INDICE Bourg-en-Bresse – Troyes ………………………………………………………………. pag. 2 Jumièges……………………………………………………………………………………………… pag. 3 Fécamp………………………………………………………………………………………………… pag. 4 Rouen…………………………………………………………………………………………………… pag. 7 Étretat………………………………………………………………………………………………….. pag. 9 Honfleur………………………………………………………………………………………………. pag.10 Le città di Guglielmo “Il Conquistatore”: Caen e Bayeux……….. pag.11 Le spiagge dello sbarco…………………………………………………………………….. pag.14 Mont Saint-Michel………………………………………………………………………………. pag.15 Saint-Malo……………………………………………………………………………………………. pag.16 Chartres: la cattedrale……………………………………………………………………… pag.16 Chalon-sur-Saône………………………………………………………………………………. pag.18 1 BOURG-EN-BRESSE Il monastero reale di Brou, con la sua chiesa sontuosa e i tre chiostri, fu edificato fra il 1506 e il 1532 nelle campagne attorno a Bourg-en-Bresse, allora parte del ducato di Savoia. La chiesa, San Nicola da Tolentino, fu costruita dal 1513 al 1532 da Louis van Bodeghem per ordine di Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Massimiliano I, vedova del duca di Savoia Filiberto II, detto il Bello, e zia di Carlo V. È un capolavoro del gotico fiammeggiante: sormontata da un tetto di tegole smaltate, custodisce al suo interno le tombe di Margherita d'Austria, di Margherita di Borbone-Clermont, moglie di Filippo II di Savoia e di Filiberto II, loro figlio, uno splendido insieme realizzato dai migliori artisti locali e fiamminghi dell’epoca. Entrando si viene colpiti dal colore chiaro e dalla luce che le grandi finestre fanno passare, la navata è inondata dall’abbondante luce che gioca sulla pietra bianco-dorata. Con i suoi muri nudi, i suoi potenti pilastri e le vetrate incolori è di una voluta sobrietà che contrasta con il jubé ornato da pizzi di pietra. La chiesa non contiene banchi per i fedeli poiché non è una chiesa parrocchiale. Nella cappella di Margherita d’Austria si possono ammirare la vetrata dell’Assunzione e una splendida pala in marmo bianco delle Sette allegrezze della Madonna. Il monastero ospita negli edifici monastici il Museo Civico. TROYES Antica capitale della Champagne, è situata sulla riva sinistra della Senna che qui si divide in varie diramazioni. Importante centro di arte dal ‘400 al ‘600, è oggi una città fiorente. Curiosamente a forma di tappo da Champagne, il centro storico è ricco di edifici gotici, tra cui la grandiosa basilica di SaintUrbain e Sainte-Madeleine, la più antica chiesa della cittadina. Imperdibile è una passeggiata in ruelle de Chats, tanto pittoresca da costituire l’emblema della città: si tratta di uno strettissimo vicolo che si 2 apre tra case a graticcio, i cui piani superiori sono inclinati fino a toccarsi alle sommità. È impossibile non notare la cattedrale, battezzata San Pietro e San Paolo, grandiosa costruzione gotica che è stata realizzata a più riprese tra il XIII e il XVII secolo. Capolavoro di Martin Chambiges è la facciata seicentesca, con ricchi portali e racchiusa tra massicce torri di cui solo quella di sinistra, alta 66 metri, fu portata a termine. Tra di esse, un grande rosone in stile gotico-fiammeggiante; notevole anche la rosa quattrocentesca, alla testata del transetto settentrionale. L’interno, a cinque navate, è impreziosito da bellissime vetrate di epoche diverse; quelle nel coro, del ‘200, sono le più preziose, hanno intensi colori dove predominano il blu e il rosso. Passeggiando per le stradine a pavé, su cui si affacciano belle facciate a graticcio restaurate, si possono visitare Saint-Nizier (XV sec.) e le sue favolose sculture, Saint-Urbain (XIII sec.), edificata da Jacques Pantaléon, di Troyes, il quale, sotto il nome di Urbano IV, diventò Papa nel 1261, SaintJean-au-Marché (XIII sec.), nel cuore del centro pedonale, dove si svolgevano, nel Medioevo, i mercati e le fiere della Champagne, Luigi II (846879) vi fu incoronato re di Francia. Bisogna pure indugiare a Saint-Martinès-vignes (XVII sec.), per le vetrate realizzate dal maestro vetraio Linard Gontier (1565-1642), il migliore rappresentante della Scuola di Troyes. JUMIÈGES Situata nella vallata della Senna a Ovest di Rouen, prende il nome dall'abbazia benedettina, oggi in rovina, fondata nel 654 da S. Filiberto. Nei secoli VIII e IX fu un cenobio assai prospero con un vasto organismo