martedì 22 gennaio 2008 17 TEMPOLIBERO Onomastico Anniversario Compleanno Significato e storia del tuo nome I nati oggi La personalità di chi è nato oggi SAN VINCENZO Ô Il nome ha origine latina e significa “vittorioso”. Viene festeggiato oggi in onore di San Vincenzo nato a Saragozza che fu diacono di Valenza dove subì il martirio nel 305. È patrono dei vignaiuoli e di Vicenza. Diminutivo: Vincenzino. IN ITALIA ÔJonathan Binotto, calciatore (1975); Cesareo, chitarrista (1962); Stefano Nosei, cabarettista (1956). NEL MONDO ÔFabricio Coloccini, calciatore (1982); Hidetoshi Nakata, ex calciatore (1977); István Vincze, ex calciatore (1968). SENSIBILE ÔChi è nato in questo giorno è sensibile, affascinante e persuasivo. Oltre a questo gestisce alla perfezione i rapporti interpersonali, essendo un buon osservare e capace di comprendere le dinamiche umane e relazionali. L’EVENTO Da questa sera la Compagnia della Rancia è all’Allianz con “A Chorus Line” CIAK Milano canta sognando Broadway “Pasiòn de Andalucia”, il trionfo del flamenco Marconi: «Il cast è stato rinnovato rispetto alle edizioni precedenti» Dall’Andalucia con furore. Da stasera al 3 febbraio la compagnia Ballet Flamenco Jerez de la Frontera presenterà al Teatro Ciak (nella nuova sede alla Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, info: 199.177.199, biglietti da 20 a 30 euro più prev.) l’acclamato spettacolo di danza “Pasiòn De Andalucia”, per poi proseguire alla volta di Roma, Torino, Bergamo, Pescara e Napoli. Cosa aspettarsi? Un tuffo nelle vibranti sonorità del Flamenco raccontato attraverso evocazioni dell’Andalusia e della città di Jerez de la Frontera, patria di alcuni tra i migliori cantaores e bailaores di flamenco, nonché di Maria Luisa Sereno Lozano, in arte Chiqui de Jerez, coreografa e direttrice dello spettacolo. Sul palco saranno impegnati ben 19 artisti tra ballerini e musicisti della nuova generazione “flamenca”, per un mix di tradizione e innovazione (ai brani classi si alternano composizioni create ad hoc per lo spettacolo). Il risultato è una mescolanza di culture, di generi e stili, tra tangos, bulerias e fandangos, passando per gli assoli del ventisettenne Carlos Carbonell, primo ballerino e coreografo di grande talento. Tanto che Maria Serena Lozano ha commentato: «Carlos ha portato una ventata di freschezza e modernità allo spettacolo». [s.f.] Sabrina Fossati Ô Definirlo “il re dei musical” non è un’esagerazione: da quando debuttò il 25 luglio 1975 al Public Theater di New York, “A Chorus Line” è stato rappresentato in oltre 22 paesi del mondo, coinvolgendo solo a Broadway più di 500 perfomers e ottenendo importanti riconoscimenti, tra cui nove Tony Award (il corrispondente degli Oscar cinematografici). Da stasera potrete vederlo all’Allianz Teatro, l’ex Teatro della Luna, nella versione italiana della Compagnia della Rancia, fondata da Saverio Marconi, impegnato anche alla regia insieme a Baayork Lee. «È la terza volta che rappresento questo spettacolo», spiega il regista. «Rispetto alle precedenti edizioni non ci sono vistose modifiche, tranne il cast, che è completamente rinnovato». Tra i 23 interpreti (di cui 17 in scena) mancano nomi celebri. Ma non c’è da stupirsi, anzi: «Chorus Line è da sempre un trampolino di lancio per nuovi interpreti», sottolinea Marconi. Emozionante e commovente, è ispirato alle storie vissute, raccontate e registrate dopo le prove di un musical nel 1974 in un incontro di “gypsies” (ovvero di ballerini che passano di continuo da un musical all’altro). E nonostante l’età, lo spettacolo è più giovane che mai: «Le problematiche narrate sono quello che si dice un evergreen, sempre attuali. Mi riferisco per esempio al rapporto tra genitori e figli, all’incerto futuro dei ballerini dopo i 40 anni e soprattutto al messaggio centrale del musical, che vede nell’amore la forza trainante di ogni cosa», sottolinea Marconi. La storia è nota: il regista Zach (Christian Amadori) vuole conoscere a fondo i ballerini che si sono presentati al provino e chiede loro di raccontare