto é possibile.
Perché cosí spesso ho paura e non mi fido di Te? Scusami. Hai fatto tante belle
cose nella mia vita e nonostante tutto io non mi fido.
Voglio fidarmi di Te, mio Dio. Voglio imparare a fidarmi sempre di piú.
E ancora una cosa. Voglio rinunciare a tutti questi regali che mi fai tutti i giorni.
Falli agli altri, per favore. Che i miei regali allietino qualcun altro, che ne ha
bisogno piú di me. Grazie.
3 Ave Maria...
Nono
giorno
Mamma Margherita
e saggezza educativa
Mamma Margherita rimanendo vedova, educó i suoi tre figli da sola. Seppe
coniugare l´amore esigente con la gentilezza.
Ricorda don Bosco: “Una volta ho rotto il vaso dell'olio. Sapendo che merito il
castigo, presi una verga tutta fregiata e andai incontro alla madre. Con sinceritá le
spiegai come accadde la disgrazia. Mamma mi disse: - Mi rincresce molto della disgrazia che ti è occorsa, ma siccome il tuo operare mi fa conoscere la tua
innocenza, io ti perdono. Tuttavia ricorda sempre il mio consiglio. Prima di fare
una cosa, pensa alle sue conseguenze.”
I pilastri dell’educazione sono: trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare,
trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede. L’educatore deve essere
all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù
Cristo a una generazione che cambia. Il compito educativo oggi è una missione
chiave, chiave, chiave!
Papa Francesco, Incontro con i partecipanti dell´Assemblea generale
dell’Unione superiori generali, 29. 11. 2013
Dio, spesso desidero che tutti siano gentili e buoni con me. Voglio stare bene,
avere tutto e voglio che non mi disturbino. Ma se la vita fosse cosí, come avrei
potuto scoprire la Tua attenzione per me? Come farei se Tu non avessi la
possibilitá di chiedermi qualcosa?
Dio mio, chiedimi quello che vuoi, anche se chiederai troppo. Voglio sperimentare
il Tuo aiuto, la Tua cura per me. É bellissimo essere il Tuo pupillo, tutta la fatica ne
vale la pena. Grazie per tutto quello che fai per me.
3 Ave Maria...
„Se credi che questa sia la volontà di Dio,
sono disposta a venire."
Mamma Margherita
Testo: Lucia Mária Čupeľová
Traduzione: Marián Peciar SDB
Correzione: Silvia Moschini
Slovacchia, autunno 2013
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