monastico comprensivo di tre chiese, di cui la più grande, Notre-Dame, fu dotata nel sec. IX di un corpo occidentale provvisto di due torri e consacrato al Salvatore; la Vita sancti Filiberti contiene una dettagliata descrizione dell'abbazia carolingia, 3 che, distrutta nel corso delle invasioni normanne a partire dall'844, fu abbandonata dai monaci e quindi rioccupata nel 928, ai tempi del duca di Normandia Guglielmo detto Lungaspada. La ricostruzione della chiesa di SaintPierre sul finire del X secolo e in seguito quella dell'abbaziale di Notre-Dame segnano le tappe del nuovo sviluppo di Jumièges, voluto da Guglielmo da Volpiano e dal suo discepolo Thierry, abate dal 1017 al 1027. Notre-Dame fu iniziata intorno al 1027 e, dopo un'interruzione dei lavori, eretta tra il 1040 e il 1066 e consacrata nel 1067. I ruderi dei fabbricati abbaziali attestano oggi la fase di ricostruzione del monastero nel XII secolo. Durante i secc. XIII e XIV, epoca in cui Jumièges raggiunse una considerevole prosperità, vennero ricostruiti il coro e il transetto di NotreDame, insieme con la maggior parte della chiesa di Saint-Pierre. A partire dal 1463 il regime commendatario e una cattiva gestione determinarono la decadenza, parzialmente arginata nel secolo XVII dalla riforma maurista. Confiscato il complesso durante gli anni della rivoluzione francese, i monaci furono dispersi ed il monastero venne addirittura utilizzato come cava di pietra per la costruzione di abitazioni. Molte delle case del piccolo paese sono state costruite con le rocce prelevate dalla chiesa. Le sue rovine furono sottoposte a vincolo dal 1824, per passare, dopo il 1852, in proprietà della famiglia Lepel-Cointet. Solo nel 1946 il governo francese decise di acquistarne e tutelarne i resti. Anche se definita nel XIX secolo “il più bel rudere di Francia”, qui si respira un’aria davvero arcaica e solenne, dettata da una storia lunga quasi 1500 anni che non può lasciare indifferenti, ma che invece produce senz’altro un indelebile ricordo. FÉCAMP Fécamp è una piccola cittadina sul mare, una volta con un porto molto attivo. Il centro è composto da case a graticcio e chiese. Verso il porto si raggiunge la spiaggia da dove si possono ammirare le falesie. Seppure non 4 siano così spettacolari come quelle di Étretat, le falesie di Fécamp sono però le più alte di tutta la Normandia (126m). Palais Bénédictine Tra le strette vie vicino al porto si trova il Palais Bénédictine, costruito dal mercante Alexandre Le Grand che nel 1863 ritrovò l’antica ricetta di un liquore dolce inventato da un monaco benedettino nel ‘500. Su questo cominciò a costruire un'impresa commerciale per la vendita del prodotto che poi ebbe molta fortuna e acquistò grande notorietà. Il Palazzo che ospitava la distilleria fu realizzato a fine '800 in architettura neo-gotico/rinascimentale. Alla memoria di A. Le Grand è dedicata una vetrata del 1900 che lo rappresenta mentre affida la bottiglia Bénédictine alla Fama (evocazione della pubblicità) ed ha una mano posata sul globo terrestre (così anche l'export è messo in evidenza). Infatti il 95% della produzione attuale della distilleria viene esportata. All’interno della famosa Distillerie de la Bénédictine, tra alambicchi di rame ed erbe profumate, viene prodotto un liquore digestivo composto da 27 tra erbe officinali e spezie. La visita all'interno conduce i turisti attraverso il sito della lavorazione e la cantina dove il liquore viene conservato in grosse botti. 5 Abbazia di Fécamp Il primo edificio monastico di Fécamp risale al VII secolo; fu costruito, secondo una leggenda nel 658 d.C., per conservare la reliquia del Sangue di Cristo e fu incendiato dai Normanni nell’842 all’incirca. Durante il regno di Guglielmo Lungaspada (927-942) vicino alle sue rovine fu costruito il Palazzo Ducale e al suo interno un oratorio dedicato alla Trinità, e, solamente attorno al 990, per volere di Riccardo I, fu costruita una grande chiesa sempre dedicata alla Trinità. Fu poi Riccardo II, suo figlio, che nel 1001 trasformò la chiesa in abbazia benedettina chiamando il monaco riformatore Guglielmo da Volpiano. Con l’insediamento nel palazzo ducale accanto all’abbazia e sotto la direzione del nuovo abate, l’abbazia di Fécamp diventa la più importante