la propria vita, tra amori, passioni, sacrifici e dolori. Il pathos non mancherà e in attesa del debutto milanese i performers trasmettono entusiasmo. Così Giuseppe Galizia, che veste i panni di Don, un ragazzo di Kansas City padre di due figli non ha dubbi: «La mia aspirazione è portare in scena questo musical almeno un paio d’anni: mi sono innamorato di questo spettacolo e dell’atmosfera che si è creata con tutto il cast», confida. E Roberto Colombo, che interpreta Bobby, rincara la dose: «Una battuta del mio personaggio è: Io voglio essere felice. Ecco, con “A Chorus Line” io sono felice». Lo spettacolo sarà in scena all’Allianz Teatro fino al 10 febbraio (Assago). Biglietti da 20,50 a 55 euro ,acquistabili anche online su www.ticketweb.it e www.allianzteatro.it. PICCOLO TEATRO STUDIO In scena la coppia Valeri-Guarnieri PALCOSCENICI L’attore è al Parenti, il Leonardo ospita “Mein Kampf” Quelle “Serve” che diventano assassine Mazzarella e “La leggenda” di Roth Ô Due signore del teatro italiano prestano la voce a uno dei più grandi autori del Novecento per raccontare una favola nera, dove reale e irreale si confondono e si svela l’ambiguo, intrigante gioco del teatro nel teatro. Dopo una lunga tournée che ha attraversato nel 2007 tutta la penisola, apre il nuovo anno del Piccolo Teatro Studio “Le serve” (“Les Bonnes”) di Jean Genet, con Franca Valeri e Annamaria Guarnieri (nella foto), in scena da oggi fino al 3 febbraio. Per l’occasione il Piccolo Teatro Studio si presenterà nel suo nuovo, temporaneo look. La sala di via Rivoli, infatti, nel periodo di chiusura del Grassi di via Rovello per i lavori di restauro conservativo e di ristrutturazione, viene trasformata in “teatro all’italiana” con la classica platea frontale rispetto al palcoscenico. Ciò permette tra l’altro di elevare a 438 i posti a disposizione degli spettatori, tutti con ottima visibilità. La vicenda raccontata trae spunto dal caso delle sorelle Papin, che negli anni ’30 sconvolse l’opinione pubblica francese: due domestiche a servizio presso una ricca e facoltosa famiglia borghese uccisero atrocemente la lo- Ô Nel 1939 moriva lo scrittore ebreo Joseph Roth, e, nello stesso anno, Hitler cominciava la sua espansione inesorabile invadendo la Polonia. Scomparso a 45 anni, esule in Francia e fuggito a causa dell’ascesa del nazi- ro padrona e sua figlia. Nell’opera teatrale Claire e Solange (Valeri e Guarnieri) vivono un rapporto di amore e odio con la loro padrona (Patrizia Zappa Mulas) che incarna tutti i loro ideali perduti: giovinezza, bellezza, generosità. Loro, vecchie e sempre più arcigne, quando la padrona non c’è, si ritrovano ad allestire un privato e ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”. A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono. Info su www.piccoloteatro.org e al numero 848800304. smo, Roth scrisse molte opere tra cui “La leggenda del Santo bevitore”. Portato sul grande schermo da Ermanno Olmi, il testo ora si trasforma in rappresentazione teatrale in programma, dalle 20.45 in poi, al Teatro Franco Parenti (via Cadolini 19) da stasera fino al 20 marzo. Scritta durante l’ultimo anno di vita dell’autore austriaco, la vicenda intreccia la solitudine di un vagabondo e la clemenza del suo benefattore, costo del biglietto 25 euro, e con la regia di Andreé Ruth Shammah avrà come protagonista Piero Mazzarella (infoline allo 02/5944700). Sempre da questa sera e fino al 10 febbraio, in oc- casione del Giorno della Memoria dell’Olocausto, previsto per il 27 gennaio, il Teatro Leonardo di via Ampere farà da sfondo alla messa in scena di “Mein Kampf”. Intitolata come il documento in cui Hitler spiegò minuziosamente i suoi deliranti progetti, la rappresentazione, di forte impatto emotivo, al prezzo di 21 euro e 50, diretta da Egidio Marcucc i e interpretata dalla Compagnia dei Fratellini narra dell’incontro immaginario tra il giovane pittore e futuro dittatore Adolf e il libraio ebreo Herzl in un misto di racconto e di riflessione stor i c a . I n f o a l l o 02/26681166. Roberto Zadik