delle abbazie normanne. Nel 1066 Guglielmo il Conquistatore porta la sua corte a Fécamp e nel 1069, alla morte di Giovanni di Ravenna (secondo abate di Fécamp), nomina Guillaume de Rots come abate. La chiesa costruita da Riccardo I è allora sostituita da un’abbazia romanica costruita nel periodo 1087-1099, che sarà distrutta da un incendio nel 1168. Le due cappelle romaniche superstiti consentono una ricostituzione planimetrica caratterizzata da coro, deambulatorio e cappelle radiali, riscontrabile di rado in Normandia. Dell’apparato scolpito di periodo romanico colpisce la stretta parentela con l’arte miniaturistica in uso nello scriptorium abbaziale. I bassorilievi con scene della vita di Cristo conservati nel coro sono posteriori, fanno probabilmente parte del complesso sepolcrale in cui Enrico II Plantageneto fece deporre nel 1162 i resti di Riccardo I e Riccardo II, evidenziando così il suo attaccamento alla dinastia normanna. 6 ROUEN Rouen è una città nel Nordovest della Francia, capoluogo del dipartimento della Senna Marittima e della regione dell'Alta Normandia. Possiede uno dei maggiori porti fluviali della Francia, giacché vi fa capo il tratto più navigabile della Senna a servizio di Parigi. È sede di arcidiocesi, il cui arcivescovo è primate di Normandia. Nel luogo in cui oggi sorge Rouen, era ubicata nell'antichità la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. Dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare, vi venne fondata una città Gallo-Romana, chiamata Rotomagus. La città vera e propria venne poi ampliata, ma anche del tutto rifondata, sotto il regno di Augusto, fino a raggiungere la grandezza di seconda città della Gallia, preceduta soltanto da Lugdunum (Lione). Successivamente la città attraversò un periodo di benessere e di grande sviluppo, che culminò nel III secolo d.C. con la costruzione di grandi bagni, terme e di un anfiteatro. Tutto questo benessere tuttavia durò ben poco: non molto tempo dopo infatti, iniziarono a verificarsi le prime invasioni barbariche ad opera dei Germani e dei Vichinghi. Nel suo periodo di splendore Rouen, divenuta sede vescovile, vide anche la costruzione di una prima cattedrale: il primo vescovo, San Victricio, sarebbe poi divenuto il santo patrono della città. Conquistata dal re dei Franchi Clodoveo nel 497, venne battezzata col suo attuale nome a partire dal 841, anno della conquista ad opera dei 7 Normanni che ne fecero la capitale del Ducato di Normandia nel 911. Presa nel 1204 da Filippo Augusto, ebbe privilegi comunali aboliti nel 1292 in seguito a disordini popolari. Nel 1418 viene assediata da Enrico V d'Inghilterra. Il 1431 fu l'anno del martirio di Giovanna d'Arco. Nel 1449 vi entra Carlo VII re di Francia, mentre nel 1572 vi ebbe luogo un terribile massacro di protestanti. Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiata da un incendio nel giugno 1940 e dai bombardamenti del 1944. La Cattedrale di Notre-Dame è una delle più belle e imponenti della Francia e uno dei massimi capolavori del goticofiammeggiante, evolutasi dal XIII al XVI secolo. Presenta tre spettacolari facciate, la principale e quelle dei transetti, oltre a tre bellissime torri, una sulla crociera (che con la sua flèche di 151 metri di altezza rende la cattedrale di Rouen la più alta di Francia) e due sulla facciata principale: a sinistra la Tour Saint-Roman, di base romanica, continuazione gotica e coronamento fiammeggiante; a destra la Tour de Beurre, capolavoro gotico-fiammeggiante eretta tra il 1485 e il 1505, che custodisce un carillon di 55 campane. Il Palazzo di Giustizia è uno dei capolavori assoluti dell'Arte goticofiammeggiante e uno dei più superbi esempi di architettura civile gotica. Venne costruito fra il 1499 e il 1550 come sede del Parlamento di Normandia, meravigliosa è la fronte sulla Cour d'Honneur, vera filigrana in pietra lunga ben 66 metri. Il Gros Horloge, simbolo della città, è una costruzione rinascimentale eretta sopra un arcone ribassato che scavalca la principale arteria cittadina. È munita L'Abbazia benedettina di Saint-Ouen, una delle più potenti della di un bell'orologio medievale a due quadranti del 1389 e fiancheggiata dal Normandia, di cui faceva parte la chiesa, venne fondata nel 553 e nel 684 vi fu Beffroi gotico del 1389-98. seppellito Sant'Audoeno, che da allora le diede il nome. 8 L'Abbazia benedettina di Saint-Ouen, una delle più potenti della Normandia, di cui faceva parte la chiesa, venne fondata nel 553 e nel 684 vi fu seppellito Sant'Audoeno, che da allora le diede il nome. Danneggiata dai Vichinghi nell'841, la chiesa venne ricostruita in stile romanico, ma fu distrutta da un incendio nel 1248. Nel 1318 l'abate Jean Roussel detto Abbé Marc d'Argents ne decise la totale ricostruzione in un mirabile stile gotico-fiammeggiante. La pianta è a croce latina e, secondo la tipica tradizione normanna, una torre sorge sulla crociera. Il coro dall'abside pentagonale è cinto da undici cappelle radiali. Su un'absidiola del fianco settentrionale si erge la cosiddetta Tour aux Clercs, unica vestigia della chiesa romanica precedente. La facciata venne compiuta e rimodellata in stile neogotico fra il 1846 e il 1851, secondo il progetto dell'architetto Henri Grégoire ispirato alla facciata del Duomo di Colonia. il pregevole rosone è l'unico elemento originale. Tutti i finestroni della chiesa sono dotati di vetrate che costituiscono un prezioso insieme di grande omogeneità e coerenza, tutte realizzate fra il XIV e il XV secolo. La chiesa è rinomata per il suo organo di Aristide Cavaillé-Coll, descritto da Charles-Marie Widor come "il Michelangelo degli organi". ÉTRETAT Étretat è una delle principali località della Costa d’Alabastro dove si trova una delle scogliere più famose d’Europa, uno dei veri e propri simboli della Normandia. È un minuscolo paesino con una spiaggia di ciottoli levigati insediata tra due falesie: la Falesia D’Amont (si può salire con 250 gradini a 85 m) e la Falesia D’Aval. La cittadina è graziosa, il centro del paese è inondato da fiori. Queste scogliere, insieme alle spiagge frequentate da villeggianti, hanno attratto molti artisti, tra cui i pittori Eugène Boudin, Gustave Courbet e Claude 9 Monet che le hanno immortalate, ma anche scrittori come Maurice Leblanc (che vi ha ambientato un racconto del suo personaggio più famoso, Arsenio Lupin), Gustave Flaubert e Guy de Maupassant. Dalla spiaggia ci sono 2 percorsi che portano uno sulla falesia d’ Amont (raggiungibile anche in auto) e l’altro su quella d’Aval. Da quest'ultima si può ammirare il Manneporte, un arco di pietra naturale alto 90m, dietro cui svetta, con i suoi 70m l'Aiguille, un gigantesco obelisco che si staglia nell’oceano. Inoltre da lì sopra si gode la vista di tutta la cittadina. Nella falesia d'Aval pare ci sia una grotta, raggiungibile dalla spiaggia, dove Arsenio Lupin nascondeva i suoi tesori. Il panorama che offrono queste falesie al tramonto lascia senza fiato come pure il brivido che si prova guardando il precipizio di sotto... Sopra a destra, il Manneporte visto dalla spiaggia della cittadina. HONFLEUR Honfleur è posizionata proprio poco dopo il Ponte di Normandia. Si tratta di una romantica cittadina situata nel punto in cui la Senna sfocia nell'Atlantico. La prima menzione scritta di Honfleur è una citazione di Riccardo III, duca di Normandia, nel 1027. Dalla metà del XII secolo, la città rappresentò un punto di transito significativo per lo scambio delle merci tra Rouen e l’Inghilterra. Il vecchio porto (Vieux Bassin), proprio nel centro della città, è il fiore all'occhiello. Dal porto partirono diversi esploratori, tra cui nel 1503 Binot 10 Paulmierde Gonneville diretto alle coste del Brasile, nel 1506 il nativo Jean Denis diretto a Terranova e alla bocca del San Lorenzo. Una spedizione del 1608, organizzata da Samuel de Champlain, fondò la città di Québec e, nel 1681, il Cavalier de la Salle raggiunse la foce del Mississipi e diede a quelle terre il nome di Louisiana in onore di re Luigi XIV, allora regnante. Dopo il 1608 Honfleur commerciò con il Canada, le Antille, le coste Africane e le Azzorre. In conseguenza di ciò fu uno dei cinque principali porti francesi per il commercio degli schiavi. Oltre al porto, Honfleur ha mantenuto un bellissimo centro storico (Rue des Lingots) che conserva ancora oggi le sue alte case scandinave con muri a travi e mattoni crudi di paglia e fango (torchis) lungo stretti vicoli. Ma il monumento più originale è la chiesa di Santa Caterina interamente costruita in legno durante la guerra dei Cent'anni, che è la chiesa in legno più grande di tutta la Francia. Molti sono i pittori venuti a dipingere a Honfleur, uno di questi è Claude Monet. LE CITTÀ DI GUGLIELMO “IL CONQUISTATORE”: CAEN E BAYEUX Guglielmo I “Il Conquistatore” (1027o1928-1087) Figlio illegittimo di Roberto il Magnifico, duca di Normandia di origini vichinghe, Guglielmo venne designato erede dal padre in partenza per la Terra Santa. Prima di diventare un grande uomo del suo tempo, era chiamato in modo dispregiativo “il bastardo” per la sua nascita da un’unione al di fuori di un matrimonio. Morto il padre nel viaggio di ritorno, Guglielmo diventò duca di Normandia alla sola età di otto anni e ricevette una buona educazione, soprattutto di carattere militare. Dovette lottare non poco per difendere il ducato nei confronti di pretendenti che non riconoscevano la legittimità del suo potere. Vennero anche assassinati tre dei precettori che suo padre aveva designato alla sua formazione. Deciso, intrepido e risoluto, debellò rivolte e congiure, chiedendo anche l’aiuto del re di Francia Enrico I, il quale lo sostenne e ne ricevette a sua 11 volta aiuto; quest’ultimo non esiterà tuttavia a combatterlo, senza successo, quando Guglielmo sarà ormai così potente da rappresentare una minaccia. Il potere di Guglielmo si rafforzò ulteriormente per il matrimonio con la cugina Matilde, figlia del conte di Fiandra e della sorella del re di Francia. La moglie si occuperà dell’amministrazione della Normandia durante ogni sua assenza dal ducato. Nel 1066 moriva il re d’Inghilterra Edoardo il Confessore, che aveva designato alla successione proprio il cugino duca di Normandia. Ma il cognato del defunto sovrano, Aroldo Godwin, sostenendo che in punto di morte il re avesse rinnegato la promessa, si fece incoronare re al suo posto, nonostante gli avesse precedentemente giurato fedeltà. Questa circostanza fu per Guglielmo l’occasione di un’ambiziosa impresa: la conquista del regno d’Inghilterra. In poco tempo fece costruire una flotta di 700 navi e consolidò il suo esercito. Aspettò condizioni atmosferiche favorevoli e salpò alla volta dell’isola. Aroldo volle attaccare subito, nonostante le profezie sfavorevoli annunciate dall’apparizione della cometa di Halley. La battaglia avvenne il 14 ottobre ad Hastings e si concluse con la vittoria di Guglielmo, grazie ad una astuta manovra bellica e alla superiorità dei Normanni nell’uso dell’arco e della cavalleria. Aroldo morì nella battaglia colpito ad un occhio da una freccia. Guglielmo venne incoronato re d’Inghilterra a Westminster il giorno di Natale. Si era guadagnato il soprannome di “il conquistatore”. Per la prima volta e per oltre un secolo l’Inghilterra sarà legata al continente. Il nuovo re si adoperò per una politica di riconciliazione, anche se dovette affrontare parecchie ribellioni e resistenze interne per consolidare la sua sovranità. Avviò anche un processo di rinnovamento dell’amministrazione, censendo tutte le proprietà nel “Domesday book” e controllando le entrate fiscali. L’aristocrazia normanna sostituì quella inglese, così avvenne per l’episcopato; ad opera di Guglielmo venne favorita la riforma cluniacense e furono costruite molte cattedrali. Caen La città venne costruita da Guglielmo il Conquistatore che ne fece un sito strategico e sua città di rappresentanza. Ancora oggi il castello-fortezza testimonia il potere del duca e lo splendore del luogo, sua dimora privilegiata, nel secolo XI. Il sua matrimonio con Matilde era stato contrastato dalla chiesa e dal papa a causa del legame di parentela che intercorreva tra i due sposi. Per farsi perdonare 12 Guglielmo e Matilde intrapresero la costruzione, contemporaneamente a quella della cittadella, di due complessi abbaziali: l’Abbaye-aux-Hommes e l’Abbaye-aux-Dames. Gli edifici contengono rispettivamente le due bellissime chiese di Saint-Étienne e della Trinité, in stile romanico, ma con elementi modificati nel corso dei secoli in stili diversi. Nella prima è sepolto Guglielmo e nella seconda Matilde. Interessanti sono anche la chiesa di Saint-Pierre, che accosta lo stile gotico fiammeggiante allo stile rinascimentale, e la chiesa di SaintSauveur, con l’originale accostamento di due navate gemelle e comunicanti. Caen fu teatro di una terribile battaglia nell’estate del 1944, quando venne a trovarsi sotto una pioggia di bombe e bruciò per undici giorni. Gli abitanti trovarono rifugio nella chiesa di Saint-Étienne, che ospitò più di 1500 sfollati, e nelle altre chiese della città. Passarono due mesi d’inferno prima della liberazione definitiva da parte degli Alleati. La città ha però avuto la forza di rialzarsi e ricostruirsi, diventando un esempio di modernità e ricchezza culturale. Molto interessanti per la visita sono alcuni musei: - il Memoriale, un museo per la pace; - il Museo delle Belle Arti e il Museo di Normandia, entrambi all’interno del castello. Distante solo 12 Km. dal mare, Caen ha sempre avuto la vocazione di città marittima con il collegamento del fiume Orne su cui è situata. Verso la metà del XIX secolo venne costruito un canale lateralmente al fiume con un sistema di chiuse, da allora sempre allargato e con nuovi bacini. Bayeux La città ha un patrimonio straordinario e miracolosamente conservato. La sua storia è segnata da due importanti avvenimenti della storia francese: la conquista dell’Inghilterra ad opera dei Normanni nel 1066 e quella degli Alleati nel 1044, che fece di Bayeux la prima città francese ad essere liberata. La cittadina va giustamente orgogliosa di possedere l’unico documento pittorico dell’epoca sull’impresa di Guglielmo il Conquistatore: la Tapisserie di Bayeux o Arazzo della Regina Matilde. Si tratta di un ricamo in filo di lana su una striscia di tela in lino lunga 70 metri che racconta in 58 scene l’epopea della straordinaria conquista. È un’opera famosa in tutto il mondo, visitata ogni anno da migliaia di turisti. Costituisce anche una pagina di storia per le informazioni che trasmette sulle abitudini quotidiane e militari dei Normanni. Sembra che sia stata 13 commissionata dalla regina Matilde e ricamata in un monastero. Oggi è conservata in un maestoso edificio settecentesco. Nel centro storico, dove sono visibili antiche dimore in pietra e a travatura lignea, si può ammirare la cattedrale di Notre-Dame, un bell’edificio di scuola gotico-normanna con la torre centrale di epoca successiva. Nella figura del timpano del portale centrale è narrata la vicenda dell’assassinio nella cattedrale di Canterbury dell’arcivescovo Tommaso Becket su ordine di Enrico II. LE SPIAGGE DELLO SBARCO Omaha è una delle cinque spiagge dello Sbarco. Se c'è un luogo, dove lo Sbarco ha rischiato di fallire, è questa spiaggia. Le pesanti perdite, che le truppe americane vi subirono il Giorno J, le hanno valso il triste soprannome di «Bloody Omaha», «Omaha la sanguinosa». Le sorti della Francia e dell'intera Europa si sono giocate qui, il 6 giugno 1944. Andando su questa spiaggia, che si stende per 8 km nei comuni di Vierville-surMer, Saint-Laurent-sur-Mer e Colleville-sur-Mer, vi farete un'idea più precisa dello svolgimento dei combattimenti. Il litorale del Bessin è in effetti cinto da falesie calcaree scoscese, che s‘ innalzano sul mare per qualche decina di metri come alla Punta du Hoc. Queste falesie furono scalate con corde, scale e ramponi con gravissime perdite. Sul sito un piccolo museo presenta una bella collezione di uniformi, di armi, di oggetti personali e di veicoli. Numerose scene, foto d'archivio molto espressive, delle carte e un film, accompagnato da testimonianze di veterani americani, spiegano con chiarezza lo Sbarco a Omaha e alla Pointe du Hoc. Il cimitero americano di Colleville sur Mer è situato in cima alla scogliera che 14 domina la celebre spiaggia di Omaha Beach. Al di là della Réception, si trova un magnifico Memoriale a semicerchio al centro del quale una statua di bronzo rappresenta “lo Spirito della gioventù americana che s’innalza dalle onde”. Nel prolungamento della vasca in cui si riflette il Memoriale si allunga il viale centrale lungo il quale si allineano le tombe di 9.387 soldati, di cui 4 donne e 307 ignoti. Le croci sono tutte orientate a Ovest, verso il paese natale. Il prato verde e l’onnipresenza del mare ispirano un sentimento di pace e serenità. All’incrocio dei viali principali la Cappella ospita un altare in marmo nero con la scritta « Io do loro la vita eterna e non periranno mai ». Nel Giardino del ricordo, dietro il Memoriale, i nomi di 1.557 dispersi nella regione sono incisi sul muro. MONT SAINT-MICHEL «Meraviglia d'occidente», il Mont Saint Michel si innalza nel cuore di un immenso golfo invaso dalle più grandi maree d'Europa. E’ su richiesta dell'Arcangelo Michele, «capo delle milizie celesti », che Aubert, vescovo d’Avranches, costruisce e consacra una prima chiesa il 16 ottobre 709, il cui nome originario latino era Mons Sancti Michaeli in periculo mari o, in francese, Mont Saint-Michel au péril de la mer. Nel 966, su domanda del Duca di Normandia, una comunità di benedettini si stabilisce sulla rocca. Durante otto secoli non smetteranno di costruire, ingrandire e abbellire il loro Golfo a tal punto che nel tredicesimo secolo prenderà il nome di Meraviglia. Questo capolavoro d'Architettura, o per meglio dire di Architetture, permette all'uomo del XX secolo di meditare nella cripta preromanica, di ammirare la potenza e la maestosità dell'arte romanica e di estasiarsi davanti alla bellezza delle parti gotiche. Questo grande centro spirituale e intellettuale fu, con Roma e Santiago di Compostela, una delle più importanti mete di pellegrinaggio dell'Occidente medioevale. Per circa mille anni i pellegrini sono venuti, percorrendo strade cosiddette «strade del Paradiso», a chiedere all'Arcangelo del giudizio la sicurezza dell'eternità. Nel 1791 in seguito alla Rivoluzione Francese gli ultimi monaci furono cacciati dall’abbazia, che divenne una prigione: vi furono incarcerati più di 300 sacerdoti che rifiutavano la nuova costituzione civile del clero. La prigione fu chiusa nel 1863 per decreto imperiale. In occasione della celebrazione del millennio monastico nel 1966 una piccola comunità religiosa si è nuovamente insediata nell'antica dimora abbaziale, comunità che perpetua la vocazione principale di questo luogo: la preghiera e l'ospitalità. Parallelamente allo sviluppo dell'Abbazia, una cittadina si è organizzata e ha prosperato ai piedi delle mura. Situata sul fianco sud-est della rocca, ha sviluppato da sempre un’attività commerciale affermata nel campo alberghiero della 15 ristorazione e dei souvenirs. Iscritto dall'Unesco nel «Patrimonio Mondiale», questo straordinario luogo turistico riceve oggi più di tre milioni di visitatori all'anno. All'entrata di questa cittadina medioevale si trova l'ufficio di turismo nell'antico « Corps de Garde des Bourgeois ». Passando la porta del « Boulevard », poi quella del « Roi » , dopo il ponte levatoio incontriamo « La Grand Rue » con i suoi musei, i suoi negozi e le case del secolo XV e XVI. La chiesa parrocchiale, piccolo edificio del secolo XV e XVI, è dedicata a San Pietro, patrono dei pescatori. Qui comincia la scalinata del «Gran Degré» la cui maestosità è un preludio alla «Meraviglia». Dopo aver ammirato l' "Abbatiale", si potrà contemplare la bellezza incomparabile del golfo scendendo per la strada dei bastioni. SAINT-MALO Al confine con la Normandia, questa città bretone è turisticamente molto conosciuta per il suo centro storico, interamente cinto da fortificazioni protese sull’oceano, che le conferiscono un’aria fiera e maestosa. La sua posizione isolata e ben difesa le ha permesso di conservare nel tempo indipendenza e autonomia. Ha avuto una tradizione piratesca, prima di diventare città di corsari, cioè con una flotta che agiva per conto del re nel mettere in atto scorrerie per difendere le coste dai nemici, soprattutto inglesi. La città è stata anche base di partenza di fortunate navigazioni commerciali e d’importanti scoperte: ad esempio fu il navigatore di Saint-Malo Jacques Cartier a scoprire il Canada cercando un passaggio per l’Asia. I bastioni risalgono al XII secolo, ma hanno subito ampliamenti e modifiche fino al XVIII. Nel XVII secolo Vauban progettò un complesso sistema militare lungo la costa e sulle isole che la fronteggiano. All’interno della città vecchia si trova la cattedrale, iniziata nell’ XI secolo, ma modificata nel corso dei secoli, soprattutto ricostruita a seguito dei pesanti bombardamenti dell’ultima guerra mondiale. Oggi è possibile percorrere il giro di ronda per ammirare scorci della città con i suoi palazzi austeri in pietra grigia e sorprendenti panorami marini. In questo punto della costa ci sono le più alte maree esistenti, con variazioni anche di 13 metri; con la bassa marea si possono raggiungere a piedi le isole del Grand-Bé e del Petit-Bé. Saint-Malo ha dato i natali anche allo scrittore François René de Chateaubriand, considerato il padre del romanticismo francese. CHARTRES: LA CATTEDRALE La cattedrale Notre–Dame di Chartres è considerata uno dei monumenti religiosi più famosi del mondo e realizzazione emblematica dell’arte gotica francese. Meta importante di pellegrinaggio, la cattedrale 16 e le sue torri, visibili già a decine di chilometri di distanza , dominano la città di Chartres e la circostante pianura della Beauce. Nel 1979 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale dell’Umanità. La costruzione sorge sulle rovine di precedenti luoghi di culto già esistenti a partire dal IV secolo. Nell’XI secolo il vescovo Fulberto iniziò la realizzazione di un’imponente chiesa romanica di dimensioni eccezionali per l’epoca. Ma la sorte di questo edificio annovera diversi incendi che distrussero ogni volta parte del monumento. Nel 1194, dopo un nuovo incendio, un grande slancio di fede diede l’avvio a una ricostruzione conclusasi in circa 25 anni che donò alla cattedrale gran parte dell’aspetto che ancora oggi possiamo ammirare. Le dimensioni della cattedrale sono straordinarie per l’ altezza, la lunghezza, la larghezza e l’ ampiezza del coro, pur mantenendo l’eleganza delle proporzioni. Le diverse facciate sono ornate con nove portali scolpiti, testimonianza dell’abilità degli scultori che vi hanno lavorato. Il Portale Reale è incorniciato da due torri diverse tra di loro: una è in un lineare stile gotico mentre l’altra, completata solo nel XV secolo, è di architettura più complessa in stile gotico fiammeggiante. Sono caratteristica di questa cattedrale le 4.000 sculture, perlopiù raffiguranti personaggi delle Sacre Scritture, poste sulle pareti esterne e all’interno della costruzione. Altro elemento di pregio sono le vetrate, inserite nelle 172 finestre, mirabilmente conservate e conosciute per il famoso blu di Chartres, che gli artigiani hanno realizzato mettendo a punto una tecnica particolare. Incastonato nella pavimentazione interna è tuttora visibile il labirinto del XII secolo, un cammino simbolico percorso dai pellegrini nel medioevo, costituito da una successione di tornanti e archi concentrici. Nell’anno 876 venne donata alla cattedrale dall’imperatore Carlo il Calvo il velo della Vergine, che, secondo la tradizione, sarebbe l’indumento portato da Maria al momento dell’Annunciazione. Dopo l’incendio del 1194, il suo ritrovamento senza danni fu interpretato come il desiderio della Vergine di vedere realizzata una chiesa ancora più grande per la conservazione della reliquia. Questo spiegherebbe la rapidità e l’entusiasmo con cui furono portati avanti i lavori. Durante la rivoluzione il velo fu tagliato in diverse porzioni che vennero vendute. Oggi è possibile vederlo esposto nel deambulatorio in una delle cappelle absidali. 17 CHALON-SUR-SAÔNE Costruita sui bordi del Saône circa 3000 anni fa, dopo essere stata base navale nell'antichità, luogo di grandi fiere durante il medioevo e centro di commercio ai tempi moderni ed all'epoca contemporanea, Chalon-sur-Saône è oggi sous-préfecture di Saône e Loire, prima città del dipartimento e secondo polo economico della Bourgogne. La sua economia fiorente, da sempre propizia allo sviluppo del commercio, fa di Chalon la finestra commerciale della Bourgogne del sud. Città d’arte e di storia, annovera fra i monumenti più importanti la cattedrale di Saint-Vincent ed il museo Nicéphore Niépce. Il complesso della cattedrale di Saint-Vincent, ex sede della diocesi di Chalon-sur-Saône, è costituito dalla cattedrale, dal chiostro e dalle case dei canonici. Costruito dal 1090 in stile romanico, la cattedrale oggi è caratterizzata da una elevazione gotica e da una facciata rifatta in neogotico. Il suo design semplice è costituito da tre navate, senza cappelle laterali. Al suo interno si possono ammirare gli arazzi di Bruxelles del 1510 e una vetrata del XVI secolo. Chalon-sur-Saône è la città natale di Nicéphore Niepce (1765 - 1833), inventore della fotografia nel 1816. Nel museo omonimo si può vedere una collezione di macchine fotografiche e immagini unica al mondo. 18 APPUNTI DI VIAGGIO 19